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cecilia ceccherini portfolio

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Academic year: 2022

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portfolio

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cecilia ceccherini

port folio

2020

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La mia pratica artistica si trova all'intersezione tra design e arte concettuale. Nel mio lavoro affronto questioni filosofiche, sociali e politiche, attraverso l'utilizzo di diversi media. Recentemente prediligo il medium tessile, che è allo stesso tempo superficie pittorica, oggetto scultoreo e oggetto d'uso.

Attraverso rappresentazioni simboliche, miro a generare consapevolezza nell'essere umano rivelando le relazioni che esso intrattiene con gli altri esseri viventi. Le immagini e i colori che decorano le superfici di oggetti di uso comune sono portatori di valori e concetti che possono innescare processi di cambiamento nella società.

I miei lavori sono spesso di natura performativa: la partecipazione del fruitore attiva e rende visibile l'opera nella sua interezza. L'installazione diventa così spazio di relazione.

STATEMENT

My practice stands at the intersection between design and conceptual art. In my work I deal with philosophical, social and political issues through the use of different media. More recently, I focus on textile which is together a pictorial surface, a sculpture and an object of daily use.

Through symbolic representations, I aim at raising awareness in the human being by revealing the relations that it entertains with the other living beings. Images and colours laying on surfaces of everyday objects carry values and concepts that can trigger processes of social and political change.

My works are usually performative, where the audience activates and completes the artwork. In this sense, the installation becomes a space of relation.

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in progress

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in progress

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studio practice, dyeing with rubia tinctorium

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studio practice, weaving on the vertical loom studio practice, dyeing with natural dyes

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drawing, draft for a rug #1 drawing, draft for a rug #5

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Loom weights, image sourced from https://www.ascsa.edu.gr/

Loom weights, image sourced from https://www.pandolfini.it/

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2020

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selected works

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2020 Questo lavoro è stato esposto nella mostra

di fine anno del Master in Textile Design al Chelsea College of Arts and Design (Londra) nel 2019.

L’incontro è un’installazione che include portali simbolici e aree di confine.

Un tappeto, tre tessuti ricamati invitano a riflettere sull’idea di relazione, comunicazione e interconnessione in questo tempo di crisi

‘terrena’.

Il tappeto, interposto tra gli uomini e la terra è simbolo di relazione: ha da sempre ospitato corpi attraverso tempi e culture per motivi spirituali. Non è superficie di separazione, bensì luogo di unità tra forze umane e non umane.

I ricami, oggetti che emergono da una fitta rete di fili, rappresentano la complessità di questa relazione: queste due entità - esseri umani e natura - non sono separati, ma piuttosto connessi e interdipendenti gli uni dagli altri.

Può questo tappeto volante aprire un varco all’immaginazione e condurci verso un futuro diverso dove esseri umani e natura sono ancora visti come coabitanti di questo pianeta a rischio di estinzione? Come possono nuovi concetti di relazione e interdipendenza essere il punto di partenza per un cambiamento radicale in questo tempo di transizione verso un futuro più sostenibile?

The meeting 2019

This work has been exhibited during the final show of the Master’s in Textile Design at Chelsea College of Arts and Design in September 2019.

The meeting is an installation that includes symbolic portals and boundary areas.

A carpet and three embroidered fabrics invite to a reflection upon the idea of relation, communication and interconnectedness in this time of earthly crisis.

The carpet, standing between humans and the Earth, is a symbol of relation: it has hosted bodies across time and cultures for spiritual reasons. Rather than being a surface of separation it can be seen as an interface of unity between humans and non-human forces.

The embroideries as objects emerging out of a network of threads, represent the complexity of this relation: these two entities - humans and Nature - are not separated, they rather are connected and interdependent the one from the other.

Can this flying carpet open a door for imaginative practices and lead us towards a different future where humans and nature can be seen again as coexisting inhabitants of this endangered planet?

How can new concepts of relation and interconnectedness be the starting point for a radical change in this transitional time towards more sustainable futures?

Observing the environment I am absorbed in, riding my bike on the roads that are the most familiar representation of humankind activity on the ground, I noticed that there is an area, between cross-roads, specifically dedicated to relation. The ‘yellow box markings at busy roads junction’ caught my attention because of their graphics, that reminded me the simple pattern of a berber rug. Is on that area that happens the meeting that can let us imagine different ways to relate our bodies with the other and the environment.

Yellow box markings at busy roads, London, 2019

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cecilia ceccherini

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selected works

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The meeting, Installation view at Chelsea College of Arts and Design, London, 2019

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The meeting, Installation view at Chelsea College of Arts and Design, London, 2019 The meeting, 2019, natural dyed wool, flax, PVC lettering, 150 x 90 cm

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cecilia ceccherini

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Mr. Silence is speaking, 2019, organic cotton on second hand curtain, 50x60cm The meeting, 2019, organic cotton on second hand curtain, 50x60cm

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2017-18

postworkhabitat è un’ esplorazione collettiva di scenari post-lavoro attraverso una serie di performances, penniche contro il potere, mostre e presentazioni.

Il progetto è stato esposto, sotto varie forme in occasione della Desire Week di Macao (Milano, 2017) e nella mostra collettiva S.O.S Cotton Candy, curata da Clara Madaro e Katiuscia Pompili (Torino, 2018).

Nel primo evento, #1 Findings from a Future time, gli elementi di cui l’installazione si compone rappresentano un pretesto per la condivisione di conoscenze, lo scambio di opinioni, paure, perplessità o eccitazioni intorno al dibattito sul futuro del lavoro, sulla possibilità utopica o distopica della sua scomparsa, in favore di una sempre più evidente automazione del lavoro.

Nel secondo evento, #2 Emergency Landing Instructions i visitatori sono chiamati a partecipare ad una performance di riposo condiviso, un invito ad una riflessione collettiva, quasi come se i corpi immobili ma non inerti potessero parlare tra loro durante il sonno.

Gli eventi a Macao sono stati realizzati in collaborazione con Caffè letterario Macao e Communion.

postworkhabitat 2017-18

postworkhabitat is a collective exploration of post-work scenarios through a series of performances, anti-power naps, exhibitions and presentations.

The project has been exhibited in different format during the Desire Week at Macao (Milan, 2017) and in the collective exhibition S.O.S. Cotton Candy, curated by Clara Madaro and Katiuscia Pompili (Torino, 2018).

During the first event, #1 Findings from a future time, the elements included in the installation are aimed at stimulating a collective situation where people can share knowledge, opinions, fears, perplexities or excitements around the debate on the future of work, on the utopian or distopian possibility of its disappearance driven by rising automation.

In the second event, #2 Emergency Landing Instructions, the audience is invited to participate in a sharing rest performance, a call to stimulate a collective reflection where still bodies communicate while resting.

The events at Macao have been developed with the support and collaboration of Caffè Letterario Macao and Communion.

postworkhabitat, pillow and mask with pears pattern, 2018

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cecilia ceccherini

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Emergency Landing Instructions è l’installazione di un ambiente che ha ospitato, in occasione della Desire Week di Macao, Alphawave broadcasting system, una performance in collaborazione con Communion. Le sonorità proposte da Communion si allineano alle frequenze del ritmo alfa, il ritmo di base a cui oscilla il campo elettrico neuronale, che inizia a comparire non appena chiudiamo gli occhi per rilassarci, associato alla visualizzazione creativa, alla meditazione e all’ipnosi.

Il sonno nelle parole di Jonathan Crary è visto come un momento “che include quell’

intervallo che lo precede, le condizioni di penombra in cui si è coricati, in quell’indefinita attesa della tanto agognata perdita di coscienza. In questo momento di sospensione l’uomo recupera le capacità percettive e si riappropria di una sensibilità fisica, corporea, in uno spazio isolato e accogliente, incontaminato dai movimenti esterni.”

La perdita di coscienza è piuttosto una presa di coscienza : il sonno non è inteso infatti come abbandono e annullamento ma come distaccamento momentaneo dalla realtà, per poterne rivedere i contorni.

L’esperienza di un riposo condiviso è un metaforico invito a una riflessione collettiva in cui i corpi possono comunicare attraverso sistemi alternativi al linguaggio.

Emergency Landing 2018 Instructions

Emergency Landing Instructions is a set up presented at Macao Desire Week in Milan that hosted a performance curated in collaboration with Communion.

The sound design proposed by Communion is developed around alpha waves frequencies, one type of brain waves predominantly originated during wakeful relaxation with closed eyes and linked with creative visualisation, meditation and hypnosis.

Modern sleep, in Jonathan Crary’s words,

“includes the interval before sleep – the lying awake in quasi-darkness, waiting indefinitely for the desired loss of consciousness.

During this suspended time, there is a recovery of perceptual capacities that are disabled or disregarded during the day” 1 Loss of consciousness is rather an awareness: sleep is not seen as an abandonment of thoughts but as a momentary detachment from reality, to be able to see again the boundaries of it.

The experience of a sharing rest is a metaphorical suggestion to a collective reflection where bodies can communicate through alternative ways of dialogue.

1 Crary, J. (2013). 24/7: Late capitalism and the ends of sleep. Verso Books

postworkhabitat #2 Emergency Landing Instruction, 2018, Installation view at Macao, Milano

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postworkhabitat #2 Emergency Landing Instruction, 2018, frame from the teaser https://vimeo.com/278951808

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cecilia ceccherini

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selected works

2020

Findings from a future time è un’ installazione che svela al pubblico i misteriosi oggetti arrivati da un tempo a noi ancora sconosciuto ma imminente. Atterrati qui per riposare i corpi ed accendere le menti, sono i supporti che permettono, forse, di immaginare, attuare e riprodurre un mondo che si è finalmente liberato del lavoro.

“[...] è evidente che l’uomo è caduto, con il lavoro, sotto una sorta di maledizione, dallo stato di eterno ozio in cui prima si sarebbe trovato. Forse nella comunità umana questo stato è realmente esistito, e forse la leggenda della creazione del Paradiso – e dell’uomo da lì scacciato – è una rappresentazione appannata di una realtà passata; a meno che non si tratti di una realtà futura che l’uomo raggiungerà attraverso la maledizione del lavoro. [...] Quest’epoca di felicità nella quale tutte le fabbriche e tutte le imprese umane funzioneranno di per se stesse”.

Cento anni dopo Malevič, alcune trasformazioni ci riportano ad immaginare un mondo in cui il lavoro umano semplicemente non è più necessario: la crescente disponibilità di intelligenza artificiale e di automatismi algoritmici, l’additive manufacturing e la logistica senza umani, la robotica a basso costo. Possono questi strumenti concretizzare un progetto politico e sociale di liberazione del genere umano? Quali sono le implicazioni sociali di questa trasformazione tecnologica?

postworkhabitat #1 Findings from a future time, 2017, Installation view at Macao, Milano

Findings 2017 from a future time

Findings from a future time is an installation that shows mysterious objects from a future and unknown time.

Landed on the Earth to rest bodies and switch on minds, these objects like are displays that allow to imagine a word that is finally freed from work.

“[...] è evidente che l’uomo è caduto, con il lavoro, sotto una sorta di maledizione, dallo stato di eterno ozio in cui prima si sarebbe trovato. Forse nella comunità umana questo stato è realmente esistito, e forse la leggenda della creazione del Paradiso – e dell’uomo da lì scacciato – è una rappresentazione appannata di una realtà passata; a meno che non si tratti di una realtà futura che l’uomo raggiungerà attraverso la maledizione del lavoro. [...]

Quest’epoca di felicità nella quale tutte le fabbriche e tutte le imprese umane funzioneranno di per se stesse”.1

A hundred years after Malevič words, a technological revolution leads us to imagine again a world where work is not necessary anymore: the increasing presence of AI and algorithmic automatisms, additive manufacturing and human-less logistics, low cost robotics.

What are the social, political and ecological consequences of this technological transformation?

1 Malevič, K.S. (2012) L’inattività come verità effettiva dell’uomo. Asterios Editore

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postworkhabitat #1 Findings from a future time, 2017, Installation view at Macao, Milano

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cecilia ceccherini

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selected works

2020

2017

Undiscovered lie è un’installazione presentata in occasione del festival di video-arte Proyector 2018 a Madrid.

“La proposta si materializza in un’installazione video a due canali come un formato per dialogare, vedere e comunicare attraverso un linguaggio visivo e verbale, in uno sviluppo quasi sociologico della logica del concetto di menzogna. L’incontro che si verifica tra i due canali crea un’unica forma complementare, dal momento in cui uno schermo rappresenta l’essenza cromatica dell’altro. Questa installazione video si riferisce al potere delle bugie come una forma di esistenza, attraverso realtà alterate e distorte, strumentalizzando il linguaggio al servizio di interessi di varia natura” (Coral Nieto Garcia)

I nostri occhi non sono più abituati a percepire il reale così come è: “Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione” (Debord, La società dello spettacolo, 1968). Il reale si veste attraverso la tecnologia di colori più vivaci, contrasti più efficaci, volumi più palpabili. Ciò che sembra nascondere una narrazione si presenta invece come una sequenza visiva ipnotizzante.

Questo progetto è stato realizzato in collaborazione con Chiara Iacovone.

Undiscovered lie 2017

Undiscovered lie is an installation that has been showcased in occasion of Proyector, a video art festival in Madrid.

The proposal is presented in a two channel video installation as a format to converse, see and communicate through a visual and verbal language, in a sociological development of the concept of the untruth.

The dialogue between the two channels generates a unique complementary vision, since one screen is the chromatic essence of the other.

This video installation deals with the power of lies as a form of existence, through altered and distorted realities, exploiting the language for varied interests. (Coral Nieto Garcia)

Our eyes are not able to see reality anymore: “Everything that was directly lived has turned into a representation” (Debord, La societè du spectacle, 1968). With the development of visual techniques the real has dressed colors more vivid, contrasts more efficient and volumes more tangible.

What seems to hide a narrative present itself instead as an hypnotic sequence of images.

Undiscovered lie, 2018, Still from video https://vimeo.com/235965223

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Undiscovered lie, 2017, Installation view at Cruce. Arte y pensamiento contemporáneo, Madrid

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cecilia ceccherini

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selected works

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Undiscovered lie, 2017, Installation view at Cruce. Arte y pensamiento contemporáneo, Madrid

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2020

2016

Dalla gàriga (dew of the sea) è un’ installazione esposta negli spazi di Associazione Barriera, in occasione della mostra collettiva Pills curata da Maria Elena Marchetti e Giulia De Giorgi.

Quanto veloce sta girando la terra? In un futuro in cui non avremo più tempo per memorizzare le informazioni, immaginiamo un mondo dove non possiamo nemmeno aspettare per avere queste informazioni. I concetti, le parole, le immagini, possono scomparire con la velocità se consideriamo solo gli aspetti quantitativi della conoscenza.

Più cerchiamo di catturare, più perderemo.

Con la scomparsa dell’immagine avremo solo la sua sintesi estrema: il colore, o l’immagine quasi del tutto privata del suo contenuto.

Dalla gàriga (dew of the sea) è un gioco per il cervello : ci sono solo tre elementi per ricostruire una parola (e quindi l’immagine) nascosta dietro alla copertura cromatica: i colori, la disposizione tridimensionale degli schermi nello spazio e il titolo. Tele colorate che identificano l’immagine sintetizzata sono disposte nello spazio seguendo la forma dell’oggetto nascosto. Il titolo è il terzo indizio.

Dalla gàriga 2016 (dew of the sea)

Dalla gàriga (dew of the sea) has been showcased during the first edition of Pills, a project curated by Maria Elena Marchetti and Giulia De Giorgi, happened in 2016 in Associazione Barriera, Torino.

How fast is the earth spinning? In a future where we will not have time to fix information, let’s imagine a world where we cannot wait to have information. Concepts, words, images will disappear within the velocity if we only take care about the quantity: the more we try to see, the more we will lose.

With image disappearance we will have only its extreme synthesis: color, or the image quasi-deprived of its content.

Dalla gàriga (dew of the sea) is a sort of game for the brain: there are only three elements to recover a word (and so the image) hidden behind the chromatic cover:

colors, the three dimensional disposition of canvases in space and the title of the work. Colored canvases that identify the synthesized image (and so the word) are composed together in space, following the three dimensional shape of the hidden object. The title is the third clue.

Lucas Cranach, Bildnis der Prinzessin Sibylle von Cleve, 1526

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cecilia ceccherini

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selected works

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Dalla gàriga, 2016, acrylic on cotton, wood frames, 170x110 cm

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graphics

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The meeting 2019

This flyer was part of the final exhibition during my MA in Textile Design at Chelsea College of Arts and Design1. I designed it to be printed with Risograph on recycled paper.

1 see ‘artistic practice’ section in this portfolio for more information about this exhibition

Flyer inserito nella mostra di fine anno del master in Design del Tessuto al Chelsea College of Arts di Londra. Ho progettato la grafica perchè potesse essere stampata in Risograph su carta riciclata.

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port folio

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The magic 2019

magic carpet

This booklet was part of the final exhibition during the MA in Textile Design at Chelsea College of Arts and Design1.

It is an article that explores the theoretical and methodological context of my artistic practice.

1 see ‘artistic practice’ section in this portfolio for more information about this exhibition

Booklet inserito nella mostra di fine anno del master in Design del Tessuto al Chelsea College of Arts di Londra.

Si tratta di un breve articolo che esplora il contesto teorico e metodologico della mia pratica artistica

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cecilia ceccherini

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graphics

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Flyer inserito nella mostra Emergency Landing Instructions presentata durante la Desire Week di Macao a Milano. Il flyer è stato distribuito ai partecipanti prima della performance. I disegni sono liberamente tratti dalle indicazioni di emergenza delle compagnie aeree low cost.

Emergency 2018 Landing Instructions

This flyer was part of the exhibition Emergency Landing Instructions1 showcased during the Desire Week at Macao in Milan. It was distributed to the audience before the beginning of the performance. Drawings are inspired by low cost airlines emergency instructions.

1 see ‘artistic practice’ section in this portfolio for more information about this exhibition

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collective projects

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cecilia ceccherini

port folio

collective projects

2020

Bastione è un collettivo fondato nel 2017 da 15 artisti. Questo collettivo ha organizzato ed ospitato dal 2017 al 2019 diversi progetti culturali in diversi ambiti - da eventi di arte contemporanea a eventi di musica, all’interno del Bastione San Maurizio, una costruzione abbandonata sita nel contesto dei giardini di Palazzo Reale, Torino. Al momento il gruppo sta sviluppando un progetto itinerante a seguito dello sgombero dell’edificio avvenuta in Ottobre 2019.

Come membro del collettivo, ho progettato in forma di proposta, alcuni dei materiali per la comunicazione del Bastione, dal portfolio al mock-up del sito e un video di presentazione.

Video: https://vimeo.com/293316562 Bastione is an art collective founded by 15

artists in 2017. This collective project has hosted and organized from 2017 to 2019, several cultural projects within different fields from contemporary art to music events inside the building of Bastione San Maurizio, a public and abandoned construction located in the royal gardens of Palazzo Reale in Torino. At the moment the group has started a wandering project after the cleareance of the building, happened in October 2019.

As a member of the collective, I designed, as a proposal, some of the communication materials for Bastione, from portfolios to website mock-ups and a presentation video.

Video here: https://vimeo.com/293316562

BASTIONE

Bastione San Maurizio, collective project in Torino, 2017-2019

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Bastione – project for communication materials: website design proposal, 2018

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cecilia ceccherini

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collective projects

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Bastione – portfolio design, 2020

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Bastione – presentation design for ‘Le Installazioni: conservazione, movimentazione e riallestimento’ a study congress on restoration hosted by Accademia di Belle Arti di Bologna and Igiic, 2020

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cecilia ceccherini

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contact:

cecilia.ceccherini91@gmail.com ceciliaceccherini.hashbase.io

@ceciliaceccherini /// @postworkhabitat

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