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P Tamponi rapidi: due pesi e due misure di sicurezza

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Academic year: 2022

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p r o f e s s i o n e

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVII numero 8 - 2020 n 11

P

er mesi le strutture poliambula- toriali e distrettuali sul territorio sono rimaste chiuse al pubblico.

Per poterle metterle in sicurezza dal punto di vista sanitario sono necessa- ri diversi requisiti: idonei Dpi, distinti percorsi organizzativi tra pazienti Co- vid e non Covid come negli ospedali, entrata separata dall’uscita, aree filtro per la vestizione/svestizione del per- sonale sanitario e per lo smaltimento dei Dpi usati in appositi contenitori, di- sinfezione dei locali adibiti ad attività diagnostiche dopo il loro utilizzo etc...

Senza queste misure il rischio è quel- lo di «contagiare» la struttura, come è accaduto con i Ps in primavera, favori- re la diffusione del virus e mettere a rischio la salute degli operatori.

Nell’impossibilità di garantire queste misure di sicurezza i tamponi non vengono eseguiti all’interno dei labo- ratori analisi delle Ats ma all’aperto, nei cosiddetti Car-Covid. L’esecuzio- ne del tampone in auto evita l’acces- so dei pazienti in locali inidonei ed af- follati e la sicurezza degli operatori è tutelata dalla dotazione di idonei Dpi.

Solo a queste condizioni si può evita- re che i medici vengano contagiati, come è accaduto a moltissimi colle- ghi durante la prima ondata epidemi- ca ed anche nelle ultime settimane.

Ora, secondo un recente provvedi- mento, i tamponi antigenici rapidi do- vrebbero essere eseguiti dai Mmg nei

propri studi, generalmente molto più a rischio e inadeguati delle strutture sani- tarie, per non parlare della loro colloca- zione in condomini affollati e con gran- de via vai di gente. Il rischio del conta- gio degli ambienti e dei medici può es- sere contenuto eseguendo i tamponi con le stesse protezioni personali ga- rantite agli operatori dei Car-Covid ma soprattutto nelle stesse condizioni logi- stiche e funzionali (formazione, tampo- ni all’aperto, area dedicata alla vestizio- ne/svestizione, adeguatamente ventila- ta e dotata di appositi contenitori per lo smaltimento dei Dpi utilizzati etc..) se- condo le norme di sicurezza vigenti.

þA mani nude

Dopo le perplessità manifestate dalla Medicina Generale per questa iniziativa si sente parlare, ancora una volta, di medicina del territorio impreparata e di medici latitanti. Dal mese di marzo i Mmg hanno continuato a seguire i ma- lati cronici in studio ed in assistenza do- miciliare, mentre le strutture poliambu- latori e distrettuali sono rimaste chiuse al pubblico, anche per espletare solo atti amministrativi in uffici protetti dal contatto con gli utenti.

I medici di famiglia hanno continuato a curare e gestire i problemi di salute acu- ti “a mani nude” facendo fronte ad una crescente domanda di prestazioni, mentre venivano annullati ricoveri, visi- te specialistiche ed accertamenti dia-

gnostici già programmati, anche da giu- gno fino a settembre quando il Covid era in letargo, e non era possibile acce- dere a nuove prestazioni.

I Mmg rispondono giornalmente a molte decine di telefonate della gente spaventata e disorientata, dando infor- mazioni, appuntamenti, prescrivendo farmaci ed accertamenti mentre è pra- ticamente impossibile comunicare con molte strutture sanitarie, come te- stimoniano le lettere al direttore dei cittadini e delle associazioni di malati, e come sperimentano quotidianamen- te loro stessi. I medici sono costretti a sprecare ore al computer nel tentativo di accedere a piattaforme o siti irrag- giungibili per il cronico malfunziona- mento dei sistemi operativi regionali.

La terapia e la gestione domiciliare dei pazienti Covid-19 è garantita dalle Usca, appositamente create a marzo anche per eseguire tamponi a domici- lio e non dal Mmg, che aveva il preciso mandato di evitare i contatti con i pa- zienti sospetti o affetti, onde evitare ciò che accaduto in primavera quando quasi un centinaio dei colleghi conta- giati sono morti.

Attraverso il presente QR-Code è possibile visualizzare con tablet/smartphone il PDF con le firme dei 127 Mmg Lombardi

Tamponi rapidi:

due pesi e due misure di sicurezza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta firmata da 127 medici di medicina generale lombardi che, in merito al dibattito sull’esecuzione dei tamponi rapidi negli studi dei

Mmg, portano alla ribalta alcune contraddizioni relative agli standard di sicurezza necessari per eseguirli. Tali standard sono all’origine della nascita dei cosiddetti Car-Covid, ma sembrano

essere completamente non presi in considerazione per gli studi dei medici di famiglia

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