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Presenta TIGERS. Un film di RONNIE SANDAHL

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Academic year: 2022

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TIGERS

Un film di RONNIE SANDAHL

LIBERAMENTE ISPIRATO ALLA STORIA DELL’EX CALCIATORE PRODIGIO MARTIN BENGTSSON, RACCONTATA NEL LIBRO

AUTOBIOGRAFICO “IN THE SHADOW OF SAN SIRO”

AL CINEMA DAL 22 LUGLIO

IN VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI E IN VERSIONE DOPPIATA IN ITALIANO

DISTRIBUITO DA ADLER ENTERTAINMENT

"Tigers" è realizzato con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 - Azione III.3c.1.2 - bando Piemonte Film TV Fund" e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte

Ufficio stampa film | PressPress www.presspress.it

mail [email protected] Digital pr film | Fusion Communications mail [email protected]

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CAST

MARTIN BENGTSSON Erik Enge RYAN Alfred Enoch VIBEKE Frida Gustavsson

GALLI Maurizio Lombardi LUCA Lino Musella

COACH PANELLI Alberto Basaluzzo TONOLLI Gianluca Di Gennaro

DARIO Daniele La Leggia WALTER Antonio Bannò

TEAM DOCTOR Antonio Zavatteri KARIN Liv Mjönes

PETER Johannes Bah Kuhnke

CREW

REGIA E SCENEGGIATURA Ronnie Sandahl

FOTOGRAFIA Marek Septimus Wieser

MONTAGGIO Åsa Mossberg

SCENOGRAFIA Kajsa Severin

COSTUMI MarianoTufano

TRUCCO Francesca Tampieri

CASTING Francesca Sambataro, Shakyra

Dowling

AIUTO REGISTA Mike Lundin

PRODUTTORI Piodor Gustafsson, Lucia

Nicolai

Marcello Paolillo, Birgitte Skov

Anno: 2020

Paesi: Svezia, Italia, Danimarca Titolo originale: Tigrar

Durata: 116 minuti

Lingue: Svedese, Inglese, Italiano

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SINOSSI

Martin è uno dei talenti calcistici più promettenti che la Svezia abbia mai visto. A sedici anni, il sogno di una vita diventa realtà quando viene acquistato da uno dei club più prestigiosi d'Italia. Tuttavia quel sogno ha un prezzo molto alto in termini di sacrificio, dedizione, pressione e, soprattutto, solitudine. Martin inizia a chiedersi se questa sia davvero la vita che ha tanto desiderato.

"Tigers" è una corsa sulle montagne russe della vita e della morte attraverso la moderna industria del calcio. Con una prospettiva unica sul mondo degli sport professionistici, Ronnie Sandahl racconta la vera storia del sedicenne prodigio del calcio Martin Bengtsson. Un dramma di formazione sull'ossessione ardente di un giovane in un mondo in cui tutto, e tutti, hanno un prezzo.

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IL REGISTA, RONNIE SANDAHL

Ronnie Sandahl (nato nel 1984) è uno sceneggiatore, regista e autore con una formazione da giornalista. Dal suo film d’esordio “Underdog” (2015), Ronnie ha lavorato a una trilogia di film su sport e psicologia: oltre a “Tigers” ha scritto anche la sceneggiatura di “Borg McEnroe” (2017) e del prossimo dramma sulla ginnastica “Perfect”, diretto da Olivia Wilde, che è stato recentemente venduto a Searchlight Pictures dopo un'asta molto accesa.

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NOTE DI REGIA

Volevo fare un film sulle tigri del mondo del calcio. Uomini giovani e ammirati, rinchiusi in gabbie dorate, addomesticati fino a diventare marchi al servizio dell'industria calcistica globale: comprati e posseduti, spinti al limite, addestrati per esibirsi o morire.

Martin Bengtsson era uno di loro. Da adolescente, uno dei talenti calcistici svedesi più promettenti di tutti i tempi, è stato venduto al top club italiano dell'Inter. Il suo futuro era luminoso come un fulmine. Allora come, e perché, tutto è crollato?

Lo stesso Martin ha cercato le risposte a queste domande nella sua autobiografia

“In The Shadow of San Siro”. È uscito la stessa primavera in cui è uscito il mio romanzo d'esordio. Martin e io ci siamo conosciuti durante i tour dei libri e presto siamo diventati grandi amici. Eravamo d'accordo che avrei fatto un film ispirato alle sue esperienze. L'unico problema era che avevo 22 anni all'epoca, avevo appena iniziato a dirigere il mio primo cortometraggio.

Si potrebbe dire che abbiamo fatto un patto: Martin avrebbe rifiutato tutte le offerte cinematografiche e io avrei scritto e diretto il film il giorno in cui sarei stato creativamente e artisticamente pronto a rendergli giustizia.

E anche se ci sono voluti tredici anni, abbiamo onorato quel patto. Col passare del tempo, il mio progetto di scrittura è cresciuto fino a diventare una trilogia di film incentrati su personaggi e sugli aspetti psicologici, finanziari e politici dello sport.

Il primo film è stato il dramma psicologico sul tennis "Borg McEnroe" del 2017, diretto da Janus Metz, con Shia LaBeouf, Sverrir Gudnason e Stellan Skarsgård.

Il terzo film, “Perfect”, diretto da Olivia Wilde, uscirà nel 2021 ed è ambientato nel mondo della ginnastica femminile americana.

“Tigers” è stato l'unico film della trilogia che ho scelto di dirigere io stesso, forse perché era il più pericoloso dei tre, il più disordinato e il più personale. Il risultato è un libero adattamento della storia di Martin Bengtsson: libero nel senso che alcuni dettagli biografici sono stati modificati, ma sempre teso a raggiungere la massima verità emotiva.

La mia ambizione è sempre stata quella di ottenere un conflitto tra il lucido e il sordido: un film d'autore crudo e spigoloso, ma ambientato all'interno di un’industria superficiale, luccicante ed estremamente commerciale come quella del calcio.

Raccontando la storia dell'ossessione di un adolescente di sfondare nel mondo del calcio – e facendolo nel modo più soggettivo possibile – ho visto la possibilità di realizzare un dramma di formazione in un ambiente mai rappresentato prima sul grande schermo. Un mondo dove tutto e tutti possono essere comprati e venduti. Oppure, se vogliamo: uno specchio deformante della nostra società capitalista e patriarcale, tanto assurdo e divertente quanto potenzialmente letale.

Ma prima di tutto, penso di aver voluto realizzare una storia sul fatto che la vittoria può, in effetti, significare la sconfitta; e forse, cosa ancora più importante, il contrario.

Ronnie Sandahl

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CHI È MARTIN BENGTSSON Martin Bengtsson (classe 1986) è stato uno dei talenti calcistici più promettenti della Svezia e ha fatto il suo debutto nella massima serie svedese per l'Örebro SK all'età di 16 anni.

L'anno successivo viene ceduto all'Inter, una delle più importanti squadre italiane. Dopo nove turbolenti mesi, Martin è tornato in Svezia e ha deciso di abbandonare lo sport. Nel 2007 esce la sua autobiografia “In The Shadow of San Siro”, uno dei primi reportage dall'interno del mondo del calcio professionistico che ha osato

anche affrontare il tema della salute mentale, tema da allora sempre più riconosciuto, e urgente – un sondaggio del sindacato dei calciatori professionisti FIFPRO ha mostrato che il 38% dei giocatori attivi soffre di ansia e/o depressione.

Dopo la fine della sua carriera calcistica, Martin ha studiato composizione letteraria e scrittura drammatica, e oggi lavora come autore, sceneggiatore e drammaturgo. La sua produzione più recente come sceneggiatore è il programma televisivo "Agent Hamilton" (2020) per TV4/CMore.

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MARTIN BENGTSSON e il suo libro IN THE SHADOW OF SAN SIRO

Ho scritto “In The Shadow of San Siro” (2007) quando avevo 19 anni. Il libro parla delle mie esperienze nel calcio professionistico. È la storia di come il sogno di una vita si è trasformato in un incubo e delle circostanze esterne, nonché dei processi interni che, combinati, hanno portato alla depressione e al crollo mentale.

Con il libro ho voluto puntare i riflettori sulle regole distruttive a cui sono soggetti i ragazzi, oltre a permettere alla gente di rivolgere uno sguardo sul mondo celebrato, ma molto chiuso, del calcio professionistico internazionale. Volevo approfondire la discussione e il dibattito sui problemi di salute mentale negli sport professionistici ed evidenziare i rischi di essere trasformati, in giovane età, in una merce.

Allo stesso tempo, è la storia di un sogno, della disciplina necessaria per raggiungere un obiettivo e realizzare quel sogno. Delle opportunità che l'esperienza porta con sé, e che a loro volta lasciano spazio ad altri sogni, al desiderio di esplorare altri ambiti della vita.

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PIODOR GUSTAFSSON

Piodor Gustafsson ha più di trent'anni di esperienza nel cinema, in TV e nella pubblicità. Da marzo 2016 gestisce BLACK SPARK FILM & TV, una società cinematografica e televisiva che si concentra principalmente sullo sviluppo e la produzione di prodotti originali local.

Piodor ha recentemente prodotto il film candidato all'Oscar® "The Wife", con Glenn Close e Jonathan Pryce, diretto da Björn Runge, e nel 2018 ha prodotto il lungometraggio "Border", di Ali Abbassi, basato su un romanzo di John Ajvide Lindqvist. “Border” è stato selezionato per il Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, ha vinto il prestigioso premio per il miglior film ed è stato selezionato come candidato per la Svezia all’Oscar per il miglior film straniero.

Piodor ha precedentemente lavorato come capo della programmazione e commissioning editor presso SVT e come commissioning Feature Film Consultant presso lo Swedish FilmInstitute.

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LE RIPRESE

Le riprese del film si sono svolte per 8 settimane a Torino, tra settembre e ottobre 2019, e hanno coinvolto diverse località cittadine ma soprattutto la città di Pinerolo e lo stadio Luigi Barbieri (nella finzione il campo d’allenamento dell’Inter).

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