• Non ci sono risultati.

Asstra e Anav Lombardia incontrano Anci per coordinare insieme l'emergenza TPL

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Asstra e Anav Lombardia incontrano Anci per coordinare insieme l'emergenza TPL"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

TPL in Lombardia Punto della situazione

La l.r. 6/2012 (disciplina del settore dei trasporti), la norma che si proponeva la riforma del sistema allo scopo di renderlo autosufficiente e compatibile con le risorse pubbliche a ciò destinate, è incentrata fondamentalmente su due pilastri:

1) passaggio delle funzioni degli EE.LL. in materia di trasporto pubblico locale alle Agenzie di TPL in un periodo di 18 mesi (decorrenti dalla sua pubblicazione):

a. costituzione e funzionamento delle Agenzie (6 mesi);

b. definizione e approvazione dei piani di bacini (12 mesi);

c. predisposizione bandi ed espletamento delle procedure di gara (18 mesi).

2) definizione ed applicazione del criterio del costo standard ai bandi e alle procedure di gara.

Delle 5 agenzie inizialmente previste (Bergamo; Brescia; Milano-Monza-Lodi-Pavia;

Cremona-Mantova; Varese-Como-Lecco-Sondrio) le sole ad oggi costituite (ma non ancora operative) sono quelle di Bergamo e Brescia.

Il PDL 223/2015, preso atto della situazione di impasse nella quale si trova ormai da anni la legge regionale, prevede una divisione del bacino di Milano-Monza-Lodi-Pavia in due nuovi bacini (Milano-Monza e Lodi-Pavia) e di separare Sondrio da Varese-Como-Lecco.

Anche se questa nuova suddivisione non comporterà ulteriori rallentamenti, saranno comunque necessari, da quando le Agenzie saranno operative, almeno 24 mesi prima dell’effettiva assegnazione del servizio dato che dovranno, in particolare, essere realizzati i punti b. e c. di cui supra.

Gli EE.LL., essendo di fatto venuto meno il ruolo di coordinamento di Regione, paiono invece orientati a continuare a muoversi in ordine sparso, prorogando nella maggior parte dei casi (pur con rilevanti perplessità sul titolo giuridico utilizzato) gli esistenti contratti di servizio e, in taluni casi, procedendo addirittura all’indizione di gare fuori della legge regionale (in particolare senza l’utilizzo del costo standard che relega il ruolo dell’ente locale a quello di destinatario non solo di risorse ‘storiche’, oggetto di critiche fondate in quanto disomogenee e non di rado inique, ma anche di risorse -allo stato- nemmeno certe).

Nel frattempo le aziende si sono trovate (e continuano a trovarsi) ad operare in uno scenario dove:

- le risorse in conto esercizio hanno subito, negli ultimi 4 anni, una riduzione mediamente tra il 10 e il 15%; le aziende hanno dovuto ridurre la produzione chilometrica per contenere quanto più possibile i costi, senza però avere la possibilità di allineare al contempo la principale voce di costo, quella del personale (meno chilometri, meno personale necessario per svolgere il servizio), poiché -fino a quando è stato possibile- hanno privilegiato la salvaguardia della pace sociale;

- gli altri pagamenti correnti (trasferiti dalla Regione agli EE.LL.) arrivano alle aziende, quando arrivano, in costante e grave ritardo. Emblematico è quanto avviene per il contributo CCNL: la Regione ha trasferito mensilmente le risorse agli EE.LL., i quali non le hanno ancora erogate alle aziende. Tuttavia tali risorse sono state finora sempre erogare ai dipendenti (essendo parte della retribuzione tabellare), quindi con oneri di anticipo economici e finanziari a carico delle sole

ANAV

Lombardia ASSTRA

Lombardia

(2)

aziende. Nemmeno è stato convenuto, se non rapsodicamente, il trattamento fiscale da riservare a queste risorse (per la Regione erano contributi, al 4% di ritenuta, ma transitando ora in parallelo con contratti di servizio, IVA al 10%, qualche ente ha dubbi che peraltro non si è ancora riusciti a sciogliere);

- gli ultimi piani investimenti, già finanziati al 50% con risorse proprie delle aziende, prevedevano un anticipo per le imprese anche della quota coperta da contributo pubblico. Nonostante gli autobus siano stati oramai interamente pagati e già in circolazione, le richieste di rimborso inviate in Regione non sono ancora state evase;

- sul lato degli introiti da tariffa, il valore (fortemente sottodimensionato per motivi politici, ma senza alcuna compensazione per gli operatori di TPL) con cui sono commercializzati i titoli Io Viaggio (in Lombardia ed in Provincia) ha ridotto i ricavi derivanti dalle altre tipologie di abbonamenti. Inoltre, la gestione degli introiti (affidata da Regione a Trenord) registra continui ritardi nell’erogazione degli importi (basti pensare che, ad oggi, devono ancora essere erogati i saldi 2013 e 2014).

Il risultato tangibile di siffatta politica (regionale e locale) dei trasporti, basata più sull’effetto annuncio che sulla vera riforma dei processi e delle necessarie scelte e sulla sostanziale latenza degli enti locali pur destinatari d’importanti deleghe operative, è stato finora solo quello di aver provocato un oggettivo peggioramento delle condizioni economiche ed organizzative delle aziende (non solo private, ma anche quelle riferibili ai soggetti comunali). Gli ormai cronici e rilevanti ritardi nei pagamenti dovuti hanno ridotto al limite fisiologico la capacità delle imprese di far fronte ai pagamenti. Inoltre, le proroghe ai contratti di servizio, talvolta anche di soli 3-6 mesi alla volta, non consentono di effettuare anche la più basilare programmazione economica.

In tale scenario, eventuali ulteriori riduzioni di risorse, come alcuni EE.LL. hanno già iniziato a prospettare alle aziende, non potranno più essere assorbiti attraverso i soli aumenti tariffari (che oltretutto spesso disincentivano l’utilizzo del mezzo pubblico a favore di quello privato) e senza più escludere un ridimensionamento della struttura aziendale, incidendo necessariamente e drasticamente anche sulla voce del personale.

In questa situazione di assoluta emergenza, nella quale l’assenza ed il silenzio sconcertante (salvo proclami e continui riferimenti ai prossimi treni, dei quali si è oramai perso il conto, come se il TPL fosse tutto sul ferro) della P.A. inducono a interpretare che ci sia perfino un orientamento (non dichiarato) di abbandonare una larga fetta del trasporto al suo destino di crisi irreversibile, si propone l’opportunità (o la necessità) di una comune disamina non tanto fra aziende pubbliche e private (che c’è già tramite il costante coordinamento operativo fra Asstra ed Anav lombarde), quanto piuttosto, in radice, fra ANCI e Associazioni Asstra e Anav circa cosa e come operare, per soccorrere con la razionalità del possibile, basata (non ultima) sull’esperienza, la critica problematica del TPL lombardo prima che non ci sia più niente da fare per tutti, né pubblici né privati.

Un adeguato concerto d’iniziative e pratiche comuni e condivise potrebbe sperabilmente richiamare anche l’attenzione di UPI, finora inutilmente sollecitata dalle Associazioni ed inspiegabilmente assente, la quale non ha proprio una responsabilità di poco conto, considerando come rappresenti la committenza pubblica dei contratti di servizio e, non certo ultima, la ruota amministrativa che, allo stato, gira con maggior fatica e con conseguente maggior danno per i servizi.

Milano, 24/06/2015

Riferimenti

Documenti correlati

La formazione nelle aziende di TPL in tema di disabilità – Giulia Mesirca, Funzionaria amministrativa Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 11.00 Iniziative ed

Viene inoltre stabilita una durata massima di dieci anni dei contratti aggiudicati in via diretta nel quadriennio antecedente; permangono numerose eccezioni come nel caso

 Ad un tale ammontare di costi del personale corrisponde un valore della produzione di circa 5,1 miliardi di euro, che costituisce il 6,4% del valore dei beni e servizi

Livello prestazionale minimo, sia con riferimento alle potenzialmente ridotte informazioni erogabili, sia con riferimento alla mancata integrazione delle informazioni

L’indagine ha quindi analizzato lo stato dell’arte dell’utilizzo di tali sistemi tra le Aziende associate e dall’analisi emerge il dato riferito al Monitoraggio della Flotta

Fonte: Elaborazioni KPMG su dati Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti ; ISTAT; Regioni; siti e Bilanci aziendali ; anno 2012.. L’offerta regionale di

In particolare, la Lombardia, rispetto alle altre regioni, presenta una rilevante forbice tra la crescita della domanda di mobilità e la progressiva riduzione delle risorse

E' vero anche che Regione Lombardia mette risorse proprie, ma sempre inferiori alle reali necessità e comunque dedicate prevalentemente al mondo Trenord (come si