C.d.L. Triennale in
Ingegneria Informatica e dell’Automazione
A.A. 2012/2013
Corso di Analisi Matematica 2 – 9 CFU
Dr. G. Autuori
Prova scritta del 10 Luglio 2013
Esercizio 1. Dato il seguente probelma di Cauchy, stabilire se esso ammette soluzione e se tale soluzione ` e unica. In caso affermativo dire dove ` e definita e determinarla.
(PC)
x
00(t) − 2x
0(t) + (π
2+ 1)x(t) = (π
4+ 4) cos t, x(0) = π
2,
x
0(0) = 0.
Esercizio 2. Sia assegnato il campo vettoriale F (x, y, z) =
xy h
2 log x z + 1 i
, x
2log x
z , − x
2y z
.
a) Stabilire se esso ` e conservativo nel suo dominio, ed eventualmente determinarne un potenziale.
b) Calcolare il lavoro di F lungo la curva γ
αdi parametrizzazione ϕ
α(t) = ((1 − e)t + e, e
−1− (e
−1− α)t, 1) t ∈ [0, 1], al variare del parametro α ∈ R.
Esercizio 3. Determinare il valore del seguente integrale Z
R
cos 2x
x
2− 6x + 25 dx.
Esercizio 4. Determinare la trasformata di Fourier della funzione f (x) =
Z
∞ 4(x − s)e
−ix|x−s|ds.
Risoluzione
Esercizio 1. L’equazione in (PC) ` e lineare del secondo ordine non omogenea. Consideriamo innanzitutto l’equazione omogenea associata
x
00(t) − 2x
0(t) + (π
2+ 1)x(t) = 0.
L’equazione caratteristica ` e λ
2− 2λ + π
2+ 1 = 0 che ammette due radici complesse coniugate λ = 1 ∓ iπ. Dunque l’integrale generale dell’equazione omogenea ` e
x(t) = e
t(k
1cos t + k
2sin t), k
1, k
2∈ R.
Occorre ora determinare una soluzione particolare y(t) dell’equazione assegnata. Utilizziamo il metodo della somiglianza. Considerando che il termine noto ` e della forma b(t) = (π
4+ 4) cos t, cercheremo una soluzione particolare del tipo
y(t) = c
1cos t + c
2cos t.
Derivando si ottiene
y
0(t) = −c
1sin t + c
2cos t, y
00(t) = −y(t), e sostituendo in (PC) si arriva al sistema
( π
2c
1− 2c
2= π
4+ 4,
2c
1+ π
2c
2= 0, =⇒
( c
1= π
2, c
2= −2.
Dunque y(t) = π
2cos t − 2 sin t.
L’integrale generale dell’equazione completa in (PC) si ottiene som- mando l’integrale generale dell’equazione omogenea associata con la soluzione particolare trovata, ossia esso ` e
X(t) = x(t) + y(t) = e
t(k
1cos t + k
2sin t) + π
2cos t − 2 sin t, t ∈ R.
La soluzione dunque esiste in R e per il Teorema di Cauchy essa `e anche unica. Per determinare il valore delle costanti k
1e k
2usiamo l’espressione di X(t), X
0(t) e le condizioni iniziali. Essendo
X
0(t) = e
t[(k
1+ πk
2) cos πt + (k
2− πk
1) sin πt] − π
2sin t − 2 cos t, si trova
( X(0) = k
1+ π
2,
X
0(0) = k
1+ πk
2− 2, =⇒
( k
1+ π
2= π
2,
1
+ πk
2− 2 = 0, =⇒
k
1= 0, k
2= 2 π . In conclusione, l’unica soluzione di (PC) ` e
X(t) = 2
π e
tsin πt + π
2cos t − 2 sin t, t ∈ R.
Esercizio 2. Parte a). Il campo F ` e almeno di calsse C
1nel suo dominio Ω = {(x, y, z) ∈ R
3: xz > 0.} Per capire se F ` e conservativo calcoliamo le sue derivate parziali. Ponendo F = (F
1, F
2, F
3), si ha per ogni terna (x, y, z) ∈ Ω
∂F
1∂y = x h 2 log x
z + 1 i
= ∂F
2∂x ,
∂F
1∂z = − 2xy
z = ∂F
3∂x , ∂F
2∂z = − x
2z = ∂F
3∂y .
Dunque il campo ` e conservativo in Ω e di consequenza esiste un poten- ziae U ∈ C
2(Ω) tale che ∇U = F . Chiaramete U pu` o essere determi- nato a questo stadio solo a meno di una cosante additiva, attraverso un processo di integrazione. Precisamente
U (x, y, z) = Z
F
2(x, y, z)dy = Z
x
2log x
z dy+c(x, z) = x
2y log x
z +c(x, z).
Conseguentemente, dovendo essere ∂U
∂z = F
3, va imposto che
− x
2y z + ∂c
∂z = − x
2y
z ⇒ c = c(x), e duque U (x, y, z) = x
2y log x
z + c(x). Infine poniamo
∂U
∂x = F
1⇔ xy h 2 log x
z + 1 i
+ c
0(x) = xy h 2 log x
z + 1 i , ossia c ≡ const. in R e dunque U (x, y, z) = x
2y log x
z + c.
Parte b). Innanzitutto verifichiamo che la curva asseganta sia regolare.
Banalmente tutte le sue coponenti sono di classe C
1([0, 1]) e ϕ
0α(t) = (1 − e, α − e
−1, 0) 6= (0, 0, 0) per ogni t ∈ [0, 1] e α ∈ R.
Ora, essendo il campo conservativo, il lavoro effettuato da F lungo ϕ
αdipende solo dagli estremi iniziali e finali della parametrizzazione, ossia P
α= ϕ
α(0) = (e, e
−1, 1) e Q
α= ϕ
α(1) = (1, α, 1). In conclusione
Z
γα
F · dϕ
α= U (Q
α) − U (P
α) = −e per ogni α ∈ R.
Esercizio 3. La funzione integranda, come funzione di variabile com- plessa, pu` o essere riscritta nella forma f (z) = g
1(z) + g
2(z), dove
g
1(z) = e
2iz2(z
2− 6z + 25) e g
2(z) = e
−2iz2(z
2− 6z + 25) .
Chiaramente, indicato con S(f ) l’insieme delle singolarit` a di f , con ovvio significato di simboli si ha
S(f ) = S(g
1) ∪ S(g
2) = {z
1, z
2},
dove z
1= 3 + 4i e z
2= 3 − 4i sono gli zeri del polinomio z
2− 6z + 25.
Tali singolarit` a sono poli semplici per f , che ricadono nei semipiani {z ∈ C : Imz > 0} e {z ∈ C : Imz < 0}, rispettivamente.
Dunque, per il Lemma di Jordan Z
R
cos 2x
x
2− 6x + 25 dx = Z
R
g
1(x)dx + Z
R
g
2(x)dx
= 2πi {Res(g
1, z
1) + Res(g
2, z
2)} . Essendo poli semplici si ha
Res(g
1, z
1) = lim
z→z1
(z − z
1)g
1(z) = e
2iz12(z
1− z
2) = e
2iz116i , Res(g
2, z
2) = lim
z→z2
(z − z
2)g
2(z) = e
−2iz22(z
2− z
1) = − e
−2iz216i . In conclusione
Z
R
cos 2x
x
2− 6x + 25 dx = π
4 · e
6i−8+ e
−6i−82 = πe
−8cos 6
4 .
Esercizio 4. La funzione f pu` o essere riscritta come prodotto di convoluzione delle due funzioni
f
1(x) = u(x − 4)e
ix=
( e
ix, x > 4
0, x ≤ 4, e f
2(x) = xe
−|x|. Infatti
f (x) = Z
∞4
f
1(x) · f
2(x − s)dx = (f
1∗ f
2)(x),
e dunque per determinare la sua trasformata di Fourier basta calcolare le trasformate di Fourier di f
1e f
2. Con ovvio significato di simboli, si ha per definizione
f ˆ
1(w) = Z
R
e
−iwxu(x − 4)e
ixdx = Z
∞4
e
−i(w−1)xdx
= e
−i(w−1)x−i(w − 1)
∞4