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35-4' f *' ì< 7 L ONDIMARE OVERO LA COSTANZA ESP VG NATA.

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(1)

Z7

'

\

35

-

4'

f

*'‘

ì<7

L’ONDIMARE

OVERO

LA COSTANZA

ESP VG NATA.

»

(2)
(3)

-Jfi-

D

I

;

vwrcR

tejjiu.

GIROLAMO GAROPTfLI.

^

<?

M

^crAntonioPierri,app’-eflo alI'Ofpica-}

ledellaMorte1670.

ConItctnx,* 4*'Superiori

(4)

C'

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A

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II * ,r -

/

* ~i*ì*<%S*

54

r-^r- '

*»!**j

(5)

27

?

INTERLOCVTORI.

Rè Scarte

.

Alimonte

Principe> deftinato

Spofo

di

Elemina

.

Elemina

figlia del

di

Damafco>

dcftinata

Spofa

di

Alimonce

Arfacio

.

Flerin Ja creduta SorelladiArfacio.

Scuccio Nano Paggio

del

Rau’ino Paggio

di

Elemina

.

Ondimare

fchiauodi

Ajimonte.

Gratiano Bolognefc

.

CJpIa

Napolitano.

, .

Pafquella Fiorentina*

' vV '

Diauoli.

'

La Suntifi

finge

in AleJfianirU d' Egitti.

»

(6)

J

rr

a

*jr\7

^

1

O

T

*

k

T

ViditD. Iofeph

Cribellàs

Pòeniìen

%

prò Eminenti

fs.ac

Reuerendifs

.

J>.£>.

Hhrónymo Cardin

.

Bon

-

compag.

Artbiepif.

Bononix

, <*f

Prrncipe

.

*Ittìpt-imatur

J>. Marcellus

Gioir

ardus

a

Diano Or

din.

Eradicai. Sac.T

heol.

Ma-

gifter,

&

Vicar.

G

ener.S.Offici/

Bononix

#

« r*. *. *

.

> t* .^.v \*\ *<

.W.

-N V «

.«k;'«<Cl

USÙS

£

ATT©

(7)

AVAVAVAVAVAV*

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA.

-

''us^Qk’flAiMHvBl^SRK

f* Selua.

*** Sl +-'...U«,

#>*j*«7*>;1

j » » ,

Flerinda3AlimontefigliodelRè d'Alefitn*

: drinì

&

Arjacio.

*fN .* *»»_J-

fler. maipietane^*a^

me

de*

1

Mortalihebbeftanza;fì tro

X. J

u*c hiSoccorrailpiùgentil

Caualiere*cheviua

.

? Alimi Giouinetca, chevi.ottende?chi vi

' coftringeaChiedereaitar

TIer.Diqui3 òSignore nonlungi alcuni Mafnadieri hannoaflalito vn

mio

fra- tellogermano.

;

Alim.

Che

glifidiapredoaita.

ArJ.Traditori*ecosìfiviolentailpattoa chiperlifuoiattiricantina? Evoifor- fèfeteancoradi quelli* chicoi

nudo

brando* quiveggioè

Alim EraquCttamia fpadaimpugnatain voftro foccorfo Caualiere, \v Arf.Ringratio Signorelavodracorreda,

poiché il

mio

braccio, e lagiuftrtià-, ' dcli'armim*hanrefovincitore* econia

A

4 raor -

(8)

S ,

ATTO

morte diduediquegli empi; infegriài giialtrianonirritarechi attende fola- mentea Tuoiadiri.

Onde

conlafuga*

handato

/campo

alla vita

,

Aliw.CauàIiere,»o pregiomoltoil

vodro

valore,

&

alfembiantem'a/Tembrate*

»

huoinodinonordinari;natali.

jArf.Màd’infelicijnóv.uendoaltri,(cred*- io) che dallaruotadellafortuna nei maggior fondofiaggiri.

Alim

. Piacciaui

dunque

di darmi divoi contezza.*

ma

feceforfè inqualchepar- te ferito?

iArf. In nullaSignore, mentrefupoca la refìftenza, che l’animodi tradimento

*imacchiatotoglieogni forzaàibraccio di chicombatte. Inquanto afaper la

mia

fortuna: Altro

non

sòdiredi

me

fteffo:chealcunia

me

congiuntidi fan-

gue,allacuicudodiaredaidall’etàfan- ciullefca,

doppo

,che

mi

tolferoibeni

mediarono

aliavita,ediquellamia^*

Sorella5

temendo

,ch’alcun

tempo

ha- ueffimopotuto emendar la violenza

a

noivfatacol ferro

.

Alìm.

Du

nqueil

vodro

camino

non

ad

aK

trofiie~eindrizzaro, cheafcamparla vitadall’infidie de’Tutori?

Arf.

Non

ad altroSignore, neiofaprei trouarfine,chefia

guedo

migliore.

'Ali*»'E* cosialcerto.•

feconlofcam-

po

diquellavifiapparecchiavnaforce

r felice,fareteper abbracciarla?

^fc/.Achi

non

cinfanopiacesépre quello

; *

dato

(9)

r r

i

u ?7

'

'>

ffaro^ ch*èdimaggiorfollieuoall'afa.* flirto.

rfl/i/».Io dunque

accomoderò

levoftre

fortune; evoijlcuihabitobenchévile

non può

coprirelanobiltà dell'afpet*

to. Donzellagrariofafarete trattata^*

inmaniera appreflo gran Principe!!?, cherenderete gratie achivi hàtr4ca- gliato fìn’hora, ^.invadisti brjsir fin.Signorelamiafortuna, elàmiavita

non può

eflerfcompagnara da quellaa cuiTift-fTo.ventre diedeilNatale.

Alim. /Vachiglifaràfolleultoadaltafoc*

tuna.

Fler. L*altezzadellafortuna ciaddita il precipitiomaggiore

.

Alim.

La

fortuna,ch*è fomentata dallayir>

tù;

non

teme caduta.

Un.

La viMìfconofciutaè',

come

fe

non

fuffe invn’ajma.

Alim.

Come

non

può

iJfuococelarfi,fen- zamoftrargli[effetti

ò

d*ar/iore,

ò

(ti

fumo

; cosinon

può

lavirtù ftarrin- chiufainvn petto,fenzamoffrar fegni di

magnanimo

valore.

Arf.

E

ilvalorpremiatofifa tofto delliin- uidia berfagiio

.

Alim. La prudènzadel%òftro difeorfo m*-

\ iouogliamaggiormenteadamarui.

Arf.

E

feilfinedichi

ama

nonèaltroché

= il'cominododell'amato:

Vi

preghiamo alafciarci nellaooftralibertà

.

Alim.Contentateui perhoradi feguirvq- loncariaméteiconfigli dichi

può

sfor-

mami, A

S t^rf.

(10)

A T T*)'

r

Ar

[;LanoftrSirefifUnza nafceda

noncó

nofcere chiliete

.

:Alitn.Sono AJimonrePrincipe di quelti^

Città,evoftro

Amico

.

Arf

.Noticadevera amicitiatratanta difu- ìianza di fiato

.

’amicicraòriceueglieguali,òeffa lireódeegiiàli:peròfe io non opflo fcender nellavofira fortuna; fafirete

.'Voinella

mia

;

Arf.

Magnànimo

penflero<f*animogran- de,checfcònftringeadvbidire.: Alito.Seguitemidunque. \'ì.

i*

sce n a seconda.

.

-

\ i i Ahticàmera./

VI On

percheAliitionte moflri di

Jl\ noa

amarui,douetevoiintep.e-

i dir l’amore mtraprefo prudenriflìma Elemina. Egliè vero,chefinoaquell*

hora

ama

pffi lecactcie,&vnafieri,che

iìacacciatada fuoi aiaftini, che cento

iPtind^èflf; purelavolontà dell’huo-

mo

nonftàTempreinvnpenflero:hog- gi

ama

quel'che hierì glifpiacqàe*

&

in

V vttpuntò abhorrequelche

fòmmamen-

tehcbbeagrado.

TAeto.Al vbftromaturodifcotfofkèglo- rioso) nulla

pUò

opporli.:pureTapete Q'HèSrfrirr»,

&

Elimina desinata Spbft

diAlitofintii

‘i quan-

(11)

2 V6

M/JMi o; „

guanto fiaduroalle

Donne

il difprez- 20inamore.

>3

ii ,

r

3?>.Siquel difprezzÒ,cheftafeedallabrut- tezza dell'oggetto

.

Ehm.Vn

foie infelictfper qualunque et»

eionefucCed3,Tempreèinfelice.

Ri. Il

nén

hauer colpa, toglieognibi*f.

mo

achi viene (limato Innocente. ? Sler».

Non H

toglieildotate

(atehi)beh*

* che.innocente,:vienpunitoqualreo*

Uè. A14neHa

dunz^a

dini tdfiHióio

non

soy-

come voipo

celòthiamaruiinno- cente?

'<f\-V

M

•». TI Se quella fuadateig* è difettodi naturaj

non

tome

à

potretealtri*

buirnelacolpii . >j :c ;r

Non

crollacosi vn

muro

alleoffedi :viinemicomotorie,

dome

v« petto sta.

* uenille«ll'amof ofovizzod’vira

Don.

'-aeiiaaqi,* i; •?'i tXifiy.

tlem. Adefrar gl'aminrrco?guardi',

men

vxhe.cemptatjraè

marnai

Impurd.

«è.

nondicchi fp era d'effurSpora, r

x

Elem.Etaffai

meno

dtUtt vfafqu (teJuffn- ghe, poiché chiluùdaQjffer

m

trito»ili.

t

mera

fsmpre.impudicaquella moglie, cne contaimézzisà guadagnarlil'affet-

*°* *'

t’ > /

SèiiNontfa (limeràtak, quandoColamafl- te vieràfeco quei vezzi

.

Eltm.

E

chiciaflìcura,ch'eglinoncreda, chequelladonna, chesa vfarlicon >

vno, nonpoffa feruirfeneconvn’ altro.

-Uè.Voi fecemolto pronta a ribatter le

3

A

6 mie

(12)

&TTX>

i

mie

ragioni» . - r- .np Mlem.Ladifefacosi dell'bonore,

come

A

dellavita Piplegnal'iftcfi?;datura.* ''i

Ri.

E

laNaturaifte/T?infegnaleleggid'a- more,tantoneceftarie allapropagatio*

ne dell*Vniuerfo: Però feruiteui del

jconfiglio dileiperadefcare il

mio

fi*:

glioadamaruif. .. t.

R/tm.SUvhora.

non

lentoin

quellona«.

turai

moto

dimentej e

quando

iJfen-

.

r tifiì> fiannulli prialamedefimanatura;

- cheiocon mezzi tanto

dime

indegni compri vnMarito. - Ri, Etvn Rèinfieme. f

Miei».

Chi

ènataRegina, fenonjltroua

:

Lo

fa taleconlefuenozze.(yol-

i*altroue.) \ .. i

T

*

Re, Difficilmentefi efpugna quella

Ro^-

». ca,quando»all’ollinaiione,òcòflanza, chefia, vili aggiungeil fapee difen- z derfidanemici. Iodunque

non

poflo guadagnarpuntodellavoilravolontàr Rlem>

Non

fi«forzail volereconledi*

mande

nonlecite* ;

Ri,Difcorrcremodiciò apiù bell'agio:

Apparecchiateùi in tantoalle nozze, chefe

non

podioconuincer

voLconuin-

ceròalmenoil

mio

figlio.

Ehi»,,Eccomi-vbidienté aivolili cenni*.

A «- »/ -.1A% ì

V* l :: Jk-r£l>

v . I

* . : ,

. - i ••L't'»-

Ini

'

*

^i»sC i»iil o*' f*

sàù'iir; v

o i\

SCE-

(13)

t.u

SCENA TERZA. 2^7

*-

:v. ; tr Anticamera.

i »v, vjt L'- . » 1

RutilinoP/t*zbdiElemina}

&

Qndintart

,feruodiAlimontt.

|

t'• i * . I .fi'.!. | |t | .1

Raul\T^

ramente ilprouerbioètrito,

r. *

V pone

le

gemme

inanziallebe*

die>chioffrel’amoredi bella

Donna-»

*ad

Huomo

d'animoirrifoluto, anzidà

poco

.

Ond.

E

pretende di falcare;ilmarefenza nauiglio,

ò

divolar fenzapennechial-

luogaifuoiamori indonnadi Tuacon-

"*

dirione,troppo maggiore.

Ratti.

ferùcprrifpondi aiPinfinito a- more,che

ÈKmiua

tidimoftra,chepuoi aìtfdiChe^licitarlaruafortuna?

Qn

^.

&i

fanciulle, eperòcosidifeorri.

Raul,La prudenza

humana

nonvien par- torir* daglianni,

da,vn*intelletto

benpurgato, e viuace,

Ond

,

IConfigli,che hannoilprecipitiodi chil’efeguifce,non mai nàfcono dain- tellettopurgato

.

r$hL B

cho?feihi forfèilprimo, chefei portato agranfiato dall'amore divna

Donna?

.

<Ond.

farreiilfecondo,cheincontrai , precipitijdaJPamord'vna

Donna

.

Raul.Chimifura lefue attioni, congli efempij deipattati:

non

dà mai luogo

all’ardire.

A 6

ond.

(14)

r

14

ATTO

Ond. Echi non s*approfitti dagl’altrui danni fpefìópiangef«naafruttolafua x ruina.

Raul.

Ma

qual ruina remità dall1

amor

di Elemina?Ella èRegina,ellati

ama

più, chefe ftefls, ellavuoleffer tua antica,

conranrafegrdteZza,chel’aria (fe poflìbilZìa) nonfaprà nulla de’ voftri

arbori. ii r r

"'

7

©»<f.Elemina èDonna,e

come

taléféinco- ftanre; èRegina^e cortie taleèaltiera,e diTpregiante;fele

Dagne

poifaricon- feruare i fecretij chidiquelleha fpe- rienza,ilconofce.Peròdolciflìtno

Rau-

lino/e amidicuore vntuoamicolafcia di configliarlo, a guelfofatto

don

» ^

moltofiteme,enullafifperaJ Raul. Se ciòfaceffi noneseguireiilioldr

dimiaSignora

.

Ond. Farai almtnoquelcheè giufio pre- gandolain

mio nome /che

fidifioglfa

dataleimprefa. ' i

Raul. Sarrebbevn'irritarlacontrafatua_»

vita. a

©»<f.Non

può

irritare altruichifirjtieò fràitermini dellhònefto.

Raul.Vn’animoappaffionato (Urna ingiù*

ria tuttoquello

/

che

non

luccede jfU fuoi voti

.

Ond.L’affettobenchéprauo*

non può mai

óffufcar làragione^1

7*0

Raul.Sinelpettod’vn faggio:

oofl-*

d’vna

Donna^entre

nonciè beffi*pai tsroce d*vnafeminairata* ,

*4mV

Otti.

(15)

JP

*

I

M 9

ond,

Non

è merauiglia dufique3ferocerco di ftarnelontano*- :

Haul.Lontanoda vnregnante?enonfai

quantoìRièhanno lunghelemanit yaiJvE fe io

da cadere nello (degno

reale,liameglioeflertormentato con lode pernon commetter colpa3cheef- ferponitb coninfamia per licommefiì

misfatti. -,

Hanl. In

Comma

dall’ambafciata, qualri- fpofta riportoallamiaSignora? end.

Che

io I'adoro'come Regina; e la

feruofedelmente,

come

deue vn chec Schiauo.

'

Raul.Così diròjmiguardatidella (uàira.

end.Laruinapreuifta: cade

men

noiofa

-(opra

ilcapod’vn’infelice.

Cc.\T

Eramentéchi mangia il pane a

y

tradimento nellaCortedel

?

Granano

. Chiftà afpaffo? Gratiano

Chi

crepadibuon

tempo

?Gratiano.

GtMt.Mentiperla gola furbo impiccato*

ne3ruffianbecco,latroburfarolo,rubba fmaioli.Grariano magniailpanea tra- dimento? apoltrone? Gratiano Confi-

1 glierodel

> cheil

non fane piè alto, ne pièbotto di quelche dicoio,

che non vedeperaltriocchi,che per1 miei,chefe

dorme

,febcue,fe

nw^a

i l

SCENA QUARTA

ìti\

(16)

ATT © J

vuolch’iovedailvino,ilpane,laCar- ne;e tudici,che mangioilpaneatra*

dimento.

Gol.Pocheparole, enontipigliarecole- ra,chefiorate loprouo;di aquantoShd

*heil

tihadetto,Gratianodilponi

il

mio

figlio a pigliarmoglie,eperva- dilo,che amilaPrincipeffa filemina;e tùforbici, haiparlatomaicolPrencipe Alimonte

.

G

rat.Cosi fuflTi impiccato bugiardo,

com’ioci

ho

parlato

,Phò

perfuafo,

vfatotutte le figure retorichenelge- nere deliberatiuo,*

prouatoconclu- dentemente da vnaparte, eh* egliia-j ogni

modo

doueapigliarmoglie,

con

entimemi,confillogifmi, econindut- tionij dall’altraparte l’hòbiafmatola vita(olitaria,come cagionedifieri?ita, d’infecondia, didifolatione, cdide*

ftruttionedel

Monda

•’»

Gol.E contante antiantimónle, elogifme

non

l'haipotutoindurre apigliar

Moi

gite.

Gr*t.Lemaledette caccieje retagli (cop- pi;,icani,chetutt'ilgiornolo fiordi*

{cono, non Jo fannobadare a pigliar Moglie. '

Col.

E

nontidifs’io, che mangiilpanea

,i\\ tradimento; paroleaffai,epocofrutto;

; leparolevoglionoeflVr

come

ibeccafi-

,• chidiquelgala.nt’miònjtopoche,etmo-

neiloallaprima glivogliofarfarcia l^uelche voglio io.

' Crut.

(17)

R R

I

M O

; " y? 17 6r4t.

Come

farrai?Infegnami,su.

E

que*

itaè bellacofa, eh’ vn’ignoranteinfe- gnaffeavn Dottore, vn Napolitano, vn Bolognefe,vnfpatacino,vnTogatocon pericolo,chenonriefeavero quel pro- uerbio. Cedane armaToga:

.

Col.Iogli dicopiglia laPrincipila Ele- minaperMoglie.* eflo

mi

rifponoe,

non

lavoglio,

&

ioreplicopiglianevn’al- tra:

&

effomi Soggiunge, non lavo-

* glio. Etioglireplicolaicia ilare/

&

effòlalancia (tare:òben,dicoio,*Jafcia ilare: eperchel’hòdetto? perche vo- glio io cosiydunqueogni voltache.la- ncia ilare di pigliar moglie fiquello, chevoglio io.

Crae.Bon,bon,bon.*feilogico,tufei

' filofofojtiifdfofifta,

infomma

fei

vn

brauodialettico. Laicia llardipigliar

imoglie, dunque fàquelchevuoi tu?

quelloèmegliodel miratolo,di Mju- metto,cheordinauaaimonti,cheve- nilferodoueeglivokua,epsiche quel- J^itauano fermi,dio andauaa tremarli, condirech'eraLifteflo, tantoilvenire

il

monte

dalui,* quanto luiandare da!

monte

..

> .,»-v> >

Col.

Hor

vedi

mò,

che tù ancoraconfeflì,

:che

ragiorte.*econfeguentemqnte,bt\;, fognaconfeffare,chetùfei

huomo

dif- futile, e

chemangi H

panea tradiméto.

QrAt.Iomi auueggio, chetùmi vuoffar -filaresulefurie, mivuoifar falcar

1^

sbarre,

mi

vuoifarmetter

mano

all’ar*

mi

i

CoL

(18)

,s

* TT O

C

el.

Mi

hfciamoftar

k

bagattelle,e

tom

iliacoalooftrortù vuoilafciarediama- re Palquella,ò verremoalle brutte.

45rat,

O

qui hauea da calcar1*afino: tù vuoi,chelaiciPafquella? Pafquella^»

ch’iol’hòamatatantianni,l’hòfetuita, adorata,fpefata, fattofcarpe,calzette, gonna, manto,eruttoquel chebifogna àipiede,alla

gamba,

alcorpod'vna^, donna.

Iohòda

lafciarPafquella per vbfaIlita2ZO,per?nosbrigio,per

viu

Chè non

può

mangiare,fenon gabbail

compagno?

a quellocapo nontivoglio rifpondcre,perche bifognerebbè

menar

lemani,edtlhuger

mezo mondo

.

Col.Perche nondici

meza

falcicela;

ma

fermatidouefuggi?

érat. Io fuggo, poltrone,codardo?Io

mi

ritiroad ordinanzadi dferciti,colCan- noneinanzi.VaJàbeliia. AfferraCola,

$l'introducidentro

.

ì -

»

Col.Il

pouer’huomo

« pazzo, bifogna compatirlo

.

S

C E N A Q.VIN T A.

y

»

» *. i

Ondimare,ePafyueàa,

*r' 9 r\

*

''r컓'.f' i-t 4ì /-J

»V^

Ond

.

T)

Vfquella,amata da mè,piu,che

X

iofuifipartadelle tuevifeere^j, tantomifeiHataindiuifibilcompagna:

e (quelchedirado adaltriauuiene,) nellemtferie,neIleagiticionidelia for- tuna auùtrfa, nella fchiauitudineideila

non

C

(19)

oPio

? r

ìto

o:

J9

non.m’abbandòrialligidfhai:tofonoin»

vn’Oceàtio témpeftòfo,es’iltuo confi

glionon

mi

dimoftrà ilPolo, perche

p

offatènere ilcorfoJorttano dalli fco- gli,iotiperduto*fonòinghióttitodall’- òftdè,Ton berfagliodeJIe témpefte

.

Pi/#.Equalgran male tifolirtflapèggi

o

delPefferferuo incatena? i>

Ond.Lafcruitù,thèafflile11còrpo>,non è dacompararliconqiièimali, cheafifli-

gono

Panimo.

tkfq.CancheroàimegliojdifTequelIo,Che vendeuailupi.Setiduòleilcorpo, Hai male,*féhaifallidio all'animo,ftjfrpeg.

gio.

Ma

fi

può

l’apere inche

nuouo

tra-

uagliofeicaduto >dì,parla,fcuopriil tutto alla tuaPafquella,enondubitare, che nonti mancherò ned'aiuto, ne di

|

configlio?cancherofariabella,cheio,

* che fòferviti j

a ranrialtrinonhauelfi

! daferuireadvno,che

alleuato

come

fig!io<&hora lo tengo piùchevnfiglio medcfimo.

Ond

.LaPrincipefiaÉJèminà,chefra

poco

ha daelferSpofà delPrincipeAlimon-

te,e cheper quelloeffetto dal'fuore-

gno

èvenutaaquellaCorteè di

fie-

ramenteaccefa

.

P/f/^.

Ohimè

figlio,lecoftfénti, feiin__*

ruina,

non

conienti ^feinelpreeipi- tio

.

Ond

.

Dunque

èitrépafabili!

mal

,che F *

opprime?

P*/#. Finchenontiètolta la vira; ogni

(20)

ac

ATTO

male hafecolafua medicina.

.

C

nd.Efeciò noncrederti; vorreida

me

flertodarmilamorte

.

Ta/(j.

Ma come

fai,ch’ellati

ama?

pnd. Rauiino paggioèvenutodafuapar- tejetramille proinertedifortunafeli*

ce,perindurmiallefuevoglie,hamif- chiatol'afprezzadelleminacele,quan-

do

iocollantementenegafsi.

Tafq.Innegotio cosigrandenonfuol’al- tri fidarlinellaboccad’vn Paggio.

On-

de potrebbeerter’ancovna partita>che

tifaccianoituoinemici.

Oni. LaPrincipeffa haforfèquello Pag- giofperimentato fedele,eperò nonha temutodicommetterglivn taroaffare.

Tafq. Perhora iononfaprei altroconfi- gliarti,che sfuggirequantofi

può

ilri- ceuer quelle ambafeìatej econfìggati col

tempo

-, perfincheeffafiaobligata allafede maritale, cheall’horahauerà

manco tempo

diattendere a gli

amori

furtiui.

^

Ond

.Mai nonjmancailpenfiero d’attende- re aidilettidel fenfo.

Tafq. Eforfèl'amoredel

nuouo

fpofocac- ceralafiammapiù vecchia.

Ond. L'aniorvecchio a frontedel

nuouo ècome

vn fuoco apprefoad vn’alca^*

. querelaafronte a quello,chefracelpu- elilauora.

V

occhiodelMaritolaguarderà in

nnniera,chenópotrà fareafuo

modo.

Ond,Es’vn Marito

con

cent’occhiveg-

ghiaf-

*

(21)

PRIMO. 28

/ lT ghiafle allacuftodiadellaMoglie

, po-

tràimpedirla, che non1*inganniogni volta, eh’ ellavogliaIcapricciarficon

altrii»

T*fq.Per horavfalaricettad’allontanar- ttda quellaalpotàbile,percheella

non

vedédoti',0fi(corderà d’amarti,ò

man*

deràachiamar me, chelediadi tècon- terzi’,

&

all'horafapròpigliarePocca- fione didiltornarlada quellafrenefia.

IlCielvidiavocedi farlo,

&

io fri tantonon

mi

partiròdavollri confagli.

-P/»/?.

Cominciadunque

da quellahora * batter la ritirata, cheio intantollarò

$ù Pauuiio per abbracciarl’occafionedi giouarti.

SCENA SESTA.

Elemina,ePafquella*

Slem. T)AfquelJa,Pafquella,douecosidi

1 buon

palio?

4**/?.

Non hò

cofa, chepolla allontanar-

mi

daivollriordini Signora Principef-

fa“,

commandùte

purelavoflraPafquel- lacchetifaapiedi, a cauallo,dinorte;d*

giorno,difreddo,e dicaldofaràpron- titàmaaferunui

.

Non

hò maidubitato del veUroaf-

. fetto,

&

inveroJamia buona(erte

mi

ha

qui

inumo

, poiché llando vn reco;

(22)

il'r.

A V T O

<r

(Voltaalerone.) Sisoza<iubbìo*yon4 decorreredel iuo

amore

. £qual acc^

dentehapotuto recamidjffqrbo??j!.

Elem.Ildifcorfofattopoco primacal^Rjp;

IlqualevedendoilPrincipe fuo :pf,co inclinatoalle

Nozze

,e vorreb'l)^

ehiotre'ualTì

modi

dipervaderuelo,mi hatuttaturbata.

P*fq.QueiPrincipe è tantoinclinato ^lle Caccic^cheèimponìbile,cheincliniad altro,chealle fiere1affetto*,- , >

Elem.

E

peròche porrà riprendermi,f%^»

iancor*iocercoaltrooggetto?

Altro è Signorailnoninclinarealjff

Nozze

: altro è

dopo

Jadata fedeafc- horrirle.Quelloè gioitine, efi

pup

dir fanciulloancorajperònonèmarauiglia fenoncura

amore

;Verràilfuotempo, che farà ferito invnvolger delvoffro cigliojfardincatenatoinvnventilardel voffrocrine, efaràtuttofoco advn_*

cocentefofpiradellavoffra dolciflìm*

bocca.

Eh m

.Chiafpetta il

tempo

vede primau*

fuggirlimolto

tempo

d’inanzi.

fafy.

vedenellafugadiquellomolte cole, chefonoottime conigliere d*v»*

alma. -1 -

Ehm.

Chi impara afue fpefe, hàtroppo amarezzaperla

memoria

de'foffertiaf- fanni.;

chigode

doppo

itrauagli,hàtrqp.

*“Po dolcezzanellarimembranzadiqua-

gli. o .

Elem

(23)

r R

I

M 0. w

13.

lìem.In

fomma

io fon pentiti d’ctor qui giunta.

ìa/qNulla giouailperir#

doppo

ilfitto, gfàm.

Non

li rien traiper fattoquel che

.ancornonècominciato afarfi. i fajq.E

come

? nonferevoiSpofadiAll-!

monte?

Zlem.PeréflerSpofa,e

non

Spqfa(tra fc fletta}

Ne

(arò cred’io

.

Tafq.E perche?

Elem.Perchealtripentolim’ingombrano

lamente.

2>*fq.Altroamorevorrefti dire? Zlent.Senonalroamore,altro affetto alà-

meno men

dolorofo:

Ma

ditemi,,che f

ilvoltroOndimar*.

J’a/f.QuandoifuoiSignorinonglidanno dafare,ftàinotio

.

Eletn,

Appunto

iodeggioimpiegarlo ad ad alcuni imporranti ocgotij, peròin- filateloa

mè.

hifa.fiche

può

feruittinta maeffàvnvii terno?

ìlem.

E

vilechi è fpregiato* 0nonchi è (limatodaPrencipi

.

**fq.Liftin)i , chenonfi fafecondo il

proprio meritoriefce'vana, e fallace.

*Um.Ditegli,chel’hò

nerbato

adalisu*

.fortuna.

piùt<?Po abaffiinfertili;

.

ilem.Palquellatù.deliri.

’«/f.

Non

deliraSignora chi prefagifceil futuro.,

V

'imt

Ne

fonv^oc

tepfom$todi

chi

può

quaa-

K

(24)

14

ATTO

quanto vuole;Ioviordino,chefaccia qui venire

Ondimare

.

Vafcj.

Ma

aqtialfineSignora.

Elem

Etroppo temerariochivuoleinter*

narfi nellamente deigrandi.*

Eafq.E troppoda

poco

chiefeguifcequel che

può

eflerglidiruina.

Eletn.Lacondition de’foggetti èdi vbidi- reaiPrincipi.,-ancorchéconiapropria ruina

.

P*/f Vbidifco Signora.

Elem.Frapoco

tempo

l’afpetto in quello medefìmo luogo

.

Ta/q.

Non

ne preteriràyn

momento.

* **''* ' * ^ '

,} .

SCENA SETTIMA.

Alimenti}

Ar

facto}eFlerindaveftiti dèi Città} eScuccio

Nano

Eag-,

giodelRi.

Alitto.

O Timo

ioveramentefortunatala

3

no(fra

Cor

te,cheHafatta

degna

di tantiHa/piti.

Arf.

non faremonoifeliciSignore,fe lafortunanoncirende iftromentihabi*

li apoter renderui lamarcededi tante gratie con attirileùanti diferuitùde-

liora, efedele.

Eler.

O

noi fortunau,fcimpetriamo dief- ferda voicomandati.

Alìtn.(Voltoaltroue.)

O

fulmine,

che ^

%

mi

ha ferito. Lavoftra fortuna incli- na ogn’almaà feruìrui, e

non

(

come

di-

~

(25)

? * r.w o. ^

xf

/dite)acommandarui

.

Pier.Miafortuna (limoiol’eflerbenefica*

ta dallevoftremani

Alim.[Voho

aJtroue)Lefiamme

mi

entrai noa diluuionelpetto.

E

degnodigran

; fortuna chi siaccómodarfiallafortuna minore

.

Arf.

Non può

chiamarliminorequella^*

forte, cheinalza lihuomofopralafua condirione.

Alim. Lavoltra modeftia non

può

efferc

.vintadiparole,nccóuintadibenefici^

Pag Sig.Principe, il

dimanda qLicito Caualierforaliiero.

Alim..

Non

Tara altralarifpofta,che J'vbi*

dire. Arfacicfevjcontentare,ftguite ilPàggio doueil

vidimanda, cheio fratanto iuuròcuradellaSignora vo- ftraSorella

.

ArJ. In miglior cuftodia nonpotrei la*

iciarla. - % r

tsg.

Andiamo,

'

r

SCENA OTTAVA.

: '

Alimonie,eflerinda , fy, *r- Z.#V***

-~-f. rr ;

X -4 «' « .

Alim.'Pj'Ortunatogiorno Signora,che

JT

mi hicangiatodal feguir

fiereaferuir leDonzelle, anzidavna fiera invn’huomo.Felice voi,chefiere diuenutaCacciatnce^o’veltrilumi del Cacciatore.

f/tt»Imiei lumiSignore.,

come

fm’horà

...

£ noa

(26)

16

A T

7\

O

non hanno

hauutoaltro.difettOjChe!a«

grimare:Cosìboranon hannoaltro,og*

gerto3cheiJvolitonrerito.) S -•

Alim.(Volto aluooe)

Ri

{porta,che mi

i-

empie

difperànza Irniente u : b2 ;*

TUr

IJenlìer4

3che

m

’etnpiondi'ifunemoil

cuore.

_

. ì: ;

Alim. Sevoi /aperte Jaiforza del voftro guardojftimarette,troppovoiftella.

Pier.Ibenidel

Corpo

3foncagioned*hu- /milrd advn^ilmaben comporta. v.s.

Alim.Etifauori d'vn Principe fonmate- ria digiubilo a chi di ragione non? è priuo.

£

voinon sò perchenondobbia-

•'terallegrarui^uaodo tortaperproteg- gereogni vortrointererte. ; .av . Pier.GPinretertid*vna Donzella, che po-

1

co

bramafinifcob© torto.

Alim. Contemateui dunque,che brami -do,mentreinvoital’affettononregna.

Pier.Gli affetti, che nafeon dal voftro cuore,

non deuono

reggerli dalflaltrm

.

volere«

Alim.

queldefPamore,fenon termina inaltrui,&altri

non

corrifponde, torto fuanifee-, **t

Pier.

Non può

trouarfìcorri/jpondenzain

imòrt

3dou’èdi/uguaglianzadi flato.

Alim.

Semai

ilCielo

ò

la fortuna

mi

fa- certeamantedichilìa

,primaverrei fublimarlaa granflato, chechiederle

* corrilpondenzain amore.

Pier.Saradunque fortunata quella

Don-

zellaa cui rt*rantagrattaconcert;»

.

^

Aline»

(27)

TRI M

GL ''C Alim.

E

fequellafominafiofferire avoi*

farelleperfeguirla?

Tler.

Ne

potendovorrei;nevolendo po-

trei. I

Alim

.(Voltoaltroue)

O

rifpcfta*che

mi

toglieogni concepita iperanza. Evor- retepia toffofeguirla prillata fortu-

na

, chedruenire d’ogni fortunamas*

giore?

Tler.

Non

ègrandequella fortuna, c^ie

. apportapiùtorauntojchegioia. . Alim.(Volto aìtrouel

B

ifogna,,ch*io pi

ù

/copertoragioni.SignorieVe viamaf-

. fevn Principe}vnfiglio diRè,vn\$Ji- montefarelliper gradir tanto

amore?

Tler.Gradirei quello

amore

,cheoafceflp dapuroaffetto,epudico

.

A/im.Neffun-o

può amar

,]£voftra bellez- lezza,fenza Supporre,ehefiabeile*za celefte,entffunodi celeltebejtàs’ina-

mora

fenzaefìerpudico.

} .

Thr.Dicorri/pondere all*

amor

racchfi(-

•*fqfra quellitermininonfaròrlurofi^

giàmai.

AlimJVolto

alrroue)

Ho

per hora guada- gnatotroppo. Chicercaalcro nelvo- llroamore,eindegnod’effe

rgradito.

Tler.Echi neldimandare ffcontien frài terminidei!’honeffo, non deùe teme*

reptil fa .

Alim.Ritirateti!Signoranelle voffre ftan*

le,finchea più bell'aggiopolliamori*

Iròuareidinuouo.

Pier,

Eccomi

piontaaivoilricenai

.

....j

£

a Alim. *

(28)

tB

A T T ©

iÀlim. Parrite,ne fcompagnatedal voftro

il

mio

affetto.

V4->> •* *4*4.' *jT* «-‘*04v^l* *

.

SCENA NONA.-

i»**

'• >4 . ...

Ondimere> e

Paf

quella*

0 »d.\ /

la dilettaPafqueIJa,latempe-

XVI

(la,che con denfo nuuolomi*

nacciadi(carricarfi, è qualigiuntaal

mio

capo,

dacimentarmi conEie- mina,

dadeludereccnchiaranega-

tiua leluedimande,

davederla hor*

hora(opra di

me

furiofa minacciarmi lamorte

.

fa/q.11Cfelo3 e l’irnocenaa tiaiutidi- lettiffimo figlio, che io per

alfto

non

fapreiconfigliarti/enon che agui- fa di

buon

fchermitore fappiaripararti daicolpi.

Ond.

Ma

conqual arte.

Pafq.

Con

quelladelfingere

.

Dnd Le

finteafFermatiue apprettoi

Gran*

di riefcon’verejMentrehanqueglifor- 2adifarliattenderlapromefia, e feti {enfi dihauer fingendoprometto;

mag-

giormentecontrote(letto l’irriti.

^/^.Moftradinòintender quel,che dice.

end.

E

feparla chiaro?

2>*Jq.Laterràla

modt

ftiaa

non

ifcoprirfi inan orata

.

Ond.L'alma, cheè (limolata dall^more, vuolpalefarfitotto nellabocca.

Nega

conmodeftia.

0?4

I

(29)

primo: Z&f&c

end.

Ogni

negatiua offende l'amante,

ò

modella,òrifeluca,cheila

.

taf.

Dimoiati

impotenteaferuiria.

©#d.Sarrebbequantodimoftrarmi di

non

cfier*

vn’huomo

.

scena decima;

Elemina)Ondimare,etafanili*, >

{|

*

: f* * *j .fc, %••«».• \

£/m. \ M

T piace

Ondimare

, chefete

IVX

flatoprontoad vbidirmi.

Ond.

V

vbedireaiGrandinonèvirtù,

ma

neceflìtànel foggetco.

Eltm. Chi dunqueperneceflìtàvbidifce, col pericolode]fuocapo nega divbi- dire.Palquella Quàiconfigli faJutarihai datoaltuo

Ondimare

?

2*

fa.Quegli, che daduifteflopotrete^*

hor’horafentire:

Ehm

..Ritiratidunque,fincheiocon

On-

dimarealquanto ragioni

.

Pàfq.

Mi

ritiroSignora,

Ondimare

penfa, chepuoteapportarti1*vbidire

.

Elem.E grandeardireOndimare,ilnega-r requelchealtridafe ftefTo

può

torre.

On^. E grand’imprudenzaildare quel,che puòapportarciineuìtabil ruioa.

Ehm.

(Voltaaltroue.)

Ancor

conferuala iuadurezza:vuòtentare ftradepiù lon- tane, epiù copertej

Ondimare come

ti

trattaAlimonte? A

O

ni.

Da

feruo

.

Ehm. MA

daferuovtile,ediletto;eperò

B $

ere-

(30)

jé*

A T T O

tBed’io,chèfopra ogo’alrrotiftimi*

CW.

L’ytileche apporr»ilferuo,

ò non

valyjò boivede,

ò

noi curailPadrone.

tflemJNon mertafede!feruigìo chi

non_»

conofce fedelmenteefler feruitó.

0»d.Chi

èdi

animo

nonvileopera bene*

benchéfenza speranzadipremio.

JElemFelicemè,fe hauefs’io vn feruotale.

Ond.Bfelice ftiirorei

me

fteffoancor*io, fe tanta Principeffafuffe di

mèSigno-

Eleni.

E

feciòveramentebramaflì,cheti

hiegarebbed’effer

mio

?

Ond,L’efler flato primad’altrui Elem. ÈPéflerferuo d’vno,

non

titorreb-

*;bePfeffér’amicod’vn’akro.

Ondi

Quando

l’altrui amiciria apportaffe dannoaquegli,dicuifon feruo,

noiu

’mrcuro

di hauerl'a

.

E

lem. L’amicitia,cheè vera, efondata-»

; nelloftabil

nodo

dell’amorejnon cerca maifenonP-vtiledéll’amato.

Ond.

Ma

Torirarehogginel

mondo

amici-

tic tali. 1

Ehm.

E sMo trouaflìcon chicfercirarla

mi

dafrebbeilcuoredivfarla .

Ond.

Non

vimancherannovofiripari

con

iqualipolliate tantavirtù dimoflrare.

Elem. Efeio voleffì inoltrarlateco?

©/wf.

Doue

nonèproporrione, non

può

•cflerearmoniadivera amicitia.

Elem. Ioconalzarui a

fómmi

gradiviren.

deròpropqrtionatoal

mio

affetto.

Ond.

Le

grandezze

non

meritate fonoca-

t a gio-

V*

(31)

P-R'IMQ. ^

S

3*

n

giòftedH

precipiti©dichilepoflìede.

Sogliono,iPrincipimifurareilmer- todeifudditi, equeglihonori,cheerti -

danna

fonopremi)diveravirtù.

Ond.Mà

fuoleancovn cuor temperatoab- horrirle

mondane

grandezze.i

Elem.

Ma

fuoleanco

dono

rifiucato,irritar l'animodeldatore

.

Ctfaft'Otdepiù leggiera <$uelWra.,che vieni contro chihàxifìutatoiqueichenon-»

• rfterraleIrecoocrodiquelJo,che prende.-

:più di quello,cheJree.;

Ehm.

Sentir,baffamentedi

k

fretto,e vir- tù5 chenafee d'animo ben comporto:

Peròiomi

acredere,ch'io tèla fer-;.

uitùfiafiatagrandeoccupatrice deila.»

•nobiltàdeiNatali

.

Ond..Lemetnoticdeifaccettiinfelicide-

uono

fepellirfinelletenebredell'oblio.

JElem.

Oudimare

io vi

amo

, e

come

ami- caprocurerò: fegnpte ogni toftro van- taggio.

Ond.

Non

fapreiconofcervantaggiomag- giore diquel,che

mi

darebbelaquiete dell*animo,nellaperfeueranzadei

mio

-jftatóferuile.

Elem. Defiderio daPazzo. *•» ~1 Ond. Penfiero da faggio. . ,1

EUm.

Echidifprczza

amor

diDonzella

reale? «J . .

Ond.Chi nonèRè.-mà.non perchenoru_»

:iortimi.j

ma

percheJaMQlonià divin*

huomo

moderato

non

brama.cofa,die

J \*£ainipofsibileaconfeguirjL^,

- 4

B

4 Elem.

(32)

3% ATTO

JEltm.

E

chinongra difceamorofoaffetto?

Ond.CWiconofcetral’herbe e(Ternafcofta laferpe. '

'Ehm.

Dunque

ftimi,ch’io fingaleche

mo-

ftrid’amartiper apportarti ruina?

Ond.

Come

talpenfiero,non

può

cadereia pettodiDonzellareale: così non

può

effer’in

cagiondi fofpetto.

Elem.

perchedunque nonvoi confef- fard’hauermiperamica?

Ond.Sareiindegnodellavoftragratia/fé negartinonfolodi confettarciò,

di

non

profetar d*ertemi amico vero, c

feriròfedele.

Elem. (Voltaaltroue.) SialaudatoilCie- lo, cheveggioinparteammolitoquel cuordifallo.

eccoil

ritiriamo- ci,tùdall’yna,

&

iodall’altraparte*

ViV'K'i ,orti, tv•' ;•

,’P.-

SCENA XI.

Htj

&

Alimenti

t I i-C*fh * .. '' ’+j

lD.TT Ormai

doureftelafciare ipen-

il

fieridelle caccie,

&

attenderea

feruir laPrincipeffaElemina, laquale

«Rendofiata raccorrrmandata inmia»», curadal

di

Damafco

fuoPadrenel punto,cheegli lafciòlavita,da

mt-»

non

deue effere abbandonata ne’fuoi interefsi.

JUim. LecaccieSig.Padre,fonoeiTercitij - de»

(33)

t R

1

M O

.

Và'l'ìy

de’Grandì; iMatrimoni;fono

occupi

tioni

donimi

bencomporti.

JR?.Dunqut voividichiarated’efler d’ani-

mo

{concertato?

A

lim.

Nò, mà

immaturo.

Ri.Immaturoperlatenerezza degl’annì?

Ionoicredojperchc giàfetein quell’e- tà,ch’èdiSpofa capace;Perche foriti anco amore nonvi riscaldi ilpetto? e queftoimporta

poco

, perche col lun-

go

conuerfare nafce fenzadubbio l’a*

more.

Alim.

Amor

nafceinvn

momento.

H>.Echefapere diqueftoì i Alin>.IIsò perproua

.

H?.

Dunque

fetcdiuenutoamante d’Eie- ,

mina

?

Alito.(Voltoaltroue.J

Amante

diEterni*

na?fediceflìdiFlerinda

.

H?.Echipiùs’afpetta?

Alim.Parità di voleri. (

Re.MancaforfèilvolernellaSpofa?

Alim.

Non

viècom'iobramonellamia; e però nonpollochiamarla Spofa

.

il?.Io l’hò fentita ragionardivoicotu»

moltoaffetto.

Alito. Felice

s’vnavoltailfentifs’io.

il?.Levortre cacciev’impedifconodifen-ì tirlo,

come

v’impedifconoamore.

Alitn.E feamore m’impedifce te Cac- cie?

Re.

Ciò

fìn’horanonvede*

Alim

.AnziilTento

.

B

f

*h

» -*

(34)

A T Ti

* *

Re.

s’ilfentite,ficonciudahdunquele-»

nozze. .

Alim.

Come

prettoilfarei s’iopocefsi

.

Ri.Le Caccie non fannoftarui invoiftef- iòimiaffligececonicontrari; fenfidel- .

leparole,eco]volerledifuoierein

vn

;

punto

Alim. Efpeffo

meno

intefo;chipiùragio- naaperto.]

Re.

O

ch’io

meno

intenda,

©che menofia

intefo,fapròpureeffer!vbidico*

ft

Alim.L’vbidireai Parenti,èproprio.de1 figli

bm

coftumati*

Ri.SichiamiElemina, ch’iofratanto

me

'

ne feendoalGiardino

.

Alim.Il

vuol ch’io ami:

&

iogiifono

inamorato: vuolche prenda Spofa;

&

iola dello:

che prendaElemina.-hor quifaràilfracaffó:pure

quando

cono- ice

ò

ladiftanza,che èfràlabellezzadi' Flerinda,equelladiElemina3faftifor- za3'che Itimiil

mio

giuditio, eli a£-

^ueti. *

£t&4j{ .;

. i

%

iiì

'

r]

:

.j r%

19. f&

-

SCENA XII.

*- 4< rr **•!

*ivv'

-I*, J 1

Grattano3Ra/quella3èCola

.

.* 1 V,y **'

*'L* ; .^ 'I »

Crar.X

jfA,chepuoidèfiderar più Paf-

j\jL

quella?feiamatada

vnDot-

tor,davnFi!ofofo,

davo Medico,

il qua-

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