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OPERE DI ARCHITETTO PITTORE E GIORGIO VASARI ARETINO..

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OPERE DI

GIORGIO VASARI PITTORE E ARCHITETTO

ARETINO..

(2)

URUOTfX.XV\/in\\I.K cesto\i.k-imrv.K

(3)
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(5)

VITE

DE' PIÙ

CELEBRI

PITTORI

SCULTORI

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ARCHITETTI

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GIORGIO VASARI

IÙTTOKBEARCHITÉTTOARETINO

C.OS

V AGGIUSTA

DELLE ALT hiT>lLUI <iPF*B «l«OSI IDI!»UWDlTI

Jìeturiiioiu detti Pitture ditV.ittizt»

racehio e ditta Capota delDuam»

diFveiw, tV.Lettere pittoriche, jioi ica-poltl'cltc}Sonetti eie.

P.ÒleVitelliAtletici Greci eRomani dwerÌK|ir.

,t>.m,Uo J,C; lu:B.i: Adriani io u-alanp !«"»

dirrttt»1V«mip-rimi»d'ioirudnuoM o di«p- DAI-l»OiiAT.J568

scrìtte

i.taaquelle de' moderni J* lui aerine.

ZoH155 Ritratti.

m

FIRENZE Fl.r.'S'JSTEfAKO -1VDIX

t 4827.

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COLI EZIONEPISTOIt RDSSi-MSSNiOU

beòbyCoogle"

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VITA

DI

SIMONE E

LIPPO

MEMMI

PITTORISANESI.

^Feliciveramentegìpossonodirequegliuo- mini,che sonodallanaturainclinati a quell'arti che possonorecar loronon pure onoree utile grandissimo,inacheèpiù,famaenome quasi perpetuo.Piùfelicipoisonocolorochesiporta- nodalle fasce, oltre a cotale inclinazione, genti- lezzaecostumicittadineschicheglirendono a tutti gliuominigratissimi.Mapiù felici di tutti finalmente(parlandodegli artefici)sonoquelli, cheoltreall'averedanaturainclinazioneal buono,e dallamedesimaedallaeducazioneco- stuminobili,vivonoaltempodiqualchefamo- so scrittore,dacuiper un.piccolo ritrattoo altra cosìfatta cortesia dellecose dell' artesiriporta Sremio alcunavolta,medianteliloroscritti ,

'eternoonoreenome.La qualcosa sidevefra coloroche attendonoallecose del disegno,par- ticolarmentedesiderareecercare daglieccel- lenti pittori;poichél'opere loro,essendoinsu- perficie e incampodìcolore,non possono avere quell'eternitàchedannoigettidìbronzo eie cose dimarmoallesculture,olefabbricheagli architetti.Fudunquequella diSimonegrandis- sima venturavivere altempodiM. Francesco Petrarca, e abbattersi a trovare inAvignonealla cortequestoamorosissimo poeta,desiderosodi averelaimaginedimadonna Lauradimanodi maestroSimone;perciocché avutalabellacome

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PARTE PRIMA

desideratoavea,fece di luimemoriaindueso- netti,l'unode'qualicomincia: Per mirarPolicletoa provafiso

Cuti gli altri,cheebbcrfamadigiteli'arte;

el'altro:

Quando giunse a Simon Valto concetto, Ch'a mio nomegliposeinmanlo stile;

Einveroquesti sonetti el'avernefattomen- zione inunadellesue lettere famigliari nelquin- to libroche comincia:Non sumnescius,hanno dato più famaallapoveravita dimaestroSimo- ne,che non hannofattouè farannomaitutte l'operesne;perchéellenohannoavenirequando chesiameno, dovegli scrittiditant'uomovive- rannoeterni secoli.Fudunque Simone Menimi sanese eccellente dipintore,singolare ne'tempi suoi,emolto stimatonella corte delPapa; per- ciocchédopolamortediGiotto maestro suo,il qualeegliavevaseguitato aRomaquandofece lanavedimusaicoel'altrecose,avendonel fare una Vergine Marianelportico di S.Pietro,ed un8.PietroeS.Paoloaqueiluogovicinodove è lapinadibronzo,inunmurotra gliarchidel porticodallabandadi fuori, contrai! alto lama- niera di-Giotto,nefu dimanieralodato,avendo massimamenteinquest*operaritrattounsagre- stano di S.Pietro che accende alcane lampadea -dettesuefiguremolto prontamente, cheSimone fachiamatoinAvignoneallacorte delPapa con grandissimaistanza,dovelavorò tante pitture in 'frescoein tavole,chefececorrisponderel'ope-

^re alnome chedi luiera stato là oltre portato- Perchetornato aSienaingrancredito, emolto perciòfavorito,glifudatoa,dipignere dalla Si-

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TITADiSIMOJfEEUPPOMEMMI 17 1 gnoria nelpalazzoloro inunasalaatrescouna VergineMaiiacon moltefigureattorno,Inqua- le eglicompièditutta peifi-zionecon molta sua lode eutilità.Epermostrarechenonmeno sapevafare intavoladieinfresco, dipinsein dettopalazzounatavola, clie fucagionechepoi nefu l'atto far dui; inDuomo,eunanostraDon- nacolfanciullo inbraccio in attitudinebellis- sima sopraLaporto d.'U'opera delDuomodetto; nellaqua!pittura,ceiliangelichesostenendo in ariaun stendardo,volanoeguardanoall'in- dùalcunisanti«he sonointornoallanostra Donna,fannobellissimocomponimentoeorna- mentoglande-Ciòfatto,fuSimonedalgenerale di S.Agostino condottoinFirenze,dovelavorò il capitolodiSauto.Spirito,mostrandoinven- zione e giudizio mirabile nelle figure e ne' caval- lifattidalui,comeinquelluogo nefafede la storia dellaPassionediCristo,nellaqualesì veggionoingegnosamentetuttelecoseessere state fattedaluicondiscrezione econbellissima grazia.Vcggonniladroni incrocerendereilfia- to, e1'animadelbuonoessereportata incielo conallegrezza dagli angeli, equella delreo an- darne accompagnata dadiavoli tuttarabbuffata aitormentidell'inferno.Mostrò similmentein- venzionee giudizioSimonenelle attitudini e nel piantoamaiialinoclicfannoalcuni angeli in- tornoal Crocifisso;maquelloche sopratutte le coseèdignissimodiconsiderazione,èveder queglispiiitiche fendonol'ariaconle spalle visibilmente,perchèquasigirando sostengonoil motodel volar loro; imifarebbe molto maggior fede dell' eccellenzadiSimone quest'opera,se oltre all'averlaconsumatailtempo,noufusae

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PARTE PRIMA

statal'anno i56oguastada que' padri,che per nonpotersiserviredeicapitolomal condotto dall'umidità,nel far,doveeraun palcointar- lato',unavolta,nonavesserogettato interra quelpoco cherestava delle pitture di quest'uo- mo,ilqualequasi inquelmedesimo tempodi- pinseinunatavolaunanostraDonna ed unS.

Luca conaltricanti atempera,cheoggi è nel- lacappellade'GondiinS.Maria Novellacol nomesuo.LavoròpoiSimonetrefacciatedel capitolo delladetta S.Maria Novella moltofe- licemente.Nellaprimacheèsopra laporta dondevi sientra, fece la vita di S.Domenico;e inquellache segueversolachiesa figurò la re- ligione eordinedelmedesimo, combattente con- tro gli eretici figuratiperlupicheassalgono al- cune pecore,le qualida molticani pezzati di biancoe dinero sonodifese,cilupi ributtati e morti.Sonori ancoracerti eretici,iqualicon- vinti nelle dispute straccianoilibri,e pentiti si confessano,e cosìpassanol'anime allaportadel paradiso, nelqualesonomoltefigurinechefan- nodiverse cose. In cielosivedelagloria de'santi eGesùCristo,e nelmondo quaggiù rimangono i piacerie diletti vani in figureumane,emassi- mamentedid'inneche seggono;tra lequali è madonna LauradelPetrarcaritrattadinatu- rale vestita diverde,con unapiccolafiammctta difuocotrailpetto e la gola.Evvi ancorala ChiesadiCristo,edallaguardiadi quellailPa- pa, loImperadore,iRe,iCardinali,!Vescovi,e tuttiiPrincipi Cristiani,e tra essi,accantoa uncavalierdiRodi,M. Francesco Petrarcari- trattopurdinaturale;ilchefeceSimone per rinfrescar nell'operesue lafamadicoluichel'a-

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VITADISIMONE E LlPPOMEMMI vevafattoimmortale-PerlaGhiesauniversale fece la chiesadi S.MariadelFiore,noncome ellastaoggi,macomeegli1'avevaritratta dal modelloedisegnoche Arnolfoarchitettoreaveva lasciatinell'opera,pernormadicoloroche ave- vanoaseguitarlafabbricadopoluì;de' quali modelli per poca curadeglioperai di S.Maria del Fiore,comeinaltroluogos'èdetto,nonci sarebbememoriaalcuna, seSimone nonl'avesse lasciatadipinta inquest'opera.Nella tenta fac- ciata,cheè quella deli' altare,fece laPassione diCristo,ilqualeuscendodiGerusalemmecr

>n hicrocesu la spalla, seneva almonte Calvario seguitatoda un popolo grandissimo,dove giun- to, sivedeesserlevato incroce nelmezzode'la- droni,conl'altreappartenenzechecotale storia accompagna no.Tacerò l'esservibuonnumerodi cavalli,ilgettarsi la sortedai famigli dellacorte sopralavestediCristo,lospogliareillimbo deJSantiPadri,etutte1'altreconsideratein- venzioni,che sono non da maestrodiquell'età,

madamodernoeccel lentissimo.Cmciosiachè pigliandolefacciateintere,condiligentissima osservazione fa inciascunadiverse storiesuper un monte,enondividecon ornamentitra stori»

estoria,come usaronodi l'areÌvecchi emolti moderni,che fannolaterrasopraVariaquattro o cinquevolte,comeè la cappellamaggioredi questamedesimachiesa eilCampoSantodiPi- sa,dove dipignendo moltecose a fresco,gli fu forza farcontrasuavogliacotalidivisioni,a- vendoglialtri pittoriche avevanoinquel luogo lavorato,come GiottoeBuonamieo suo maestro, cominciatoa fare le storielorocon questo mal ordine.Seguitando dunqueinquelCampoSanto

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PARTE PRIMA

per menoerroreilmodo tenutodagli nitri,fece Simone sopralaportaprincipale didentrouna nostraDonnaintrescoportataincieloda un corod'angeli,che cantanoesuonanotanto viva- mente, cheinlorosiconosconotuttique/varj effetticheimusici cantandoosonandofare so- gliono;comeèporgerel'orecchio alsuono,aprir laboccain diversimodi,alzar gliocchi al cielo ,

gonfiar leguance,ingrossar la gola,ed insomma tutti gli altri atti emovimenti chesifannonella musica.Sottoquesta Assunta,in trequadrilece alcunestorie della vita di S. Ranieri pisano.Nella prima,quando giovanetto sonandoilsalterio,fa ballaralcunefanciullebellissimeperl'ariedei vollieperl'ornamentodegli abitied acconcia- turedique'tempi.VedesipoilostessoRanieri, essendostato ripreso di cotale lasciviadalbeato Albertoromito,starsicolvoltochinoe lagri- ìnoso econgliocchifattirossidalpianto tutto pentito delsuo peccato,mentre Dioinariacir- condatodauncelestelume,fasembiantediper- donargli.Nei secondo quadroèquando Ranieri dispensandolesue facultà ai poveri di Dio,per poimontarinbarca,haintornouna turbadi poveri,di storpiati,didonnee diputtimolto affettuosinelfarsiinnanzi,nelchiedereenel ringraziarlo.Enellostessoquadroèancora quando questosanto,ricevutaneltempiola schiavinadapellcgrino,sta dinanzi a nostraDon- na,ehecircondatadamolti angeli glimostrache siriposerà nelsuogremboin Pisa; le quali tutte figurehannovivezza e bell'aria nelle teste.Nel- laterza èdipintodaSimone,quando tornato doposette annid'oltramare mostra averfitto tr«quaxantaneinTerraSante, echestandosi in

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fITADISIMONA E IJPPOMBtvTMI 1^5 coro a udireidivini uffizj,dovemolti puttican- tano,è tentatodaldemonio,ilqualesivede scacciatodaun fermo proponimento obesiscorge inRanieridinonvoleroffendereDio,aiutato da unafigura l'attadaSimone perlaGostanza, chefa partir1'antico avversariononsolotutto confuso,maconbellainvenzionee capricciosa tuttopauroso,tenendosi nel fuggirelemanial capo,ecamminando conlafronte bassa e stretto nellespalle a più potere, edicendo,comese gli vedescritto uscire dibocca:ionon possopiù. E' finalmenteinquestoquadroèancoraquando Ranieriinsulmonto Taboringinocchiato,vede miracolosamenteCristoinariacon Moisè ed Ella;le quali tutte cose di quest'operaedaltre chesi tacciono,mostrano che Simonefumolto capriccioso,edinteseilbuonmododicomporre leggiadramentelefigurenellamanieradiquei tempi.Finitequestestorie,feceduetavolea temperanellamedesimacittà,aiutatodaLippo Mettimisuofratello,ilqualegliavevaanche aiutatodipignereilcapitolo di S.Maria Novella edaltre opere.Costui sebbene nonfu eccellente come Simone,seguitònondimeno quanto potèil piùlasuamaniera,edinsuacompagniafecemolte cosea fresco in S.CrocediFirenze, a' fratiPre- dicatori in S.CaterinadiPisa la tavola dell'aitar maggiore, edin S.Paoloaripa d'Arno,oltrea moltestorieinfrescobellissime,latavola a tempera cheoggi è sopra l'aitarmaggiore,den- troviunanostraDonna,S.Pietro e S.Paoloe S.

Gio:Battistaedaltrisanti,einquestapose Lippoilsuo nome. Dopo queste operelavoròda perseunatavola atemperaa' fratidi S.Ago- stino iuS.Gimigniano,en'acquistò .tantonome,

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PARTE PKIMA

chefuforzatomandai'inArozzoalvescovo Guidode'Tarlatiunatavolacontremezzefi- gure,cheè oggi nella cappella di S.Gregorioin vescovado. StandoSimoneinFiorenzaalavora- re,un suo cuginoarchitettoingegnoso,chia- mato Neroccio,tolse1'anno i33aa farsonarla campanagrossa delcomunediFirenze,che per lospazio di diciassette anninessuno V aveva po- tutaf'arsonaresenza dodiciuomini chelatiras- sino.Costuidunquelabilicòdimaniera,che duelapotevanomuovere,e mossa,unsolo laso- navaa distesa,ancorach'ellapesassepiùdi sedi- cimila libbre;onde,oltrel'onore,neriportòper suamercedetrecento fiorini d' oro,chefugran pagamentoinquo'tempi,Maper tornareaino- stridue Menimisanesi,lavoròLippooltrealle cose dette,coldisegnodiSimone una tavolaa tempera,chefuportata a Pistoia emessa sopra l'aitarmaggioredellachiesa di S.Franccsco,che futenutabellissima.Inultimotornati aSiena loro patria,cominciòSimone una grandissima operacoloritasopì»ilportonediCumulila, dentrovilacoronazionedinostraDonna conin- finitefigure,laquale,sopravvenendogliuna grandissimainfirmità,rimaseimperfetta,edegli vinto dallagravezzadiquellapassò diquesta vital'anno1345,congrandissimodolore di tutta lasua citta e diLippo suofratello,ilqualegli diede onoratasepolturainS.Francesco.Fini poimolte opere che Simone avevalasciateim- perfette;e ciòfuronouna PassionediGesù Cri- sto inAncona sopral'aitarmaggioredi S.Nic- cola,nellaqualefiniLippoquellocheaveva Simone cominciato,imitandoquellache aveva fatta nel capitolo di S.Spiritò diFiorenzae finita

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YITADISIMONEE LIPPO STEMMI 177 deltuttoildettoSimone. La quale opera sareb- bedegnadipiùlungavita,che per avventura nonlesaràconceduta,essendoinessamolte belleattitudinidi cavalli e di soldatiche pron- tamente fannoin varj gesti,pensando conma- ravigliasebininoonocrocifissoilfigliuol di Dio.FinìsimilmenteiuAscesinellachiesadi sotto di S.Francesco alcunefigureche aveaco- minci;! tuSimoneall'altaredi S. Elisabetta,il qualèall'entrardellaporta che vanellecap- pelle,facendovilanostraDonna,unS.Lodo- vicoRediFrancia,ed albisanti,che sonoin tutteotto figure,insino alle ginocchia,mabuone emolto bencolorite-Avendooltreciòcomin- ciatoSimonenelrefettoriomaggioredidetto conventoin testadellafacciata,moltestoriette eduriCrocifisso fatto eguisad'albero,dicroce, sirimase imperfettoedisegnato,comeinsinoa oggi sipuò vedere,dirossacciocolpennelloin su l'arricciato;ilqualemododifare erailear- tonecheinostrimaestrivecchifacevano,per lavorareinfrescopermaggiorbrevità;concio- fusseche avendospartitatuttaI'operasopra l'arricciato,ladisegnavanocolpennello,ri-, traendodaun disegnopiccolo tuttoquelloche volevanofare,conringrandiraproporzione quanto avevano pensatodimettereinopera .

Laonde come questacosìdisegnatasivede,edin altriluoghi moltealtre, cosìmoltealtrene sono che eranostatedipinte, le qualiscrostatosipoi illavoro,sono rimasecosìdisegnate di rossaccio sopral'arricciato.MatornandoaLippo,il quale disegnò ragionevolmente,comenel nostro libro sipuò vedere,inun romito cheincrocic- chiate legambelegge,eglivissedopo Simone

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PARTE PRIMA

dodici anni,lavorandomoltecosepertutta Italia, eparticolarmenteduetavole in S.CrocediFio- renzaEperchélemanierediquestiduefra- tellisisomiglianoassai,siconoscelunadall'al- tra aquesto,cheSimonesiscrivevaapiedelle sueopereinquestomodo:Simonis Menimi Se- nensisopus,eLippo,lasciandoilproprio nome enonsicurandoaifarunlatino così alla grossa, inquest' altromodo:OpusMemmide Senìsme jhcit.iSellatacciatadelcapitolo di S.MariaNo- vellafuronoritrattidimaiu>diSimone,oltre al Petrarcaemadonna Laura,comes'èdettodi sopra,Cima bue,Lapoarchitetto,Arnolfosuo figliuolo,eSimonestesso;e nellapersonadi, quelPapa cheènella storia,Benedetto XI. da TrevisofratePredicatore,1"effigiedelqual Papa aveva molto prima recatoaSimone Giotto suo maestro,quando tornòdallacoite didetto Papa che tennelasediainAvignone.Ritrasse ancoranelmedesimo luogoilcaidinaieNiccola

inqueltempoeravenutoaFirenzeLegatodi dettoPontefice,come raccontanellesuestorie Gio; Villani.SopralasepolturadiSimonefu postoquestoepitaffio:SintoniMemmiopicto- rum omnium omnisactatisceleberrimo.Vixit ann.LX.mens.II.d.ili.Comesivedenelno- stro librodetto di sopra,nonfuSimone molt'ec- cellente neldisegno,maebbe invenzionedalla natura,esidilettòmoltodiritrarre dinatu- rale,edin ciò futantotenutoilmigliormae- strode' suoitempi,che'lftig.PandulfoMala- testilomandòinsino inAvignonearitrarreM.

Francesco Petrarca^richiesta delquale fece poi contantasualodeilritratto dimadonna Laura,

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TASTONE*>. II

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VITA DI TADDEO G ADDI

FIORENTINOPITTORI

JLjbellaeveramenteutileelodevoleopera premiareinogniluogo largamentelavirtù,ed onorarecoluiche1'ha;perchèinfinitiingegni chetalvoltadormirebbono,eccitatida questo invito, si sforzanticonogni industria dinonso- lamente apprenderequella,madivenirvidentro eccellentìjper sollevarsi evenire agradoutileed onorevole,onde ne segua onoreallapatria loro, e ase stessi gloria,ericchezzee nobiltà a'de- scendenti loro,che datotaliprincipj sollevati ,

benespessodivengonoericchissimi e nobilissi- mi,nellaguisache per operadiTaddeo Gaddì pittorefeceroidescendentisuoi.IlqualeTad- deo diGaddo Gaddiliurentinodopofamortedi Giotto,ilqualel'aveva tenutoabattesimo,e dopolamortediGaddoera statosuomaestro ventiquattroanni,comescriveCenninodiUrea CenninipittoredaCollediValdelsa,essendo rimasonellapitturapergiudizio eper ingegno fraiprimidell'arte,emaggioredituttiisuoi condiscepoli,fecelesueprime opere confaci- litàgrandedatagli dulianaturapiuttostoche acquistatacon(irte,nella chiesa di S.Crocein Firenze nella cappella della sagrestia,dovein- siemeconisuoicompagnidiscepolidelmorto Giotto,fecealcunestorie di S.MariaMadda- lenacon-belleBguree abiti dique' tempibel-

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i8o

PARTE PRIMA

lissimie stravaganti.Enella cappella de'Ba- roncellieBandini,dovegiàavevalavorato Giottoatemperalatavola,dapersefecenel muro alcunestorieinfresco di nostraDonna, che furono tenutebellissime.Dipinse ancoraso- pralaporta della detta sagrestia la storia diCri- stodisputantecoidottorineltempio,chefu

de'Medicifeceilnoviziato,lacappella,eil ricettodinanzialla sagrestia,permetteruna cornice dipietrasopraladettaporta.Nella de'lìe! lacciequelladiS.Andreaallatoad una delletrediGiotto;nellaqualefecequando Gesti Cristo tolseAndreadalle reti ePietro,e lacrocifissione diessoapostolo,cosaveramente e allorach'ellafu finita ene'giornipresenti ancora,commendatae lodatamolto.Fecese- pialaporta del fianco sotto la sepoltura diCarlo Marsupiniaretino,un Cristomorto conleMarie lavorato a fresco,chefu lodatissimo.Esottoil tramezzochedividelachiesa,amansinistra soprailCrocifisso diDonato,dipinseafresco unastoriadi S.Francesco,d'un miracolo che fece nel risuscitarun putto cheeramoito,ca- dendo daun verone,coli'apparire in aria.Ed inquestastoriaritrasseGiotto suo maestro Dante poeta,eGuido Cavalcanti,altridicono se .'tesso.PerIndottachiesa feceancorain di- versiluoghimoltefigure,chesiconosconodai pittoriallamaniera.AllacompagniadelTempio dipinseiltahernacolocheè in sulcanto della via dei Crocifisso,dentroviunbellissimodepo- sto di Croce. JVeI chiostro di .Santo Spiritolavorò duestorie negliarebetti allato al capitolo;nell'u- medesimachiesadipinseafresco

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VITADITADDEO GADDI 181 uode' quali fecequando Giuda vendeCristo,e nell' altro lacena ultimachefececongliApo- stoli•Enelmedesimoconventosopra la porta delrefettoriodipinseunCrocifissoedalcuni santi,che fanno conoscerfra gli altrichequivi lavorarono, cheeglifuveramenteimitato!'della manieradiGiotto,daluiavutasempreingran- dissimavenerazione.DipinseinS.Stefanodel ponte vecchiolatavola e la predella dell' aitar maggiore con grandiligenza;enell'oratorio di S.Micheleinortolavoròmoltohenttinunata- volaunCristomorto chedalleMarieè pianto, e da Nicodemoriposto nellasepolturamoltodevo- tamente.Nella chiesa de' frati de' Servi dipinse la cappella di S.Niccolòdi quelli dalPalagiocon istorie diquelsanto,dove con ottimogiudizio e graziaperunaharcaquivi dipinta,dimostrò chiaramente com'egliavevaintera notizia del tempestosoagitaredelmaree della furia della fortuna;nellaqualementre cheimarinari vo- tandolanavegittanolemercanzie,apparein aria S.Niccolòe gliliherada quel pericolo,la quale opera peresserpiaciutae statamoltolo- data,fucagionecheglifu fattodipignere1»

cappelladell'altaremaggioredi quella chiesa; dovefece infrescoalcunestoriedi nostraDon- na, e atemperaintavolamedesimamentelano- straDonna conmolti santi lavorativivamente. Parimentenellapredelladidettatavola fece configurepiccolealcunealtre storie di nostra Donna,dellequalinonaccadefar particola!"

menzione, poiché l'annoìffif furovinatoogni cosa,quando LodovicomarchesediMantova lece inquelluogolatribunachev'èoggicol disegnodiLeonBallistaAlberti,cilcorode'frati,

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PARTE PRIMA

facendoportarlatavolanelcapitolo diquel convento,nel refettoriodelqualefecedasom- mosopra le spalliere dilegname1'ultimacena, diGesùCristocongliApostoli,esopraquella unCrocifissoconmolti santi.Avendo posto a 3uest'opere Taddeo Gaddil'ultimo fine,fu con- otto a Pisa,dovehi S.Francesco per Gherardo eBonaccorso Gambacortifece la cappellamag- giore in frescomoltobencolorita,con moltefi- gureestoriediquelsanto e di S.Andreae S.

Niccolò.Wélla voltapoienella facciata èPapa Ooorio checonfermalaregola,dov' è ritratto Taddeodinaturaleinprofilocon-un cappuccio avvoltosoprailcapo,eda'piedi di quella storia, sonoscrittequesteparole;MagisterTaddeus Gaddusde klorcntia pinxithanc kistoriam Sancii FranciscietSanciiAndreneetSancii Nicolai anno DominiMCCCXUl. de mense Au- gusti.

Fece ancoranel chiostropurediquelconven- to in frescounanostraDonnacolsuofigliuolo incollomoltobencolorita;enelmezzodella chiesaquandos'entraamanmancaunS.Lodo- vicovescovoa sedere,alqualeS.Gherardoda VUlamagnastatofrate di quell'Ordine racco- manda unfraBartolommeo,alloraguardianodi dettoconvento.Welle figure dellaquale opera, perchè furonoritruttedalnaturale,siTedevi- vezzae grazia infinita,inquellamaniera sem- plice,chefuinalcunecosemeglioche quella diGiotto,emassimamentenell'esprimereil raccomandarsi,1'allegrezza,ildolore,e altri somiglianti affetti,che beneespressifannosem- preonore grandissimoalpittore.Tornato poi aFiorenzaTaddeo,seguitòperloComune

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VITADITADDEO'GADDI l83 l'operad'Orsanmichelee rifondòipilastridelle logge,murandoglidi pietreconceebenfoggia- te,laddove eranoprimastate fattedimattoni, senzaalterarperòildisegnochelasciòArnolfo, con ordine che sopralaloggiasifacesseun pa- lazzoconduevolte,per conservadelleprovvi- sionidelgranochefacevailpopoloeComune diFirenze.La quale opera perchèsifinisse, l'Arte diportaSantaMariaacuiera statodato curadellafabbrica,ordinòchesipagasselaga- bella dellapiazza emercatodel gl'ano, ealcune altregravezzedipiccolissimaimportanza.Ma, ilche importò molto più,fubene ordinato con ottimoconsiglio,checiascuna dell'arti diFiren- zefacesseda perseunpilastroedinquelloil santoAvvocatodell'arte inunanicchia,eche ognianno perlafestadiquelloiconsolidi quell'arteandassinoaofferta,evi tenessino tuttoqueldì lostendardoconlaloroinsegna,

machel'offertanondimenorussedellaMadonna pei'sovvenimentode'poveribisognosi-Eperchè l'anno i333 perlograndiluvio l'acqueavevano divoratolespondedelponte Ruhaeonte,messo in terrailcastelloAltafronte,edelponteVec- chiononlasciato altrocheleduepiledelmez- zo,edilponteaSantaTrinitàrovinato del tut- to,eccettounapilache rimasetuttafracassata, e mezzoilpontealla Carraia,rompendolape- scaiad Ognissanti,deliberaronoqueicheallora lacittàreggevano,nonvolerecne più quegli d'oltr'Arnoavessero la tornata alle case lorocon tantoscomodo,quanto quelloerad'avereapas- sar per barche; perchè chiamato Taddeo Gaddi, peressereGiottosuomaestro andatoaMilano, glifacerofare ilmodelloedisegnodelponte

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1H4 par'te

prima

Vecchio,dandogli curaottelo facessecondurre a finepiùgagliardoepiùbellochepossibile fusse;edeglinon perdonandonèaspesauèa fatica,lofececonquella gagliardezzadispallo econquellamagnificenzadi volle tutte di pie- treriquadrateconlo scarpello,chesostieneoggi ventiduebotteghe per banda,che sonointutte quarantaquattro,congrand' utiledelComune elicnecavava l'annofioriniottocentodi fitti. La lunghezzadellevoltedaun cantoall'altro è bracciatrentadue,e la strada delmezzosedici

,

e quella dellebotteghe daciascuna partebrac- ciaotto;perlaqualeopera,checostò sessanta- milafiorinid'oro,non pure meritòalloraTad- deolode infinita,maancoraoggi n' èpiùche maicommendatojpoichéoltre amoltialtridi- luvj,nonèstatomosso1'anno i53yadìi3 di settembre daquellochemandòaterrailpunte aSantaTrinità,di quello della Carraiaduear- chi,echefracassòingranparteilUubaeonte ,

e fece molt' altrerovineche sononotissime.E veramentenone alcunodigiudizio,chenonstu- piscanon pur nonsimaravigli,considerando cheildettoponte Vecchiointantastrettezza sostenesseimmobilel'impetodell'acque,de'Ie- gnami,e dellerovinefatte di sopra,econtanta fermezza.NelmedesimotempofeceTaddeo fondareilponteaSantaTrinità,chefu finito manco felicementel'annoi346 conspesa di fio- rini ventimilad'oro;dicomenfelicemente,per- chè non essendostato simile alponte Vecchio, fuinteramenterovinato dal detto diluvio dell'an- noi557-Similmente secondol'ordine diTaddeo sifeceindettotempoilmurodicostaaS.Gre- gorioconpalia castello,pigliandoduepiledel

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VITA' DITADDEO GADDI i85 ponteperaccrescere allacittaterreno verso la piazzade'Mozzi,eservirsene,comefecero,a farlemulina chevisono.Mentre che conor- dine edisegnodiTaddeosifecerotuttequeste cose,perchènonrestòperquestodidipignere, lavoròiltribunale dellaMercanzia vecchia,dove conpoeticainvenzionefiguròiltribunale di sei uomini,chetantisonoiprincipali diquelmagi- strato,chestaaveder cavarlalingua allaBu- f'a

dallaVerità,laqualeèvestitadi velo su ignudo,e laBugia copertadinero, conquesti versi sotto:

Lapura Verità perubbidire Alla santaGiustiziadianon tarda, Cavalalinguaallafalsa bugiarda .

Esotto la storiasonoquesti versi: Taddeodipìnse questobelrigestro-, Discendiju diGiotto ilbuon maestro.

Fufattogliallogazione inArezzod'alcuni la- vori in fresco,iqualiridusseTaddeo- con Gio- vannida Milano suodiscepolo all'ultimaperfe- zione,e diquestireggiamo ancoranellacom- Sagniadello SpiritoSantounastorta ,nella faccia eli'aitarmaggiore,dentrovilaPassionedi Cristocon molticavalli, eiladroni incroce,cosa tenutabellissimaperlaconsiderazionechemo- strònelmetterloincroce,dove sonoalcunefi- gureche vivamenteespressedimostranolarab- biade'Giudei,tirandoloalcuniperlegambe con una fune,altriporgendolaspugna,e altri invarie attitudini,comeilLongino chegli passa ilcostato,eitre soldatichesigiuocanolave- ste,nel viso de' quali siscorgelasperanzaedil

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186

PARTE PRIMA

timorenel trarrede'dadi;ilprimodicostoro armatostainattitudine disagiosaaspettandola voltasua,esidimostratantobramosodi tira- re,che non pare chee' sentaildisagio;

1'altro inarcandoleciglia,conlaboccaecongliocelli apertiguardaidadipersospetto quasi di fraudi-, echiaramente dimostraachi lo considerailbi- sognoe la voglia eh' eglihadivincere;ilterzo chetiraidadi,fattopianodellaveste in terra, colbracciotremolanteparche accenni ghignan- dovolerpiantargli.Similmente perlefacce dellachiesasiveggono alcunestoriedi S.Gio- vanni Evangelista,eperlacittàaltrecose fatte da Taddeo,chesiriconoscono perdisuamano daehihagiudizionèlTarte.Veggonsi ancora ogginelvescovadodietroall'aitarmaggiore alcunestoriediS.GiovanniBattista,lequali contantomaravigliosamanieraedisegnosono lavorate,chelofanno tener mirabile.In S.A- gostino alla cappella di S.Sebastianoallato alla sagrestiafece le storiediquel martire,eduna disputa di CristoconiDottoritantobenlavo- rata e finita,cheèmiracoloavederelabellezza ne'cangianti di varie sorte e la grazia ne' colori diquesteoperefinitepereccellenza-

InCasentinonella chiesa del Sasso dellaVernia, dipinse lacappelladove S.Francescoricevette le stimate, aiutato nelle coseminime da Jacopodi Casentino,chemediante questagitadivenne suodiscepolo.Finitacotaleopera,insiemecon Giovanni milanesesene tornòaFiorenza,dove nella città e fuorifecerotavole e pitture assais- simee d'importanza;edinprocesso ditempo guadagnò tanto,facendodi tuttocapitale,che diedeprincipioallaricchezzaedallanobiltà

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VITADITADDEO CADDI ì9j dellasuafamiglia,essendo tenutosempresavio

•ciaccortouomo. Dipinse ancorain S.Maria .Novellailcapitolo, allogatogli dal prior del luo- gocheglidiedel'invenzione.Beneèvero,che peressereillavoro grande,e peressersiscoperto, inqueltempo chesifacevanoiponti,ilcapi- tolodiSantoSpiritocongrandissimafamadi Simone Menimi chel'avevadipinto,venne vo- glia aldettopriore dichiamarSimoneallameta di quest'opera;perchèconferitoiltuttocon Taddeo,lotrovòdiciòmoltocontento,per- ciocchéamavasommamente Simone peressergli statocon Giottocondiscepolo,esempreamo- revoleamicoecompagno.Ohanimiveramente nobili!poichésenzaemulazioneambizioneo invidiav'amaste fraternamenteI'unl'altro, godendo ciascunocosìdell'onore epregiodell'a- mico,comedelproprio•Fudunquespartitoil lavoroedatonetrefacciate aSimone,comedissi iellasuavita,e aTaddeolafacciata sinistra e tutta la volta,laqualefu divisadalui inquat- tro spiceli]o quarte,secondogliandaridessa volta.Nelprimofece laResurrezionedi Cristo, dove pare chee'volessetentarechelosplendor delcorpoglorificatofacesselume,come appa- risceinunacittàedinalcuni scogli dimonti,

manonseguitò di farlo nelle figure e nel resto, dubitandoforse dinonlopoterecondurre perla dilEcultAcheviconosceva.Nel secondospicchio feceGesùCristochelibera S. Pietro dalnaufra- gio,dovegliApostoliche guidanolabarca sono certamentemoltobelli,e fra1'altrecoseuno cheinsulariva dnlmarepesca a lenza(cosa fattaprima da GiottoinRomanelmusaicodella navedi S.Pietro)èespressocon grandissimae

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l88

PASTI MIMI

viva affezione.Nel terzodipinse l'Ascensione di Cristo,ene11'ultimolavenutadello «Spirito Santo,doveneiGiudei cheallaportacercano volere entrare siveggono moltebelle attitudini difigure.Nellafacciadisottosonolesette scienzeconiloronomi,e conquelle figure sotto, cheaciascunasiconvengono.La Grammatica inabitodidonna conuna porta,insegnandoa un putto,hasotto di se asedereDonatoscrit- tore.DopolaGrammatica seguelaRettorica, eapiè diquellaunafigurachehadue mani a'libri,ed unaterzamanosi trae disottoil mantelloe sela tieneappressoallabocca.La Logicahailserpente inmanosottounvelo,e

«'piedisuoiZenone Eleate chelegge.L'Aritme- ticatiene le tavole dell'abbaco, e sotto lei siede Abramo inventordiquella.La Musica hagl' i- struinentidasonare, e sotto lei siedeTubalcaino chebatteconduemartellisopraun'ancudinee stacongliorecchi attenti aquel suono.La Geo- metriahalasquadrae le seste,edabassoEu- clide.L'Astrologiahalasferadel cielo inmano, e sottoipiediAtlante.Dall'altraparteseggono sette scienzeteologiche,e ciascunahasotto di sequellostatoocondizioned'uomini che più se leconviene,Papa, Imperatore,Re,Cardi- nali,Duchi,Vescovi,Marchesi, edaltri;e nel voltodelPapaèilritrattodiClementeV.Nel mezzoepiù altoluogoè S.Tommasod'Aquino cheditutte lescienze dettefu ornato,tenendo sottoipiedi alcuni eretici,Ario;Sabellio,ed Averrois,e glisonointomo Moisè,Paolo,Gio- vanniEvangelista,ed alcunealtrefigureche hanno sopralequattroVirtùcardinali e le tre teologiche,conaltreinfiniteconsiderazioni es-

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VITADITADDEO CADDI 1%

pi-essedaTaddeo con disegnocgrazianonpìc- cola,intantochè;ipuòdiresserestata lame- gliointesa,c quellachesiè piòconservatadi tutte lecose sue.NellamedesimaS.MariaNo- vellasoprailtramezzodellachiesa leceancora unS.Gierooiniovestitodacardinale,avendo egli divozioneinquelsanto e per protettore di suacasaeleggendolo;esottoessopoiA gnolo suofigliuolo,mortoTaddeo,fecefareaide- scendentiunasepolturacopertacon unalapide dimarmo conl'armede 'Guadi;ai qualidescen- denti Gieronimocardinale,perlabontàdiTad- deoeperimeritiloro,ha impetratodaDio gradiGirevolissiminellaChiesa,cliericatìdi camera,vescovadi,cardinalati,propositure,e cavalierationon.tìssimi:iquali tutti discesi di Taddeo,inqualunque grado hanno sempresti- matoe favoritiibegli ing'grii inclinati allecose dellascultura e pittura,equellicon ognisforzo loro aiutati.Finalmente essendoTaddeo venuto in età dicinquantaanni,d' atrocissimafebbre percosso,passòdi questa vitaVannoi35o, la- sciandoAgnolo suofigliuolo eGiovanni cheat- tendesseroallapittura,raccomandandogliaJa- copodiCasentinoperlìcostamidel vivere,e a GiovannidaMilanopergliammaestramenti dell'arte.IlqualGiovannioltreamoltealtre cose,fecedopolamortediTaddeo unatavola chefu posta in S.Croceall'altare di S.Gherardo da Villamagna,quattordiciannidopo cheera rimaso senzailsuo maestro,esimilmentelata- vola dell' aitarmaggiore d'Ognissanti dovesta- vanoifratiUmiliati,chefutenuta moltobella;

edinAscesi latribunadell' aitarmaggio* dove feceunCrocifìsso, la nostraDonna,e S. Chiara,

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190

PARTE PRIMA

e nelle facciate e dallebandeistorie della nostra Donna. Dopo andatoseneaMilano,vilavorò molte opereatempera edinfresco, cfinalmen- te visimorì. Taddeo adunquemantenneconti- nuamentelamanieradiGiotto,manon peròla miglioròmolto,salvo clicnel colorito,ilquale fecepiùfresco e più vivace clicquellodi Giotto;

avendoegliattesotantoa migliorare l'altroparti e diflicultà diquestaarte,die ancorchéaquesta badasse,nonpotetteperò avergrazia di farlo; laddove avendo veduto Taddeo quello dieaveva facilitatoGiotto,edimparatolo,ebbetempo d'aggiugnere qualchecosa emigliorareilcolo- rito.FusepoltoTaddeo da AgnoloeGiovanni auoifigliuoliin S.Crocenelprimochiostro,e nella sepolturacheegliavevafatta aGaddo può Satire, e fumolto onorato conversida' virtuosi iqueltempo,comeuomo che molto aveva meritatoper costumi,eperavercondotto con bell'ordine,oltre allepitture,molte fabbriche nellasuacittàcomodissime,edoltrequello che s'è detto,per averesollecitamente econdiligen- zaeseguita la fabbrica delcampanilediS.Maria delFiorecoldisegnolasciatoda Giotto suo mae- stro:ilquale campanilefu dimaniera murato, chenon possono commettersipietreconpiù di- ligenza,nèfarsipiù bella torreper ornamento

,

perspese,eperdisegno- L'epitaffiodiefu l'atto aTaddeofuquesto che quisilegge;

Hoc unodicipoteraitlorentia felix Vivente:atcerta estnonpotuissemori.

FuTaddeo moltoresoluto neldisegno,comesi può vederenelnostro libro,dov'è disegnatadi suam*nolastoriachefece nellacappelladi S.

Andreain S.CrocedìFirenze.

11

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(40)

Dl'ltlZ~JIjy'HljBgle

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VITA

D'ANDREA. DI

CIONE ORGAGNA

PITTORE,SCULTORE, EARCHITETTO

FIORENTINO.

I\adevolteun ingegnosoèeccellenteinuna cosa,chenon possa agevolmente apprendere alcun' altra,emassimamentedi quelleche sono allaprima suaprofessionesomiglianti, equasi procedentidaunmedesimo fonte,comefecel'Or- gagnafiorenlino,ilqualel'upittore,scultore,ar- chitetto,epoeta,comedisottosidirà.Costui natoinFiorenza, cominciòancorafanciullettoa dar operaallascultura sottoAndrea Pisano,« seguitòqualcheanno;poiessendodesideroso perfarevaghicomponimentid' istoried' esser abbondantenell'invenzioni, attesecon tantostu- dioaldisegno,aiutatodallanatura chevolea farlo universale,checome unacosa tira l'altra, provatosi^ dipignere conicoloriatemperae a fresco, riuscì tantobene conl'aiuto diBernar- do Orgagna suofratello,cheessoBernardolo tolseincompagniaafare inS.Maria Novella nella cappellamaggiore, cheallora era della fa»

miglia de'Ricci, la vita di nostraDonna,laquale operafinitafutenutamoltobella;sebbene per trascuraggine di chin'ebbepoi cura,non passa- rono moltianni,che essendorottiitetti, fugua- stadall'acque, eperciòfattanelmodoeh' eli' è oggi.comesidiràalluogo suo,bastando per

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If)3.

PARTE PRIMA

ora diredieDomenicoGrillandaichelaridi- pinse,siservì assaidell'invenzioniche v'erano dell'Orgagna;ilqualefeceancheindettachie- sapurea trescolacappella degliStrozzi,che è vicinaallaportadella sagrestia edellecam- pane,incompagniadiBernardo suofratello. Nellaqualeeappella,acuisisaglieperuna scala di pietra, dipinse "inunafacciata lagloria delParadisocontuttiìSanti,econvarjabiti eacconciaturedique'tempi.Neil' altra faccia fecel'Infernoconlebolgie,centri,edaltre cosedescrittedaDante,delqualeCuAndrea studiosissimo.Fecenellachiesade* Servi della medesimacittà,pur con Bernardo,afrescola cappella della famiglia de'Cresci,einS.Pier maggioreinunatavola assaigrandeV Incorona- zionedinostraDonna,ein S.Romeopresso allaportadel fiancounatavola.

SimilmenteeglieBernardo suofratelloinsie- medipinseroafresco lafacciatadifuoridiS.

Apollinare,contantadiligenza,cheicoloriin quelluogoscopertosisonovivie bellimaravi- gliosamenteconservati insin'aoggi.Mossidalla famadiquest'operedell'Orgagna,che furono moltolodate,colorocheinqueltempo governa- vanoTia,lofecerocondurrealavorar? nelCam- po Santodi quella cittàun pezzo d'unafacciata, secondo cheprima GiottoeBuffalmaccofatto avevano.Onde messavi mano,inquelladipinse Andrea un Giudiziouniversalecon alcunefanta- sieasuo capriccio ,nel la facciata di versoilDuo- moallato alla passione di Cristo fattadaBuffal- macco;dovenelcantofacendolaprimastoria, figurò in essa tuttiigradide' signoritemporali involti neipiaceri diquestom«ndo,ponendogUa

L

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VITAD'ANDREADICIONE ORGAGtfAip,3 sederesopraun pratofioritoesotto1'ombradi molti melaranci, che facendo amenissimobosco, hanno soprairamialcuniamori,che volandoat- tornoèsopramoltegiovanidonneritrattetutte, secondo chesivede, dal naturale difemmine no- bilie signore dique 'tempi,lequaliperlalunghez- zadeltempo nonsiriconoscono,fanno sembiante disaettareicuori di quelle, alle qualisonogio- vani uomini appressoesignoriche stannoaudir suonie canti,edavedereamorosiballi di garzoni e donne che godono con dolcezzailoroamori. Fra'quali signori ritrasse1'Orgagna Castruccio SignordiLuccaegiovanedi bellissimoaspetto, con un cappuccio azzurro avvoltointorno alca- poeconunosparviere inpugno,eappressoini altrisignori di quell' etàche nonsisachi sieno .

Insommafececon moltadiligenza inquestapri- maparte,perquanto capivailluogoe richiedeva l'arte,tuttiidelittidelmondo graziosissimamen- te.Ball' altraparte nellamedesimastoriafigurò

«opra unaltomontelavita di coloro,chetirati dalpentimentode'peccati e dal disiderio d' esser salvi,sonofuggiti dalmondoaquelmontetutto pienodi santiromitiche servonoalSignore,di- versecoseoperando convivacissimi affetti.Alcu- nileggendo ed orando,simostranotuttiintenti allacontemplativa,e altrilavorandoperguada- gnareilvivere, nell' attivavariamentesieserci- tano.Visivedefra gli altriun romito chemugne unacapra,ilqualenonpuòessere piò.pronto nè più vivoin figura diquellocheegli è.E'poida bassoS.Macario chemostraaque'trere,che cavalcando conlorodonnee brigata,vannoacac- cia,lamiseriaumanaintre re,che mortienon del tuttoconsumatigiacciono inunasepoltura ,

}1

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ig4 I'AIIT EPIIIMA.

conattenzioneguardatadaire vivi in diverse e belle attitudinipiened'ammirazione,eparequa- siche considerino conpietà di se stessi, d'avere inbreveadivenire tali. Inundiquesti re aca- vallo ritrasseAndrea LguccionedellaFaggiuola aretino, inunafigurachesituiacon unamano ilnaso,per nonsentireilpuzzode' remortie corrotti. .Nelmezzodiquestastoriaè la Morte,, che volando perariavestita dinero,fasegno d'avereconlasua falce levato la vita amolti che sono perterrad'ogni stato e condizione,po- veri, ricchi, storpiati,bendisposti, giovani,vec- chi,maschi,femmine,edinsommad'ogni età esessobuonnumero.Eperchè sapevacheai Pisanipiaceval'invenzionediBuii'almacco,che fece parlare le figure diBrunoin S.Paoloa ripa d'Arno,facendolorousciredibocca alcune lettere,empièl'Orgagnatuttaquellasuaopera di cotali scritti,dequali lamaggior parteessen- do consumatidaltempo nons'intendono.Acerti vecchidunquestorpiati fadire:

Dache prosperitadecihalasciati,

O

morte medicinaa"ognipena, Dehvienia darneornail'ultimacena;

conaltreparolecli$nons'intendonoe versi così all'anticacomposti,secondo chehoritratto dal- l'Orgagiiamedesimo, cheattese alla poesia e a farequalchesonetto.Sonointorno aqueicorpi mortialcuni diavoli,checavanoloro dibocca 1'animeelepollanoacertebocche pienedi fuoco,che sono sopralasommità d'unaltissimo monte.Di controaquestisonoangeli,chesi- milmenteaaltridique'morticlicvengonoa esserede'buonì,cavanol'animedibocca,ele

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VITAD'ANDREADiCIONEORGAGNAl<)5 portanovolandoinparadiso.Edinquestastoria èunascrìttagrande tenuta da dueangeli,doro sonoqueste parole:

Ischermo disavere ediricchezza ,

DÌnobiltateancoraediprodezza.

Valeneente ai colpi di costei ,

con alcunealtreparolechemalamentes'inten- dono.DÌsotto poinell'ornamentodiquestasto- riasononoveangeli, clictengnnoinalcune acco- modatescrittemottivolgari e latini posti inquel luogo dabasso,perchèinaltoguastavanolasto- ria,eilnongliporrenell*operaparevamalfatto all'autorecheglireputavabellissimi,e forseera- noaigusti di quell' età,-danoisilascianola maggiorparte per nonfastidire'altruiconsimili cose impertinentiepocodilettevoli;senza che essendoilpiù di cotaii brevi cancellati,ilrima- nenteviene a restarepocomeno cheimperfetto.

Facendo dopo questecosel'QrgagnailGiudizio, collocòGesùCristoin altosopralfnuvolein mezzoaidodici suoi Apostoli n giudicareivivi eimorti,mostrando conbell'arte emoltovi- vamente da unlatoidolorosi affetti de'dannati, che piangendo sono dafuriosidemonistrascinati all'inferno, e dall' altro la letiziaedilgiubbilo de'buoni, che dauna squadrad'angeliguidati daMichele Arcangelosono,comeeletti,tutti fe- stosi tiratialtapai-tedestrade' beati.Edèun peccato veramente, che permancamentodi scrit- tori in tantamoltitudined'uominitogati, caval- lari,edaltrisignorichevisonoeffigiatie ritratti dalnaturale,comesivede,dinessunoo dipo- chissimisisappianoinomi ochifurono:bensi dicecheun Papa chevi sivedeèInnocenzioIV.

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PARTE PRIMA

amilodiManfredi. Dopo quest'opera, edalcune sculture dimarmofattecon suo molto onore nellaMadonna ch'èinsu la coscia delponte Vec- chio,lasciandoBernardo suofratello alavorare inCampoSanto da perseuninferno,secondo cheè descrittoda Dante, che fupoi1anno i5óo cuastoeracconciodal Sollazzino pittorede tem- ii nostri,sene tornò AndreaaFiorenza,dove nelmezzodella chiesa diSanta Croceaman de- stra inuna grandissimafacciata, dipinse a tresco lemedesimecosechedipinse nelCampo Santo di Pisain trequadrisimili, eccettoperola sto- riadoveS.Macario mostraa'trere lamiseria umana,e la vita de' romitiche servonoaDioin su quelmonte. Facendo dunquetuttoilresto dell' opera, lavorò inquesta con miglior disegno epiùdiligenzachea Pisa fattononave»,tenendo nondimenoquasiilmedesimo modonellinven- zione, nellemaniere,nelle scritte, e nelrimanen- tesenta mutarealtrocheiritrattidi naturale, perchèquelli diquest'opera furonoparted amici suoi carissimi,qualimiseinparadiso,eparte dipoco amici che furono dalui posti nell infer- no.FraibuonisivedeinproRlocolregnoin caporitratto dinaturale Papa Clemente VI, che altempo suoridusseilGiubbileodaicentoai cinquantaanni, echefuamicode'Fiorentini,ed ebbedellesuepitturecheglifuroncarissime.

Fra1medesimièmaestro DinodelGarbo medi- coallora eccellentissimo, vestitocomeallorausa- vanoidottori, econ unaberretta rossa incapo foderata di vai, etenuto per mano da unangelo, conaltiiassai ritrattiche nonsi riconoscono.Fra idannatiritrasseilGuardi messodelComunedi Firenzestrascinato dal diavolocon un oncino,e

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VITAd'ANDREADICIONEORGAGNA 197 siconoscea'tre gigli rossiche hainuna berret- tabianca, secondo chealloraportavanoimessi edaltre similibrigate, e questo,perchè unavol- ta lopegnorò.Viritrasseancorailnotaioedil giudicecheinquellacausaglifuronocontrarj .

AppressoalGuardièCeccod' Ascolifamoso magodique'tempi;epocodisopra,cioènel mezzo,èunfrateipocrito,cheuscitod'unase- polturasivuolfurtivamente metterefraibuoni, unentreun angeloloscopree lospignefraidan- nati.Avendo Andreaoltre aBernardounfratel- lochiamato Jacopo, che attendeva,maconpoco profitto allascultura,nel fareperluiqualche volta disegni di rilievo e di terra, glivenne vo- glia di farequalchecosa dimarmo,evederese siricordava de'principj di quell'arte, inche ave- va,comesidisse, inPisa lavorato; e cosimessosi con piùstudio allapruova,vifecedisorteacqui- sto,che poi seneservìcomesidirà,onoratamen- te.Doposidiedecontutte lefonte aglistudj dell'architettura,pensando,quando chefusse, averea servirsene.Nélo fallìilpensiero,perchè l'annoi355,avendoilcomunediFirenzecom- pero appressoalpalazzoalcunecase di cittadini perallargarsi e faremaggior piazza,eperfare ancoraun luogo dovesipotessero ne'tempipio- vosi e divernoritirareicittadini,e farequelle cose alespertochesifacevanoinsu laringhiera quandoilmal tempo non impediva,feciono fare moltidisegniperfareuna magnificaegrandis- simaloggia vicina alpalazzoaquestoeffetto,ed insiemelaZecca dovesibattelamoneta;fra i quali disegni fatti dai migliorimaestridella città, essendoapprovato universalmente edaccettato quellodell'Orgagna, comemaggiori',piùhello.

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11)8

PARTE PRIMA

epiùmagnificoilituttigli altri,perpartito de' Signori e delComunefusecondoVordine di luicominciatalaloggiagrandedi piazza,soprai fondamentifattialtempodelDuca d'Atene,e tiratainnanzicon moltadiligenza di pietrequa- drebenissimocommesse.Equello,chefucosa nuovainque'tempi, furonogliarchi delle volte fattinon piùinquarto acuto,coinèsiera fino a Jnell'oracostumato,maconnuovoe lodatomo- o girati inmezzitondi,con moltagrazia e bel- lezza di tanta fabbrica,chefu inpocotempo per ordined'Andrea condottaalsuoline.Ese si fusse avuto considerazionedimetterlaallatoa S.Ro- molo,e farle voltare le spalle atramontana,ilche forsenonfeceroperaverlacomodaallaportadel palazzo,ellasarebbestata,com'è bellissima di lavoro, utilissima fabbrica a tutta la cittàladdove perIogran ventolavernati»nonvisipuòstare.

Feceinquestaloggial'Orgagnafra gliarchi del- lafacciata dinanzi in certiornamentidisua ma- no, sette figure dimarmodimezzorilievoperle setteVirtùteologiche e cardinali, così belle,che accompagnandotutta l'opera, lofeceroconosce- repernon men buonoscultore,chepittoreed architetto; senzachefu in tutte le sue azioni fa- ceto,costumato,eamabileuomo, quanto mai fusse altroparsuo.Eperchènonlasciavamai per lo studiod'unadelletresue professioniquello dell'altra,mentresifabbricavalaloggia feceuna tavola atempera con moltefiguregrandi,e la predella di figure piccoleperquellacappellade- gliStrozzi,dovegiàcon Bernardo suofratello avevafattoalcunecose a fresco. Nellaqual tavo- la,parendoglich'ella potesse faremiglioretesti- monianzadellasua professione,cheilavori fatti

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VITAl>'ANDREADICIOKEORGAGNA190, a frescononpotevano,viscrisseilsuonomo conquesteparole:Anno Domini MCCCLVIi.

AndreasCiunisde Florenliamepinxit.Com- piuti»quest'opera,fecealcunepitturepurinta- volacne furonomandatealPapainAvignone, lequaliancorasononellachiesacattedraleili quella città.Pocopoi,avendogliuominidella compagniad'Orsanmicheleinessiinsiememolti danari, dilimosineebeni stati donati a quellaMa- donna perla mortalità delr3/f8> risolveronovo- lerlefareintornounacappellaovvero taberna- colo,nonsolo dimarmiintuttiimodiintagliati ed'altre pietre dipregioornatissirao e ricco,ma dimusaico ancoraed'ornamentidibrnnzo quan- topiù desideraresipotesse,intanto clicper ope- rat;per materia avanzasseogni altro lavoro ìnsi- nnaqueld'ipertantagrandezzastatofabbrica- to.Perciò datoditutticaricoall'Orgasmi,co- mealpiùeccellente di quell'età, eglifecetanti disegni,che finalmenteuno nepiacqui' a chigo- vernava,come miglioredituttiglialtri.Onde allogatoillavoro a lui,sirimisero altuttonel giudizio e consiglio suo.Perchèeglidatoadiver- simaestrid'intaglioavuti dipiù paesi a fare tutte l'altrecose, atteseconilsuofratello acondurre tutte le figure dell'opera; e finitoiltutto, lefece murareecommettere insieme molto considera- tamentesenza calcinacon spranghedivaineim- piombate, acciocchéimarmilustranti e pulitinon simacchìassono;lu qualcosa gli riuscì tantobene conutile eonoredi quelliche sonostatidopo lui,cheachiconsidera quell'opera,pare median- tecotaleunioneecommettituretrovate dall'Or- gagna, chetutta lacappellasiastatacavatad'un pezzodimarmosolo.Eancorach'ella sia dima-

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igo

PARTE PRIMA

nicra tedesca,inquel genere hatanta grazia e proporzione,ch'ella tieneilprimo luogofra le cose di que'tempi,essendo massimamenteilsuo componimentodifiguregrandie piccole, e d'an- geli eprofeti dimezzorilievointorno allaMa- donna benissimocondotti. E'maraviglìosoanco- railgetto de' ricignimentidibronzodiligente- mentepuliti,che girandointorno a tutta1'opera laracchiuggonoe serranoinsieme, dimanierache essanerimanenonmenogagliarda e forte clic in tutte l'altre parti bellissima.Maquantoeglisi affaticasseper mostrareinquell'etàgrossa la sot- tigliezza de!suo ingegno,sivedeinunastoria grandedimezzorilievonellaparte di dietro del dettotabernacolo,doveinfiguredìun braccioe mezzol'unafeceidodiciApostolicheinalto guardanolaMadonna, mentreinuna mandorla circondata d'angeli saglie in cielo. Inuno de'qua- liapostoli ritrasse dìmarmosestessovecchio, com'era,conlabarbarasa, colcappuccio avvol- to alcapo, c col viso pialto etondocome disopra nelsuoritratto,cavato daquello,sivede.Oltre a ciò scrissedabasso nelmarmoquesteparole:

AndreasCionis pictorfloreni initsoratorìiar- ch/mrtgistcr extitìtkujus,MCcCi.lX.Trovasiche.

1'edilìziodiquestaloggia c deltabernacolodi marmocontuttoilmagistcriocostarononovan- taseimilafiorinid'oro,che furono molto bene spesi;perciocchéegli èperl'architettura,perle sculture,*altriornamenticosìbello,come qual- sivogliaaltro dique'tempi,e tale,che perlecose fattevidalui,è stato e saràsemprevivo egrande ilnome d'Andrea Orgagna,ilquale usònellesue pitture dire:FeeeAndreadiCianescultore,e nellesculture:FeceAndreadiCìonepittore;vo-

DigitizGdbyCciogle

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VITAD'ANDREADICIONEORGAGNA lOI lendochelapitturasisapesse nella scultura, e la sculturanellapittura.Sono pertuttoFirenze moltetavole fattedalui,cheparte siconoscono alnome, come unatavola inS.Romeo,eparte allamaniera,come una cheènelcapitolo delmo- nasteriodogli Angoli.Alcune che nelasciòimper- fettefuronofinitedaBernardo suofratelloche gli sopravvisse,non peròmolt'anni.Eperchè, co- mesiè detto,sidilettòAndreadifarversi e altre poesie, egli giàvecchioscrissealcuni sonettial Burchielloalloragiovanetto.Finalmente essendo d annisessanta, finiilcorso disua vita nel i38g, efu portatodallesuecase,che eranonellavia vecchiade 'Corazza Lalla sepolturaonoratamente.

Furononeimedesimi tempi dell'Orgagnamolti valentuomininellascultura e nell'architettura, deiqualinonsisannoinomi,masiveggono l'operechenon sonosenon da lodareecommen- dare molto;opera de'qualiènon solamenteil monastcriodellaCertosa diFiorenza,fattoaspese della nohilefamiglia degli Acciaiuoli e partico- larmentediM. Miccola gransiniscalcodelRedi Napoli,malesepoltureancoradelmedesimo, doveeglièritratto di pietra,e quella delpadre ed'unasorella,soprala lapide di llaquale,che è dimarmo, furono amendueritrattimolto bene dal naturaleV anno 1S66.Visivede ancoradi mano de'medesimilasepolturadìM. Lorenzo figliuolodidettoNiccolo,ilqualemortoa Napolifurecato inFiorenza,edinquellacon onoratissimapompad' essrquicripostoPari- mentenellasepoltura del cardinaleSanta Croce dellamedesimafamiglia,eh' è inun corofatto allora dinuovodinanzi all' aitarmaggiore,èil suoritratto inunalapidedimarmomolto ben

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PARTE PRIMA

fatto l'annoi3go.Discepolod'Andreanella pit- turafuronoBernardoNello diGiovanni Falconi pisano,cbelavoròmoltetavolenelDuomodi Pisa,eTommasodiMarcofiorentino,chelece, oltr'amoltealtrecose,l'annoi3p,2unatavola cheè in S.AntoniodiPisa,appoggiataaltra- mezzodella chiesa.Dopolamorted'Andrea, Jacopo suofratelloche attendevaallascultura, comesiè.detto, ed-aH'architettura,fuadoperato l'anno13a8quandosifondòefece latorre e portadi S.PieroGattolini,e si diceche furono di suamanoiquattromarzocchidipietra,che furon messi sopraiquattro cantonidelpalazzo principale diFirenzetuttimessid'oro.La quale operafubiasimataassai,peressersimessoin que'luoghisenza propòsito,piùgrave peso che peravventuranonsidoveva, edamoltisarebbe piaciuteceneidettimarzocchisifussonopiutto- sto fatti dipiastre dirameedentrovoti,e poi dorati afuocopostinelmedesimoluogo,perchè sarebbonostatimoltomenogravi epiùdura- biliDicesiancocheè dimanodelmedesimoil cavallocheè inSantaMariadelFioredi rilievo, tondoedorato sopralaportache vaallacom- pagniadi S.Zanohi,ilqualesicredecbevi sia permemoriadi PietroFarnese capitano de Fio- rentini;tuttavianon sapendonealtro,nonl'af- fermerei.Neimedesimi tempi Mariotto nipote d'Andreafece inFiorenzaa frescoilParadisodi S.Michel Bisdominìnella via de' Servi,e lata- volad'una Nunziata,comeèsopral'altare,eper MonaCeciliade'Boscoliun'altratavolacon moltefigure,posta nellamedesimachiesa presso allaporta.Mafra tuttiidiscepoli dell'Orgagna niunofupiùeccellente diFrancesco Traini,il

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VIVA D'ANDREADICIONEOHGAGNA2o3 qualefeceperunsignoredicasa Coscia,clicè sotterrato in Pisa nella cappella di S.Domenico dellachiesa di S.Cateiina, inunatavola incam- pod'orounS.Domenicorittodibracciaduee mezzo,conseistoriedella vitasuacheIomet- tonoinmezzo,molto prontee vivaci eben co- lorite;enellamedesimachiesa fece nellacap- pelladiS.Tommasod'Aquinounatavolaa tempera, con invenzionecapi icciosacheèmolto lodata,ponendovi dentrodetto S.Tommasoa sedereritrattodinaturale;dicodinaturale, perchèifratidiquelluogofecerovenireun'im- maginediluidallaBadìadiFossanuova,dove eglieramorto l'annoi3s3.Dabasso intorno al S.Tommasocollocatoa sedere in ariaconalcuni libri inmano,illuminanticoniraggi e splendori loroilpopolocristiano,stannoinginocchioni un gran numerodidottori e clierici diognisor- te, vescovi,cardinali,epapi, fraiqualièilri- tratto dipapaUrbanoVI.SottoipiedidiS.

TommasostannoSaltellio,Ario,ed Averrois ,

edaltriereticie filosoficoniloro libritutti stracciati.Eladettafiguradi S.Tommasoè messainmezzo da Platone chelemostrailTi- meo,edaAristotilechelemostral'Etica.Di sopraun GesùCristonelmedesimomodoinaria in mezzoaiquattroEvangelisti,benediceS.Tom- masoe fasembiantedimandarglisopra lo Spirito Santo,riempiendolod'esso#dellasuagrazia.La quale operafinitachefu,acquistògrandissimo nomee lodi aFrancescoTraini,avendoeglinel lavorarlaavanzatoilsuomaestro Andreanelco- lorito,nell'unione,enell'invenzionedìgran lunga:ilqualeAndreafu moltorfìiligente ne'suoi disegni,comenelnostro librosipuò vedere.

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VITA DI TOMMASO

FIORENTINO PITTORE

DETTO

GIOTTIWO.

^^uandofra1*altre arti quelleche procedono daldisegnosi pigliano in gara, e gli artefici, lavo- ranoaconcorrenza,senzadubbioesercitandosi ibuoniingegnicon moltostudio,trovano ogni giornonuovecosepersodisfareaivarj gustide- gliuomini.Eparlando perora della pittura, alcuniponendoinoperacoseoscuree inusitate, emostrandoinquelle la difficultà del fare,fanno nell'ombrelachiarezzadel loroingegno cono- scere.Altrilavorandoledolci e delicate,pen- sandoquelledoveresserepiùgrate agli occhi di chi lemira per avere ^iùrilievo,tiranoagevol- mentea se glianimidellamaggior partedegli uomini.Altripoidipingendounitamente,econ abbagliareicoloriribattendoa'suoiluoghiila- miel'ombredelle figure,meritano grandissima lode,emostrano conbelladestrezza d'animoi discorsi dell' intelletto,come condolcemaniera mostròsemprenelleopere sueTommasodiSte- fano dettoGiottino, ilquale essendo natol'anno i3z4>dopol'avereimparato da suo padreiprimi principi dellapittura,sirisolvè,essendo ancor giovanetto, volere inquantopotessecon assiduo studio esser imitatore dellamanieradiGiotto, piuttostochediquelladiStefanosuo padre:In

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PARTE PRIMA

guaicosa glivennecosìbenfatta,che ne cavò, oltreallamaniera chefu.moltopiùbelladi quella delsuo maestro,il?oprunnomcdiGiotti- no che nonglicascòmai;anzi fupareredi molti, eperlamanieraeperlonome,iqualiperòfu- ronoingrandissimoerrore,chefusse figliuolo di Giotto;mainvero nonè così,essendocosa cer- ta,operdirmeglioeredinza(m.n potendosi così fattecoseaffermaredaognuno)chefu fi- gliuolo diStefanopittore fiorentino.Fudunque costui nella pitturasìdiligente e di quellatanto amorevole,che sebbene molte operedi luinonsi ritrovano,quelle nondimenochetrovate si sono, erano buoneedibellamaniera;perciocchéi panni,icapelli,lebarbe,eognialtrosuola- vorofuronol'attie uniticontantamorbidezza e diligenza,chesivedeeli'egliaggiunsesenza dubbiol'unionea quest'arte, e l'ebbemolto più perfetta,che Giottosuo maestroeStefano suo padre avutanon aveano.DipinseGiottinonella suagiovanezzain S.StefanoalponteVecchiodi Firenze unacappella allato allaportadel fianco, clicsebbeneèoggimoltoguasta dallaumidità,in quelpoco cheerimasosivedeladestrezza e 1'ingegnodell'artefice.Fecepoialcantoalla Macinene'fratiErminiiSS.Cosimo eDamiano, chespenti daltempo ancoressioggipocosiveg- gono.Elavoròinfrescounacappella nelvec- chioS.Spirito didetta città,chepoinell'incen- dio diqueltempio rovinò,edinfrescosoprala porlaprincipale della chiesa la storia dellamis- sione dello SpiritoSanto,e su lapiazzadi detta chiesaperirealcantoallaCuculiasulcantone delconvento, quel tabernacolo che ancoravi si vcde,conlauostrpDonnae altri santi d'attorno,

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VITADITOMMASO DETTO GTOTTIXOaoy chetirano e nelle testee nel!' altre parti iurte allòmanieramoderna,perchècercòvariare e cangiarelecarnagioni,ed accampag nai e nella varietà de'colori e ne' panni,congià zìa e giudi- ziotutte lefigure. Costuimedesimamentela- voròin S.CrocenellacappelladiS.Silvestro l'ist'iriediCostantinoc >nmoltadiligenza,avendo bellissimeconsiderazioni nei getti delle figure, e poi dietro aunornamentodimarmofatto per la sepolturadiM.Bettino de'Bardi,uomostato inqueltempo inonoratigradi di milizia,fece essoM.Bettinodinaturalearmato, die.esce d'unsepolcroginocchi ini,chiamatocolsuono delletrombedelGiudiziodadueangeli,chein ariaaccompagnano unCi ìsto nellenuvolemolto benfatto.ilmedesimoin S.Pancraziolece all'en- trar dellaporta amanrittaunCristoche porta lacroceedalcuni santiappresso,chehannoes- pressamentelamanieradiGiIto.Erain S.Gal- lo,ilqualconventoera fuor di llaportachesi chiamadalsuonome,efurovinatoperl'assedio, inunchiostro dipìntaafrescounaPietà,della qualen'ècopiainS.Pancraziogià detto inun pilastroaccantoallacappellamaggiore.Lavorò afrescoin S.MariaiVovclIaalla cappelladi S.

Lorenzode'Giuochi,entrandoinchiesaperla poTtaamandestra,nella facciatadinanziun>S.

Cosimoe S.DamianojedinOgnissantiunS. Cri- stofanoeunS.Giu'gio,chedallamalignità del tempo furonoguasti e rifattida altri pittori,per ignoranza d'un proposto pocodi talmestierein- tendente. Nella detta chiesaè.dimanodìTom- masoriinasosalvol'arcocheèsopralaporta dellasagrestia, nelqualeèa frescounanostra Donnacol figliuolo in hraccio,che è cosa buona;,

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aofk

PARTE

PRIMA, peraverla egli lavoratacondiligenza.Mediante queste opere avendosiacquistatotantobuon no- medottino, imitandoneldisegno e nelle inven- zioni,comesiè detto,H suo maestro, chesìdi- cevaessere in lui lo spirito d' esso Giotto,peria vivezzade'colorieperlapratica deldisegno ,

l'anno i343a'dì 2 di luglio,quandodalpopolo fu cacciatoilDuca d'Atene,echeegliebbe con giuramento renunziataerendutalasignoria e la liberta aiFiorentini, fu forzato daiDodici Rifor- matoridello stato,eparticolarmentedaipreghi diM. ÀgnoloAcciaiuolialloragrandissimocit- tadino,che molto potevadisporre di lui ,-dipi- gnereperdispregionellatorredelpalagiodel PodestàildettoDuca edisuoiseguaci,chefu- ronoM.CeritieriVisdomini,M. Maladiasse,il suo Conservatore,eM.RanieridaS.Gimignano, tutticonlemitredi giustizia incapo vituperosa- mente.Intornoallatesta delDuca erano molti animalirapaci e d'jltre sorti,significantilana- turae qualità di lui;ed unodiquc'suoi consi- glieriavevainmanoilpalagio de'Prioridella citta,ecomedislealee traditoredellapatria glie

gnedellefamiglie loro,ed alcunescritteche oggi sipossonomalamenteleggereperessereconsu- mate<laLtempo.Nellaquale opera,perdisegno eperessere statacondottacon molta diligenza, Siacqueuniversalmenteaognunolamaniera ell'artefice.DopofecealleCampora,luogo de'monaci Neri fuordellaportaa S.PieroGat- tolini,unS.Cosimoe S.Damiano,chefurono guastinell'imbiancarelachiesa.Edalponte a RomitiinValdarno,iltabernacoloeh'èin sul mezzo muratodipinseafrescoconbellamanie- Io Etuttiavevanosottol'arme e Tinse-

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à

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VITADITOMMASO DETTO GIOTTIfO209 ni disuamano. Trovasi perricordo di moltiche nescrissero,cheTommasoattese allascultura,e lavoròunafigura dimarmonelcampanilediti.

MariadelFiorediFirenzedibraccia quattro, verso doveoggisonoiPupilli. InRomasimil- mente condusseabuonfinein S.GiovanniLa- teianounastoria,dovefiguròilPapainpiù gra- di, laqualeoggiancorasivedeconsumatae rosa daltempo.Edin casa degliOrsiniunasalapiena d'uominifamosi,edinunpilastro d' Araceliun S.Lodovicomoltobello,accantoall'aitarmag- gioreamanritta.InAscesiancoranellachiesa di sottodi S.Francescodipinsesoprailperga- mo,nonviessendoaltroluogoche nonfusse di- pinto, in.un arcolacoronazionedinostraDonna conmoltiangeliintorno,tantograziosiecon bell'arie nei volti,ed inmododolci e delicati,che mostrano conla solitaunionede' colori,ilche era propriodiquestopittorejluiaveretutti gli altriinsin'allorastatiparagonato;eintornoa

?uesto arcolecealcunestoriediS-Niccolò .

arimentenelinonasteriodiS.Chiaradelta medesimacittàamezzolachiesadipinseuna storiain fresco,nellaqualeè S.Chiarasoste- nutainariadadueangeliche paionoveri,la qualeresuscitaunfanciullocheeiamorto, mentrelestannointorno tuttepiene dimaravi- gliamolte femminebellenel viso,nell'acconcia- turede'capi,e negliabitichehannoindosso di mie' tempi moltograziosi.Nellamedesimacittà d'Ascesifecesopralaporta dalla cittàche vaal Duomo,cioèinunarco dalla parte didentro, unanostraDonnaeoi figliuolo incollo,con tanta diligenzache parevìva,ed unB.Francesco ed unaltrosanto bellissimi, le qualidueopere, seb-

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PARTE PRIMA

benelastoriadiSantaChiaranonè finita,per esserseneTommasotornato aFirenze ammalato, sonoperfette e d'ogni lode degnissime. Dicesiohe Tommasofupersonamalinconicaemoltosolita- ria,madell'arteamorevoleestudiosissimo,come apertamentesìvedeinFiorenzanellachiesa di S.Romeo, per unatavola lavoratadalui atem- peraeontantadiligenzaedamore,chedisuo nonsièmai vedutoinlegnocosamegliofatta.

In qviesta tavola,che è posta neltramezzodidetta chiesaamandestili,èunCristomorto conle Marieintorno eìYicodemo,accompagnati daal- tre figure,checon amaritudine edattidolcissi- mi edaffettuosipiangonoquellamorte, torcen- dosicondiversi gesti dimani,ebattendosi dima- niera,chenell'ariade'visisidimostraassaichia- ramentel'asprodolore del costar tantoipeccati nostri.Edècosamaravigliosaa considerare, noncliceglipenetrasseconl'ingegnoasìalta immaginazione,machelapotesse tantobene esprimerecolpennello.Laondeèquest'opera sommamente degnadilode,nontantoperIosog- gettoeperV invenzione,quanto per averein essamostratol'arteficeinalcunetestechepian- gono,che ancorachéillineamentosistorca nelle ciglia,negl'occhi,nel naso, e nellaboccadichi piagne,nonguastaperò nèalteraunacerta bel- lezzachesuolemoltopatire nelpianto,quando altrinonsabenevalersi deibuon modinel!'arte.

Manonè.granfattocheGiottinoconducesse questatavolacontantiavvertimenti,essendo stato nellesue/atichcdesiderososempre piùdi famae digloria,ched'altropremioo ingordigia delguadagno,chefamenodiligentiebuonii maestrideltemponostro.Ecome non procacciò

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TITADITOMMASO DETTO GIOTTINO3 1

1 costuid'avere granricchezze,cosìnon andò av- eliemoltodietro aicomodidella vita;anzi vi- vendo poveramente,cercòdisodisfarpiùaltri chese stesso;perché governandosimaleedu- randola tic a,siinori di tisico d' età d'annitren- tadue,e da'parentiebbesepoltura fuor di S.Ma- riaNovellaallaportadelMartelloallato al se- polcrodiBontura.

Furonodiscepoli di Gìottino,ilquale' lasciò più famachefacilità,GiovanniTossiconid'Arez- zo,Michelino,GiovannidalPonte,eLappo,i qualifuronoassairagionevolimaestridi quest'ar- teria piùdi tuttiGiovanniTossicani,ilquale fecedopoTommasodi quellastessamanieradi luimolte operepei" tuttaToscana,e particolar- mentenellapieved'Arezzolacappella di S.Ma- riaMaddalena de'Tuceerelli,e nellapieve del caste!d'EmpoliinunpilastrounS.Jacopo. Nel Duomodi Pisaancora lavorò alcunetavole,che poi sonostatelevateper darluogoallemoderne.

L'ultima opera checostui fece,fu inuna cap- pella delvescovado d'Arezzo perla contessaGio- vanna mogliediTarlatodaPietramala,unaNun- ziatabellissima,e S.JacopoeS.Filippo.La qua- leopera,peressere la parte di dietrodelmuro voltaatramontana,erapocomeno cheguasta affattodall'umidità,quandorifecelaNunziata, maestroAgnolodiLorenzo d'Arezzo,epocopoi GiorgioVasari ancoragiovanettoiSS.Jacopoe Filippo con suo grand'utile,avendo molto im- paratoallora,chenon avevacomodo.d'altri maestri,inconsiderareilmododifare diGio- vanni,el'ombreeicoloridiquell'opera cosi guasta com'era.Inquestacappellasileggono ancorainmemoriadellaContessa chelal'eco

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fare e dipignere,inunoepitaffio dimarmoque- steparole:Anno Domini1335de mense Augnali kanccapelloniconstimifecitnobilisDomina cornitissaJoanna de Sancta Flora uxornobilis militisDomini Tarlati de Pelramalaadho- norem Beatae Mariaefirginis.

Dell'operedegli altridiscepoli diGiottinonon sifamenzione,perché furonocose ordinarie,e pocosomigliantiaquelledelmaestroe diGio- vanniTossica ni loro condiscepolo.DisegnòTom- maso benissimo,comeinalcunecartedisua manodisegnatecon moltadiligenza, sipuònel nostro librovedere.

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VI

T A DI

GIOVANNI DA PONTE

PITTORE FIORENTINO.

Sebbenenonèveroilproverbioanticonè da fidarsenemolto,chea goditorenonmanca mai roba,masibeneincontrarioèverissimo,che chinonviveordinatamentenelgrado suo,in ultimo stentandovive, emuore miseramente,si vede nondimeno chelafortuna aiutaalcunavolta piuttostocoloroche gettano senzaritegno,che coloroche sonointuttelecose assegnati e rat- tenuti.£quandomancailfavore della fortuna, supplisce moltevolte al difetto di lei e delmal governodegliuominilamorte,sopravvenendo quando appunto comincerebbonocolatiuomini coninfinitanoia aconoscere,quantosiamisera cosa avere sguazzatoda giovanee stentarein vecchiezza,poveramente vivendoe faticando; come sarebbe avvenutoaGiovanni daS.Stefano aPontediFiorenza,sedopo avere consumatoil patrimonio,moltiguadagni cheglifecevenire nellemanipiuttostolafortuna cheimeriti,e alcuneereditacheglivennero da non pensato luogo, nonavesse finito inun medesimo tempo ilcorso della vita e tutte le facultà.Costui dun- que,chefu discepolo diBuonamico Buffalmacco, el'imitòpiùnell'attendereallecomoditàdel mondo chenel cercare di farsi valente pittore, essendo natol'annoi3oj, egiovanettostatodi- scepolodiBuffalmacco,fece lesueprime opere

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2i4

PARTE PRIMA

nellapieved'Empoliafresco nellacappelladi S.Lorenzo, dipignendovimoltestorie della vita d'essoSantocontanta diligenza,chesperandosi dopotantoprincipiomigliormezzo,fucondotto l'anno1344

m

Arezzo,dovein.S.Francescola- voròinunacappella1'assunta di nostraDonna .

Epocopoiessendoinqualchecredito inquella cittapercarestiad'altripittori,dipinsenella pieve la cappella di S.Onofrioe quella diS.Àn- tonio,cheoggi dallaumiditàèguasta.Fece an- coraalcunealtrepittureche eranoin S. Giustina edinS.Matteo,che conledette chiesefurono mandate perterra,nelfar fortificareilDuca Co- simoquella città,quandoinquelluogoappunto fu trovato a piè della coscia d'un ponteantico

,

doveallatoa detta S.Giustina entravailfiume nellacittà,unatestad'Appio Cieco eduna del figliuolo, dimarmobellissime,conun' epi- taffioantico,esimilmentebellissimo,che oggisonoinguardarobadidettoSig.Duca.

EssendopoitornatoGiovanniaFirenzeinquel tempochesifinidiserrarel'arcodimezzo delponteaS.Trinità,dipinse inuna eappella fatta sopraunapilaeintitolataa S. Micliela- gnolo,anticoesimilmentebellissimojdentro e fuorimoltefigure,eparticolarmentetutta lafacciatadinanzi:laguaicappellainsieme colpontedal diluviodell'annoi557 fu portata via.Mediantelequaliopere,voglionoalcu- ni, oltre aquellochesiedottodi luinel princi- io,chefussepoisempre'chiamato Giovannidal onte. In Pisaancoral'annoi355fece inS.PaoIo aripad'Arnoalcunestorieafresco nella cappella maggioredietroall'altare,oggitutteguaste dall'umidoedaltempo.E' parimente operadi

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VITADIGIOVANNI DA PONTE2l5 Giovanniin S.Trinita diFirenzelacappellade- gli Scali, e un'altracheè allato a quella, ed una delle storie diS.Paolo accantoallacappellamag- giore,dov*èilsepolcro dimaestro Paolostrola- go.In S.Stefanoalponte Vecchiofeceunata- vola,edaltrepittureatemperae infrescoper Fiorenzae fuori,chegli diederocredito assai

.

Contentòcostui gliamicisuoi,mapiùneipia- cerichenell'opere, e fuamicodellepersonelet- terate,eparticolarmentedi tutti quelliche per venire eccellenti nellasuaprofessionefrequenta- vanoglistudjdi quella;esebbenenon aveva cercato d'avereinsequelloche desideravainal- trui,nonrestavaperòdiconfortare gli altri a virtuosamenteoperare.EssendoQualmente Gio- vanni vivuto cinquantanoveanni, dimaldi petto inpochigiorniuscìdiquestavita, nellaquale poco più chedimoiato fusse,averebbepatito moltiincomodi,essendogliappena rimasotanto incasa,chebastasse a darglionesta sepoltura in S.StefanodalponteVecchio.Furono1'opere sueintorno al1345.

JVelnostro libro dc'disegni di diversi antichi e modernièun disegno d acquerellodimanodi Giovanni, dov'èunS,Giorgioa cavallocheoc- cideilserpente, e un'ossatura dimorte,chefan- nofede delmodoemaniera che avevacostui nel disegnare.

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D'

AGNOLO GADDI

PITTOR FIORENTINO.

D

iquanto onoreeutile sial'essere eccellente in un'artenobile,mani lestamentesivide nella virtù enelgovernodiTaddeo Gaddi,ilqualeessendosi procacciato conlaindustria e fatiche sue oltre al nomebonissimel'acuità,lasciò inmodo acco- modatelecose della famigliasuaquandopassò all'altra vita,che agevolmente potettono Agnolo eGiovannisuoi figliuolidarpoi principio agran- dissimericchezze e all' esaltazione di casaGaddi, oggiinFiorenzanobilissima e in tutta la Cristia- nitàmoltoreputata.Ediveroèbenstato ragio- nevole,avendo ornato Gaddo, Taddeo, Agnolo,e Giovannicolla virtù econl'arte toromolte ono- ratechiese,chesiano poi statiiloro successori dalla S.ChiesaRomanae da'SommiPontefici di quellaornati dellemaggioridignità ecclesiasti- che.Taddeo dunque,delqualearemodisopra scritto la vita, lasciòAgnoloeGiovannisuoifi- gliuoli incompagniadimolti suoi discepoli, spe- rando che particolarmente Agnolodovesse nella pitturaeccellentissimo divenire;maegli,chenel- lasuagiovanezza mostròvolere digran lungasu- perareilpadre, nonriuscìaltramente secondo l'opinionechegiàera stata diluiconceputa;per- ciocché essendo nato e allevato negli agi,cheso- no moltevolted'impedimentoagli studi,fudato più«'traffichiedallemercanzie, chealiarte delia.

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