Catalogazione e pericolosità del territorio Frane e beni culturali
Alessandro TRIGILA
ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Giornata informativa sulle attività di prevenzione della DG Sicurezza del patrimonio culturale
10-11 dicembre 2020
INDICE
Natural hazards world maps Attività conoscitiva ISPRA
Le frane: caratteristiche, pericolosità e impatti
Tipologie di movimento
Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia
Metodologia di censimento
Piattaforma IdroGEO
Impatti
Casi di studio: frane & beni culturali
Importanza della banca dati delle frane
NATURAL HAZARDS
WORLD MAPS http://preview.grid.unep.ch/
NATURAL EVENTS WORLD MAPS
http://www.pdc.org/
WORLD HERITAGE LIST SITES -
UNESCO http://whc.unesco.org/en/list/
FINALITÀ ATTIVITÀ CONOSCITIVA
Dati e mappe per una corretta
pianificazione e gestione del territorio
Supporto all’attività di programmazione delle misure di mitigazione del rischio e alla valutazione delle politiche ex ante, in
• RACCOLTA DATI
• ELABORAZIONE MAPPE &
INDICATORI
• DIFFUSIONE DATI
ISPRA
COSA E’ UNA FRANA?
Movimento di una massa di roccia, terra o detrito lungo un versante
Cruden D.M. (1991) A simple definition of a landslide. IAEG Bull., 43, 27-29
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Crollo
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Ribaltamento
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Scivolamento rotazionale
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Scivolamento traslativo
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Colamento lento
1 ottobre 2009: Giampilieri, Molino, Altolia, Pezzolo, Scaletta Zanclea (ME),
Colata rapida di fango e detrito, Giampilieri (ME)
COLATE RAPIDE
LE FRANE SONO ‘PERICOLOSE’ IN UGUAL MODO?
Classe Movimento Danni osservabili Velocità
1
Estremamente lento
Movimento impercettibile senza strumenti di monitoraggio. Costruzione di edifici possibile
con precauzioni. 16 mm/a
2 Molto lento Alcune strutture permanenti possono non essere danneggiate dal movimento.
1,6 m/a 3 Lento Possibilità di intraprendere lavori di rinforzo e
restauro durante il movimento.
13 m/mese 4 Moderato Alcune strutture temporanee o poco
danneggiabili possono essere mantenute.
1,8 m/ora 5 Rapido Evacuazione possibile. Distruzione di strutture,
edifici ed installazioni permanenti.
3 m/min 6 Molto rapido Perdita di alcune vite umane. Velocità troppo
elevata per permettere l’evacuazione 5 m/s 7
Estremamente rapido
Catastrofe di eccezionale violenza. Edifici distrutti per l’impatto del materiale spostato.
Molte vittime. Fuga impossibile.
620.783 frane censite
nell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia IFFI
realizzato dall’ISPRA e dalle
Regioni e Province Autonome
2/3 delle 900.000 frane europee
FRANE IN ITALIA
PERCHE’ TANTE FRANE?
Assetto morfologico (75% territorio montano-collinare)
Assetto strutturale e caratteristiche geomeccaniche dei litotipi affioranti
QUANTE FRANE OGNI ANNO?
oltre un migliaio di frane ogni anno
qualche centinaio gli eventi franosi principali
Pomarico (MT) 29 gennaio 2019 Autostrada Torino-Savona
Madonna del Monte (SV) 29 novembre 2019
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI IN ITALIA (Progetto IFFI)
Obiettivi
Censire le frane sul territorio nazionale secondo modalità standardizzate e condivise;
Offrire uno strumento conoscitivo di base per la valutazione della pericolosità da frana, per la pianificazione territoriale e per la programmazione degli interventi di difesa del suolo.
Soggetti istituzionali Finanziamento
1997 con 4,1 Milioni € dal Comitato dei Ministri per la Difesa del Suolo ex lege 183/89;
2004 con 0,65 Milioni € da APAT (ora in ISPRA).
Ricerca dei dati storici e d’archivio Aerofotointerpretazione
Rilevamento di campagna Scheda Frane
Rappresentazione cartografica standardizzata (1:10.000)
METODOLOGIA E STANDARD DI LAVORO
Banca dati sulle frane più completa e di dettaglio in Italia
Archivio iconografico - Debris flow Bacino di Cetara (SA) Ottobre 1910
FONTI UTILIZZATE
Progetti nazionali: AVI (Aree Vulnerate Italiane), SCAI (Studio dei Centri Abitati Instabili), CARG (Carta Geologica e Geotematica alla scala 1:50.000)
Carte inventario dei fenomeni franosi realizzate da Regioni, Autorità di Bacino, Università, CNR;
Piani di Assetto Idrogeologico (PAI - L. 267/98 e smi) Ordinanze di Protezione Civile (L.225/92 e smi)
Biblioteche, Archivi nazionali, regionali, provinciali e locali Pubblicazioni scientifiche
Rapporti tecnici
1° Livello: contiene le informazioni di base (ubicazione, tipologia del movimento, stato di attività, metodologia utilizzata per la valutazione del tipo di movimento e dello stato di attività). Deve essere compilato
obbligatoriamente per ogni frana censita nell’Inventario;
2° Livello: contiene informazioni ricavate anche da rilevamenti di
campagna (morfometria, litologia, litotecnica, assetto strutturale, uso del suolo, cause, data di attivazione);
3° Livello: contiene informazioni sull’idrogeologia, sugli studi e le indagini, sugli interventi di sistemazione e sui segni precursori dell’evento di frana.
SCHEDA FRANE IFFI
SCHEDA FRANE
RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA
Ogni fenomeno franoso censito è rappresentato da un punto georeferenziato denominato PIFF (Punto Identificativo del Fenomeno Franoso) posto, per convenzione, in corrispondenza della quota più elevata del coronamento della frana.
Può essere rappresentato anche da:
un poligono, quando la frana è cartografabile alla scala di rilevamento adottata;
una linea quando i fenomeni franosi sono di forma molto allungata e presentano una larghezza non cartografabile.
La scala di rilevamento adottata varia tra 1:10.000 e 1:25.000.
ID-FRANA
Ad ogni fenomeno franoso censito è stato assegnato un codice alfanumerico denominato ID-Frana, che ne consente un'univoca identificazione sull'intero territorio nazionale.
L’ID-Frana costituisce il collegamento tra il database alfanumerico e il database cartografico.
INFORMAZIONE STORICA
Frana del Monte Falterona, 15 maggio 1335
“Nel detto anno, a dì 15 di Maggio, una falda della montagna di Falterona, dalla parte che discende verso il Dicomano in Mugello, per tremuoto e rovina scoscese più di quattro miglia infino alla villa che si chiama il Castagno, e quella con tutte le case e persone e bestie salvatiche e dimestiche e alberi subissò, e assai di terreno intorno, gittando
abbondanza d’acqua ritenuta, oltre all’usato modo torbida come acqua di lavatura di cenere.. la quale torbida acqua discese nel Dicomano, e tinse il fiume della Sieve; e la Sieve tinse l’acqua del fiume d’Arno infino a Pisa; e durò così torbido per più di due mesi per modo, che dell’acqua dell’Arno a neuno servigio si poteva operare, né i cavalli ne volevano bere; e fu ora che i Fiorentini dubitarono forte di non poterla mai guarire...”
Giovanni Villani, Cronica Fiorentina, Manoscritto del XIV sec. (Firenze - Biblioteca Riccardiana)
Frana di Maierato (VV) 15 febbraio 2010
Stampa raffigurante una frana che ostruì il fiume Caridi (VV) in occasione del terremoto del 1783 (Schiantarelli e Stile, da Civica raccolta dalle stampe “A. Bertarelli”, Milano)
FONTI ICONOGRAFICHE
VALLE DEI TEMPLI - AGRIGENTO
La frana del Tempio di Giunone in una litografia inglese del 1821
Panoramica della frana del Tempio di Giunone. Litologie affioranti: bancone di
FRANA di PIURO (SO) VALCHIAVENNA, 1618
Era il 4 settembre 1618. Una frana di spaventose dimensioni (6
milioni di m3) si staccò dalle pendici del monte Conto. Quando, infine, la colossale nube di polvere si dissolse, di Piuro non restava più nulla. Si calcolarono allora 1.200 vittime.
Tipologia di frana: rock avalanche con sbarramento del fiume Mera e formazione di un lago
Frana della Val Pola (SO), 28 luglio 1987: scivolamento di circa 35 milioni di m3, evoluto rapidamente in valanga di roccia (rock avalanche). La frana determinò un'onda di piena catastrofica che, propagandosi verso monte per 2,7 chilometri, distrusse tre villaggi e causò complessivamente 27 vittime. Tale frana occluse
FRANA VAL POLA
(SO), 1987
CARTOGRAFIA STORICA, ALMAGIA’ 1907
Limiti analisi storica:
- Ubicazione imprecisa dell’evento di frana
- Sottostima eventi in zone non abitate
- Scarse informazioni sulla tipologia del movimento
La qualità degli inventari delle frane dipende dalla metodologia utilizzata.
Limiti aerofotointerpretazione:
- Data attivazione
- Individuazione delle frane in aree ricoperte da vegetazione.
QUALITA’ INVENTARIO IFFI
LA PIATTAFORMA IDROGEO
STANDARD & LINEE GUIDA
Codice dell’Amministrazione Digitale CAD (D. Lgs. 82/2005) e Linee Guida AgID su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni:
codice sorgente rilasciato con licenza aperta e reso disponibile al riuso dalle PA;
D.Lgs. 33/2013 (accesso, trasparenza e diffusione dati PA);
Linee guida AgID di design per i servizi digitali della PA;
Web development kit Designers Italia;
Linee Guida Modello di Interoperabilità mediante lo sviluppo di Servizi API
(Application Programming Interface).
Pannello informativo Mappa
Slider Eventi
Legenda
Layers
https://idrogeo.isprambiente.it
https://idrogeo.isprambiente.it
Info Frana
Multimedia Ricerca
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Segnalazione
Lavacchio e Mirteto (MS), 31 ottobre 2010 , 3 morti
IMPATTI
FRANE & INFRASTRUTTURE DI COMUNICAZIONE
DATI EO ED ANALISI MULTITEMPORALE
PUNTI DI CRITICITA’ & INFRASTRUTTURE LINEARI
19 luglio 2004 S.S. 51 Cortina (BL)
13 novembre 2004
PUNTI DI CRITICITA’ PER FRANA
Rete autostradale Rete ferroviaria
FRANE NELLE AREE URBANE
Frana Capolungo – Genova, 19/01/2014
ROMA, 13 novembre 2007
FRANE NELLE AREE URBANE
Le frane in aree densamente antropizzate determinano situazioni di elevato rischio, in quanto fenomeni anche di ridotte dimensioni possono causare vittime e danni ingenti.
San Fratello (ME), 14
Febbraio 2010
BENI CULTURALI CASE STUDY: CERTALDO
(FI)
DUOMO DI PIENZA (SI)
29 maggio 2008: Villar Pellice (TO) - Borgata Garin
IMPORTANZA DELL’INVENTARIO
Planimetria della Lama di Corniglio Fonte: Almagià
Frana di Corniglio (PR), 1612, 1740, 1902, 1994-2000
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Cartografia Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia.
Il Marinelli identifica nei toponimi i seguenti termini per le frane : Lama, Lavina, Rovina, Ravina, Lavanga, Motta, Smotta, Sciolle, Diroìta, ecc.
DENOMINAZIONE DEI TOPONIMI
Toponimo La Rovina, Borca di Cadore (BL): frana del 21 aprile 1814, 250 vittime. Distrutti i villaggi di Marceana e Taulèn (dove è stata ricostruita Villanova di Borca),. Sbarrato il corso del T.
Boite per due anni.
Cartografia: Olinto Marinelli (1922) Atlante dei tipi geografici
Litologie affioranti: dolomie e calcari, detrito di versante
Colate detritiche innescate da eventi pluviometrici brevi e intensi
27 luglio 1868: evento più distruttivo in località Cancia con 12 vittime (volume 100.000 m3).
27/07/1868 09/11/1951 27/05/1957 04/11/1966 12/08/1973 30/07/1974 19/07/1987 25/08/1987 04/10/1992 20/07/1993 26/07/1993 04/10/1993 02/07/1994 14/09/1994 18/07/1995 07/08/1996 12/06/1997 13/07/1998 25/07/1998 05/09/1998
BORCA DI CADORE – FRANA DI CANCIA
Villaggio turistico ENI a Borca: Data di costruzione: 1955-1962
1954
Al progettista Arch. Gellner viene
proposto di costruire sul versante nord del monte Pelmo, dove c’è un bel bosco ma un clima molto rigido a causa della scarsa insolazione. Gellner sceglie quindi il versante opposto ai piedi dell’Antelao, un’area per lo più arida e ghiaiosa
caratterizzata da vegetazione arida e stentata, apparentemente inospitale; a suo favore però un magnifico panorama sulla valle.
1960
07/08/1996:
volume:
40.000 m3, distanza percorsa:
2800 m
Vasca realizzata dal Genio Civile di Belluno
18/07/2009: colata detritica con tracimazione della vasca esistente (25.000 m3), 2 vittime, colpite alcune case e la SS. 51.
Area: 75 km2
più di 140 scivolamenti
superficiali evoluti in circa 40 colate rapide di fango e detrito oltre 2 milioni di m3 di detriti mobilizzati
distanze percorse dalle colate fino a 4 km
159 vittime
178 case distrutte 450 case danneggiate
SARNO (SA), 5-6 maggio 1998:
ANALISI STORICA & PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Ubicazione danni eventi prima del 1998*
2 3
4
5 6 1
7
Location Date
16/10/1837 27/05/1884 26/06/1895 26/10/1822 15/05/1871 28-29/10/1882 27/05/1884 26/06/1895 3 S. Maria della Foce 18/10/1823 06/08/1825 24/09/1837 29/10/1839 03/09/1893 26/06/1895 6 V.ne Cortedonica 13/05/1874 24/11/1865 18/10/1874 03/09/1893 Vescovado
(Vallone Tuoro) 1
Pedagnali (Vallone Trave)
2
Petraro (Vallone S.
Lucia) 7
Botteghelle/Croce 4
Fiorentini (Vallone S. Marco) 5
*Elaborazioni ISPRA (Fonte dati: Mazza G. & Amendola E., 1999. Storia liquida: alluvioni e sistemazione idraulico-
Urbanizzato 1956 (in giallo) e 1998 (in verde) danni eventi precedenti al 1998 (in ciano). Fonte Cartografia IGM, 1:25.000, 1956
Comune di Sarno:
Scenario: frane (1998), urbanizzato (1956) 1998 Evento di Sarno urbanizzato (in verde)
1956 1998 D%
Urbanizzato (Km2)
0,875 5,292 505 Urbanizzato interessato da frane -
scenario frane 1998 (Km2) 0,029 0,289 897
18 luglio 2001: colata detritica innescata da intense
precipitazioni; circa 12.000 m3 di detriti, 10 auto sepolte nel
parcheggio Hotel Panorama LIMONE SUL GARDA (BS)
29/08/2003
MALBORGHETTO-VALBRUNA (UD)
1988 - Lottizzazione “Due Pizzi” (in rosso) Parere geologico negativo perché l’area è alla base di un cono detritico soggetto a potenziali fenomeni di esondazione e di
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Servizio Geologico Regionale
30 35 40 45 50 55 60 65
Popolazione (Mil)
5 10 15 20 25 30 35 40
Abitazioni (Mil)
Popolazione Abitazioni totali Prime case
47.515.537
56.996.000
11.410.685
27.291.993
21.653.288
10.756.121
Incremento 1951-2001: 20%
Incremento 1951-2001: 139%
CRESCITA DEMOGRAFICA & URBANIZZAZIONE
CONSUMO DI SUOLO E RISCHIO IDROGEOLOGICO
A partire dal secondo dopoguerra si è verificato un forte incremento della pressione antropica sul territorio nazionale
Il suolo consumato è passato dal 2,7% degli anni ’50 al 7,10% del 2019 Rapporto su Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici, SNPA 2020
Tale incremento spesso è avvenuto in assenza di una corretta pianificazione territoriale, di studi dettagliati sulla pericolosità da frana e idraulica, con percentuali di abusivismo che hanno raggiunto anche il 60% nelle regioni dell’Italia meridionale
CRESCITA DEMOGRAFICA E SVILUPPO URBANISTICO
Tasso di abusivismo relativo al 2003: fino al 25% nord italia, fino al 60% nel sud Italia (INU, 2005)
Condoni edilizi:
1985, 1994, 2003
MITIGAZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO : LE SOLUZIONI
Strategia mitigazione
rischio idrogeologico
Attività conoscitiva: es. censimento e mappatura delle frane
(Inventario IFFI), mappatura delle aree inondabili (Direttiva alluvioni)
Manutenzione del territorio e buone pratiche agro-silvo-pastorali Corretta pianificazione territoriale (Piani di Assetto Idrogeologico)
Reti di monitoraggio e sistemi di allertamento (Early warning systems)
Interventi strutturali di riduzione del rischio Valutazione del rischio
Delocalizzazioni
RETI MONITORAGGIO IN SITU
Rete Regionale di Controllo dei Movimenti Franosi (ReRCoMF) - ARPA Piemonte - Regione Piemonte
Centro di Monitoraggio Geologico di Sondrio - ARPA Lombardia - Regione Lombardia
Rete di monitoraggio dei fenomeni franosi - Regione Valle d’Aosta
Rete di monitoraggio dei versanti (REMOVER) - Regione Liguria
Rete Monitoraggio Frane - Servizio Geologico Provincia Autonoma di Trento
VEGETAZIONE & STABILITA’ DEL PENDIO
Effetti Idrologici e meccanici
Regione Autonoma Valle d’Aosta, Regione Piemonte (2006) Selvicoltura nelle foreste di protezione - Esperienze e indirizzi gestionali in Piemonte e in Valle d’Aosta.
CROLLI
CROLLI
TERRAZZAMENTI AGRICOLI
Fenomeni di dissesto:
crollo degli elementi sommitali del muro a causa dell’acqua di ruscellamento superficiale;
“spanciamento” del muro a causa della spinta del terreno;
collasso del muro.
Pezzolo (ME), 1 ottobre 2009
Sistema di terrazzamenti dall’anno 1000
120 km di sentieri
2,5 Mil. di visitatori all'anno
PARCO CINQUE TERRE – PATRIMONIO UNESCO
“Paesaggio culturale di valore eccezionale che rappresenta l'armoniosa interazione
stabilitasi tra l'uomo e la natura”
http://www.parconazionale5terre.it
Progetto ALPTER – Paesaggi terrazzati dell’arco alpino
Zona geografica
Superficie Totale
(km2)
Superficie terrazzata
(km2)
Superficie terrazzata
(%)
Lunghezza muri a secco (km)
Lunghezza muri a secco/superficie
terrazzata (km/km2) Regione
Liguria 5410 373 6,8% 40.000 107
Regione
Liguria (SAU) 626 373 59% - -
Parco Cinque
Terre (SP) 38 20 66% 6000 300
Valtellina
(SO) 3212 12 0,3% 1000 83
Val
Chiavenna (SO) (versante destro)
11,4 4,5 15% - -
Val
Chiavenna (Chiavenna, Piuro, Villa di Chiavenna)
129,3 4,5 3,5% 550 122
Val di
Cembra (TN) 450 - - 130 -
Canale di
Brenta (VI) 60 3,2 5,3% 225 70
Zona geografica
Superficie Totale
(km2)
Superficie terrazzata
(km2)
Superficie terrazzata
(%)
Lunghezza muri a secco (km)
Lunghezza muri a secco/superficie
terrazzata (km/km2) Regione
Liguria 5410 373 6,8% 40.000 107
Regione
Liguria (SAU) 626 373 59% - -
Parco Cinque
Terre (SP) 38 20 66% 6000 300
Valtellina
(SO) 3212 12 0,3% 1000 83
Val
Chiavenna (SO) (versante destro)
11,4 4,5 15% - -
Val
Chiavenna (Chiavenna, Piuro, Villa di Chiavenna)
129,3 4,5 3,5% 550 122
Val di
Cembra (TN) 450 - - 130 -
75
PARCO CINQUE TERRE – FRANE E TERRAZZAMENTI AGRICOLI
25 ottobre 2011: Cinque Terre Vernazza, ~300 frane; Monterosso,
~170 frane Danni:
1 vittima a Monterosso, 3 a Vernazza a causa delle colate di fango e detrito;
Strada statale Aurelia interrotta Circolazione dei treni sospesa tra Levanto e Corniglia .
Vernazza: oltre 2 milioni di metri cubi di detrito hanno sepolto la via centrale del paese, con circa 3 metri di materiale;
580 persone evacuate via mare da Vernazza, Monterosso e Levanto.
Il progressivo abbandono delle colture
MISURE E INTERVENTI: TERRAZZAMENTI
Manutenzione ordinaria muri a secco (ripulitura vegetazione infestante,
inerbimento interfilare e dei ciglioni dei terrazzamenti, ripristino drenaggio,
ciglioni, coronamenti, ecc.)
Manutenzione straordinaria muri a secco: ripulitura vegetazione infestante, ritassellatura, ripristino sistemi di
drenaggio, ripristino coronamento, spietramento detriti, ricostruzione
parziale murature in elevazione a secco degradate
Ricostruzione muri a secco:
ricostruzione paramento murario a
secco in elevazione ed eventuale
costruzione nuova fondazione
Alta Versilia, Cardoso 19/06/1996, 400 frane,
14 vittime
INTERVENTI DIFFUSI: MODELLO VERSILIA
APAT - Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici
Interventi sulla frana di Pomezzana
INGEGNERIA NATURALISTICA
Palificata viva in legname a doppia parete
Consolidamento del versante
INGEGNERIA NATURALISTICA
Canaletta in legname per la regimazione delle acque di ruscellamento
INGEGNERIA NATURALISTICA
Categoria Intervento Intervento Riprofilatura e operazioni
sul versante
Taglio vegetazione instabile
Riprofilatura, scoronamento della frana, gradonatura Disgaggio massi
Controllo erosione superficiale
Semina, idrosemina, idrosemina con paglia e bitume Biostuoia, biorete, biofeltro (biodegradabili)
Geostuoia tridimensionale, geocomposito, geocelle, rivestimento vegetativo (sintetici)
Regimazione acque superficiali
Fosso di guardia Canaletta rinverdita
Canaletta in legname e pietrame
Canaletta in calcestruzzo, in lamiera, cunetta, condotta di smaltimento
Drenaggio subsuperficiale
Trincea drenante Fascinata viva drenante Dreno suborizzontale
Drenaggio profondo Galleria drenante Pozzo drenante
Sistemazioni idraulico- forestali (reticolo idrografico minore)
Briglie in legname e pietrame
Taglio selettivo vegetazione in alveo
Stabilizzazione superficiale
Messa a dimora di talee, specie arbustive ed arboree
Gradonata/cordonata viva, viminata/graticciata viva, palizzata viva Grata viva
Muretto a secco
Sostegno
Palificata doppia in legname con talee Gabbionata
Gabbionata rinverdita Terra rinforzata
Muro a gravità (in pietrame, in cls.) Muro cellulare
Muro in c.a., muro in c.a. fondato su micropali, muro in c.a. rivestito in pietrame Palificata, palificata tirantata, paratia di micropali, pali, palancole, pannelli in c.a.
Difesa colate rapide (debris flow)
Vasca di accumulo / piazza di deposito Briglia selettiva, briglia frangicolata a speroni Rete di ritenuta per colate detritiche Canale artificiale di diversione Cuneo di deviazione
Rete metallica a doppia torsione, pannelli in fune d´acciaio, rinforzi con funi d´acciaio
SISTEMAZIONE VERSANTI
INTERVENTI STRUTTURALI
Opere di protezione caduta massi
DELOCALIZZAZIONI
Cavallerizzo, Cerzeto (CS), 7 marzo 2005, 329 evacuati
Dati PS RADARSAT
PS RADARSAT ascendenti (2004 - 2010) PS RADARSAT discendenti (2003 - 2010)
INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO - REPERTORIO ReNDiS
Sezione MONITORAGGIO
6.063 interventi
6.587 Mln Euro finanziati
Sezione ISTRUTTORIE
7.811 proposte progettuali caricate e attive
26,6 Mld Euro
Attuazione Misure PGRA n° 8.348
ReNDiS - Schede progetto (area istruttorie)
Interventi ReNDiS (sezione monitoraggio )
REPERTORIO ReNDiS
INTERVENTI PER TIPOLOGIA DI DISSESTO
Tipologia di
dissesto N.Interventi Importo_finanziato
in € % N.Int % Importo
Alluvione 1936 3.198.256.487 32% 48%
Costiero 112 206.386.787 2% 3%
Frana 3156 2.260.428.237 52% 35%
Incendio 24 15.448.009 <1% <1%
Misto 210 327.359.984 3% 5%
Non definito 565 535.536.935 10% 8%
Valanga 60 45.771.653 1% 1%
Totale
complessivo 6063 6.586.188.091 100% 100%
1,936;
32%
112;
2%
3,156;
52%
24;
0%
210;
4%
565;
9%
60;
1%
Distribuzione numero degli interventi per tipologia di dissesto
Alluvione Costiero Frana Incendio Misto Non definito Valanga
3.198.256.487;
49%
206.386.786;
2.260.428.237;
34%
12.448.009;
0%
327.359.983;
5%
535.536.935;
8% 45.771.653;
1%
Distribuzione importi del finanziamento per tipologia di dissesto
Alluvione Costiero Frana Incendio Misto Non definito Valanga