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ANAV Lombardia: Locatelli scrive alle istituzioni, su TPL politica sia coerente

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C:\Users\LPD\AppData\Local\Microsoft\Windows\Temporary Internet Files\Content.Outlook\435GP4ZE\2015 10 07_ ANAV L - Lettera Locatelli.doc

ANAV Lombardia

Sezione Regionale della Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori

Egregi Signori

On. Avv. Roberto Maroni Presidente della Giunta Regione Lombardia

Avv. Giuseppe Bonomi

Segretario Generale e Direttore Generale Regione Lombardia

Dott. Raffaele Cattaneo

Presidente del Consiglio regionale Regione Lombardia

Componenti del Consiglio regionale Regione Lombardia

Dott. Alessandro Sorte

Assessore Infrastrutture e Mobilità Regione Lombardia

Dott. Giuliano Capetti Responsabile segreteria

Assessore Infrastrutture e Mobilità Regione Lombardia

Via Email

Milano, 07 ottobre 2015 Prot. n. 1583/PED/neg

Con molto piacere trovo (finalmente) un intervento politico che richiede all'Assessore di verificare il rispetto degli standard contrattuali del servizio TPL in Provincia di Bergamo!

In questi giorni abbiamo letto di tutto, dalla denuncia di corse "fantasma" a vuoto, ma pagate dal contributo pubblico (smentita dalla Provincia di Bergamo) alla segnalazione di autobus con passeggeri in piedi (possibilità prevista e autorizzata dal Codice della Strada e dagli Enti preposti) ed alle richieste sindacali di attestare le corse su altri servizi per recuperare risorse (salvo dimenticarsi che se si riducono i servizi si devono ridurre anche gli autisti e poiché nel settore non c'è la Cassa Integrazione vanno licenziati).

Adesso, dopo il Consigliere regionale Saita, finalmente anche Regione, che

"volgarmente" è quella che "paga", conviene che si debbano controllare gli

"standard di servizio del Contratto"!

I-20122 Milano Via Pantano 9 Telefono (02) 58370.1 (02) 58370.348 Telefax (02) 58305050 Int.code (39-2)

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C:\Users\LPD\AppData\Local\Microsoft\Windows\Temporary Internet Files\Content.Outlook\435GP4ZE\2015 10 07_ ANAV L - Lettera Locatelli.doc

Meglio tardi che mai.

Sono anni che le Associazioni denunciano senza ottenere l’ascolto dei politici, in altre faccende affaccendati, che il TPL Lombardo è sottopagato e che i trasferimenti da Roma alla Lombardia sono inferiori del 25/30 % rispetto a quelli di altre Regioni !

E' vero anche che Regione Lombardia mette risorse proprie, ma sempre inferiori alle reali necessità e comunque dedicate prevalentemente al mondo Trenord (come si evidenzia dai problemi di carico sui bus emersi in questi giorni), e nemmeno in grado di evitare i continui e progressivi tagli di servizi effettuati in questi anni che confluiranno con la prevista e inevitabile sospensione totale dei servizi extraurbani (non serrata, come ha scritto qualcuno all’oscuro dei problemi) nella Provincia di Bergamo dal 25/12 al 31/12/2015.

Le Aziende, in tutti questi anni, hanno fatto oltre il possibile per tentare di garantire un servizio dignitoso:

1) hanno acquistato decine di autobus seminuovi perché le risorse dedicate non arrivavano nella misura necessaria né da Roma né da Milano;

2) hanno dovuto subire tagli di trasferimenti di risorse (in ogni caso fermi fin dal 2004 nonostante gli aumenti di tutti i costi) decisi da altri e di conseguenza ridimensionare i servizi, ma tentando di garantire il servizio delle categorie più deboli, studenti in primis;

3) hanno dovuto (e continuano tuttora) fare da banca agli Enti (Regione, Provincia, Comune) che non erogano tempestivamente il dovuto (abbiamo registrato ritardi di 180/240/365 giorni nella liquidazione delle risorse di spettanza delle Aziende);

4) hanno dovuto spendere risorse proprie perché guardie giurate garantiscano la sicurezza dei viaggiatori al posto delle Forze dell’Ordine e controllino l'evasione tariffaria che la attuale cultura di maggioranza considera evidentemente uno dei mezzi disponibili per economizzare.

Nonostante ciò esse sono state oggetto di polemiche ed attacchi la cui demagogia è evidente a chiunque conosca, anche solo un poco, questi temi che nessuno -a livello politico ed amministrativo- affronta se non costretto dall’emergenza, come sempre capita nel nostro Paese, perché sono stati fatti marcire.

Invece di insultare le Aziende, facendole passare per disoneste ed incapaci, un’amministrazione e una politica coerenti nella serietà dei comportamenti -e delle scelte che loro competono- dovrebbero iniziare a chiedere i danni ai propri responsabili.

Ben venga, quindi, da parte della politica la volontà di fare, alla fine del 2015 e all’alba di ulteriori prossimi devastanti tagli di risorse pubbliche (2016), scelte chiare e precise, come ha anche scritto Dino Nikpalj il 27 settembre scorso, e decidere conseguentemente se -e in quali condizioni di qualità- il servizio di trasporto su gomma (che in Regione muove 1.300.000 passeggeri al giorno contro i 700.000 del treno) dovrà ancora trasportare gli utenti e quali e quanti.

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C:\Users\LPD\AppData\Local\Microsoft\Windows\Temporary Internet Files\Content.Outlook\435GP4ZE\2015 10 07_ ANAV L - Lettera Locatelli.doc

La domanda è doverosa poiché, taglia di qui e taglia di là su risorse già bloccate da oltre 10 anni, questi "politici" (che pure si preoccupano di ordinare alle Aziende di non toccare gli organici) cosa pensano? che i bus vadano a aria e gli autisti lavorino gratis e che le aziende possano continuare a operare in perdita sine die?

Se si vogliono contenere i prezzi dei biglietti, visto che le tariffe sono imposte dalla Regione e dalla Provincia, bisogna che i medesimi soggetti provvedano di conseguenza: le Aziende sono obbligate da contratti di servizio (non rispettati, per primi, proprio dagli stessi Enti locali che li firmano e sono tenuti a governarli) e, se questa fosse la decisione della Pubblica Amministrazione, farebbero volentieri a meno anche dei biglietti.

Perché ognuno comprenda è necessario, in altre parole, stabilire una volta per tutte:

a) i servizi che, con le (poche) risorse disponibili, la P.A. intende mantenere (con buona pace di tutti, a cominciare da quanti polemizzano sui giornali senza sapere quello che dicono);

b) se i passeggeri possano essere caricati anche in piedi;

c) che anzianità media o massima debbano avere gli autobus con cui si produce il servizio ;

d) quale quota del costo debba essere coperta dalle tariffe (35% ? 50% ? tutti gratis ?);

e) in conseguenza di tutto ciò quale sia il costo standard -o meglio il fabbisogno standard- che l’Amministrazione deve pagare per il servizio che essa stessa ordina e versarlo puntualmente alle Aziende: tanto o poco che sia, ma in rapporto a cosa ed a quanto acquista senza espedienti da mercato orientale.

Basta con questo interessato (e vergognoso) scaricabarile tra Stato, Regione ed Enti locali su chi deve fare che cosa e su chi deve o non deve mettere le risorse: se si vuole fare sparire il Trasporto Pubblico in quanto tale (è una scelta politica come altre) si abbia il coraggio e la responsabilità di dirlo chiaramente (senza aspettare la morte per consunzione delle Aziende e poi incolparle anche di essere decedute) e si liberalizzino il settore, i servizi ed i Contratti di lavoro: le Aziende sapranno trarne le conseguenze ed adattarsi alle nuove realtà.

Distinti saluti.

Riferimenti

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