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Comune di Agliana Nidi comunali. Crescere al Nido carta dei servizi 2020/21

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Academic year: 2022

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Comune di Agliana | Nidi comunali

Crescere al Nido

carta dei servizi 2020/21

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I nostri nidi La Margherita, Il Glicine ed il Gatto Mammone , si configurano come luoghi educativi per i bambini e le famiglie, luoghi ricchi di motivi di interesse che si prestano ad attività e che invi- tano il bambino a costruire le proprie esperienze.

In questi luoghi sono, infatti, pensati ed organizzati spazi per rispondere ai bisogni di crescita, di gioco e di esplorazione dei nostri bambini, in modo da favorire socialità, autonomia e apprendi- mento con educatori professionalmente preparati ad accoglierli.

Questa Carta dei Servizi, non solo vi da il benvenuto nei nostri Nidi comunali, ma vuole essere an- che uno strumento che prova a dare alcune risposte alle tante domande che nascono con l’inizio di un nuovo percorso.

“Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo” (Maria Montessori)

Agliana, settembre 2020

L’Assessore alla Scuola Giulia Fondi

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349 8188436

COMUNICARE CON IL NIDO

Nidi comunali via Giovanni XXIII n. tel.

mail educatrici comune:

nido@comune.agliana.pt.it

Per informazioni generali sul servizio:

Simona Lombardi tel. 0574678312; slombardi@comune.agliana.pt.it

Per informazioni sul pagamento dei bollettini e questioni amministrative:

Franca Gonfiantini tel. 0574 678329; fgonfiantini@comune.agliana.pt.it Responsabile del Servizio:

Stella Morabito tel. 0574678284; smorabitocomune.agliana.pt.it Assessore alla scuola:

Giulia Fondi; tel: 0574 678326, mail: gfondi@comune.agliana.pt.it. L’assessore riceve da remoto. E’

possibile concordare un appuntamento per mail o per telefono

I NIDI

NIDO D’INFANZIA “La MARGHERITA” ,

da 12 a 24 mesi.

Apertura fino alle ore 16 - capienza 25 bambini

NIDO D’INFANZIA

,

“IL GLICINE”

da 24 a 36 mesi.

Apertura fino alle ore 16 - capienza 35 bambini

NIDO D’INFANZIA “Il GATTO MAMMONE”

, da 18 a 36 mesi.

Apertura fino alle ore 14 - capienza 14 bambini

L’INGRESSO È PER TUTTI DALLE ORE 7.45 ALLE ORE 9.30 (AttuAlmenteconorArioconcordAtocAusAemergenzAcovid19)

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LA “GIORNATA TIPO” AL NIDO

ACCOGLIENZA DEI BAMBINI Dalle ore 7.45 alle ore 9.30 i bambini vengono accolti con modalità individuali legate all’età, alle loro esigenze e al loro percorso al Nido, ed effettuano del gioco libero, anche a piccoli gruppi.

Alle 9.30 termina l’orario di accoglienza. Negli spazi adibiti al pranzo viene offerto ai bambini uno spuntino.

È un momento di socializzazione del gruppo in sezione.

Dalle 10 circa, divisi in piccoli gruppi, viene effettuato il primo cambio. A seguire iniziano le attività guidate a seconda delle esigenze di crescita specifiche e seguendo la programmazione settimanale della sezione.

Alle ore 11.15 circa i bambini, sempre a piccoli gruppi, si recano in bagno dove si lavano le mani e si preparano al pranzo.

PRANZO. Dalle 11.35 alle 12.30 circa.

Tra le 12.30 e le 13.15 i bambini vengono cambiati e preparati per la nanna o per l’uscita a seconda della fascia d’orario scelta.

Dalle ore 13.15 alle ore 15.30 Riposo per tutti i bimbi che frequentano a tempo pieno.

USCITA DEI BIMBI AD ORARIO TEMPO CORTO: Dalle 12.30 alle 14.00 avviene il ricongiungimento con i genitori per i bambini che frequentano il Nido ad orario corto.

RISVEGLIO • Verso le 15, 30 avviene il risveglio dei bambini e la preparazione per l’uscita.

RICONGIUNGIMENTO CON I GENITORI . Dalle 15.30 alle 16.00 si svolge il gioco libero in sezione e si presta attenzione all’arrivo dei famigliari.

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C.A.A. ( comunicazione aumentativa alternativa )

Nei nostri nidi utilizziamo la C.A.A., Comunicazione Aumentativa Alternativa, un insieme di tecniche e strategie che facilitano e aumentano la comunicazione.

L’ausilio della C.A.A. si rende particolarmente utile in bambini così piccoli perché li aiuta ad espande- re le loro capacità di relazionarsi con gli altri, attraverso l’uso di foto e immagini.

Le immagini all’interno del nido servono ad identificare i giochi e le stanze dove durante la mattina ci spostiamo, rendendo più leggibile per ciascun bambino il tipo di proposta e le routine che si al- ternano nel corso della giornata in sezione, inoltre, ci permettono di dare la possibilità ai bambini di compiere delle scelte anche quando ancora non hanno la possibilità di farlo verbalmente.

Per svilupparsi, la comunicazione ha infatti bisogno della presenza di continue esperienze positive, che consentano di sperimentare che comunicare serve a qualcosa, che c’è un ritorno, incoraggian- do così a continuare a fare domande e a cercare di interagire col mondo che ci circonda.

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ALTRE INFO

Tutte le informazioni, compresi i menù, la modulistica, gli orari degli uffici, le mail, i telefoni, il regolamento dei nidi d’infanzia sono reperibili sul sito internet del comune di Agliana al seguente indirizzo:

https://www.comune.agliana.pt.it/it-it/

servizi/scuola-a

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IL MENÙ

I pasti che vengono somministrati al nido sono cucinati dall’Azienda RistorArt in base al menù bilanciato predisposto da una dietista e sottoposto alla validazione dell’Azienda Sanitaria.

Oltre ai controlli effettuati in sede di gara di affidamento e al monitoraggio del servizio da parte degli uffici preposti, l’ Amministrazione ha istituito una commissione mensa, organo di rappresentanza degli utenti al servizio di refezione scolastica, finalizzata a collaborare ed essere di stimolo per migliorare la qualità e l’efficienza nell’organizzazione del servizio. Alla Commissione Mensa pertecipa, per i nidi d’infanzia, un rappresentante dei genitori e uno delle educatrici eletti all’inizio dell’anno educativo.

Ricordiamo che per ragioni di salute o religiose possono essere richieste variazioni al menù usando la modulistica che vi è stata consegnata.

LE TARIFFE

Qui accanto riportiamo le tariffe dei nidi comunali. I pagamenti verranno effettuati tramite bollettino postale che verrà inviato già compilato.

Riduzioni: in presenza di fratelli appartenenti ad un unico nucleo familiare e beneficiari del medesimo servizio, soltanto chi usufruisce della prestazione meno onerosa dovrà sostenere la retta per l’intero ammontare o per l’importo ridotto in base alla fascia di pertinenza, mentre il/i restante/i ha/hanno diritto ad un’ulteriore decurtazione del 20%

Per poter usufruire del servizio con la riduzione o l’esonero occorre possedere l’attestazione ISEE.

Qualora il reddito dichiarato risulti pari a zero, la concessione dell’esonero è subordinata alla presentazione della dichiarazione sostitutiva circa la fonte di sostentamento, da rilasciare a cura del richiedente e dal soggetto che presta l’eventuale aiuto economico

La certificazione I.S.E.E. deve riferirsi alla dichiarazione dei redditi percepiti nell’anno precedente.

L’URP (ufficio relazioni con il pubblico) provvederà alla compilazione della domanda che consentirà la riduzione o l’esonero dall’inizio dell’anno scolastico se fatta entro il 30 settembre o dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della richiesta stessa.

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NIDO D'INFANZIA TARIFFE a.s. 2017/18

N.

Fasce I.S.E.E.

fasce

da € ad € presenza orario 7,45/14,00

1^ 0 3.999,99 esonero esonero esonero

2^ 4.000,00 4.999,99 € 0,94 € 26,32 € 32,48

€ 0,75 € 21,05 € 25,98

3^ 5.000,00 5.999,99 € 1,48 € 35,09 € 43,31

€ 1,18 € 28,07 € 34,64

4^ 6.000,00 6.999,99 € 2,00 € 43,86 € 54,13

4^ - Riduzione 20% dal 2° figlio € 1,60 € 35,08 € 43,30

5^ 7.000,00 7.999,99 € 2,58 € 61,40 € 75,78

€ 2,06 € 49,12 € 60,62

6^ 8.000,00 8.999,99 € 3,05 € 87,72 € 108,26

€ 2,44 € 70,17 € 86,60

7^ 9.000,00 9.999,99 € 3,44 € 114,04 € 140,74

€ 2,75 € 91,23 € 112,59

8^ 10.000,00 10.999,99 € 3,70 € 140,35 € 173,22

€ 2,96 € 112,28 € 138,57

9^ 11.000,00 11.999,99 € 3,94 € 157,90 € 194,87

€ 3,15 € 126,32 € 155,89

10^ 12.000,00 12.999,99 € 4,15 € 175,44 € 216,53

€ 3,32 € 140,35 € 173,22

11^ 13.000,00 13.999,99 € 4,40 € 184,21 € 227,35

€ 3,52 € 147,36 € 181,88

12^ 14.000,00 14.999,99 € 4,59 € 192,99 € 238,18

€ 3,67 € 154,39 € 190,54

13^ 15.000,00 15.999,99 € 4,83 € 201,76 € 249,01

€ 3,86 € 161,40 € 199,20

14^ 16.000,00 oltre € 5,00 € 219,30 € 270,66

Quota variabile

Quota fissa mensile

Quota fissa mensile

orario 7,45/16,00

2^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

3^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

5^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

6^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

7^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

8^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

9^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

10^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

11^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

12^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

13^ - Riduzione 20% dal 2° figlio

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IL PROGETTO

PEDAGOGICO

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Sommario

Premessa ...13

La partecipazione delle famiglie ...15

L’ assemblea dei genitori dei nuovi iscritti ...16

Il colloquio individuale ...16

La figura di riferimento ...17

La figura familiare ...17

L’ambientamento ...18

Gradualità nei tempi di permanenza ...18

I nostri Nidi d’Infanzia ...19

Obiettivi ...19

L’ambiente ...20

Come si svolge la giornata ...21

L’importanza di lavorare in piccoli gruppi ...22

Le routine ...22

Il pranzo, il cambio e il sonno ...23

Le attività ...24

La metodologia ...25

L’osservazione ...26

La documentazione ...26

La verifica ...27

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Premessa

Quando il bambino arriva per la prima volta all’asilo nido, anche se molto piccolo, porta con sé la sua storia, unica e particolare. Il suo modo di relazionarsi alle educatrici e agli altri bambini rifletterà, in maniera più o meno marcata, lo stile di attaccamento appreso nell’ambito familiare.

All’interno del nostro servizio ogni bambino viene accolto nella sua individualità, insieme alla sua famiglia, rispettando le sue necessità, il suo modo di essere, il suo modo di interagire con gli altri;

tutti i bambini sono uguali, senza distinzione di genere, religione, estrazione sociale, appartenenza etnica ma allo stesso tempo sono unici e come tali devono essere riconosciuti e valorizzati.

Il nido è la prima occasione sociale allargata; il bambino entra a far parte in modo stabile di un gruppo di coetanei con i quali ha l’opportunità di compiere nuove esperienze di gioco. La convivenza con gli altri bambini gli consente di confrontarsi con il punto di vista dell’altro, lo stimola a trovare il proprio posto nel gruppo, a collaborare con gli altri e a frenare gli impulsi aggressivi ma allo stesso tempo a difendersi, quando occorre.

Il neonato dispone già di caratteristiche che lo predispongono alla costruzione di rapporti con gli altri.

Egli è in grado fin dalla nascita di emettere segnali che attivano risposte appropriate da parte di chi si prende cura di lui: pianti, sorrisi, vocalizzazioni etc e di rispondere selettivamente a eventi esterni di carattere sociale. Fin da piccolo sperimenta diverse emozioni: gioia, tristezza, rabbia ed è in grado di comprendere le emozioni negli altri (empatia). All’interno del nido il bambino è libero di esprimere le proprie emozioni sia nei confronti dei coetanei sia nei confronti degli adulti, noi riteniamo che non possa esservi apprendimento senza emozione. La dimensione emotiva determina la relazione che il bambino crea con il proprio Sé e con l’altro.

Lo sviluppo del bambino è il prodotto della sua interazione con l’ambiente. Il bambino perciò viene ad appartenere a vari sistemi contemporaneamente (casa, asilo nido, etc ) e risulta fondamentale per un suo adeguato sviluppo una buona relazione tra le varie situazioni ambientali in cui è inserito.

Da qui deriva l’esigenza di coinvolgere le famiglie dei bambini che frequentano il nostro servizio poiché riteniamo che l’azione educativa debba essere in sintonia con lo stile genitoriale; questo non significa che a casa e all’asilo vengano fatte le stesse cose nello stesso modo, ma il coinvolgimento della famiglia ci consente di dare una continuità alle esperienze che il bambino vive quotidianamente.

Essenziale per promuovere il benessere del bambino risulta anche il rispetto dei tempi di quest’ultimo.

Da qui l’alternanza all’interno del servizio tra momenti di attività strutturata e momenti di gioco libero, tra situazioni più individualizzate e altre di gruppo.

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Noi consideriamo il nido come un luogo di incontro nel senso fisico ma anche sociale e culturale, un luogo che può offrire infinite possibilità di confronto, di scambio e di crescita sia per i bambini sia per gli adulti che lo frequentano.

I percorsi educativi che proponiamo tengono conto di quello che il bambino riesce a fare da solo in un determinato momento e quello che riesce a fare con l’aiuto di un coetaneo o di un adulto.

Lavoriamo su quella che viene definita la “Zona di Sviluppo Prossimale”, cioè sulla differenza tra il livello di sviluppo effettivo di un bambino e il livello di sviluppo potenziale, l’apprendimento attraverso l’interazione con i coetanei e con le educatrici mette in moto una varietà di processi evolutivi.

A livello di equipe educativa siamo concordi nel ritenere che il bambino sia sociale fin dalla nascita, capace di interagire con i coetanei e con gli adulti e capace di comunicare in modo non verbale le sue esigenze. Fin da piccoli i bambini sono in grado di compiere azioni prosociali, quali aiutare, confortare, collaborare, condividere i giochi e le esperienze. Cerchiamo quindi di favorire tali comportamenti a discapito di comportamenti aggressivi anche se siamo consapevoli che un contesto allargato può talvolta generare competizione.

All’interno del nido cerchiamo di creare le condizioni che favoriscano l’espressione di emozioni positive (gioia) ma allo stesso tempo non trascuriamo le emozioni negative che i bambini possono esprimere (rabbia, tristezza, paura) perché sono un importante indicatore per segnalarci cosa un bambino sta provando in un certo momento. Il nostro intento è quello di educare il bambino come persona, favorendo l’alfabetizzazione emotiva, in modo che il piccolo diventi capace di riconoscere le proprie emozioni, nel momento in cui si presentano e sviluppi empatia, cioè riesca a riconoscere le emozioni altrui.

All’interno dell’asilo nido, inoltre, il bambino viene stimolato affinché raggiunga un certo grado di autonomia (impari a mangiare da solo, a bere dal bicchiere, ecc.), tale autonomia viene raggiunta in tempi diversi dai diversi bambini. Il bambino viene lasciato libero di esplorare e di sperimentare e l’educatrice interviene al momento del bisogno o quando avverte un disagio da parte del piccolo;

tali conquiste sono facilitate dalla convivenza con i coetanei.

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La partecipazione delle famiglie

E’ obiettivo del nido costruire relazioni positive con le famiglie in quanto l’identità del bambino è imprescindibile dalla sua storia, dal contesto e dalle esperienze della propria famiglia.

Partendo dal presupposto che l’evento educativo è in primo luogo evento relazionale appare chiara la necessità di riflettere, progettare e pensare la partecipazione delle famiglie.

Le buone relazioni tra bambini e adulti che si occupano di loro (educatori e genitori) permettono lo sviluppo generale della personalità e sono occasione di conoscenza e apprendimento. Il nido si propone di trovare modi buoni e strategie efficaci per rispondere a bisogni e domande della famiglia, di sostenere i genitori nello sforzo quotidiano nell’affrontare la responsabilità e i dubbi dell’educazione; un sostegno alla genitorialità per favorire la crescita e il benessere dei bambini e delle bambine che sia anche momento di ascolto e confronto per gli adulti.

E’ fondamentale costruire con la famiglia rapporti autentici basati sull’accettazione, la fiducia e la valorizzazione piuttosto che sul giudizio e sulla valutazione. La famiglia viene accolta nel servizio e riconosciuta nella sua individualità: rispettata, ascoltata e accettata con le proprie peculiarità.

Una buona relazione va costruita nel tempo, ricordando che ogni relazione è diversa dall’altra perché ogni volta è diverso il bambino e la sua famiglia; proprio nella sua unicità la relazione con la famiglia è pensata e progettata da parte del gruppo di lavoro.

Esistono dei momenti irrinunciabili, collettivi, che offrono l’opportunità di confronto, scambio e condivisione tra educatori e tra genitori stessi. I momenti di incontro di gruppo sono:

- le assemblee, per informare i genitori degli aspetti istituzionali, dei fini educativi, del modello pedagogico e di tutto ciò che può essere utile sapere del nido;

- gli incontri di sezione, per confrontare, discutere, parlare con i genitori della vita dei bambini nel servizio.

Contenuti privilegiati sono la vita del gruppo sezione e le linee di lavoro con il gruppo;

- gli incontri tematici più allargati, da realizzarsi anche con la presenza di esperti, tesi ad arricchire le competenze di tutti su aspetti di interesse comune (ad esempio: l’alimentazione, il ritmo sonno-veglia, il gioco, le regole);

- i laboratori in cui i genitori con l’aiuto delle educatrici confezionano piccoli doni per i propri bambini in vista del Natale, della Pasqua oppure collaborano alla ristrutturazione e decorazione di pannelli o pareti;

- le feste, come momenti conviviali, di socializzazione e aggregazione, nei quali i genitori, i bambini e tutto il personale del servizio trascorrono momenti significativi di crescita e conoscenza ;

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- le uscite, le gite di un giorno, come occasione di conoscenza del territorio e occasione per trascorrere un po’ di tempo insieme a tutte le famiglie;

- i colloqui individuali, oltre quello dell’inserimento, almeno due nel corso dell’anno che possono essere richiesti dai genitori o dalle educatrici; momenti privilegiati con la famiglia, fatti con molta discrezione e delicatezza, finalizzati a raccogliere conoscenze specifiche e a costruire un dialogo ravvicinato, personalizzato tra educatori e genitori.

L’ assemblea dei genitori dei nuovi iscritti

Si tratta di un incontro di gruppo che si svolge prima dell’inizio dell’anno educativo fra le insegnanti e i genitori dei nuovi bambini iscritti.

L’obiettivo prioritario è quello di favorire la comunicazione: fra le insegnanti e i genitori e fra i genitori stessi che iniziano così a conoscersi e ad esprimere le proprie ansie confrontandole con quelle degli altri. Le educatrici approfittano del clima che si crea per dare le principali informazioni sull’organizzazione del servizio, sulle modalità dell’ambientamento e chiarendo eventuali dubbi provenienti dai genitori.

Il colloquio individuale

Tra le buone pratiche che connotano una relazione accogliente fra il servizio e la famiglia, il colloquio individuale è il momento di incontro più intimo e individualizzato e finalizzato alla costruzione di fiducia basata sulla conoscenza personalizzata fra il genitore e l’educatrice che prenderà in carico il suo bambino.

Esso si colloca nel periodo precedente la fase di ambientamento del bambino, in data e orario concordati con il genitore. E’ il primo momento nel quale si acquisiscono notizie circa le abitudini del bambino in fatto di alimentazione, riposo, relazione con la mamma e con gli altri componenti

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Il genitore può, in un contesto più raccolto e intimo, esprimere le proprie ansie, insicurezze, le aspettative e acquisire ulteriori informazioni circa le peculiarità del Nido.

La figura di riferimento

La teoria dell’attaccamento sostiene che i bambini, fin dai primi mesi di vita, sono predisposti a formare una o più di una relazione privilegiata con adulti con i quali abbiano contatti regolari e che basta una relazione sufficientemente buona perché il bambino cresca in modo adeguato sul piano relazionale e cognitivo e sia di conseguenza in grado di stabilire altre relazioni significative nel corso della sua vita.

Questo significa che altre figure del contesto sociale del bambino, oltre alla mamma, possono divenire significative e instaurare con lui un legame di attaccamento. L’educatrice di riferimento si pone come figura di attaccamento che sostiene il bambino nella delicata fase di ambientamento al Nido, aiutandolo nel distacco dalla mamma e adottando uno stile comunicativo non intrusivo. E’

lei che lo sostiene con lo sguardo, con il contatto corporeo, che lentamente conquista la fiducia del bambino attraverso gesti di cura nelle routines, ma è anche colei che si pone come tramite, in un primo momento, fra la famiglia e il servizio e che sostiene la mamma ascoltandola e rassicurandola.

Quando l’ambientamento del bambino si è sufficientemente consolidato spetta all’educatrice di riferimento creare “uno spazio di accoglienza” fra gli altri bambini, mediando le relazioni e introdurlo, attraverso un progressivo avvicinamento, alla relazione con le altre insegnanti della sezione.

La figura familiare

La presenza della mamma, o di un’altra figura familiare che accompagna il bambino durante l’ambientamento, lo aiuta ad accettare i contatti con gli altri, lo rende più disponibile e interessato a esplorare. La madre è “la base sicura” da cui il bambino può partire per le sue incursioni nell’ambiente esterno, la condizione di sicurezza emotiva per consolidare nuove relazioni.

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L’ambientamento

L’ambientamento al Nido significa accoglienza.

Quando si progetta l’ambientamento di un bambino, si pensa alla sua accoglienza e a quella della sua famiglia e all’insieme di pratiche da mettere in atto perché questa si riveli buona, festosa, affettuosa, cordiale.

Ogni famiglia è caratterizzata peculiarmente in modo proprio e diversificato e porta al Nido la propria storia familiare fatta di madri, padri, nonni, fratelli e la propria appartenenza culturale. Si tratta di una

“famiglia con figli piccoli” che affronta spesso l’ingresso al Nido in un momento particolarmente delicato della sua esistenza.

L’ambientamento si configura molto spesso come il primo distacco del bambino e sempre come momento di passaggio verso un contesto del tutto nuovo, abitato da altri bambini e da figure adulte, gli educatori, che hanno un ruolo professionale e propongono un progetto pedagogico.

L’ingresso al Nido rappresenta per il bambino una sostanziale modifica della qualità relazionale della sua vita, le difficoltà che può incontrare il bambino sono legate alla separazione dal proprio ambiente familiare, al cambiamento delle sue abitudini, alla sperimentazione di un contatto con persone, spazi, arredi da condividere con altri bambini.

D’altro canto occorre tener conto anche delle possibili difficoltà della famiglia, della sua ansia per il distacco dal bambino, dei suoi sensi di colpa per una separazione precoce.

E’ importante adottare strategie che facilitino il processo emotivo e psicologico di passaggio fra la relazione madre-figlio e il nuovo contesto relazionale così come l’instaurarsi di un rapporto di fiducia reciproca fra la mamma e le figure presenti al Nido.

Gradualità nei tempi di permanenza

L’ambientamento del bambino avviene nel rispetto dei suoi tempi, dei suoi ritmi di adattamento e di risposta. E’ per questo che il primo periodo, una o due settimane, è di solito caratterizzato da una permanenza graduale e flessibile, durante la quale l’educatrice può osservare le interazioni della coppia madre-bambino.

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del piccolo, nella consapevolezza che un buon ambientamento pone le basi perché l’esperienza nido si configuri come un’esperienza di crescita positiva

I nostri Nidi d’Infanzia

I nostri Nidi d’Infanzia si dividono in “La Margherita” con 25 bambini dai 12 ai 24 mesi, “Il Glicine”

che accoglie 35 bambini di età compresa tra 24 e 36 mesi ed entrambi sono nidi a tempo lungo e “Il Gatto Mammone” che ospita 21 bambini dai 18 mesi a 36 ed è un nido a tempo corto.

Tutti e tre i Nidi rappresentano uno spazio di riferimento, dove ognuno può riconoscere qualcosa di sé e dove si svolge il rituale della giornata educativa. E’ qui che si crea un legame particolare di familiarità fra i bambini che vi condividono momenti importanti come l’accoglienza, il pranzo, il cambio e il sonno.

Ed è qui che il bambino può sentirsi riconosciuto ed accolto: ha il proprio posto a tavola, il proprio lettino, la sua foto, la scatola per gli oggetti personali, veri punti di riferimento per vivere in sicurezza la giornata al Nido. Anche le pareti parlano di lui: attraverso la documentazione fotografica si dà ordine alle sue esperienze e si ricordano momenti speciali come le feste di compleanno o i primi giorni al Nido.

Obiettivi

L’obiettivo principale che cerchiamo di raggiungere all’interno dell’asilo nido è quello di favorire ed incrementare il benessere del bambino, poiché quest’ultimo possa svilupparsi in modo globale e armonico dal punto di vista fisico, sociale e cognitivo. Più nello specifico ci proponiamo di raggiungere i seguenti obiettivi:

- Sostenere la progressiva differenziazione e il consolidamento dell’identità individuale - Comunicare ai bambini fiducia in se stessi e nel mondo esterno

- Promuovere lo sviluppo del linguaggio

- Maturare un’immagine positiva di sé e un senso di appartenenza al gruppo

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- Sviluppare le capacità rappresentative e simboliche - Sviluppare la capacità di esprimere i propri punti di vista

- Promuovere la libera espressione delle proprie emozioni e il riconoscimento delle emozioni altrui.

- Sviluppare atteggiamenti di autonomia rispetto all’adulto nel gioco e nelle routine

- Stimolare una pluralità di linguaggi espressivi (corporei, psicomotori, grafici, pittorici, sonori, musicali e logico-verbali).

L’ambiente

L’organizzazione dello spazio nel Nido deve poter sostenere lo sviluppo del bambino.

Ogni esperienza educativa si realizza nello spazio. La qualità dell’ambiente quindi, deve essere al centro della riflessione degli educatori, perché lo spazio influenza l’organizzazione del pensiero e del comportamento sociale dei bambini.

Bruno Bettlheim (1987) parlava di uno “spazio buono che deve garantire due cose: sicurezza e stimolo.

Ciò significa che l’ambiente in cui viviamo deve offrirci una sicurezza che non intralci arbitrariamente la nostra crescita e il nostro sviluppo, ma piuttosto lo favorisca ... deve essere flessibile per modificarsi insieme a noi e, grazie alla forza che gli è propria, trasmettere messaggi al nostro inconscio, che ci comunichino un senso interiore di sicurezza, il senso di essere amati e, nello stesso tempo, la spinta a sviluppare la nostra personalità nella direzione che riteniamo migliore”.

Abitare per il bambino piccolo è un fatto profondo; egli stabilisce un rapporto percettivo ed emotivo con gli spazi. Lo spazio deve saperlo accogliere e corrispondere al suo bisogno di sicurezza, ma deve anche sostenere e incoraggiare il suo desiderio di esplorare e conoscere per consentire l’arricchimento della sua esperienza. Creare una condizione di sicurezza ed accoglienza significa rendere bello l’ambiente attraverso accorgimenti estetici, utilizzare scaffalature a giorno con materiali alla portata dei bambini, pensare a spazi privati dove ognuno possa conservare oggetti personali, foto, indumenti e nei quali il bambino possa sentirsi riconosciuto e amato.

E’ importante che lo spazio sia caratterizzato da angoli contenuti e raccolti, con punti di riferimento che restano stabili e favoriscono l’ambientamento e deve consentire la possibilità di ritrovarsi in piccoli gruppi, in un rapporto ravvicinato con l’adulto che crea momenti di intimità.

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conoscere ciò che di nuovo sta intorno a lui.

La gamma dei materiali proposti deve essere ricca e varia e spingere all’esplorazione: carte di tutti i tipi, lana e fili colorati, rotoli di filo di ferro, spago, scatole, bottoni, catenelle, tappi in sughero, conchiglie, sassi, erbe profumate, petali di fiore e altri materiali insoliti, tutto ciò deve essere disposto in modo ordinato e visibile affinché sia realmente fruibile dai bambini.

I bambini stessi possono integrare l’offerta portando da casa materiali su invito delle educatrici, coinvolgendo così i genitori in un progetto pedagogico che renda il servizio non omologato, ma portatore di quel senso di appartenenza che crea accoglienza e benessere.

Come si svolge la giornata

Il nido prevede dei momenti che si ripetono nell’arco della giornata, scandita dalle routines, come il cambio, il pranzo, la nanna e momenti di attività e di gioco.

L’accoglienza dei bambini e delle loro famiglie, dalle ore 7.45 alle ore 9.30, è un momento delicato e significativo dal punto di vista emotivo e psicologico, in quanto i genitori affidano i loro bambini alle educatrici ed è importante che si crei un rapporto di fiducia che consenta loro di lasciare il proprio figlio in tutta serenità.

Questo momento è spesso dedicato allo scambio di informazioni tra genitore ed educatrice, notizie sul bambino, dubbi e preoccupazioni sulle quali i genitori quotidianamente si confrontano con le educatrici.

L’ambiente deputato all’accoglienza, è la stanza in cui i bambini possono giocare liberamente su di un grande tappeto, gioco libero che dura fino al momento dello spuntino mattutino. A questo punto i bambini e le educatrici si dispongono seduti ai tavoli, viene servita loro una piccola colazione e vengono cantate canzoncine.

La mattinata prosegue con il cambio e la divisione in piccoli gruppi per lo svolgimento di attività strutturate di vario tipo, che le educatrici propongono ogni giorno ai bambini. Alle 11.40 viene servito il pranzo, che dura all’incirca fino alle ore 12.30. Dopo il secondo cambio i bambini vengono suddivisi in due gruppi secondo l’orario di uscita (tempo corto o lungo). I bambini che frequentano il tempo lungo vengono accompagnati nella stanza del sonno per il riposino fino alle ore 15.30 circa.

Dopo il risveglio i bambini vengono preparati all’uscita.

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L’importanza di lavorare in piccoli gruppi

Le attività giornaliere vengono svolte in piccoli gruppi omogenei per età e sono volte allo sviluppo di capacità e competenze specifiche da parte del bambino.

All’interno del nostro nido, è sempre stata data molta importanza al lavoro di gruppo, in particolare al lavoro in piccoli gruppi, che permette al bambino di acquisire, con il tempo, un senso di appartenenza, di iniziare a riconoscersi negli altri e di sviluppare anche un sentimento di “empatia”

nei confronti dei compagni . Lavorare a piccoli gruppi però, non è importante solo per il bambino e l’educatrice, che può osservarlo meglio e seguirlo passo dopo passo nei suoi processi di crescita, bensì lo è anche per il genitore, che ha l’opportunità di trovare nell’educatrice di riferimento di quel determinato gruppo, un punto fermo e un appoggio su cui poter contare e con il quale confrontarsi.

Le routine

La vita quotidiana al nido è scandita da momenti di cura che occupano una buona parte della giornata dei bambini, delle educatrici e delle ausiliarie, le cui azioni contribuiscono a sostenere la qualità educativa di questi momenti.

E’ importante valorizzare le potenzialità educative delle routines, in quanto “ I bambini costruiscono la conoscenza nella sequenza delle azioni ed è proprio dentro il quotidiano che si realizza un rituale espressivo del Sé” ( Emiliani, 2008).

Parlare di vita quotidiana e di routines, significa riflettere sul tempo, sulla relazione e sullo spazio.

L’attenzione prioritaria rispetto ai momenti di cura va rivolta in primo luogo al come, oltre al che cosa si fa. L’atteggiamento dell’educatrice durante questi momenti comunica il tipo di relazione, che può essere calda e intima, oppure fredda e distaccata. E’ necessario prestare attenzione alle esigenze individuali, non focalizzare le azioni e lo sguardo solo sul gruppo, ma sui singoli bambini.

La concezione di tempo del bambino è diversa da quella della società degli adulti, l’educatrice, quindi, deve saper conciliare i tempi del cambio, del pranzo e del riposo, proponendo ai bambini un

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Anche lo spazio è fondamentale al fine di creare una situazione educativa pensata a misura di bambino, infatti è importante che i luoghi delle routines siano ogni giorno gli stessi, rassicuranti e prevedibili per il bambino che riesce così a immaginare ciò che avverrà dopo.

Il pranzo, il cambio e il sonno

Il pranzo: I bambini vengono aggregati in piccoli gruppi per far sì che esso si svolga in un’atmosfera rilassata e serena. Durante il pasto l’educatrice deve essere disponibile al dialogo e alla conversazione con il bambino. Essa, seduta al tavolo, è un punto di riferimento e guida; segue quotidianamente l’evoluzione individuale e di piccolo gruppo dell’esperienza. Le abilità di ciascuno di ricordarsi sequenze ed eventi, vengono tenute presenti dalle educatrici.

L’osservazione e il confronto di pensieri con le colleghe, danno la possibilità di costruire nella quotidianità un tessuto di esperienze che rispondano ai profondi bisogni dell’organizzazione psichica del bambino.

Sarà cura dell’educatrice insegnare loro le regole fondamentali dello stare insieme a tavola, in modo che il bambino possa imparare ad aspettare il suo turno per essere servito, a non togliere la roba dal piatto altrui e a stare seduto a tavola per tutta la durata del pranzo, che generalmente si aggira intorno ai 40-50 minuti. Il momento del pasto riguarda quindi, non solo l’alimentazione, ma anche gli aspetti educativi e relazionali con l’adulto e con i pari. Una buona cura da parte dell’educatrice, in una relazione in cui il bambino si senta rispettato e protagonista, gli permetterà di conoscersi, di autoregolarsi, di trovare piacere nel gustare le pietanze.

Il cambio: Il cambio è un momento privilegiato di grande importanza, l’educatrice porta con sé in bagno un piccolo gruppo di bambini, che si trovano a turno in un tête à tête con l’educatrice, che può dedicargli quell’attenzione che permette di sviluppare il rapporto reciproco. Un’eccellente occasione in cui in cui l’adulto può parlare al bambino da solo, soprattutto durante le cure del corpo. Se fa costantemente attenzione ai suoi segnali crea la possibilità che il bambino intervenga nel processo di soddisfacimento dei bisogni e lo aiuta nella conoscenza del suo corpo, ad “abitare” il suo corpo.

Le mani dell’adulto nel contatto col corpo del bambino dovranno essere tenere, capaci di attendere la risposta e pronte a rispondere. La partecipazione del bambino alle cure del corpo avviene spontaneamente, all’interno della vicinanza relazionale con l’educatrice, che la prevede sempre, ma non forza perché avvenga.

Intorno ai ventiquattro mesi molti bambini raggiungono il controllo degli sfinteri e gradualmente

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solo a tirarsi giù i pantaloni e a rivestirsi, restando però sempre disponibili qualora il bambino ne avesse bisogno.

La nanna: Nell’andare a riposare, i bambini ritrovano quotidianamente modi, consuetudini e luoghi noti.

Dopo il pranzo, il cambio, avvenuto con tutta calma, le educatrici si alternano e tornano nell’ambiente in posizione stabile facendo attenzione a preservare un clima tranquillo. Il breve momento che precede la nanna è generalmente tranquillo, caratterizzato dal gioco libero. Dopo aver mangiato, è preferibile approfittare della fisiologica sensazione di rilassamento data dalla digestione del pasto e non ritardare troppo la proposta di riposare. Con le educatrici i bambini raggiungono ognuno il proprio lettino nella stanza del sonno. Questo è un momento delicato e necessita del rispetto dei tempi personali:

chi si appisola prima viene accompagnato prima e chi si sveglia prima è allontanato e gli vengono offerti giochi tranquilli. Al nido i bambini dormono non più di due ore, trascorse le quali lentamente si svegliano e vengono accompagnati a cambiarsi di nuovo prima del ritorno a casa.

Le attività

Il momento delle attività si colloca in uno sfondo quotidiano stabile e ordinato all’interno di un contesto dove tutta l’esperienza globale e quotidiana dei bambini è emotivamente e materialmente rassicurante e ricca. Il nido è per i bambini luogo di gioco e di esperienze “su misura” che può aiutarli a crescere. Queste esperienze si articolano in attività che le educatrici allestiscono per il piccolo gruppo e che svolgono con i bambini avvalendosi delle attrezzature e dei materiali presenti nella specifica sezione. Le attività di piccolo gruppo danno modo hai bambini di sperimentare altre dimensioni sociali e di fare conoscenze più specifiche, misurandosi e impegnandosi con sequenze di gioco finalizzato. Le esperienze sono continue, significative, pensate e pianificate, in modo da divenire occasione di apprendimento in linea con la crescita delle potenzialità infantili. I momenti delle attività concorrono a sviluppare abilità evolutive fondamentali e a conseguire obiettivi generali e specifici proposti dal progetto educativo.

Le attività sono:

manipolazione di materiali naturali e alimentari (farina e acqua, pasta di sale, colori alimentari, creta, ...) un’esperienza di contatto diretto con la materia, che coinvolge il bambino a livello sia motorio che emotivo.

Toccando, battendo, modellando, non solo il bambino esercita la capacità di coordinazione dei movimenti, ma agisce anche sulla realtà che lo circonda imparando a conoscerla;

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attività logiche, incastrare e costruire oggetti,puzzle, tavolette con forme da incastrare, costruzioni, piste, trenini, cubi, oggetti sovrapponibili;

lettura di libri e ascolto di storie orali e della tradizione, durante la lettura avvengono sia processi cognitivi che emotivo-affettivi e fin dalla più tenera età i racconti svolgono una funzione fondamentale per trasmettere i significati propri di una data cultura e per favorire l’acquisizione del linguaggio;

attività grafico-pittoriche e di incollaggio (tempere , acquerelli, gessetti, matite e collage di carte e materiali naturali). Le esperienze grafico pittoriche costituiscono una fondamentale espressione di gioco creativo nella prima infanzia, che offre al bambino la possibilità di esprimersi lasciando una traccia visibile. E’

importante fornire gli strumenti e le situazioni affinché la creatività infantile possa realizzarsi, per accrescere e sostenere la capacità esplorativa e artistica;

gioco simbolico: gioco del “far finta che” dove il bambino segue un impulso puramente imitativo per proiettarsi nel mondo degli adulti e impersonarne i ruoli imitandone le caratteristiche e i comportamenti;

drammatizzazione delle storie con burattini e sagome dei personaggi;

gioco euristico: esperienza di scoperta attraverso l’uso spontaneo di materiali diversi. Stoffe, nastri, catene, anelli di metallo o di legno, mollette, tappi ecc. che possono essere toccati, raccolti, svuotati, incastrati in completa autonomia;

attività sonoro-musicali: ascolto e riconoscimento dei suoni come il mare e il vento, il rumore della pioggia, il frastuono di un temporale ecc. ; ascolto e riconoscimento dei versi degli animali, ascolto di canzoni appartenenti a varie culture e tradizioni e a vari generi;

attività psico- motorie, girotondi, percorsi guidati, semplici gimcane e giochi di movimento per sperimentare il proprio corpo in movimento e fare esperienze significative per lo sviluppo motorio (salti, corse, tuffi, scivolate...); attività in giardino, di osservazione del tempo e fenomeni legati alle stagioni, raccolta di foglie , pigne, pinoli...

La metodologia

Il metodo costituisce un importante strumento per lo sviluppo del progetto educativo, stimola infatti atteggiamenti di ricerca che permettono una positiva rielaborazione del lavoro e promuove il miglioramento continuo dell’esperienza in corso favorendo una significativa attività di programmazione, osservazione, documentazione e verifica. Conferisce così al servizio educativo per

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L’osservazione

Osservare non significa semplicemente guardare che cosa fa un bambino bensì molto di più e cioè analizzare e valutare

sistematicamente tutto quello che avviene all’interno del contesto della struttura.

Questo richiede all’educatore di prendere in esame il bambino mentre interagisce con le figure che lo accudiscono , mentre gioca con i coetanei, mentre si trova all’interno di un gruppo o quando è da solo, tutto ciò al fine di tracciare con maggior chiarezza un preciso itinerario di sviluppo nelle sue diverse fasi.

Un’attenta e accurata osservazione permette infine una riprogettazione e una ridefinizione dell’intervento educativo adeguandolo alle caratteristiche e alle specifiche esigenze dei bambini.

La documentazione

La documentazione è un modo di fare educazione, non è un optional ma un elemento fortemente legato alla qualità del progetto educativo. Essa svolge funzione di informazione verso l’esterno, ossia la famiglia e l’ambiente sociale in genere, di “rilettura” per i bambini e di controllo delle esperienze educative realizzate dagli stessi educatori. E’ parte integrante della progettazione: formalizza processi innovativi e di ricerca metodologica-didattica illustrandoli ed evidenziandoli.

L’importanza della documentazione consiste nel dare testimonianza al valore dell’infanzia, rendendo visibili le competenze e i bisogni dei bambini attraverso i pensieri e le parole degli adulti che ne hanno cura. E’ una forma efficace per costruire un’identità di gruppo e per promuovere la propria immagine.

Per fare documentazione occorre organizzarsi in modo formale, guardare e riflettere sul proprio fare. Si rende necessario dunque ripensare alla propria pratica educativa con consapevolezza, prendendo le distanze da quanto si va facendo e rendendo esplicito ciò che è tacito, latente, che non è immediatamente visibile.

La documentazione, come scrive Battista Quinti Borghi, “può essere considerata come progetto

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Costruire un archivio della memoria è un obiettivo importante per evitare di disperdere un patrimonio ricco di esperienze e di conoscenze. Documentare per i bambini equivale ad offrire l’opportunità di rendersi conto delle proprie conquiste e quindi consente di interiorizzare meglio l’esperienza vissuta.

Il librone personale del bambino viene consegnato alla fine di ogni anno e costituisce un importante strumento per far conoscere alle famiglie la vita del proprio figlio nell’interazione con gli altri compagni. Ciò è reso possibile da una documentazione fotografica del percorso di crescita intrapreso e dalla consegna di una cartella personale nella quale viene raccolto con cura ogni tipo di creazione o elaborato ad opera del bambino.

E’ un modo efficace per comunicare ciò che si considera importante nell’esperienza educativa e per condividere con le famiglie il progetto educativo e quindi promuovere e rafforzare la collaborazione.

I genitori si sentono più partecipi e rassicurati quando riescono a “leggere” le attività e le esperienze che hanno contraddistinto la quotidianità della giornata di cui non sono testimoni diretti non potendole vedere con i propri occhi.

Si offre così una lente per poter osservare e divenire consapevoli rispetto a tutto ciò che accade mediante una documentazione che si avvale di pannelli nelle varie stanze che documentano le attività e il diario di bordo che raccoglie i momenti salienti della vita al nido.

La verifica

L’efficacia dell’intervento formativo ad opera delle educatrici viene monitorata anche attraverso occasioni di scambio e confronto con le famiglie. Tali momenti risultano particolarmente importanti al fine di valutare se il percorso intrapreso all’interno del nido ha, come auspicato, un impatto positivo sul bambino da svariati punti di vista (cognitivo, affettivo, sociale) e se vi è la medesima percezione da parte dei genitori. Il dialogo così promosso, durante il quale potrebbero emergere nuove esigenze o tematiche da approfondire, induce a riflettere e a ripensare ad alcuni aspetti del progetto educativo che proprio per questo può prestarsi a modifiche in itinere e si caratterizza per flessibilità e versatilità.

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