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REGIONE BASILICATA

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Academic year: 2022

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Studio Agro-Forestale del Dott. Agr. Gino PANZARDI Via Vallicelle,6 85047 Moliterno (Pz) Tel.328/2370981 e-mail panzardigino@gmail.com

REGIONE BASILICATA

DIPARTIMENTO AMBIENTE E ENERGIA Ufficio Compatibilità Ambientale Via V. Verrastro,5 85100 Potenza

Pec: ufficio.compatibilita.ambientale@cert.regione.basilicata.it

COMMITTENTE: BONANNO SNC di Bonanno Luigi & C

Elaborati:

IL TECNICO

Dott. Agr. Gino Panzardi 01– Relazione tecnica descrittiva

02 – Elaborati cartografici

Moliterno, Agosto 2021

Studio Agro-Forestale

Dott. Agr. PANZARDI GINO

Via Vallicelle,6 85047 Moliterno (PZ) - Tel. 328/2370981 e-mail panzardigino@gmail.com

OGGETTO:ATTIVITÀ DI MESSA IN RISERVA (R13) E RECUPERO (R5) DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI – RELAZIONE DESCRITTIVA

(2)

Relazione descrittiva 1

Sommario

1. Premessa e individuazione dell’area d’intervento ... 2

2. Descrizione del ciclo produtivo ... 2

2.1 Descrizione dell’impianto ... 2

2.2 Macchinari, attrezzature e automezzi ... 3

2.3 Descrizione dell’attività di recupero ... 4

3. Quantita’ e qualità delle emissioni convogliate ... 5

4. Periodo previsto intercorrente tra la messa in esercizio e la messa a regime dell’impianto ... 5

5. Impianti con emissioni esenti dall’obbligo di autorizzazione ai sensi del D.Lgs 152/2006 ... 5

5.1 Emissioni provenienti da impianti o attività in deroga di cui al D.Lgs. 152/2006 - Parte V –All. IV - Parte I, c. 1 ... 5

5.2 Emissioni soggette alla disciplina della Parte V - Titoli II e III del D.Lgs.152/2006 (impianti termici civili con potenza termica nominale inferiore ai 3MW) ... 6

5.3 Emissioni provenienti da sfiati e ricambi d’aria esclusivamente adibiti alla protezione e alla sicurezza degli ambienti di lavoro ... 6

6 Emissioni diffuse ... 6

6. Minimo tecnico... 7

7. Applicazione delle migliori tecniche disponibili ... 7

8. Conclusioni ... 8

(3)

Relazione descrittiva 2 1. Premessa e individuazione dell’area d’intervento

Su incarico della società BONANNO SNC di Bonanno Luigi & C, il sottoscritto Dott. Agr.

Panzardi Gino, nato a Lauria (PZ) il 14/02/1978 e residente a Moliterno (PZ) in via delle Vallicelle, 6 iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Potenza al n°. 497 redige la seguente relazione descrittiva delle attività svolte nell’ambito dell’ “Attività di messa in riserva 8R13) e recupero (R5) di rifiuti speciali non pericolosi” in agro di Garaguso (MT) in località Cesine Lorde .

− Denominazione: BONANNO S.N.C. DI BONANNO LUIGI & C.;

− Indirizzo sede produttiva: Comune GARAGUSO, CAP 75010, Loc. Cesine Lorde, PEC:

bonannoinertisnc@pec.it;

− addetti alla produzione: 1 addetti all’impianto di recupero rifiuti;

− Riferimenti catastali (n. foglio/n. mappale): Foglio 38, P.lla n. 39.

2. Descrizione del ciclo produtivo 2.1 Descrizione dell’impianto

L’impianto in progetto occuperà una superficie operativa di circa 500 mq, di cui circa 100 mq pavimentata in cls. Nell’area squisitamente operativa, così come appena sopra meglio dettagliata, sono individuate:

- un’area dedicata al conferimento dei rifiuti e di sola messa in riserva R13 (Area pavimentata) ; - un’area di trattamento di recupero R5 dei rifiuti al cui interno sono utilizzati il trituratore già presente in sito;

- un’area di deposito delle materie recuperate (su area mistata);

- un’area di deposito dei rifiuti prodotti dalle operazioni di trattamento (Area pavimentata).

Entrando dall’ingresso i mezzi pesanti diretti all’impianto percorreranno la viabilità interna, e scaricheranno i rifiuti in ingresso nell’area di conferimento per il controllo delle caratteristiche del rifiuto.

Il mezzo scarico percorrerà lo stesso tragitto a ritroso fino a lasciare l’impianto. L’altezza dei cumuli nelle aree di stoccaggio sarà pari a circa 3 metri dal p.c.

(4)

Relazione descrittiva 3 2.2 Macchinari, attrezzature e automezzi

La Ditta all’interno dell’impianto per movimentare i rifiuti e le materie prime utilizzerà una pala gommata similare a quella rappresentata in Figura 1 e/o un escavatore similare a quello rappresentato in Figura 2.

Figura 1 – Pala Gommata

Figura 2 – Escavatore

(5)

Relazione descrittiva 4 Le operazioni di trattamento del rifiuto qualificate come attività di recupero R5 sono svolte mediante l’utilizzo di un frantoio nella piena disponibilità della ditta.

Tale macchinario è collocato all’interno dell’area di trattamento come individuata nella planimetria allegata.

2.3 Descrizione dell’attività di recupero

L’attività svolta dalla ditta per cui si presenta questa relazione si sostanzia in attività finalizzate al recupero di rifiuti di natura inerte, miscele bituminose e terre e rocce da scavo derivanti dalle operazioni di cantiere di costruzione e demolizione edilizia.

I rifiuti trattati giungeranno al sito attraverso autocarri che dopo le verifiche quali-quantitative ed amministrative del carico trasportato provvederanno a scaricarlo nell’apposita area di conferimento.

Nel caso in cui si tratti di rifiuti di “terre e rocce di scavo” questi verranno solo temporaneamente stoccati in impianto per poi essere successivamente destinati ad altri impianti di recupero rifiuti. In quest’ultima fase i rifiuti saranno a necessità ricaricati dal cumulo di stoccaggio all’autocarro a mezzo di un mezzo meccanico.

Nel caso in cui si tratti di rifiuti “inerti o di miscele bituminose” (ascrivibili alle alle Tipologie 7.1 e 7.6 del DM 05.02.1998) si provvederà al trattamento finalizzato alla produzione di Materie Prime Secondarie (M.P.S.) per l’edilizia, mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate, mediante attivazione di apposite campagne.

Operativamente, sui rifiuti depositati in area di messa in riserva, si effettuerà un primo intervento di cernita manuale o mediante mezzi d’opera (pala meccanica) per separare le eventuali impurità, i materiali estranei non trattabili (materie plastiche, legno, vetro, metalli ferrosi e non ferrosi, …) ed i materiali grossolani ingombranti che, in virtù delle elevate dimensioni, potrebbero essere potenzialmente in grado di compromettere le successive fasi di trattamento.

Successivamente il rifiuto viene caricato, mediante pala gommata, alla tramoggia di alimentazione dell’impianto di frantumazione che riduce meccanicamente di pezzatura il materiale.

Il materiale ridotto di pezzatura dal frantoio viene portato alla prima vagliatura mediante nastro trasportatore.

I materiali selezionati per granulometria sono riversati su tre nastri di trasporto mediante i quali vengono disposti in cumulo in attesa delle necessarie omologazioni (marcatura CE su aggregati riciclati).

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Relazione descrittiva 5 I materiali lavorati a seguito delle necessarie omologazioni (marcatura CE su aggregati riciclati) vengono stoccati in cumulo per poi essere, a seconda delle necessità, caricati a mezzo della pala meccanica o dell’escavatore su automezzi per l’allontanamento verso il sito di destinazione.

Schematizzata a blocchi l’attività avviene nel seguente modo e genera le seguenti tipologie di emissioni in atmosfera:

3. Quantita’ e qualità delle emissioni convogliate

Non sono prevedibili emissioni in atmosfera di tipo convogliato.

Seppur trascurabili, possono verificarsi emissioni in atmosfera legate al funzionamento dei motori diesel dei vari mezzi meccanici utilizzati nel corso delle lavorazioni.

4. Periodo previsto intercorrente tra la messa in esercizio e la messa a regime dell’impianto

Vista la tecnologia oramai consolidata e standardizzata degli impianti utilizzati si ritiene che la messa in regime possa essere, salvo complicazioni, contestuale alla messa in esercizio.

5. Impianti con emissioni esenti dall’obbligo di autorizzazione ai sensi del D.Lgs 152/2006

5.1 Emissioni provenienti da impianti o attività in deroga di cui al D.Lgs.

152/2006 - Parte V –All. IV - Parte I, c. 1 Non presenti

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Relazione descrittiva 6 5.2 Emissioni soggette alla disciplina della Parte V - Titoli II e III del D.Lgs.152/2006 (impianti termici civili con potenza termica nominale inferiore ai 3MW)

Non presenti

5.3 Emissioni provenienti da sfiati e ricambi d’aria esclusivamente adibiti alla protezione e alla sicurezza degli ambienti di lavoro

Non presenti

6 Emissioni diffuse

Sono presenti le seguenti emissioni diffuse tecnicamente non convogliabili

Per quanto concerne la gestione delle emissioni atmosferiche derivanti l’esercizio dell’attività, la Ditta BONANNO SNC DI BONANNO LUIGI & C. realizzerà un sistema di irrigazione in grado di coprire tutta la superficie operativa dell’impianto; tale sistema agisce per micro nebulizzazione, consentendo l’umidificazione dei depositi di materiale inerte lapideo, senza generare a terra eluati di considerevole portata ed impatto sui sistemi di trattamento delle acque in progetto, che sebbene sovradimensionati, sono progettati per il trattamento delle acque di pioggia.

Saranno inoltre adottai i seguenti accorgimenti al fine di limitare la produzione e la dispersione di particolato solido presso lo stabilimento e le aree limitrofe:

- il rifiuto da frantumare verrà opportunamente umidificato già in fase di alimentazione all’impianto;

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Relazione descrittiva 7 - le zone dell’impianto di recupero, dove sono presenti i cumuli e movimentate le Materie lavorate a granulometria più fine, sarà adeguatamente umidificata mediante l’impianto di umidificazione/bagnatura semi-automatico in progetto;

- tutta l’area dell’impianto e le zone di accesso esterne allo stabilimento saranno periodicamente tenute pulite mediante idonea macchina spazzatrice.

6. Minimo tecnico

La condizione di minimo tecnico non risulta definibile per l’impianto in oggetto. Infatti tale informazione va definita per impianti a ciclo continuo mentre non va definito per impianti con attività discontinua che non hanno soglie inferiori di conduzione a regime.

7. Applicazione delle migliori tecniche disponibili

Gli impianti industriali devono utilizzare le BAT, vale a dire le tecniche più efficaci per ottenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso, sviluppate su una scala che ne consenta l’applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente attuabili nell’ambito del pertinente comparto industriale.

Per raggiungere un livello il più possibile elevato di protezione è previsto che vengano individuate e adottate, da parte del gestore dell’impianto, le migliori tecniche disponibili (MTD o BAT ‘Best Available Techniques’), ovvero le tecniche impiantistiche, di controllo e di gestione che - tra quelle tecnicamente realizzabili ed economicamente sostenibili per ogni specifico contesto - garantiscono bassi livelli di emissione di inquinanti, l'ottimizzazione dei consumi di materie prime, prodotti, acqua ed energia e un’adeguata prevenzione degli incidenti.

Tutte le informazioni utili sulle BAT sono riportate nei cosiddetti Brefs (BAT Reference documents), documenti di riferimento specifici per le varie categorie di attività, che vengono costantemente aggiornati dalla Commissione Europea.

A livello nazionale, nel corso degli anni molti dei Brefs sono stati recepiti con decreti del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare - MATTM - come linee guida nazionali, in modo da considerare anche le caratteristiche specifiche della realtà italiana.

I Brefs e le linee guida nazionali non forniscono al momento indicazioni circa le tecnologie e le tecniche applicabili per emissioni diffuse come quelle del caso in esame.

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Relazione descrittiva 8 8. Conclusioni

In conclusione al presente studio si può affermare quanto segue:

 L’area d’interesse è ubicata in una zona distante dal centro abitato e da case diffuse in Zona E, a circa 3,880 Km dal Sito Rete Natura 2000 più vicino IT9220130 “Foresta Gallipoli – Cognato”, sito di tipo C;

 La superficie è limita, ha una superficie totale utile di circa 15.000 m2, all’interno della stessa sono già presenti un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi, un impianto per l’estrazione di inerti, e la piattaforma per l’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi (Iscrizione m.58 al registro delle procedure semplificate della Provincia di Matera, attualmente in attività in proroga);

 La giacitura del sito è pianeggiante e sarà opportunamente recintata con recinzione alta 2,0 m per evitare situazioni di pericolo sia per gli uomini che per gli animali;

 Pavimentazione impermeabile;

 Raccolta, trattamento e riutilizzo delle acque di prima pioggia per la bagnatura dei rifiuti e delle strade interne all’impianto;

 Copertura dei rifiuti con teli idonei ad evitare la diffusione delle polveri in atmosfera;

 Uso di macchine costantemente manutenute per evitare perdite accidentali di lubrificanti e silenziate per evitare l’immissione di eccessivo rumore nell’ambiente;

 Impianto di abbattimento delle polveri ben dimensionato per ottenere la copertura totale dell’impianto.

Pertanto, alla luce di queste considerazioni si può affermare che i lavori sono compatibili con le caratteristiche ambientali, naturalistiche e vegetazionali dell'area.

Moliterno, 13/08/2021

Il tecnico Dott. Agr. Gino PANZARDI

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