La Collezione Adler, una raccolta rarissima di libri sovietici per l’infanzia
Il direttore della Pinacoteca e della Biblioteca Braidense James M.
Bradburne, ha annunciato che è stata acquistata una preziosissima raccolta di libri sovietici per l’infanzia: La Collezione Adler
La Biblioteca Braidense
La Collezione Adler è una raccolta rarissima di libri sovietici per l’infanzia, acquistata da poco in donazione dalla Biblioteca Braidense. L’annuncio è stato dato dal direttore James M. Bradburne che, nel corso della conferenza stampa, tra le diverse novità presentate, ha introdotto anche quella della Collezione Adler. Parliamo di letteratura clandestina russa degli anni Trenta, una raccolta che la Biblioteca Braidense ha acquistato in donazione per intero, ben 257 libri!
Il direttore ci ha raccontato di essersi trovato nel posto giusto
al momento giusto. La storia della scoperta della collezione da parte del direttore
sembra uscita da una favola, e noi la raccontiamo così:
Siamo in Inghilterra e il direttore della Biblioteca Braidense,
James M. Bradburne, è alla ricerca di un libro per l’Infanzia.
Scavando tra le
innumerevoli pubblicazioni di una piccola libreria, si ritrova tra le mani un
volumetto davvero interessante che inizia ad incuriosirlo. Il libraio se ne accorge
e gli dice che, se è interessato, può averne molti di più, quasi 200!. Ora il libraio
ha tutta l’attenzione di James M. Bradburne.
Dalla chiacchierata viene fuori che una donna, la proprietaria della collezione, è già da tempo alla ricerca di qualcuno in grado di valorizzare i suoi libri per l’infanzia. Musica per le orecchie del direttore, che si fa mettere subito in contatto con la proprietaria.
Il proprietario della raccolta
Sappiamo che si tratta di una donna, una certa Susanne, che aveva
scoperto casualmente, tra gli impicci di casa, una vecchia borsa del padre
piena di libri per l’Infanzia. Ne aveva capito subito la preziosità e si era
messa alla ricerca di qualcuno che potesse apprezzarne l’enorme valore. E il
destino l’ha messa sulla strada di James M. Bradburne, un collezionista di
libri rari!.
La proprietaria della collezione già conosceva la Biblioteca Braidense, perché l’aveva visitata anni addietro, e la
proposta del direttore di acquistare in donazione l’intera collezione, è stata accettata immediatamente con entusiasmo.
Susanne, inoltre ha donato generosamente alla Biblioteca anche tutte le lettere che la madre spediva a Mosca e che raccontano una storia accattivante di cui James M. Bradburne parlerà presto.
Avviene tutto in uno dei periodi più bui della nostra storia, quello del lockdown, che alla fine invece si è rivelato un ottimo anno per la Biblioteca Braidense. In questo periodo Susanne e M. Bradburne arrivano ad un accorso e la Collezione Adler passa ufficialmente alla Biblioteca Braidense.
La collezione acquistata è rarissima, perché molto corposa e, forse, come ha detto il direttore, nel mondo ce ne sono solo una decina della stessa importanza. La Collezione Adler merita approfondimenti e ricerca, e il suo acquisto si insinua perfettamente nell’obiettivo che si è dato la Biblioteca:
recuperare la memoria del patrimonio librario attraverso lo s t u d i o e l a r i c e r c a d e i t e s t i l e g a t i i n n a n z i t u t t o all’infanzia.
Biblioteca Braidenseб Sala Maria Teresa
La Collezione Adler
I libri, che sono dei veri e propri gioielli, sono stati
collezionati tutti nell’arco di due anni, dal 1930-1932. Sono stati già digitalizzati
e presto verranno messi a disposizione del pubblico per la lettura, ed dei
ricercatori per uno studio più approfondito.
La Collezione Adler fu assemblata da una giovane coppia
tedesco-austriaca che si era unita all’Ernst May Brigade, poi fuggita in
Inghilterra nel 1939 (qualche anno dopo nacque Susanne).
L’architetto Ernst May e il suo gruppo, di cui faceva parte anche la giovane coppia tedesco-austriaca, desiderava contribuire al sogno socialista che si sarebbe dovuto concretizzare attraverso il primo piano economico quinquennale di Stalin. La donna tedesca era specializzata nella costruzione di asili nidi e immobili destinati ad accogliere i bambini, e quindi era particolarmente vicina al mondo dell’infanzia e alle sue esigenze. Fu proprio lei a collezionare i 257 libri.
La raccolta offre una finestra unica su un periodo di
grande ottimismo e innovazione modernista, prima che la Russia e l’Europa
fossero consumate dal totalitarismo e dalla guerra mondiale.
Anche noi, come tutti gli appassionati di libri, fremiamo nell’attesa che giungano dal direttore della Biblioteca Braidense nuove notizie sulla Collezione Adler. Intanto guardatevi il meraviglioso video messo a disposizione della Biblioteca Braidense
Foto di copertina: la Collezione Adler
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La scrittrice emergente Stefania Salvi vince il concorso #ioscrivoacasa
#ioscrivoacasa è il concorso dedicato agli scrittori emergenti lanciato dalla casa editrice Paesi Edizioni durante il lockdown.
Stefania Salvi vince il concorso
#ioscrivoacasa
Stefania Salvi vince il concorso #ioscrivoacasa, un’iniziativa che la casa editrice Paesi Edizioni ha promosso nel periodo della pandemia e a cui hanno aderito circa un migliaio di aspiranti scrittori. Tra i numerosi racconti pervenuti, la casa editrice ha selezionato tredici lavori, che sono stati pubblicati nella raccolta Storie di resistenza al virus. Brevi racconti di una lunga quarantena.
Paesi Edizioni inoltre, ha comunicato che una parte dei proventi raccolti dalla vendita della pubblicazione, sarà devoluta al CNR, per contribuire alla ricerca del vaccino contro il Covid-19. La casa Editrice infine ha sottolineato che l’iniziativa ha riscosso grande successo di pubblico non solo tra i partecipanti, ma anche tra i lettori.
Negli ultimi anni infatti, il pubblico dei lettori si è avvicinato molto agli scrittori emergenti. Con l’acquisto on line, contribuiscono a stilare classifiche e a recensire i libri migliori, a conferma che anche tra gli aspiranti ci sono dei bravi e talentuosi scrittori. Ma il problema è sempre lo stesso, restano nell’ombra e non arrivano sugli scaffali delle librerie. Sappiamo che le case editrici, almeno le grandi, prediligono puntare sui cavalli vincenti e non investono risorse per attività di scouting. Di contro però, stanno perdendo una grande fetta di lettori. Questi ultimi infatti, invogliati proprio dal prezzo contenuto delle opere degli scrittori emergenti, stanno scoprendo nuovi scrittori che saziano la loro sete compulsiva di lettura!.
Il concorso #ioscrivoacasa
Paesi Edizioni invece sta pensando proprio di investire sui nuovi talenti, e probabilmente darà vita ad una seconda pubblicazione. L’obbiettivo che si è posto Paesi Edizioni con la pubblicazione Storie di resistenza al virus. Brevi racconti di una lunga quarantena, è stato quello di raccogliere in un volume tredici storie che testimoniano un periodo unico della nostra vita che era doveroso raccogliere in un libro. Rocco Bellantone, Condirettore editoriale di Paesi Edizioni ha detto che: – È stata una esperienza di scrittura creativa collettiva molto interessante dal punto di vista professionale – e che il concorso è stato solo l’inizio di un percorso:
Ci siamo trovati di fronte a tantissimi racconti e tre principali livelli narrativi: quello dello spaccato quotidiano, quello dell’estraniamento e quello distopico, tanti spunti da poter sviluppare in un romanzo che spero pubblicheremo in un prossimo futuro. Il concorso non finisce
qui”.
Ricordiamo infine che oltre a Stefania Salvi, prima classificata con il racconto “Chissa domani”, sono state premiate anche Giorgia Pacino (seconda classificata) e
Margherita Palombo (terza classificata).
VENTIMILARIGHESOTTOIMARI inGIALLO
Ancora pochi giorni prima della chiusura del Festival del noir e del giallo civile
Festival di Senigallia
VENTIMILARIGHESOTTOIMARI inGIALLO è agli sgoccioli. Il Festival del noir e del giallo civile si concluderà il 26 agosto.
Ricordiamo che la peculiarità del Festival, arrivato alla sua nona edizione, è quello di raccontare gli avvenimenti recenti della storia del nostro Paese con un occhio particolare agli aspetti legati alla legalità e al civismo. La manifestazione
si svolge nella splendida cornice del centro storico della città di Senigallia, negli spazi dei Giardini della scuola Pascoli e di Piazza Garibaldi.
Per tutti gli amanti del genere, anche quest’anno il Festival è ricco di personalità, a dimostrazione che l’evento è diventato ormai una tappa importante nel panorama culturale italiano.
Il Giallo civile
VENTIMILARIGHESOTTOIMARI inGIALLO dedicherà l’evento di apertura e di chiusura del Festival a due incontri connessi con la storia del Paese. Il primo, di apertura, organizzato il 19 agosto, si è concentrato sulla strage di Ustica a cui hanno partecipato Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei Parenti delle vittime della strage di Ustica e Tiziana Davanzali, la figlia di Aldo Davanzali, patron dell’Itavia, la società aerea andata in fallimento a seguito delle illazioni sul presunto cedimento strutturale dell’areo.
Il giorno di chiusura del Festival invece (26 agosto) sarà dedicato ad un altro argomento che lega giallo e impegno civile con la partecipazione della giornalista Federica Angeli. La giornalista racconterà la propria esperienza iniziata con le minacce di morte a seguito di una inchiesta sul clan Spada, raccontato anche nel libro A mano disarmata.
Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta.
Giampolo Simi e Piera Degli Esposti
Il Giallo storico
Un altro appuntamento da non perdere è quello dedicato al Giallo storico che quest’anno presenterà due importanti storici francesi nella giornata del 22 agosto. Parliamo di Jean Claude Maire Vigueur e Elisabeth Crouzet Pavan che hanno scritto a quattro mani il libro Decapitate. Tre donnne nell’Italia del Rinascimento. Il romanzo è frutto di una interessante ricerca sul caso di tre donne condannate a morte dai rispettivi mariti per adulterio, pretesto per aver partecipato alle grandi innovazioni culturali e politiche del loro tempo.
A seguire, il 24 agosto, non perdete l’appuntamento con Gabriele Dadati che parlerà del suo libro Nella pietra e nel sangue dedicato alla misteriosa fine di Pier delle Vigne e al suo suicidio presso la chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno.
VENTIMILARIGHESOTTOIMARI inGIALLO
Il Festival è come sempre ricco di eventi e incontri che quest’anno si impreziosisce di un momento virtuale sul portale www.ventimilarighesottoimariingiallo.it . Qui potremo guardare comodamente da casa una serie di video sulla storia del genere giallo in epoca fascista realizzata dalla Fondazione Rosellini.
gli storici francesi Elisabeth Crouzet Pavan e Jean Claude Maire Vigueur
Calendario eventi
Di seguito riportiamo alcuni eventi presenti in calendario:
20 agosto: appuntamento con Rosa Teruzzi,
caporedattore della trasmissione Quarto grado, che presenterà La
memoria del lago, quinto capitolo della saga “I delitti del casello”,
giallo ambientato nel quartiere milanese 21 agosto: incontro con Alessia
Tripaldi che parlerà del suo thriller psicologico Gli scomparsi,
ambientato tra i boschi del centro Italia. Nella stessa giornata ci sarà anche
un incontro con la scrittrice Piernicola Silvis che presenterà il suo Gli illegali, un giallo
dalla trama complessa, in cui la Camorra e la zona grigia dello Stato si
incontrano nei salotti buoni della società partenopea.
22 agosto: incontro con due importanti giallisti milanesi Sandrone Dazieri e Alessandro Robecchi
che parleranno dei loro ultimi libri, La danza del gorilla e I
cerchi nell’acqua. Nella stessa giornata ci saranno anche le presentazione dei
libro Vengo a prenderti, ultimo giallo diPaola Barbato ambientato
a Milano.
23 agosto: incontro con Gabriella Genisi
che presenterà l’ottavo capitolo della serie dedicata alla commissaria Lolita
Lobosco, una fiction interpretata da Luisa Ranieri in onda in autunno su Rai 1.
Nella stessa giornata sarà anche presentato il noir di Luca Crovi, L’ultima
canzone del Naviglio con protagonista il commissario Carlo De Vincenzi.
24 agosto: lo scrittore Giampolo Simi e
l’attrice Piera Degli Esposti parleranno del loro noir L’estate
di Piera.
Chiude il 25 agosto, lo scrittore Bruno
Morchio che parlerà del suo noir Dove crollano i sogni, storia ambientata nella Certosa di Genova, quartiere isolato e sofferente dopo
il crollo del ponte Morandi.
La guerra della plastica di Guido Fontanelli: conoscerla e contribuire a combatterla
Oggi, in diretta facebook su
@biblioteche.roma , l’autore del
libro ha raccontato gli studi, le
ricerche e le esperienze personali che lo hanno spinto a scrivere un libro sulla plastica
La guerra della plastica di Guido Fontanelli
La guerra della plastica – un materiale straordinario o un nemico da combattere? di Guido Fontanelli (Hoepli 2020), è un libro che ci avvicina ad un tema scottante e molto attuale, quello della plastica. La diretta facebook moderata dal biologo Bruno Cignini, mi ha permesso di cogliere alcuni aspetti interessantissimi trattati dal giornalista Guido Fontanelli, e che penso sia opportuno che ognuno di noi approfondisca, perché strettamente legati al nostro futuro.
Sono rimasta impressionata dagli argomenti che Fontanelli sviscera nel suo libro, partendo dalla storia della plastica, fino alla guerra serrata per combatterla, passando attraverso l’esaltazione della sua “bellezza”. La guerra della plastica di Guido Fontanelli è un viaggio che inizia dalla storia della plastica e termina con l’affrontare le possibili soluzioni per combatterla.
I paesi in via di sviluppo
Nel suo lavoro, Guido Fontanelli ci spiega anche il momento in cui la plastica è diventata un problema per il genere umano e quanta responsabilità hanno i paesi in via di sviluppo in merito al corretto smaltimento della plastica (anche se, a mio avviso, sarebbe meglio parlare di corresponsabilità). Ai paesi in via di sviluppo l’occidente fornisce una grande quantità di prodotti con il packiging in plastica, e l’acqua è uno di questi. Poiché la maggior parte delle risorse idriche dei paesi in fase di sviluppo è inquinata, queste acquistano dall’occidente un’enorme quantità di acqua potabile (in bottiglie di plastica). Il nostro contributo alla loro salute però, ha un costo elevatissimo per l’ambiente. Infatti, i paesi in fase di sviluppo non sono dotati di tecnologie all’
avanguardia in grado di smaltire la plastica, che diventa così un rifiuto da rilasciare nell’ambiente.
E noi cosa possiamo fare?
sacchetto in bioplastica
Ben poco mi è sembrato di capire dall’intervista. Per fortuna l’Italia è uno dei paesi più all’avanguardia nel campo della produzione delle cosiddette bioplastiche, che sarebbero un’ottima soluzione alla guerra contro la plastica, insieme al vetro e all’alluminio. Le bioplastiche sono formate da mais e fibre vegetali che non hanno impatto sulla catena alimentare e possono essere una valida alternativa alla plastica. Ognuno di noi fa tanto nel proprio piccolo utilizzando più vetro e più alluminio, tuttavia i costi per essere sostenibili sono molto elevati e ricadono ingiustamente sulle tasche dei consumatori.
Acquistare ad esempio 100 bicchieri di plastica ci costa 2 euro, se vogliamo acquistarli biodegradabili ci vuole almeno il doppio, ma invece di portarne 100 a casa, ne portiamo scarso 10…E’ necessario quindi, come specifica Guido Fontanelli, che lo Stato intervenga su questo argomento nel più breve tempo possibile.
La “bellezza” della plastica
La guerra della plastica di Guido Fontanelli parla anche della bellezza di questo materiale. Bellezza perché fin dagli anni
’30, quando ha iniziato a far capolino nella nostra vita, la plastica si è presentata come un materiale innovativo che poi ha rivoluzionato il nostro quotidiano. E’ leggera, ma resistente; è economica e versatile; è utilizzata da tutti (nell’edilizia, nell’abbigliamento, nella cosmesi, nel settore aerospaziale e automobilistico); è facilmente replicabile.
Insomma una vera rivoluzione, fino a quando non è diventata un’enorme problema…
Un libro sicuramente appassionante che genererà tanta rabbia e impotenza
Guido Fontanelli, giornalista economico, ha
lavorato a “Il Sole-24 Ore”, “Fortune Italia”, a “il
Giornale” e “Panorama”. Ha realizzato grandi inchieste su temi economici e sociali; attualmente collabora con “Panorama”, “Il Foglio”, “Capital” e “The GoodLife”.
La guerra della plastica – Un materiale straordinario o un nemico da combattere?
di Fontanelli Guido
edizioni Hoepli editore
pagine XX-108
€ 12,90
Festival del libro 2020 in Piazza Rossa. E la pandemia?
Mosca conferma l’evento dal 6 all’8 giugno come da
programma. Presenze dimezzate ma, come si dice,
The show must go on
La Russia in pole position
Il Festival del libro 2020 in Piazza Rossa si terrà. La Russia non vuole rinunciare al tradizionale evento che anima il cuore di Mosca e che quest’anno è arrivato alla sesta edizione. Per mantenere alta la bandiera della propria leadership sullo scacchiere internazionale, la Russia con questa mossa si è aggiudicata il primato di cavaliere senza macchia e senza paura. il consigliere alla cultura Vladimir Tolstoj ha annunciato che il Festival sarà il primo grande evento culturale al mondo dopo la pandemia, che è una festa culturale importante e che è tanto attesa da tutti. Ma, avvertono gli organizzatori, le precauzioni ci saranno.
Mascherine e guanti obbligatori per tutti, termoscanner per la temperatura, disinfezione della piazza, distanziamento sociale
e divieto di accesso per i minori di 7 anni e i maggiori di 65 anni. Lo sgomento collettivo regna sovrano a tutti i livelli.
Gli organizzatori hanno affermato che è stato difficilissimo mettere in piedi il Festival in una settimana, ma alla fine ce l’hanno fatta. Perplessità anche tra gli editori che hanno annunciato numerose defezioni. Molti hanno ancora paura del contagio e si conta che gli espositori saranno circa la metà rispetto all’edizione precedente. Dei 400 editori, se ne presenteranno circa 200; questo però non influirà sul Festival che sarà comunque ricco di eventi e spettacoli.
Festival del Libro 2016, ex ministro Medvedev agli stands
Per chi ha deciso di restare a casa perché non ha smaltito
gli strascichi della pandemia, può guardare il Festival on line; inoltre, gli
organizzatori hanno realizzato diversi programmi a corredo della manifestazione
da fruire sempre on line proprio per chi ha deciso di restare a casa.
Ogni stand ospiterà uno più scrittori, ci saranno performance teatrali e laboratori di scrittura per i più piccoli. Il
Festival, nonostante tutto è ricco di eventi e sul sito ufficiale potete scegliere l’appuntamento che più vi aggrada.
Festival del libro 2020 in Piazza Rossa:
istruzioni per l’uso
Lo sappiamo che non sarà un Festival come gli altri, ma è
comunque una festa tanto attesa e allora, tanto vale farla, e farla con tutti i
crismi dettati dal momento storico.
Per consentire il distanziamento sociale la
piazza dovrà rivedere il numero delle presenze. Pertanto tutti i visitatori
sono obbligati a registrarsi sul sito ufficiale del festival e scegliere gli
eventi di interesse.
Solo se si è in possesso della mail di risposta
sarà possibile entrare al Festival e seguire gli appuntamenti scelti.
Poiché le precauzioni non sono mai troppe,
munitevi del pass per circolare in città e ricordatevi di portarlo con voi prima
di uscire di casa.
Speriamo solo che il
tempo non metta la ciliegina sulla torta, quest’anno alquanto dietetica
Voland e il Castoro ci raccontano il risultato di
“più libri più liberi”
Voland e il Castoro sono soddisfatti di come è andata la fiera del libro “ più libri più liberi” conclusasi a Roma l’8 dicembre presso la Nuova di Fuksas
Intervista a Voland e Castoro
Mentre giravo gli stand sembravo una bambina nel paese del balocchi. Guardavo ovunque, e se non fosse stato per il mio stipendio che non mi permette di sforare con tante spese extra, avrei comprato il mondo! Sono tornata a casa solo con un acquisto, ma molto, molto interessante : “la natura artistica delle stampe popolari russe!”
Gli editori mi sembravano tutti soddisfatti e allora mi sono fermata davanti a Voland e al Il Castoro per farmi raccontare il resoconto di questa quattro giorni e quali sono stati i libri più venduti. Ascoltiamoli!
casa editrice voland
i numeri di più libri più liberi
Anche quest’anno la 18° edizione ha superato le 100mila presenze. Più di 1800 sono stati gli ospiti che hanno partecipato alla manifestazione, numeri che dimostrano come l’evento si configuri tra uno dei più importanti della Capitale. Anche quest’anno, la selezione degli appuntamenti in programma hanno riscosso un grande consenso di pubblico. Tra quelli più seguiti ne ricordiamo solo alcuni tra cui Eduard Limonov, Maurizio De Giovanni, Concita De Gregorio, Erri De Luca, Gianrico Carofiglio, Carlo Verdone e Francesco Totti.
Fra il rurale e
l’urbano.Presentazione del libro di Emilio Mari
articolo presente in www.cinquecolonne.it
E’ stato presentato il 26 aprile presso l’Istituto di cultura e lingua russa di Roma, il libro Fra il rurale e l’urbano.
Paesaggio e cultura popolare a Pietroburgo, 1830 -1917 del giovane professore Emilio Mari. Alla presentazione erano presenti la prof.ssa Michaela Bohming, docente di Lingua e letteratura russa presso L’Orientale di Napoli e il Carlo Fredduzzi, direttore dell’Istituto.
Il libro, a cui Emilio Mari ha lavorato per 4 anni, indaga il passaggio della massa contadina dall’ ambiente rurale a quello urbano, sviscerandone i motivi e analizzandone i cambiamenti, specialmente dal punto di vista del folklore e delle tradizioni popolari. Come indicato dalla prof.ssa Bohming nella sua introduzione, la cornice in cui si muove l’analisi del prof. Mari è quella della seconda metà dell’ ‘800, caratterizzata da un intenso sforzo da parte degli intellettuali di acculturazione della massa contadina, molto reticente ad ascoltare le proposte degli intellettuali perché non rispondenti ai loro bisogni più immediati. Il lavoro del p r o f . M a r i p a r t e d a l l a f a s e c r u c i a l e dell’industrializzazione che in Russia è avvenuta in ritardo rispetto ai paesi occidentali e che ha segnato un momento fondamentale di cambiamento e sviluppo del paese. In questa fase, le masse contadine si spostarono in città per lavoro, iniziando purtroppo a vivere anche in condizioni miserevoli.
Il lavoro del prof. Emilio Mari si è concentrato proprio sugli spazi che si sono creati tra la campagna e la città (e nella città stessa) a seguito di questo spostamento della popolazione contadina, interrogandosi inoltre sui mutamenti che hanno subito le tradizioni popolari in questo passaggio così determinante per la società russa.
La nascente periferia della Pietroburgo industriale è al c e n t r o d e l l ’ a n a l i s i d i E m i l i o M a r i c h e h a c e r c a t o di studiare la trasformazione del pensiero popolare in seguito ad una serie di processi culturali e sociali. La scelta è stata quella di concentrarsi sulla vita quotidiana delle masse e su alcuni fenomeni che hanno attirato la sua curiosità come ad esempio la nascita del tempo libero. I contadini inurbati infatti, ormai salariati, una volta terminata la giornata lavorativa, si ritrovarono, per la prima volta, con molto più tempo a disposizione rispetto al passato. Su questa novità iniziarono a lavorare gli intellettuali del tempo che si adoperarono per cercare loro un’alternativa costruttiva. Il momento di svolta sociale, indagato nel libro Fra il rurale e l’urbano, è stato il 1861, anno in cui ebbe fine la servitù della gleba e che diede impulso ad una forte urbanizzazione che liberò i contadini dal loro legame con la terra. I contadini iniziarono a lavorare in modo stagionale, entrando per la prima volta a contatto con la cultura urbana. Intorno alla seconda metà dell’800 con questo movimento di massa, anche il folklore iniziò a mostrare i primi mutamenti. I c o n t a d i n i r e s t a v a n o 6 m e s i i n c i t t à e a v e v a n o u n a
disponibilità economica che permetteva di modificare le vecchie abitudini di vita; un esempio lampante di questo mutamento fu ad esempio l’abbigliamento.
Nel suo libro, Emilio Mari è andato alla ricerca dei generi espressivi tipici di questa nuova cultura popolare, e ha analizzato forme come lo stornello (častuška), una espressione tipica di questa nuova cultura, cioè della cultura fra il rurale e l’urbano, ossia la cultura dei sobborghi. Tra le altre nuove espressioni, Emilio Mari ha indagato anche il lubok, una tipica stampa popolare russa che fungeva da giornale popolare e che era caratterizzato da un’ampia parte iconografica che raccontava fatti di vita quotidiana; i contadini le appendevano alle isbe come una sorta di poster.
Con l’alfabetizzazione anche il lubok iniziò a trasformarsi, e l’elemento visivo cominciò sempre più spesso a cedere il posto alla parte testuale. Questo quindi, diventò un modo attraverso cui le masse cominciarono ad esprimersi, non più oralmente quindi, ma sempre più attraverso la forma scritta.
Nella seconda parte del libro Fra il rurale e l’urbano, il prof. Emilio Mari, si è concentrato invece sull’istruzione popolare ossia su tutte le misure intraprese da alcune classi sociali per favorire lo sviluppo del paese anche attraverso l’istruzione delle masse, al fine anche di arginare il problema gravissimo dell’alcolismo, molto diffuso tra gli operai. Una di queste misure fu la realizzazione della casa del popolo, una struttura concepita per essere il riferimento culturale del popolo nella zona periferica del paese. In questo luogo di aggregazione, il popolo poteva fruire non solo di servizi, come ad esempio refettori gratuiti, e l’istruzione primaria e secondaria, ma anche di momenti di puro svago culturale come ad esempio il teatro. L’arte infatti fu un forte elemento di aggregazione che col tempo non si limitò solo ad essere fruita da parte della masse, ma anche ad essere
realizzata dalle stesse.
Il Maggio dei libri 2019.
Leggere fa crescere
Articolo presente in www.cinquecolonne.it
E’ iniziata la nona edizione del Maggio dei
libri, la campagna nazionale di promozione della lettura che dal 23 aprile
al 31 maggio allieterà gli amanti della lettura con iniziative ed
eventi in tutta Italia.
Il tema di quest’anno è Se voglio
divertirmi leggo illustrato da Mariachiara
Di Giorgio e illustrato da una comitiva di amici immaginari che
ci trasporteranno nel mondo delle fiabe con l’intento di liberare la nostra
creatività e fantasia. L’obiettivo della manifestazione di quest’anno è portare
la lettura fuori dai contesti tradizionali, stimolando il confronto e la
crescita personale attraverso iniziative che favoriscono momenti di
aggregazione e partecipazione alla lettura in luoghi diversi da quelli tradizionali
come negozi, autobus, parchi, ristoranti e tanti altri luoghi di aggregazione.
Come ogni anno, anche in questa
edizione sono stati proposti alcuni filoni tematici a cui ispirarsi liberamente: Desiderio e
genio. A 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci; Dove sei giovane Holden? A
cento anni dalla nascita di J.D. Salinger; Se questo è un uomo. A cento anni
dalla nascita di Primo Levi; Guarda che luna! A cinquanta anni dall’allunaggio.
Le iniziative del Il Maggio del libro 2019
Quest’anno il programma comprende
quasi 1000 proposte su tutto il territorio nazionale, molte delle
quali sono state programmate proprio il giorno dell’apertura cioè il 23 aprile, giorno in
cui si festeggia la Giornata del libro e del diritto d’autore. Solo per
citarne alcune, a Catania è stato allestito un vero e proprio Pronto
Soccorso letterario nel Mondadori Bookstore a
Piazza Roma 18 che, attraverso varie iniziative ludiche, vuole dimostrare il
potere curativo della letteratura, alla stregua di un farmaco che aiuta ad
alleviare e superare momenti emotivamente complessi. A San Giorgio
a Cremano (NA) nel Parco di Villa Falagna si
svolgerà la quarta edizione de I Libri e le rose nel corso
della quale saranno allestiti laboratori per bambini, un workshop, una mostra
su mosaici a tema letterari e un angolo fantasy a sorpresa.
A Roma, presso la
B i b l i o t e c a G u g l i e l m o M a r c o n i è s t a t o o r g a n i z z a t o da Riccardo Bàrbera e Francesco
Ferri (Ufficio
Attività Culturali e Promozione della Lettura) l’evento
L’Appetito di Gadda, un viaggio negli appetiti del grande scrittore.
Il Maggio del libro 2019 in
“digitale”
Nell’era dei social network un evento
così importante non poteva esimersi dall’essere al passo con i tempi, pertanto
sono stati messi a disposizione degli utenti una ricca banca dati per poter
organizzare al meglio gli eventi e le manifestazioni di
proprio interesse
e condividerle con amici e parenti. Bibliografie tematiche per ciascun
filone, ricche di spunti e temi, suddivise per età e d i s p o n i b i l i
in ilmaggiodeilibri.it/bibliografie-2019/; materiali
u f f i c i a l i d a s c a r i c a r e e p e r s o n a l i z z a r e (ilmaggiodeilibri.it/download/);
per condividere
le iniziative sui social, è disponibile il link diretto (tag #MaggiodeiLibri).
Ricordiamo infine che il Maggio dei
Libri 2019 è una iniziativa del Centro per il Libro e la lettura (Ministero
per i Beni e le attività Culturali) in collaborazione con il Ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e il Ministero
dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, con il patrocino della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell’ANCI e delle partnership Rai Scuola e
Rai Cultura
Italia ospite d’onore alla
Non/Fiction International
Book Fair di Mosca
articolo presente in www.cinquecolonne.it
Si è conclusa ieri a Mosca presso la Central House of Artists la XX edizione della Non/Fiction International Book Fair, la fiera dell’Editoria più attesa dell’anno. L’Italia, che vi ha partecipato nel 2011, è tornata quest’anno c o m e o s p i t e d ’ o n o r e p e r v a l o r i z z a r e l a c u l t u r a e l’industria editoriale del Paese nel mondo.
Mosca è stata un’ottima vetrina per la promozione di autori e libri italiani; grazie all’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) è stato realizzato un ampio spazio espositivo all’interno del quale si è allestita un’area di business e un’area dedicata all’esposizione di libri e agli eventi culturali e professionali. La partecipazione italiana all’evento è stata promossa dal Ministero dei beni e delle Attività culturali e del Turismo, dall’AIE (associazione Italiana Editori), dal Centro per il Libro e la Cultura, dal Ministero degli Affari Esteri e della Copperazione Internazionale e dall’ICE.
La Non/Fiction International Book Fair di Mosca, che ogni anno a c c o g l i e 3 0 . 0 0 0 v i s i t a t o r i , è s t a t a u n palcoscenico interessante per il confronto culturale e lo scambio editoriale tra l’Italia e la Russia, un legame che gli organizzatori hanno voluto enfatizzare nel nome del tema guida dell’intera manifestazione: Prospettiva Italia. ll nome infatt i, che richiama subito alla mente le larghe strade delle città russe, è anche un omaggio all’Italia e alla tecnica prospettica sviluppata dall’architetto fiorentino Filippo Brunelleschi (1377-1446). Un nome quindi che suggella una comunione d’intenti volta allo sviluppo della cultura, della conoscenza e dei legami commerciali che in questi ultimi anni si stanno facendo sempre più saldi e fecondi.
L’Italia, in qualità di ospite d’onore della manifestazione, s i è p r e s e n t a t a a l p u b b l i c o c o n u n ’ a g e n d a r i c c a
di appuntamenti, promossi dal Centro per il Libro e la Cultura e organizzati dall’ICE, che ha dato spazio a 29 editori italiani e a circa 2000 volumi tra opere in lingua italiana e traduzioni russe. Largo spazio è stato dato anche agli autori italiani, selezionati in rappresentanza dei diversi generi, degli ambiti culturali e dell’età. Tra gli a u t o r i i t a l i a n i p r e s e n t i a l l a f i e r a r i c o r d i a m o S a n d r o n e D a z i e r i , Fulvio Ervas, Helena Janeczek, Antonia Klugmann, Edoardo Nesi, Roberto Pazzi, Francesco Piccolo, Tommaso Pincio, R o s e l l a P o s t o r i n o , A l e s s a n d r o S a n n a , Beppe Severgnini, Matteo Strukul, Nadia Terranova, Antonio Vi ncenti, Paola Zannone, che, insieme ad alcuni esponenti p r o f e s s i o n a l i e i s t i t u z i o n a l i , h a n n o d a t o v i t a a d i n c o n t r i , r e a d i n g , d i a l o g h i e t a v o l e r o t o n d e appassionanti.
Il programma italiano alla Non/Fiction International Book Fair di Mosca, si è infine concluso con due mostre di grande effetto:
il reportage fotografico di Ottavio Sellitti “Dov’è E l e n a F e r r a n t e . I l r i o n e , l u o g o d e l l a l e t t e r a t u r a m o n d i a l e ” c h e c o n 4 0 suggestive fotografie ha portato lo spettatore a Napoli tra i luoghi dell’Amica Genialedi Elena Ferrante;
la mostra “Illustrazione per ragazzi. Eccellenze italiane” realizzatadall’Istituto di Cultura di Madrid e d a B o l o g n a F i e r e c o n la collaborazione diRussian State Children’s Library e che ha raccolto 60 opere di rinomati illustratori per ragazzi.
Il gladiatore e la rusalka:
intervista alla prof. Rita Giuliani
Il gladiatore e la rusalka, è un libro unico nel suo genere, un’antologia figlia di un lavoro lungo e certosino che per la prima volta analizza una raccolta di poesie russe dell’800 dedicate alla città Roma. Il libro, edito da Lithos e curato dalla professoressa Rita Giuliani e Paola Buoncristiano, colma un vuoto importante in letteratura perché, attraverso l’analisi di 76 liriche di poeti russi, analizza l’immagine che questi autori avevano della città eterna. La Russia è s e m p r e s t a t a l e g a t a a l l a c i t t à d i R o m a d a u n r a p p o r t o a l t a l e n a n t e d i e n t u s i a s t i c o afflato e deluso grigiore che non è mai stato indagato in r e l a z i o n e a l l a p o e s i a . L ’ a n t o l o g i a , c o n t e s t o a fronte, ha anche il pregio di includere alcune liriche di poeti minori mai tradotti prima.
Al rapporto tra Roma e la Russia si è dedicata per anni la professoressa Rita Giuliani, ordinario di Lingua e Letteratura Russa alla Sapienza di Roma, che in questa intervista ci racconta più nel dettaglio le caratteristiche salienti di questo splendido lavoro di squadra:
Buongiorno professoressa Giuliani, ci spiega perché ha scelto proprio queste due figure, il gladiatore e la rusalka, per intitolare la sua antologia?
Ho scelto questo titolo perché il gladiatore e la rusalka mi sono sembrati entrambi simboli specifici di due culture diverse. Il gladiatore romano è, ovviamente, solamente romano, mentre la rusalka è una creatura delle acque che è tipica del folklore slavo. Inoltre, in una delle poesie che ho tradotto con tanto piacere e che si chiama “la statua”, c’è proprio l’incontro tra la statua di un gladiatore e una rusalka che vive in un lago. Nella poesia si racconta di questa rusalka che esce dall’acqua, vede la statua del gladiatore e se ne innamora. Ma il gladiatore non corrisponde il sentimento della rusalka, e allora lei, affranta per questo amore non corrisposto, se ne ritorna in
acqua.
C o m ’ è n a t a l ’ i d e a d i q u e s t o l i b r o e q u a l i s o n o l e sue peculiarità?
L’idea è nata tanti anni fa. Sono circa vent’anni che mi occupo del rapporto tra la città di Roma e la Russia e, specialmente leggendo i volumi dedicati alla letteratura di viaggio, ai grandi viaggiatori stranieri presenti a Roma, notavo come la cultura russa fosse praticamente emarginata. Allora, ho deciso di far conoscere al pubblico dei lettori italiani questa realtà sconosciuta che comprende u n a “ m a s s a ” d i a m a n t i d i R o m a d i n a z i o n a l i t à e di cultura russa (realtà peraltro, presentata anche nel libro
“ Roma Russa” ed. Simone Teti). Inoltre, mi aveva colpito il fatto che, mentre in Russia ci sono tante antologie dedicate agli aspetti più vari della cultura, i russi stessi non avevano mai fatto un’ antologia su Roma nella poesia russa.
Premesso che la poesia russa è stata tradotta poco, una p e c u l i a r i t à d e l l i b r o è a n c h e l ’ i n s e r i m e n t o di schede biografiche di tutti gli autori antologizzati e d i t u t t e l e t r a d u z i o n i i t a l i a n e f a t t e d e l l e l o r o o p e r e p o e t i c h e . E ’ u n a f o n t e m o l t o i m p o r t a n t e d i informazioni.
Per quanto riguarda il periodo storico invece, mi sono fermata all’800 innanzitutto perché la ricerca è durata anni (non è stato facile trovare le poesie) e poi perché con l’800 non avremmo avuto problemi con i diritti d’autore e di traduzione.
In sintesi, la mia scelta è nata dal desiderio di fare conoscere al pubblico italiano questo tesoro letterario anche
molto affascinante, perché l’immagine di Roma cambia non solo da autore ad autore, ma anche da generazione a generazione.
Nel “il gladiatore e la rusalka” sono presenti alcune liriche mai tradotte. A quali autori fanno riferimento?
Queste liriche sono di autori minori che hanno scritto delle cose per me molto interessanti proprio perché rientrano nel perimetro di indagine dei rapporti Roma-Russia. Questi autori li ho scelti perché hanno scritto delle cose importanti dal punto di vista ideologico in quanto avevano una loro visione ideologico-politica su Roma che ho voluto far emergere.
Inoltre, proprio perchè, come dicevo prima, non è stata tradotta tanta poesia, l’Antologia riporta anche alcune poesie mai tradotte e che fanno riferimento a poeti russi importanti.
Quanto tempo ha richiesto larealizzazione del “il gladiatore e la rusalka” e qual ’è stata la parte più bella del lavoro?
Beh, la ricerca del materiale è durata circa dieci anni. La parte più bella è stata la traduzione, perché tradurre poesia è il top della difficoltà. Ho organizzato un gruppo di lavoro composto da colleghi più giovani, da dottorandi e da un neo laureato. Facevamo delle riunioni in cui molto democraticamente venivano discusse e analizzate tutte le traduzioni, e questa è stata per me un’esperienza molto interessante.
Sta lavorando su qualche altro progetto che mette in relazione l’Italia e la Russia?
Sì, sto lavorando ad un progetto grandissimo. Nel 2019 uscirà da Adelphi il libro più bello che sia mai stato scritto in Russia e che riguarda l’Italia. Il libro è stato scritto da uno scrittore che si chiamava Pavel Muratov e che si intitola Immagini dell’Italia . E’ stato scritto un secolo fa e non era mai stato tradotto, perché molto lungo. Sarà una sorpresa per il pubblico italiano perché è un libro bellissimo.
Ringraziamo la professoressa Rita Giuliani per l’intervista sul “il gladiatore e la rusalka” e concludiamo dicendo che siamo certi che Immagini dell’Italiasarà un libro bellissimo anche perché, testi di questo genere (così come “Roma Russa”ed. Simone Teti), ci regalano il privilegio di conoscere un’altra Roma, quella cioè osservata da personaggi che hanno vissuto la città eterna nell’800, una città con pregi e difetti, allora come oggi, e che sarebbe davvero interessante scoprire!