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Presidenza del Vice Presidente MAJORANA DELLA NICCHIARA indi del Presidente ALESSI

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(1)

R e so c o n ti P a r l a m e n t a r i — 3163 — A s s e m b l e a R e g i o n a l e S i c i l ia n a

III Legisla tu ra SEDUTA CCLV 11 Ot t o b r e 1957

C C L V S E D U T A

(Antimeridiana)

VENERDÌ 11 O TTO BRE 1957

Presidenza del Vice Presidente MAJORANA DELLA NICCHIARA indi

del Presidente ALESSI

I N D I C E

Disegno d i le g g e : « P r o v v id e n z e a fa v o re d elle aziende e se rc e n ti la p ic c o la p e s c a » (121):

(Votazione s e g re ta ) . . (R isultato d e lla v o ta z io n e ) . . .

Pag. La seduta è aperta alle ore 10,15.

MARINO, segretario ff., dà lettura del pro­

cesso verbale della seduta precedente, che, 3165 non sorgendo osservazioni, si intende appro- 3166 vaio.

Per il n u b ifra g io v e rific a to s i n e lla S ic ilia o r ie n ­ tale :

CELI . . . . 3163

STRANO . . . . 3163

TUCCARI . 3164

COLOBI . . . . 3164

Ma j o r a n a . 3164

BOSCO . 3164

r e c u p e r o . . . . . .

BASINO, A ssesso re a ll’a m m in is tr a z io n e c iv ile ed

3165

afia so lid a rietà so cia le . 3165

Proposta di le g g e : « P r o v v e d im e n ti a fa v o re d e lla Pieeola p r o p r ie t à c o ltiv a tric e e s p r o p r ia ta p e r Ia esecuzione d i o lie re d i b o n ifica » (131) o disegno di le g g e : « T e r r e n i e s p r o p r ia ti p e r opere di irrig a z io n e » (193) :

(Seguito d e lla d iscu ssio n e) :

PRESIDENTE . . , .. . .3166,3167, 3168,3170,3171

CIPOLLA . . . . . . . 3167

PA LOGGIA *, P r e sid e n te d e lla R e g ió n e . 3167,3168,3169, 3170, 3171

°VAZZA * . . . . ., . 3168,3169,3170

(Vota-zìone s e g re ta ) . . . . . . 3171

(Risultato d e lla v o ta z io n e) . . . . 3172

Proposta di leg g e: « A sse g n o m e n sile a i v e cc h i d o r a t o r i » (102) (S eg u ito d e lla d iscu ssio n e)

presidente 3172

vaevaro . '

Na p o l i, A ssesso re al la vo ro , a lla co o p e ra zio n e 0 aHa p r e v id e n za so cia le .

* Ran chin a * TPCCARI

«rsTivo * ' ; '

ENAn° , P r e sid e n te d e lla C o m m iss io n e .

3174, 3176, 3178 3174 3174,3177 3174 3176 3177 3178

Per il nubifragio verificatosi nella Sicilia orien­

tale,

CELI, Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CELI. Prendo la parola per portare all’at­

tenzione del Governo gli ingenti danni pro­

dotti dal nubifragio che si è abbattuto sulla provincia di Messina.

Si sono verificati notevoli allagamenti e straripamenti con danni alle colture e frane.

Alcune abitazioni sono state scoperchiate e le famiglie si trovano senza tetto. Ho già pre­

sentato una interrogazione al Governo sullo argomento; data, però, l’urgenza di soccorrere queste famiglie rimaste senza casa, che ri­

siedono principalmente nei comuni di San Piero Patti e di Raccuia, desidererei che il Governo, in questa seduta, desse assicurazio­

ne al riguardo.

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l’ono­

revole Strano; ne ha facoltà.

STRANO. Signor Presidente, mi associo alla richiesta fatta dall’onorevole Celi riferendo-

Resoconti, t. 439 (700)

(2)

mi anche alla provincia di Siracusa, dove i nubifragi hanno causato ingenti danni a cau­

sa dello straripamento del Ciane e dell’Anapo.

L’autostrada Siracusa-Catania, per esempio, è stata chiusa al traffico, e così pure la stra­

da ferrata. Centinaia di animali da cortile e un centinaio di bovini sono stati travolti dalla piena. Inoltre, la rete urbana ed interurbana della città di Siracusa è fortemente danneg­

giata.

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l’ono­

revole Tuccari; ne ha facoltà.

TUCCARI. Onorevole Presidente, non ap­

pena ieri sera sono pervenuti i telegrammi, qui in Assemblea, a numerosi deputati della circoscrizione di Messina, denuncianti ap­

punto la gravità delle conseguenze del fortu­

nale che si era abbattuto su alcuni comuni, in particolare San Piero Patti, Sinagra, Rac- cuia, un passo è stato compiuto da alcuni di noi presso l’Assessore ai lavori pubblici e il Presidente della Regione. In particolare, il Presidente della Regione ha rinviato a que­

sta mattina la sua risposta circa gl’impegni che intendeva assumere per fronteggiare que­

sta situazione di emergenza, dopo avere ascol­

tato l’Assessore all ’a mrn i nistraz ione civile ed alla solidarietà sociale, che vedo qui pre­

sente in rappresentanza del Governo. Sarebbe quindi opportuno che egli, a nome del Go­

verno, ci informasse in qual modo, perlo­

meno con misure di pronto soccorso, s’inten­

da fronteggiare questa situazione che ha de­

terminato per molte decine di famiglie la per­

dita degli alloggi e per le popolazioni uno stato di estremo ed eccezionale disagio. Que­

sto, naturalmente, senza pregiudizio delle più sostanziali misure che dovranno essere prese dagli Assessorati competenti.

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l’ono­

revole Golosi; ne ha facoltà.

COLOSI. Onorevole Presidente, malaugu­

ratamente anche nella zona della piana di Catania, il fortunale, che purtroppo si ripete annualmente, quest’anno è stato di partico­

lare intensità. Nella città di Catania i danni sono stati rilevanti, principalmente nei con­

fronti di parecchi cittadini che sono stati co­

stretti ad abbandonare le loro case fatiscenti.

Nella piano di Catania i terreni sono stati sot­

toposti a martellamenti continui di sette - otto giorni di pioggia, per cui ci sono intere zone allagate con danno alle colture incipien­

ti, ai fabbricati rurali, etc..

Chiediamo, quindi, l’intervento tempesti­

vo del Governo perchè si venga incontro sia ai senza tetto della città di Catania, sia ai danneggiati della piana, in modo che costoro possano avere un minimo di aiuto per i dan­

ni che hanno subito; salvo a vedere in un pro­

sieguo di tempo quali provvedimenti si pos­

sono adottare per venire incontro ai bisogni di queste famiglie e di questi danneggiati.

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l’ono­

revole Majorana; ne ha facoltà.

MAJORANA. Onorevole Presidente, ono­

revoli colleghi, mi associo a quanto giusta­

mente ha fatto rilevare l’onorevole Colosi.

Vorrei aggiungere che mi risulta che vi sono stati danni ingentissimi, non solo nella zona della piana ma anche nella zona etnea, per cui si ritiene che il prodotto della vite sia stato perlomeno dimezzato; vorrei perciò pre­

gare il Governo, l’Assessore all’agx'icoltura, di informare l’Assemblea sui provvedimenti che intende prendere e sui rilevamenti che intende compiere con l’indispensabile celeri­

tà allo scopo di accertare l’entità dei danni subiti dai vigneti dell’Etna a causa di que­

sta gravissima calamità che si viene ad ag­

giungere alla endemica crisi vitivinicola.

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l’ono­

revole Bosco; ne ha facoltà.

BOSCO. Onorevole Presidente, a nome del Gruppo socialista, mi associo alla richiesta che è stata fatta da diversi colleghi, per un tempestivo intervento da parte del Governo, onde venire incontro ai danneggiati dalla re­

cente alluvione. In particolare, vorrei riferir­

mi all’ultima considerazione fatta dal colle­

ga Majorana, per quanto riguarda le grandi­

nate che nei giorni successivi si sono avute sulla zona etnea, con danni non solo per la produzione dell’uva — che ancora in quella zona non è stato possibile raccogliere, esse»' do la vendemmia in fase non tanto avanza­

ta —, ma anche per la produzione degli agr«' mi, che in quella zona è stata notevolnaen1:

colpita.

(3)

Mi associo, quindi, alle richieste che sono state fatte, perchè, unitamente alle provvi­

denze che devono tempestivamente attuarsi per i senza tetto e per i danni della zona di Catania, si intervenga in favore della agricol­

tura della zona etnea.

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l’ono­

revole Recupero; ne ha facoltà.

RECUPERO. Onorevole Presidente, onore­

voli colleghi, prima che, attraverso la parola dei colleghi che mi hanno preceduto, fosse stata data notizia al Governo, in quest’Assem- blea, circa quanto è avvenuto a causa del pes­

simo tempo di questi ultimi giorni, special- mente nella zona di San Piero Patti, io, aven­

do ricevuto delle gravissime segnalazioni an­

che da parte del Sindaco di tale comune, ho interessato telegraficamente, con telegrammi urgenti partiti da Palermo per Palermo, l’ono­

revole Presidente della Regione e l’onorevole Assessore ai lavori pubblici.

Nell’associarmi a quanto da vari colleghi è stato segnalato e richiesto, voglio dare let­

tura di un secondo telegramma che mi è sta­

to inviato dal Sindaco di San Piero Patti: « Co-

« mune di San Piero Patti causa violenti ci-

« cloni abbattutisi nella notte 5, 6, 7 versa in

« drammatica situazione. Molte famiglie sono

« rimaste senza tetto e molte altre isolate

« nelle stazioni per vaste frane ed interruzio-

« ni di strade. Chiedono urgente soccorso. Ri-

« volgono appello onde Governo regionale di-

« sponga urgente invio denari et mezzi con-

« soni grave frangente. »

Io mi auguro che il Governo — che non è presente in questo momento nelle persone di coloro che hanno il dovere di provvedere e avranno certamente il senso di responsabi­

lità di provvedere — voglia intervenire con la necessaria prontezza.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’As­

sessore all’amministrazione civile ed alla so­

lidarietà sociale, onorevole Fasino.

RASINO, Assessore all’amministrazione ci- v^e ed alla solidarietà sociale. Signor Presi- cente, signori colleghi, il Governo non può nianifestare la sua solidarietà verso colo- l’o che sono stati colpiti dalle recenti avver- Sl a atmosferiche. Per quanto riguarda la c°mpetenza del Governo della Regione — per­

chè molti di questi danni rientrano nella com­

petenza statale — il Governo assicura anzi­

tutto di avere dato disposizioni perchè si pro­

ceda rapidamente all’accertamento dei dan­

ni sia nel settore delle opere pubbliche sia nel settore agricolo. Per quanto riguarda la più specifica competenza mia, nel settore as­

sistenziale, abbiamo dato disposizione alle prefetture perchè intervengano, con mezzi di urgenza, onde venire incontro ai più colpiti.

Intanto si ' istruiranno le pratiche perchè si possano erogare quei contributi previsti nel bilancio della Solidarietà sociale proprio per intervenire in occasione di pubbliche cala­

mità.

Non abbiamo, quindi, che da confermare al­

l’Assemblea il pronto intervento del Gover­

no, che ha messo in movimento i mezzi di cui dispone per venire incontro alle necessità delle popolazioni.

Votazione per scrutinio segreto del disegno di legge: «Provvidenze a favore delle aziende esercenti la piccola pesca » (121).

PRESIDENTE. Si passa alla lettera B) del­

l’ordine del giorno: «Votazione a scrutinio segreto del disegno di legge : « Provvidenze a favore delle aziende -esercenti la piccola pesca », i cui articoli sono stati approvati nel­

la scorsa seduta.

Si proceda alla votazione per scrutinio se­

greto del disegno di legge : « Provvidenze a favore delle aziende esercenti la piccola pe­

sca » (121), nel suo complesso.

Chiarisco il significato del voto: pallina bianca nell’urna bianca, favorevole al dise­

gno di legge; pallina nera nelPurna bianca, contrario.

Prego il deputato segretario di fare l’ap­

pello.

GIUMARRA, segretario, fa l ’appello.

Prendono parte alla votazione: Battaglia - Bonfiglio - Bosco - Buttafuoco - Calderaro - Carnazza - Castiglia - Celi - Cimino - Cinà - Cipolla - Colaj anni - Colosi - Corrao - Cortese - De Grazia - Denaro - Di Martino - Fasino - Franchina - Impalà Minerva - Danza - Lentini - Majorana - Majorana della Nicchiara - Ma-

(4)

rino - Marraro - Messana - Mìlazzo - Montal- bano - Nicastro - Nigro - Occhipinti Antoni­

no - Ovazza - Palumbo - Pettini - Pivetti - Restivo - Russo Michele - Sacca - Salamoile - Signorino - Strano - Taormina - Tuccari - Varvaro - Vistone Li Causi Giuseppina.

Sono in congedo: Renda - Di Benedetto.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazio­

ne. Prego i deputati segretari di' procedere alla numerazione dei voti

(I deputati segretari numerano i voti) Risultato della votazione.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per scrutinio segreto:

Presenti e v o t a n t i ... 47

Maggioranza... 24

Voti favorevoli . . . 43

Voti contrari... 4 (L’Assemblea approva)

Seguito della discussione della proposta di legge:

« Provvedimenti a favore della piccola pro­

prietà coltivatrice espropriata per la esecu­

zione di opere di bonifica » (131) e del dise­

gno di legge: « Terreni espropriati per opere di irrigazione » (193).

PRESIDENTE. Si passa alla lettera C) del­

l’ordine del giorno. Si riprende la discussio­

ne dei due p rogettici legge recanti i numeri 131 e 193: « Provvedimenti a favore della pic­

cola proprietà coltivatrice espropriata per ese­

cuzione di opere di bonifica» e «Terreni espro­

priati per opere di irrigazione ». La Commis­

sione ha elaborato un unico testo dal titolo:

«Provvedimenti per il riordinamento della piccola proprietà fondiaria nei comprensori irrigui».

Nell’assenza dell’Assessore all’agricoltura, questi progetti di legge sono stati trattati di­

rettamente dal Presidente della Regione, che non vedo in Aula. La discussione fu -sospesa ieri sera, dopo l’approvazione dell’articolo 5, ultimo articolo del testo in discussione. Era­

no stati, però, presentati tre articoli aggiun­

tivi: uno proposto dagli onorevoli Cipolla ed

altri; uno proposto dall’onorevole Ovazza; uno proposto dal Governo.

Il Presidente della Regione ebbe ad osser­

vare ieri che il testo della Commissione non indicava gli oneri finanziari derivanti dalla legge stessa e quindi chiese il rinvio a sta­

mane per aver modo di esaminare la questio­

ne e predisporre il relativo emendamento.

Prima di procedere all’esame di un artico­

lo che provveda agli oneri finanziari deri­

vanti dalla legge, possiamo tuttavia procede­

re all’esame dei tre articoli aggiuntivi che do­

vranno essere collocati nella legge prima del- l’articolo relativo al finanziamento.

Si procede, pertanto, all’ esame dei tre emendamenti aggiuntivi annunziati nella se­

duta del 9 ottobre, che dovranno prendere po­

sto dopo l’articolo 5. A questi emendamenti ho dato il seguente ordine di discussione: pri­

mo, l’articolo aggiuntivo Cipolla ed altri; se­

condo, l’articolo aggiuntivo Ovazza ed altri;

terzo, l’articolo aggiuntivo 5 bis del Presiden­

te della Regione, che ripristina l’articolo 5 del testo governativo.

L’articolo aggiuntivo Cipolla ed altri è così formulato :

A rt...

I piccoli proprietari coltivatori diretti, espropriati per esecuzione di opere pub­

bliche e comunque di pubblica utilità, hanno diritto di chiedere, in sostituzione dell’indennità di esproprio, che l’E.R.A.S., a norma dell’articolo 11 del Regio decreto 26 febbraio 1940, numero 247, espropri in loro favore terreni di equivalente valore suscettibili di importanti trasformazioni fondiarie.

Non sono soggetti all’esproprio previsto al precedente comma i proprietari che pos­

siedono meno di 50 ettari. Ai fini della tra­

sformazione le piccole proprietà così, for­

mate avranno diritto a tutte le agevolazio­

ni previste dalla legge regionale 27 dicem­

bre 1950, n. 104, e successive modifiche.

Ove la sostituzione dei terreni di cui so­

pra risultasse impossibile, saranno appli­

cate le norme del precedente articolo 4.

Prima di aprire la discussione su questo al­

ti-colo aggiuntivo, desidero- richiamare l’atten­

zione della Assemblea sulle decisioni che fu"

(5)

III Legislatura SEDUTA CCLV 11 Ottobre 1957

rono adottate ieri sull’emendamento sostitu­

tivo dell’articolo 5 e sull’emendamento ag­

giuntivo a tale articolo proposto dagli ono­

revoli Colajanni ed altri. L’Assemblea riten­

ne — e in ciò vi fu accordo tra i componenti della Commissione ed il Governo — che la materia trattata nei due emendamenti com­

portasse una estensione della legge e sembrò più opportuno rinviare gli emendamenti alla Commissione per un ulteriore esame e perchè formassero oggetto di un separato provvedi­

mento.

L’articolo aggiuntivo del quale ho dato let­

tura si ispira agli stessi concetti, ed anzi esten­

de la materia ancora al dilà di quanto non farebbero gli emendamenti rinviati alla Com­

missione.

Poiché l’Assemblea non può adottare de­

cisioni contrastanti, io ritengo che non deb­

bano sorgere difficoltà da parte dell’Assem­

blea stessa, e particolarmente da parte della Commissione, del Governo e dei proponenti, se la Presidenza adotterà una analoga deci­

sione di rinvio alla Commissione dell’emenda­

mento aggiuntivo del quale ho dato lettura, perchè formi oggetto di esame insieme ai due emendamenti stralciati ieri.

E’ competenza del Presidente adottare una decisione al riguardo, ma gradirei di conosce­

re prima il parere dei proponenti, della Com­

missione e del Governo. Se vuole, ha facol­

tà di parlare l’onorevole Cipolla.

, CIPOLLA. Onorevole Presidente, dato che e stata presa una decisione ieri, noi non ci opponiamo a che questo articolo segua la sor­

te degli altri articoli aggiuntivi.

PRESIDENTE. Ne verrà un vantaggio dal Punto di vista del coordinamento.

CIPOLLA. Siamo d’accordo, ma chiedia- m° l’impegno, da parte della Commissione Pei l’agricoltura, perchè entro la sessione in corso queste norme siano portate di nuovo esame dell’Assemblea. Insistiamo su que- a ^chiesta specialmente perchè ci trovia- alla vigilia di grandi lavori pubblici — av- dennan^°ri le elezioni, comincia la politica

^ a « prima pietra » — e quindi alla vigilia , „ grandi espropriazioni per cosiddetta pub- bi ^ ed aHa vigilia di rilevanti distur-

>'att r * piccoli proprietari. Per dare un ca- eie eli unanime soddisfazione a questa ri­

presa di lavori pubblici, dobbiamo regolare la materia in modo da tutelare le esigenze di questi piccoli proprietari. Se siamo d’accor­

do, consentiamo allo stralcio dell’articolo ag­

giuntivo.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Onorevole Presidente, il problema che è po­

sto da questo articolo aggiuntivo, a mio giu­

dizio —■- a parte le considerazioni che Ella ha fatto e che vanno condivise — è stato regolato all’articolo 5, sul quale l’Assemblea ha già votato. In quell’articolo noi abbiamo fissato i limiti della legge per quanto attiene alle espropriazioni ed abbiamo stabilito che, quan­

do si tratti di espropriazioni in genere per ope­

re di bonifica, si proceda a norma della leg­

ge sulla piccola proprietà contadina; abbia­

mo cioè applicato ai piccoli proprietari, che subiscono l’espropriazione in dipendenza della esecuzione di opere di bonifica — semprechè ricorrano le condizioni previste dagli articoli precedenti — i benefici della legge sulla pic­

cola proprietà contadina.

L’Assemblea, quindi, ha già adottato un suo indirizzo, ha votato ed ha deciso in che modo regolare la materia. La pregherei, per­

ciò, signor Presidente, prima ancora di deci­

dere se questa è una materia per la quale si debba adottare lo stralcio, di esaminare se non si tratti di materia addirittura da consi­

derarsi preclusa in quanto sia stata già di­

versamente regolata. Vi sarebbe, a mio avvi­

so, un contrasto con una precedente votazio­

ne: non già quella relativa allo stralcio, ma con la votazione con cui si è specificatamen­

te regolata in modo diverso la materia. Tor­

no a pregarla, onorevole Presidente, di esa­

minare con precedenza questo aspetto del problema.

PRESIDENTE. Onorevole Presidente delia Regione, io ritengo che, non dovendosi proce­

dere alla discussione dell’articolo aggiuntivo, le considerazioni sulla eventuale preclusione di esso praticamente perdono di importanza, in quanto la Commissione dovrà elaborare un nuovo progetto di legge ed in un nuovo prò-

(6)

III Leg isla tu ra SEDUTA CCLV 11 Ottobre 1957

getto di legge la Commissione potrebbe anche sempre deliberare delle provvidenze non sol­

tanto in favore degli espropriati per opere di bonifica, ma anche degli espropriati per ope­

re pubbliche o comunque di pubblica utilità.

A me sembra che parlare dì preclusione sia praticamente inoperante perchè, anche se la Presidenza dovesse dichiarare precluso lo articolo aggiuntivo invece di rinviarlo alla Commissione, ciò non avrebbe alcuna con­

seguenza. Infatti quando la Commissione ela­

borerà un nuovo progetto di legge, che non è vincolato a preclusioni relative alla materia di un disegno di legge precedente, potrà in­

cludere in esso anche quelle norme che oggi noi potremmo dichiarare precluse.

Allora ispirandomi a quel sentimento di larga concordia che presiede all’esame ed al­

l’approvazione di questa legge e del quale abbiamo avuto parecchi, esempi ieri — ne abbiamo un esempio anche questa mattina attraverso la pur condizionata adesione data dall’onorevole Cipolla — vorrei non pronun­

ciarmi sulla preclusione, eccepita dall’onore­

vole Presidente della Regione, che prego di volere considerare e valutare anche le mie osservazioni, in modo che resti stabilito che la materia viene stralciata dal disegno di leg­

ge in esame e la Commissione, non essendo intervenuta alcuna manifestazione di pensie­

ro dell’Assemblea, possa, nell’elaborare un eventuale nuovo provvedimento, tenere pre­

sente, in aggiunta ai campi di azione prospet­

tati ieri, anche il campo di cui è oggetto lo articolo aggiuntivo Cipolla ed altri.

Circa poi la sollecitazione rivolta dall’ono­

revole Cipolla alla Commissione, debbo ri­

spondergli che da parte della Presidenza del­

l’Assemblea, in tutte le occasioni (e di que­

sto va dato atto alla Presidenza), si è solle­

citato il lavoro delle commissioni, fino al punto che è stata istituita addirittura una commissione speciale per provvedere a quei progetti di legge che la Commissione, obe­

rata da molto lavoro, non ha avuto il tempo di espletare. Quindi è da ritenersi che i ti­

mori dell’onorevole Cipolla non possano ave­

re fondamento, perchè la Commissione, pre­

sieduta in effetti dall’onorevole Ovazza, non mancherà di portare all’ordine del giorno dei suoi prossimi lavori anche questa materia.

PRESIDENTE, Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Onorevole Presidente, ho chiesto la parola soltanto per manifestare che concordo pie­

namente con le considerazioni che Ella ha fatto.

PRESIDENTE. Allora l’articolo aggiuntivo Cipolla ed altri rimane stralciato nei termini che sono stati precisati.

Si passa all’articolo aggiuntivo Ovazza ed altri. Ne do lettura:

Art. ....

Le disposizioni della presente legge si applicano anche alle opere in corso, quan­

do le pratiche di espropriazione non siano definite e concluse con l’effettivo pagamen­

to delle indennità di esproprio.

Ha facoltà di parlare l’onorevole Ovazza per dare ragione dell’emendamento.

OVAZZA. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, l’articolo aggiuntivo che noi propo­

niamo ha questo senso e questo scopo: fra i lavori per opere irrigue, indubbiamente il più importante è quello della diga di Pozzillo, in­

serita nel complesso del Simeto, in corso di esecuzione e affidata all’E.R.A.S.. Tale opera costituisce l’esempio più cospicuo del proble­

ma che sta al fondo e ha dato origine proprio al provvedimento legislativo che stiamo esa­

minando. Si tratta della costruzione di un grande invaso, di dimensioni più notevoli che non l’invaso già citato del Carboi.

Le pratiche di espropriazione sono allo sta­

to di occupazione; sappiamo tutti quale tempo richiede iì perfezionamento di tali pratiche.

Noi chiediamo col nostro emendamento che questa legge sia applicata a partire da qu®' sto caso, che è uno dei più notevoli; senza cu che l’Assemblea avrebbe approvato una leg ge e non ne vedrebbe l’applicazione in uno dei casi di interesse immediato. Lo stesso enunciato dell’articolo ci sembra abbastan

chiaro.

LA LOGGIA, Presidiente della Regione.

Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Prego il Governo di i*anI' festare il suo parere.

(7)

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, mi corre l’obbligo di richiamare l’attenzione del­

l’Assemblea su qualche problema tecnico ch i mi sembra sorga da questo emendamento.

Premetterò che non credo che la approvazio­

ne dell’emendamento possa offrire materia di valutazione da un punto di vista costituz’o naie per quanto attiene alla retroattività del­

la norma.

E’ noto che la legge dispone per l’avvenire e non può avere effetto retroattivo, ma si tra t­

ta di una forma particolare, assai limitata, di retroattività che attiene ad opere in corso di esecuzione per le quali le procedure di pa­

gamento non si siano ancora perfezionate.

Precedenti di questo genere esistono già nel­

la nostra legislazione regionale recente, come quello adottato in sede di legge per la indu­

strializzazione, e non hanno dato luogo a ri­

lievi di costituzionalità; proprio perchè si tratta di ipotesi limitate a procedure in corso alla data di entrata in vigóre della legge.

Vi è, piuttosto, qualche altro problema di carattere tecnico che vale la pena di esami­

nare: cosa avviene nel caso di divei'genza —- prevedibile — tra il prezzo di espropriazione, che dovrebbe corrispondersi agli interessati, ed il prezzo di espropriazione che si dovrà corrispondere ai proprietari di cui si espro­

priano le terre per darle in permuta ai primi espropriati ? In questo caso occorreranno, dal punto di vista tecnico amministrativo, delle perizie suppletive con un aumento di stanziamento, che dovrebbe nascere da atti amministrativi ma in quanto ci sia la capien- za di bilancio nelle voci corrispondenti di bo- njfica idraulica, di bonifica comune etc..

Qui veramente il problema offre qualche aspetto tecnico che andrebbe meditato. Non

^PPare facile dare una soluzione. Ieri sera si sospesa la discussione del disegno di legge P®1 esaminarlo dal punto di vista finanziario fine di accertare se occorrono nuovi stan-

•nenti. Ma quali stanziamenti, in che mi- ra> per quali categorie di opere? Non è fa- e Sterminarlo. Si potrebbe stabilire che f e d e r a con un decreto amministrativo approvi una perizia suppletiva, prelevan­

do le somme occorrenti dalle disponibilità normali destinate per ciascuna categoria di opere ed eventualmente dalle somme che noi destiniamo di tanto in tanto al completamen­

to delle opere. Nella legge di impiego dei fon­

di dell’articolo 38, che speriamo sia presto ap­

provata, vi è un richiamo alle norme sui com­

pletamenti; e le esigenze che potranno nasce­

re relativamente al problema a cui ci acco­

stiamo potranno essere soddisfatte attraver­

so quella norma, che però non è ancora ap­

provata.

Ho voluto fare questa precisazione per uno scrupolo, perchè l’Assemblea sia infor­

mata del problema tecnico che nasce dalla approvazione di questo articolo e del quale ritengo di avere indicato una soluzione plau­

sibile e idonea.

Concludendo, sono d’accordo sull’articolo, con la precisazione che si provvedere nel mo­

do già detto a coprire gli oneri conseguenti.

Non occorre una norma specifica, nella quale, oltretutto, non potremmo fissare uno stanziamento che abbia un riferimento alle esigenze effettive e concrete. Si potrebbe

— e, se l’Assemblea lo riterrà, può farlo —- escogitare un espediente tecnico: rinviare, cioè, alla legge di bilancio la questione degli stanziamenti, perchè si possa, attraverso quel­

la legge, in rapporto alle singole esigenze, provvedere; sarebbe, in un certo senso, dele­

gato all’Assemblea di provvedere in sede di legge di bilancio. Questo mi sembra l’unico espediente tecnico che si può suggerire. Forse sarebbe anche superfluo; comunque, mi è sembrato di doverlo suggerire all’Assemblea.

OVAZZA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Parla a no­

me della Commissione ?

OVAZZA. Non ancora; parlo a titolo perso­

nale. Vorrei attingere, per vedere se ho ca­

pito bene — e ritengo di avere capito — alla sostanza delle dichiarazioni del Presidente della Regione. A me pare che, una volta ap­

provato questo articolo, dovremmo chiarire

(8)

R e s o c o n t i P a r l a m e n t a r i — 3170 — A s s e m b l e a R e g i o n a l e Siciliana

I I I Legislatura SEDUTA CCLV 11 Ottobre 1957

che in questa legge non sono previsti finan­

ziamenti ad hoc per le finalità di cui all’arti­

colo stesso. Se in altre leggi ancora all’esa­

me dell’Assemblea occorrerà introdurre qual­

che particolare norma, sarà introdotta; se que­

sto problema può essere risolto in sede ammi­

nistrativa. sarà fatto. Credo che con questo chiarimento si possa approvare l’articolo da noi proposto, con l’impegno di non introdurre nella legge dei finanziamenti ad hoc per quel­

le osservazioni e quei chiarimenti che sono stati dati.

PRESIDENTE. La Commissione è favore­

vole all’articolo? Il Governo, mi sembra, con i chiarimenti che ha dato, non è contrario.

OVAZZA. La Commissione, allo stato at­

tuale, riconferma che con questi chiarimen­

ti è d’accordo per l’approvazione dell’articolo.

PRESIDENTE. Il Governo è pure d’ac­

cordo?

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

D’accordo.

PRESIDENTE. Allora metto ai voti l’arti­

colo aggiuntivo Ovazza ed altri: chi è favore­

vole è pregato di alzarsi; chi è contrario ri­

manga seduto.

(E’ approvato)

Esso diventa articolo 6. Si passa all’articolo aggiuntivo 5 bis proposto dal Presidente del­

la Regione, che ripristina il testo dell’articolo 5 deH’originario disegno di legge governativo:

Art. 5 bis.

Per la determinazione dell’indennità da corrispondere per i terreni espropriati per ragioni di pubblica utilità, in applicazione della presente legge, nonché di tutte le al­

tre attinenti alle materie dell’agricoltura, della bonifica e delle foreste, non si tiene conto del maggior valore acquistato dai ter- ' reni stessi in conseguenza di opere, appor- ;

ti o migliorie, e di quant’altro eseguito di- i rettamente dallo Stato, dalla Regione o da qualsiasi altro ente dotato di personalità

giuridica pubblica, nonché delle quote di contributi o sussidi erogati da pubbliche amministrazioni.

Desidero conoscere il parere della Com­

missione.

OVAZZA. La Commissione è favorevole.

PRESIDENTE. Metto ai voti l’articolo te­

sté letto: chi è favorevole è pregato di al­

zarsi; chi è contrario resti seduto.

(E’ approvato) Esso diventa articolo 7.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

In rapporto alle considerazioni fatte per quan­

to riguarda gli eventuali oneri finanziari, pro­

porrei il seguente articolo aggiuntivo.

A rt...

« Gli oneri di carattere finanziario deri­

vanti dalle espropriazioni di terreni neces­

sari per il riordinamento della piccola pro­

prietà fondiaria nei comprensori irrigui,

nonché quelli derivanti dagli adempienti

previsti dalla presente legge sono compre­

si nel costo effettivo dell’opera pubblica e gravano sui normali stanziamenti previsti

in bilancio o nelle leggi per la bonifica e l’irrigazione, salvi gli eventuali aumen i che siano disposti con la legge di bilancio. » Desidero conoscere il pensiero della Com missione su questo emendamento.

OVAZZA. La Commissione è d’accordo, che per un chiarimento che l’onorevole r sidente ci ha dato, precisando che con l’espr sione « bilancio » si comprendono even variazioni di bilancio; il che consente 1 maggiore elasticità di intervento e magg1 disponibilità di fondi per questa legge e ^ altre — ad esempio, quella sulla piccola P

(9)

III Legislatura SEDUTA CCLV 11 Ottobre 1957

prietà contadina — alle quali l’emendamen­

to pure si riferisce in quanto parla global­

mente di oneri finanziari per l’espropriazione di terreni dipendenti non soltanto dalla legge in esame e li fa gravare non solo su normali stanziamenti di bilancio, ma anche su quelli previsti da altre leggi.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Si riferisce a tutto, globalmente. Signor Pre­

sidente, mi consente di parlare per ima preci­

sazione ?

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

L’onorevole Ovazza nel suo intervento ha accennato anche alla legge sulla piccola pro­

prietà contadina. Devo precisare che tale leg­

ge non sarebbe compresa fra quelle per le quali diamo, con l’emendamento in esame, un’autorizzazione all’Assemblea di stabilire aumenti di stanziamenti con legge di bilan­

cio. Nell’emendamento si parla di normali stanziamenti previsti dal bilancio o dalle leg­

gi per opere di irrigazione e di bonifica. A queste leggi noi potremmo dare degli aumen­

ti con le leggi di bilancio —• comprese, si ca­

pisce, le note di variazioni —, ma non anche alla legge sulla piccola proprietà contadina, per la quale non credo che si prospetti que­

sta eventualità; e, se si prospettasse, ne fa­

remmo oggetto di particolare iniziativa legi­

slativa. Ho voluto dare questi chiarimenti perchè non nascessero equivoci.

PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamen- t°: chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario è pregato di alzarsi.

(.E’ approvato) Esso diventa articolo 8.

Si passa all’articolo 6. Ne do lettura:

Art. 6.

La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di os­

servarla e di farla osservare come legge

^Ua Regione.

Metto ai voti l’articolo 6: chi è favorevole rimanga seduto; chi è contrario è pregato di alzarsi.

(E’ approvato) Esso diventa articolo 9.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Onorevole Presidente, propongo che l’Assem­

blea conferisca al Presidente i poteri più am­

pi di coordinamento anche per quanto riguar­

da la determinazione del titolo della legge in rapporto alle norme che, nel testo che abbia­

mo approvato, essa contiene.

PRESIDENTE. In base alla proposta del Presidente della Regione, se non sorgono os­

servazioni, resta delegato alla Presidenza il coordinamento anche relativamente al titolo della legge.

Votazione per scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Si proceda alla votazione per scrutinio segreto del disegno di legge te­

sté discusso, nel suo complesso.

Chiarisco il significato del voto: pallina bianca nell’urna bianca, favorevole al dise­

gno di legge; pallina nera nell’urna bianca, contrario.

Prego il deputato segretario di fare l’ap­

pello.

GIUMMARRA, segretario, fa l’appello.

Prendono parte alla votazione: Bianco - Bonfiglio - Bosco - Buttafuoco - Calderaro - Celi - Cipolla - Colajanni - Colosi - Corrao - Cortese - D’Angelo - D’Antoni - De Grazia - Denaro - Di Martino - Fasino - Franchina - Giummarra - Grammatico - Impala Minerva - La Loggia - Lanza - Lentini - Majorana - Ma­

rino - Marraro - Messane - Milazzo - Montal- bano - Montalto - Napoli - Nicastro - Nigro ■ Occhipinti Antonino - Ovazza - Palumbo -Pe ■ trotta - Pettini . Pivetti - Restivo - Romano

Resoconti, f. 440 (700)

(10)

Art. 1.

Battaglia - Sacca - Salamoile - Signorino - Strano - Taormina - Varvaro - Vi Itone Lì Causi Giuseppina.

Presenti alla votazione considerati come astenuti: il Presidente.

Sono in congedo: Renda - Di Benedetto.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazio­

ne. Prego i deputati segretari di procedere alla numerazione dei voti.

'(I deputati segretari numerano i voti) Presidenza del Presidente ALESSI

Risultato della votazione.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per scrutinio segreto sul disegno di legge testé discusso, che, in relazione al te­

sto dei singoli articoli approvati ed alla de­

lega al riguardo conferitami dall’Assemblea, prenderà il titolo « Provvedimenti per la rico­

stituzione della piccola proprietà fondiaria nei comprensori di bonifica ».

P r e s e n t i ... 50

'Astenuti . . . 1

V o t a n t i ...49

Voti favorevoli... 40

Voti contrari... 9 (L’Assemblea approva)

Seguito delia discussione della proposta di legge:

« Assegno mensile ai vecchi lavoratori » (102).

PRESIDENTE. Si passa al seguito della di­

scussione della proposta di legge al numero 3) della lettera C) dell’ordine del giorno: « As­

segno mensile ai vecchi lavoratori ».

Ricordo che la discussione, iniziatasi nella seduta precedente, è stata rinviata ad oggi su richiesta dell’Assessore al lavoro, alla coo­

perazione e alla previdenza sociale, onore­

vole Napoli, in sede di esame dell’articolo 1.

Comunico che l’Assessore Napoli ha presen­

tato i seguenti emendamenti:

sostituire all’articolo 1 il seguente:

I lavoratori di tutte le categorie, che ab­

biano superato il 55° anno di età se donne ed il 60° anno di età se uomini, che siano nati in Sicilia o ivi residenti da oltre dieci anni, che abbiano prestato opera manuale subordinata alle dipendenze di terzi per un periodo di tempo pari a quello minimo ri­

chiesto per avere diritto, ai sensi delle vi­

genti leggi, alla pensione di invalidità e vecchiaia e che non percepiscano tale pen­

sione o altri assegni di quiescenza, di in­

validità o vecchiaia, sono ammessi a go­

dere di un assegno mensile non riversibile di lire 3500 a carico della Regione.

sostituire all’articolo 2 il seguente:

Art. 2.

L’assegno mensile di cui all’articolo pre­

cedente è corrisposto esclusivamente ai vecchi lavoratori poveri che non abbiano mezzi propri di sussistenza nè possibilità di aiuti familiari a norma delle leggi civili, e nel cui nucleo familiare anagrafico non si trovino componenti che fruiscano di pen­

sione di invalidità e vecchiaia a norma del­

le leggi statali 0 dell’assegno di cui alla presente legge.

La corresponsione cessa col cessare delle condizioni personali del beneficiario alle quali la corresponsione dell’assegno è dal­

la presente legge subordinata; ovvero quan­

do il richiedente ed il beneficiario sono ospi­

tati in Istituti con rette a carico di enti pubblici.

sostituire all’articolo 3 il seguente:

Art. 3.

L a gestione del servizio assegno mensile ai vecchi lavoratori previsto dagli articoli 1 e 2 della presente legge, è organizzata

presso l’Assessorato del lavoro, coopcrazio­

ne e previdenza sociale.

L’Assessore al lavoro, alla cooperazione e alla previdenza sociale dispone l’ammission al godimento dell’assegno mensile con decreti singoli ed a seguito di domanda

(11)

tivata e corredata da idonea documentazio­

ne e sentito il parere degli organi ammini­

strativi dell’E.C.A. competente per territo­

rio e di una commissione presieduta dal di­

rettore generale dell’Assessorato del lavo­

ro, cooperazione e previdenza sociale e com­

posta dal dirigente regionale dell’I.N.P.S., dal direttore dell’ufficio regionale del la­

voro e da un delegato rispettivamente dal Presidente della Regione, dall’Assessore al bilancio e patrimonio e da quello alla so­

lidarietà sociale di grado non inferiore al...

La eventuale revoca è disposta sentito il parere della commissione di cui al comma, precedente.

I decreti hanno validità sino al decesso del beneficiario salvo revoca.

I pareri di cui avanti sono obbligatori ma non vincolanti.

I sindaci sotto la loro personale respon­

sabilità denunziano all’Assessore al lavo­

ro, cooperazione e previdenza sociale la morte dei beneficiari residenti nel comune ed il verificarsi di condizioni che fanno ces­

sare il diritto alla erogazione dell’assegno ai sensi dell’articolo 2 della presente legge.

La mancata o ritardata denunzia oltre 15 giorni del decesso del beneficiario o del venire meno delle condizioni come al com­

ma precedente comporta per il sindaco ol­

tre le sanzioni di legge, l’obbligo personale del rimborso all’Amministrazione regiona­

le dell’ammontare dell’erogazione eventual­

mente effettuata e non dovuta.

aggiungere il seguente articolo 4 bis:

Art. 4 bis.

Le modalità di corresponsione degli as­

segni dovuti a norma della presente legge sono fissate con regolamento da approvar­

si entro sessanta giorni dalla sua entrata in vigore.

L’Amministrazione regionale è autoriz­

zata, ove occorra, a stipulare apposita con­

venzione per l’adozione del sistema mecca­

nografico ai fini del disimpegno dei ser­

vizi.

aggiungere il seguente articolo 6 bis:

Art. 6 bis.

La pi-esente legge è abrogata di diritto e perde i suoi effetti giuridici nel giorno stesso in cui andrà in vigore una legge del­

lo Stato che dia provvedimenti a favore dei vecchi lavoratori non assistiti da alcuna po­

sizione assicurativa.

Riprendiamo l’esame dell’articolo 1 e dei relativi emendamenti.

Invito il deputato segretario a darne let­

tura.

GIUMMARRA; segretario :.

Art. 1.

In considerazione della particolare de­

pressione economica della Regione sicilia­

na, che non rende facile premunirsi per la vecchiaia, ai lavoratori di tutte le categorie che abbiano superato il 55° anno di età se donne ed il 60° anno di età se uomini e sia­

no residenti in Sicilia da oltre cinque anni, i quali dimostrino, con mezzi comunque idonei, di avere lavorato per congrui perio­

di alla dipendenza di terzi, che non perce­

piscono pensione alcuna o altri assegni di quiescenza o di invalidità e vecchiaia, è concesso a carico della Regione un assegno mensile non riversibile di L. 3.500.

— emendamento sostitutivo dell’articolo 1 dell’onorevole Majorana della Nieehiara, an­

nunziato nella seduta precedente:

Art. 1.

E’ concesso ai lavoratori di tutte le ca­

tegorie, uomini e donne residenti da alme­

no dieci anni in Sicilia, che abbiano com­

piuto il 65" anno di età, che dimostrino di aver lavorato per congrui periodi alla di­

pendenza di terzi, e che non percepiscano pensioni ed assegni di quiescenza o di in­

validità e vecchiaia, per essere privi di re­

golari posizioni assicurative, un assegno mensile non riversibile di lire cinquemila.

— emendamento sostitutivo dell’articolo 1 dell’Assessore Napoli, annunziato nel corso della seduta:

(12)

Art. 1.

I lavoratori di tutte le categorie, che ab­

biano superato il 55" anno di età se donne ed il 60° anno di età se uomini, che siano nati in Sicilia o ivi residenti da oltre die­

ci anni, che abbiano prestato opera manua­

le subordinata alle dipendenze di terzi per un periodo di tempo pari a quello mini­

mo richiesto per avere diritto, ai sensi del­

le vigenti leggi, alla pensione di invalidità e vecchiaia e che non percepiscano tale pensione o altri assegni di quiescenza, di invalidità o vecchiaia, sono ammessi a go­

dere di un assegno mensile non riversibi­

le di lire 3.500 a carico della Regione.

VARVARO. Chiedo una breve sospensione della seduta.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, la richiesta è accolta.

(La seduta, sospesa alle ore 12,15, è ripresa alle ore 12,35)

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

NAPOLI, Assessore al lavoro, alla coopera­

zione ed alla previdenza sociale. Chiedo di par­

lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NAPOLI, Assessore al lavoro, alla coopera­

zione ed alla previdenza sociale. Onorevole signor Presidente, per quanto riguarda l’ar­

ticolo 1 ritengo che il testo proposto dal Go­

verno avrebbe bisogno di un solo emenda­

mento, che posso presentare subito:

sostituire alle parole : « nati in Sicilia o ivi residenti» le altre: «residenti in Sicilia».

Quel che interessa è che risiedano e abbia­

no lavorato in Sicilia.

VARVARO. Invece di « oltre dieci anni » io direi « non meno di dieci anni». -

NAPOLI, Assessore al lavoro, alla coopera­

zione ed alla previdenza sociale. Si tratta, in sostanza, dì gente che non beneficia della leg

ge del '19: i dieci anni potrebbero diventare anche venti.

PRESIDENTE. Prendo atto dell’emenda, mento presentato dall’Assessore al suo stes­

so emendamento, che rimane così modificato.

E’ icritto a parlare l’onorevole Franchina;

ne ha facoltà.

FRANCHINA. Signor Presidente, io non sono d’accordo con l’emendamento dell’ono­

revole Assessore perchè, quali che siano le ra­

gioni per cui il vecchio lavoratore si è tra- . sferito, io escludo, nella maniera più tassa­

tiva, che il trasferimento in Sicilia possa es­

sere stato dettato da particolari condizioni dì agevolazioni in materia sociale, che si danno in Sicilia. L’unica preoccupazione potrebbe essere questa: che, in un determinato mo­

mento in cui si è cominciato a parlare di pen­

sione ai vecchi lavoratori, che ne erano ri­

masti privi in conseguenza della nota desue­

tudine delle norme in materia di assistenza sociale, qualcuno si sia potuto trasferire in Sicilia.

Noi abbiamo cominciato a parlare di que­

sto provvedimento, tanto umano quanto ne­

cessario, fin dal marzo 1949, e non dieci an­

ni fa.

PRESIDENTE. Il provvedimento va posto in relazione ad un mancato adempimento di doveri assicurativi, maturatisi, naturalmente, quando in gioventù questi lavoratori presta­

vano la loro opera in Sicilia. Se avessero la­

vorato, per esempio, nel Veneto e i datori di lavoro non avessero adempiuto ai loro obbli­

ghi, perchè dovrebbe pagare l’erario siciliano?

FRANCHINA. La situazione della inadegua­

tezza del controllo nell’assunzione della mano­

dopera fu, potrei dire, generale; tanto è vero che in campo nazionale, sia pure attraverso tutte le remore e le secche che sta attraver­

sando il provvedimento, si è ritenuto di co­

gliere lo spunto da una situazione, che da noi è più critica e rilevante, per' estendere 1 provvedimento a tutto il territorio della Na­

zione. Diguisachè il fatto che la disfunzione si sia iniziata in un territorio diverso dalla regione siciliana, non toglie che c’è un lav0) ratore, trapiantatosi in Sicilia per qualsia51 ragione, il quale in atto non ha mezzi di f°r

(13)

tuna e, pur avendo lavorato prima nel terri­

torio del Regno e adesso della Repubblica, non ha alcuna forma di assistenza. Questo è il concetto.

Quindi che cosa importa rilevare se è re­

sidente qui da dieci anni, da sei anni o da cinque anni? L’interessante è che deve esse­

re in atto residente, deve dimostrare (e pur­

troppo io mi comincio a convincere che que­

sta indagine in ordine alla prova sarà parec­

chio difficile), di avere compiuto una deter­

minata attività lavorativa, onde potere gode­

re dell’assegno.

Quando avrà dimostrato di non avere mez­

zi, dì non godere di assistenza, di risiedere in Sicilia, che cosa altro gli si può chiedere? Ma veramente il fatto di avere lavorato altrove e di essersi trapiantato in Sicilia da meno di dieci anni lo dovrebbe privare di questa for­

ma di assistenza, più che sociale indispensa­

bile perchè corrisponde all’elementare senso di umanità ?

Io non credo che la mancanza di questo so­

lo requisito sempre che sussistano gli altri, possa escludere il lavoratore dal beneficio. Dì- guisachè quale che sia la permanenza in Si­

cilia, purché abbia tutti gli altri requisiti, il vecchio lavoratore deve ottenere l’assegno.

Questo scopo vuole raggiungere la legge, cioè una sanatoria di tutto quel caos che si e determinato, in gran parte per le malizie oei datori di lavoro, i quali ben sapevano che attraverso una maggiore disciplina degli uf­

fici di collocamento sarebbe inesorabilmente aumentato l’onere dei contributi, allora non unificati, e successivamente unificati in agri­

coltura. La legge vuole proprio sanare que­

sta situazione che maliziosamente si è crea­

ta, per cui molta gente, pur avendo lavorato Un intera esistenza, in atto non gode di alcu­

na forma di provvidenza assistenziale.

Quindi che relazione ha la permanenza o 'neno per questo o quel periodo di tempo, se e il fatto umano che noi dobbiamo cogliere, sccoppiat0 all’altro requisito indispensabile ella povertà? Che co$a possiamo dire al cit- I no calabrese, che per una qualsiasi avven­

ga e per una esigenza familiare, 5 o 6 anni a si è trasferito in Sicilia, ha svolto l’atti- v* a lavorativa qui ed altrove e in atto si tro- a sprovveduto come qualsiasi nato sotto il de lCÌ?^° Sicilia? Potremmo forse esclu-

PRESIDENTE. Si potrebbe anche determi­

nare un movimento migratorio verso la Si­

cilia.

FRANCHINA. Onorevole Presidente, po­

trei suggerire un altro elemento che potreb­

be restringere il numero degli assistiti anzi­

ché stare a discutere sul periodo di perma­

nenza in Sicilia: potremmo considerare che, dopo la presentazione del progetto di legge che si intitola all’onorevole Cuffaro, cioè do­

po la data del 16 marzo 1949, ci sia stata una maggiore tendenza verso la disciplina dei rapporti di lavoro; quindi il termine di com­

pimento dell’età dei 55 anni per le donne o dei 60 anni per gli uomini potrebbe essere re­

trodatato alia data del 6 marzo 1949; ma che non si compia questa ingiustizia di esigere il certificato di residenza. Io posso presumere che in atto una persona, una lavoratrice, che ab­

bia compiuto 55 anni, sia molto più scaltrita di una donna che ne abbia in atto 70 o 75;

perchè le più sprovvedute sono proprio colo­

ro che in un determinato periodo furono fa­

cilmente tratte a credere che, evadendo dalla iscrizione all’Ufficio di collocamento, si po­

tevano trovare in condizioni migliori di colo­

ro i quali si andavano ad iscrivere : di guisachè gli elenchi anagrafici dei braccianti furono parecchio ridotti.

Desidererei poi che il Governo mi desse qualche chiarimento sul concetto generico di

« lavoratore » incluso nel testo della Commis­

sione, che voglio augurarmi non sia da con­

trapporre alla più specifica determinazione che si era fatta nel testo di iniziativa parla­

mentare, là'dove si includevano anche fitta- voli, mezzadri, compartecipanti. L’importan­

te — ripeto — non è cercare di ricostruire la « carriera » attraverso una indagine per accertare se vi fu o meno un vero e proprio rapporto di lavoro alla dipendenza di terzi;

e non si può non considerare la situazione dei fittavoli, dei coloni, dei mezzadri, di tutti coloro i quali, anche se non hanno assunto la vera e propria figura di prestatori di lavoro, hanno lavorato e si trovano in atto nella con­

dizione di non potere godere di alcuna prov­

videnza. E’ indiscutibile che, chiusesi per co­

storo le possibilità della pensione, anche per quel che concerne la pensione ai coltivatori diretti, noi avremo il fenomeno della trista indigenza di coloni, mezzadri, fittavoli, coni­

(14)

partecipanti a qualsiasi titolo, ì quali, esclusi dalla legge che prevede una pensione per i coltivatori diretti, esclusi dalla possibilità di avere una pensione come lavoratori manuali, esclusi anche da questa forma di assistenza, costituiranno un altro problema sociale che noi dovremmo risolvere. Io penso che l’am­

pia dizione di « lavoratori » adottata nel te­

sto della Commissione non voglia equivalere ad una esclusione di queste categorie che pur la proposta di legge di iniziativa parlamen­

tare intendeva riguardare sotto un profilo umano. Pertanto, io chiedo che il Governo ri­

tiri l’emendamento; ed evidentemente, se non lo ritira, io invito l’Assemblea a votare con­

tro.

PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli Tuccari, Franchina, Denaro, Vittone Li Cau­

si Giuseppina e Lentini hanno presentato il seguente emendamento all’emendamento del Governo sostitutivo dell’articolo 1:

sostituire alle -parole: « per un periodo di tempo pari a quello minimo richiesto per ave­

re diritto, ai sensi delle vigenti leggi, alla pen­

sione di invalidità e vecchiaia » le altre : « per un periodo di 5 anni ».

TUCCARI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TUCCARI. Onorevole Presidente, onorevoli, colleghi, allo scopo di realizzare concretamen­

te un accordo del quale ci compiacciamo, lo accordo cioè diretto a favorire la sollecita ap­

provazione della legge, noi ci riserviamo, in base alla nuova formulazione dei diversi ar­

ticoli presentati questa mattina dal Governo, di fare presenti i nostri rilievi e le nostre os­

servazioni globalmente onde poter giungere ad una chiarificazione delle rispettive posi­

zioni. E faremo questo, appunto, articolo per articolo.

Ora, per quanto riguarda l’articolo 1, i punti di dissenso, i punti di innovazione nelle proposte del Governo sono due: uno è quel­

lo su cui si è soffermato l’onorevole Franchi­

na, cioè la estensione a dieci anni del periodo di residenza richiesto in Sicilia.

Desidererei aggiungere una sola osserva­

zione: dovremo salvare il più possibile il

principio della « sola » residenza in Sicilia;

ma, comunque, non andare mai oltre il pe­

riodo di cinque anni, che, fra l’altro, non è stato escogitato come un numero qualsiasi, ma con riferimento ad cui altro analogo re­

quisito soggettivo richiesto nel cittadino si­

ciliano per potere partecipare all’esercizio dei diritti elettorali in Sicilia.

Quando si è parlato dei cinque anni, si è avuto presente che cinque anni è il periodo di residenza, se non sbaglio, richiesto per pò-, tere partecipare alle elezioni regionali ed. an­

che amministrative in Sicilia.

La seconda questione, però di importanza non minore — noi, anzi, pensiamo maggio­

re — è quella che riguarda il periodo di tem­

po richiesto, per il rapporto di lavoro subor­

dinato, come condizione per potere usufrui­

re dell’assegno. Ora, a questo proposito, si delineano due orientamenti: un orientamento favorevole a giudicare come periodo sufficien­

te un periodo minimo e un altro orientamen­

to, che è invece favorevole a far coincidere il periodo richiesto a quello stabilito dalle vigenti leggi.

Noi dicevamo poc’anzi col Presidente del­

la Regione che vi è qui una sorta di diritti quesiti di ordine morale, anche se non di or­

dine giuridico; per cui è evidente come, per il periodo di lavoro prescritto come condi­

zione per potere usufruire dell’assegno, non si dovrebbe andare oltre quel minimo che era richiesto dalla prima legge che in mate­

ria di pensione di invalidità e vecchiaia e stata emanata in Italia. Questo periodo era di cinque anni; da qui l’emendamento, che abbiamo già presentato, diretto a sostituire la dizione « per un periodo di tempo pari a quel­

lo minimo richiesto per avere diritto, ai sen­

si delle vigenti leggi, alla pensione di invali­

dità e vecchiaia », con la dizione « per un pe­

riodo di cinque anni ».

PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli Taormina, Franchina, Calderaro, Saccà e Stra­

no hanno presentato il seguente emendameli to all’articolo 1:

sopprimere, dopo la parola: «Sicilia» le altre: « da oltre cinque anni».

NAPOLI, Assessore al lavoro, alla co°Per^

zione ed alla previdenza sociale. Chiedo parlare.

(15)

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NAPOLI, Assessore al lavoro, alla coopera- zio-ne ed alla previdenza sociale. Signor Pre­

sidente, signori colleghi, effettivamente il collega Tuccari ha centrato le proposizioni che si discutono con l’articolo 1 del testo pre-

! sentalo dal Governo. Per esaminare queste questioni bisognerebbe, secondo me, rifarsi allo spirito informatore del progetto di legge, che vuole sopperire a quella particolare mise­

ria derivata da una ingiustizia sociale con­

seguente al fatto che alcuni lavoratori non hanno avuto la posizione assicurativa o per mancanza di apposizione di marche o perchè hanno finito di lavorare prima dell’intervento della legge dello Stato.

Noi non dovremmo dimenticare il punto di riferimento che ha questo progetto di legge e dovremmo tenere presente, come vuole il proponente, quella posizione veramente par­

ticolare di disagio economico che si verifica quando in ima casa si trovano due vecchietti soli, con i figli già sposati e con famiglia pro­

pria, die sono addirittura quasi inabili al la­

voro o che non possono lavorare nessuno dei due; e nessuno pensa a costoro che non han­

no nemmeno il minimo di pensione assicu­

rativa che mene dalla Previdenza sociale.

che sono in regola con la legge. Ecco perchè si è fatto riferimento alle leggi in vigore: per­

chè si creerebbe una disparità tra coloro che sono in regola, ed a cui si richiede un deter­

minato periodo di lavoro, e coloro che non son in regola e che si potrebbero avvantag­

giare o potrebbero essere svantaggiati da una dizione diversa; mentre, facendo riferimento alle vigenti leggi, saranno trattati tutti allo stesso modo, come se fossero tutti assicurati, come se fossero tutti in regola, come se aves­

sero una pratica amministrativa in regola.

Per queste ragioni, che mirano a rispettare il fine che vuole raggiungere la legge, il Go­

verno insiste nel testo che ha presentato.

FRANCHINA. Chi è in regola, dopo un mi­

nimo di 15 anni, non percepisce 3mila 500 lire; ne percepisce di più.

NAPOLI, Assessore al lavoro alla coopera­

zione ecl alla previdenza sociale. Ne percepi­

sce 5mila. E’ quasi lo stesso !

PRESIDENTE. Onorevole Franchina, non le ho dato facoltà di parlare. E’ iscritto a par­

lare l’onorevole Restivo; ne ha facoltà.

RESTIVO. Vorrei sottoporre all’Assessore due quesiti, esclusivamente per avere un chiarimento.

Il primo quesito si riferisce al periodo di lavoro minimo richiesto per avere diritto, in base alla vigente legislazione, alla pensione.

Il secondo quesito riguarda la posizione del lavoratore, il quale ha prestato il suo lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro, che non ha assolto l’obbligo, imposto dalla legge, di assicurarlo. Cioè noi dobbiamo prendere in considerazione la situazione di questi lavo­

ratoli i quali, per mancanza di assicurazione, non percepiscono la pensione; ma non dob­

biamo, evidentemente, indicare al lavoratore

— che può svolgere una sua azione nei con­

fronti del datore di lavoro per conseguire, attraverso un’ azione giudiziaria, il ricono­

scimento di un proprio diritto — la comoda strada di richiedere la pensione regionale.

Questi rilievi io li sottopongo all’Assessore, perchè non vorrei che la pensione sia sosti­

tutiva di mia inadempienza nei confronti del­

la quale ci sono determinate sanzioni; in tal caso la legge non sarebbe per i vecchi lavo­

ratori, sarebbe per i datori di lavoro che non

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