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QUESITI N° 18 V F 18.1

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Academic year: 2021

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QUESITI N° 18 V F 18.1 Considerata una popolazione in cui in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che

dipende da un parametro  e considerato lo stimatore T di , si può concludere che il valore assunto dallo stimatore su un campione casuale estratto dalla popolazione tende a  per una numerosità campionaria che tende ad infinito

18.2 Il valore t dello stimatore T di un parametro ignoto  ottenuto sul campione estratto varia al variare delle unità che sono entrate a far parte del campione

18.3 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro , il valore di tale parametro varierà a seconda del campione casuale effettivamente estratto dalla popolazione

18.4 Uno stimatore T di un parametro ignoto  si dice asintoticamente corretto quando la sua distorsione B(T) tende a zero al crescere della numerosità campionaria

18.5 Il valore esatto di un parametro  non è mai determinabile con certezza sulla base dei risultati ottenuti con una indagine campionaria, quale che sia la numerosità del campione

18.6 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro  e considerato lo stimatore T di , T e  sono entrambi variabili casuali

18.7 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro  e considerato lo stimatore T di , non si è mai in grado di valutare l’entità di una eventuale differenza fra il valore t di T ottenuto sul campione estratto e 

18.8 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende dai parametri 1 e 2, si dice che lo stimatore T1 di 1 è più efficiente dello stimatore T2 di 2 se l’errore quadratico medio MSE(T1) di T1 è minore dell’errore quadratico medio MSE(T2) di T2

18.9 Se per uno stimatore T del parametro  si ottenesse una varianza V(T)=0 si dovrebbe concludere che lo stimatore assume sempre uno stesso valore, quale che sia il campione estratto dalla popolazione

18.10 Se per uno stimatore T di un parametro  risultasse che il suo errore quadratico medio MSE(T) tende a  per una numerosità campionaria n che tende ad infinito, si può concludere che lo stimatore è corretto o asintoticamente corretto e che la sua varianza tende a zero per n che tende ad infinito

18.11 La varianza V(T) di uno stimatore T di un parametro  risulta sempre minore o tutt’al più uguale al suo errore quadratico medio MSE(T)

18.12 La distorsione B(T) dello stimatore T di un parametro  risulta sempre maggiore o uguale a zero

18.13 Considerato uno stimatore T di un parametro  il suo errore quadratico medio MSE(T) risulta minore della sua varianza V(T) se la distorsione B(T) dello stimatore è negativa

18.14 La correttezza di uno stimatore è una proprietà esatta o asintotica, a seconda che valga per qualunque numerosità campionaria n o solo per un n che tende a infinito

18.15 La consistenza di uno stimatore è una proprietà solo asintotica

18.16 Se uno stimatore T di un parametro  è corretto allora la stima campionaria t di T risulta sempre uguale al parametro

18.17 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro l’espressione analitica dello stimatore T di  può essere determinata solo attraverso il metodo di massima verosimiglianza

18.18 Lo stimatore di massima verosimiglianza T del parametro  è per sua natura sempre corretto 18.19 Lo stimatore di massima verosimiglianza T del parametro  è per sua natura sempre consistente

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QUESITI N° 18 V F 18.20 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende

da un parametro  e siano T1 e T2 stimatori di Se il valore atteso E(T1) di T1 è minore del valore atteso E(T2) di T2 si può concludere che almeno uno dei due stimatori è distorto

18.21 Se uno stimatore T di un parametro  è distorto, la sua varianza V(T) sarà sempre minore del suo errore quadratico medio MSE(T)

18.22 Considerati i due stimatori T1 e T2 di un parametro , si può affermare che T1 è più efficiente di T2 se V(T1) è minore di V(T2) per ogni valore di 

18.23 Se la distorsione B(T) di uno stimatore T è pari a zero, allora si può concludere che T è consistente

18.24 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro , la funzione di verosimiglianza dipende dal valore ignoto di , ma non dipende dati campionari raccolti

18.25 La funzione di verosimiglianza tende ad assumere valori crescenti all’aumentare del numero di unità statistiche della popolazione

18.26 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro , la funzione di verosimiglianza non varia al variare della distribuzione della variabile nella popolazione

18.27 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro , la funzione di verosimiglianza fornisce espressioni analitiche diverse dello stimatore T di  a seconda di quali unità statistiche sono entrate a far parte del campione

18.28 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende dai parametri 1 e 2, l’applicazione del metodo di massima verosimiglianza fornisce una stessa espressione analitica per lo stimatore T1 di 1 e per lo stimatore T2 di 2

18.29 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro , la funzione di verosimiglianza risulta sempre crescente o sempre decrescente nel campo di variazione del parametro

18.30 Considerata una popolazione in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro , può accadere che lo stimatore di massima verosimiglianza si determini in modo più semplice trovando il massimo della funzione di verosimiglianza, anziché il massimo del suo logaritmo

18.31 Uno stimatore corretto è sempre preferibile a uno stimatore distorto, a prescindere dalle restanti proprietà dei due stimatori considerati

18.32 La consistenza di uno stimatore garantisce che il valore della stima ottenuta sul campione estratto non si discosta significativamente dal valore del parametro ignoto quando la numerosità campionaria tende ad infinito

18.33 Se la varianza di uno stimatore T di un parametro  tende a zero al crescere della numerosità campionaria si può concludere che T è consistente

18.34 Considerato uno stimatore T di un parametro  una delle due componenti del suo errore quadratico medio MSE(T) è la sua distorsione B(T) elevata al quadrato

18.35 Considerato uno stimatore T di un parametro  una delle due componenti del suo errore quadratico medio MSE(T) è la radice quadrata della sua varianza V(T)

18.36 Considerata una popolazione in cui in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro , lo stimatore T di  è sempre una variabile casuale, quale che sia il valore del parametro e quale che sia la forma della distribuzione della variabile di interesse

18.37 Considerato uno stimatore corretto T di un parametro , se la sua varianza V(T) tende a zero al crescere della numerosità del campione, si può concludere che lo stimatore è consistente

18.38 Considerato uno stimatore T di un parametro , la sua distorsione B(T) è pari alla differenza, presa in valore assoluto, fra il valore atteso dello stimatore e il parametro 

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QUESITI N° 18 V F 18.39 Considerato uno stimatore T di un parametro , si può determinare l’espressione della sua

distorsione B(T) anche quando non si conosce il valore vero del parametro 

18.40 Considerata una popolazione in cui in cui la variabile di interesse ha una distribuzione che dipende da un parametro , l’esame delle proprietà degli stimatori serve per individuare la funzione dei dati campionari più adeguata per stimare 

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QUESITI N° 18

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