FONDAZIONE GIOVANNI ARVEDI E LUCIANA BUSCHINI REGIONE LOMBARDIA
COMUNE DI CREMONA PROVINCIA DI CREMONA
UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE FONDAZIONE CARIPLO
ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA VALORIZZAZIONE DELL’EX MONASTERO DI SANTA MONICA E MAGAZZINO CARRI IN CREMONA
C AMPUS U NIVERSITÀ C ATTOLICA DEL S ACRO C UORE
PROGETTO DEFINITIVO/MAGAZZINO CARRI
PROGETTISTA INCARICATO FONDAZIONE GIOVANNI ARVEDI E LUCIANA BUSCHINI Lamberto Rossi Associati / Lamberto Rossi e Marco Tarabella
Via Telesio, 17 20145 Milano - tel. 02 97382609 info@lr-a.eu
CONSULENTI
Studio Calvi srl (Indagini diagnostiche e Strutture) Roberto Merlo (Prevenzione Incendi)
Consult Engineering snc (Impianti) Alessandro Placci (Acustica)
Aprile 2018
RELAZIONE DESCRITTIVA
IMPIANTI TERMOFLUIDICI
1 - DESCRIZIONE GENERALE ... 2
1.1– GENERALITÀ ... 2
1.2–IMPIANTITERMICIECONDIZIONAMENTO ... 4
1.3– IMPIANTOAERAULICO ... 6
1.4– IMPIANTOIDRICOSANITARIO ... 7
1.5– IMPIANTOSCARICOACQUENERE ... 8
1.6– IMPIANTOSCARICOACQUEMETEORICHE... 9
Impianti meccanici - Relazione tecnica
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1 - DESCRIZIONE GENERALE 1.1 – GENERALITÀ
La presente relazione ha lo scopo di descrivere le opere impiantistiche meccaniche che saranno adottate nell’ambito della ristrutturazione dell’edificio Corpo A definito “Magazzino Carri” presso il Complesso dell’Ex Caserma Goito, in Cremona, per il quale è in corso un Progetto di ristrutturazione e riconversione a Campus Universitario.
L’area ex –magazzino carri sarà di fatto il principale luogo di sviluppo delle lezioni universitarie.
Data le caratteristiche da “open space” di circa 2.500 mq in pianta che avrà un’ampia zona centrale soppalcata, mentre le ali laterali saranno a doppia altezza.
Attualmente la struttura dell’edificio risulta essere composta da pareti in mattoni pieni e copertura a falde con tegole in terracotta.
Al fine di garantire migliori perfomance energetiche dell’edificio per tutto l’involucro oggetto di intervento si propone un cappotto isolante di stiferite di spessore variabile di circa 8 cm oltre che l’isolamento della copertura dell’edificio.
L’utilizzo della stiferite, risulta finalizzato al miglioramento dell’efficienza energetica del sistema edificio – impianto. La presenza del cappotto produce infatti una riduzione delle dispersioni termiche della porzione di edificio oggetto di intervento del 50%, riducendo i kWh termici distribuiti internamente dall’impianto e, soprattutto, riducendo notevolmente le dispersioni e quindi i successivi tempi di messa a regime dell’impianto radiante.
I fluidi caldi e freddi per la climatizzazione saranno derivati dalla rete interna centralizzata che serve l’intero Complesso Universitario facente capo alla Energy House oggetto di altro appalto.
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Per i suddetti locali, gli impianti considerati e più al seguito descritti, si distinguono in:
impianti termici e condizionamento;
impianto aeraulico
impianto idrico sanitario
impianti di scarico acque nere e meteoriche;
Per gli impianti termici e aeraulici sono individuate quattro parti fondamentali del sistema:
sub-generazione;
distribuzione;
regolazione;
emissione.
La distribuzione di tutti gli impianti è stata studiata in accordo con le opere di recupero dei fabbricati, limitando il più possibile il passaggio degli stessi nelle zone di pregio artistico.
Impianti meccanici - Relazione tecnica
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1.2 – IMPIANTI TERMICI E CONDIZIONAMENTO
SUB GENERAZIONEDalla rete centralizzata del complesso universitario saranno derivate le tubazioni dei fluidi caldi e freddi. Si prevede di realizzare una sottocentrale termica in posizione piuttosto baricentrica destinata all’edificio dove saranno collocati tutti gli apparati di stoccaggio e distribuzione dei fluidi.
Vista la natura dei sistemi di emissione, pannelli radianti, si rende necessario portare a bassa temperatura i fluidi caldi. Si prevede pertanto di installare uno scambiatore di calore in modo da separare i due circuiti.
L’acqua tecnica sarà stoccata in appositi puffer aventi volume pari a 10000 litri.
Si prevede inoltre uno stoccaggio di acqua ad alta temperatura per l’alimentazione delle batterie di post riscaldo a servizio delle unità di trattamento aria.
All’interno del medesimo locale saranno installati i circolatori per la distribuzione dei fluidi ad entrambi i piani.
DISTRIBUZIONE
La distribuzione avverrà tramite tubazioni in acciaio coibentate.
Per quanto riguarda il piano terra la distribuzione avverrà all’interno delle igloo di nuova realizzazione nell’ambito del rifacimento e consolidamento delle strutture esistenti.
Saranno realizzate due dorsali parallele che correranno lungo i lati lunghi dell’edificio e in prossimità dei collettori saranno realizzati degli stacchi con relative forometrie nella soletta.
Per il passaggio al piano superiori si prevede di sfruttare una delle asole tecniche previste. Raggiunta quota soletta sarà realizzata una sola dorsale parallela al lato lungo dell’edificio lato ovest. Vista il limitato spessore del massetto portaimpianti si prevede di realizzare una fascia di rispetto di circa 30 cm dove non saranno posati i pannelli radianti.
REGOLAZIONE
La termoregolazione dell’impianto garantisce il maggior rendimento possibile.
Una sonda compensativa esterna gestisce, in una prima fase, la temperatura di mandata dei fluidi vettori agli impianti.
Localmente, a livello dei singoli locali, sono installati termostati ambiente attraverso i quali possono essere gestiti la temperatura e gli orari di funzionamento dell’impianto interno.
Da un punto di vista dell’impostazione delle temperature di progetto, l’edificio è stato interamente progettato ipotizzando una temperatura di 26°C durante la
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(temperatura esterna -5°C).
All’interno dell’edificio la regolazione ambiente risulta caratterizzata da termostati ambiente che controllano le testine montate sui collettori del pavimento radiante per l’impianto di riscaldamento delle aule.
EROGAZIONE
Ritenendo energeticamente strategiche proprio le aree di distribuzione centrale dell’edificio e della zona soppalcata, proprio per la loro centralità e per l’assenza di possibili aree tecniche perimetrali, si è ragionato su una soluzione di impianto complessivamente non invasiva, modulabile, che consenta in queste zone un permanente trattamento termico. Le aree di perimetro, consistenti in aule non sempre soggette a piena occupazione e più facilmente gestibili per presenza di murature perimetrali, godranno anch’esse della modularità suddetta.
La tipologia impiantistica che a nostro avviso meglio rappresenta queste esigenze è l’impianto a pannello radiante a secco, utilizzato sia per il riscaldamento che per il raffrescamento di zona.
Il pannello a secco unisce di fatto la modularità, la risposta termica, per l’assenza di massetto coprente, nettamente più veloce dei pannelli radianti tradizionali e può essere condotto sottopavimento attraverso le aule per essere perfettamente distribuito nel connettivo centrale.
La soluzione è inoltre garanzia di massimo comfort, poiché ideale è l’erogazione termica dell’energia se diffusa attraverso ampie superfici, migliore flessibilità, grazie alla suddivisione in collettori, che consente di rilevare in più punti la temperatura ambiente e attivare solo in certe zone che lo richiedano l’impianto, e facile manutenibilità, visto l’accesso ai punti di intercettazione esclusivamente nei collettori di zona. Da sottolineare che la soluzione “a secco” garantisce tempi di sviluppo del cantiere ridotti e spessori di pavimentazione aggiuntivi limitati, finiti a 3,5 cm dal pavimento esistente.
Al fine di garantire la maggior flessibilità possibile anche nell’allestimento degli arredi delle aule si è optato per la scelta di pannelli radianti del tipo a parete per la climatizzazione delle aule stesse mentre le zone centrali del piano terra e del piano primo avranno pannelli radianti del tipo a pavimento.
Impianti meccanici - Relazione tecnica
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1.3 – IMPIANTO AERAULICO
GENERAZIONE
Vista la destinazione d’uso dei locali sarà installato un impianto di rinnovo dell’aria opportunamente dimensionato secondo le portate richieste dalla norma UNI10339.
Considerate le portate in gioco e la simmetria dell’edificio si è deciso di sdoppiare l’impianto costituito da 2 centrali UTA da cui si distribuiranno i canali aeraulici a servizio del piano terra e primo.
I due locali UTA saranno collocati lungo la parete Nord di Vicolo Tombino e saranno dotati di opportune aperture di ventilazione per la presa aria ed espulsione.
Le unità di trattamento varieranno in termini di portata dell’aria e potenza di smaltimento erogata, ma in linea generale disporranno di recuperatori di calore a scambio totale di calore (sensibile e latente) del tipo igroscopico a flussi incrociati ad alto rendimento (minimo 72%), nonché di serranda di by-pass del recuperatore di calore per sfruttare la possibilità di risparmio energetico nel periodo medio stagionale, laddove le temperature dell’aria esterna possano essere tali da consentire un raffrescamento naturale e gratuito degli ambienti (Free Cooling).
DISTRIBUZIONE
La distribuzione dell’impianto aeraulico sarà costituita da canali a sezione rettangolare di tipo PAL correnti all’interno del pavimento galleggiante del piano terreno.
A pavimento del piano terreno saranno collocate delle bocchette di mandata e ripresa del tipo pedonalizzabile per l’immissione dell’aria all’interno delle aule e degli ambienti comuni.
La distribuzione ed emissione del piano primo sarà invece differente rispetto a quanto proposto per il piano terra.
Sul fronte Nord saranno realizzati due punti di salita per il passaggio rispettivamente del canale di mandata e di ripresa.
Il canale correrà a vista lungo la capriata in copertura e l’aria sarà immessa in ambiente tramite canale del tipo microforato ad alta induzione.
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1.4 – IMPIANTO IDRICO SANITARIO
IMPIANTO DI ADDUZIONE IDRICA
L’adduzione idrica a servizio dell’edificio sarà di nuova realizzazione. Dalla rete principale dell’acquedotto verrà derivato un nuovo stacco a servizio del magazzino carri.
All’interno della sotto centrale termica saranno collocati gli apparati di allaccio comprensivi di filtro, disconnettore, riduttore di pressione e apparati di contabilizzazione. La posizione di questi apparati sarà definita in fase di cantierizzazione.
La rete di distribuzione, realizzata in multistrato correrà all’interno delle igloo del piano terreno fino al raggiungimento dei punti di salita in prossimità di ciascun blocco bagni.
Le tubazioni di distribuzione sia verticale che orizzontale saranno opportunamente coibentate secondo i limiti di legge.
La distribuzione alle singole utenze avverrà tramite l’installazione di un collettore semplice di distribuzione, posizionato all’interno dei bagni.
Detto collettore sarà alloggiato in una cassetta per collettori avente dimensioni 400x500.
Dal collettore partiranno le singole adduzioni agli utilizzatori dei bagni e dei lavabi. Sarà necessario installare valvole di intercettazione sul collettore e su ogni singolo stacco in modo da regolare e gestire la portata alle singole utenze.
Impianti meccanici - Relazione tecnica
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1.5 – IMPIANTO SCARICO ACQUE NERE
IMPIANTO DI SCARICO ACQUE NERE
La rete di scarico acque nere ha il compito di convogliare gli scarichi derivanti dalle utenze dei bagni e le condense degli apparati di climatizzazione fino alla rete di scarico dell’edificio.
All’interno dell’edificio sono previsti 3 blocchi bagni distinti (2 al piano terra e 1 al piano primo).
Tutti i servizi di ciascun blocco bagni convoglieranno lo scarico in una colonna posta nelle vicinanze come indicato negli elaborati di progetto, tali colonne raggiungeranno la quota del piano di campagna per poi confluire in un collettore sub-orizzontale che sarà collocato parallelo alla parete est e raggiungerà, a gravità il punto di allaccio posto su Vicolo Tombino come concordato con il gestore delle reti fognarie. Lungo il collettore interrato si prevede di realizzare dei pozzetti di ispezione in grado di garantire al completa funzionalità dell’impianto.
Prima dell’allaccio alla rete di scarico comunale saranno collocati gli idonei pozzetti richiesti dal gestore delle reti e dalla normativa vigente quali:
- pozzetto di campionamento
- pozzetto con sifone del tipo Firenze - pozzetto di allaccio
Le colonne di scarico saranno con ventilazione primaria, pertanto ogni colonna dovrà terminare in copertura al fine di garantire la corretta ventilazione di queste ultime e di evitare depressioni nelle tubazioni e, conseguentemente, lo svuotamento dei sifoni.
Le colonne di scarico saranno del tipo fonoassorbente o avvolte da un materassino per l’attenuazione acustica.
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1.6 – IMPIANTO SCARICO ACQUE METEORICHE
L’edificio attualmente risulta dotato di una rete di raccolta delle acque meteoriche costituita da canali di gronda orizzontali e pluviali verticali convogliati nella rete di scarico comunale.
Si è proceduto al calcolo delle portate di scarico delle acque meteoriche insistenti sulla copertura del magazzino carichi e al relativo dimensionamento delle reti verticali e sub orizzontali.
Alla base di ogni colonna verticale saranno posizionati pozzetti di ispezione sifonati.
Raggiunta la quota del terreno, le acque provenienti dai pluviali saranno convogliate in due distinti collettori di raccolta uno corrente lungo la parete ovest e uno lungo la parete est dell’edificio.
Viste le indicazioni riportate dal gestore della rete relativamente alla massima portata scaricabile in rete fognaria:
“Ove sia vietato da disposizioni in materia di tutela delle risorse idriche ovvero laddove risulti tecnicamente impossibile provvedere allo smaltimento delle acque meteoriche tramite dispersione locale, il Gestore, in deroga al divieto di cui sopra, potrà autorizzare lo scarico in rete fognaria pubblica entro il limite massimo di 20 l/s per ettaro di superficie scolante impermeabile, ai sensi delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela e Uso delle Acque della Regione Lombardia (Appendice G, capitolo 2.1)”
Si è proceduto al dimensionamento di n° 2 vasche di laminazione aventi volume pari a 36 m3 ciascuna al fine di immettere in rete una portata idonea alle normative vigenti.
Tali vasche saranno collocate nell’area ovest del magazzino carri e si prevede di predisporre il loro utilizzo anche per l’alimentazione dell’impianto di irrigazione dell’intero parco.
Dalle vasche sarà posato un collettore suborizzontale che a gravità raggiungerà la rete comunale.
Prima dell’allaccio alla rete di scarico comunale saranno collocati gli idonei pozzetti richiesti dal gestore delle reti e dalla normativa vigente quali:
- pozzetto di campionamento
- pozzetto con sifone del tipo Firenze - pozzetto di allaccio
Si precisa che la zona risulta essere caratterizzata da un Vincolo Archeologico pertanto eventuali deroghe alla realizzazioni di tali impianti saranno richieste in fase esecutiva dell’opera dopo le verifiche con gli uffici competenti.