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Musica storia e pace

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Academic year: 2022

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Musica storia e pace

A partire dal mese di febbraio, fino ad aprile ed oltre, le classi quinte della Scuola Primaria di Vado hanno seguito un percorso in cui la musica è stato il trade d’union tra due temi importantissimi, la pace e la storia del nostro paese.

Il tema è stato affrontato con modalità diverse attraverso conversazioni, letture, disegni, poesie, drammatizzazione di storie, canzoni, musiche e balli.

Cartellone realizzato dalle classi quarte

Canzoni di amicizia e solidarietà

Gli alunni hanno imparato diverse canzoni sull’ amicizia e sulla solidarietà, come ad esempio:

“Lo scriverò nel vento”

“Goccia dopo goccia”

“L’amico e’ “

“Come un pittore”

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“La pace si può”

“Aggiungi un posto a tavola”

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Inno europeo e nazionale

Al repertorio di canzoni moderne si è aggiunto lo studio di due inni:

quello europeo, “Inno alla gioia” di Ludwig van Beethoven;

quello nazionale, “Il canto degli italiani” di Goffredo Mameli e Michele Novaro, con approfondimento relativo al significato testuale di quest’ultimo (parafrasi e spiegazione dei riferimenti all’antica storia romana e al periodo del Risorgimento).

La base musicale utilizzata è stata “prodotta” dal vivo dagli alunni strumentisti della Scuola Secondaria di Vado, guidati dal prof. Marco Verza, in occasione delle prove che hanno preparato lo

“spettacolo” finale del 13 aprile anche all’interno del progetto di “continuità” tra i due ordini di scuola.

In collegamento interdisciplinare con storia ed educazione all’immagine, durante le lezioni di Educazione Musicale è stato proposto l’ascolto di canti e brani musicali del nostro Paese che fanno riferimento al periodo del Risorgimento, come ad esempio “La bandiera dai tre colori”

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Balli dai 5 continenti

I bambini hanno anche consolidato la conoscenza di brani musicali provenienti da varie parti del mondo: infatti è stato ripreso ed ampliato il lavoro svolto a fine quarta sui balli dai 5 continenti:

ASIA  “LILY KIDS”: si tratta di una danza che i bambini cinesi imparano sin da piccoli per celebrare la gioia della vita nelle zone a religione buddista. Con i ritmi orientali tipici di questo lontano paese i bambini si muovono esibendo ventagli e draghetti in un gioco di “vedo – non vedo”.

AFRICA  “SOWETO”: questa danza sudafricana prende il suo nome da un quartiere della città di Johannesburg che ha avuto un ruolo fondamentale nella

storia della lotta all'apartheid.

Una parte della musica popolare di questi territori nacque per allietare le serate dei minatori che, lontani da casa, affogavano la stanchezza e la malinconia nello stordimento della danza e dell'alcool. Si tratta di una danza di terra, caratterizzata da passi molto pesanti, che cercano di mantenere il collegamento di questo popolo con la terra strappata loro durante il regime di schiavitù.

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AMERICA  “LA LLAMA DE MY CORAZON”: è una danza messicana che celebra la natura e i suoi elementi principali (il sole, la terra, il mare, la luna, le stelle). Con un ritmo gioioso fa riferimento al profondo legame con tutto quello che è la vita, col suo potere di consolazione e di guarigione.

EUROPA  “CIRCASSIAN CIRCLE” (cerchio circasso): proviene dalla verde Irlanda, ma è presente in molte tradizioni europee. E’ una tipica danza di apertura delle feste per coinvolgere i partecipanti e chi si avvicina per la prima volta alla danza popolare. Si balla in cerchio, disposti per coppie; con un ritmo ripetitivo ed intenso, riesce a coinvolgere tutti i partecipanti.

OCEANIA  “HAKA TANGAROA”: è un’antica danza sacra maori che esprime la forza interiore e il potere personale di chi la esegue. Essa può avere molteplici significati: non si tratta solo di una danza di guerra o intimidatoria, ma può voler essere anche una manifestazione di gioia o di dolore, una danza che celebra l’energia della vita e che lascia a chi la esegue momenti di libertà dei movimenti.

Grazie alla disponibilità della bibliotecaria Silvia Fanti, esperta in danze popolari, gli alunni hanno dedicato una parte delle attività motorie in palestra ad imparare altre nuove danze: la prima

“E-MALAMA” viene da molto lontano e presenta sonorità, movimenti e ritmi per noi inconsueti; le altre due. È una danza tipica dei popoli del mare delle lontanissime isole dell’Oceania dove si vive a stretto contatto con la natura. E’ un canto di “guarigione” per la Madre Terra anche se in realtà non si chiede guarigione per la Terra (che è già perfetta esattamente così com’ è), ma si auspica che l’essere umano ne riconosca la sacralità riarmonizzandosi ad essa!

Il movimento principale è la “hula”, ovvero l'accarezzare il mare, elemento che per queste popolazioni è fonte di vita e di sostentamento: questa danza sacra viene ballata indifferentemente da uomini e donne.

la “VENEZIANA” e la “TARANTA” utilizzano invece il linguaggio corporeo tipico della cultura contadina dell’Italia (del Nord e del Sud).

La veneziana è una danza popolare molto diffusa nell’Italia Settentrionale; nonostante il nome, è tipica della tradizione emiliana ed in particolare della nostra zona. La struttura della danza è in cerchio e per coppie.

Si ballava soprattutto in determinati periodi dell'anno per propiziare la fertilità dei raccolti. Terminava sempre la “tresca”, cioè un duetto in cui l’uomo si avvicinava alla donna e lei si allontanava, ma poi la ballerina andava a

“raccogliere” il ballerino con la sottana quando lui indietreggiava. La “tresca”, come anche

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il “trescone”, raccontano un po’ le fasi del corteggiamento: il gioco delle parti finiva con l’inchino dell’uomo e la riverenza della donna.

La taranta è una danza popolare molto diffusa in Puglia ed appartiene all’ampia famiglia delle tarantelle dell’Italia Meridionale; come la

“veneziana”, era soprattutto una danza per conoscere e per corteggiare una persona, ma poteva essere ballata anche in riunioni di famiglia o in semplici occasioni di divertimento. La struttura della danza è in cerchio, ma non a coppie predefinite: il movimento non riguarda tanto le braccia, quanto le gambe ed è caratterizzato da battiti dei piedi sul suolo, da passi in avanti e indietro nonché da scambi di posto. E’ un tipico ballo “di terra”.

Prove di canto

Prove di ballo

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