ISBN
88-15-03169-3Copyright
©
1992byIstituto«Alcide Cervi».Annali
deiristituto «Alcide Cervi»
12/1990
Società editrice
ilMulino
diRobertoFinzi
1. Pellagra epopolazione ruralefemminile
Le
pagine cheseguono non
vogliono essere, enon sono una
storia della pellagra, malattia sociale tipica dellecampagne,
specie settentrionali, so- prattuttolungo
il secoloXIX
1.Vogliono semplicemente
contribuire a far (ri)emergere un’evidenza rimossa.Tanto
piu significativaperche almeno
parte dellascienzamedica
e perentoria.«Quanto
alsesso—
scriveva negli anni’40G.
Frontali—
essa [lapellagra] colpiscelefemmine
in proporzio- ni assai superiori aimaschi»
2. IIproblema
sipone
inmodo meno
secco, piu mosso; etuttavia si trattad’una
pistanon
deviante.Nonostante
la sottolineatura d’alcuni indizi precisi,non pochi
storici, sia armatidelfiammeggiante brando
dell’analisidi classeche
no,hanno
la- sciato iltema
nell’ombra, fra icespugli piu fitti della palude.H
«curioso» sta nel fattoche
tuttelefonti, fin dal secoloXVIII, segnala-no
in variomodo
il particolare tributo femminilepagato
al male, la cuimessa
afuoco
concorre, ame
pare, a meglio definire, articolandolo, il piu generalefenomeno
del prezzo pagato dalledonne
alla lorofunzione ripro- duttiva, per causenon
solo riconducibiliinmodo
piatto allabiologia.E
notoche
laprima
compiuta e certa identificazionedella pellagra si fa risalire aiprimidecenni
del secoloXVIII
3,
ma
alcuni sintomialmeno
furo-no con
ogni probabilità descritti già al termine del’6004.1 Cfr. R. Finzi,Lapellagra, unagloria capitalistica, «Classe», 15 (giu. 1978), pp. 137- 164;A.
De
Bernardi,IImaldellarosa,Milano, 1984.2 G. Frontali,Leavitaminosi,inA. Ceconi,F. Micheli(acuradi),Medicinainterna,Mi- lano, 19432,IV, p. 529.
3 G. Casal,Historianaturaly medica deelprincipadodeAsturia. Obraposthuma,Madrid, 1762,III,pp. 327-360.
4 R. Finzi, Lapellagra: un esempiodi malattiasociale,Bologna, 1984, pp. 7-8.
Sedicianni
dopo
lacomparsa, postuma,
delleosservazioni di Casal, an- nunciate almondo
qualcheanno
prima, neiNova Acta
Physico-Medica del-i’Accademia
cesarea leopoldino-carolina,compare uno
scritto diD.F.
Za- netti dal titoloDe morbo
vulgo pelagra, datatoda Cannobbio
12 aprile1775. In tale
memoria
silegge:foeminae iisdem magis
quam
viri subiiciuntur ansis, statim ac pelagra detinentur,mentium
suppressionelaborant;imo
inquibusdam morbosum
virusad vulvamquo- queseexcedens,ibirhagadidas multas ab intuscreat, quae exulceribussibiadnatis ichoremquendam
evomunt,quiperpartesexcurrendoirritat,excruciat,inflammat5.A
cavallofraOtto
eNovecento
Tanalisisifameno
piattamentemedico-
descrittiva.
Les
hommes —
scrive nel 1908ilmedicofranceseA. Marie, autored’unvolu-me
prefatodaLombroso
e diffuso purenelmondo
anglosassone—
auraient plus souvent Iapellagrequelesfemmes, si, danslesconditionssocialesdesgroupesquela subissent, lesfemmes
nepartageaientlesrudes travaux agricoles etn’avaientenou- tre à subirles ebranlementes delaphase genitale; aussi de vingt-et-un à quarante ans, lesrapports sont-ilsinverses danslesdeux
sexes [...] Cecifait pressentirl’in-fluencefàcheuse desgrossesses, del’etatpuerperalet del’allaitement6.
Le
coordinate difondo
delquadro
tracciato dalmedico
francesesono confermate
dallefonti storico-economiche. In particolare dallasempre
pre- ziosa InchiestaJacini,pur da maneggiare con
alcune cautele.Quanto
alle aree dimaggior
diffusione dell’endemia7,i
commissari
del- le diverse circoscrizioni e/o lemonografie
preparatorie sottolineanocome
5 D.F. Zanetti,
De
morbo vulgo pelagra, «Nova actaphysico-medica...», NorimbergaeMDCCLXXVIII,
p.120 [«Lefemminesonosoggetteaglistessisintomi piudeimaschi;non appenavengonocolpite dalla pellagrasoffronodidisturbi dellamente; edestendendosiin alcuneilvelenomorbosoancheallavulvaall’interno creamolte ragadiche, dalle ulcereche nederivano,emettonouncertopuse questo,spargendosiinogni dove,irrita,tormenta,in-fiamma»].
6 A. Marie,Lapellagre,Paris, 1908,p.224. Corsivo mio.
7
IIbaricentro geografico dell’endemia pellagrosa sta, in Italia, nel tnangolo Veneto- Lombardia-Emilia-Romagna. In questeregioni, nel 1881, e concentrato il 96,5% dei casi censitinelpaesee ancora 1’89,5%nel 1910, quandoladiffusione delmorbova calandoin termini assoluti sebbenesi registri un’espansione spaziale della suapresa. All’interno del triangolo,ilVeneto ha unpeso assolutamente preponderante: nel 1881 racchiudeil 55,5%
del totaledei pellagrosi delle tre regionialcentrodelTendemiaeil53,7%dituttiipellagrosi censitinel paese; nel 1910,ascala nazionale, 6pellagrosisu 10sonoveneti eicasiregistrati nellaregioneraggiungonoi2/3di quelli individuati nel triangolo. L’affidabilitàdeDestatisti-
chedisponibilie limitata etuttavia,seidatiquantitativipresentano discrepanzeffalevarie fonti,ilquadro geograficoche ne emerge apparein sostanzalo stesso (R. Finzi,Quando e perche fusconfitta lapellagra inItalia,inM.L. Betri,A. GigliMarchetti, (acuradi),Salute e classilavoratriciinItaliadall’Unità al fascismo,Milano, 1982, pp. 394-395 en.5 p.393).
le
donne,
assieme aifanciulli, siano sottoposte adute
fatiche, spesso supe- riori alle loro forze.Cosl,
ad
esempio, siesprime
C. Bisinotto autore dellaMonografia agra- ria deldistretto diAdria
eAriano
in Polesine, area in cui,sebbene
inminor misura
che in altrezone
del rodigino, «la pellagra, ilmaledettomale
della miseria, fasventuratamente [...] le sue vittime»:Ad
Adria e ad Ariano] nella faticosa opera della cultura [monda] delle risaie s’impieganodonne
e ragazzi, edelavorochenon puo
chenuocereallalorosalute.Le donne
attendonopureaUazappatura e raccolta delgranoneed
alla colturadeUa canapa.NeUa
giovinezza ladonna
presenta aspettorobusto, sano, e sidirà anche pia- cevole,ma dopo
il matrimonio, alprimo
figliare, sifabrutta e invecchia precoce-mente
8.Sul precoce
invecchiamento
insistonoanche
L. Alpago-Novello, L. Tre-visi e
A. Zava
nella Monografia agraria deidistrettidi Conegliano,Oderzo
e Vittorio:E
[...] un’osservazione altrettanto volgare, quanto giustissima, che labeUezza, spessevoltesovrana, delle giovaniefresche spose contadinenon
durain generale chefino alprimoloroparto,dopo
ilquale, in seguito aglistrapazzieaUefatiche a cuisono condannate,rapidamenteeinmodo
talesvanisce darenderle irriconosci- bili agliocchidei loro idiUiciammiratoriadun
semplice anno didistanza9.Per
parte sua laMonografia dellaprovincia di Verona, stesadaUa
prefet- tura di quella città in risposta al questionariodeUa Giunta per
l’Inchiesta Agraria, sottolinea:Non
etantolagravezza, quantola qualitàdeilavoricheriescononociviaUasa- lutedeUe donne.[...]IlavorideUacuraturadeUerisaie[sono]perniciosiaUedonne,specialmen- te se inistato digravidanza o neiperiodideUe menopause.
QuestiIavorispesso ritardano aUafanciuUe,chesitrovanoneU’etàcritica, Ube- neficio
mensUe
olo anticipano, recando in ognimodo
graviperturbazioni neU’or- ganismogenerale10.E U
relatoresuUacircoscrizione veneta,Morpurgo,
riferendosiaUe condi- zioni di lavoro e divitadeUe donne,
specie nelFriuli,sbotta:«sembrerebbe
8 AttidellaGiunta perl'InchiestaAgrariaesullecondizionidella classe agricola,Vol. V,t.
II,Roma, 1882,p. 311.
9 Ibidem,p. 216.
10 Ath...,Vol.V, 1.
1,
Roma
1882,p.289. SuglieffettisuUasalute deHedonnedel lavo- ro dimonda
delrisocff. purelap. 102.dileggereladescrizionedellesocietàprimitive, seinquesteilmaschio, anzi-
che
essere lavoratore,non
fosseun
guerrieroo un
ozioso»",Nelle condizionisociali date,
dunque,
la differenza specifica sta in nul- l’altro che nella maternità, nelpuerperio, nell’allattamento.Inquello
che
e forseuno
deitrattatipiu famosi, piuutilizzati e piucita- ti sulmorbo, De Giaxa
accredita, sulla base di indagini precedenti che ri-salgono
anche
allametà
del secoloXIX,
ilseguente rapportomaschio/fem- mina
fra i colpitida
peUagra: fino a20
anni 1,04; dai21
ai30
anni 0,47;dai
31
ai40
0,75; poi, via via, imaschi prendono
ilsoprawento
finoad
a- versi4 o
3 malatimaschi
ogniaffettafemmina
nelle classid’età(owiamen-
te
meno numerose
in assoluto)61-70
e71-80
12.2.
Medicina
e pellagraCome
siedetto, lamedicina ha un
atteggiamento piumosso
rispetto al drastico giudizio di Frontali visto all’inizio.C’e sostanziale
concordanza
suuna maggiore
vulnerabilità delladonna
inetàfertile. Sulsuorilievo c’einvecedivaricazione,
anche
abbastanza net- ta.Roncato, ad
es., e assaipiu cauto13.La
discrepanzaha
fra le suefondamenta
I’incertezza dei dati statistici disponibili14.E
tuttavia ilquadro
generale e chiaro.Nel periodo
1885-1910, dalmomento
cioeincuilaserie dellemorti
per sesso e continua almomento
in cui la pellagra,per quanto
ancora forte-mente
diffusa,ha
subitoun duro
colpo alnord (mentre tende
a estendersi in aree piu meridionali delle precedentizone d’endemia)
15, per ogni
ma-
schio
deceduto
perpellagra in età frai30
e i50
annimuoiono, per
la stes- sa causa, 1,76donne.
Molti indizi stanno poi a indicare,come
già diceva Zanetti nel 1778,che
il contributo delledonne
in etàfeconda
siapiu alto di quello maschilepure
perquanto concerne
la psicosi pellagrosa16.11 Atti...,vol. IV,Roma, 1882,p. 17.
12 V.
De
Giaxa,Lapellagra, Torino, 1927,p. 68.13 Cfr.A. Roncato,Pellagra, inG. Lorenzini, (acuradi), Vitamineesindromidaavita- minosi,Milano-Varese, 1940,p. 356.
14 Su talequestione, giàpiu soprarammentata, sivedaG.Porisini,Agricoltura,alimen- tazionee condizionisanitarie. Primericerchesullapellagra in Italiadal1880al 1940. Appendice statistica,Bologna, 1975, pp. 3-5.
15
Lo
segnalavagiàunosservatorestatunitense nel 1909come rammenta D.A.Roe,A
PlaqueofCom. TheSocialHistory ofPellagra,ItachaandLondon, 1973, pp. 43-44. A1 pro- positosiveda ancheMarie,cit.,p. 44.
16 Atti...,IV, p. 178;R.Finzi,Lapsicosipellagrosa fralafine dell’800 egliinizidel'900, inA.
De
Bernardi(acuradi), Follia,psichiatria,società,Milano, 1982, pp. 284-297.C’e inoltre
una
direzione di ricercapoco
praticatachemi
pareportipiu versouna
sottolineaturache non
verso un’attenuazione del prezzopagato
dalla
donna
all’avitaminosida PP.
LiviBacci
ha messo
inluceche
ildeclino della pellagra,conseguente un miglioramento
degli standard nutrizionali eppercio divita, si connette a u-na
crescita della fertilità matrimoniale17.La
bassafertilitàdelle areedi piu acuta presenza, nellapenisola, dell’en-demia
eda
LiviBacciconnessa
alfattoche
«in thereproductive agesfema-
le excess of mortality is very high».
Secondo
i suoi calcolida
2 a 3 volte quella degliuomini
nelle stesse classi d’età18.Sulle cause, del resto di per se evidenti e
— come
si e visto— con
chiarezza identificateda Marie (ma
già assaiprima
di lui individuate), di questa supermortalitàfemminile
tornero tra breve.Per
intanto vorrei ab- bozzare un’indicazione di ricerca, perseguibile forsecon
le cartellecliniche, volta acogliere nellasuainterezza l’arco dellecausedi scarsafecondità nel- le aree colpiteda
pellagra.Quanto
alla sfera genitale, seho ben
inteso, l’attenzione deimedici
nelperiodo
dimassima
espansione dell’endemia pellagrosa nel nostro paese e soprattutto volta a valutareleturbe indotte dalmorbo
nellalibido\ inarmo-
nia, del resto,
con un
vecchio proverbio piuvolte citatoda Lombroso
se-condo
ilqualefrale «sette sorte» di pellagraesistenti ce n’erapure una che
eccitava sessualmente.Per
cuilo stessoLombroso
annota:inalcuniuominisinotal’impotenza precoce,
ma
in alcuni, benchepiu diraro,una straordinariasalacità.Un
pellagroso a Saronno aveva tentato di violare lavecchiamadre
ela sorella.Una
pellagrosasedicenneebberapporticolpadre,enon
siver- gognavadi dirlo.Una
vecchiaripeteva a tutticheerastataviolataecheavevapar- torito enon
eravero19.Come
sivede Lombroso mescola
qui, senzatroppo
preoccuparsi, ele-menti
dallavalenza assai diversa.La
precoceimpotenza
maschile, sedawero
piu diffusa della «salacità»,potrebbe
contribuire a spiegarebassi indici di fecondità.Pure
l’apparato genitalefemminile,inpresenzadipellagra, subisceturbenon
Iievi,come
già ricordava Zanetti neltardo ’700.Chi
raccoglieun
piu17
M.
Livi-Bacci,Fertility,NutritionandPellagra:ItalyDuringtheVitalRevolution,«Jour- nalofInterdiscipiinaryHistory»,XVI, 3 (Winter 1986), p. 452.18 Ibidem,p. 453.
19 C. Lombroso,Studicliniciedesperimentalisullanatura, cause e terapiadellapellagra, Bologna, 1896, p. 95.Perilproverbio sulle«settesorte» delmorbosivedalap. 85.
ampio quadro
di notizie in tal senso e Marie.Secondo
ilmedico
francese nelle «pellagreuses hereditaires»; vale a dire nelie famigliecon
qualche a-scendente affetto
da
pellagra (che, e noto, ereditarianon
ema
alungo
tale fu ritenuta inEuropa
e negli Stati Uniti)20:on
trouve Fatrophie des seins, I’irregulariteou
l’absence des reglesou
des metror- ragies tardives doulareuses.Una
statisticalombarda,
riportata ancorada
Marie, segnalafrale pella- groseun 57%
di casi di disuria,un 50% amenorrea
eun 17%
di «fausses couches», vale a dire diaborti.Fra
imaschi
delle solite famiglie pellagrose«ereditarie»
—
cioe dipiu e piualungo
carenziate dialtre—
sene
trova-no
peraltro molti, oltreche implumi, con
itesticoli «atrophies».Les cas de sensations subjectives de I’inflammation de la matrice [dell’utero, cioe]
—
continua Marie—
sonttresnombreux
chez lesfemmes
pellagreuses et cela sans causesobjectives.E
raccontaun
caso tipico:une robustepaysanne de l’hopital de Verone, àgee de trente et
un
ans,mere
de cinq enfants, accusa deviolentes douleurs en urinant... Elle futtraiteelongtemps pourmetrite... [poil les medecins constaterentque
lessymptomes
uterins etaient denaturepellagreuse.Apresexamen
minutieux au speculumon
netrouvapastra- ce demetrite. C’etait unepellagreusemeconnue
21.3. «Pellagra sine pellagra»: la malattia alfemminile
La
considerazione della variabilefeconditàciha
portati auno
scenarionoto ma sempre
delineato in un’ottica unidimensionale: fra leforme piu
terribilidi pellagrac’ela subdola «pellagra sine pellagra».
H
casodellarico- verata nell’ospedalediVerona
c’introducea effetti solitamentenon
descrit- ti dellaforma morbosa
priva dei suoi sintomi piu caratteristici. Effetti ap-punto che
originano dalla differenza sessuale e attraverso questa agiscono.Marie
del resto associa in particolare— sebbene non
esclusivamente—
adonne
i casi di «pellagre sans pellagre» nei quali Ie malate «souffrentde
leucorehee, lourdeuruterine,amenorrhee,
etc.»22.20 Cfr. Roe,cit., pp. 64ss.
21 Marie,cit,,pp. 116-117.
22 Ibidem,p. 167,
La
«robustepaysanne»
dell’ospedale diVerona
che accusa manifesta- zioni alungo
attribuite a metriteha 31
anni e 5 figli.Ammettiamo
che lasuaetà
feconda
abbia avutoinizio a 13-14 anni e ipotizziamoche
oltre i 5figli, che
parrebbero
viventi almomento
dell’osservazione in ospedale,non
abbia avuto altripartine
aborti23.Tenendo
contodellagravidanzae dell’al-lattamento (allora di
almeno
1anno
perfiglio,ma
piu spesso di 18mesi
24), lametà
alTincirca delperiodo fecondo
finoad
ailoravissuto dalladonna
eun
periodo in cuii suoi fabbisognifisiologicisono
sovranormali.Se
le sue condizionisocio-economiche non
lepermettono un adeguato
miglioramen- to alimentarene possono
derivaredue
conseguenze:ove
ladonna
in stato di fabbisogno«normale»
sia alimentata sufficientementema
al limite diquanto
necessario,sipuo
instaurareuno
stato carenziale; se ladonna
giàha
un’alimentazionecarente, la carenza e destinataad
aggravarsi.H quadro
della vita della «robustepaysanne»
veronese econfermato da una
notaricercadiAlbertoni eNovi che
studianouna
famiglia bracciantile del bolognese, la provincia emiliana in cui, fra1881
e 1901,piu
larga elapresenzadellapellagra25.
La
donna, moglie emadre, ha 38
anni, altezza ignota,peso corporeo
di kg. 50,6.E
sposatada 16
anni eha
avuto 6parti.Deinati
—
annotano gli autori— uno
solo soprawive [...]un
altro moridu- rante ilparto,non
presenziato da personedell’arte, gli altri quattro morirono du- ranteil divezzamento26.Si
puo
calcolare che, grossomodo, da un
terzo allametà
dei 16 anni dimatrimonio
siano stati trascorsi dalladonna
in stato di gravidanzao
allat-tando.
La
ricerca diAlbertonieNovi
e di particolare interesseperche
e tra lepoche
checipermette un
confronto differenziale direttofra dietamaschile e dietafemminile.I
due
fisiologiosservano lacoppia
per 6 giornate del 1892: 3 duranteilmarzo,
vale a dire inperiodo
di lavoriIievio meno
pesanti, e 3 in agosto,che
eperiodo
di lavori pesanti. In questolasso ditempo
ladonna
appare,23 L’ipotesi e ottimisticache
—
scrivonoadesempioAIpago-Novello,Trevisi eZava—
«gliaborti elenascitedeifetimorti,chenonsipossonoragionevolmenteascrivere adaltre cause che alle eccessive fatiche sostenute, nonsono infrequenti». {Atti , vol
V
tH
d 216).24 Cfr.ad esempio,Atti..., vol.V, t. I,p. 293.
25 Finzi,Quandoeperche..., cit., tab. 5, p.417.
26 P.Albertoni, I. Novi, Sulbilancionutritivodel contadinoitaliano.Prima comunicazio- ne, {estratto dalle«MemoriedellaR.Accademiadellescienze diBologna», s.VE3, Bologna 1894),Bologna, 1894, p. 7.
sotto ii profilo calorico, megiio nutrita
delfuomo. E
lo stesso risulta se siosserva la sua dieta dal
punto
di vista delle «sostanze azotate»27.dierlf
4graVldan2
,
a e i’allattamento il rapporto fra dieta maschile e dieta
femmimle muta
radicalmente.Non
solo via viascompare
il «vantag-g
o>> caloncofemminde.
Nelladonna
s’instauraanche una
notevole carenza proteicam quanto
llfabbisogno tnproteinecresce del21-22%
in eravidan- 2a e del40%
e oltre nel corso dell’allattamentoNel
caso studiatoda
Albertoni eNovi
l’apporto invitaminaPP,
il fat- e sP«
clf>“
antipeUagroso, e carente, sia perl’uomo
che perladonna
inentrambi
tpenodi
presi tn esame.D fabbisogno
delladonna
creseepero
già nellaseconda
parte deila gestazione e ancora di piu durantela nutrizioneoi seno.
Da
questacome da
altre indagini—
peres., diLombroso
2 *—
nasceladomanda: per
qualemotivo
lapellagra
non
infieri in proporzioni assaiLa?fsn
rl
’t
Se ^1
ahmentazione
ttptca d’mteri strati socialiera quella descritta?La ns P°
sta edu P
lce: 1unu
atttene allasostanzialepoca conoscenza che
an-c^abbpo^ddk
reale altmentazione del passato; l’altra ai nostrimecca-
msmi
biologicr.Fra
ilpteno
soddisfacimento diun
fabbisognoel’instaurar- stdellemantfestazioni patologicheda
carenza «c’euno
scafto, un’ar [ ] di carenza tollerabile»29.L,,J
£ appunto
questa soglia di toHerabilitàche
Iadonna
gravidao
nutriceseno
oltrepassapm
spesso. Cosi,ad
esempio, fra1885
e 1910, nella clas-47-48
35
^ F f
zi’Lapdlagra: un^mpio..., cit„ pp 21 estione
3n0 tUtU
g eWnti
di C3lcol° numzionaledelle du^dietl inque-I t
Udi A
i
mpp0rt°dlaf
etem almentarc.WSm SISP
maregiornalmentekg. 3,5 dipolenta er 60 di
Wi^ni
f?
specico dl42 anm) consu-***** Take^ miTi. vll'
1 1882’ P' 499;Ge h
Finzi,Lapellagra: unesempio..., cit.,p. 39s.
se d’etàfra i
30
ei35
anni per ogniuomo che muore
dipellagradecedono
2,44donne
e fra i35
e i40
anni2,42. Poi, sie detto, lo scarto diminuisce fino, in vecchiaia, a rovesciarsi. Nello stesso periodo l’etàmedia
delprimo matrimonio
delladonna
oscilla intorno ai25
annie quella dellamadre
alla nascita delbambino
e di30
anni.Ancora
fra1910
e 1923, a fronte diuna
complessiva supermortalità maschile per pellagra di circail10%
,dovuta
in particolare alfarco d’età 61-80, ledonne
in età di piu probabile maternità (21-40 anni)muoiono
inuna proporzione
di piu di 2 volte emezzo
supe- riore a quella degliuomini
dellastessa età30.La
differenza biologica s’interseca doppifimentecon
la differenzasociale:dapprima con
quella di classe e quindicon
quellafra isessialTinternodella stessa classe d’appartenenza.Come
eowio,
si e dato qui per essenzialmentenoto
e acquisito chela pellagraera,ed
e31,malattiadellamiseria e,oggi,
per quanto
contenuta, del sottosviluppo32.Non
a caso, del resto, la sua sostanzialescomparsa
e con- nessa, nelnostro paese, alla capacità dilotta e d’organizzazionedei lavora- tori33 cosiccheDi
Vittorio,enumerando, mentre
ancora la guerra era in corso, «in sintesii risultaticonseguiti dai sindacatiliberi italiani,fino aipri-mi
annidelnostro secolo, nellaprima
fase del lorocammino
ascensionale», poteva porre fra questi la «rapidascomparsa deEa
pellagra»34,
ben prima
che, nel 1937, fosse identificatala vitaminaPP.
AU’interno della
medesima
miseria c’e tuttavia chi, lo si e visto, e piu diseguale.A
talproposito esemplare e la storia diAnna,
nata nel1904
e sposatasi nel 1924, pubblicatada N.
Filippini Cappelletto e ripresada A.
Manoukian. E una
storiacome
tante, di fatica, di privazioni,dove
ricorre:«me
tocava far tuto».Nel
nostro contestoun
particolare attira I’attenzione.Quando
adAnna
nasce il secondo figlio—
sintetizza Manoulcian—
lei devedopo
pochissimotempo
tornaresui campia lavorare ed e allorauna cognata [...]30 Istat, Causedimorle 1887-1955, Roma, 1958,tav. 1.23, pp. 34-35; A. Santini, 1)La
fecondite; 2) La mortalite, in La population d'ltalie (1974, World Population Year C.I.C.R.E.D. -Series),Roma, s.d.,tab. II.5. p.30;
De
Giaxa,cit.,p. 118. Ledonnepaga- no untributosuperioreancheperquanto concerne isuicididapellagra: v. alpropositoS.Somogyi,IIsuicidioinItalia, Palermo, 1976,p. 126.
31 Cfr. W.R.Aykroyd,L'elimination desmaladies decarence, Geneve, 1970,p. 38;Roe,
cit.,pp
;
158ss.;M.C. Latham,Nutritionhumaineen Afriquetropicale,Roma, 19792,p. 106.
32 The Heinz HandbookofNutrition,
London-New
York-Toronto, 1959,p. 26 oltre le operecitate allanota precedente.33 Finzi, Quandoeperche..., cit.,pp. 391 ss.
34 G. DiVittorio,Funzionee prospettivedell’unitàsindacale, «Rinascita», a. II, 1 (genn 1945), p. 9.
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che allattailpiccolo; unacognatacheresta a casaperche ammalataditisi, malattia cheviene trasmessaalfiglioletto di Anna, ilquale a diecimesi
muore
35.S’apre qui
uno
squarcio terribile: lapossibile accelerazionedellascom-
parsadella malatae altempo
stessoun
suouso
qualestrumento
diuna
ci-nica «po!itica malthusiana».
A1
dilà di questolampo
angoscioso s’intrawe-de un
orizzonte in cuilamalattia crea malattia.Del
resto, sisa,lamortalità per pellagra e sottostimata: spesso sulla carenza s’instaurano altri morbi, cheappaiono
poi quale causa «finale» dellamorte.A
questi esitinon
efor- se estraneoilfattoche,come ha
sottolineato GiulianaBiagioli, l’«attività ri-produttiva apriva
molto
spesso un’altrafonte direddito all’interno dellafa- miglia [contadina]che
era quella del baliatico»36.La
differenza e interiorizzata dalladonna,
cosi interiorizzatada non
far- lecogliere ilreale.Racconta
Achille Sacchi, autore, a fine secoloXIX,
di u-na
celebre inchiesta sulla pellagra nelmantovano:
inalcunirapporti [delle autoritàlocali] sinota chelapellagraprevalenelledonne, perchepur
dovendo
esse ripararele perditedei parti e dell’allattamento elavoran-do
piu chelavigoria del sessonon
consenta, siaHmentano
anchepiu male. Cisov- vienediaverne uditaqualcunadirecome
cosa naturalissimaeconsuetachequanto v’hadimeglio a mangiare perlafamigliasiammannisce
all’uomo cbe develavorare eguadagnare pertuttP1.11corsivoedello stesso Sacchi ecostituisceilmiglior
commento
e lami- glior chiusa auna
riflessione su pellagra e differenza sessuale inItalia.35 A. Manoukian,Lafamigliadei contadini, inP. Melograni(acuradi),Lafamigliaita- lianadall’800aoggi,Roma-Bari, 1988,p. 32.
36 A. Cavaciocchi(a curadi),Ladonnanell'economia. SecoliXH-XVIII, Firenze, 1990, p. 696.
37 A. Sacchi,Lapellagra nellaprovinciadiMantova,Mantova, 1966, pp. 51-52.
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Parte seconda