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UN SISTEMA PER LA GESTIONE

INFORMATIZZATA DELLE EMOCOLTURE TEMPORIZZATE DA CATETERE VENOSO CENTRALE

Venturi N.; Colombo L.; Galbiati E.; Brambilla P.

Servizio Universitario di Medicina di Laboratorio Ospedale di Desio, via Mazzini 1, 20033 Desio (MI).

Introduzione. Il sospetto d’infezione ematogena associata all’impianto di catetere venoso (CR-BSI: Catheter-Related Bloodstream Infections) frequentemente comporta la rimo-zione inappropriata del catetere. Il test per la valutarimo-zione del DTP (Differential Time of Positivity) per colture da sangue periferico da catetere rispetto a quello prelevato da vena periferica costituisce un metodo conservativo di rife-rimento per formulare una diagnosi d’infezione catetere-correlata.

Blot e colleghi (Lancet 1999;354:1071-7) hanno definito che una differenza nel tempo di crescita superiore a 120 minuti è predittiva d’infezione da catetere venoso. Scopo di questo lavoro è stato quello di sviluppare un programma per la gestione informatizzata dei dati relativi alle emocol-ture temporizzate.

Metodi. Nel laboratorio dell’Ospedale di Desio il sistema automatico di rivelazione microbica per emocolture (BacT/ALERT3D; Biomerieux) in uso è collegato bidire-zionalmente al server. Il risultato e l’orario di positivizza-zione vengono registrati nel database centrale non appena inviati dallo strumento, insieme ad una serie di informa-zioni aggiuntive. Essi sono immediatamente disponibili per la consultazione telematica da parte dei medici dei reparti di degenza mediante l’accesso all’Intranet del labo-ratorio, e sono visualizzabili, per ogni singolo paziente, mediante un’apposita schermata.

Risultati. Dal Dicembre 2005, data di attivazione di que-sto servizio informatico, al Marzo 2007 sono stati segnala-ti 176 episodi di sospetta CR-BSI relasegnala-tivi a 89 paziensegnala-ti. In 18 episodi su 176 sia la coltura da sangue periferico da catetere che quella prelevata da vena periferica risultavano positive per lo stesso microrganismo, di cui 15 (83.3%; 8.5% del totale) con un DTP > 120 min. Le infezioni risul-tavano sostenute da batteri Gram positivi in 6 casi (40%), da batteri Gram negativi in 7 casi (46.7%) e da Candida spp in 2 casi (13.3%). In 3 episodi (16.7%) il DTP risulta-va inferiore a 120 min.

Conclusioni. I risultati ottenuti concordano con le più recenti osservazioni sulle CR-BSI. L’archiviazione elettro-nica dei risultati relativi alle emocolture facilita la sorve-glianza delle infezioni nocosomiali CVC-correlate.

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UE PIATTAFORME ANALITICHE

PER LA DETERMINAZIONE DELLA CARICA VIRALE DI HIV-1 A CONFRONTO:

bDNA versus Real-time PCR.

Amendola A., Brega C., Zaccaro P., Aleo L., Di Filippo S., Capobianchi M.R.

Laboratorio di Virologia, Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, Roma.

Introduzione. Le performance analitiche del metodo COBASAmpliprep/COBASTaqMan (Roche Diagno-stics), basato sull’amplificazione della regione gag mediante RT-PCR in real-time sono state confrontate con quelle del sistema Versant 3.0 (Siemens Diagnostics) che sfrutta l’amplificazione del segnale mediante ibridazione con sonde oligonucleotidiche

Metodi. Confronto eseguito su pannelli standard a titolo noto (BBI Diagnostics) e 90 campioni clinici di plasma [30 ospitano il sottotipo ricombinante di HIV-1 CRF02 (A/G); i restanti 60 campioni sono considerati virtualmen-te di sottotipo B]. Analisi statistica con metodo di correla-zione di Pearson e con il plot Bland&Altman.

Risultati. Nel complesso, il numero di campioni clinici con risultati discordanti riguardo alla positività/ negativi-tà non supera il 6%.

Riguardo agli aspetti quantitativi, il coefficiente di corre-lazione tra i risultati ottenuti risulta molto elevato, sia con i campioni clinici, sia con i pannelli standard (r>0.970,

p<0.0001) e le differenze di misurazione sono

statistica-mente non significative. Nei campioni CRF02+, i valori ottenuti con real-time PCR sono più elevati di quelli otte-nuti con bDNA, con una differenza significativa tra le medie pari a 0.245 log10cp/ml (p<0.05). L’analisi di Bland&Altman evidenzia che tali differenze di misurazio-ne si osservano principalmente misurazio-nei campioni CRF02+ che contengono una quantità di carica virale compresa fra 3 e 5 log10cp/ml. Invece, nel gruppo di pazienti di sottotipo B, le differenze maggiori si apprezzano intorno a valori ele-vati di carica virale (>4 log10cp/ml).

Conclusioni. Nonostante l’elevata correlazione, i risultati ottenuti con i due metodi non sono sempre sovrapponi-bili: in genere, il metodo real-time PCR misura valori più bassi di HIV RNA per valori medio-alti di carica virale per il sottotipo B, mentre per il sottotipo CRF02 si osser-va una sovrastima nell’intero range dinamico di misura-zione.

E’necessaria una ulteriore sperimentazione per valutare l’impatto sui processi diagnostici, la performance su forme varianti di HIV-1 e la eventuale influenza sulle decisioni cliniche.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

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