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Anno 17 (2021) N. 7 VI TEMPO ORDINARIO 14 febbraio 2021

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Academic year: 2022

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Bollettino della Parrocchia di S. Gioacchino in Prati – Roma Cari parrocchiani e amici,

Sette anni fa, nella festa di San Valentino, patrono degli innamo- rati, papa Francesco ha incontrato in Piazza San Pietro 30mila fidan- zati provenienti da tutto il mondo.

È difficile non ricordarsi di quel giorno in cui tra le braccia del colonnato sventolavano migliaia di palloncini rossi a forma di cuore, e al ritmo del tango argentino tutti si sono messi a ballare.

Tra canti, coreografie e testimonianze i fidanzati han- no voluto riflettere sulla paura del “per sempre” e sullo stile della vita coniu- gale. Il Papa con pazienza ha risposto alle domande poste da tre coppie di fidanzati, che hanno anche raccontato il loro incontro e i loro problemi. "É importante - diceva Francesco - chiedersi se è possibile amarsi 'per sempre'. Questa è una domanda che dobbiamo fare. Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive, per tutta la vita, sembra impossibile”.

Gli stessi interrogativi li incon- triamo ai nostri corsi in prepara- zione al matrimonio. Vediamo le coppie belle e innamorate, ma spesso spaventate e un po’ inde- cise davanti alle grandi sfide del matrimonio. L’amore ha bisogno di

questa stabilità, perché cresce ver- tiginosamente il timore dei giovani di non reggere al “per sempre”. È la «cultura del provvisorio», la tentazione, umanissima e sempre in agguato, di fuggire dal compiere scelte definitive e da tutte le bellezze e le fatiche che tale scelta comporta.

Un giorno mi è capitato tra le mani un libro intitolato: “Un Dio che prima sposa e poi fi- danza”. È il testo che racconta una sorprendente strategia del Dio della Bibbia. Prima sposa, perché assicura il per- sempre e poi non si stanca di corteggiare l’amata, di parlare al suo cuore, di sedurla come incurabile innamorato. È bello vedere come nella Sacra Scrittura la relazione di Dio con il suo popolo è descritta in chiave sponsale. Dio che non si rassegna alla prima difficoltà, che dispiega tutte le strategie pur di salvare la relazione di amore, che usa tutta la fantasia e creatività per custodire il dono dell’amore.

Vorrei porgere i miei auguri a tutti gli innamorati: fidanzati e sposi. Il Signore vi faccia crescere nell’amore reciproco, aumenta la gioia del vostro “sì” e stenda la sua benedizione sui desideri più pro- fondi del vostro cuore.

P. Pietro

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Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Marco (1, 40-45) In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in gi- nocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compas- sione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».

E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse:

«Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sa- cerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».

Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Entra in scena un lebbroso, un dis- perato che ha perso tutto: casa, lavo- ro, amici, abbracci, dignità e perfino Dio. Quell’uomo che si sta decompo- nendo da vivo, per la società è un peccatore, rifiutato da Dio e castigato con la lebbra. Viene e si avvicina a Gesù, e non deve, non può, la legge gli impone la segregazione assoluta.

Ma Gesù non scappa, non si scansa, non lo manda via, sta in piedi davanti a lui e ascolta. Il le, contagioso”; in- vece da vicino, a tu per tu, sussurra:

se vuoi puoi rendermi puro!

«Se vuoi». Il lebbroso naufrago si aggrappa a un “se”, è il suo “gancio in mezzo al cielo”, terra ferma dopo la palude. E mi pare di vedere Gesù vacillare davanti alla richiesta sommessa di questa creatura alla deriva. Vacillare, come chi ha ricevuto un colpo allo stomaco, un’unghiata sul cuore: «fu preso alle viscere da compassione».

«Se vuoi»... grande domanda: dimmi il cuore di Dio! Cosa vuole veramente per me? Vuole la lebbra? Che io sia l’immondizia del pa- ese? È lui che manda il cancro?. Gesù vede, si ferma, si commuove e tocca. Da troppo tempo nessuno osava toccarlo, la sua carne moriva di solitudine. Gesù stende la mano e tocca l’intoccabile,

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contro ogni legge e ogni prudenza, lo tocca mentre è ancora con- tagioso; ed è così che inizia a guarirlo, con una carezza che arriva prima della voce, con dita più eloquenti delle parole. Toccare, es- perienza di comunione, di corpo a corpo, azione sempre reciproca (si tocca e si è toccati, inscindibilmen-

te!), un comunicare la propria vicinan- za, uno sfiorarsi, un brivido, un vibrare di Dio con me, di me con lui.

Poi, la risposta bellissima, la pietra d’angolo su cui poggia la nuova imma- gine di Dio: «voglio!» Un verbo totale, assoluto. Dio vuole, è coinvolto, gli im- porta, gli sta a cuore, patisce con me, urge in lui una passione per me, un patimento e un appassionarsi.

La seconda parola illumina la volon- tà di Dio: «sii purificato». Dio è inten- zione di bene. Nessuno è rifiutato.

Secondo la legge il lebbroso era esclu- so dal tempio, non poteva avvicinarsi

a Dio finché non era puro. Invece quel giorno ecco il capovolgi- mento: avvicinati a Dio e sarai purificato. Accoglilo e sarai guarito.

E lo mandò via, con tono severo, ordinandogli di non dire niente.

Ma il guarito non obbedisce: e si mise a proclamare il messaggio.

L’escluso diventa fonte di stupore. Porta in giro la sua felicità, la sua esperienza felice di Dio. Chissà da quanti villaggi era dovuto scappare, e adesso è proprio nei villaggi che entra, cerca le persone da cui prima doveva fuggire, per dire che è cambiato tutto, perché è cambiata, con Gesù, l’immagine di Dio.

(P. Ermes Ronchi)

PREGA CON IL VANGELO

Signore, donaci sensibilità spirituale e premurosa attenzione verso chi ci vive accanto, per invocare nelle necessità e con carità fraterna il tuo sostegno ed aiuto. Se fragili e deboli non riusciamo a camminare verso di te, prendici per mano Gesù e rialzaci da tutto ciò che ci rende immobili.

Nella Chiesa, attraverso i sacramenti in comunione di fede e di vita tra di noi, preghiamo per l’umanità che soffre affinché scorga, anche nel nostro servizio, il volto della misericordia di Dio.

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MERCOLEDÌ DELLE CENERI

Alla ricerca della verità del proprio essere

Ogni anno ritorna la Quaresima, un tempo pieno di quaranta giorni da vivere come tempo di conversione, di ritorno a Dio, per il ripudio degli idoli seducenti ma alienanti, per una maggior conoscenza della misericordia infinita del Signore.

Sì, la Quaresima è il tempo del ritrovamento della propria verità e au- tenticità, ancor prima che tempo di penitenza: non è un tempo in cui “fare”

qualche particolare opera di carità o di mortifica- zione, ma è un tempo per ritrovare la verità del proprio essere. Gesù af- ferma che anche gli ipocriti digiunano e fanno opere buone. La lotta di Cristo nel deserto per quaranta giorni diventa allora veramente esemplare e il cristiano, lottando contro gli idoli, smette di fare il male che è abituato a fare e comincia a fare il bene che non fa!

Il tempo della Quaresima guida quindi il credente alla conoscenza di sé, cioè alla conoscenza di ciò che il Signore del credente stesso già conosce:

una conoscenza che non è fatta di introspezione psicologica ma che trova luce e orientamento nella Parola di Dio.

Il mercoledì delle Ceneri segna l’inizio di questo tempo propizio della Quaresima ed è caratterizzato, come dice il nome, dall’imposizione delle ceneri sul capo di ogni cristiano. La cenere, infatti, è il frutto del fuoco che arde, racchiude il simbolo della purificazione, costituisce un rimando alla condizione del nostro corpo che, dopo la morte, si decompone e diventa polvere.

Simbolica ricca, quella della cenere, già conosciuta nell’Antico Testa- mento e nella preghiera degli ebrei: cospargersi il capo di cenere è segno di penitenza, di volontà di cambiamento attraverso la prova, il crogiolo, il fuoco purificatore.

Oggi il rito si è arricchito di significato: ricevere le ceneri significa pren- dere coscienza che il fuoco dell’amore di Dio consuma il nostro peccato;

accogliere le ceneri nelle nostre mani significa percepire che il peso dei nostri peccati, consumati dalla misericordia di Dio, è “poco peso”; guar- dare quelle ceneri significa riconfermare la nostra fede pasquale: saremo cenere, ma destinati alla resurrezione.

Sì, il giorno delle ceneri è annuncio della Pasqua di ciascuno di noi.

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MOMENTO DELLA LUCE

Incontro di condivisione familiare

Vi presentiamo uno schema di catechesi che chiamiamo “momento della luce” da vivere in famiglia. È la traccia per un incontro familiare di circa 20/30 minuti, che non richiede da parte vostra alcuna particolare preparazione religiosa, ma solo il desiderio di provare a parlare in modo vero tra voi. Il “momento della luce” prevede una condivisione del vissuto, l’ascolto di un breve testo, una semplice preghiera. È un metodo sperimentato (anche da famiglie in cui uno dei genitori non è credente e da famiglie in cui c’è un solo genitore in casa) e può attivare un dialogo prezioso, che aiuta le relazioni.

Sesta settimana del Tempo Ordinario:

15 – 22 febbraio

Incontro di condivisione familiare (20/30 min.)

Prima di iniziare

- Preparare una candela che sarà adoperata solo per questi momenti.

- Scegliere un’ora adatta per tutti; spegnere le fonti di distrazione come il telefonino.

- Scegliere un luogo della casa in cui sia possibile stare seduti in cerchio e guardarsi, per esempio attorno a un tavolo o sui divani in cerchio, personalizzando l’ambiente di modo che ci sia un’atmosfera raccolta e calda.

- Si può mettere un segno della fede, come una Bibbia, un’icona o un crocifisso, e si possono disporre dei fiori o qualche altro abbellimento.

SCALETTA

1. Inizio

a. Si accende la candela al centro.

b. Si fa tutti insieme il segno della croce dicendo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

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2. Condivisione

a. Si condivide un sentimento positivo della settimana (introduce brevemente il momento uno dei genitori). Per primi condividono i genitori, poi i figli. La condivisione ha questo stile: questa setti- mana sono stato contento quando… un momento bello è stato quando… ho provato gioia/serenità/speranza quando…

b. Si condivide un sentimento negativo della settimana. Per primi condividono i genitori, poi i figli. La condivisione ha questo stile:

questa settimana sono stato triste quando… un momento brutto è stato quando… ho provato paura/ansia/rabbia quando…

3. Ascolto

a. Si legge il brano proposto (può farlo un figlio in grado di leggere scorrevolmente).

Il Padre.

“Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.

Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i mala- ti. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie ma- lattie” (Mc 1,29-34).

Quando in una famiglia qualcuno sta male, tutti quanti sono toccati dalla malattia. Tutti sono preoccu- pati e il ritmo stesso della famiglia cambia. In un certo senso, tutto ruota intorno a chi è ammalato.

Anche Gesù spesso si è trovato a incontrare dei malati e una volta è accaduto in casa di Pietro, un suo discepolo. Lì Gesù ha trovato la donna con una febbre molta alta, a letto, e tutti avevano paura che morisse. Gesù la solleva e lei torna subito a lavorare per tutti, e così tutta la famiglia è sollevata.

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b. Si risponde uno per volta alla domanda. Per primi condividono i genitori, poi i figli.

Domanda: Da chi mi piace sentirmi dire che sono bravo e ho fatto una cosa bene? In quali momenti mi sento guardato da Dio?

4. Preghiera

a. Un genitore introduce un breve momento di preghiera silenziosa che ciascuno farà per sé: facciamo un momento di silenzio, nel quale preghiamo gli uni per gli altri e per...

b. Al termine del silenzio, il genitore inizia: Padre Nostro… e tutti pregano il Padre Nostro.

5. Conclusione

a. Si fa tutti insieme il segno della croce dicendo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

b. Poi un genitore fa un piccolo segno di croce sulla fronte degli altri membri della famiglia, dicendo: Dio ti benedica…

c. Si spegne la candela.

N.B. è importante che la con- divisione sia fatta sempre prima dai genitori e in modo autentico e personale, non concentrandosi tanto sulle idee (io penso che…), ma piuttosto sulle emozioni (mi sono sentito così…) e i vissuti che le hanno generate (…quando mi è suc- cesso questo). La condivisione dei genitori dà il tono a quella dei figli, che la imitano, senza

bisogno di spiegare prima come si fa. Non è quindi un momento “per i figli” ma per tutta la famiglia. Non è un momento in cui i genitori devono insegnare o spiegare qualcosa a parole. La potenzialità educativa sta nel fatto di vivere tutti insieme una condivisione del cuore. Nella condivisione è essenziale provare ad ascoltare quello che l’altro vuole dire, accogliendolo con semplicità, senza sminuirlo né enfatizzarlo, senza criticare né replicare.

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L’INCONTRO DEL GRUPPO DELLE FAMIGLIE

Domenica scorsa 7 febbraio abbiamo celebrato la Giornata per la Vita. La proposta e la successiva istituzione di una Giornata annuale da dedicare alla difesa della vita, nacque nel 1978 con la finalità di promuo- vere l’accoglienza della vita, in particolare della vita nascente.

Dopo la Messa delle 10.30 animata dalle nostre famiglie, nelle aule parrocchiali si è tenuto l’incontro del Gruppo delle Famiglie. Dopo i primi incontri fatti online, abbiamo

deciso di incontrarci in presenza.

Quest’anno seguiamo le schede bibliche preparate dal Centro familia- re della nostra Diocesi che accom- pagnano il cammino ecclesiale intito- lato: “Saremo disposti a cambiare gli stili di vita?”.

Il passo scelto per questo scopo è l’Inno alla carità di San Paolo, un gioiello in cui si rivelano le diverse sfaccettature dell’amore di Dio e si

compone l’immagine luminosa di Cristo che ogni cristiano è chiamato a imitare. Questa volta abbiamo analizzato il tema del rispetto e dell’amore gratuito. A partire dalle domande proposte nella scheda ci siamo soffer- mati in modo particolare sul tema del pudore e della modestia. Ogni incontro viene preparato e poi spiegato da una coppia. Segue la condivisione.

IL CAMMINO IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO

Nel mese di gennaio è iniziato nella nostra parrocchia il cammino in preparazione al matrimonio. Ci sono quattro coppie di fidanzati che seguono questo percorso e sono accompagnati dai sacerdoti e dalle coppie della nostra parrocchia.

Ci incontriamo ogni venerdì sera in presenza, anche se ci colleghiamo con qualcuno che non può per diversi motivi partecipare all’incontro. Vengo- no affrontati i temi della fede, dell’in- namoramento, della spiritualità nuzia- le e di alcune questioni riguardanti la vita coniugale. Il percorso è struttu- rato in 10 incontri e si concluderà nel mese di marzo con il ritiro spirituale.

Venerdì scorso p. Gianni, già parroco di San Gioacchino, ha riflettuto con i fidanzati sulla fede.

(9)

L’INCONTRO DELL’EQUIPE PASTORALE

Il quarto incontro per le équipe pastorali si è tenuto sabato 16 gen- naio. È stato interamente dedicato all’ascolto dei giovani. Questi percorsi formativi preparati dalla nostra Diocesi

sono articolati in due parti. Dopo la presentazione del tema e l’ascolto delle testimonianze, l’equipe si incon- tra per lavorare attorno ad alcune domande proposte dalla Diocesi.

L’ultimo appuntamento ha visto la partecipazione del gesuita padre Stefa- no Bittasi; di don Giovanni Carpentieri, ideatore dell’“ospedale da campo” per i

ragazzi di Roma; e di don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, che ha presentato un vademecum sul tema.

Il nostro gruppo si è radunato online lunedì scorso e ha cercato di riflettere sulla realtà giovanile della nostra parrocchia. Abbiamo condiviso le nostre impressioni sull’incontro formativo e abbiamo discusso sugli adolescenti e giovani in parrocchia. Abbiamo cercato di dare qualche indicazione per il lavoro sul nostro territorio.

Il prossimo appuntamento sarà dedicato all’ascolto dei malati.

«FRAMMENTI DI LUCE»

Il malato non è solo oggetto di preghiera e richiesta di intercessione ma può farsi soggetto attivo offrendo il tempo della prova al Signore e alla Chiesa. Da questa convinzione è nata la proposta del Centro diocesano per la pastorale sanitaria, ideata e voluta dal vescovo Paolo Ricciardi, ausiliare delegato per questo settore.

«Frammenti di luce» è un semplice sussidio che da aprile scorso viene fornito ai malati come strumento per vivere la preghiera nel tempo della malattia, affinché diventi un tempo di offerta.

Chiamati all’apostolato della preghiera, i malati svolgono con l’orazione un prezioso servizio di intercessione per la Chiesa e l’umanità.

Ogni mese vengono proposte le intenzioni di preghiera specifiche per le realtà della nostra diocesi, la figura di un santo di cui viene ripercorsa la vita, le parole di Papa Francesco rivolte agli ammalati nel corso delle sue omelie, una breve preghiera nel tempo della malattia.

I foglietti si trovano in fondo alla Chiesa. Possono servire agli ammalati e a chi prega per le persone malate.

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L’ADORAZIONE EUCARISTICA PROLUNGATA

Dal 1 ottobre abbiamo ripreso l’orario continuo dell’adorazione. Chiediamo gli adoratori di ripren- dere, se possibile, l’adorazione negli orari già sta- biliti, per garantire la continuità della preghiera davanti al Gesù Sacramentato.

Il Santissimo Sacramento sarà esposto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 18.30 e il sabato dalle ore 8.30 alle 12.45 (durante la Santa Messa delle 9.30 sarà reposto). L’adora- zione eucaristica della sera sarà sospesa fino alla fine dell’emergenza sanitaria. Abbiamo sistemato la cappella dell’adorazione cercando di seguire le norme sanitarie, mantenendo la distanza minima di sicurezza. In alcuni orari (8.00-11.00 e 17.00-19.00) la cappellina serve per il Sacramento della Riconciliazione visto che non possiamo ancora usare i confessionali.

8.30-11.00: sull’Altare Maggiore

11.00-17.00: nella Cappella dell’Adorazione 17.00-18.30: sull’Altare Maggiore

Ogni giovedì, ore 19.00: l’adorazione eucaristica comunitaria

LECTIO DIVINA IN PARROCCHIA

Mercoledì 24 febbraio, alle ore 19.00, presso le aule parroc- chiali, si terrà l’incontro con la Parola di Dio – Lectio Divina.

“La Sacra Scrittura è fonte dell’evangelizza- zione. Pertanto, bisogna formarsi continuamente all’ascolto della Parola. La Chiesa non evangelizza se non si lascia continuamente evangelizzare. È indispensabile che la Parola di Dio «diventi sem- pre più il cuore di ogni attività ecclesiale». (…) Lo studio della Sacra Scrittura dev’essere una porta aperta a tutti i credenti. È fondamentale che la Parola rivelata fecondi radicalmente la catechesi e tutti gli sforzi per trasmettere la fede. L’evan- gelizzazione richiede la familiarità con la Parola di Dio e questo esige che le diocesi, le parrocchie e

tutte le aggregazioni cattoliche propongano uno studio serio e perseve- rante della Bibbia, come pure ne promuovano la lettura orante personale e comunitaria” (Evangelii Gaudium, nn. 174-175).

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SOSTENERE LA CARITAS E LA CHIESA PARROCCHIALE:

Anche nella nostra Parrocchia si vive il dramma sociale, legato al blocco di tante attività, che crea nuove povertà.

La nostra comunità continua a prodigarsi nel servizio di carità, pur essendo enormemente diminuiti gli introiti. Per poter garantire la continuità dell’attività di assistenza e mantenere le strutture parrocchiali, vi chiediamo di contribuire alle nostre necessità in diversi modi.

 Con l’adesione al progetto “Carrello sospeso” presso il Supermercato Pam in via dei Gracchi. Tutti i prodotti alimentari raccolti vegono portati alla Caritas parrocchiale che poi prepara i pacchi per le famiglie in difficoltà.

 Per chi preferisce dare un contributo in denaro. Si può lasciare il contributo presso l’ufficio parrocchiale oppure tramite bonifico.

L’IBAN del conto corrente della Parrocchia è: PARROCCHIA S.

GIOACCHINO IN PRATI IBAN: IT73 R031 0403 2010 0000 0130 899

Vi ringraziamo anticipatamente per la vostra generosità.

QUARESIMA - TEMPO DI FRATERNITÀ

Continuiamo nella nostra Parrocchia una Grande Raccolta alimentare che andrà a sostenere le famiglie che si rivolgono al nostro Centro di ascolto della Caritas parrocchiale. Nella nostra Diocesi dall’inizio della pandemia (marzo 2020) sono stati migliaia i nuclei che hanno chiesto assistenza per l’acquisto di viveri e beni di prima necessità in tutte le parrocchie romane. Nello specifico, nella nostra Parrocchia le famiglie assistite dalla Caritas con pacchi viveri sono state circa 500 e sono stati anche consegnati 103 Buoni spesa dal valore di € 20 ciascuno per un totale di € 2060.

Come fare? La raccolta avviene all’interno della chiesa dove è predis- posto un cesto in cui ognuno potrà portare, in qualsiasi orario, generi alimentari non deperibili di prima necessità.

Lo scopo di queste raccolte non è solo di rifornire il nostro magazzino parrocchiale, ma soprattutto è un opera di sensibilizzazione per tutta la comunità parrocchiale a donare un aiuto concreto a coloro che ne hanno più bisogno.

(12)

Vita della Parrocchia

14 F

EBBRAIO

: VI

ª

D

OMENICA DEL

T

EMPO

O

RDINARIO S. Messe: 9.00 - 10.30 - 12.00 - 13.00 - 18.30 Confessioni: Durante tutte le Sante Messe

L

UNEDÌ

(15) S

ABATO

(20)

S. Messe: 8.00 - 9.30 - 11.00 - 13.00 (no sabato) - 18.30 Confessioni: 8.00 - 11.00 e 17.00 - 19.00

Rosario: 18.00

Adorazione: 8.30 - 18.30 (Sabato 8.30 - 12.45)

21 F

EBBRAIO

: I

ª

Q

UARESIMA

S. Messe: 9.00 - 10.30 - 12.00 - 13.00 - 18.30 Confessioni: Durante tutte le Sante Messe

 I

NIZIO

Q

UARESIMA

Mercoledì 17 febbraio, mercoledì delle ceneri e inizio della Quaresima è giorno di digiuno e di astinenza. A tutte le Messe ci sarà l’imposizione delle ceneri. Alle ore 17, in chiesa, ci sarà una celebrazione della Parola per i bambini del catechismo e per i loro genitori, durante la quale ci sarà anche l’imposizione delle ceneri.

 V

IA

C

RUCIS

Durante tutto il periodo della Quaresima, a partire da venerdì prossimo 19 febbraio, tutti i venerdì, dopo la S. Messa delle 18.30, e quindi alle 19, ci sarà il Pio esercizio della Via Crucis.

 A

DORAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA

Giovedì prossimo 18 febbraio invitiamo tutti all’Adorazione eucaristica comunitaria dalle 19 alle 20.

Bollettino settimanale della Parrocchia di S. Gioacchino in Prati, Roma

Tel. 063216659;SITO WEB: www.sangioacchino.org - Parroco: P. Pietro Sulkowski Facebook: Parrocchia San Gioacchino in Prati

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