Sabato 2 Febbraio 2013 www.ilsole24ore.com f @24FinMerc
Il gruppo Salini si aggiudica tre importanti progetti autostradali in Polonia, Ucraina e Georgia, consolidando la leadership nel settore trasporti, spingendo sul binomio infrastrutture-sviluppo. La Salini Polska, con una quota di partecipazione paritetica ad Impregilo (33,34%) insieme alla società polacca Kobylarnia (33,32%), realizzerà in Polonia un tratto autostradale di circa 75 km dell’Autostrada A1
Torun-Strykow per un valore di 253 milioni di euro.
L’iniziativa, promossa dalla direzione generale delle strade e autostrade della Polonia, co-finanziata dalla Comunità Europea è da realizzare in 12 mesi e segna il ritorno in Polonia della Joint Venture Salini - Impregilo, paese in cui tra il 1994 e il 1996 realizzò un tratto
autostradale nei pressi della città di Katowice. A
completare il tris delle nuove acquisizioni nel settore dei trasporti, l’aggiudicazione attraverso la Todini Costruzioni Generali di due nuovi progetti in Ucraina e Georgia per un valore di circa 273 milioni di euro. Le due iniziative sono precedenti all’accordo strategico con il gruppo Impregilo.
Obbligazioni
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Esm, studia bond per due miliardi
pag. 26
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IMPREGILO-SALINI
Il gruppo vince tre commesse nell’Est Europa
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«default selettivo»
pag. 26
Simone Filippetti MILANO
Autogrillsi farà in due. Una parte gli storici ristoranti a pon- te sulle autostrade. Chiamatela
"AutoFood". Dall’altra i duty free negli aeroporti. Chiamate- la "AutoDuty". Il colosso italia- no delle concessioni sta stu- diando lo spin-off delle sue due gambe di attività. Il 2013 sarà dunque l’anno del riassetto per tuttol’impero dellafamiglia Be- netton. La nuova Autogrill va dipari passo conil riassetto del- le autostrade e degli aeroporti di Atlantia-Adr (si veda altro pezzo in pagina).
Dopo quasi due anni di ru- mors, indiscrezioni e anticipa- zioni,èarrivata ladecisioneuffi- ciale su quella che si preannun- cia come una delle più grosse operazioni finanziarie del 2013 a PiazzaAffari.Finalizzataatrova- re un alleato per la divisione du- tyfree(giàventilatatempofadal- lo stesso Gilberto Benetton) per diventare ilnumero uno almon- do:ec’ègiàchisispingeafareno- mi. Per esempio quello – come ipotizzava ieri la banca d’affari Citigroup – del gigante svizzero Dufry,matrimoniochecreereb- be di gran lunga il primo colosso delmercato.Glispin-offsonoco- sararaallaBorsadiMilano:l’ulti- mo è stato, due anni fa, quello di Fiat Spa e Fiat Industrial; e più indietrobisogna risalirea quello del gruppo autostradale Gavio (tra Sias e Auto To-Mi).
Non è un caso che l’annuncio,
sebbene vago e limitato a parla- re di uno «studio di fattibilità», sia arrivato ieri. Così ci sono 11 mesidavantiperportareatermi- nelascissionee verosimilmente chiuderlaentrol’anno.Allavoro (anche se mandati ufficiali non risultano ancora essere stati af-
fiati) ci sono Mediobanca, più Unicredit e l’americana Citi- group, queste ultime due stori- camente vicina ad Autogrill nel- leoperazioni più rilevanti.
La scissione è un passo che il mercato auspicava da tempo (e infatti ieri la Borsa ha reagito con un brioso +4,59%) e che la stessa azienda in qualche modo stava sondando, aspettando so- lo il momento più propizio per farla.PerchéspacchettareAuto- grill?Il primo motivo è squisita- mente industriale, ossia cerca- re un partner per la parte duty free (più difficile da fare con un’aziendachecombinaduebu- siness). Il secondo è di estrarre valore.Laveritàèchenonostan- tecondividanoinparte lestesse location(aeroporti),ristorazio- ne e negozi non sono attività si- nergiche. «Sono due business moltodiversi–nota StefanoLu- stig, analista di Equita Sim - uno molto capital intensive, quello della ristorazione. L’altro a più altimargini.Undomanichivuo- le potrà decidere se investire sul food o sui duty free». Più ba- nalmente, profumi e alcolici possono restare sugli scaffali per molto tempo, il cibo ogni giorno a cucinato fresco e que- sto assottiglia i margini.
Le due anime, dunque, sotto sotto lo stesso cappello non rie- scono a esprimere il pieno valo- re. Soprattutto i duty free. Dei 6 miliardi che Autogrill fattura, la parte ristorazione conta per 4, i duty free per 2. Il tutto genera
una redditività di 600 milioni.
Ma il Food&Beverage soffre di più la crisi dei consumi. E osser- vando i bilanci si vede che dal 2004 a oggi il Mol della ristora- zione è rimasto quasi fermo (da 350a360milioni),mentrelared- ditività dei duty free aumenta e la divisione, con solo un terzo del fatturato, fa quasi la metà (264milioni)deimarginiditutto il gruppo. La separazione do- vrebbefaremergerequelpoten- ziale oggi inespresso e soffocato sottoun"marchio"unico.Poten- zialecheilmercatohagiàintravi- sto: il titolo (ieri +4,59%) ad ago- sto quotava 6 euro ed è salito a 9 in sei mesi. Ci può essere spazio ulteriore: la stessa Citi ipotizza unvalorepost-scissionedi12eu- rodei due titoli.
Ma come sarà la nuova Auto- grill? Il mercato ha già iniziato a disegnare delle ipotesi. I broker si attendono uno spin-off in sen- sopieno,ossiaunascissionepro- porzionale. Gli attuali azionisti, che oggi hanno in mano un tito- lo, che vale 9,3 euro di un’azien- dachecapitalizzacirca2,3miliar- di, un domani si troverebbero in mano due azioni, una della "Au- toFood"eunadella"AutoDuty":
perEquitalaspartizionepotreb- beesseredivisatrauna"AutoFo- od"che,sullabasedell’attualeca- pitalizzazione, varrebbe 1,7 mi- liardi;euna"AutoDuty"valoriz- zata 600 milioni. Ma questo di- penderà anche da come sarà di- stribuito il debito.
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Credit default swap
Variazione in %
Indice 1
sett.
1 mese
1 anno
Energia -1,15 3,12 -0,46
Materiali -1,59 -0,74 -3,28 Industriali -1,23 1,79 7,05 Beni voluttuari -0,97 2,63 16,10 Beni prima necessità -0,29 2,38 13,80
Salute -0,60 4,00 16,23
Finanza -0,60 3,10 18,48
Informatica -1,10 -0,76 3,15 Telecomunicazione 0,60 1,03 4,51 Pubblica utilità -0,55 -0,70 -1,74 Fonte: elaborazione degli indici settoriali azionari mondiali di Msci
VOLATILITÀ A CONFRONTO 1 mese
3 mesi
6 mesi Azioni (Msci Italia) 20,56 18,37 22,69 Obbligazioni (Jpm Italia) 5,55 6,14 6,73
Indici settoriali mondiali
Materie Prime
PETROLIO
Accelera l’utile di Exxon e Chevron
pag. 29
Dinastie & finanza. Come cambia l’impero di Ponzano Veneto IL PROGETTO
Laura Galvagni Marigia Mangano
Una scelta di opportunità ma anche di necessità. In un anno esatto la famiglia Benet- ton ha gettato le basi per ridi- segnare completamente il gruppo che controlla. È parti- ta a febbraio del 2012 con il de- listing del tessile, ha prosegui- to a fine anno con l’avvio del progetto Gemina-Atlantia e ora ha comunicato ufficial- mente la scissione di Auto- grill. Tre operazioni che val- gono in tutto 14 miliardi euro tra un’Opa con delisting (Be- netton Group), un’Ops solo carta (Atlantia-Gemina) e una scissione (Autogrill).
Una montagna di denari spe- cie in un momento in cui la Borsa è teatro più di ristruttu- razioni che di riassetti di natu- ra straordinaria. Ma d’altra
parte, a Ponzano Veneto c’era- no due priorità da gestire: il passaggio generazionale,la re- visione del progetto Sintonia.
Il tutto con l’obiettivo di estra- polare il maggior valore possi- bile dagli asset in portafoglio.
Lasistemazionedegliequili- bri in famiglia è stato il primo nodo ad essere sciolto proprio per favorire i passaggi succes- sivi.Comeprimacosasonosta- ti fissati paletti precisi per una gestione comune e condivisa dell’intero patrimonio. In ra- gione di ciò, a suo tempo è sta-
todecisodisuddividereilcapi- talesocialedi Edizioneinquat- tro quote del 20% ciascuno da assegnare ognuna ai quattro soci fondatori (Luciano, Gil- berto, Giuliana e Carlo) trami- te le società Regia, Proposta, Evoluzione e Ricerca, oltre a unaquotadello0,25%che faca- po direttamente ai 4 fratelli, mentreilrimanente 19%, rical- cando lo schema presente in Ragione sapa, è stato spartito tra i figli dei fondatori, in nuda proprietà con diritto di usu- fruttoa favoredeirispettivige- nitori. In quell’occasione, pe- raltro, ogni fratello ha indicato il suo successore nominando quattro rappresentanti della nuovagenerazionedafarsede- re in consiglio: Alessandro Be- netton (Luciano), Franca Ber- tagninBenetton(Giuliana),Sa- brina Benetton (Gilberto) e
Christian Benetton (Carlo).
Definiti gli affari interni, si è partiti con la prima fase del riassetto societario che ha vi- sto la famiglia impegnata nel delisting dello storica attività del tessile. Che peraltro, ha se- gnato anche l’ascesa di Ales- sandro Benetton al vertice del gruppo di abbigliamento. La decisione è stata presa anche perché la dinastia, consapevo- ledellanecessitàdiunaristrut- turazione profonda del busi- ness, ha voluto evitare il con- frontoquotidianocongli obbli- ghi stringenti che il mercato azionario impone, soprattutto in termini di risultati. Di pari passo Treviso ha poi maturato laconsapevolezzadi dover da- re una svolta importante an- che all’altro braccio operativo del gruppo, quello delle infra- strutture. Il progetto origina-
rio di Sintonia, a cui fanno ca- po Atlantia e Gemina, è, nella sostanza, fallito. Nata, con il supporto anche di altri soci, per fare investimenti interna- zionali nel settore delle grandi opere e sostenere una crescita dimensionale dei propri asset, la holding ha dovuto nel corso del suo percorso scontrarsi conuna crisicongiunturale as- sai complessaenonprevedibi- le. Da qui la scelta di spostare la sede dal Lussemburgo all’Italia,unpassaggiosimboli- co ma che nei fatti è l’ammis- sionediunafocalizzazionenel- la gestione dei soli asset italia- ni. Tassello chiave per poter immaginare una seconda vita per Sintonia era però l’ok da parte del Governo italiano al nuovo contratto di program- ma per Aeroporti di Roma, controllatada Gemina. Il via li- bera è arrivato in zona Cesari- ni,poco dopoNatale, maappe- na incassato il sigillo, Atlantia ha avviato i lavori per propor- re a Gemina un’offerta pubbli- ca di scambio, preludio di una successivaintegrazione.La ra- tio? Già altri operatori del set- tore autostradale, sofferenti
sul fronte del traffico, si sono aperti al business aeroportua- le.Peraltro, all’internodei pro- pri asset Atlantia ha già alcune società che potrebbe mettere direttamente a disposizione di Adr per la realizzazione dell’ambizioso piano di inve- stimenti che la società ha in programma (nel periodo 2013-2016 l’impegno finanzia- rio è salito a 1,2 miliardidai 900 milioni precedenti). Prima tra tutte è Pavimental, leader in Italianellapavimentazione ae- roportuale. Inoltre, Atlantia può mettere a fattor comune gli anni di esperienza maturati nella gestione e programma- zione degli investimenti. Basti pensare che solo nel 2011 ha messo sul piatto 1,1 miliardi di investimenti per modernizza- re la rete autostradale. Quan- to,piùomeno,Adrdovràspen- dere in tre anni per rilanciare Fiumicino. Completa il dise- gnolascissionediAutogrillan- nunciata ieri che potrebbe an- che preludere all’ingresso di nuovisoci.Anchein questo ca- so il confine tra opportunità e necessità è sottile.
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I numeri di Autogrill
TRASPORTO AEREO
Alitalia a corto di liquidità Prestito-ponte da 200 milioni
u pagina 24
Variaz. in punti base Acquisto 30.01 25.01 02.01 Chi migliora
Bipiemme (I) 01.02 402,59 — -21
-38Stmicroelectron (I) 01.02 127,00 3 -12
-27Banco Popular Es (E) 31.01 378,25 — 4
-25Tlfnktib Ericson (SW) 01.02 120,45 — -10
-20Finmeccanica (I) 01.02 328,30 — -17
-12Accor (F) 01.02 130,94 -5 -2
-10Thales (F) 01.02 88,79 1 3
-6Chi peggiora
Peugeot (F) 01.02 738,25 — 71
125Telecom (I) 01.02 286,84 3 17
48Monte Dei Paschi (I) 01.02 503,06 41 64
42Lafarge (F) 01.02 268,07 — 30
37Telefonica (E) 01.02 241,67 2 14
36Heidelbgcement (D) 01.02 263,13 — 33
33Repsol (E) 01.02 200,62 — 4
32I credit default swap sono contratti con cui un soggetto, a fronte di pagamenti a favore della controparte, si protegge dal rischio di credito associato ad un deter- minato sottostante.Il rischio di default è collegato ad un emittente obbligaziona- rio, per un prestito di durata quinquennale, emesso in Euro e di ranking senior.
Per i titoli sovrani, invece, il prestito è emesso in Dollari USA, mantenendo la durata quinquennale ed il ranking senior. I valori sono espressi in punti base ed indicanopercentualmente ilcosto della copertura dalrischio per valore noziona- le dell'asset sottostante. Se, per esempio, il valore facciale dei titoli sottoscritti è di100mila euro, ed il valore del cdsè di 200punti base, vuol dire che il sottoscrit- tore deve pagare ogni anno 2.000 euro (2% appunto) per assicurarsi dal rischio d'insolvenza dell'emittente.
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi de Il Sole 24 Ore su dati Thomson Reuters