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07/03/11 – La Scuola dell’Infanzia: Costruzione di una coreografia su una filastrocca (2)Salta salta coniglietto, Salta salta sarai perfetto, Se il tesoro troverai il nostro Re diventerai

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Laboratorio di Area Espressivo-motoria Prof. Dellabiancia Marcopaolo

Gruppo: de Chiro Monica (coordinatrice) - Ciarrocca Fabiana - Caruso Claudia - Fraboni Erica – Marzietti Priscilla – Stacchiotti Emanuela.

21/02/11 – La Scuola dell’Infanzia: Gioco “Il Giullare”

Tutti i bambini, in palestra o in un luogo aperto, si dispongono in cerchio e uno di loro viene scelto viene momentaneamente

portato fuori dal cerchio per non vedere chi è indicato come

“giullare”. Fatto rientrare il bambino, si posiziona al centro del

cerchio e osserva i compagni fare delle mosse buffe imitando il giullare, il quale dovrà quindi venire individuato dal bambino al centro. Quando quest’ultimo indovina chi è il giullare, rientra

nel cerchio e altri due bambini prendono il loro posto.

07/03/11 – La Scuola dell’Infanzia: Costruzione di una coreografia su una filastrocca

(2)

Salta salta coniglietto, Salta salta sarai perfetto,

Se il tesoro troverai il nostro Re diventerai.

Un, due, tre; un, due, tre, salta salta e sarai Re.

Sulla base di questa filastrocca i bambini disposti in riga per due:

 Saltano due volte verso destra, due verso sinistra direzione avanti (I strofa);

 Alternano un salto verso destra e uno verso sinistra ripetendolo una volta (II strofa);

 Fermi sul posto eseguono una giravolta in 4 passi con le braccia rivolte verso l’esterno, tornando alla direzione di partenza e prendendo quindi la mano del compagno per alzarle insieme verso l’alto (III strofa);

 Sul primo un, due, tre i bambini dietro la prima coppia saltano in avanti verso sinistra per allinearsi ad essa, sul secondo quelli successivi saltano in avanti verso destra e si allineano anch’essi alla prima coppia (IV strofa);

 infine tutti gli altri dietro alla riga formata muovono le braccia prima verso il basso e poi verso l’alto in segno di esultanza (V strofa).

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14/03/11 La Scuola Primaria: Costruzione di una trenino con l’uso del corpo.

Tutti i bambini si riuniscono al centro della palestra e formano un cerchio sedendosi a terra.

L’insegnante chiede loro di assumere la posizione quadrupede e voltarsi ciascuno verso il destra tenendo con le mani le caviglie del compagno che lo segue.

Un bambino a turno viene designato “capotreno” e, staccandosi dalle caviglie del compagno che lo segue, dirige il movimento del treno (ondeggiando, andando in avanti, verso destra…) accompagnando con un ciuf-ciuf che imita il treno ogni passo.

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21/03/11 La Scuola Primaria: Animazione di una fiaba

La seguente fiaba viene raccontata e drammatizzata una prima volta dall’insegnante che indica ai bambini i diversi ruoli da interpretare mostrando loro le posizioni e i movimenti del corpo da imitare. Successivamente sarà raccontata da un gruppo di bambini mentre un secondo gruppo la interpreta con il corpo e l’insegnante svolge il ruolo di regista e coordinatrice.

IL GIGANTE DELLA MONTAGNA

C'era una volta una collina che aveva sulla cima una bella foresta di pini alti e maestosi (un gruppetto di bambini uniscono le mani e le portano verso l’alto tenendosi sulla punta dei piedi per rappresentere i pini alti). Dagli abitanti del villaggio veniva chiamata la Montagna del gigante. Bastava fermarsi sul ponte

costruito sul ruscello e guardare in alto per vedere una forma quasi umana, sembrava infatti che le rocce e gli alberi in realtà fossero un gigante

addormentato. Lungo il sentiero che portava alla cima della collina sorgeva una specie di arco formato dalla roccia (due bambini si posizionano davanti ai “pini”

unendo le braccia a formare un arco che porta alla collina). Questa veniva detta la Porta del gigante. Ogni tanto, qualcuno degli abitanti del paese cercava di parlare

con il gigante mettendosi davanti all'arco naturale e gettando un sasso oltre l'apertura e dicendo "Apri, gigante!"(tre bambini rappresentano gli abitanti e imitano il gesto del lancio chiedendo al gigante di aprire). Un giorno arrivò in paese un cantastorie che aveva sentito parlare della leggenda della montagna e

voleva vedere di persona "il gigante"(un bambino con un cappello colorato e un flauto in mano entra nel paese-classe). L'uomo si fece accompagnare da una contadina fino davanti alla porta di roccia e bussò due volte, ma nessuno aprì

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(una bambina accompagna il cantastorie, avvolta da un manto o uno scialle).

"Prima di insistere a bussare, devi sapere che l'ultima persona che ha visto il gigante avrebbe preferito non averlo mai fatto" disse la contadina (il tono della

voce si fa più cupo e circospetto). Il cantastorie però non si lasciò intimorire e proseguì nel suo intento, convinto che la dolce melodia del suo flauto avrebbe intenerito il cuore del gigante e lo avrebbe spinto a mostrarsi. Così incominciò a

suonare (il bambino finge di suonare e gli altri compagni intonano una melodia), dopo pochi istanti, un uomo grande con gli occhi color ruscello e i capelli verdi come il prato delle colline, apparve oltre l’arco svegliandosi dal suo lungo sonno

(un bambino robusto con un fazzoletto verde sulla testa interpreta il gigante e finge di svegliarsi dal sonno per passare tra i pini e sotto l’arco formato dai bambini, avvicinandosi al cantastorie). Il gigante con un allegro sorriso si rivolse

al cantastorie dicendo “Grazie alla dolcezza della tua musica mi hai finalmente risvegliato dalla tristezza della solitudine in cui il paese mi aveva relegato, ti permetterò quindi di raccontare la mia storia nei villaggi in cui andrai, invitando

le persone che incontrerai a venirmi a trovare passando sotto il grande arco per dissetarsi all’acqua del mio ruscello e giocare fra gli alberi della mia montagna”.

Da quel giorno il gigante non fu più solo e anche gli abitanti del paese smisero di chiamarlo lanciando sassi e impararono ad avvicinarsi offrendo la loro amicizia al gigante buono (tutti i bambini corrono verso il gigante e prendendosi per mano

formano un cerchio attorno a lui e fanno una semplice danza).

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