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L IMPERO ROMANO D ORIENTE

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Academic year: 2022

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L’IMPERO ROMANO D’ORIENTE

Bisanzio diventa la capitale più importante dell’Europa.

L’impero romano d’Oriente ha leggi latine e culture e lingua greche.

L’imperatore è considerato quasi una divinità.

È l’imperatore che sceglie e consacra il Patriarca (il vescovo della Chiesa d’Oriente)

CESAROPAPISMO = l’imperatore (Cesare) è anche il papa della Chiesa d’Oriente.

(2)

GIUSTINIANO

527: diventa imperatore Giustiniano Vuole rendere più forte possibile

l’Impero:

 unificando le leggi

 rendendo meravigliose le città imperiali (Bisanzio e Ravenna)

 riconquistando l’Italia e i territori dell’Impero romano d’oriente

 sconfiggendo i vandali che razziavano il Mediterraneo

(3)

GIUSTINIANO E GLI ARABI

VII sec.: gli arabi attaccano l’impero d’oriente.

I bizantini usano un’arma segreta: il fuoco greco.

È una miscela incendiaria che continua a bruciare anche sull’acqua (probabilmente a base di petrolio).

Grazie a

quest’arma la flotta

araba viene

distrutta e gli arabi respinti.

(4)

CODICE DI GIUSTINIANO

Fa riunire le leggi romane dal II sec. al VI e fa

eliminare tutte quelle

contradditorie o sorpassate.

La raccolta di leggi si chiama «Corpus Iuris Civilis» (codice di

Giustiniano) e ha il merito di conservare il sapere

giuridico (delle leggi) degli antichi.

Molti Paesi europei lo usano ancora oggi come base delle loro leggi.

(5)

SANTA SOFIA

Giustiniano fa costruire la basilica di Santa Sofia a

Costantinopoli, una delle più belle e grandi dell’epoca.

(6)

SANTA SOFIA

(7)

GIUSTINIANO A RAVENNA

(8)

LA GUERRA GRECO-GOTICA

535 iniziò la guerra per riunificare l’Impero.

Manda il generale Belisario a combattere in Italia contro i goti

La guerra dura dal 535 al 553 e vede la vittoria dell’Impero d’Oriente contro gli Ostrogoti.

Tuttavia il territorio italiano è distrutto e la situazione economica è tremenda.

Il territorio italiano è governato da un rappresentante imperiale chiamato esarca

L’Italia, uscendo da venti anni di guerra, è distrutta, ampiamente tassata e in una grave crisi demografica.

(9)

I LONGOBARDI

I Longobardi, arrivando in Italia, trovano questa situazione e riescono ad entrare in Italia senza trovare grandi

resistenze.

Si muovono in bande

indipendenti al comando di duchi, capi militari.

Per questo l’occupazione della penisola non

avviene globalmente, ma a mosaico.

(10)

I LONGOBARDI

l’Italia viene divisa in

due parti, una bizantina, o Romània, e l’altra

longobarda, o Longobardia (da queste due

denominazioni – riferite in origine a territori

molto più vasti –

derivarono poi i nomi delle odierne Romagna e Lombardia)

(11)

I LONGOBARDI

L’Impero d’Oriente mantiene l’Esarcato, formato dai territori di cinque città (pentapoli), il ducato di Roma, parte della Puglia, Napoli e le tre isole.

I Longobardi

conquistano tutto il nord Italia e fondano dei ducati a Spoleto e Benevento.

(12)

I LONGOBARDI

Sono un popolo guerriero, con leggi e lingua propria.

La società si basa sulla distinzione tra arimanni (uomini liberi) e schiavi, i longobardi sono ariani e hanno leggi basate sulla faida.

Cioè chi aveva subito un torto aveva il diritto di farsi giustizia da sé, infliggendo un danno corrispondente al colpevole o alla sua famiglia (dente per dente).

Solo nel VI sec., con la conversione al cattolicesimo (grazie alla conversione di Teodolinda) e all’adozione del latino, i longobardi si avvicinano alla civiltà romana e le due popolazioni iniziano ad amalgamarsi.

(13)

L’EDITTO DI ROTARI

Rotari sposta la capitale a Pavia e promulga (scrive e pubblica) un editto (raccolta di leggi).

L’editto di Rotari è importante perché raccoglie per la prima volta in forma scritta le leggi e le tradizioni longobarde, fino ad allora tramandate solo oralmente.

L’editto di Rotari sostituisce la faida con il guidrigildo (risarcimento in denaro), avvicinando la legge

longobarda a quella romana.

All’inizio queste leggi erano rivolte solo al popolo longobardo, ma nell’VIII sec. si estendono anche ai romani che fanno parte del regno longobardo.

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ALCUNE PAROLE LONGOBARDE

Airone (haigiro) Federa (fadara)

Zaino (zainja) Ciuffo (zupfo) Bara (bara)

Muffa (muff)

Balcone (balk)

Tuffare (tauffjan) Bisticciare (biskizzan )

Arraffare (hraffôn)

Anca (anka)

Fodero (fodr)

Fresco (frisk)

Gnocco (knohha) Graffiare (krapfo)

Gruccia (krukkja)

Guancia (wankja )

Banca (banka) Palco (palk)

Nocca (knohha)

Palla (palla)

Ricco (rihhi)

Russare (hrūzzan )

Scherzare (skerzōn)

Schifo (skif) Schiuma (skum)

Spaccare (spahhan) Strofinare (straufinōn) Spanna (spanna)

Spranga (spanga) Staffa (staffa)

Stinco (skinko) Striscia (strihha) Stucco (stuhhi)

Tanfo (thampf) Trappola (trappa)

Zanna (zan)

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L’ARTE LONGOBARDA

Gli artigiani longobardi hanno lasciato bellissime opere:

Lamina di Agilulfo

La chioccia con i pulcini

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L’ARTE LONGOBARDA

Altare del duca Rachis

Lastra con pavone

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VIII SEC. FINE DEI LONGOBARDI

I Longobardi cercano di conquistare i

territori bizantini in Italia (Ravenna, Roma).

Il papa chiede aiuto ai Franchi, che nel 774

sconfiggono i longobardi.

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