riprendendo lentamente la propria vita con una ferita importante da cicatrizzare e un proces- so doloroso di lutto. Il festival Donizetti Opera sente il bisogno, quest’anno, di mettersi al ser- vizio della comunità e, con le sue risorse, di contribuire ai processi di “guarigione” in atto e alla trasformazione dell’evento drammatico vissuto da Bergamo. Da sempre l’opera lirica mette in scena il dolore e la gioia tramite i drammi di uomini e donne che diventano eroi senza aver- lo scelto. È tempo di mettere in gioco questi contenuti artistici e culturali affinché assumano un ruolo sociale: lenire il dolore e curare l’“anima” di chi è rimasto. Da qui è nato un tavolo di lavoro che porta professionisti del mondo dell’opera e della psicologia a riflettere insieme e a creare nuovi contenuti artistici che abbiano uno sguardo “curativo”. Il tavolo di ricerca si pone chiaramente la domanda e lavora su come l’opera lirica, e il festival bergamasco in particola- re, possano pienamente ricoprire questo ruolo sociale; un ruolo poco interpretato fino ad ora e che può aprire una nuova visione di questa forma artistica. Donizetti diventa così una risorsa straordinaria di cura e di crescita per la comunità. Già da quest’anno il festival vuole condi- videre stimoli utili a una più intensa partecipazione, grazie all’esperienza operistica ma non solo, per aiutare la comunità a curare la ferita traumatica vissuta e il processo di lutto in corso.
2020 was a painful year for the community of Bergamo: an extraordinary emergency situation, many human losses, a strong traumatic experience for families and the community, the most ex- treme anguish presented in everyday life. Individuals, families, and the whole city are slowly re- covering their lives with a major wound to heal and a painful process of mourning underway. The Donizetti Opera festival feels the need, this year, to serve the community and, with its resources, to contribute to the processes of “healing” and to the transformation of these tragic events ex- perienced by Bergamo. Opera has always staged grief and joy through the passions of men and women who have accordingly been turned into heroes. It is high time we endowed these artistic and cultural contents with a social role: to soothe the pain and heal the soul of those who have re- mained. This gave rise to a research group that brings professionals from the world of opera and psychology to reflect together and to create new artistic contents with a social and “curative” orien- tation. This research group clearly poses the question and works on how opera, and the Bergamo Festival in particular, can fully assume this social role; a role that has perhaps been little played so far and that can open up a new vision of this artistic form. Donizetti thus becomes an extraordinary resource of healing and growth for the community. Already this year, the Festival will share some reflections aimed at a broader and more intense participation of its audience, thanks to its operatic experience but not only, to help the whole community to heal the traumatic wound they have expe- rienced and deal with the mourning process they are going through.
Per approfodimenti / Find out more donizetti.org/daldoloreallarinascita
Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta su Rai5 e su Rai Radio3 Direttore Riccardo Frizza
Progetto creativo ricci/forte Regia Stefano Ricci Scene Marco Rossi Costumi Gianluca Sbicca Lighting design Alessandro Carletti Coreografie Marta Bevilacqua Assistente alla regia Liliana Laera Assistente alla scenografia Francesca Sgariboldi
Assistente alle luci Ludovico Gobbi Orchestra Donizetti Opera Coro Donizetti Opera Maestro del coro Fabio Tartari Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti
Azione tragica in tre atti di Giovanni Emanuele Bidera e Agostino Ruffini Musica di Gaetano Donizetti
Prima esecuzione: Parigi, Théâtre Italien, 12 marzo 1835 Edizione critica a cura di Maria Chiara Bertieri © Fondazione Donizetti
Marino Faliero . . . .Michele Pertusi Israele Bertucci. . . Bogdan Baciu Fernando . . . .Michele Angelini Elena . . . .Francesca Dotto Steno . . . .Christian Federici Leoni . . . .Dave Monaco Irene . . . .Anaïs Mejías Un gondoliere. . . .Giorgio Misseri Beltrame . . . .Stefano Gentili Pietro . . . .Diego Savini Strozzi . . . .Vassily Solodkyy Vincenzo . . . .Daniele Lettieri Figli d’Israele . . . .Enrico Pertile Giovanni Dragano Angelo Lodetti Voce di dentro . . .Piermarco Viñas Mazzoleni Donizetti webTV
Venerdì 20 novembre – dalle ore 19.30
Marino Faliero
Direttore di scena Mauro De Santis
Direttore musicale di palcoscenico Alberto Zanardi Primo maestro di sala Daniela Pellegrino
Secondo maestro di sala e di palcoscenico Marco Regazzi
Maestro di palcoscenico Giulia Magarelli Maestro accompagnatore del coro Sem Cerritelli Maestro alle luci Edoardo Bottacin
Maestro collaboratore ai sovratitoli Alberto Sonzogni ORCHESTRA DONIZETTI OPERA
Violini primi Massimo Spadano•, Giulia Cerra**, Antonietta La Donna, Barbara Krugher, Antonio Lubiani, Alessia De Filippo, Giacomo Bramanti, Michele Poccecai, Sidorela Cuedari, Roberto Terranova
Violini secondi Francesco Salsi*, Lorenzo Tagliazucchi, Silvia Maffeis, Stefania Trovesi, Giacomo Trevisani, Anna Pecora, Filippo Palermo, Rossella Pirotta
Viole Christian Serazzi*, Laura Hernandez Garcia, Tamami Sohma, Nicola Sangaletti, Davide Bravo, Flavia Giordanengo
Violoncelli Andrea Cavuoto*, Flavio Bombardieri, Claudio Giacomazzi, Marcella Schiavelli, Anna Montemagni
Contrabbassi Andrea Giovanni Sala*, Alan Cretti, Nicola Ziliani
Flauti Maurizio Saletti*, Nadia Vecchi (ottavino) Oboi Giovanni Pietro Corna*, Marco Ambrosini Clarinetti Damiano Bertasa*, Giuseppe Bonandrini Fagotti Anna Maria Barbaglia*, Deborah Vallino Corni Ezio Mario Teodoro Rovetta*,
Dimer Maccaferri, Massimo Capelli, Ivan Zaffaroni Trombe Fabio Codeluppi*, Matteo Fagiani Tromboni Emanuele Quaranta*, Matteo Del Miglio, Stefano Belotti
Arpa Francesca Virgilio Timpani Athos Bovi
Percussioni Paolo Grillenzoni, Sebastiano Nidi Ispettore Fulvio Facchera
Responsabile organizzativo Christian Serazzi
•Spalla *Prima parte **Concertino
CORO DONIZETTI OPERA
Soprani Nina Almark, Annalisa Alzanese, Eleonora Colombo, Katia Di Munno,
Letizia Grosselli, Mara Liepina, Francesca Longa, Patrizia Negrini, Patrizia Rottini, Elisa Serafini Mezzosoprani Magdalena Aparta,
Antonella Bronzato, Manuela Di Martino, Sandra Pacheco, Ilaria Magrini, Claudia Peri,
Gigliola Secomandi, Wilma Lazzarini
Tenori primi Francesco Cortinovis, Marco Ferrari, Marco Gaspari, Giovanni Gregnanin,
Simone Lollobattista, Lucas Lopes Pereira, Cristian Magrì, Enrico Pertile, Ezio Pirovano, Maurizio Minelli, Daniele Mutti
Tenori secondi Giovanni Dragano, Gianluigi Gremizzi, Marco Guidorizzi, Roberto Medaina, Mario Passaquindici, Aronne Rivoli, Marco Tomasoni Baritoni Angelo Lodetti, Fulvio Ottelli, Francesco Pozza, Rossano Duzioni, Piermarco Viñas Mazzoleni Bassi Mario Binetti, Marco Durizzi, Lorenzo Mazzucchelli, Ezio Passerini, Filippo Quarti, Gabriele Valsecchi PERFORMER
Lucia Cinquegrana, Emma Zani,
Pierre-Etienne Morille, Alessandro Hartmann, Luca Parolin, Sara Paternesi, Alessio Urzetta (cover) TECNICI
Capo Macchinisti Carlo Micheletti
Macchinisti Andrea Becchetti, Gabriele Buonomo, Marco Filetti, Fabio Flora, Pietro Patteri
Capo Elettricisti Alessandro Andreoli Elettricisti Emanuele Agliati, Igor Albini, Matteo Benzoni, Dalibor Kuzmanic, Luca Topsidakis, Cristian Tasca Attrezzista Alberto Allegretti Capo Sarti Cinzia Mascheroni
Sarti Rebecca Cattaneo, Anastasia Crippa, Francesco Tagliarini, Daniela Venuta, Alessia Quirci
Collaboratori Francesco Bonati, Alessandro Rota Responsabile Trucco e Parrucco Raul Ivaldi Trucco Laura Busetti, Chiara Cividini Parrucco Adriana Hair Style ALLESTIMENTI
Scene Scene realizzate dal laboratorio di scenografia “Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli” del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Carpenteria metallica Bombonati Giampaolo
Costumi Costumi realizzati presso il laboratorio di sartoria del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Calzature CTC
Service tecnici Sestante, Airone
ATTO PRIMO
Venezia, 1355. I lavoratori dell’arsenale com- mentano una scritta apparsa a Rialto che accusa Elena, moglie del doge Marino Faliero, di aver tra- dito il marito. Il loro capo, Israele Bertucci, ricorda l’impresa di Zara alla quale aveva partecipato con Faliero. Arriva Steno, un arrogante patrizio: accusa gli artigiani di non lavorare abbastanza e minaccia punizioni. Israele e i suoi criticano la prepotenza dei nobili. Nel palazzo del doge, suo nipote Fernando, innamorato corrisposto di Elena, ha deciso di la- sciare Venezia. Giunge Elena, che gli dona un velo a ricordo del loro amore. Il doge, ignaro del legame tra i due, allontana la moglie e confida al nipote il proprio turbamento per l’infamante accusa a lei rivolta. Faliero è anche amareggiato per l’invito a una festa in maschera del patrizio Leoni, alla qua- le si sente costretto a partecipare. Rimasto solo, il doge è raggiunto da Israele che gli svela una con- giura contro i patrizi. I due si accordano: alla festa di Leoni, Israele indicherà al doge il numero e il nome di coloro che hanno aderito. Nel palazzo di Leoni arrivano Faliero, Elena e Fernando. Il doge si ap- parta con Israele che gli comunica che i congiurati agiranno la notte stessa, muovendo da San Gio- vanni e Paolo. Elena è infastidita da una maschera.
È Steno, che Fernando sfida a duello: si incontre- ranno all’alba, a San Giovanni.
ATTO SECONDO
I congiurati si riuniscono a San Giovanni. Arriva an- che Fernando che attende l’ora del duello. Quando il campanile suona le tre, si avvia al luogo stabilito.
I congiurati escono allo scoperto, raggiunti dal doge. Mentre un temporale si avvicina, si sente un rumore di spade: Fernando è stato colpito a morte e nell’agonia indica Steno come suo uccisore.
ATTO TERZO
Nel palazzo ducale, Faliero annuncia a Elena la morte di Fernando. In quel momento entra Leoni a reclamare la presenza del doge contro i congiura- ti. Faliero se ne dichiara capo e si proclama re, ma viene arrestato dagli sbirri, mentre Elena si abban- dona alla disperazione. Nella sala del Consiglio dei Dieci, Faliero, Israele e gli altri congiurati vengono condannati a morte. Rimasto solo, il doge deposto viene raggiunto da Elena. Faliero le chiede di es- sere sepolto con il velo che il nipote portava con sé. Elena lo riconosce e, assalita dal rimorso, con- fessa di aver amato Fernando. Dapprima furioso, Faliero si placa, perdona la sposa e si avvia al pa- tibolo. Elena prega e, quando i tamburi annunciano l’esecuzione, cade svenuta.
ACT I
Venice, 1355. The workers of the arsenal comment on an inscription that appeared in Rialto accusing Elena, wife of Doge Marino Faliero, of having be- trayed her husband. Their leader, Israele Bertucci, remembers the enterprise of Zadar in which he had taken part alongside Faliero. Steno, an arrogant patri- cian, arrives: he accuses the artisans of not working enough and threatens to punish them. Israele and his people criticize the arrogance of the nobles. In the palace of the doge, his nephew Fernando, in love with Elena, has decided to leave Venice. Elena arrives and gives him a veil as a token of their love. The doge, una- ware of the love bond between the two, drives his wife away and confides to his nephew his upset about the shameful accusation made against her. Faliero is also embittered by the invitation to a masquerade by patri- cian Leoni, in which he feels compelled to participate. Left alone, the doge is joined by Israele who reveals him that a conspiracy against the patricians is being plotted. The two agree: during Lioni’s ball, Israele will indicate to the doge the number and names of those who have joined. Faliero, Elena and Fernando arrive to the palace of Lioni. The doge leaves with Israele, who tells him that the conspirators will act that very night, moving from the Church of “San Giovanni e Paolo”. Elena is pestered by a masked figure. It is Steno, who is challenged to a duel by Fernando: they will meet at dawn, in San Giovanni.
ACT TWO
The conspirators meet in San Giovanni. Fernando also arrives and waits for the duel to begin. When the bell tower rings three o’clock, he goes to the estab- lished place. The conspirators come out into the open, joined by the doge. As a thunderstorm approaches, a sound of swords is heard: Fernando has been fatally injured and, in his agony, he points to Steno as his killer. ACT THREE
In the ducal palace, Faliero announces the death of Fernando to Elena. At that moment, Leoni enters to claim the presence of the doge against the conspira- tors. Faliero declares to be their leader and proclaims himself king, but he is arrested by the guards, while Elena surrenders to despair. In the hall of the Council of the Ten, Faliero, Israele and the other conspirators are sentenced to death. Left alone, the deposed doge is joined by Elena. Faliero asks her to be buried with the veil that his nephew was wearing. Elena rec- ognizes it and, overcome by remorse, confesses her love for Fernando. At first Faliero is furious, but then regains his peace, forgives his bride, and goes to the gallows. Elena prays and, when the drums announce his execution, falls unconscious.
L’OPERA IN BREVE
Marino Faliero è un’opera importantissima nella carriera di Donizetti, la prima scritta per l’estero e il suo debutto a Parigi, al Théâtre-Italien, dove Ros- sini, direttore-ombra del teatro, mise in scena agli inizi del 1835 il quarto e ultimo derby (dopo quelli di Genova nel ‘28, del Carcano di Milano nel ‘30-31 e della Scala nel ‘31-32) fra i due maggiori operi- sti italiani della generazione successiva alla sua, appunto Donizetti e Vincenzo Bellini. Nonostante l’importanza dell’occasione, Donizetti non giocò sul sicuro: scelse come soggetto una tragedia storica di Casimir Delavigne, ispirata alla decapitazione del
“vero” Doge Marino Faliero, dove le passioni private si intrecciano alla cospirazione politica, sullo sfon- do di una Venezia trecentesca inquietante e “nera”, attraversata da congiure e delatori che intrigano fra feste e serenate di gondolieri. Il libretto di Giovanni Emanuele Bidera fu revisionato a Parigi dall’esule mazziniano Agostino Ruffini. L’opera presenta alcu- ne caratteristiche inconsuete: il tenore, parte scritta per il divo Giovanni Battista Rubini, muore alla fine del secondo atto; la primadonna, che fu la non meno celebre Giulia Grisi, non ha la consueta cavatina di sortita; il protagonista è il basso, che alla prima fu Luigi Lablache. L’opera debuttò il 12 marzo 1835 e, nonostante le poche repliche per problemi contin- genti, fruttò a Donizetti “un bel successo” (parole sue, in una lettera al Dolci del 16 marzo) e la croce di cavaliere della Legion d’onore, anche se non fece il furore che ottenne invece l’opera di Bellini, I Puritani. L’anno successivo, Giuseppe Mazzini avrebbe indi- cato proprio nel Marino Faliero il modello di quell’o- pera “politica” e rivoluzionaria nel quale il filosofo individuava la via maestra per il rinnovamento del te- atro musicale italiano al servizio della causa dell’U- nità. Una strada che Donizetti non poté percorrere e che fu poi incarnata da Verdi. Ma era stato Donizetti il primo a imboccarla con quest’opera cupa e not- turna, drammatica e avveniristica: come scrisse il critico Henry Chorley dopo la “prima” londinese che seguì subito quella parigina, si tratta di “un raffinato esempio” dell’arte di Gaetano Donizetti.
OVERVIEW
Marino Faliero is a very important work in Doni- zetti’s career, the first opera written abroad and his debut in Paris, at the Théâtre-Italien, where Rossini, ghost-director of the theatre, staged in early 1835 the fourth and last derby (after those of Genoa in 1828, Carcano di Milano in 1830-31 and La Scala in 1831-32) between the two major Italian opera composers of the generation following his own, Donizetti and Vincenzo Bellini. Despite the importance of the occasion, Donizetti did not play it safe: he chose as his subject a historical tragedy by Casimir Delavigne, inspired by the beheading of the “real” Doge Marino Faliero, where private passions are intertwined with political conspiracy and with a disquieting and “dark” fourteenth-cen- tury Venice in the background, haunted by con- spiracies and traitors plotting in between parties and serenades of gondoliers. Giovanni Emanuele Bidera’s libretto was revised in Paris by Agostino Ruffini, a Mazzinian exile. The opera displays some unusual features: the tenor, a part written for the star Giovanni Battista Rubini, dies at the end of the second act; the prima donna, who was the no less famous Giulia Grisi, does not have the usual ca- vatina di sortita; the protagonist is the bass, a part that was entrusted to Luigi Lablache for the pre- miere. The opera debuted on March 12, 1835 and, despite having only few reruns due to contingent problems, it earned Donizetti “a great success” (his words, in a letter to Dolci dated March 16) and the cross of Knight of the Legion of Honour, although this work was not as successful as Bellini’s one, I Puritani. The following year, Giuseppe Mazzini identified Marino Faliero as the model of a “politi- cal” and revolutionary work which, according the philosopher, could pave the way for the renewal of Italian musical theatre in the service of the cause of Unity. A path that Donizetti could not follow, and which was later trodden by Verdi. But it was Doni- zetti who first embarked on it, with this dark and nocturnal, dramatic and futuristic opera: as the critic Henry Chorley wrote after the London “pre- miere” that immediately followed the Parisian one, it is “a refined example” of Gaetano Donizetti’s art.
Con il sostegno di Main partner Si ringrazia
Un ringraziamento speciale a UBI Banca e agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività della Fondazione Teatro Donizetti. http://artbonus.gov.it/1633–fondazione–teatro–donizetti.html
Maestro accompagnatore del coro Sem Cerritelli Maestro alle luci Edoardo Bottacin
Maestro collaboratore ai sovratitoli Alberto Sonzogni ORCHESTRA DONIZETTI OPERA
Violini primi Massimo Spadano•, Giulia Cerra**, Antonietta La Donna, Barbara Krugher, Antonio Lubiani, Alessia De Filippo, Giacomo Bramanti, Michele Poccecai, Sidorela Cuedari, Roberto Terranova
Violini secondi Francesco Salsi*, Lorenzo Tagliazucchi, Silvia Maffeis, Stefania Trovesi, Giacomo Trevisani, Anna Pecora, Filippo Palermo, Rossella Pirotta
Viole Christian Serazzi*, Laura Hernandez Garcia, Tamami Sohma, Nicola Sangaletti, Davide Bravo, Flavia Giordanengo
Violoncelli Andrea Cavuoto*, Flavio Bombardieri, Claudio Giacomazzi, Marcella Schiavelli, Anna Montemagni
Contrabbassi Andrea Giovanni Sala*, Alan Cretti, Nicola Ziliani
Flauti Maurizio Saletti*, Nadia Vecchi (ottavino) Oboi Giovanni Pietro Corna*, Marco Ambrosini Clarinetti Damiano Bertasa*, Giuseppe Bonandrini Fagotti Anna Maria Barbaglia*, Deborah Vallino Corni Ezio Mario Teodoro Rovetta*,
Dimer Maccaferri, Massimo Capelli, Ivan Zaffaroni Trombe Fabio Codeluppi*, Matteo Fagiani Tromboni Emanuele Quaranta*, Matteo Del Miglio, Stefano Belotti
Arpa Francesca Virgilio Timpani Athos Bovi
Percussioni Paolo Grillenzoni, Sebastiano Nidi Ispettore Fulvio Facchera
Responsabile organizzativo Christian Serazzi
•Spalla *Prima parte **Concertino
CORO DONIZETTI OPERA
Soprani Nina Almark, Annalisa Alzanese, Eleonora Colombo, Katia Di Munno,
Letizia Grosselli, Mara Liepina, Francesca Longa, Patrizia Negrini, Patrizia Rottini, Elisa Serafini Mezzosoprani Magdalena Aparta,
Antonella Bronzato, Manuela Di Martino, Sandra Pacheco, Ilaria Magrini, Claudia Peri,
Tenori secondi Giovanni Dragano, Gianluigi Gremizzi, Marco Guidorizzi, Roberto Medaina, Mario Passaquindici, Aronne Rivoli, Marco Tomasoni Baritoni Angelo Lodetti, Fulvio Ottelli, Francesco Pozza, Rossano Duzioni, Piermarco Viñas Mazzoleni Bassi Mario Binetti, Marco Durizzi, Lorenzo Mazzucchelli, Ezio Passerini, Filippo Quarti, Gabriele Valsecchi PERFORMER
Lucia Cinquegrana, Emma Zani,
Pierre-Etienne Morille, Alessandro Hartmann, Luca Parolin, Sara Paternesi, Alessio Urzetta (cover) TECNICI
Capo Macchinisti Carlo Micheletti
Macchinisti Andrea Becchetti, Gabriele Buonomo, Marco Filetti, Fabio Flora, Pietro Patteri
Capo Elettricisti Alessandro Andreoli Elettricisti Emanuele Agliati, Igor Albini, Matteo Benzoni, Dalibor Kuzmanic, Luca Topsidakis, Cristian Tasca Attrezzista Alberto Allegretti Capo Sarti Cinzia Mascheroni
Sarti Rebecca Cattaneo, Anastasia Crippa, Francesco Tagliarini, Daniela Venuta, Alessia Quirci
Collaboratori Francesco Bonati, Alessandro Rota Responsabile Trucco e Parrucco Raul Ivaldi Trucco Laura Busetti, Chiara Cividini Parrucco Adriana Hair Style ALLESTIMENTI
Scene Scene realizzate dal laboratorio di scenografia “Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli” del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Carpenteria metallica Bombonati Giampaolo
Costumi Costumi realizzati presso il laboratorio di sartoria del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Calzature CTC
Service tecnici Sestante, Airone
Faliero. Arriva Steno, un arrogante patrizio: accusa gli artigiani di non lavorare abbastanza e minaccia punizioni. Israele e i suoi criticano la prepotenza dei nobili. Nel palazzo del doge, suo nipote Fernando, innamorato corrisposto di Elena, ha deciso di la- sciare Venezia. Giunge Elena, che gli dona un velo a ricordo del loro amore. Il doge, ignaro del legame tra i due, allontana la moglie e confida al nipote il proprio turbamento per l’infamante accusa a lei rivolta. Faliero è anche amareggiato per l’invito a una festa in maschera del patrizio Leoni, alla qua- le si sente costretto a partecipare. Rimasto solo, il doge è raggiunto da Israele che gli svela una con- giura contro i patrizi. I due si accordano: alla festa di Leoni, Israele indicherà al doge il numero e il nome di coloro che hanno aderito. Nel palazzo di Leoni arrivano Faliero, Elena e Fernando. Il doge si ap- parta con Israele che gli comunica che i congiurati agiranno la notte stessa, muovendo da San Gio- vanni e Paolo. Elena è infastidita da una maschera.
È Steno, che Fernando sfida a duello: si incontre- ranno all’alba, a San Giovanni.
ATTO SECONDO
I congiurati si riuniscono a San Giovanni. Arriva an- che Fernando che attende l’ora del duello. Quando il campanile suona le tre, si avvia al luogo stabilito.
I congiurati escono allo scoperto, raggiunti dal doge. Mentre un temporale si avvicina, si sente un rumore di spade: Fernando è stato colpito a morte e nell’agonia indica Steno come suo uccisore.
ATTO TERZO
Nel palazzo ducale, Faliero annuncia a Elena la morte di Fernando. In quel momento entra Leoni a reclamare la presenza del doge contro i congiura- ti. Faliero se ne dichiara capo e si proclama re, ma viene arrestato dagli sbirri, mentre Elena si abban- dona alla disperazione. Nella sala del Consiglio dei Dieci, Faliero, Israele e gli altri congiurati vengono condannati a morte. Rimasto solo, il doge deposto viene raggiunto da Elena. Faliero le chiede di es- sere sepolto con il velo che il nipote portava con sé. Elena lo riconosce e, assalita dal rimorso, con- fessa di aver amato Fernando. Dapprima furioso, Faliero si placa, perdona la sposa e si avvia al pa- tibolo. Elena prega e, quando i tamburi annunciano l’esecuzione, cade svenuta.
taken part alongside Faliero. Steno, an arrogant patri- cian, arrives: he accuses the artisans of not working enough and threatens to punish them. Israele and his people criticize the arrogance of the nobles. In the palace of the doge, his nephew Fernando, in love with Elena, has decided to leave Venice. Elena arrives and gives him a veil as a token of their love. The doge, una- ware of the love bond between the two, drives his wife away and confides to his nephew his upset about the shameful accusation made against her. Faliero is also embittered by the invitation to a masquerade by patri- cian Leoni, in which he feels compelled to participate.
Left alone, the doge is joined by Israele who reveals him that a conspiracy against the patricians is being plotted. The two agree: during Lioni’s ball, Israele will indicate to the doge the number and names of those who have joined. Faliero, Elena and Fernando arrive to the palace of Lioni. The doge leaves with Israele, who tells him that the conspirators will act that very night, moving from the Church of “San Giovanni e Paolo”. Elena is pestered by a masked figure. It is Steno, who is challenged to a duel by Fernando: they will meet at dawn, in San Giovanni.
ACT TWO
The conspirators meet in San Giovanni. Fernando also arrives and waits for the duel to begin. When the bell tower rings three o’clock, he goes to the estab- lished place. The conspirators come out into the open, joined by the doge. As a thunderstorm approaches, a sound of swords is heard: Fernando has been fatally injured and, in his agony, he points to Steno as his killer.
ACT THREE
In the ducal palace, Faliero announces the death of Fernando to Elena. At that moment, Leoni enters to claim the presence of the doge against the conspira- tors. Faliero declares to be their leader and proclaims himself king, but he is arrested by the guards, while Elena surrenders to despair. In the hall of the Council of the Ten, Faliero, Israele and the other conspirators are sentenced to death. Left alone, the deposed doge is joined by Elena. Faliero asks her to be buried with the veil that his nephew was wearing. Elena rec- ognizes it and, overcome by remorse, confesses her love for Fernando. At first Faliero is furious, but then regains his peace, forgives his bride, and goes to the gallows. Elena prays and, when the drums announce his execution, falls unconscious.
di Genova nel ‘28, del Carcano di Milano nel ‘30-31 e della Scala nel ‘31-32) fra i due maggiori operi- sti italiani della generazione successiva alla sua, appunto Donizetti e Vincenzo Bellini. Nonostante l’importanza dell’occasione, Donizetti non giocò sul sicuro: scelse come soggetto una tragedia storica di Casimir Delavigne, ispirata alla decapitazione del
“vero” Doge Marino Faliero, dove le passioni private si intrecciano alla cospirazione politica, sullo sfon- do di una Venezia trecentesca inquietante e “nera”, attraversata da congiure e delatori che intrigano fra feste e serenate di gondolieri. Il libretto di Giovanni Emanuele Bidera fu revisionato a Parigi dall’esule mazziniano Agostino Ruffini. L’opera presenta alcu- ne caratteristiche inconsuete: il tenore, parte scritta per il divo Giovanni Battista Rubini, muore alla fine del secondo atto; la primadonna, che fu la non meno celebre Giulia Grisi, non ha la consueta cavatina di sortita; il protagonista è il basso, che alla prima fu Luigi Lablache. L’opera debuttò il 12 marzo 1835 e, nonostante le poche repliche per problemi contin- genti, fruttò a Donizetti “un bel successo” (parole sue, in una lettera al Dolci del 16 marzo) e la croce di cavaliere della Legion d’onore, anche se non fece il furore che ottenne invece l’opera di Bellini, I Puritani.
L’anno successivo, Giuseppe Mazzini avrebbe indi- cato proprio nel Marino Faliero il modello di quell’o- pera “politica” e rivoluzionaria nel quale il filosofo individuava la via maestra per il rinnovamento del te- atro musicale italiano al servizio della causa dell’U- nità. Una strada che Donizetti non poté percorrere e che fu poi incarnata da Verdi. Ma era stato Donizetti il primo a imboccarla con quest’opera cupa e not- turna, drammatica e avveniristica: come scrisse il critico Henry Chorley dopo la “prima” londinese che seguì subito quella parigina, si tratta di “un raffinato esempio” dell’arte di Gaetano Donizetti.
Genoa in 1828, Carcano di Milano in 1830-31 and La Scala in 1831-32) between the two major Italian opera composers of the generation following his own, Donizetti and Vincenzo Bellini. Despite the importance of the occasion, Donizetti did not play it safe: he chose as his subject a historical tragedy by Casimir Delavigne, inspired by the beheading of the “real” Doge Marino Faliero, where private passions are intertwined with political conspiracy and with a disquieting and “dark” fourteenth-cen- tury Venice in the background, haunted by con- spiracies and traitors plotting in between parties and serenades of gondoliers. Giovanni Emanuele Bidera’s libretto was revised in Paris by Agostino Ruffini, a Mazzinian exile. The opera displays some unusual features: the tenor, a part written for the star Giovanni Battista Rubini, dies at the end of the second act; the prima donna, who was the no less famous Giulia Grisi, does not have the usual ca- vatina di sortita; the protagonist is the bass, a part that was entrusted to Luigi Lablache for the pre- miere. The opera debuted on March 12, 1835 and, despite having only few reruns due to contingent problems, it earned Donizetti “a great success” (his words, in a letter to Dolci dated March 16) and the cross of Knight of the Legion of Honour, although this work was not as successful as Bellini’s one, I Puritani. The following year, Giuseppe Mazzini identified Marino Faliero as the model of a “politi- cal” and revolutionary work which, according the philosopher, could pave the way for the renewal of Italian musical theatre in the service of the cause of Unity. A path that Donizetti could not follow, and which was later trodden by Verdi. But it was Doni- zetti who first embarked on it, with this dark and nocturnal, dramatic and futuristic opera: as the critic Henry Chorley wrote after the London “pre- miere” that immediately followed the Parisian one, it is “a refined example” of Gaetano Donizetti’s art.
Con il sostegno di Main partner Si ringrazia
Un ringraziamento speciale a UBI Banca e agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività della Fondazione Teatro Donizetti. http://artbonus.gov.it/1633–fondazione–teatro–donizetti.html
Direttore di scena Mauro De Santis
Direttore musicale di palcoscenico Alberto Zanardi Primo maestro di sala Daniela Pellegrino
Secondo maestro di sala e di palcoscenico Marco Regazzi
Maestro di palcoscenico Giulia Magarelli Maestro accompagnatore del coro Sem Cerritelli Maestro alle luci Edoardo Bottacin
Maestro collaboratore ai sovratitoli Alberto Sonzogni ORCHESTRA DONIZETTI OPERA
Violini primi Massimo Spadano•, Giulia Cerra**, Antonietta La Donna, Barbara Krugher, Antonio Lubiani, Alessia De Filippo, Giacomo Bramanti, Michele Poccecai, Sidorela Cuedari, Roberto Terranova
Violini secondi Francesco Salsi*, Lorenzo Tagliazucchi, Silvia Maffeis, Stefania Trovesi, Giacomo Trevisani, Anna Pecora, Filippo Palermo, Rossella Pirotta
Viole Christian Serazzi*, Laura Hernandez Garcia, Tamami Sohma, Nicola Sangaletti, Davide Bravo, Flavia Giordanengo
Violoncelli Andrea Cavuoto*, Flavio Bombardieri, Claudio Giacomazzi, Marcella Schiavelli, Anna Montemagni
Contrabbassi Andrea Giovanni Sala*, Alan Cretti, Nicola Ziliani
Flauti Maurizio Saletti*, Nadia Vecchi (ottavino) Oboi Giovanni Pietro Corna*, Marco Ambrosini Clarinetti Damiano Bertasa*, Giuseppe Bonandrini Fagotti Anna Maria Barbaglia*, Deborah Vallino Corni Ezio Mario Teodoro Rovetta*,
Dimer Maccaferri, Massimo Capelli, Ivan Zaffaroni Trombe Fabio Codeluppi*, Matteo Fagiani Tromboni Emanuele Quaranta*, Matteo Del Miglio, Stefano Belotti
Arpa Francesca Virgilio Timpani Athos Bovi
Percussioni Paolo Grillenzoni, Sebastiano Nidi Ispettore Fulvio Facchera
Responsabile organizzativo Christian Serazzi
•Spalla *Prima parte **Concertino
CORO DONIZETTI OPERA
Soprani Nina Almark, Annalisa Alzanese, Eleonora Colombo, Katia Di Munno,
Letizia Grosselli, Mara Liepina, Francesca Longa, Patrizia Negrini, Patrizia Rottini, Elisa Serafini Mezzosoprani Magdalena Aparta,
Antonella Bronzato, Manuela Di Martino, Sandra Pacheco, Ilaria Magrini, Claudia Peri,
Gigliola Secomandi, Wilma Lazzarini
Tenori primi Francesco Cortinovis, Marco Ferrari, Marco Gaspari, Giovanni Gregnanin,
Simone Lollobattista, Lucas Lopes Pereira, Cristian Magrì, Enrico Pertile, Ezio Pirovano, Maurizio Minelli, Daniele Mutti
Tenori secondi Giovanni Dragano, Gianluigi Gremizzi, Marco Guidorizzi, Roberto Medaina, Mario Passaquindici, Aronne Rivoli, Marco Tomasoni Baritoni Angelo Lodetti, Fulvio Ottelli, Francesco Pozza, Rossano Duzioni, Piermarco Viñas Mazzoleni Bassi Mario Binetti, Marco Durizzi, Lorenzo Mazzucchelli, Ezio Passerini, Filippo Quarti, Gabriele Valsecchi PERFORMER
Lucia Cinquegrana, Emma Zani,
Pierre-Etienne Morille, Alessandro Hartmann, Luca Parolin, Sara Paternesi, Alessio Urzetta (cover) TECNICI
Capo Macchinisti Carlo Micheletti
Macchinisti Andrea Becchetti, Gabriele Buonomo, Marco Filetti, Fabio Flora, Pietro Patteri
Capo Elettricisti Alessandro Andreoli Elettricisti Emanuele Agliati, Igor Albini, Matteo Benzoni, Dalibor Kuzmanic, Luca Topsidakis, Cristian Tasca Attrezzista Alberto Allegretti Capo Sarti Cinzia Mascheroni
Sarti Rebecca Cattaneo, Anastasia Crippa, Francesco Tagliarini, Daniela Venuta, Alessia Quirci
Collaboratori Francesco Bonati, Alessandro Rota Responsabile Trucco e Parrucco Raul Ivaldi Trucco Laura Busetti, Chiara Cividini Parrucco Adriana Hair Style ALLESTIMENTI
Scene Scene realizzate dal laboratorio di scenografia “Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli” del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Carpenteria metallica Bombonati Giampaolo
Costumi Costumi realizzati presso il laboratorio di sartoria del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Calzature CTC
Service tecnici Sestante, Airone
ATTO PRIMO
Venezia, 1355. I lavoratori dell’arsenale com- mentano una scritta apparsa a Rialto che accusa Elena, moglie del doge Marino Faliero, di aver tra- dito il marito. Il loro capo, Israele Bertucci, ricorda l’impresa di Zara alla quale aveva partecipato con Faliero. Arriva Steno, un arrogante patrizio: accusa gli artigiani di non lavorare abbastanza e minaccia punizioni. Israele e i suoi criticano la prepotenza dei nobili. Nel palazzo del doge, suo nipote Fernando, innamorato corrisposto di Elena, ha deciso di la- sciare Venezia. Giunge Elena, che gli dona un velo a ricordo del loro amore. Il doge, ignaro del legame tra i due, allontana la moglie e confida al nipote il proprio turbamento per l’infamante accusa a lei rivolta. Faliero è anche amareggiato per l’invito a una festa in maschera del patrizio Leoni, alla qua- le si sente costretto a partecipare. Rimasto solo, il doge è raggiunto da Israele che gli svela una con- giura contro i patrizi. I due si accordano: alla festa di Leoni, Israele indicherà al doge il numero e il nome di coloro che hanno aderito. Nel palazzo di Leoni arrivano Faliero, Elena e Fernando. Il doge si ap- parta con Israele che gli comunica che i congiurati agiranno la notte stessa, muovendo da San Gio- vanni e Paolo. Elena è infastidita da una maschera.
È Steno, che Fernando sfida a duello: si incontre- ranno all’alba, a San Giovanni.
ATTO SECONDO
I congiurati si riuniscono a San Giovanni. Arriva an- che Fernando che attende l’ora del duello. Quando il campanile suona le tre, si avvia al luogo stabilito.
I congiurati escono allo scoperto, raggiunti dal doge. Mentre un temporale si avvicina, si sente un rumore di spade: Fernando è stato colpito a morte e nell’agonia indica Steno come suo uccisore.
ATTO TERZO
Nel palazzo ducale, Faliero annuncia a Elena la morte di Fernando. In quel momento entra Leoni a reclamare la presenza del doge contro i congiura- ti. Faliero se ne dichiara capo e si proclama re, ma viene arrestato dagli sbirri, mentre Elena si abban- dona alla disperazione. Nella sala del Consiglio dei Dieci, Faliero, Israele e gli altri congiurati vengono condannati a morte. Rimasto solo, il doge deposto viene raggiunto da Elena. Faliero le chiede di es- sere sepolto con il velo che il nipote portava con sé. Elena lo riconosce e, assalita dal rimorso, con- fessa di aver amato Fernando. Dapprima furioso, Faliero si placa, perdona la sposa e si avvia al pa- tibolo. Elena prega e, quando i tamburi annunciano l’esecuzione, cade svenuta.
ACT I
Venice, 1355. The workers of the arsenal comment on an inscription that appeared in Rialto accusing Elena, wife of Doge Marino Faliero, of having be- trayed her husband. Their leader, Israele Bertucci, remembers the enterprise of Zadar in which he had taken part alongside Faliero. Steno, an arrogant patri- cian, arrives: he accuses the artisans of not working enough and threatens to punish them. Israele and his people criticize the arrogance of the nobles. In the palace of the doge, his nephew Fernando, in love with Elena, has decided to leave Venice. Elena arrives and gives him a veil as a token of their love. The doge, una- ware of the love bond between the two, drives his wife away and confides to his nephew his upset about the shameful accusation made against her. Faliero is also embittered by the invitation to a masquerade by patri- cian Leoni, in which he feels compelled to participate.
Left alone, the doge is joined by Israele who reveals him that a conspiracy against the patricians is being plotted. The two agree: during Lioni’s ball, Israele will indicate to the doge the number and names of those who have joined. Faliero, Elena and Fernando arrive to the palace of Lioni. The doge leaves with Israele, who tells him that the conspirators will act that very night, moving from the Church of “San Giovanni e Paolo”. Elena is pestered by a masked figure. It is Steno, who is challenged to a duel by Fernando: they will meet at dawn, in San Giovanni.
ACT TWO
The conspirators meet in San Giovanni. Fernando also arrives and waits for the duel to begin. When the bell tower rings three o’clock, he goes to the estab- lished place. The conspirators come out into the open, joined by the doge. As a thunderstorm approaches, a sound of swords is heard: Fernando has been fatally injured and, in his agony, he points to Steno as his killer.
ACT THREE
In the ducal palace, Faliero announces the death of Fernando to Elena. At that moment, Leoni enters to claim the presence of the doge against the conspira- tors. Faliero declares to be their leader and proclaims himself king, but he is arrested by the guards, while Elena surrenders to despair. In the hall of the Council of the Ten, Faliero, Israele and the other conspirators are sentenced to death. Left alone, the deposed doge is joined by Elena. Faliero asks her to be buried with the veil that his nephew was wearing. Elena rec- ognizes it and, overcome by remorse, confesses her love for Fernando. At first Faliero is furious, but then regains his peace, forgives his bride, and goes to the gallows. Elena prays and, when the drums announce his execution, falls unconscious.
L’OPERA IN BREVE
Marino Faliero è un’opera importantissima nella carriera di Donizetti, la prima scritta per l’estero e il suo debutto a Parigi, al Théâtre-Italien, dove Ros- sini, direttore-ombra del teatro, mise in scena agli inizi del 1835 il quarto e ultimo derby (dopo quelli di Genova nel ‘28, del Carcano di Milano nel ‘30-31 e della Scala nel ‘31-32) fra i due maggiori operi- sti italiani della generazione successiva alla sua, appunto Donizetti e Vincenzo Bellini. Nonostante l’importanza dell’occasione, Donizetti non giocò sul sicuro: scelse come soggetto una tragedia storica di Casimir Delavigne, ispirata alla decapitazione del
“vero” Doge Marino Faliero, dove le passioni private si intrecciano alla cospirazione politica, sullo sfon- do di una Venezia trecentesca inquietante e “nera”, attraversata da congiure e delatori che intrigano fra feste e serenate di gondolieri. Il libretto di Giovanni Emanuele Bidera fu revisionato a Parigi dall’esule mazziniano Agostino Ruffini. L’opera presenta alcu- ne caratteristiche inconsuete: il tenore, parte scritta per il divo Giovanni Battista Rubini, muore alla fine del secondo atto; la primadonna, che fu la non meno celebre Giulia Grisi, non ha la consueta cavatina di sortita; il protagonista è il basso, che alla prima fu Luigi Lablache. L’opera debuttò il 12 marzo 1835 e, nonostante le poche repliche per problemi contin- genti, fruttò a Donizetti “un bel successo” (parole sue, in una lettera al Dolci del 16 marzo) e la croce di cavaliere della Legion d’onore, anche se non fece il furore che ottenne invece l’opera di Bellini, I Puritani.
L’anno successivo, Giuseppe Mazzini avrebbe indi- cato proprio nel Marino Faliero il modello di quell’o- pera “politica” e rivoluzionaria nel quale il filosofo individuava la via maestra per il rinnovamento del te- atro musicale italiano al servizio della causa dell’U- nità. Una strada che Donizetti non poté percorrere e che fu poi incarnata da Verdi. Ma era stato Donizetti il primo a imboccarla con quest’opera cupa e not- turna, drammatica e avveniristica: come scrisse il critico Henry Chorley dopo la “prima” londinese che seguì subito quella parigina, si tratta di “un raffinato esempio” dell’arte di Gaetano Donizetti.
OVERVIEW
Marino Faliero is a very important work in Doni- zetti’s career, the first opera written abroad and his debut in Paris, at the Théâtre-Italien, where Rossini, ghost-director of the theatre, staged in early 1835 the fourth and last derby (after those of Genoa in 1828, Carcano di Milano in 1830-31 and La Scala in 1831-32) between the two major Italian opera composers of the generation following his own, Donizetti and Vincenzo Bellini. Despite the importance of the occasion, Donizetti did not play it safe: he chose as his subject a historical tragedy by Casimir Delavigne, inspired by the beheading of the “real” Doge Marino Faliero, where private passions are intertwined with political conspiracy and with a disquieting and “dark” fourteenth-cen- tury Venice in the background, haunted by con- spiracies and traitors plotting in between parties and serenades of gondoliers. Giovanni Emanuele Bidera’s libretto was revised in Paris by Agostino Ruffini, a Mazzinian exile. The opera displays some unusual features: the tenor, a part written for the star Giovanni Battista Rubini, dies at the end of the second act; the prima donna, who was the no less famous Giulia Grisi, does not have the usual ca- vatina di sortita; the protagonist is the bass, a part that was entrusted to Luigi Lablache for the pre- miere. The opera debuted on March 12, 1835 and, despite having only few reruns due to contingent problems, it earned Donizetti “a great success” (his words, in a letter to Dolci dated March 16) and the cross of Knight of the Legion of Honour, although this work was not as successful as Bellini’s one, I Puritani. The following year, Giuseppe Mazzini identified Marino Faliero as the model of a “politi- cal” and revolutionary work which, according the philosopher, could pave the way for the renewal of Italian musical theatre in the service of the cause of Unity. A path that Donizetti could not follow, and which was later trodden by Verdi. But it was Doni- zetti who first embarked on it, with this dark and nocturnal, dramatic and futuristic opera: as the critic Henry Chorley wrote after the London “pre- miere” that immediately followed the Parisian one, it is “a refined example” of Gaetano Donizetti’s art.
Con il sostegno di Main partner Si ringrazia
Un ringraziamento speciale a UBI Banca e agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività della Fondazione Teatro Donizetti. http://artbonus.gov.it/1633–fondazione–teatro–donizetti.html
riprendendo lentamente la propria vita con una ferita importante da cicatrizzare e un proces- so doloroso di lutto. Il festival Donizetti Opera sente il bisogno, quest’anno, di mettersi al ser- vizio della comunità e, con le sue risorse, di contribuire ai processi di “guarigione” in atto e alla trasformazione dell’evento drammatico vissuto da Bergamo. Da sempre l’opera lirica mette in scena il dolore e la gioia tramite i drammi di uomini e donne che diventano eroi senza aver- lo scelto. È tempo di mettere in gioco questi contenuti artistici e culturali affinché assumano un ruolo sociale: lenire il dolore e curare l’“anima” di chi è rimasto. Da qui è nato un tavolo di lavoro che porta professionisti del mondo dell’opera e della psicologia a riflettere insieme e a creare nuovi contenuti artistici che abbiano uno sguardo “curativo”. Il tavolo di ricerca si pone chiaramente la domanda e lavora su come l’opera lirica, e il festival bergamasco in particola- re, possano pienamente ricoprire questo ruolo sociale; un ruolo poco interpretato fino ad ora e che può aprire una nuova visione di questa forma artistica. Donizetti diventa così una risorsa straordinaria di cura e di crescita per la comunità. Già da quest’anno il festival vuole condi- videre stimoli utili a una più intensa partecipazione, grazie all’esperienza operistica ma non solo, per aiutare la comunità a curare la ferita traumatica vissuta e il processo di lutto in corso.
2020 was a painful year for the community of Bergamo: an extraordinary emergency situation, many human losses, a strong traumatic experience for families and the community, the most ex- treme anguish presented in everyday life. Individuals, families, and the whole city are slowly re- covering their lives with a major wound to heal and a painful process of mourning underway. The Donizetti Opera festival feels the need, this year, to serve the community and, with its resources, to contribute to the processes of “healing” and to the transformation of these tragic events ex- perienced by Bergamo. Opera has always staged grief and joy through the passions of men and women who have accordingly been turned into heroes. It is high time we endowed these artistic and cultural contents with a social role: to soothe the pain and heal the soul of those who have re- mained. This gave rise to a research group that brings professionals from the world of opera and psychology to reflect together and to create new artistic contents with a social and “curative” orien- tation. This research group clearly poses the question and works on how opera, and the Bergamo Festival in particular, can fully assume this social role; a role that has perhaps been little played so far and that can open up a new vision of this artistic form. Donizetti thus becomes an extraordinary resource of healing and growth for the community. Already this year, the Festival will share some reflections aimed at a broader and more intense participation of its audience, thanks to its operatic experience but not only, to help the whole community to heal the traumatic wound they have expe- rienced and deal with the mourning process they are going through.
Per approfodimenti / Find out more donizetti.org/daldoloreallarinascita
Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta su Rai5 e su Rai Radio3 Direttore Riccardo Frizza
Progetto creativo ricci/forte Regia Stefano Ricci Scene Marco Rossi Costumi Gianluca Sbicca Lighting design Alessandro Carletti Coreografie Marta Bevilacqua Assistente alla regia Liliana Laera Assistente alla scenografia Francesca Sgariboldi
Assistente alle luci Ludovico Gobbi Orchestra Donizetti Opera Coro Donizetti Opera Maestro del coro Fabio Tartari Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti
Azione tragica in tre atti di Giovanni Emanuele Bidera e Agostino Ruffini Musica di Gaetano Donizetti
Prima esecuzione: Parigi, Théâtre Italien, 12 marzo 1835 Edizione critica a cura di Maria Chiara Bertieri © Fondazione Donizetti
Marino Faliero . . . .Michele Pertusi Israele Bertucci. . . Bogdan Baciu Fernando . . . .Michele Angelini Elena . . . .Francesca Dotto Steno . . . .Christian Federici Leoni . . . .Dave Monaco Irene . . . .Anaïs Mejías Un gondoliere. . . .Giorgio Misseri Beltrame . . . .Stefano Gentili Pietro . . . .Diego Savini Strozzi . . . .Vassily Solodkyy Vincenzo . . . .Daniele Lettieri Figli d’Israele . . . .Enrico Pertile Giovanni Dragano Angelo Lodetti Voce di dentro . . .Piermarco Viñas Mazzoleni Donizetti webTV
Venerdì 20 novembre – dalle ore 19.30
Marino Faliero
Il 2020 è stato un anno doloroso per la comunità bergamasca: una situazione d’urgenza stra- ordinaria, molte perdite umane, un vissuto traumatico forte per le famiglie e la comunità, l’an- goscia più estrema che si è presentata nel quotidiano. Gli individui, le famiglie, la città stanno riprendendo lentamente la propria vita con una ferita importante da cicatrizzare e un proces- so doloroso di lutto. Il festival Donizetti Opera sente il bisogno, quest’anno, di mettersi al ser- vizio della comunità e, con le sue risorse, di contribuire ai processi di “guarigione” in atto e alla trasformazione dell’evento drammatico vissuto da Bergamo. Da sempre l’opera lirica mette in scena il dolore e la gioia tramite i drammi di uomini e donne che diventano eroi senza aver- lo scelto. È tempo di mettere in gioco questi contenuti artistici e culturali affinché assumano un ruolo sociale: lenire il dolore e curare l’“anima” di chi è rimasto. Da qui è nato un tavolo di lavoro che porta professionisti del mondo dell’opera e della psicologia a riflettere insieme e a creare nuovi contenuti artistici che abbiano uno sguardo “curativo”. Il tavolo di ricerca si pone chiaramente la domanda e lavora su come l’opera lirica, e il festival bergamasco in particola- re, possano pienamente ricoprire questo ruolo sociale; un ruolo poco interpretato fino ad ora e che può aprire una nuova visione di questa forma artistica. Donizetti diventa così una risorsa straordinaria di cura e di crescita per la comunità. Già da quest’anno il festival vuole condi- videre stimoli utili a una più intensa partecipazione, grazie all’esperienza operistica ma non solo, per aiutare la comunità a curare la ferita traumatica vissuta e il processo di lutto in corso.
2020 was a painful year for the community of Bergamo: an extraordinary emergency situation, many human losses, a strong traumatic experience for families and the community, the most ex- treme anguish presented in everyday life. Individuals, families, and the whole city are slowly re- covering their lives with a major wound to heal and a painful process of mourning underway. The Donizetti Opera festival feels the need, this year, to serve the community and, with its resources, to contribute to the processes of “healing” and to the transformation of these tragic events ex- perienced by Bergamo. Opera has always staged grief and joy through the passions of men and women who have accordingly been turned into heroes. It is high time we endowed these artistic and cultural contents with a social role: to soothe the pain and heal the soul of those who have re- mained. This gave rise to a research group that brings professionals from the world of opera and psychology to reflect together and to create new artistic contents with a social and “curative” orien- tation. This research group clearly poses the question and works on how opera, and the Bergamo Festival in particular, can fully assume this social role; a role that has perhaps been little played so far and that can open up a new vision of this artistic form. Donizetti thus becomes an extraordinary resource of healing and growth for the community. Already this year, the Festival will share some reflections aimed at a broader and more intense participation of its audience, thanks to its operatic experience but not only, to help the whole community to heal the traumatic wound they have expe- rienced and deal with the mourning process they are going through.
Per approfodimenti / Find out more donizetti.org/daldoloreallarinascita
DONIZETTI OPERA
Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta su Rai5 e su Rai Radio3 Direttore Riccardo Frizza
Progetto creativo ricci/forte Regia Stefano Ricci Scene Marco Rossi Costumi Gianluca Sbicca Lighting design Alessandro Carletti Coreografie Marta Bevilacqua Assistente alla regia Liliana Laera Assistente alla scenografia Francesca Sgariboldi
Assistente alle luci Ludovico Gobbi Orchestra Donizetti Opera Coro Donizetti Opera Maestro del coro Fabio Tartari Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti
Azione tragica in tre atti di Giovanni Emanuele Bidera e Agostino Ruffini Musica di Gaetano Donizetti
Prima esecuzione: Parigi, Théâtre Italien, 12 marzo 1835 Edizione critica a cura di Maria Chiara Bertieri © Fondazione Donizetti
Marino Faliero . . . .Michele Pertusi Israele Bertucci. . . Bogdan Baciu Fernando . . . .Michele Angelini Elena . . . .Francesca Dotto Steno . . . .Christian Federici Leoni . . . .Dave Monaco Irene . . . .Anaïs Mejías Un gondoliere. . . .Giorgio Misseri Beltrame . . . .Stefano Gentili Pietro . . . .Diego Savini Strozzi . . . .Vassily Solodkyy Vincenzo . . . .Daniele Lettieri Figli d’Israele . . . .Enrico Pertile Giovanni Dragano Angelo Lodetti Voce di dentro . . .Piermarco Viñas Mazzoleni Donizetti webTV
Venerdì 20 novembre – dalle ore 19.30