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IIll ccoossmmoo sseeccoonnddoo ii BBaabbiilloonneessii

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Academic year: 2021

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I I l l c c o o s s m m o o s s e e c c o o n n d d o o i i B B a a b b i i l l o o n n e e s s i i

Una delle più antiche cosmogonie conosciute è que lla contenuta nel poema babilonese « Enuma E- lish », il cui titolo significa "q uando in alto", cioè le prime due parole con cui esso inizia:

« Quando in alto non aveva nome il Cielo, qua ndo in basso non aveva nome la Terra... Qua n- do i giuncheti non erano ancora fitti ne' i canneti visibili; quando nessun dio era ancora ap- parso ne' aveva ricevuto alcun nome, ne' subito alcun destino... »

Il testo del poema fu scoperto su sette tavolette d'argilla ritrovate durante gli scavi di Ninive: faceva parte della biblioteca del re assiro Assurbanipal (VII sec.a.C.), ma sicuramente fu ricopiato da un testo più antico presente in Babilonia, dove l'opera deve essere stata composta intorno al 1100 a.C.

Tutto il cosmo è fatto risalire all'amore di due dei primordiali: la dea Tiamat, la distesa delle acque marine, e il dio Apsu, la distesa delle acque dolci. Essi generarono i primi dei, tra cui Ea, signore della terra, che mosse guerra al padre Apsu (cosi' come Saturno mosse guerra al padre Urano), lo sconfisse, lo uccise e col suo corpo formò il Mondo Inferiore, cioè l'"abisso" della cosmologia bi- blica. La vendetta di Tiamat generò mostri orribili, tra cui Kingu, che però venne affrontato ed uc- ciso da Marduk, figlio di Ea e dio di Babilonia; dunque, proprio come nel mito greco, dove Gea, la dea greca (ed indoeuropea) della terra, per vendicarsi di Giove che gli uccise i figli (i Titani), gene- rò dal Tartaro il mostruoso Tifeo, che venne poi fulminato da Giove e schiacciato sotto l'Etna, dove si agiterebbe ancora, impotente! Ma non e' finita. Marduk uccise anche Tiamat, e divise il suo corpo in due parti « come un'ostrica », generando con le due metà la distesa delle terre e la volta celeste, su cui costruì la splendida magione degli dei:

« Il signore [ Marduk ] riposò per osservare la carogna [ di Tiamat ], per dividere il mostro e farne cose belle. Lo spaccò in due parti come un'ostrica: rizzò metà di essa e coprì con essa il cielo, tirò un chiavistello e stabilì guardiani, ingiunse loro di non lasciar uscire la sua acqua. » Inoltre, il sangue del terribile Kingu, colando a terra, per volere degli dei vittoriosi diede vita all' u- manità, creata appunto per raccogliere in sé tutto il male e liberare così gli dei da esso, oltre che dal dolore e dalla morte:

« Lo incatenarono e lo portarono davanti ad Ea; gli inflissero la sua punizione recidendogli le vene.DalsuosangueEaformò l'umanità: ad essa impose il lavoro per liberare gli dei da esso.»

« Dio disse: Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque.

Dio fece il firmamento e separò le ac- que, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che sono sopra il firmamento. E così avvenne.

Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. » Genesi 1, 8

T = Terra, il mondo abitato OT = Oceano Terrestre

C1, C2, C3 = i tre Cieli sovrapposti OC = Oceano Celeste

Y = Abisso

S = Sera (Ovest); M = Mattino (Est) SM = Sette mura del regno dei Morti

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La concezione del mondo contenuta nel capitolo 2 del libro della Genesi (disegno dell'autore)

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