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Come funziona il catasto terreni presso l Agenzia delle Entrate: particelle, mappe, stime.

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Il catasto terreni

Autore: Edizioni Simone | 14/08/2016

Come funziona il catasto terreni presso l’Agenzia delle Entrate:

particelle, mappe, stime.

Il catasto Terreni in Italia è: geometrico, particellare e non probatorio (il certificato, infatti, non ha funzione di prova).

La costituzione del Catasto terreni, passa attraverso le seguenti fasi:

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— formazione;

— pubblicazione;

— attivazione;

— conservazione.

La formazione del catasto terreni avviene attraverso le seguenti operazioni:

— topografiche:

— operazioni preliminari (delimitazione, terminazione);

— operazioni di rilevamento (rilievo di terreno, disegno della mappa, calcolo delle aree);

— estimative:

— qualificazione;

— classificazione;

— classamento;

— formazione delle tariffe d’estimo;

Le operazione di rilievo topografico hanno come scopo il rilievo della particella, cioè di “una porzione continua di terreno, situata nello stesso comune e nello stesso foglio, appartenente allo stesso possessore e della medesima qualità e classe o destinazione d’uso”, e la rappresentazione planimetrica della stessa su fogli di mappa.

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Ogni particella è contrassegnata da un numero di mappa ed il contorno di essa è rappresentato graficamente da una linea continua; di essa si calcola la superficie in ettari.

La mappa catastale è suddivisa in fogli progressivi numerati (normalmente in scala 1:2.000), che nel territorio comunale partono da nord a sud e nella direzione da ovest a est. Ogni foglio di mappa catastale comprende, ed ha riportato graficamente in scala, un certo numero di particelle, contraddistinte da un numero chiamato anche mappale.

La linea che contorna la particella catastale sulla mappa rappresenta la linea di confine della stessa: per individuarla in un foglio di mappa, occorre quindi sapere il numero del foglio, il numero della particella ed il comune di cui fa parte.

Nella mappa catastale sono anche rappresentati fiumi, laghi, strade etc., che, non essendo particelle, sono privi di numerazione.

Tutti i fogli di mappa catastale di un Comune censuario sono contenuti in un’altra mappa in scala più grande, chiamata “Quadro di unione”, generalmente in scala 1:25.000, ormai presente solo in formato cartaceo al catasto.

Oggi quasi tutte le mappe catastali dei Comuni italiani sono state digitalizzate ed il catasto rilascia una copia in formato A/3 oppure A/4 di una parte del foglio di mappa che è in formato A/0; questo documento rilasciato viene chiamato

“Estratto di mappa Catastale”.

Le operazioni estimative hanno come finalità l’attribuzione ad ogni particella della qualità e della classe che le compete (classamento) e il calcolo delle rendite catastali da applicare alle diverse qualità e classi (tariffe d’estimo).

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Operazioni di stima

Le operazioni di stima sono:

— la qualificazione, che consiste nel distinguere i terreni di ciascun Comune secondo le varie loro qualità, ossia secondo le specie essenzialmente differenti, tanto per la diversa coltivazione a cui vengono di solito destinati i terreni stessi, quanto per il diverso loro prodotto spontaneo, o anche per altre condizioni o circostanze notevoli o permanenti;

— la classificazione, che consiste nel suddividere ogni qualità in tante classi quanti sono i gradi della rispettiva produttività, tenuto conto delle condizioni fisiche ed economiche influenti sulla rendita netta, e precisando per ciascuna classe le principali caratteristiche che valgono a distinguerla dalle altre;

— il classamento, che ha come fine l’attribuzione a ciascuna particella di una specifica qualità di coltura e di una classe di redditività;

— la formazione delle tariffe, che determina i redditi dominicali ed agrari per ciascuna qualità di coltura e classe individuata in ogni zona censuaria, rapportati all’unità di superficie.

Le tariffe d’estimo esprimono il reddito dominicale o il reddito agrario per ogni qualità e classe, per ettaro di superficie, in moneta legale, con riferimento all’epoca censuaria.

Il reddito dominicale (RD) è il reddito medio ordinario, traibile dal terreno

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attraverso l’esercizio di attività agricola da parte del proprietario, stimato a fini catastali.

Il reddito agrario (RA) è invece il reddito medio ordinario spettante a chi gestisce l’attività agricola sul fondo (imprenditore agricolo), direttamente o anche mediante l’opera di terzi, al fine di ricavarne il maggior profitto possibile.

Mentre, quindi, il reddito dominicale è costituito dalla rendita attribuibile al fondo, il reddito agrario deriva dallo sfruttamento del fondo.

Per determinare i relativi redditi (dominicale ed agrario) si moltiplica la superficie del terreno per la tariffa applicata dal Comune in cui è ubicato, per la qualità e per la classe di appartenenza.

L’aggiornamento degli estimi dei terreni avviene con cadenza decennale.

A seguito della informatizzazione degli atti catastali, che non hanno più ovviamente un significato fisico, c’è stata una radicale trasformazione di tutti i documenti catastali originari. Il catasto . attualmente distinto in due archivi:

— archivio elettronico dei dati censuari a sua volta composto da:

— archivio delle partite;

— archivio delle particelle;

— archivio degli intestati.

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— mappa particellare.

La “partita” è un complesso di beni aventi intestazione comune (stessa ditta) ed è tradizionalmente identificata mediante un numero; l’insieme delle particelle che risultano intestate a un determinato possessore o a più possessori in forma indivisa costituisce la partita catastale.

Con l’avvento del nuovo sistema informatico catastale la partita . scomparsa, lasciando il posto al semplice nominativo degli intestatari del bene: la ditta catastale.

Le cosiddette partite speciali sono:

— partita 0: elenco dei numeri di mappa soppressi;

— partita 1: aree di enti urbani e promiscui;

— partita 2: accessori comuni ad enti rurali o ad enti urbani e rurali;

— partita 3: aree di fabbricati rurali o urbani da accertare divisi in subalterni;

— partita 4: acque esenti da estimo;

— partita 5: strade pubbliche.

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