Nicola GigliettoA.A. 2017/18 2 7.2 CENTRO DI MASSA
Parte I
1 Cap.7 - Corpi rigidi
Corpi Rigidi
Se il sistema di punti discreto diventa continuo allora i punti materiali sono elementi infinitesimi del corpo. Un sistema di punti continuo per il quale le distanze tra i vari punti non variano nel tempoviene chiamato corpo rigido. Nel caso dei corpi rigidi essendo le distanze tra i punti bloccate allora anche il lavoro delle forze interne risulta nullo per cui le leggi fondamentali della dinamica dei corpi rigidi diventano:
R~(E)= M~aCM M~(E)= d~L dt
∆Ek= L(E)
2 7.2 Centro di Massa
Il singolo punto materiale, nel caso di un corpo rigido, si pu`o pensare co- me un elemento infinitesimo di volume dV e di massa dm. Si passa dalla definizione dei sistemi di punti materiali passando al continuo adeguando il calcolo analitico (da sommatorie ad integrali). Il C.M. allora `e individuato risolvendo i seguenti integrali (di volume):
xcm= 1 M
Z
V
xdM ycm= 1
M Z
V
ydM zcm= 1
M Z
V
zdM
Il calcolo di questi integrali `e riconducibile a pi`u semplici integrali intro- ducendo la densit`a di massa volumetrica data dal rapporto tra massa e volume: ρ = dmdV( in Kg/m3). Nota la densit`a di massa (che pu`o essere va- riabile) si hadm = ρdV ⇒ M =R
V ρdV. Quando un corpo `eomogeneola densit`a non cambia punto per punto eρ = dmdV = MV I vari corpi per`o posso- no avere una distribuzione di massa particolare quali dischi, fili ecc. In questi casi si pu`o utilizzare la densit`a superficiale ρs = dmdS ⇒ M =R
SρsdS o la
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 4 ESEMPIO 7.2 CALCOLO DEL CM PER UN’ASTA RIGIDA
densit`a lineare ρl= dmdl ⇒ M =R
Cρsdl per rappresentare la distribuzione di massa in modo piu’ corretto.
Parte II
3 Calcolo del CM per corpi rigidi
Sostituendo la densit`a negli integrali si ottiene:
~rcm= R
V ~rdm
M =
R
V ρ~rdV
M = ρ
M Z
V
~rdV = 1 V
Z
V
~rdV (1)
Che proiettata sugli assi diventa:
xcm= 1 V
Z xdV ycm= 1
V Z
ydV zcm= 1
V Z
zdV
Questo risultato `e importante perch`e stabilisce che quando un corpo `e omogeneo il centro di massa dipende solo dalla forma geometrica cio`e coincide con il centro di simmetria se `e un corpo ha una simmetria. Ad esempio per la sfera `e il suo centro, per un cilindro si trover`a sull’asse del cilindro e a met`a di esso ecc.
4 Esempio 7.2 Calcolo del CM per un’asta rigida
Se l’oggetto `e omogeneo (la densit`a non cambia punto per punto) il CM coincide con il centro geometrico dell’oggetto. Se l’oggetto ha una forma geometrica semplice quindi si pu`o evitare qualunque calcolo. A titolo di esempio `e mostrato di seguito il calcolo per un’asta rigida omogenea. Sup- poniamo che l’asta sia orientata secondo l’asse x e che si possano trascurare le altre dimensioni. Alloraxcm=
RxdV
V . Inoltre abbiamo che dV = dx·S con S la sezione della barretta allora xcm= S
RL 0 xdx
V = SLV2/2 e poich`e V = S · L si ottiene xcm= L2
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 5 CENTRO DI MASSA E FORZA PESO
5 Centro di massa e forza peso
La forza peso agisce come un sistema di forze parallele e abbiamo gi`a vi- sto che il centro di massa coincide con il baricentro. La dimostrazione
`e identica a quella gi`a vista per i sistemi di punti materiali. Possiamo inoltre valutare per la forza peso qual’`e la variazione di energia poten- ziale: assumiamo che la ~g = g ˆuz sia diretta cio`e lungo l’asse z, allora Ep = R
V gzdm = gR
V zdm = mgzcm l’energia potenziale del corpo rigido dipende dalla coordinata z (verticale) del CM.
Problema 9.54 ed. VI
Una piastra quadrata ed omogenea, di lato 6d=6m, ha un ritaglio quadrato di lato 2d e centro posto in (2m,0m), avendo scelto l’origine al centro della
piastra. Trovare le coordinate del CM.
Possiamo ragionare cos`ı : pensiamo la lamiera intera come costituita da quella ritagliata (bucata) + il ritaglio. Il CM del tutto `e pari al CM della lamiera tagliata + il CM del ritaglio. Il totale ed il ritaglio sono omogenei e quadrati per cui il loro CM coincide con il loro centro.
Per cui si deve avere:
xLIcm = xLFcm ∗ MLF + xritcm∗ Mrit
Mt
Le coordinate di xLIcm = 0 e xritcm = 2 dalla traccia. Per calcolare le masse teniamo conto che gli oggetti sono omogenei: indicando ρ la densit`a della lastra abbiamo: Mt = ρ ∗ (6d)2 Mrit = ρ ∗ (2d)2 e MLF = Mt− Mrit per cui si ha
0 = xLFcm∗ (1 −ρ(2d)2
ρ(6d)2) + 2 ∗ρ(2d)2 ρ(6d)2
per cui xLFcm = −2 ∗ 1−1/91/9 = −28 = −0.25 cm Si pu`o risolvere l’esercizio anche dividendo la piastra in tanti elementi (quadrati e rettangoli in questo caso) calcolando poi il CM dei centri di ogni elemento pesati con la loro massa.
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 7 7.3-ROTAZIONI
Parte III
6 7.3 Moto di un corpo rigido
Abbiamo visto come il generico moto di un sistema di punto materiali sia una traslazione del CM sovrapposta ad una rotazione. Vediamo per i corpi rigidi cosa comporta partendo dalle traslazioni.
traslazioni corpi rigidi
Nelle traslazioni si ha ~L′ = 0 e Ek′ = 0 rispetto al CM. La dinamica del corpo diventa in questo caso quella del CM e le grandezze significative diventano:
quantita′ di moto P~= M~vcm energia cinetica Ek= 12Mv2cm
La dinamica del CM `e data da ~R(E)= M~acm= d ~dtP e dal I teorema di K¨oenig il momento angolare totale `e dovuto al momento angolare del CM ~L =
~Lcm= ~rcm× ~P Ne consegue che l’espressione di ~Ldipende direttamente da P~ per cui la seconda equazione della dinamica non aggiunge alcuna ulteriore conoscenza (cio`e `e equivalente) e si pu`o dimostrare che ~M = d~dtL = ~rcm× R~ per cui non si ottiene una equazione differente dalla conoscenza di ~R Pertanto nelle traslazioni si usa solo la prima legge.
7 7.3-rotazioni
rotazioni corpi rigidi
Nel caso delle rotazioni, tutti i punti descrivono un moto circolare, e tutti con la stessa velocit`a angolare ~ω, in generale per`o ~ωpu`o essere variabile nel tempo. L’equazione dinamica che descrive il moto di rotazione `e :
M~ = d~L
dt (2)
Si pu`o dimostrare che il moto generico `e una rototraslazione dato che ogni spostamento infinitesimo pu`o considerarsi come una sovrapposizione (ovvero una somma vettoriale) di una traslazione ed una rotazione.
Nicola GigliettoA.A. 2017/188 7.4 ROTAZIONI RIGIDE ATTORNO AD UN ASSE FISSO (SIST.INERZIALE)
8 7.4 Rotazioni rigide attorno ad un asse fisso (si- st.inerziale)
Consideriamo il caso in cui l’asse di rotazione sia fissa (situazione tipica di macchine e motori) ad esempio con una direzione diretta lungo z. Il vettore
~
ω avr`a quindi una direzione fissa nello spazio.
Il momento angolare del generico punto sar`a ~Li = ~ri × mi~vi ed `e in modulo pari a Li = rimivi= miriRiω con Ri = risin θi il raggio della circonferenza descritta dal punto i. Il vet- tore ~Li ha una qualunque direzione nello spazio e in generale ~L non
`e parallelo all’asse z. Consideriamo per`o la componente z del vettore:
Li,z= Licos(π2−θi) = Lisin θi= miRirisin θiω = miR2iω Per cui somman- do il contributo di tutti punti materiali si ottiene: Lz= (P
imiR2i)ω = Izω Il coefficiente Iz `e detto momento d’inerzia del corpo rispetto l’asse zedipende da come le masse sono distribuite attorno l’asse di ro- tazione z e quindi dalla forma del corpo L’altra componente (quella perpendicolare a z) di L invece in generale varia in direzione dipende dal po-
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 11 RIEPILOGO TRASLAZIONE E ROTAZIONI
lo e ogni termine della sommatoria `e del tipo L⊥i = miriRicos θi Tuttavia se l’asse di rotazione coincide con uno degli assi di simmetria del corpo rigido si avr`a che ~L= Izωˆuz L = Lz e L⊥ = 0
9 Equazione del moto rotatorio puro
Quando ~Lk ~ω allora d~dtL = d(Idtz~ω) = Izα~ Per cui l’equazione della dinamica (2) diventa ~M(E) = Iz~α che rappresenta l’equazione del moto di rota- zione (tutte le quantit`a sono calcolate per un punto generico sull’asse di rotazione z) e noto il coefficiente Iz ed il momento delle forze agenti rispetto l’asse fisso di rotazione, il moto conseguente sar`a rotatorio (e si potranno utilizzare le relazioni cinematiche tra θ ω e α )
10 Energia cinetica e lavoro (rotazione pura)
L’energia cinetica la troviamo sommando tutti i contributi dei punti:
Ek=X
i
1
2mivi2=X
i
1
2miR2iω2 = 1 2Izω2
Il teorema del lavoro-energia cinetica quindi diventa W = L = ∆Ek =
1
2Iz(ω2f−ω2i) Abbiamo inoltre che usando gli infinitesimi si ha dL = d(Ek) = d(12Izω2) = Izωdω = Izdθ
dtdω = Izαdθ = M dθ e integrando L = Rθf
θi M dθ mentre la potenza istantanea (vedi dinamica punto materiale) `e P = dLdt = Mdθdt = M ω
Parte IV
11 Riepilogo traslazione e rotazioni
La seguente tabella pu`o essere utilizzata come uno schema per memorizzare pi`u comodamente le relazioni della dinamica trovate finora:
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 12 ESEMPIO 7.3 (+ESERCIZIO 7.8)
Posizione s pos. ang. θ
velocit`a v = dsdt vel. ang. ω = dθdt
acc. a = dvdt acc. ang. α = dωdt
Massa m Mom. d’inerzia I
II Legge din. PF~ext= M~acm II Legge din. P ~τext= I ~α III Legge din. PF~int= 0 III Legge din. P ~τint= 0 Lavoro R F~· ~ds Lavoro R ~τ· ~dθ En. Cinetica 12M v2 En. Cinetica 12Iω2 Lav-en.cin. L = ∆Ek Lav-en.cin. L = ∆Ek Potenza P = ~F · ~v Potenza P = ~τ· ~ω
12 Esempio 7.3 (+Esercizio 7.8)
Un blocco M1 = 0.4kg `e appeso ed un blocco M2 = 0.2kg sul piano orizzontale, la carrucola di momento d’inerzia I = 2.5 · 10−4kgm2 e rag- gio R=2.5 cm. Vogliamo determinare l’accelerazione con sui si muovono i blocchi.
Vediamo le equazioni da scrivere sui vari blocchi; per ricavare l’accelera- zione cominciamo dal blocco sul piano orizzontale:
T2= M2a2 n
N = M2g Mentre sull’altro blocco si ha
T1− M1g = +M1a1 ⇒ T1 = M1(g + a1)
Inoltre la fune `e inestensibile ⇒|a1| = |a2|e tra loro discordi (un blocco va a destra l’altro scende) quindi a1= −a2 ⇒ T1 = M1(g − a2) Da notare che ho indicato due diverse tensioni della fune: infatti quando la massa della carrucola non `e pi`u trascurabile (carrucola reale) la tensione ai due lati della carrucola `e differente e ne provoca la rotazione: τ = +T2R − T1R = Iα
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 14 NON PARALLELISMO TRA L E ω
con α < 0 (perch`e dovrebbe venire un verso orario di rotazione) se la fune non slitta |a2| = |αR| ⇒ a2 = −αR per cui sostituendo si ha
⇒ M2aR− M1(g − a)R = −Ia
R ⇒
a = M1g M1+ M2+ RI2
= 3.92ms−2
Una analoga conclusione si ottiene ragionando con il momento angolare e applicando tutte le quantit`a al centro della carrucola (l’unica forza esterna
`e M1g): Il momento angolare del sistema `e la somma di L = M1vR + M2vR + Iω = M1vR+ M2vR + IRv derivando si ottiene dLdt = M1gR =
d
dt(M1vR + M2vR+RIv) ⇒ e M1gR = R(M1+ M2+RI2)a
13 Es.-Carrucola con massa (es. svolto 7.4)
T
P Vediamo cosa cambia in uno dei precedenti esercizi (cap5) quando la carrucola ha massa (e momento d’inerzia). Il momento agente sulla carrucola `e ~τ = −T R = Iα α < 0 ⇒ α = −IT RCM Se al filo che avvolge la carrucola `e appeso una massa M come in figura allora si ottiene T − Mg = M aCM e aCM < 0 se la fune non slitta allora abbiamo che aCM = +αR da cui otteniamo T = IαR = −RI2aCM sostituendo nell’altra eq. si ha −Mg = (M + RI2)aCM ⇒ aCM = −1+ICMg
M R2
Da questa equazione possiamo osservare che |aCM| < g perch`e la carrucola con la sua inerzia a rotolare rallenta la discesa del corpo M.
14 Non parallelismo tra L e ω
Quando ~L e ~ω non sono paralleli risulter`a che ~L ruoter`a attorno all’asse di rotazione con un moto che `e detto di precessione. L’equazione della dinamica ~M(E)= d~dtL si pu`o quindi dividere in due componenti: Mz = dLdtz e ~M⊥ = d~Ldt⊥ di cui solo la prima si pu`o scrivere come Mz = IZα L’origine di ~M⊥si pu`o ricavare con un semplice esempio di due masse ruotanti attorno
ad un asse fisso
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 16 7.5 - CALCOLO DEL MOMENTO D’INERZIA
La sollecitazione trasmessa dalla com- ponente trasversa ha la conseguenza di sol- lecitare l’asse di rotazione che possono por- tare a vibrazione dello stesso e anche rottu- re (-equilibratura-) Nell’esempio troveremo che (v = ωR = ωL/2 cos θ):
L1= L2 = mvL/2 = mωL/2 cos θL/2 = mωL2cos θ/4 Lz,1 = Lz,2 = L1cos θ = mωL2cos2θ/4 L⊥= L1sin θ = mωL2cos θ sin θ/4
E si pu`o verificare che dLdtz = Izα mentre per l’altro termine abbiamo:
dL⊥
dt = 2mαL2cos θ sin θ/4 (3)
che coincide con il termine dovuto al momento delle forze centripete che agiscono sulle due masse e che costituiscono una coppia con braccio di leva pari aL sin θ
Il legame con l’energia cinetica diventa inoltreEk= 2IL2zz eL =R Mzdθ
Parte V
15 Teorema Poinsot assi d’inerzia
Fissato un punto O di un corpo rigido `e sempre possibile trovare 3 assi cartesiani tra loro perpendicolari, e centrati in O tali che sclegleindo uno di essi come asse di rotazione ~L risulter`a parallelo a ~ω Questi assi si chiamano assi principali d’inerzia
16 7.5 - Calcolo del momento d’inerzia
Se la massa di un corpo rigido `e distribuito con continuit`a allora la somma- toria diventa un integrale: I =R r2dm con r la distanza dell’elementodm dall’asse di rotazione e l’integrale `e esteso a tutto il corpo rigido. Esempio:
calcolo di I per un’asta rigidasupponiamo che l’asse di rotazione sia perpendicolare all’asta e passante per uno degli estremi: I=R r2dmintro- duciamo la densit`a lineare di massa definita come ρ = M/L allora dm = ρdx
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 18 7.6 TEOREMA HUYGENS-STEINER
per cui l’integrale diventa:
I= Z L
0
x2ρdx = ρx3
3 |L0= M L
L3 3 = 1
3M L2
Esempio 2 - anello
I = R r2dm ⇒ r=costante=R per tutti gli elementi dell’anello quindi I= R2R dm = M R2Altri momenti d’inerzia per facili geometrie si trovano nella tabella 11.2 pag.209 (10.2-pag 221 VI-ediz) del libro.
17 Tabella momenti d’inerzia
Tabella momenti d’inerzia per comuni geometrie Anello rispetto l’asse centrale I= MR2
Disco o cilindro
rispetto l’asse centrale I= 12MR2
Sfera I= 25MR2
Asta sottile rispetto
un’asse per il centro I= 121MR2 e perpendicolare all’asse
18 7.6 Teorema Huygens-Steiner
Consideriamo un’asse di rotazione ed un altro parallelo ad esso ma pas- sante per il CM di un sistema di punti materiali (o un corpo rigido). Il teorema stabilisce che la relazione tra i momenti di inerzia dei due assi `e la seguente: I= Icm+ M h2 con h la distanza tra i due assi. Per questo motivo basta calcolare il momento d’inerzia rispetto ad un asse per ilCM, poi tramite questo teorema avremo i momenti di inerzia per qualunque asse parallelo al primo. Dim.: Consideriamo un sistema di punti materiali ed un sistema di rif. O fisso. Possiamo dire che individuato un generico punto P del sistema di punti, il cui vettore posizione `e ~ri si ha che la seguente relazione: ~ri = ~r′i+ ~rcm con ~r′i il vettore posizione riferita al CM ~rcm il
Nicola GigliettoA.A. 2017/18
vettore posizione del CM rispetto ad O Scrivendo questa relazione nelle
componenti abbiamo:
xi= x′i+ xcm ri2 = xi2+ yi2
( (
yi = yi′+ ycm r′2i = x′i2+ yi′2
ed inoltre
rcm2 = x2cm+ y2cm = h2 Ricordando che il momento d’inerzia `e I =P mir2i ed il CM `e definito da: xcm = M1 P mixi, ycm = M1 P miyi andando a sostituire nelle relazioni di prima si ha allora:
I =X
i
mir2i =X
i
mi(x2i + y2i) = Xmi[(x′i+ xcm)2+ (yi′+ ycm)2] = Xmi[x′i2 + 2x′ixcm+ xcm2+ y′i2+ 2yi′ycm+ ycm2] = Xmi[(x′i2 + yi′2) + (x2cm+ y2cm)+
2x′ixcm+ 2y′iycm]
X
i
mir′i2+X
i
mih2+ 2xcm
Xmix′i+ 2ycm
Xmiy′i⇒ I = Icm′ + · · ·
ma P mix′i = M x′cm ovvero la coordinata del CM nel suo sistema di ri- ferimento (che `e nulla) quindi x′cm = 0 e analogamente ycm′ = 0 pertanto I = Icm+ M h2
Parte VI
Esempio momento d’inerzia di un’asta
Adesso calcoliamo il momento d’inerzia rispetto ad un asse passante per il CM: definiamo la densit`a per unit`a di lunghezza λ = M/L
Icm = Z
r2dm = Z L/2
−L/2
x2λdx = λx3/3|L/2−L/2= M
L 2 3(L
2)3 = 1 12M L2
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 20 7.7 PENDOLO COMPOSTO
Adesso calcoliamo il momento d’inerzia rispetto ad un estremo:
I = Icm+ M(L/2)2= 1
12ML2+1
4ML2 = 1 3ML2
19 Teorema H-S e teorema di K¨ onig
Consideriamo un aspetto che lega i due teoremi: Ek= 12Izω2e consideriamo un altro asse parallelo a z, distante h, ma passante per il CM (Iz′ sar`a il momento d’inerzia rispetto al CM):
Ek= 1
2(Iz′ + mh2)ω2⇒ Ek = 1
2Iz′ω2+1
2M h2ω2
Ma il CM a sua volta ruota rispetto a z per cui descrivera’ un arco di raggio pari a h per cui vcm = hω ⇒ Ek= 12Iz′ω2+12MV2cm Il confronto col teorema di K¨onig ci dice allora che quando il CM non `e sull’asse di rotazione l’energia cinetica `e somma del termine che rappresenta una rotazione attorno al CM e del termine che rappresenta la traslazione del CM
20 7.7 Pendolo composto
Il pendolo fisico o pendolo composto `e un corpo ri- gido di forma qualunque, che viene sospeso per un punto che non coincide con il CM, tipo la figura. Spostando l’oggetto dalla posizione di equili- brio esso osciller`a (per piccole oscillazioni) con periodo T = 2πq
Iz
Mgh ed Iz = Icm + M h2 `e il momento d’inerzia rispetto l’asse di rotazione del- l’oggetto. Infatti l’eq. del moto `e dLdtz = Izα = Izd2θ
dt2 = M(E)= −mgh sin θ per cui ddt22θ + mghI
z sin θ = 0 e per piccoli angoli sin θ ≈ θ per cui ottenia- mo l’equazione diff. del moto armonico con ω2 = mghI
z e il periodo sar`a
Nicola GigliettoA.A. 2017/1821 7.8 MOTO DI ROTO-TRASLAZIONE E MOTO DI PURO ROTOLAMENTO
T = 2πq
Iz
mgh = 2πq
l
g con l = mhIz lunghezza ridotta del pendolo com- posto e corrisponde alla lunghezza del filo di un pendolo semplice che oscilla con lo stesso periodo. Vi `e anche una interessante propriet`a che per- mette la misura di g con lo strumento detto pendolo reversibile di Kater:
l = mhIz = Ic+mhmh 2 = h +mhIc = h + h′ > h con h′ = mhIc ⇒ Ic= mhh′ la lun- ghezza l individua un punto O’ distante h’ dal centro di massa (come in
figura). Se facciamo oscillare il corpo rigido attor- no a questo punto O’ si trova una nuova oscillazione e una nuova lunghezza ridotta l’: l′ = mhI′z′ = Ic+mhmh′′2 = h′+mhIc′ = h′+m/hhm/h/′/′ = h + h′= l I due assi passanti per O e O’ sono detti reciproci.
21 7.8 Moto di Roto-traslazione e moto di puro rotolamento
E un caso particolare di roto-traslazione: abbiamo visto che per descrivere il` moto di un generico punto P del corpo rigido per una qualunque situazione dovremmo dire che
~
ri = ~rcm+ ~r′i
~
vi = ~vcm+ ~v′i
~ai = ~acm+ ~a′i
con : ~vcm, ~acm rispettivamente la velocit`a ed accelerazione del CM ~vi′, ~a′i `e la velocit`a ed accelerazione del pto rispetto al CM ~vi, ~ai `e la velocit`a ed ac- celerazione del pto nel sistema fisso Nelle roto-traslazioni il moto attorno al CM `e una pura rotazione per cui si ha~vi′ = ~ω∧ ~ri′ ~a′i = ~α∧ ~ri′ (˜r′i
`e il raggio vettore che individua il punto P rispetto al CM) e quindi nelle ROTO-TRASLAZIONI:
~
vi = ~vcm+ ~ω∧ ~ri′
~ai = ~acm+ ~α∧ ~ri′
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 22 PURO ROTOLAMENTO
22 Puro Rotolamento
Immaginiamo ora il moto della ruota di una bicicletta. Quando questa slit- ta completamente (come quando c’`e ghiaccio) la ruota gira a vuoto senza traslare ed il punto di contatto C ha una velocit`a pari a vc = −ωR in que-
sto caso diciamo che il corpo rotola e striscia.
Quando c’`e invece una perfetta aderenza, in un intervallo di tempo dt, la ruota gira di una quantit`a pari all’arcods = Rdθ = Rωdte contemporanea- mente il CM della ruota stessa avanza esattamente dello stesso tratto ds.
Per cui si ottiene che: dscm = ds = Rdθ e dividendo tutto per dt otte- niamo : vcm = Rdθdt = ωR ed il moto `e chiamato rotolamento senza strisciamento o di puro rotolamento Quindi in questo caso i pun- ti della ruota si stanno muovendo con velocit`a ~v = ~vcm+ ~ω∧ ~r per cui se analizziamo le velocit`a dei 3 punti in figura (il centro, il pto di contat- to ed il suo opposto) si hanno le seguenti velocit`a dirette come in figura:
vO = vcm= ωR vT = |~vcm+ ~ω∧ ~r| = ωR + ωR = 2ωR =2vcm
vC = |~vcm+ ~ω∧ ~r| = ωR − ωR = 0Nel rotolamento senza striscia- mento il punto di contatto(istantaneo) ha una velocit`a nulla che equivale a dire (per i moduli) che vcm= ωR e acm = αR Nel puro ro- tolamento velocit`a CM e velocit`a angolare non sono indipendenti. Inoltre vC= 0 ⇒ che agisce una forza che mantiene fermo il punto di con- tatto: si tratta di un attrito di tipo statico. Questo particolare moto di roto-traslazione `e in realt`a equivalente ad una rotazione pura (senza traslazione)ma attorno al punto istantaneo di contat- to Dim: viene dalle precedenti eq. ~vP = ~vcm+ ~ω∧−→
OP e per il punto C di contatto ~vC = ~vcm+ ~ω∧−→
OC = 0 ⇒ ~vP = ~vP − 0 = ~vP − ~vC = (~vcm+ ~ω ∧−−→
OP ) − (~vcm+ ~ω ∧−−→OC) = ~ω ∧ (−−→
OP −−−→OC) = ~ω ∧−−→CP = ~ω ∧ ~r′ avendo indicato con ~r′ =−−→CP il raggio vettore che individua il punto P ge- nerico a partire da quello di contatto (fermo). Quindi abbiamo dimostrato
Nicola GigliettoA.A. 2017/18
che il puro rotolamento equivale ad una rotazione pura attorno al punto di contatto e con la stessa velocit`a angolare ω di rotazione attorno al CM.
Quindi le velocit`a dei punti della ruota saranno quelle indicate da questa
figura senza la necessit`a di comporre vettorialmente i due moti come nelle generiche roto-traslazioni.
Parte VII
Corpo che rotola sul piano orizzontale-EsI
O F
N f
mg
C
Vediamo la dinamica del corpo che fa puro rotolamento sul piano orizzontale sotto l’azione di una forza F orizzontale: per il CM si ha: ~F + ~R+ m~g = m~acm la reazione R del piano ha sia una componente normale che una tangenziale (che e’ l’attrito statico) x : F − f = macm
e y : N − mg = 0 a cui va aggiunto il teorema del momento angolare:
scegliamo il CM come polo: ~Mcm = ~r× ~f = Icmα~ ⇒rf = Iα = Iacmr sosti- tuendo nella eq. della x: acm = F
m(1+mr2Icm) e f = F
1+mr2
Icm
Naturalmente essen- do f una forza di attrito statico deve necessariamente essere verificato che:
f ≤ µsN = µsmg ⇒ F ≤ µsmg(1 +mrI2)
Corpo che rotola sul piano orizzontale-Ibis
O F
N f
mg
C
Sempre come prima la forza F orizzontale, ma il con- to lo rifacciamo rispetto al punto di contatto C (il moto equivale ad una
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 23 RIEPILOGO ROTOLAMENTO
rotazione pura rispetto a C): x : F − f = macm e y : N − mg = 0 : ~MC = ~r× ~F = ICα~ ⇒rF = (Icm+ mr2)α = (Icm+ mr2)acmr sostituendo nella eq. della x: acm = F
m(1+Icm
mr2) e f = F
1+mr2
Icm
stesso risultato di prima. In alcuni esercizi pu`o rappresentare una comoda scorciatoia per i calcoli Corpo che rotola sul piano orizzontale-II
O
N f mg
C M
Il moto di una ruota si pu`o anche ottenere tramite un motore che imprime una rotazione alla ruota invece di applicare una forza F. Le equazioni del moto diventano: ~R + m~g = m~acm e ~M + ~r × ~f = I ~α da cui si ottiene: N = mg f = macm e M − rf = Iacmr da cui si ottiene acm= M
mr(1+ I
mr2) e f = M
r(1+ I
mr2) La cosa importante`e che mentre nell’esempio di prima f si opponeva alla forza F,in questo esempio f favorisce il moto, anzi provoca l’accelerazione del CM, ma il suo momento si oppone al momento ~M del motore. Pertanto nei casi generali nel rotolamento non possiamo immediatamente a priori indicare il verso della forza di attrito.
23 Riepilogo rotolamento
Ogni qualvolta si parla di rotolamento negli esercizi, si intende un puro roto- lamento e nel costruire il diagramma delle forze (dia- gramma di corpo libero) bi- sogna sempre aggiunge- re una forza di attrito perch`e `e la forza di attrito
`e a realizzare la condizione di rotolamento sul punto di contatto C(aC= 0). Il ver- so della forza di attrito si pu`o ragionevolmente stabili-
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 23 RIEPILOGO ROTOLAMENTO
re nei due casi fondamenta- li illustrati di seguito, ma in
ogni caso il valore `e incognito per cui segno (verso) e valore sono determinati solo con la soluzione del problema. Esempio: I situazione: come si vede nell’esempio in figura1 non risultano esserci momenti di forze esterne rispetto al CM: in questo caso `e la forza di attrito a determinare il momento rotatorio, il verso `e quindi indicato dalla rotazione del corpo
Figura 1: Esempio1
Anche nell’esempio di figura2 non vi sono momenti di forze rispetto al CM, T `e una fune applicata al CM. Anche in questo caso `e l’attrito a deter- minare la rotazione, il verso della rotazione `e quello che possiamo intuire (in rosso nella figura) o che determiniamo imponendo che sia fermo il punto di contatto. II situazione:
risultano a priori dei momenti di forze esterne rispetto al CM:
come ad esempio nella figura, in questo caso la fune non `e applicata nel CM e pertanto produce un momento, in questo caso la forza di attrito produce un momento di verso opposto , il verso `e quindi opposto agli altri momenti Altre situazioni sono pi`u complesse per cui si sceglie un verso per la forza di attrito e si ricava il segno dai conti. Infine dal diagramma delle forze si
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 24 CONSERVAZIONE ENERGIA-ATTRITO VOLVENTE
scrivono le equazioni della dinamica:
R~(E)= M~aCM M~(E)= d~L
dt = I ~α
con l’aggiunta della condizione di puro rotolamento |acm| = |αR| Questa condizione la risolviamo con la seguente regola pratica:
• si sceglie il verso di rotazione intuitivo secondo la direzione del moto e lo si considerapositivo se `e positivo il verso del moto;
• i momenti delle forze devono seguire la stessa convenzione;
• se α e acm sono stati scelti concordi tra loro allora acm= +αR
• semplifichiamo subito il sistema scrivendolo come due eq. in due incognite.
• Negli esercizi con i fili va poi considerato il collegamento tra gli oggetti usando l’inestensibilit`a del filo che li collega.
24 Conservazione energia-attrito volvente
Al moto del puro rotolamento, quando agiscono forze conservative, si pu`o applicare la conservazione dell’energia, in quanto la forza di attrito pur es- sendo non nulla, agisce su un punto fermo per cui il suo lavoro `e nullo.
Nonostante ci`o , sperimentalmente un corpo che rotola tende a rallentare, a causa di un’altra forma di attrito (che trascuereremo negli esercizi) che viene
detto attrito volvente Quello che succede `e che se non ci fossero deformazioni il momento dovuto alla reazione normale verreb- be nullo, nella situazione reale si hanno invece deformazioni sia del piano che dell’oggetto che rotola, facendo si che su una superficie pi`u estesa avvenga il reale contatto (vedi figura) causando l’apparizione anche di un momento di forze delle reazioni vincolari, che sono nulle se il corpo `e fermo, ma sono
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 25 ESEMPIO 7.10-ROTOLAMENTO SUL PIANO INCLINATO
negative (producendo un rallentamento della rotazione) ad oggeto in rotola- mento. La schematizzazione che si pu`o fare `e quella che si pu`o intuire dalla
figura e assumendo un campo di forze parallele: il momento risulter`a del tipo M = Rδ con δ coefficiente di attrito volvente che dipender`a dal materiale che costituisce le superfici di contatto.
Parte VIII
25 Esempio 7.10-Rotolamento sul piano inclinato
Fa
Mg
Consideriamo che una sfera ( o un cilindro) sia sul piano inclinato e rotoli senza strisciare (puro rotolamento)
(x) : −Mgsinθ + Fs = M acm (1) (
(y) : −Mgcosθ + N = 0
~r ∧ ~Fs= I ~α ⇒ (rot.antiorar) ⇒ +rFs= Icmα
A queste eq. va aggiunta la condizione di rotolamento:~acm = −~α ∧ ~r
~acm = −~α ∧ ~r e tenendo conto che quando α > 0 si ha invece acm < 0 (per nostra scelta di orientazione di assi e perch`e l’oggetto scende), la con- diz. di rotolamento diventa acm = −αR sostituendo questa nella terza eq. otteniamo: Fs= +Icmα
R = −IcmaCM
r2 ottenuta questa eq. per Fs la sostituiamo nella (1) ottenendo −M gsinθ − ICMaCM
r2 = M aCM ⇒ aCM = −M gsin θ
M+ICMr2 che `e la soluzione. Ricordiamo alcuni momenti di inerzia: ICM = 12M R2 per disco e cilindro ICM = M R2 per un anello ICM = 25M R2 per la sfera
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 27 ES.7.10- ES. ROTOLAMENTO SU PIANO INCLINATO (3)
26 Rotolamento sul piano inclinato (2)
Vediamo con la conservazione dell’energia: Ei= Ef ⇒ Mgh = 12MV2cm+ 12Iω2 ⇒ Mgh = 12MV2cm+12Ivrcm22 per cui la velocit`a del corpo partendo da una quota h `e vcm =
r 2gh 1+Mr2I
27 Es.7.10- Es. Rotolamento su piano inclinato (3)
Il verso della forza di attrito `e tale da impedire lo slittamento quindi anche in questo caso opposta al moto. Le eq. risultanti sono:
(x) : +M gsinθ − Fa= M aCM (
(y) : −Mgcosθ + N = 0
~r ∧ ~Fa= −I~α(rot.orar)
~aCM = −~α ∧ ~R ⇒ aCM = −αR
Fa= +ICMaCM R2 ⇒ +M gsinθ − ICM
R2 aCM = M aCM aCM = + gsinθ
1 + M RICM2
equivalente al caso prec. a parte il segno dell’acc.
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 28 12.4-YO-YO
Parte IX
28 12.4-Yo-yo
P T
In questo esempio la tensione del filo fornisce il momento necessario alla rotazione:
−Mg + T = MaCM
(
T R = Iα (α > 0) aCM = −αR
−Mg + T = MaCM
(
⇒ −M g − RI2aCM = M aCM
T = −RI2aCM
aCM = − M g
M+ ICMR2 = − g 1 + M RICM2
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 30 7.9 IMPULSO ANGOLARE. MOMENTO DELL’IMPULSO
Parte X
29 Esempio 7.11 Cilindro che rotola e solleva un corpo
M
m1
m2
Siano m1 = 20kg m2 = 10kg la carrucola di massa trascurabile, il cilindro di raggio r=0.25m, il momento M=30Nm. Calcolare a, T ed il minimo valore di coeff. di attrito
CM : f − T = m1acm rotaz M − rf = Iα = Iacmr
m2 T − m2g = m2a2 = m2acm I = 1
2m1r2 = 0.625 kgm2
La soluzione porta quindi a acm=
M r−m2g
3
2m1+m2 = 0.55m/s2 ed infine T=103.5N.
Per l’ultima domanda dovendo essere f ≤ µsm1g deve risultare µs≥ 0.58
30 7.9 Impulso angolare. Momento dell’impulso
Possiamo scrivere una forma simile a quella ricavata nel paragrafo 3.3 ( ~J = Rt
0( ~Fdt) = ∆~p teorema dell’impulso), utilizzando invece i momenti delle forze. In questo caso abbiamo che Rt2
t1
M~ dt = ∆~L che possiamo defi- nire teorema dell’impulso angolare. Assumendo che avviene l’appli- cazione di una forza per un intervallo di tempo piccolo (forza impulsiva) RM~ dt =R (~r× ~F)dt = ~r×R F~dt = ~r× ~J = ∆~L La grandezza ~r× ~J `e il momento dell’impulso e questo teorema (teorema del momento dell’im- pulso) dimostra che un impulso porta non solo ad una variazione di quantit`a di moto ma anche di momento angolare.
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 33 ASTA CHE CADE
31 Esempio 7.13 impulso angolare su un’asta
Un’asta di lunghezza l e massa m `e in posizione verticale ed `e bloccata su un estremo in O. Determinare l’impulso J da applicare ad una distanza r ≤ l da O in modo da far compiere all’asta una rotazione di 90◦(e arrivare in orizzontale). Il momento dell’impulso da applicare e’ rJ, applicando il teorema si ha rJ = ∆L = Iωf − Iωi = Iωf Il momento d’inerzia per un’asta rispetto all’estremo `e I = 13ml2 quindi rJ =
1
3ml2ω ⇒ ω = ml3rJ2 Possiamo inoltre applicare la conservazione dell’energia (il CM `e a l/2): mg2l = 12Iω2 ⇒ ω =
qmgl
I =q mgl
1 3ml2 =
q3g l da cui
q3g l =
3rJ
ml2 ⇒ J = √3r3gml√l2 = mlr qgl
3
32 Asta che cade
Un’asta `e posta dritta in verticale quando ad un certo momento cade ruotando attorno all’estremo (che non si muove) in contatto con il pavimento. Sapendo che m=4.2kg l=0.8m calcolare l’ac- celerazione dell’estremo P dell’asta e la sua velocit`a al momento dell’urto. Possiamo applicare per la seconda domanda la conservazione dell’energia: mgl/2 = 12Iω2 ⇒ mgl = 13ml2ω2 ⇒ ω =
q3g
l e sapendo che vp = ωl otteniamo vp = √
3gl = 4.85 m/s Per la prima domanda M = Iα ⇒ mgl/2 = 13ml2α ⇒ α = 3g2l e at = αl = 32g = 14.7m/s2 e ac = vl2 = 29.4m/s2
33 Asta che cade
Stesso esercizio di prima solo che c’`e un momento di attrito pari a Ma = 4.5N m Per l’accelerazione: mgl/2−Ma= Iα ⇒ α = 13.4rad/s2da cui ap = αl = 10.7m/s2 Per la velocit`a dobbiamo tenere conto del lavoro dell’attrito:
La= ∆E ⇒ 12Iω2− mg2l = −R Madθ = −Maπ2 da cui ω2= 21.0rad/s2 da cui vp = ωl = 3.67m/s Le due componenti di accelerazioni saranno quindi ac = ω2l = 16.8m/s2 e at= αl = 10.7m/s2
Riepilogo formule
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 35 ESEMPIO 7.15
PF~ext= M~acm Eq.Cardinali (
Dinamica P ~τext= I ~α Corpi rigidi + Condizione Rotolamento senza strisciamento
~acm = −~α∧ ~r (~v = ~vcm+ ~ω ∧ ~r = 0 ⇒ ~a = ~acm+ ~α ∧ ~r = 0)
34 7.10-Leggi di conservazione nel moto dei corpi rigidi
Nel caso particolare in cui M~(E) = 0 e F(E)~= 0 le due leggi implicano:
F(E)~= 0 ⇒ M ~vCM = cost e ~L= cost quest’ultima `e intesa almeno rispet- to al CM e solo nel caso in cui l’asse scelto coincida con un’asse principale di inerzia implica ⇒ ~L = i~ω ⇒ ~ω = cost Il fatto che ~L sia costante negli altri casi non implica automaticamente che lo sia ω come possiamo vedere negli esempi successivi soprattutto quando trattiamo insiemi di corpi rigidi.
35 Esempio 7.15
Esempio 7.15
Una piattaforma costituita da un disco di massa md = 200 kg e raggio R=2m, ruota senza attrito attorno ad un asse verticale passante per il centro. Una persona di massa m=60 kg si muove dal bordo verso il cen- tro muovendosi in direzione radiale. Quando la persona `e sul bordo la ω = 5 rad/s.
Calcolare ω quando r=R/4=50 cm. Il momento d’inerzia all’inizio `e
1
2mdR2 + mR2 = 640kgm2 mentre ad una generica distanza `e I(r) =
1
2mdR2 + mr2 = 415 kgm2 nella posizione finale Non essendoci momenti di forze esterne allora il momento angolare si deve conservare: Iiωi = Ifωf da cui ωf = IIi
fωi = 7.7rad/s
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 37 7.11 - EQUILIBRIO STATICO
36 Giroscopi e Hubble
Hubble
Il telescopio spaziale Hubble (come tutti i satelliti artificiali) `e dotato di quattro ruote montate sul telescopio e messe in rotazione da motori elettrici (la quarta ruota di solito `e di riserva). Supponendo che le ruote siano di massa 45kg e raggio 0.3m e ruotano tutte alla massima velocit`a angolare che
`e 3000 giri/min ognuna in direzione perpendicolare all’altra, determinare di quanto varia la direzione dell’asse del telescopio (trascurando altri contri- buti di massa e momenti d’inerzia) se una delle ruote viene portata a 1500 giri/min.
Ognuno delle ruote ruota intorno al proprio asse di simmetria per cui all’inizio avremo Lx = M R2ωx, Ly = M R2ωy, Lz = M R2ωz da cui L0 =
√3M R2ω Alla fine avremo che solo una componente (la z ad es.) si `e di- mezzata e avremo L′=p(1 + 1 + 1/4)MR2ω = 3/2M R2ω Possiamo usare le propriet`a del prodotto scalare per calcolare velocemente l’angolo:
~a· ~b = axbx+ ayby+ azbz = |a||b| cos θ ⇒
√33
2(M R2ω)2cos θ = (M R2ω)2(1 + 1 +1 2) ⇒
√33
2cos θ = 5
2 → cos θ = 5√ 3
9 ⇒ θ = 15, 8◦
Parte XI
Statica
37 7.11 - EQUILIBRIO STATICO
La statica `e particolarmente utile per lo studio delle condizioni di equilibrio di un crpo rigido. Le condizioni dell’equilibrio statico sono: P = cost~ e
~L = costse dopo l’applicazione di una forza esterna il corpo ritorna spon- taneamente alla condizione di equilibrio statico allora si dice che l’eq. `e stabile viceversa si parler`a di eq. instabile. Le precedenti con- dizioni implicano che P = cost ⇒~ d ~dtP = 0 ⇒ ~Fext = 0 I requisito equilibrio questa condizione non esclude una rotazione del corpo per cui
~L = cost ⇒ d~dtL = 0 ⇒P ~τext= 0II requisitoL’eq. statico inoltre richiede che la quantit`a di moto ~Ptot = 0
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 38 ESEMPI EQ. STATICO-SCALA APPOGGIATA
38 Esempi eq. statico-scala appoggiata
cm Fm
Fy
Fx O
A B
h
a
Una scala da pompieri di lunghezza L=12m e massa m=45 Kg `e appoggiata ad un muro liscio ad altezza h=9.3 m. Il CM della scala `e ad 1/3 della sua lunghezza (dal basso). Un vigile di massa M=72 Kg si arrampica sulla scala sino a met`a percorso.
Determinare le forze che agiscono sul muro e sul pavimento se la scala non si muove. Per l’equilibrio di un corpo rigido occorre sia la condizionePF~i= 0 che P ~τi = 0 Essendo fermi tutti i punti possiamo scrivere l’eq. dei momenti rispetto a qualunque punto (e se necessario scrivere pi`u equazioni per punti diversi) Se scegliamo il punto A l’eq. del momento diventa Momento forza: forza x braccio di leva −FM · h + Mga2 + mga3 = 0 da cui (a = √
L2− h2) FM =
ga[M2+m3]
h ≈ 410 N La condizione di eq. delle forze ci da invece +Fy− mg − Mg = 0 ⇒Fy = (m + M )g = 1100 N
−Fx+ FM = 0 ⇒ Fx= FM
es. 13.3
M mg
T2
T1
O Rx Ry
Mg θ b
a
Una cassaforte di massa M=430 Kg, `e sospesa ad una fune fissata all’estremit`a della struttura in figura 13.7a (libro), avente dimensioni a=1.9 m, b=2.5m, formata da una barra omo- genea, di massa m=85Kg, incerniata in O ad una parete verticale e tenuta inclinata da un cavo di acciaio di massa trascurabile. Trovare la tensione del cavo T. Scegliamo il punto O per il calcolo dei momen- ti (per non conteggiare il momento delle reazioni vincolari sull’estremo).
Otteniamo: +a · T2− b · T1−b2 · mg = 0 con b = L cos θ e a = L sin θ inoltre l’equilibrio sulla massa M fornisce T1− Mg = 0 che sostituita nel- l’eq. prec. da: aT2 = b(M g) + 2bmg ⇒ T2 = bag{M +m2} = 6100 N Per
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 38 ESEMPI EQ. STATICO-SCALA APPOGGIATA
trovare la forza complessiva agente sul vincolo invece bisogna completare l’eq. delle forze sulla barra: Ry − mg − T1 = 0 e Rx − T2 = 0 da cui Rx = t2 e Ry = (m + M )g = 5047 N la reazione complessiva `e allora R =q
R2x+ r2y = 7900 N Esercizio
2/3~L
C O
m
Mg
Un’asse di legno di lunghezza L e di massa M=5 Kg `e poggiata su un basamento per 2/3 della sua lun- ghezza. Sopra l’asse si muove un uomo di massa m=70 Kg. Determinare qual’`e la massima posizione dove pu`o posizionarsi l’uomo senza che si ri- balti l’asse? Nel momento in cui si sbilancia l’asse la rotazione avviene attorno al punto O di contatto tra il basamento e l’asse. L’eq. `e dato dalle eq.:
N − Mg − mg = 0 eq.delle forze +M g(2
3L −L
2) − mg(x −2
3L) = 0 ris. momenti in O x − 2
3L = M m
L
6 ⇒ x = (23+705)L
13.26-28
Una sbarra metallica imperneata in un muro, come in figura, `e di lunghezza L=3 m, di peso Mg=200 N. Su di essa vi `e un oggetto di peso W=300 N posto a distanza x dal muro. La sbarra `e sostenuta da un filo di tensione massima 500 N ed inclinato di 30◦risp. l’orizzontale.
Determinare il massimo valore x affinch`e non si rompa il filo e la forza agente sul perno nel muro. Chiamando R la reazione del perno l’equilibrio porta a:
x : Rx− Tx= 0 y : Ry+ Ty− W − Mg = 0
−W x − MgL/2 + T L sin θ = 0
Nicola GigliettoA.A. 2017/18 39 ESEMPIO 7.18 EQUILIBRIO DI CARRUCOLE
quest’ultima ci fornisce x: x = Tsin θ−W Mg2 Lquindix = 5002300−2002 3 = 1.5 mLe com- ponenti delle forze sul muro sono invece: Rx = Tx = T cos 30◦ = 433 N e Ry= W + M g − Ty= 300 + 200 − 500/2 = 250 N eR =q
R2x+ R2y= 500 N
39 Esempio 7.18 Equilibrio di carrucole
Determinare la condizione d’equilibrio per una carrucola sospesa. Si trascu-
rino massa della carrucola e dei fili.
F1 F2
Le condizioni di equilibrio delle forze nel CM indicanoT − F1− F2 = 0Mentre l’equilibrio dei momenti richiede che F1R − F2R = 0 ⇒F1 = F2. Pertanto l’equilibrio statico della carrucola implica che T=2F
Figura 2: Esempio3