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1SCOPO DELLA TESI

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Academic year: 2021

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SCOPO DELLA TESI

La direttiva 2003/87/CE (c.d. Emission Trading Scheme) prevede che le aziende dei settori

industriali a maggiore intensità di carbonio, tra cui l'industria cartaria, debbano, a partire

dal primo gennaio 2005, disporre di un'autorizzazione che definisca a ogni inizio di anno un

preciso ammontare di emissioni di anidride carbonica.

All'inizio dell'anno successivo, la differenza tra le emissioni autorizzate e quelle

effettivamente rilasciate porta le aziende a disporre di un eccesso o un difetto di "titoli di

emissione" per i quali l'azienda è tenuta a rivolgersi al mercato.

Lo scopo del presente lavoro di tesi è stato quello di illustrare la raccolta dati e le analisi

delle emissioni di Gas a effetto serra (GHG) di Cartiera Lucchese SpA al fine di adempiere

alle prescrizioni del D.Lgs 216/06 (che recepisce la Direttiva 2003/87/CE) e successive

modifiche secondo lo schema di PNA1 (2005-07) e PNA2 (2008-12).

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INTRODUZIONE

La tutela ambientale ha assunto negli ultimi decenni una crescente importanza a livello

globale dando origine ad una serie di norme internazionali basate sull’ adozione di accordi

e valori condivisi che hanno portato all'introduzione del concetto di sviluppo sostenibile

1

,

la cui applicazione ed attuazione a livello statale ha reso necessaria l'elaborazione di un

innovativo strumentario giuridico, tecnico ed economico; il principio di sostenibilità dello

sviluppo

ha

costituito,

quindi,

una spinta decisiva

per l'adozione di un

processo di riforma

che

ha

coinvolto

anche diversi settori

del

mondo

produttivo,

costringendoli

a

rivedere

i

propri

processi

di

fabbricazione.

Diagramma sugli aspetti che compongono lo sviluppo sostenibile di Johann Dréo

Il Protocollo di Kyoto ha introdotto tre meccanismi, noti anche come meccanismi flessibili,

quali strumenti economici destinati a ridurre i costi di abbattimento dei gas serra,

introducendo così, all'interno dei Paesi ratificanti, una nuova tipologia di strumenti

destinati a gestire il contenimento delle emissioni inquinanti in atmosfera attraverso il

ricorso al mercato.

Gli strumenti individuati sono:

1. l'Emission Trading (ET o scambio internazionale delle quote di emissione), che ha

istituito un meccanismo di scambio di permessi di emissioni tra Stati la cui attuazione

consente ai paesi industrializzati (indicati nell'Allegato I della direttiva di riferimento) di

poter in parte sostituire le proprie azioni nazionali di riduzione dei gas serra con l'acquisto

o la vendita di tali permessi presso altri stati.

1 "Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità

per le generazioni future di soddisfare i propri bisogni" 1987, Rapporto di Brundtland.

" Sviluppo economico e sociale che non rechi danno all'ambiente e alle risorse naturali dalle quali dipendono il perseguimento dell'attiviità umana e lo sviluppo futuro" 1993, V Programma di Azione della Comunità Europea

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3

2. il Clean Development Mechanism (CDM o meccanismo per lo sviluppo pulito), che

rappresenta invece un meccanismo di collaborazione il cui scopo è quello di promuovere

progetti di riduzione di gas serra mediante il trasferimento di tecnologie pulite dai paesi

industrializzati ai PVS (Paesi in via di sviluppo), consentendo a quegli stati che li abbiano

realizzati di poter ricevere crediti di emissione (CERs Certified Emissions Reduction) pari

alla riduzione ottenuta rispetto ai livelli che si sarebbero ottenuti senza l'attuazione del

progetto stesso.

3. la Joint Implementation (JI o meccanismo per l'attuazione congiunta) strutturata sulla

falsariga del CDM con l'unica differenza che questo meccanismo consente agli stati

industrializzati di ricevere crediti di emissione (o ERUs Emissions Reduction Units) dove

realizzino trasferimenti di tecnologie verso Paesi ad economia in transizione.

Finora la disciplina di riferimento di intervento sull'ambiente si sviluppava su un sistema di

comando e controllo, meglio conosciuto come command and control.

Il command and control si basa su un approccio normativo diretto caratterizzato da

autorizzazioni, licenze, nulla-osta, fissazione di limiti e divieti ambientali la cui osservanza

è sottoposta a verifiche istituzionali ed il cui superamento è sanzionato

amministrativamente o penalmente.

Negli ultimi anni invece si è assistito ad un superamento di questo approccio di tipo

regolativo, sostenuto dal principio precauzionale-preventivo, verso un approccio che si

fonda invece sull'integrazione e l'utilizzo di meccanismi economico-finanziari e di natura

fiscale indirizzati a riequilibrare l'intervento pubblico ed il funzionamento del mercato; il

ricorso agli strumenti economici per la tutela dell'ambiente è volta infatti a condizionare i

comportamenti con il fine di indurli ad adottare processi di produzione sempre più

eco-efficienti ed a basso impatto ambientale.

Quella dell'eco-efficienza è una terminologia coniata dal WBCSD (World Businnes Council

for Sustainable Development), durante la conferenza mondiale di Rio sull’ambiente e lo

sviluppo del 1992, ed indica la relazione esistente tra il valore del prodotto e le

corrispondenti risorse ambientali impiegate.

L'impiego di tecnologie eco-efficienti implica l'ottimizzazione del rapporto tra input ed

output e si realizza mediante il perfezionamento della gestione dei sistemi di produzione e

innovazione della tecnologie di processo e fabbricazione.

L'adozione del Protocollo di Kyoto nel dicembre 1997 da parte della Terza Conferenza della

Parti aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici

(UNFCCC), successivamente ratificato dall'Italia con la legge n. 120 del 1° giugno 2002,

rappresenta l'esempio di quello che è l' approccio di tipo interdisciplinare nella gestione

della problematica ambientale: l'integrazione fra strumenti di tipo giuridico ed economico

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per fronteggiare il fenomeno del cambiamento climatico e della protezione degli

ecosistemi.

In questa prospettiva le realtà produttive ed imprenditoriali destinatarie dei meccanismi

flessibili di Kyoto vengono ad assumere un ruolo fondamentale nell'attuazione delle

politiche ambientali e nell'attività di riduzione dei gas serra.

Figura

Diagramma sugli aspetti che compongono lo sviluppo sostenibile di Johann Dréo

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