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3.2 - Sviluppo degli ambienti e normative inerenti

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Academic year: 2021

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3.2 - Sviluppo degli ambienti e normative inerenti

L’input iniziale è dato proprio dal contesto territoriale previsto, ovvero il Parco Equestre previsto in quest’area, all’interno del quale il Centro ippoterapico dovrà inserirsi ed armonizzarsi. Partendo quindi con la nostra descrizione dall’assetto esterno previsto, si evidenzia il tentativo di dare continuità a quei percorsi pubblici, pedonali, ciclabili ed equestri previsti nel parco, che si ritrovano anche all’interno della nostra lottizzazione così che la struttura sia visitabile ma non invasa. I percorsi si diramano partendo dal piazzale d’accesso pedonale, costeggiando, secondo un andamento triangolare, la struttura in tutto il suo insieme, seguendo il tracciato dei confini e dei filari; così troviamo:

− Percorsi equestri: corrono lungo il confine col parco equestre e tutti e tre i filari all’interno dei quali si disloca la struttura;

− Percorsi pedonali e ciclabili: affiancati e separati solo superficialmente, costituiscono anche una viabilità carrabile straordinaria, destinata al traffico di veicoli d’emergenza come mezzi dei vigili del fuoco, autoambulanze, trasporto di cavalli e del foraggio, e per questo costeggiano solo esternamente la struttura, diversamente dai percorsi equestri infatti queste costeggiano il confine col parco equestre ed i due filari più esterni, i più lontani dalla pineta, ovvero evitando quel filare che per la sua posizione li porterebbe a fiancheggiare i due maneggi dove si svolge l’attività riabilitativa.

Al fine di evitare che si crei una viabilità carrabile regolare si è disposto di usufruire del parcheggio previsto già dal parco equestre posto sul confine d’accesso al Centro per gli utenti del parco, mentre interno al nostro lotto troveremo pochi posti auto destinati

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esclusivamente ad i dipendenti della struttura. Questo si articola secondo un andamento circolare, ovvero il punto di ingresso e di uscita è lo stesso, assumendo connotati che fanno sì che lo si possa vedere come un elemento ben inserito nell’ambiente, ma fine a se stesso, non invasivo, il cui inserimento è ben delineato dalla sua collocazione fiancheggiante il piazzale pedonale d’accesso. A qualche metro di distanza rispetto al punto d’accesso privato del parcheggio sopra citato troviamo quello di servizio, che si esaurisce in uno spiazzo davanti all’ingresso delle cucine che diventa così zona di carico e scarico merci, proprio come i percorsi pedonali e ciclabili che si trovano lungo il filare che costeggia il retro delle scuderia si riuniscono nello spiazzo davanti al portone d’ingresso del fienile, in modo che anche questo si connoti come zona di carico scarico del foraggio.

Proprio come i percorsi racchiudono il centro nella sua completezza, il senso di raccoglimento, e volendo di chiusura protettiva verso l’esterno viene data dalla dislocazione raccolta dei quattro edifici che costituiscono la struttura ricettiva. Poiché l’intento iniziale era quello di seguire come tipologia edilizia quella diffusa nella zona delle case coloniche ottocentesche, che però si delineano come unità isolate, c’è stato il bisogno di creare dei “percorsi-corridoi” esterni che unissero i vari ambienti, ma che non ne snaturassero la tipologia; e per questo la decisione di realizzarli completamente con perimetrazioni vetrate e coperture leggere in rame invecchiato che si integra con la natura, in modo che riparassero, coprissero, ma non impedissero la visione delle singole strutture all’occhio umano.

Il rischio maggiore per quanto concerne la struttura ricettiva era quello di creare un andamento monotono e pesante risultante dalle

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giocando sulle altezze e sull’andamento delle coperture in laterizio e troviamo:

− La reception: ha una copertura a padiglione in laterizio che sulla facciata d’ingresso ne riprende l’andamento curvilineo, con un altezza al colmo di 4,10 m ed una pendenza del 10%;

− L’amministrazione: semplice copertura a padiglione in laterizio con una altezza al colmo di 5,00 m ed una pendenza del 7%;

− La mensa: esternamente questa appare come un tutt’uno con quello che in realtà è uno dei corridoi interni, a questa costeggiante e proprio per questo inglobato nella struttura; la loro distinzione è evidente proprio nelle coperture dove:

− la mensa ha una copertura semplice a padiglione in laterizio con un altezza al colmo di 4,7 m ed una pendenza del 7%;

− il corridoio ha una copertura ad una falda in laterizio con altezza al colmo di 3,10 m ed una pendenza del 7%;

− La palestra: ha una copertura a due falde inclinate in laterizio ad altezze sfalsate; la più alta che ricopre la sala attrezzi, l’ambulatorio, lo spogliatoio ed i servizi igienici dell’ istruttore con un altezza di 5,2 m ed una pendenza del 10%, la più bassa ricopre gli ambienti degli spogliatoi e dell’ingresso con un altezza di 4,00 m ed una pendenza del 7%;

− La scuola: come la palestra ha due falde inclinate in laterizio poste ad altezze diverse; la più alta ricopre il corridoio e le aule e sulla paretina che la separa dall’altra falda sono collocate 6 finestre che permettono la filtrazione della luce nel corridoio che altrimenti rimarrebbe buio, è alta al colmo 6,10 m con una pendenza dell’11%, la più bassa invece ha un’altezza al colmo di 4,00 m con una pendenza del 7%; in questo caso si è

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cercato anche di pensare, per quanto concerne la copertura delle aule e del corridoio ad un’altezza tale che non impedisse l’arrivo della luce solare a causa del manufatto della mensa posto proprio di fronte a questa ad una distanza di 10 m.

LE SCUDERIE

Per quanto invece riguarda le strutture sportive delle scuderie e dei maneggi, si è cercato di mantenere i classici modelli già presenti in zona per manufatti con la stessa destinazione d’uso. Così si è mantenuto la classica disposizione in fila dei box, otto in tutto, divisi in due blocchi da quattro dal fienile e dalla selleria; agli estremi troviamo invece da una parte gli spogliatoi per gli allievi con i relativi servizi igienici, mentre sul lato opposto l’ufficio-ambulatorio destinato ad uno, massimo due, istruttori, con i relativo spogliatoio e servizi igienici. Sul fronte prospiciente i maneggi il corpo centrale del fienile-selleria e le ali finali del manufatto sporgono di 2,6 m creando un porticato davanti ad i box, mentre sul fronte opposto il porticato è realizzato dalla sporgenza delle copertura sempre di profondità pari a 2,6 m, e su questo lato, diversamente da quello opposto, troviamo un percorso coperto anche intorno alle due ali di profondità pari ad 1,50 m dalla parte del fienile, di 1,00 m sul lato perpendicolare.

Anche in questo caso si è giocato sulle coperture e sulle altezze per realizzare una struttura non monotona, così troviamo:

− Sulle ali esterne: una copertura in laterizio alta al colmo 3,30 m ed una pendenza del 7%;

− I box: i due blocchi da 4 hanno ciascuno una copertura a capanna in laterizio con un altezza al colmo di 4,40 m ed una pendenza del

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− Il corpo centrale del fienile-selleria: spicca stile torretta su tutta la struttura ed ha una copertura in laterizio di altezza pari a 6,45 m ed una pendenza del 7%;

− Il maneggio coperto: ha una copertura in legno di altezza pari a 4,70 m ed una pendenza del 7%.

La realizzazione del centro si muove sulla scia delle normative e delle prescrizione previste per le scuole, perché su questo modello si articola la nostra struttura, per questo alla base delle scelte progettuali c’è uno studio sulle attuali tendenze inerenti le strutture scolastiche.

In questo periodo ampio rilievo è stato dato ai temi della sicurezza, dell’edilizia scolastica eco-sostenibile e del risparmio energetico degli edifici.

L’interesse crescente attorno a questi temi nasce dall'urgenza dell’adeguamento degli istituti scolastici alla normativa sulla sicurezza e sulla tutela della salute dei lavoratori in tutti i settori di attività, e dalla necessità di recepire i nuovi obblighi stabiliti dalla direttiva europea sulla certificazione energetica degli edifici, una tra le misure adottate dalla UE in attuazione del protocollo di Kyoto.

La sicurezza a scuola è intesa prima di tutto come protezione dal pericolo e dai rischi di natura strutturale (caratteristiche della progettazione e della costruzione, materiali, impianti, sistemi antincendio) e di natura ambientale (qualità degli spazi esterni contigui all’edificio scolastico, rumore, inquinanti interni, polveri, allergenici).

Ma accanto al tema della sicurezza e della salute a scuola, si sta affermando anche quello di una edilizia attenta all’impatto ambientale e alle strategie energetiche, capace di utilizzare tecnologie alternative per limitare inquinamento, rifiuti, spreco di energie non rinnovabili. La

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nozione di ambiente e sostenibilità esce dai limiti imposti dall’allarme e dall’emergenza, i limiti stessi diventano opportunità di ripensare il nostro sviluppo nell’ottica della sostenibilità ambientale. Si va dunque affermando il principio della sostenibilità come forma del nostro sviluppo in tutti i settori dell'azione umana.

L'ambiente scolastico abbandona l’accezione corrente di luogo della trasmissione del sapere, separato dai contesti di vita del suo territorio, e recupera l’immagine di luogo di lavoro che garantisce sicurezza a tutti gli attori che operano al suo interno. Questo valore aggiunto dato all’ambiente di lavoro scolastico diventa un'occasione preziosa per puntare più direttamente lo sguardo ai temi della vivibilità, del benessere psico-fisico, del diritto alla sicurezza, dell’assunzione di responsabilità.

Questi nuovi temi che investono la scuola, legati alla sicurezza e alla gestione consapevole delle risorse energetiche, entrano a pieno merito nel progetto educativo: l’edificio scolastico stesso, i suoi spazi, la sua organizzazione possono proporsi come un modello di progettazione eco-sostenibile e diventare un laboratorio di educazione all’ambiente "dal vivo", motivo per cui la nostra struttura, indirizzata alla ricezione di un utenza particolare con cui si cerca di operare un lavoro indirizzato ad un rapporto completo con la natura.

Quindi se l’ecologia è scienza delle relazioni, la scuola "ecologica" è quella che contribuisce a fare luce sulla relazione che esiste tra gli atti quotidiani, la sorgente delle risorse naturali che consumiamo, ed i rifiuti che produciamo. La scuola diventa in questo modo anche un modello di comunità, come organizzazione e come luogo fisico, i cui attori – lo studente, il dirigente, il personale ATA, l’insegnante – sono soggetti attivi e responsabili.

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incoraggiare fra i dirigenti scolastici e i decisori politici una nuova sensibilità verso l’edilizia scolastica, un settore fortemente in ritardo sotto molti punti di vista, anche attraverso l’assunzione di iniziative ed azioni virtuose che coinvolgano direttamente gli studenti e gli insegnanti. Tali iniziative avranno inevitabili ricadute educative e di sensibilizzazione verso un modello di sviluppo a maggiore compatibilità ambientale, in grado di proporre comportamenti creativi e consapevoli e di ripensare i sistemi di produzione e di consumo delle risorse.

Per comunicare, quindi, occorre parlare alla sensorialità: per questo il progetto valorizza la dimensione percettiva attraverso una forte connotazione degli spazi.

Il Centro di Ippoterapia è posto in una località aperta, alberata ed inserita nel verde, che consente comunque il massimo soleggiamento. Lontana da depositi e da scoli di materie di rifiuto, da acque stagnanti, da strade di grande traffico, da industrie rumorose e dalle quali provengono esalazioni moleste e nocive, da cimiteri e da tutte quelle attrezzature urbane che possono comunque arrecare danno o disagio alle attività del Centro stesso.

La disposizione, la forma, la dimensione e le interrelazioni degli spazi sono concepiti in funzione dei disagi degli alunni, delle attività che vi si svolgono; dell’ utilizzazione ottimale degli spazi previsti (superfici costruite) e dei sussidi didattici; l'organismo architettonico del centro, per l'introduzione nei metodi didattici di attività varie e variabili in un arco temporale definito (un giorno, una settimana, ecc), deve essere tale da consentire la massima flessibilità dei vari spazi, anche allo scopo di contenere i costi di costruzione.

Inoltre, per il continuo aggiornarsi e trasformarsi dei metodi didattici, l'organismo architettonico deve essere trasformabile nel tempo senza costosi adattamenti. A tale scopo si dovrà prevedere, ad esempio, l’

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eventuale rimozione delle pareti interne delimitanti l'attuale spazio per l'unità pedagogica (aula), senza che debbano essere ripristinati pavimenti e soffitti e senza una complessa trasformazione degli impianti tecnici.

L'edificio deve essere progettato in modo che gli allievi possano agevolmente usufruire di tutti gli ambienti della scuola, nelle loro interazioni e articolazioni ed, inoltre, raggiungere le zone all'aperto. La struttura deve prevedere una sua utilizzazione maggiormente da parte degli alunni in stato di minorazione fisica. A tale scopo saranno da osservarsi: le norme emanate dal Servizio tecnico centrale del Ministero dei lavori pubblici, contenute nella circolare del 19 giugno 1968, con gli adattamenti imposti dal particolare tipo di edificio cui le presenti norme si riferiscono e indicati nei capitoli che seguono, relativamente agli spazi per la distribuzione e per i servizi igienico-sanitari. In ogni tipo di scuola gli spazi per la distribuzione dovranno assumere la funzione sia di collegamento tra tutti gli spazi e locali dell'edificio che, per la loro attività, non possono essere interdipendenti nei riguardi dell'accesso, che di tessuto connettivo e interattivo, visivo e spaziale, di tutto l'organismo architettonico; essi debbono consentire, nelle varie articolazioni, rapporti di scambio non formalizzati tra tutti i fruitori della scuola e permettere la collocazione di arredi e attrezzature particolari, quali vetrine, arredi per collezioni, arredi mobili.

Qualora gli spazi per la distribuzione orizzontale assumano l'aspetto di corridoi di disimpegno di locali ad uso degli allievi, essi dovranno avere larghezza non inferiore a 2 m.

Nel rispetto delle attuali norme per la parte riguardante le condizioni di illuminazione la distanza libera tra le pareti contenenti le finestre degli spazi ad uso didattico e le pareti opposte di altri edifici, o di altre pareti

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di edificio, dovrà essere almeno pari ai 4/3 dell'altezza del corpo di fabbrica prospiciente; tale distanza non dovrà essere inferiore a 12 m. La distanza libera dovrà risultare anche se gli edifici prospicienti siano costruiti, o potranno essere costruiti, in osservanza di regolamenti edilizi locali all'esterno dell'area della scuola.

I parametri dimensionali e di superficie, nonché il numero dei locali, dipendono dalle caratteristiche degli stessi, dai programmi e dal grado di utilizzazione dei servizi e delle attrezzature.

In Italia per la progettazione di edifici scolastici si deve osservare il D.M. del 18 dicembre 1975, “ Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica”. La legge 23 dell’11 gennaio 1996 “Norme per l’edilizia scolastica” rimanda ad una futura emanazione di norme tecniche relative all’edilizia scolastica non ancora avvenuta.

Per corrispondere alle esigenze della scuola l'edificio deve:

1) essere situato in località aperta, possibilmente alberata e ricca di verde, e che sia, comunque, una delle migliori in rapporto al luogo; 2) essere lontano da depositi e da scoli di materie di rifiuto, da acque stagnanti, da strade polverose e di grande traffico, da officine rumorose e dalle quali provengano esalazioni moleste o nocive; da mercati, da cimiteri, da stazioni ferroviarie e da tutto ciò che possa arrecare nocumento o disturbo alla vita scolastica;

3) avere intorno un'area libera e scoperta da utilizzare per le esercitazioni all'aperto e per le occupazioni ricreative;

4) essere tale da agevolare lo svolgimento di tutte le attività educative inerenti all'età scolare, e da promuovere nel medesimo ambiente scolastico gli indispensabili incontri con le famiglie;

5) avere una parte dello spazio libero sistemato a piazzale per l'educazione fisica e, nei complessi maggiori, la palestra;

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6) essere fornito dei necessari servizi igienici (gabinetti, lavabi, docce, ecc.), nonchè dei servizi assistenziali;

7) avere ogni ambiente bene orientato, adeguatamente e uniformemente illuminato, razionalmente aerato, provvisto di impianto di riscaldamento e sufficientemente difeso dai rumori comunque e da qualsiasi parte prodotti;

8) essere dotato di arredi tali da consentire la formazione di gruppi di lavoro, di studio, di ricerca e da permettere alla comunità scolastica scioltezza di movimenti e possibilità di libere iniziative;

9) poter contribuire, con la disposizione degli elementi che la compongono, con la loro forma e il loro colore, alla educazione estetica dei bambini.

L'area prescelta deve rispondere anche alle seguenti caratteristiche:

1) sia centrale rispetto alla zona a cui la scuola dovrà servire;

2) abbia l'accesso sufficientemente comodo ed ampio, munito di tutte le opere stradali che assicurino la viabilità, e garantito dai pericoli del traffico di linee ferroviarie, tranviarie, automobilistiche;

3) consenta l'arretramento dell'ingresso principale rispetto al filo stradale, in modo da creare un conveniente spazio di sicurezza per l'uscita degli alunni;

4) non sia esposta a venti fastidiosi, e non sia situata sottovento alle zone industriali, o ad officine o a qualsiasi stabilimento da cui provengono fumi nocivi o sgradevoli;

5) non abbia il suolo franoso, umido e soggetto a infiltrazioni o ristagni d'acqua;

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L'edificio scolastico:

1) non deve avere, di norma, più di due piani (piano rialzato e primo piano).

2) può avere dei locali in piani seminterrati; ma essi non possono essere adibiti ad aule;

3) deve avere i solai, quando i locali scolastici sono situati in più piani, eseguiti in modo da assicurare impermeabilità ai gas e difesa dalla trasmissione dei rumori;

4) deve avere un tipo di copertura sempre adeguato alle condizioni dell'ambiente nel quale l'edificio sorge, e costruito in modo tale da garantire, oltre che la perfetta impermeabilità, anche la più idonea coibenza termica;

5) non deve avere il cortile chiuso da quattro lati;

6) deve avere l'esposizione dei locali in cui gli alunni permangono più a lungo, tale da corrispondere nel modo migliore alle attività che in essi vengono svolte in relazione al clima e alle esigenze igieniche e didattiche.

Per quanto riguarda gli ambienti necessari non ci è possibile riferirci completamente alla normativa scolastica, possiamo bensì prendere solo spunto da questa secondo cui i locali necessari e le loro caratteristiche:

- Le aule devono avere una superficie minima di 45 mq e preferibilmente in parte devono differenziarsi tra loro da questo punto di vista;

- Un conveniente vestibolo, oppure dove il clima lo consenta, uno spazio aperto e protetto da vento e pioggia (porticato, pensilina, tettoia);

- Due sale che potranno essere utilizzate per disimpegnare le aule e i servizi, per sistemare gli armadietti ( o gli appendiabiti), quando non

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sia possibile collocarli in appositi spogliatoi, e per consentire lo svolgimento delle attività collettive. I due locali possono essere di dimensioni differenti, ma nessuno dei due deve servire meno di tre aule o più di sei. Essi possono essere contigui, nel qual caso possono essere resi intercomunicanti e trasformabili in un unico ambiente;

- Due o più nuclei di servizi igienico-sanitari, composti

complessivamente, al minimo, di un numero di gabinetti pari al numero delle aule, preceduti da antilatrina e distinti per sesso muniti di servizio per disabili ai sensi della L. 13/89 e D.L. successivi; di un gabinetto per gli insegnanti e uno per le insegnanti; di uno o più locali dotati di un numero adeguato di docce, di lavabi;

- Un locale di circa mq. 10 con le relative installazioni per le visite sanitarie e le eventuali medicazioni;

- Una piccola cucina di circa mq. 15 con le relative installazioni e una dispensa;

- Un’aula supplementare da adibire ad aula di lavoro o di esercitazioni in genere o di

refettorio e per il possibile aumento del numero degli alunni.

- Nel caso che la scuola sia sede di direzione didattica, occorre prevedere i locali

indispensabili.

- I locali destinati alle aule dovranno preferibilmente essere costituiti da complessi isolati, contigui o sovrapposti nessuno dei quali deve avere meno di quattro aule e più di sei.

- La cucina deve essere contigua al refettorio comune a tutti gli alunni; - Una palestra coperta, con annessi spogliatoi, servizi igienici e docce, e un locale per deposito attrezzi. Tale palestra potrà essere attrezzata in modo che possa servire anche per riunioni, proiezioni cinematografiche, ecc.;

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Riferendoci alla classificazione e suddivisione delle scuole per la norma di prevenzione incendi, la scuola oggetto di progettazione è di tipo 0, in cui cioè la presenza contemporanea di persone, sia di alunni che di personale docente e non docente, è minore di 100.

Nella scelta dell’area da adibire alla scuola si deve tener presente che essa non deve essere ubicata in prossimità di attività che comportino gravi rischi di incendio e/o di esplosione.

Per consentire l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco gli accessi all'area ove sorgono gli edifici oggetto delle presenti norme devono avere i seguenti requisiti minimi:

- larghezza: 3,50 m; - altezza libera: 4 m; - raggio di volta: 13 m;

- pendenza: non superiore al 10%;

- resistenza al carico: almeno 20 tonnellate (8 sull'asse anteriore e 12 sull'asse posteriore; passo 4 m).

I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali vanno valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite dalla circolare del Ministero dell'interno n. 91 del 14 settembre 1961, prescindendo dal tipo di materiale impiegato nella realizzazione degli elementi medesimi (calcestruzzo, laterizi, acciaio, legno massiccio, legno lamellare, elementi compositi).

Le predette strutture dovranno comunque essere realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m.

Negli atrii, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, è consentito l'impiego dei materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale).

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Per le restanti parti debbono essere impiegati materiali di classe 0.

In tutti gli altri ambienti è consentito che le pavimentazioni compresi i relativi rivestimenti siano di classe 2 e che gli altri materiali di rivestimento siano di classe 1; oppure di classe 2 se in presenza di impianti di spegnimento automatico asserviti ad impianti di rivelazione incendi.

- I rivestimenti lignei possono essere mantenuti in opera, tranne che nelle vie di esodo e nei laboratori, a condizione che vengano opportunamente trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco.

- I materiali di rivestimento combustibili, ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco debbono essere posti in opera in aderenza agli elementi costruttivi, di classe 0 escludendo spazi vuoti o intercapedini. - I materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore a 1.

- Gli edifici devono essere suddivisi in compartimenti anche costituiti da più piani, di superficie non eccedente 6.000 mq.

- Il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in: aule: 26 persone/aula. Qualora le persone effettivamente presenti siano numericamente diverse dal valore desunto dal calcolo effettuato sulla base della densità di affollamento, l'indicazione del numero di persone deve risultare da apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare dell'attività; aree destinate a servizi: persone effettivamente presenti + 20%; refettori e palestre: densità di affollamento pari a 0,4 persone/m.

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Ogni scuola, deve essere provvista di un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato in base al massimo affollamento ipotizzabile in funzione della capacità di deflusso ed essere dotata di almeno 2 uscite verso luogo sicuro.

Gli spazi frequentati dagli alunni o dal personale docente e non docente, qualora distribuiti su più piani, devono essere dotati, oltre che della scala che serve al normale afflusso, almeno di una scala di sicurezza esterna o di una scala a prova di fumo interna.

La larghezza delle vie di uscita deve essere multipla del modulo di uscita e non inferiore a due moduli (m 1,20).

La misurazione della larghezza delle singole uscite va eseguita nel punto più stretto della luce.

Anche le porte dei locali frequentati dagli studenti devono avere, singolarmente, larghezza non inferiore a due moduli (1,20 m).

La lunghezza delle vie di uscita deve essere non superiore a 60 m e deve essere misurata dal luogo sicuro alla porta più vicina allo stesso di ogni locale frequentato dagli studenti o dal personale docente e non docente.

La larghezza totale delle uscite di ogni piano è determinata dal rapporto fra il massimo affollamento ipotizzabile e la capacità di deflusso. Il numero delle uscite dai singoli piani dell'edificio non deve essere inferiore a due. Esse vanno poste in punti ragionevolmente contrapposti.

Per ogni tipo di scuola i locali destinati ad uso collettivo (spazi per esercitazioni, spazi per l'informazione ed attività parascolastiche, mense, dormitori) devono essere dotati, oltre che della normale porta di accesso, anche di almeno una uscita di larghezza non inferiore a due moduli, apribile nel senso del deflusso, con sistema a semplice spinta, che adduca in luogo sicuro.

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Le aule didattiche devono essere servite da una porta ogni 50 persone presenti; le porte devono avere larghezza almeno di 1,20 ed aprirsi in senso dell'esodo quando il numero massimo di persone presenti nell'aula sia superiore a 25 e per le aule per esercitazione dove si depositano e/o manipolano sostanze infiammabili o esplosive quando il numero di persone presenti sia superiore a 5.

Le porte che si aprono verso corridoi interni di deflusso devono essere realizzate in modo da non ridurre la larghezza utile dei corridoi stessi. Le determinazioni di isolamento acustico dovranno essere eseguite fra ambienti ad uso didattico adiacenti e sovrastanti, aventi normale o particolare destinazione, anche a titolo saltuario (come ad esempio aule speciali, officine, laboratori, ecc.).

Le determinazioni devono essere eseguite in aule complete di rivestimento assorbente, col normale arredamento scolastico: non oltre due persone debbono essere presenti nelle aule durante l'esecuzione delle misure.

I limiti di isolamento sono fissati essenzialmente tenendo conto dei requisiti minimi richiesti per scuole o aule d'insegnamento generale. Per scuole o aule di determinato tipo e ubicazione o destinate a insegnamento particolare (sale di musica, ecc.) possono essere richiesti valori più elevati dell'isolamento acustico.

Possono essere richiesti particolari requisiti per ambienti in rapporto alla loro specifica funzione come ad esempio: auditori, sale di musica, sale di spettacolo.

Il tempo di riverberazione nelle aule arredate non deve superare i limiti prescritti dalle presenti norme.

Il controllo può anche essere effettuato mediante la conoscenza dei coefficienti di assorbimento e delle superfici dei materiali adoperati per il trattamento. I valori dei coefficienti di assorbimento dei materiali

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impiegati devono risultare da certificati rilasciati da laboratori qualificati, nei quali le misure siano state effettuate secondo le norme.

Condizioni di illuminazione e del colore:

L'illuminazione naturale e artificiale degli spazi e dei locali della scuola deve essere tale da assicurare agli alunni il massimo del conforto visivo; pertanto deve avere i seguenti requisiti:

- livello dell'illuminazione adeguato; - equilibrio delle luminanze;

- protezione dei fenomeni di abbagliamento;

- prevalenza della componente diretta su quella diffusa soprattutto nel caso di illuminazione artificiale.

Condizioni termo-igrometriche e purezza dell'aria:

I fatti o fenomeni presi in considerazione che influiscono sull'abitabilità e confortabilità dell'ambiente, devono rispondere ai seguenti requisiti che riguardano:

- l'equilibrio e la conservazione dei fattori fisici dai quali dipende il benessere

termoigrometrico;

- la conservazione della purezza chimica e microbiologica dell'aria. Nel periodo invernale i requisiti di abitabilità, per un ambiente realizzato con pareti perimetrali che soddisfano ai requisiti riportati nelle presenti norme, si ottengono soltanto se l'ambiente stesso è provvisto di impianto di riscaldamento.

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Temperatura ed umidità relativa dell'aria degli ambienti:

La temperatura degli ambienti adibiti ad usi scolastici dovrà essere assicurata in condizioni invernali, da un adatto impianto di riscaldamento capace di assicurare in tutti gli ambienti, quando all'esterno si verificano le condizioni interne:

- temperatura 20°C 2°C salvo non sia diversamente prescritto per locali ad uso

speciale.

E' consigliabile che vengano assicurati adatti valori della umidità relativa negli ambienti interni adibiti ad attività didattiche e collettive nel periodo invernale, mediante un trattamento di umidificazione dell'aria esterna effettuato dall'impianto di ventilazione idoneo a realizzare un'umidità relativa dell'aria ambiente del 45-55% e a mantenere negli ambienti T= 20°C.

In base a quanto detto sopra possiamo ora descrivere ed analizzare i vari ambienti della struttura.

LA STRUTTURA DIDATTICA

LE AULE

La struttura,come già detto sopra, è provvista di quattro aule dimensionate in base al normale svolgimento delle attività didattiche di una scuola su un numero di alunni però molto ridotto, in quanto i gruppi di lavoro comprendono un massimo di otto allievi, e di un aula speciale, la club house o stanza morbida all’interno della quale si mettono in atto meccanismi più di socializzazione che di

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Per quanto riguarda l’illuminazione delle stanze, sono state previste porte finestre di larghezza pari ad 1,20 m che oltre a fonte di luce rappresentano anche vie di fuga con maniglione antipanico con apertura rivolta sul cortile fronteggiante la mensa, finestre poste sopra le porte d’acceso che prendono e danno luce da quelle che illuminano il corridoio.

Lo spazio destinato all'unità pedagogica deve consentire lo svolgersi completo o parziale (ai livelli di informazione, di progetto, di verifica, di comunicazione) delle materie di programma da parte degli allievi, sia individualmente, sia organizzati in gruppi variamente articolati; deve poter accogliere nel suo ambito tutti quegli arredi e attrezzature per il lavoro individuale, o di gruppo, necessari oggi o prevedibili in futuro, in conseguenza di quanto detto (arredi mobili e combinabili, attrezzature audiovisive, lavagne luminose, laboratori linguistici o macchine per insegnare, impianti di televisione a circuito chiuso ecc.); lo spazio dell'aula è complementare rispetto all'intero spazio della scuola, in quanto esaurisce solo una parte delle attività scolastiche e parascolastiche.

Le aule sono disposte come previsto anche da normativa su un unico lato rivolto a sud-est per facilitare l’illuminazione, ed anche la distribuzione degli arredi è pensata tale da non arrecare fastidio visivo agli allievi in riguardo dell’illuminazione naturale ed artificiale.

La pavimentazione prevista è in parquet a listelli di larghezza 5 cm e lunghezza 15 cm disposto a lisca di pesce con giunti a zero per garantire migliore igiene all’interno dell’aula stessa.

Gli arredi dovranno essere di semplice e solida fattura, e tali da costituire, nei loro particolari e nel loro insieme, un tutto armonico sia per le forme che per il colore. Gli arredi indispensabili ad ogni aula sono:

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a) tavolini e seggiole per agli alunni;

b) tavolino e due seggiole per l'insegnante;

c) lavagna ad uso collettivo e lavagne per gli alunni; d) armadi per la custodia del materiale di uso quotidiano.

Il tavolino, preferibilmente ad uno o due posti, deve rispondere alle seguenti esigenze:

1) essere costruito preferibilmente in legno duro di ottima qualità e ben stagionato, gli elementi di sostegno possono essere di metallo verniciato a fuoco o cromato;

2) avere il piano del tavolo, se biposto, rettangolare e orizzontale, delle dimensioni di m. 1-1,20 per 0,50 circa;

3) essere proporzionato alla statura degli alunni e di altezza variabile dai 55 ai 75 cm, con differenza graduale di cm. 5;

4) essere solido, ma leggero, facilmente trasportabile dagli stessi alunni e tale che possa perfettamente accostarsi ad altri tavolini secondo l'uso didattico che il maestro vorrà farne;

5) avere eventualmente un piano sottostante destinato a riporre libri e quaderni, collocato a distanza sufficiente dal piano superiore, aperto da tutte le parti; nei tavolini a più posti, lo spazio tra i due piani deve essere ripartito, mediante opportuni divisori; è utile che ogni tavolino sia munito di particolare sostegno per la cartella (ad esempio: gancio speciale);

6) avere gli appoggi, a contatto con il pavimento, opportunamente protetti da

materiale che attutisca i rumori;

7) avere il colore naturale del materiale di cui è fatto, o colori chiari, se si dovrà ricorrere a vernici.

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Le sedie devono essere:

1) di tipo normale, senza braccioli e delle seguenti dimensioni: spalliera: alta dal piano del sedile da cm. 26,4 a cm. 36 con differenza graduale di cm. 2,4, e inclinata indietro non oltre 10º; sedile: alto da terra da cm. 27,5 a cm. 37,5 con differenza graduale di cm. 2,5, profondo da cm. 22 a cm. 30 con differenza graduale di cm. 2, inclinato indietro non oltre 5º; il sedile deve avere il bordo anteriore arrotondato;

2) dello stesso materiale e dello stesso colore dei tavolini; 3) munite di tacchi solidi di gomma adatti ad evitare i rumori.

Il tavolo degli insegnanti deve essere dotato di cassetti e fornito di uno schermo nella parte rivolta verso gli alunni.

Ogni aula deve essere fornita:

1) di una lavagna a muro di uso collettivo a 2 o a 4 superfici utilizzabili; essa deve essere abbassabile e rialzabile in modo da potersi adeguare alla statura degli insegnanti e degli alunni;

2) di lavagne parietali poste ad altezze adatte così che gli alunni le possano usare individualmente o a gruppi.

Le lavagne possono essere di legno convenientemente verniciato o di altro materiale idoneo; possono essere intelaiate, ma non con cornice rilevata sul piano, specie dal lato inferiore e debbono essere verniciate in modo tale da agevolare l'adesione del gesso e impedire i riflessi della luce e da permettere la perfetta e rapida cancellazione dello scritto, ed inoltre non devono essere di colore nero.

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1) a muro e sono da preferirsi; essi vanno ideati e costruiti con l'edificio scolastico;

2) a mobile.

Gli uni e gli altri devono essere a sportelli, con ripiani e divisioni verticali che consentano il facile collocamento del materiale didattico e della biblioteca di classe.

Le mensole di cui saranno fornite tutte le aule per il collocamento degli oggetti ornamentali, debbono armonizzare per stile e colore col resto dell'arredamento.

Ogni aula deve disporre di un numero sufficiente di armadietti o di attaccapanni da sistemarsi in apposito locale o nel corridoio o nell'atrio.

GLI UFFICI DIDATTICI

Nella stessa struttura delle aule, sul fronte opposto, separati da un corridoio di scorrimento di larghezza pari a 2,80 m in modo da rientrare nelle prescrizioni dettate per l’abbattimento delle barriere architettoniche, sono situati gli uffici del personale didattico:

- L’ufficio del Direttore Sanitario: posto all’ingresso della struttura, è destinato al direttore effettivo delle attività del centro, di 25,00 mq, l’ingresso principale di larghezza 1,20 m da su un piccolo atrio, di superficie pari a 15,00 mq, davanti all’ingresso,che poi conduce anche al corridoio. Inoltre è provvisto di una porta finestra della stessa ampiezza che, rivolta verso i percorsi esterni, funge da uscita d’emergenza, una finestra sul corridoio, larga 1,20 m, utile

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corridoio, ed accanto a questa si trova un ingresso secondario di larghezza pari 0,90 m;

- Due uffici gemelli destinati allo Psicologo ed al Pedagista: entrambe di superficie pari a 25 mq, comunicanti con un accesso di 0,85 m, ed un ingresso sul corridoio di scorrimento di larghezza pari a 0,90 m. Inoltre entrambe sono provvisti di una porta finestra rivolta sui percorsi esterni adatta anche come via di fuga.

- Una stanza comune: destinata alle riunioni del personale didattico: di superficie pari circa a 31,00 mq con portafinestra di larghezza 1,80 m che funge anche da uscita d’emergenza rivolta verso i percorsi esterni; una porta d’ingresso di larghezza 0,90 m posta centralmente.

Gli arredi si compongono di elementi minimi lasciando ampio spazio di passaggio:

- Ufficio Direttore Sanitario: una scrivania di 1,50 x 0,60 m con poltrona a schienale alto di altezza complessiva pari a 1,15 m e seduta pari 0,50 x 0,60 m; due poltroncine per ospiti di dimensioni 0,60 x 0,80 m ed altezza 0,85 con tavolino centrale d’altezza 0,40 m e dimensioni 0,50 x 0,50 m; ed una libreria a muro appoggiata al divisorio con l’ufficio dello psicologo di dimensioni 4,00 X 0,30 m ed altezza 2,50 m al cui fianco troviamo un appendiabiti a terra che si nasconde dietro la porta;

- Gli uffici dello Psicologo e del Pedagista: identici al precedente per la poltrona, la scrivania e la libreria a parete che cambia solo nella lunghezza ora pari a 3,50 m per dare spazio dalla parte del muro esterno ad una porta di comunicazione con l’ufficio gemello disposto per arredo a specchio, l’unico elemento di differenza è la seduta per l’ospite, ora un divanetto che permetta di creare un ambiente più protettivo per la facilitazione delle attività

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terapeutiche di dimensioni 0,60 x 1,20 m affiancato dal solito tavolino 0,50 x 0,50 m ed altezza 0,45 m;

- L’ufficio comune: si differenzia dagli altri in quanto ha un tavolo centrale di dimensioni 2,40 x 1,00 m con 8 sedute disposte, una per capotavola e tre su entrambe i lati lunghi, di dimensioni 0,60 x 0,60 m; due librerie poste sui divisori interni a parete piena ovvero di 0,30 x 5,00 m d’altezza 2,50 m

La composizione delle aule e degli uffici, separati ed uniti contemporaneamente da un corridoio di scorrimento di larghezza 2,90 m, a norma con le disposizioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che prende luce dal muro interno su cui poggia la falda più alta della copertura, e da cui si accede ad i servizi igienici posti vicino all’ultimo ufficio comune, dove troviamo:

- I servizi per il personale: con antibagno 3,70 x 1,77 m che può provvedere anche a piccolo ripostiglio con doppio servizio per i diversi sessi di dimensioni 1,80 x 2,20 m con finestre di 0,70 x 1,00 m;

- Due blocchi di servizi igienici per gli alunni: uno per sesso sono entrambi composti da un antibagno con tre lavandini di dimensioni 2,00 x 4,10 m, con tre servizi igienici tutti predisposti - per portatori d’handicap di 1,30 x 1,80 m con finestre di 0,70 x

1,00 m; l’antibagno prende luce dalle finestre poste sopra le porte d’accesso ad i servizi di 0,45 x 1,00 m.

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LA MENSA

La mensa dovrà svolgersi in un spazio dimensionato in funzione del numero dei commensali, calcolato tenendo presente che i pasti potranno essere consumati in due turni diversi fra il personale amministrativo ed il personale didattico con gli alunni disposti secondo il tempo disponibile e che la sua dimensione, compresi relativi servizi, non dovrà superare i 375 mq.

La superficie afferente viene dedotta dal globale degli utenti e dalla possibilità di servire anche visitatori esterni e di prevedere la disposizione di sistemazione esterna per il servizio.

A servizio dello spazio per la mensa si deve prevedere un locale cucina di dimensioni e forma tale da permettere lo svolgimento in modo razionale delle funzioni cui è destinata (preparazione, cottura, ecc.) e di poter accogliere attrezzature necessarie; una dispensa per la conservazione delle derrate anche in frigorifero, possibilmente con accesso proprio dall'interno; un locale per lavaggio delle stoviglie; uno spogliatoio, doccia eservizi igienici per il personale addetto, separati con idonei disimpegni dai locali precedenti; servizi igienici per gli utenti.

LA DISPENSA

All’interno del corpo mensa è previsto un magazzino per le derrate alimentari. L’accesso è solo attraverso la cucina per una questione igienica. La dispensa è stata commisurata ed attrezzata con congruo numero di idonee attrezzature per lo stoccaggio degli alimenti, evitando situazioni di ingombro che ostacolino le quotidiane operazioni di pulizia, le procedure di rimozione degli imballaggi, controllo delle confezioni, rotazione dei prodotti.

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Il vano magazzino è dotato di idonei scaffali con ripiani lavabili.

LE CELLE FRIGORIFERE

Sono previste due celle frigorifere separate per generi alimentari interne alla cucina stessa.

LA CUCINA

La cucina deve:

- essere, al pari di tutti gli altri locali, bene aerata e illuminata dall'esterno;

- essere munita di adeguata dispensa;

- rispondere in tutto, mediante ogni efficace accorgimento, alle esigenze igieniche del delicato servizio a cui è destinata;

- avere l'ingresso indipendente.

Per motivi igienici, l’ingresso alla cucina avviene solo dopo essere entrati nella zona spogliatoi addetti misti, dotati di armadietti personali, con servizi suddivisi per sesso e docce.

Attraverso gli spogliatoi si accede alla zona cucina, suddivisa come prevede la normativa igienica-sanitaria, in zona preparazione carni e verdure.

Al centro della cucina si trova il piano cottura agibile su 360°.

Inoltre la cucina oltre che da due lavamani e lavandini per le carni e le verdure, è munita di due celle frigorifere, separate in base al genere alimentare che deve contenere.

La zona lavaggio stoviglie è accessibile sia dalla cucina, per potervi stoccare il pentolame che deve essere trattato, sia dalla zona

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Tutta la cucina è rivestita con piastrelle in gres porcellanato quadrate, lisce, di lato 20 cm, fino ad un’altezza di due metri dal pavimento.

IL REFETTORIO

La zona refezione conta 40 posti a sedere. E’ stata progettata per essere utilizzata dall’intero complesso scolastico suddiviso in due turni.

Dalla zona refezione si accede alla struttura scolastico attraverso un corridoio esterno che funge da chiusura della corte creata dalla struttura scolastica, la reception, l’amministrazione, la mensa ed i vari corridoi esterni, verso lo spazio esterno antistante la palestra che potrà essere attrezzato esternamente.

L’AMMINISTRAZIONE

Il nucleo per l'amministrazione scuola, presente nel centro, comprende l'ufficio del direttore di 5,00 x 5,00 m, con annessa sala d’ aspetto, ubicato in posizione possibilmente baricentrica, comunicante con un locale per l’ufficio iscrizioni, di 5,00 x 4,00 m, affacciato sul corridoio con una finestra interna; servizi igienici, due, uno per portatori d’handicap, di misure 2,00 x 1,80 m ed un antibagno di 1,50 x 2,00 m. Lo spazio rimanente lo si può vedere tutto come sala d’aspetto di superficie complessiva di 93,00 mq.La struttura si collega alla struttura della mensa e della reception tramite corridoi esterni con superficie vetrata e copertura in rame invecchiato.

Per gli arredi manteniamo quanto già scelto per gli uffici della sezione didattica aggiungendo 4 armadi-archivio alla libreria nell’ufficio iscrizioni di dimensioni 0,60 x 0,80 m di altezza 1,80 m.

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LA RECEPTION

E’ la struttura di “smistamento” del centro, ha due ingressi principali uno che conduce all’ingresso della scuola dove è situata la postazione del collaboratore scolastico di superficie 31,4 mq, che divide i servizi igienici con antibagno di superficie totale 12, 00 mq, con l’altro ingresso che affaccia sulla segreteria dell’amministrazione di superficie di 26,48 mq.

LA PALESTRA

La palestra progettata per la scuola in oggetto è del tipo B1 - palestre regolamentari da 343,00 mq comunità extra scolastica. La struttura prevede:

- due spogliatoi divisi per sesso con sala per armadietti di 4,00 x 5,55 m un antibagno di 5,55 x 2,50 m, due servizi igienici di 1,80 x 1,80 m, e due docce di 0,95 x 1,80 m;

- un corridoio d’accesso di larghezza 3,05 e lunghezza 5,55 m; - una sala attrezzi di 10,00 x 15,00 m;

- un ambulatorio di 6,10 x 5,00 m con una scrivania una sedia ed un lettino per le visite;

- uno spogliatoio per il fisioterapista di 3,90 x 2,95 con servizi annessi di 1,95 x 3,90 m.

LOCALI TECNICI

Le strutture di separazione devono presentare resistenza al fuoco non inferiore a REI 60 e le eventuali comunicazioni in esse praticate devono avvenire tramite porte di caratteristiche almeno REI

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Le condotte non devono attraversare:

- luoghi sicuri, che non siano a cielo libero; - vie di uscita;

- locali che presentino pericolo di incendio, di esplosione e di scoppio.

L'attraversamento può tuttavia essere ammesso se le condotte sono racchiuse in strutture resistenti al fuoco di classe almeno pari a quella del vano attraversato.

Qualora le condotte debbano attraversare strutture che delimitano i compartimenti, nelle condotte deve essere installata, in corrispondenza degli attraversamenti almeno una serranda resistente al fuoco REI 60.

Ogni impianto deve essere dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per l'arresto dei ventilatori in caso di incendio.

Gli impianti, a ricircolo di aria, di potenzialità superiore a 20.000 mc/h devono essere

provvisti di dispositivi termostatici di arresto automatico dei ventilatori in caso di aumento anormale della temperatura nelle condotte.

Tali dispositivi, tarati a 70 ºC, devono essere installati in punti adatti, rispettivamente delle condotte dell'aria di ritorno (prima della miscelazione con l'aria esterna) e della condotta principale di immissione dell'aria.

Inoltre l'intervento di tali dispositivi, non deve consentire la rimessa in moto dei ventilatori senza l'intervento manuale.

Gli impianti, a ricircolo d'aria, di potenzialità superiore a 50.000 mc/h devono essere muniti di rilevatori di fumo, in sostituzione dei

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dispositivi termostatici previsti nel precedente comma, che comandino l'arresto dei ventilatori.

L'intervento di tali dispositivi non deve consentire la rimessa in marcia dei ventilatori senza l'intervento manuale dell'operatore.

Gli impianti elettrici del complesso scolastico devono essere realizzati in conformità ai disposti di cui alla legge 1º marzo 1968, n. 186.

Ogni scuola deve essere munita di interruttore generale, posto in posizione segnalata, che permetta di togliere tensione all'impianto elettrico dell'attività; tale interruttore deve essere munito di comando di sgancio a distanza, posto nelle vicinanze dell'ingresso o in posizione presidiata.

Le scuole devono essere dotate di un impianto di sicurezza alimentato da apposita sorgente, distinta da quella ordinaria.

L'impianto elettrico di sicurezza deve alimentare le seguenti utilizzazioni, strettamente connesse con la sicurezza delle persone: a) illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux;

b) impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme.

Nessun'altra apparecchiatura può essere collegata all'impianto elettrico di sicurezza.

L'alimentazione dell'impianto di sicurezza deve potersi inserire anche con comando a mano posto in posizione conosciuta dal personale. L'autonomia della sorgente di sicurezza non deve essere inferiore ai 30'.

Sono ammesse singole lampade o gruppi di lampade con alimentazione autonoma.

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Il dispositivo di carica degli accumulatori, qualora impiegati, deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore.

Le scuole devono essere munite di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo.

Il sistema di allarme deve avere caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando deve essere posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola.

Il sistema di allarme può essere costituito, per le scuole di tipo 0-1-2, dallo stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola, purché venga convenuto un particolare suono.

Le scuole devono essere dotate di una rete idranti costituita da una rete di tubazioni realizzata preferibilmente ad anello ed almeno una colonna montante in ciascun vano scala dell'edificio; da essa deve essere derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, almeno un idrante con attacco UNI 45 a disposizione per eventuale collegamento di tubazione flessibile o attacco per naspo.

La tubazione flessibile deve essere costituita da un tratto di tubo, di tipo approvato, con caratteristiche di lunghezza tali da consentire di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta.

Il naspo deve essere corredato di tubazione semirigida con diametro minimo di 25 mm e anch'esso di lunghezza idonea a consentire di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta.

Tale idrante deve essere installato nel locale filtro, qualora la scala sia a prova di fumo interna.

Al piede di ogni colonna montante, per edifici con oltre 3 piani fuori terra, deve essere installato un idoneo attacco di mandata per autopompa.

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Per gli altri edifici è sufficiente un solo attacco per autopompa per tutto l'impianto.

L'impianto deve essere dimensionato per garantire una portata minima di 360 l/min per ogni colonna montante e, nel caso di più colonne, il funzionamento contemporaneo di almeno 2 colonne.

L'alimentazione idrica deve essere in grado di assicurare l'erogazione ai 3 idranti idraulicamente più sfavoriti, di 120 l/min cad., con una pressione residua al bocchello di 1,5 bar per un tempo di almeno 60 min.

Qualora l'acquedotto non garantisca le condizioni di cui al punto precedente dovrà essere installata una idonea riserva idrica alimentata da acquedotto pubblico e/o da altre fonti.

Tale riserva deve essere costantemente garantita.

Le elettropompe di alimentazione della rete antincendio devono essere alimentate elettricamente da una propria linea preferenziale. Devono essere installati estintori portatili di capacità estinguente non inferiore 13 A, 89 B, C di tipo approvato dal Ministero dell'interno in ragione di almeno un estintore per ogni 200 mq di pavimento o frazione di detta superficie, con un minimo di due estintori per piano. Limitatamente agli ambienti o locali il cui carico d'incendio superi i 30 kg/m2, deve essere installato un impianto di rivelazione automatica d'incendio, se fuori terra, o un impianto di estinzione ad attivazione automatica, se interrato.

Si applicano le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1982, n. 524 (Gazzetta Ufficiale n. 218 del 10 agosto 1982).

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LE AREE DI GIOCO ALL’APERTO

Nell’area di gioco all’aperto nella corte interna alla scuola ed alla mensa, sono previste delle aree a gioco con temi che riportino i giovani alla pratica di quei giochi “di una volta”, ormai un po’ dimenticati, ma che possano educare i bambini a rapporti interpersonali e al gruppo.

Nella progettazione e realizzazione delle suddette aree dovranno essere tenuti presenti i migliori materiali al fine di rendere la manutenzione agevole ed economica.

PARCHEGGI

Il parcheggio riservato alle persone con disabilità deve essere facilmente individuabile attraverso adeguata segnaletica orizzontale/verticale e deve avere dimensioni adeguate (larghezza non inferiore a m 3,20) per consentire la salita e la discesa.

Deve essere complanare alle aree pedonali di servizio o ad esse collegato tramite rampe o idonei apparecchi di sollevamento.

I parcheggi riservati devono trovarsi il più possibile vicino all’ingresso della struttura (sono consigliabili distanze intorno ai 10 metri): la distanza infatti può essere una barriera.

Per facilitare la manovra di trasferimento di una persona su sedia a ruote in comuni condizioni atmosferiche, i posti auto riservati devono essere preferibilmente dotati di copertura.

Per garantire l'accessibilità quindi, le unità ambientali presenti nel luogo di ricevimento (porte, pavimenti, infissi esterni, arredi fissi, percorsi orizzontali, terminali degli impianti) devono soddisfare determinate esigenze.

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