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NOTA DI SINTESI Laboratorio di confronto sulle priorità transfrontalieri rispetto alle indagini scientifiche sulla Fauna

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NOTA DI SINTESI

Laboratorio di confronto sulle priorità transfrontalieri rispetto alle indagini scientifiche sulla Fauna

Gennaio 2021

PC INTERREG V A France - Italie, Projet n°3896

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PREFAZIONE

Redatto dalla Regione Sud, capofila del PITEM BIODIVALP.

Biodiv’ALP, biodiversità senza frontiere

Tramite Biodiv'ALP, cinque regioni francesi ed italiane si mobilitano per proteggere e valorizzare la biodiversità delle Alpi! Un progetto di cooperazione transfrontaliera guidato dalla Région Sud, nell’ambito del programma europeo ALCOTRA.

Punto d’incontro tra Francia e Italia, comprendente sia delle cime che il bacino mediterraneo, il massiccio delle Alpi occidentali è considerato come un “hot spot” di biodiversità.

Insiste su un territorio di montagne, attraversato da valli che permettono circolazioni transfrontalieri, e racchiude delle zone sorgenti di biodiversità di grande ricchezza, che dipendono però da corridoi ecologici ormai fragili. In effetti, la biodiversità è messa a repentaglio dal degrado e dalla frammentazione degli ecosistemi, dai diversi fattori inquinanti, dalle specie esotiche ed invasive, ma anche dal cambiamento climatico.

Biodiversità e ecosistemi alpini rappresentano fattori di attrattività per il massiccio delle Alpi Occidentali, dato che biodiversità ed ecosistemi alpini forniscono numerosi servizi ecosistemici dal grande valore sociale ed economico per i 3,6 milioni di abitanti della zona. La conservazione e la valorizzazione costituiscono quindi un importante sfida per l’insieme del territorio, per gli abitanti, ma anche per i visitatori che vengono a scoprire questo eccezionale patrimonio. Materia prima dell’economia dei territori e del benessere degli abitanti, tali servizi si rivelano però estremamente vulnerabili all’erosione della biodiversità ed ai cambiamenti globali di origine antropica.

In questo contesto ed osservata la fragilità e la vulnerabilità degli ecosistemi alpini, cinque regioni francesi ed italiane (Sud-Provence-Alpes-Côte d’Azur, Liguria, Auvergne-Rhône- Alpes, Piemonte e Regione Autonoma della Valle d’Aosta) hanno deciso di mobilitarsi attraverso il PITEM (Piano Integrato Tematico) Biodiv’ALP, allo scopo di proteggere e valorizzare la biodiversità e gli ecosistemi alpini.

Grazie ad un processo di concertazione fra le cinque regioni del programma ALCOTRA e gli attori del territorio, si è delineato un obiettivo quadro: proteggere e valorizzarla la biodiversità e gli ecosistemi alpini tramite un partenariato ed una rete transfrontalieri di connectivité écologiques e due obiettivi strategici: mitigare l’erosione degli ecosistemi e delle specie protette e potenziare il potere attrattivo del territorio transfrontaliero.

Tali obiettivi vengono realizzati operativamente tramite cinque progetti concreti che affrontano rispettivamente il miglioramento delle conoscenze, la gestione delle aree sorgenti di biodiversità, il delineare una strategie di connettività ecologiche transalpine, e la valorizzazione socioeconomica della biodiversità e degli ecosistemi. Un ultimo progetto tematico riguarda il coordinamento, la comunicazione e la valutazione del PITEM Biodiv’ALP.

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3 Lo schema seguente riporta i cinque progetti del PITEM con i rispettivi capofila:

Biodiv’ALP, in breve

Un progetto di cooperazione della durata di 4 anni (2019-2023)

Una strategia costruita in collaborazione

5 progetti operativi

8,9 M€ di budget totale

85 % di finanziamento delle spese dal programma ALCOTRA V-A 2014-2020 (Asse prioritario 3 riguardante l’attrattività del territorio, la conservazione ambientale e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali)

25 beneficiari francesi ed italiani

 10 partner: 5 regioni (Sud-Provence-Alpes-Côte d’Azur, Piemonte, Auvergne-Rhône- Alpes, Liguria, Valle d’Aosta) due agenzie regionali per l’ambiente (Provence-Alpes- Côte d’Azur e Liguria), due Parchi nazionali (Ecrins e Gran Paradiso), un Conservatorio di spazi naturali (Haute-Savoie)

15 delegatari: Parchi nazionali (Mercantour, Vanoise), Parchi naturali regionali (Queyras, Mont Avic, Alpi Cozie, Alpi Liguri), Conservatori botanici nazionali (Alpino, mediterraneo), Conservatorio di spazi naturali (Savoie), Provincia (Imperia), Metropoli (Nice Côte d’Azur), Comune (Rhèmes-St-Georges), Camera di commercio (Provence- Alpes-Côte d’Azur), Università (Genova), Fondazione (Montagna Sicura).

Ulteriori informazioni: https://www.maregionsud.fr/biodivalp https://www.interreg-alcotra.eu/fr

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AMBITO

Il Progetto Semplice COBIODIV, avviato nel 2019, è parte di un programma di cooperazione transfrontaliera franco-italiano, il PITEM "Biodiv'ALP" (finanziato dal dispositivo europeo INTERREG-ALCOTRA 2014-2020), il cui obiettivo è incentivare lo studio e la protezione della biodiversità alpina, anche tramite la collaborazione di diverse Aree Protette (AP) del territorio transfrontaliero. Una delle azioni di questo progetto consiste nella realizzazione di un

“inventario” in modo da avere una panoramica su scala transfrontaliera del lavoro già realizzato sulla fauna. Un inventario delle « Indagini Scientifiche » (IS – monitoraggi fauna) è stato realizzato sotto forma di report a ottobre 2020. Questo lavoro è stato presentato durante un seminario online il 14 dicembre 2020, con la partecipazione dei partner del progetto e delle istituzioni (60 partecipanti di cui 24 dalla Francia e 36 dall’Italia). Una sintesi del rapporto è disponibile sia in francese che in italiano e verrà ampiamente diffusa con la presente nota.

Al seminario online è seguito un laboratorio di confronto sulle priorità transfrontalieri in termini di IS fauna, con la partecipazione, per ogni partner, delle persone di riferimento per la fauna.

Obiettivi del laboratorio:

- consentire una migliore conoscenza delle persone di riferimento per la fauna nelle aree naturali protette del territorio ALCOTRA.

- individuare le necessità dei partner per facilitare il lavoro comune.

- condividere le priorità collettive su scala del territorio ALCOTRA riguardanti la fauna, interrogandosi sulle convergenze e divergenze emerse dall’inventario.

I 28 partecipanti (17 Francesi e 11 Italiani) hanno ricevuto, prima del laboratorio, un questionario che permetteva di meglio identificare le competenze delle persone di riferimento per la fauna ed il loro metodo di lavoro. Gli esiti del questionario sono stati presentati in tre tematiche, e quindi dibattuti:

1. Criteri per la scelta delle specie o taxa che possano essere oggetto di una indagine scientifica comune;

2. Archiviazione delle Indagini Scientifiche in corso;

3. Ostacoli e leve per la messa in opera delle Indagini Scientifiche di tipo contatto, inventario, monitoraggio o ricerca.

La presente nota sintetizza il confronto avvenuto durante il laboratorio ed indica le eventuali prospettive di questo lavoro di inventario della fauna.

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RISULTATI E CONFRONTI

CRITERI PER LA SCELTA DELLE SPECIE E DEI TAXA

La vulnerabilità della specie ed il suo ruolo di bioindicatore paiono i principali criteri impiegati nello scegliere le specie/taxa come oggetto di Indagini Scientifiche. Si osserva tuttavia che anche le caratteristiche delle AP e le competenze interne degli operatori rivestono un’importanza primordiale (figura 1). Il principale livello tassonomico studiato è quello della specie target (figura 2).

Figura 1: I principali criteri impiegati dagli enti partner per scegliere le specie/taxa per le Indagini Scientifiche - Da 1 a 5, dal meno importante al più dirimente1

Figura 2: Livelli tassonomici principali studiati dalle AP - Da 1 a 5, dal meno importante al più dirimente2

ARCHIVIAZIONE DELLE INDAGINI SCIENTIFICHE

1 Direttive UE / Vulnerabile / Ombrello / Emblematica / Bioindicatore / Invasiva / Indicatore di habitat degradato / Poco conosciuto / Caratteristica dell’AP / Competenza interna dell’AP

2 Specie target / Taxa target / Approcci multi-tassonomici

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6 Nell’elaborare l’inventario delle IS fauna, è stata osservata una carenza di standardizzazione delle informazioni disponibili tra gli enti. Al fine di facilitare gli scambi tra enti, di migliorare l’efficacia durante lo sviluppo di progetti di collaborazione inter-AP internazionali, e di favorire l’interoperabilità dei dati, sarebbe un punto di partenza essenziale per ogni collaborazione disporre di un documento-tipo che sintetizzi tutte le IS realizzate ed in corso nella struttura (interna), seguendo un modello comune (o una base minimale) a tutti gli enti partner del progetto BIODIVALP. L’archiviazione interna delle IS esiste fin d’ora nella maggior parte delle AP partner, da oltre 5 anni, o anche da 10 (figura 3). La maggior parte delle persone di riferimento per la fauna (il 93%) ritiene interessante che vi sia un sistema di archiviazione delle IS a livello transfrontaliero franco-italiano sull’area del progetto, che potrebbe consentire l’aggiornamento di una banca dati comune sulle IS fauna. Sarebbe possibile completare la BD iniziata per l’inventario fauna, che ad ora risulta essere una banca dati che classifica le IS fauna degli ultimi 10 anni secondo alcuni criteri, ma aggiungendo anche la descrizione dei protocolli messi in atto.

Si possono ipotizzare diversi livelli di informazione:

- Annuario delle persone di riferimento per la fauna

- Catalogo delle IS con obiettivi, problemi ecc, e la persona di riferimento - Protocolli fauna associati

- Dati grezzi

Figura 3: Esistenza di un archivio interno di IS presso le AP partner, e interesse per l’archiviazione interna e transfrontaliera.

L’interesse dimostrato dai partecipanti riguarda in primo luogo un annuario delle persone di riferimento per la fauna, come un repertorio di competenze, che consentirebbe a medio termine una migliore dinamica collettiva sul tema (si ipotizza l’opzione ottimale di una rete transfrontaliera). Un “catalogo” delle IS con una loro descrizione a partire da un modello comune (versione di BD dell’inventario fauna semplificato) viene evocato, ma occorre riflettere sul come e dove svilupparlo.

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7 La regione AURA sottolinea la necessità di disporre di elementi che permettano di orientare i finanziamenti e di sostenere le strategie a medio e lungo termine. Questo aspetto si colloca oltre l’azione di inventario e potrebbe essere oggetto di un nuovo progetto.

OSTACOLI E LEVE PER LA MESSA IN CAMPO DELLE IS DI TIPO CONTATTO, INVENTARIO, MONITORAGGIO E RICERCA

Vi sono diverse motivazioni per la scelta dei tipi di IS. Gli inventari rispondono alla necessità di acquisire conoscenze su taxa poco conosciuti, come gli invertebrati che sono quelli più rappresentati in questo tipo di IS. Paiono anche necessari per aree naturali protette giovani ed ancora poco conosciute.

Tra i limiti identificati per ogni tipo di IS, si indica la difficoltà ad analizzare in maniera pertinente i risultati degli inventari e delle IS di tipo contatto. Invece, l’implementazione di monitoraggi o di progetti di ricerca è limitato dalla mancanza di risorse finanziarie. Inoltre, è anche difficile perseguire monitoraggi di specie a medio e lungo termine, quando invece sarebbe proprio quello il punto di interesse, vista la capacità di questo tipo di IS a rispondere a domande molto specifiche legate al clima od all’evoluzione delle pratiche, per esempio.

Quali leve potenziali rispetto a queste problematiche, ci potrebbero essere l’uso di collaborazioni esterne o il focalizzarsi su un numero di taxa inferiore.

PROSPETTIVE DI LAVORO

I rapporti realizzati ed i confronti tra esperti mostrano che è necessario:

Conoscersi meglio tra attori che lavorano sulla fauna, e costituire una rete operativa per la cooperazione transfrontaliera. L’annuario realizzato (tabella sottostante) ed i seminari del PITEM hanno consentito di compiere un passo importante. Questo primo elenco presenta la persona di riferimento fauna di ogni AP, che nella maggior parte dei casi è il responsabile del servizio. Si potrebbe completare con persone specialiste di alcuni taxa all’interno degli enti.

Meglio comunicare sul “chi fa cosa”, condividendo i metadati delle IS fauna tramite un’archiviazione completa e condivisa delle IS realizzate. Rimane da definire la forma di questo strumento, ma il livello iniziale è rappresentato dall’inventario.

Migliorare la condivisione di metodologie/protocolli impiegati per le varie IS realizzate, in quanto consentirebbe delle IS “su vasta area” (massimizzare la copertura spaziale, ridurre lo sforzo di campionamento per zona, semplificare il numero/tipo di taxa monitorati) e/o “ad alta frequenza” (Risposte ecologiche rispetto ai cambiamenti ambientali, sforzo superiore per ogni sito, copertura spaziale inferiore). Allo stesso modo, occorre ancora determinare i mezzi per riuscirvi (Banca dati di compilazione dei protocolli, ritorni di esperienza tramite seminari transfrontalieri, pubblicazione dei protocolli …).

Migliorare la condivisione dei dati grezzi su alcuni taxa, per consentire analisi su grande scala spaziale ed aumentare la robustezza dei dati, condividendo anche gli sforzi di analisi dei dati (competenze interne ed esterne alle AP). Questo punto verrà

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8 facilitato dalle azioni del WP 4 avente ad obiettivo un accrescimento delle competenze delle AP per la condivisione dei dati prodotti localmente (interoperabilità delle BD).

Attuare una riflessione più globale rispetto al livello “specie” in modo da rispondere insieme a delle problematiche più ampie, come il cambiamento climatico o l’evoluzione delle pratiche in alcuni ambienti. L’analisi degli obiettivi di ognuna delle IS inventariate potrebbe rappresentare una prima tappa.

IN CONCLUSIONE

 Gli attori della fauna - un panorama più complesso rispetto alla flora: Il lavoro sulla fauna indica che è praticamente necessario elaborare un particolare protocollo per ogni specie animale, mentre è più semplice armonizzare il lavoro sulla flora. La molteplicità degli attori che lavorano sulla fauna fa sì che sia difficile raggiungere un livello di coerenza, mentre per la flora esistono alcuni attori ‘pilota’, riconosciuti da tutti.

 Un punto di partenza per nuove collaborazioni: l’individuazione di indicatori della biodiversità alpina non era un scopo del lavoro di inventario delle IS realizzato sul territorio Alcotra, tuttavia si evidenziano fin d’ora alcune lacune o sovra rappresentazioni delle specie studiate. Questo lavoro costituisce un punto di partenza essenziale per le IS fauna e deve servire ad agevolare il proseguo della cooperazione transfrontaliera.

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9 Annuario delle persone di riferimento fauna delle aree protette franco-italiane sul territorio transfrontaliero del progetto Biodiv’ALP

STATO AREA PROTETTA NOME PRINCIPALE FUNZIONE TAXA MEGLIO CONOSCIUTI CONTATTO

FRANCIA

Parc naturel régional du Queyras

Alain BLOC Conservatore galliformi a.bloc@pnr-queyras.fr

+33 492468897 Anne GOUSSOT

Monitoraggi fauna, flora e habitat / Messa in atto delle misure di protezione di fauna, flora ed habitat / Ricerca di finanziamenti

Lepre variabile a.goussot@pnr-queyras.fr +33 492468826

Parc nationale de la

Vanoise Jérôme CAVAILHES Coordinamento, sviluppo, messa in atto Ungulati, rapaci, galliformi

jerome.cavailhes@vanoise- parcnational.fr

+33 669169022 Parc nationale des

Ecrins Yoann BUNZ Responsabile Fauna per il Parco Nazionale des Écrins Ungulati yoann.bunz@ecrins-parcnational.fr +33 699773765

Parc nationale du

Mercantour Marie CANUT Protocolli grande fauna, progetti europei su queste specie,

rapporti con i partner Ungulati

marie.canut@mercantour- parcnational.fr

+33 634238467

Asters – CEN 74 Marie HEURET Coordinamento, inquadramento, montaggio rapaci marie.heuret@cen-haute-savoie.org

+33 626033755

ITALIA

Parco Naturale Mont

Avic Massimo BOCCA Direzione amministrativa, direzione tecnica, organizzazione

ricerche Galliformi m.bocca@montavic.it

+39 125960643 Aree protette Alpi

Cozie

Luca MAURINO

Elisa RAMASSA Vigilanza monitoraggi Ungulati

maurino@alpicozie.eu +39 3355660761 ramassa@alpicozie.eu +39 122854720 Parco Naturale Alpi

Liguri Matteo SERAFINI Coordinamento attività progetti Europei, monitoraggi

faunistici, educazione ambientale carnivori, ungulati, farfalle

ambiente@parconaturalealpiliguri.it +39 3336853041

Aree Protette delle Alpi Marittime

Davide SIGAUDO Monitoraggio/ricerca in campo faunistico, valutazioni incidenza, gestione faunistica

carnivori, ungulati, ittiofauna, galliformi

davide.sigaudo@areeprotettealpima rittime.it

+39 3346246266 Laura MARTINELLI GIS - ricerca e monitoraggio faunistico – gestione faunistica ungulati, micromammiferi, altri

mammiferi

laura.martinelli@areeprotettealpima rittime.it

+39 3345061802 Regione Autonoma

Valle d'Aosta

Francine Valérie NAVILLOD

Pianificazione monitoraggi, gestione e approfondimenti

scientifici chirotteri, libellule, ungulati f.navillod@regione.vda.it

+39 3666502928 Parco Nazionale Gran

Paradiso Ramona VITERBI Monitoraggio biodiversità, valutazioni incidenza, ufficio

fauna lepidotteri, ortotteri, ungulati ramona.viterbi@pngp.it

+39 118606216 Parco del Monviso Anna Maria

GAGGINO

Valutazioni di Incidenza

referente Monitoraggio ex art. 17 DH istruttore tecnico

Ungulati gaggino@parcomonviso.eu

+39 3389395732

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