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S5.2

LINFOMI ASSOCIATI ALL’INFEZIONE DA Helicobacter pylori, Borrelia burgdorferi e Campylobacter jejuni

Doglioni C.

U.O. Anatomia Patologica IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano

Gli studi volti ad individuare agenti infettivi quali cause di neoplasie animano, con alterne vicende, la

volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

Microbiologia Medica 109

relazioni

SESSIONE 5

I disordini linfoproliferativi:

ruolo eziopatogenetico di nuovi agenti infettivi

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volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

Microbiologia Medica 110

ricerca scientifica dagli inizi del ‘900. Per molto tempo solo agenti virali sembravano poter avere un ruolo nelle neoplasie del sistema linfatico.

Agli inizi degli anni ’90 l’identificazione di una rela-zione etiopatogenetica fra inferela-zione da Helicobacter

pylori (Hp) e linfoma B-MALT gastrico ha aperto

nuove prospettive nella terapia dei pazienti affetti da linfoma gastrico e nella ricerca di altri possibili agenti infettivi batterici implicati nello sviluppo di altri tipi di linfomi.

Nel corso degli anni ’90 la Borrelia burgdorferi (Bb) viene individuata come agente infettivo implicato nello sviluppo di alcuni linfomi cutanei; nel 2004 il

Campylobacter jeujuni (Cj) viene proposto- anche se il

suo ruolo è ancora controverso - come agente batterico coinvolto nell’insorgenza di una rara forma di linfoma intestinale, la IPSID (Immunoproliferative Small Intestinal Disease).

Nello stesso anno la segnalazione del ruolo di un altro batterio, la Chlamydia psittaci (Cp), nella patogenesi dei linfomi degli annessi oculari. Va segnalato come tutte queste forme di linfomi associate ad infezioni bat-teriche siano riconducibili ad un istotipo prevalente, il linfoma B della zona marginale, che ricapitola le caratteristiche del tessuto linfoide associato alle mucose -MALT -, tessuto linfoide fisiologicamente deputato al contatto con agenti dell’ambiente esterno.

L’importanza clinica di questo nesso patogenetico sta nell’efficacia della terapia antibiotica nell’indurre la remissione dell’infiltrato linfomatoso.

Questo è valido soprattutto per il linfoma B-MALT gastrico - che è anche la forma più frequente- dove le percentuali di risposta all’eradicazione dell’Hp, rag-giungono il 70-80% dei pazienti in tutte le casistiche, indipendentemente dall’area geografica.

L’associazione fra Bb e linfoma cutaneo pare signifi-cativa solo in alcune aree endemiche per borreliosi, quale il Centro Europa; i casi in cui è stata dimostrata una efficacia della terapia antibiotica sono tuttavia ancora pochi. Ancora più limitate sono le evidenze del ruolo del Cj nella IPSID, data la rarità di questa pato-logia e la sua peculiare distribuzione geografica; è tut-tavia da tempo noto come pazienti affetti da IPSID possano avere beneficio dal trattamento antibiotico. Nessuna di queste forme linfomatose produce anticor-pi diretti contro l’agente infettivo, ma principalmente contro auto-antigeni, spesso con caratteristiche simili a fattori reumatoidi.

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