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Come assicurare l’auto intestata ad un’altra persona

Autore: Sabrina Mirabelli | 05/11/2019

Verità e false credenze per risparmiare sui costi delle assicurazioni auto: la differenziazione tra proprietario dell’auto e titolare della polizza assicurativa, l’applicazione della legge Bersani, la possibilità di ereditare la classe di merito di un familiare defunto.

Hai acquistato un’auto nuova e devi assicurarla. Puoi intestare la polizza a tuo

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padre? Quali vantaggi/svantaggi possono derivare da questa decisione? Come puoi risparmiare sui costi delle polizze Rc auto? E’ opinione diffusa che intestare la polizza auto ad una persona diversa dal proprietario del veicolo consente di risparmiare sul premio assicurativo. Molti sono convinti di ciò, ma non è sempre vero: dipende da diverse situazioni e soprattutto dalle regole proprie della compagnia assicurativa di riferimento. Infatti, sebbene la legge italiana non impone l’identità tra l’intestatario della polizza e il proprietario dell’auto, non tutte le compagnie di assicurazione permettono la differenziazione tra questi due soggetti. Qualora ciò sia consentito, come assicurare l’auto intestata ad un’altra persona? Leggendo quest’articolo troverai la risposta alla tua domanda.

Tieni presente che per affrontare in maniera corretta l’argomento è indispensabile conoscere prima la differenza sussistente tra le due figure del proprietario dell’auto e del titolare del contratto assicurativo (contraente). Inoltre, qui troverai prospettate altre soluzioni che consentono di risparmiare sui costi delle polizze auto.

Chi è il proprietario dell’auto

Il proprietario dell’auto è l’intestatario del veicolo, colui il cui nome compare sia sul libretto di circolazione sia al Pubblico registro automobilistico (Pra). Nella maggior parte dei casi, ha la disponibilità del mezzo ed è il titolare dell’attestato di rischio ad esso collegato, quindi della classe di merito e dello storico assicurativo.

Al proprietario spetta provvedere al pagamento del bollo.

Chi è il contraente della polizza assicurativa

Il contraente della polizza è colui che ha sottoscritto il contratto con la compagnia assicurativa e che è tenuto al pagamento del premio. A questi spettano i diritti derivanti dal contratto ma non ha alcuna influenza sull’attestato di rischio né lo possiede.

Il contraente ha solo una valore puramente fiscale e contabile. Infatti, la polizza segue sempre il profilo del proprietario e mai quello del contraente.

Nella maggior parte dei casi, proprietario e contraente coincidono, ma possono

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essere anche persone diverse.

Perché intestare l’assicurazione a persona diversa dal proprietario

Le ragioni che possono spingere ad intestare l’assicurazione Rc auto ad una persona diversa dal proprietario del veicolo sono sostanzialmente due:

l’appartenenza ad una classe di merito vantaggiosa;

l’essere residenti in una Regione dove non ci sono rischi per alcune categorie di conducenti auto.

L’esempio più classico è quello di un neopatentato che acquista una nuova macchina. Poiché l’automobilista che si assicura per la prima volta viene inserito nella classe di merito 14°, sarebbe conveniente intestare l’assicurazione al padre, che si trova, poniamo, in una classe di merito più vantaggiosa. In tal modo, si otterrebbe un notevole risparmio.

Tuttavia, la compagnia assicurativa calcolerà il premio sulla base dei parametri riferiti al proprietario del mezzo e non al contraente. Terrà conto quindi, dell’età e della residenza del figlio e della classe di merito da questi maturata oltre che della sua storia assicurativa.

Pertanto, il neopatentato se acquista un’auto può anche avere una polizza intestata al padre, ma il premio sarà calcolato sulla base della sua classe di merito.

Non sussiste alcun obbligo per l’assicurazione di garantire la medesima classe di merito al contraente di una polizza se si tratta di una persona diversa dal proprietario.

Quali i vantaggi e gli svantaggi di intestare l’assicurazione a terzi

Intestare la polizza a una persona diversa dal proprietario dell’auto non sempre comporta il vantaggio sperato, ossia quello di risparmiare sui costi dell’assicurazione. Infatti, come si è appena sopra evidenziato, sono i parametri propri del proprietario del mezzo a determinare le tariffe dell’assicurazione e non

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quelli del contraente della polizza.

Inoltre, se proprietario dell’auto e contraente sono persone diverse, non si può applicare il bonus/malus, che è quel meccanismo in base al quale si regola l’assegnazione della classe di merito da parte delle compagnie assicurative.

Va ricordato come le variazioni del bonus/malus dipendono dalla presenza o meno di sinistri nell’attestato di rischio, cioè nel documento in cui vengono indicati gli incidenti con colpa, sia principale sia paritaria, riscontrati in un dato periodo di osservazione.

Il punteggio della classe di merito si aggiorna annualmente e può migliorare o peggiorare in base ai sinistri causati dall’assicurato con colpa: se non si commettono incidenti, l’assicurato beneficerà di una riduzione della classe di merito (bonus) mentre nel caso di sinistri la stessa aumenterà (malus).

La classe di merito si riferisce al proprietario dell’auto e non al contraente, che può cambiare di anno in anno.

Ne consegue, quindi, che l’unico vantaggio che si può ricavare dall’intestare la polizza a persona diversa dal proprietario è quello di risparmiare sul passaggio di proprietà del mezzo.

Come assicurare l’auto intestata ad un’altra persona

Accertata la possibilità di intestare la polizza Rc auto a persona diversa dal proprietario dell’auto e tenuto conto dei vantaggi e degli svantaggi che ne possono derivare, un ruolo fondamentale nella questione è occupato dalle compagnie assicurative, le quali devono consentire in concreto a questa opzione.

Pertanto, è opportuno rivolgersi alla propria agenzia per chiedere delucidazioni in merito a quanto previsto dai regolamenti interni, portando con sé tutta la documentazione dell’auto, necessaria per un preventivo (libretto di circolazione, targa del veicolo, ecc.).

L’assicurato deve sapere con anticipo le conseguenze che possono derivare dalla sua scelta di intestare la polizza a persona diversa dal proprietario prima di firmare

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il relativo contratto.

Come è possibile risparmiare sui costi della polizza assicurativa

Un’alternativa alla differenziazione tra intestatario della polizza e proprietario dell’auto, che potrebbe consentire di risparmiare sui costi dell’assicurazione, è rappresentata dal ricorso alla legge Bersani [1], la quale ha rinnovato la materia relativa alle classi di merito.

Fino alla sua entrata in vigore, infatti, a chi sottoscriveva per la prima volta un contratto con una compagnia assicurativa, stipulando una polizza Rc auto, veniva applicata in automatico la 14° classe.

La legge Bersani, invece, consente ai nuovi assicurati di acquisire la stessa classe di merito di un veicolo di cui sono già in possesso oppure di quella di un componente della propria famiglia.

E’, però, necessario comunicare la volontà di usufruire di questa normativa al momento della stipula dell’assicurazione.

Cosa sono le classi di merito

Le classi di merito vengono utilizzate per calcolare il grado di sinistrosità di ciascun automobilista ovvero la probabilità di provocare incidenti in base al comportamento alla guida tenuto negli anni. Servono quindi, a determinare l’ammontare della polizza assicurativa.

Nel 2005, l’Isvap (Istituto per la vigilanza delle assicurazioni) ha elaborato le classi di merito universali (CU) al fine di trovare un sistema unico che tutelasse gli assicurati a prescindere della compagnia assicurativa alla quale appartenessero.

Grazie all’introduzione delle classi di merito universali, il livello di sinistrosità si basa su elementi oggettivi uguali per tutte le compagnie assicuratrici, che adottano quindi, le stesse regole. Pertanto, il passaggio da una classe di merito all’altra avviene in maniera omogenea.

Ciascuna compagnia assicurativa ha delle regole interne che applica ai propri

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clienti. Tuttavia, esistono dei collegamenti tra le classi di merito universali e quelle interne delle singole assicurazioni.

Nel sistema elaborato dall’Isvap le classi di merito sono complessivamente 18: la 1° è la più vantaggiosa mentre la 18° è la più cara.

Quali sono i requisiti richiesti dalla legge Bersani

Per potere beneficiare della legge Bersani, bisogna rispettare dei determinati requisiti:

in famiglia bisogna acquistare una macchina nuova o usata;

i soggetti interessati devono essere due persone fisiche. La norma non si applica nel caso di società o aziende;

i veicoli presi in considerazione per trasferire la classe di merito devono essere dello stesso tipo ovvero due autovetture o due moto. Non è infatti, possibile usufruire dei vantaggi della legge Bersani se i mezzi sono differenti;

i veicoli devono essere intestati a persone comprese nello stesso stato di famiglia;

la polizza assicurativa deve essere valida ed attiva al momento dell’acquisto della nuova auto.

C’è un altro modo per risparmiare sui costi dell’assicurazione?

Un altro modo che permette di risparmiare sui costi dell’assicurazione, si ha nell’ipotesi di morte di un familiare. In tal caso la legge consente la possibilità di ereditarne la classe di merito.

Infatti, può accadere che per l’anzianità conseguita, l’assicurazione del defunto si trovi ad occupare un’ottima classe e quindi, sia decisamente economica.

Ereditare la classe di merito porta così a delle conseguenze vantaggiose per colui che subentra nella polizza.

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L’attribuzione della classe di merito però, spetta solo a quei soggetti (coniuge, figli) che hanno acquistato la proprietà dell’auto a titolo ereditario e che convivevano con il defunto al momento della morte.

In particolare, per il coniuge perché possa ereditare la classe di merito, sono richieste due condizioni:

il coniuge dell’assicurato deceduto doveva essere in comunione dei beni;

l’auto deve essere intestata interamente a suo nome e a nessun altro degli eredi.

Possono godere di tale beneficio anche le coppie unite civilmente e non solo quelle sposate.

Note

[1] L. n. 40/2007.

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