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OMAGCIO POE TICO
PER LE FAUSTISSIME NOZZE DELLE LORO ALTEZZE REALI
D. FRANCESCO DI BORBONE
PRINCIPEEREDITARIO
DELLE
SICILIE,5
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j-D. MARIA ISABELLA Di BORBONE INFANTA
DISPAGNA
DEDICATO
ALLA SACRA REALE MAESTÀ
della
3 LEGXNA DELLE SICILIE
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da maria
Maddalena
cartoni felicetti;#
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NAPOLI
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Signora
N
Ella faustissima circostanza ,che forma
il soggetto di questeRime
,non mancheranno certamente
Cigni ,che
insegno
di giubilo più felicemente dime
faranno risuonare il
Parnaso
Itaiano di augurj,e di lodi.
Non
inferioread
essi ,A zi nel-
.^*
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nella sincerità de’trìlei votr qucsro renue
Omaggio
Poetico ,che
allaMAESTÀ*
VOSTRA
qual teneraMadre
consacro , senon ha
il più particolare favore diApollo, ha però
il carattere del più di- stinto, edumile
vassallaggio.
Nell*offrirlo al
Reai Piede imploro
laVostra Reai Clemenza
,econ
profon- dissimo ossequiomi
dichiaroDi V.
S.R. M.
LA REGINA DELLE
SICILIE.
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V-\"ì J*0.._l-iL:- 'i»
V
mitissima,t fedelissima v* sulla_Maria MaddalenaCartoni FclUetti;
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I.
XÒ^Ella
Dea
d’Amatunta ij FiglioalteroA
caso un dì sopra d’ un ertomonte Spiegava ilvolo placido, e leggiero:Volse curioso la bendata fronte, .E làdove s’ ergea superbo Tempio ‘
Drizzòle penne accelerate epronte.
Eiche fad’ogni corbarbaroscempio Qui, disse,saettar posso a bell’aggio,
E
così forse i miei desiri adempio.Qui dove ognuno alia Virtù dà omaggio Tutta vuò scaricarla mia faretra,
Poi seguir trionfando ilmio viaggio:
Disse:
E
calando a piomboindi dall’ Etra, tTra la calca ancor’ei misto, e confuso Nel maestoso Tempio al fin penetra.
Tolta la benda da’suoi lumi-, eChiuso' Entro una nube, che temea non fusse
Come
profano da quel'Tempio escluso,A
3 In\
*
«*
i
In un’angolo ascoso ei si ridusse
,
Ove
il tutto guardando inosservato Frode ad ordircontro Virtù s’indusse.,w
Quand’ ecco vide di Vinude alato -
Venir
Vergine
all’Ara,che iJ bd crine Avea de’fior di Primavera ornato.Al Volto, al portamento, alle divine Sembianze aleicedea Lavinia, ond’ arse Enea sull’ immortai spiagge Latine; Modesta agli,atti ivi Isabella apparse
De* Borbonici Eroi Progenie altera;
E
alsuo apparir novella luce sparse.
L’
Ombre
degli Avi feanle intornoschiera ,Che
un dì calcaro dell’ Iberia ilSoglio,
Onusti,ecarchi di Virtù guerriera.
In tantagloria, chesìspesso è scoglio
A
giovin’ Alma, la Regai DonzellaMovea
pomposa sì,ma
senza orgoglio,
Vaga così, così leggiadra,e bella,
Che Amor
sorpreso disse, uguale aquestaNon
ha1%priscaEù
,nè la novella:Nè
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*
1*
«BHBgff BM1T. — saa
Nè
colei chefu a Trojaun eh sì infesta, >Nè
Psiche miatantaha beltà neivolto,Che
alparagon. leivinta.ne. resta.Forse ha qui ia mia Madreil piè rivolto?
Ma
Ciprigna non hasì belcontegno, Quanto n’ha
questa insullafronteaccolto.Dunque
otterrà Virtùsì nobil pegno?£ Amore
escluso dasì bellapreda .vFarà ritorno nel suo Ciprio Regno?
Ah
!non fìa vero, ame
Virtù laceda;
Da
quest’ auree quadrelle oradipende, Ch’ effetto ugualealdesir miosucceda.
E
in atto diferir 1’Arco già tendej > *.
Poi vibra a tuttaforza,il dardo aurato
,
Che nelmezzo del cor rapidoscende»
Allor gridò Virtù: ehi maiti"-ha dato • / Tanta baldanza di ferirCiòstei
,
;
Che
ha il nobil petto di mitt forza àrmato.
Ah!
eh’ io benti conosco,e $o.chi sei, ’oC.Che
non solo* gliEroisudditi in Terraj
*'
Ma
brami ancor soggetti Ciri,gh Dei.
Sem*
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*
8*
Semprecolla Virtù tu fosti inguerra
j
Ma
perprova ben sai,che uncenno mio Deli’ialto tuo.potér glisforzi atterra.Dunque
da questo loco,'ove regn’ io,Rivolgi altrove le profane piante,
O
troppo insano,;e temerarioDio.A
tal dirnon rispose il cieco infante$
•
E
fra se disse:io non vuò girne altrove, Senon schernisco appien quest’arrogante.
Quand’ eccoin-altra parteil guardo muove, c
£
nel Tempio medesmo eitrova il locoD' esercitarle suemirabil prove.
Venia con grave passo apoco, a poco
f'
Prence
vago, egentil verso la Dea. .Acceso ilcordi virtuoso foco.
Con
leivedovo emesto egli solca Temprarsovente delsuo primoAmore,
. -ir. Delleperdite:l*ue
T
amara ideai -j '>
Dolce modestia, intrepido valore,
...Fasto senza.superbia, eschietta fede,
’Póstiin guardia egli ayea d?lsuo.belcore»
~r.?. Del
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Del Borbonico Ceppo inclitoErede, Dolce Spemedi duepossenti Regnij Nell”AvitoSplendore altruinon cede.
In unsilenzio,che hadelduolo isegni, Ei delTempio preroea digià lasoglia
$ Concessa solo aspirtieletti, edegni.
Amor
che videcosì bellaspoglia;. : .’
Di questa,ripigliò, girnevuòcarco;
L”orgogliosa Virtù fremaa suavoglia.'
E
incosì dir cauto*siposeal varco;Quindialcore del
Prence
un’ aureostrale.Tolto al turcasso
, volardall’arco;
E
nel pettodi Lui piaga fètale,—, . ,Che
vi si ascose il dardo,e1sangue fùora-
Tramandò
la ferita ampiare fatale.Venga
Virtude,Amor
ripiglia allora ,'Saldi
,se può,la piaga;il colpo è*fatto;
E
dal Tempio fuggì senza dimora;E
verso Ciproil voi spiegò più ratto.Che
ilCi?J nonstriscia ilrapido balenò*Quando s’ode scoppiariltuono,a untratto4
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Indi volando,aJU**4; -seno* -.. . ,<
I4*dnc# gridà,io jì felice giorno
.il.tuo.Cupido,è..sodisfattoappifnp;,, Vincitior diVtftudc
Te
ritorno;» * <V
“
t
Due
Cornel proprioTempio iole involai,
.Ed 3 Regno d’ijAmor neresi adorno.
Francesco,;edIsabèlla ortuohe $ai r,^
J
I
^decretivddFato, osserva,ade§so•cii$e /una-Coppia sirail .strinsi giammai.
Quella risponde ladlor;,se^a.te oonce^so; r
terr.fp
Fa
.sà nobiJTrofeo,sappilo,Figlio,joQrdih prescrittofu,del Fato istesspr
Tu
nonpotevi antracsen^aiperiglio--jV:
'{a-’>-n jJ>^rTeimpio,ià.ugu3to,ovjle1.Virtpde ha.impero,
•Ove regn^ Giustizia., ied il Consiglio.
Vanne
*Jnagion*idiqìrboi ncàlfp .altero/,r^auVcotj.'.ìOhe- Virtù stessi agli,órdini?,del>Fr7$o Converrà xhe alfin pieghiil,$uopensiero
Oh
avventuroso; giorno e desjiat9i!..i , >j„eoir/-Coppiatfdlicei^ohqual tU VQ» *1;spetta
«olìli:i^lrole, ckeidliMondtì rónderìJbpatp,!
•ri
*
Or
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