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ColangioPancreatografia Retrograda Endoscopica (ERCP)

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Academic year: 2022

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Quali sono le complicanze della ERCP?

Come tutti gli esami invasivi, anche l’ERCP è gravata da possibili complicanze.

Le complicanze più frequenti possono essere:

 pancreatite acuta

 infezioni delle vie biliari

 complicanze cardio-respiratorie

 emorragie

 perforazioni del coledoco e del duodeno

 reazioni allergiche al mezzo di contrasto

 incarcerazioni dell’ansa che estrae i calcoli.

Tali problemi, che talvolta richiedono un prolunga- mento del ricovero od anche un intervento chirurgico, incorrono con frequenza maggiore negli esami che prevedono una componente operativa.

D’altra parte, in queste ultime situazioni l’esame en- doscopico può risolvere patologie acute gravissime o evitare interventi chirurgici.

Altri eventi avversi, molto rari, sono legati alla seda- zione e a batteriemie(……).

Cosa fare dopo l’ERCP

Al termine della procedura bisogna rimanere a digiu- no e a riposo assoluto a letto. Il giorno seguente, se non sono insorte complicanze e i valori di laboratorio sono nella norma, si potrà riprendere una alimenta- zione semiliquida, restando ancora a riposo.

Nei giorni successivi può essere ripresa una normale alimentazione.

DOVE SIAMO Ospedale Alto Vicentino via Garziere n. 42 - Santorso (VI)

Scala B Piano 0, Polo Endoscopico

CHI SIAMO Responsabile Dr. Gianluca Baldassarre Medici

Dr. Lucio Cuoco Dr. Antonio Ferronato Drssa. Marilisa Franceschi Drssa. Kryssia Rodriguez

Infermiera Coordinatrice Debora Sella

SEGRETERIA POLO ENDOSCOPICO

dal lunedì al venerdì ore 9 -17 Tel. 0445 571224 Fax 0445 571230

e-mail: endsosa@aulss7.veneto.it www.aulss7.veneto.it

ColangioPancreatografia Retrograda Endoscopica

(ERCP)

Ospedale Alto Vicentino

Unità Operativa Semplice di Endoscopia

Responsabile: Dr Gianluca Baldassarre

Note informative per il paziente

A cura del Polo Endoscopico Realizzazione Marzo 2014 Aggiornamento Ottobre 2018 Personale infermieristico

Olimpia Antonelli Michele Biasi Vania Busellato Claudia Calgaro Marzia Capillati Alessandra Cocco Fabio Faggioni

Susanne Migliorini Monica Mosele Lara Rosa Elena Salin Samuela Smiderle Mara Vidale

Personale di supporto Martina Balasso Laura Ballico Maria Dalla Riva Flavia Finozzi

Marta Pegoraro Roberta Santacatterina Agnese Zambon Milena Zanocco Personale di Segreteria del Polo Endoscopico Martina Balasso

Sabina Dalla Costa Monica Mosele

Milena Zanocco Fiorella Zilio

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Che cos’è? Perché viene fatta?

È una procedura che consente di diagnosticare e risolvere importanti e frequenti patologie delle vie biliari: calcoli, restringimenti, neoplasie o infiam- mazioni. La diagnosi di tali problemi è però ormai da tempo affidata a tecniche radiologiche non in- vasive come l’ecografia, la TAC e soprattutto la Risonanza Magnetica Nucleare.

L’ERCP è indicata per le sue possibilità terapeuti- che. Si possono infatti eseguire, oltre alla semplice biopsia, la papillosfinterotomia (cioè l’allargamento dell’orifizio duodenale per favorire la fuoriuscita di bile, succo pancreatico e calcoli), l’estrazione di calcoli, il posizionamento di drenaggi e protesi in caso di restringimenti.

Tali manovre risolvono spesso situazioni che altri- menti richiederebbero delicati interventi chirurgici.

Si possono anche, se necessario, visualizzare il dotto pancreatico (wirsung) ed effettuare procedu- re diagnostico-terapeutiche sul pancreas.

Cosa fare prima dell’esame?

L’esame si esegue su pazienti ricoverati in quanto è necessario un periodo di controllo dopo l’esecu- zione della ERCP, che prevede il monitoraggio dei parametri vitali e di alcuni esami ematochimici.

In caso di terapia anticoagulante (ad esempio Cou- madin, Sintrom o doppia anti-aggregazione) è ne- cessario che questa venga sospesa almeno 5 gior- ni prima della procedura e sostituita con eparina a basso peso molecolare .

Prima dell’ERCP risulta utile la profilassi antibioti- ca.

ERCP: Colangio-Pancreatografia Retrograda Endoscopica

Come si svolge?

L’esame viene eseguito in regime di ricovero ospe- daliero. Necessita il digiuno da almeno 8 ore.

L’ERCP è generalmente ben tollerata.

L’esame si esegue in una sala dotata di apparec- chiatura radiologica.

Per rendere la procedura meglio tollerata verrà somministrato per via endovenosa un farmaco sedativo associato a volte a un anestetico locale (per il faringe).

Per eseguire l’esame si utilizza uno strumento fles- sibile (duodenoscopio). Una volta portato lo stru- mento davanti allo sbocco delle vie biliari e pan- creatiche (papilla di Vater) viene iniettata all’inter- no delle stesse il mezzo di contrasto. L’esame può limitarsi a questa fase diagnostica oppure diventa- re operativo con ampliamento della papilla, estra- zione di calcoli o introduzione e-o sostituzioni di endoprotesi biliari.

L’intera procedura dura dai 20 ai 60 minuti.

L’alternativa all’ERCP è spesso l’intervento chirur- gico che però comporta una più lunga degenza ed una maggiore incidenza di complicanze.

Altra procedura alternativa all’ERCP è la colangio- grafia percutanea per via transepatica (PTC) a cui si ricorre quando con l’esame endoscopico non è possibile incannulare la papilla oppure superare eventuali restringimenti di varia natura (infiammatoria, neoplastica, da calcoli ) delle vie biliari. Rispetto all’ERCP, la colangiografia percuta- nea per via transepatica è una procedura più inva- siva e può dare luogo ad una più alta incidenza di complicanze.

Tutta la strumentazione impiegata viene sottopo- sta a rigorose procedure di sterilizzazione o alta disinfezione secondo linee guida nazionali.

Vengono inoltre utilizzati in modo quasi esclusivo accessori monouso.

La sedazione

Il fine ultimo della sedazione in Endoscopia è quel- lo di consentire al paziente di essere sottoposto all’esame endoscopico senza sentire dolore e col minor disagio possibile, ma in assoluta sicurezza per la sua salute.

Oggi siamo in grado di offrire una sedazione perso- nalizzata cioè “tagliata su misura” per ogni utente che viene ad eseguire un esame endoscopico.

Infatti, alcune procedure sono dolorose e richiedo- no una sedazione profonda, ma altre (per esempio la gastroscopia) sono ben tollerate e spesso ne- cessitano soltanto di una sedazione più leggera (sedazione cosciente). Inoltre, ogni persona è di- versa dall’altra riguardo la risposta emozionale all’indagine endoscopica: si va da chi è estrema- mente agitato o spaventato, a chi è assolutamente tranquillo e rilassato.

Pertanto, il nostro attuale comportamento è quello di scegliere la sedazione più adatta ad ogni pazien- te in base al suo stato di salute, al suo atteggia- mento psicologico e alla procedura da fare. Anche l’aspetto della sicurezza è particolarmente curato.

Il nostro personale medico e infermieristico, oltre ad avere la necessaria esperienza nell’uso dei far- maci, è addestrato ad affrontare qualunque emer- genza legata alla sedazione o alla procedura endo- scopica stessa.

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