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VI. RISULTATI E DISCUSSIONI

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Academic year: 2021

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VI. RISULTATI E DISCUSSIONI

 

6.1 Rilievi microclimatici

L’analisi statistica dei dati meteorologici ha portato alla luce differenze significative, relativamente alle due tipologie di fabbricato zootecnico esaminate,

iguardo tutti i parametri presi in considerazione. r

 

6.1.2 Velocità del vento

Per quanto concerne la velocità del vento, come immaginabile, si riscontrano valori medi molto bassi, prossimi allo zero, per la stalla di Pietratonda (stalla chiusa), dovuto alla conformazione strutturale (Tab. 9 - 10). La strumentazione è stata collocata, per motivi pratici, in corrispondenza delle aperture laterali situate immediatamente sotto la tettoia in lamiera e ad una quota più elevata rispetto al bestiame: questa evenienza non consente di estrapolare dati relativamente alle effettive velocità a livello del suolo.

Le rilevazioni presso la stalla di Ontaneta (stalla aperta) sono invece più relazionabili alle effettive velocità a livello degli animali e non hanno riportato valori eccessivamente elevati; le medie registrate si approssimano agli 0 m/s, con massime che arrivano a malapena ai 5 m/s. Tali valori non influiscono negativamente sulle performance produttive né sullo stato di salute degli animali. L’analisi statistica di comparazione fra le due strutture evidenzia differenze significative nei mesi di Dicembre, Gennaio e Marzo, durante il periodo diurno, mentre durante quello notturno solamente nei mesi di Gennaio e Marzo (Tab. 9 - 10).

6.1.3 Umidità

Al contrario di quanto ci si sarebbe aspettato, si registra un livello minore di umidità relativa presso la stalla di Pietratonda (stalla chiusa); con valori per le

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minime diurne che vanno dal 34 al 39% (Tab. 5 - 6), le medie mensili dell’umidità relativa si attestano sui 7-13 punti percentuale in meno rispetto a quelle rilevate per la stalla di Ontaneta. Tali valori sono indicatori di un microclima asciutto, che potrebbe favorire la formazione di pulviscolo, portatore quest’ultimo di germi e di acari responsabili di allergie importanti dell’apparato respiratorio e di altrettanto importanti ripercussioni sulle produzioni. Comunque, i valori medi, sia diurni che notturni, rientrano nel “campo del benessere”, tranne che nel mese di Dicembre per la Stalla chiusa Pietratonda.

L’analisi statistica ha fornito differenze significative fra le due strutture, per qualunque mese e periodo della giornata.

 

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- Graf. 6_Ontaneta, andamento dell’umidità interna diurna.

 

6.1.4 Temperatura

Si riscontra un aumento progressivo delle temperature minime diurne all’interno di entrambe le stalle (Tab. 1 - 2) mantenendosi inferiore di 5°C nella stalla aperta di Ontaneta rispetto alla stalla chiusa: tali valori non sono comunque all’interno del campo di omeotermia, in correlazione all’umidità ivi registrata. Si osserva invece per le massime un andamento non monotono. Inoltre nella stalla di Pietratonda, già durante il mese di marzo, si registrano temperature vicine alla

temperatura critica superiore (28°C) (Durastante, 2008), mentre nella stalla di

Ontaneta tale valore (19,8°C) è decisamente inferiore. Questo fatto porta a supporre che, se la stalla chiusa conferisce una miglior protezione dalle basse temperature nei mesi freddi, con l’approssimarsi della stagione calda non è in grado di smorzare l’aumento di temperatura esterna, la quale risulta addirittura inferiore a quella interna. Lo stesso vale, seppur con minor scarto, per le temperature notturne. Per quanto riguarda l’analisi statistica delle differenze correlate alle due strutture si evidenziano valori significativi esclusivamente nel mese di marzo durante il periodo diurno e nei mesi di gennaio, febbraio e marzo durante il periodo notturno (Tab. 1 - 2). Supponendo che i trend evidenziati rispetto alle temperature interne siano confermati, durante il periodo estivo la

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stalla chiusa presenterà delle condizioni critiche che possono influire egativamente sia sul livello di benessere che produttivo.

n  

 

- Graf. 7_Pietratonda, temperatura interna diurna.

 

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- Graf. 9_Evoluzione della temperatura, umidità e velocità del vento nel periodo diurno in ietratonda.

P

 

   

 - Graf. 10_Evoluzione della temperatura, umidità e velocità del vento nel periodo diurno in Ontaneta.

6.2 Parametri emato-chimici

 

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mette in evidenza che la maggior parte dei parametri rientri nell’intervallo fisiologico di riferimento. Gli unici valori risultanti superiori al range fisiologico nei due gruppi in entrambi i prelievi si riferiscono al glucosio (Tab. 15 - 16), tale situazione viene riferita da alcuni Autori probabilmente (Martini, 2008) come possibile conseguenza di un eccesso di energia nella dieta.

L’analisi statistica relativa ai parametri emato-chimici non ha evidenziato differenze significative tra i gruppi in esame (Tab. 21 A – 21 B) in occasione del primo campionamento; in quello finale sono emerse significanze statistiche per i valori di CK (p=0,0182) e azoto ureico (p=0,0358) che comunque rimangono entro i valori fisiologici (Tab. 22 A – 22 B). I valori di CK più elevati, anche se di poco, rispetto al range fisiologico nel gruppo “Ontaneta”, potrebbero essere collegati a una maggiore attività fisica che questi soggetti possono svolgere grazie alla superficie a disposizione.

Per quanto riguarda i dati relativi all’emocromo non sono emerse differenze statistiche tra i due gruppi ad eccezione dei neutrofili segmentati. Il rapporto neutrofili/linfociti (Zahorec, 2001), spesso considerato un valido indice di benessere viene riportato, per la specie bovina, intorno a 0,5:1 (Stefani, 2008). Tale rapporto aumenta a causa di:

- fenomeni infettivi o infiammatori acuti; - somministrazione di glucocorticoidi;

- liberazione di cortisolo endogeno in condizioni di stress.

Nel gruppo “Ontaneta” sono stati osservati valori superiori a 1 nel mese di dicembre che tendono a regredire verso livelli normali (0,73) nel prelievo effettuato a fine prova; al contrario, i valori del gruppo di Pietratonda, normali in dicembre (0,42), si elevano col passare dei mesi, probabilmente a seguito di un peggioramento delle condizioni di stabulazione, dovute all’aumento di temperatura e umidità (Tab. 1 – 2; Tab. 5 - 6).

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6

 

.3 Parametri zootecnici

6.3.1 Misurazioni in vivo

Dall’analisi statistica dei dati relativi alle stime ponderali non sono emerse differenze significative tra il gruppo “Pietratonda” e “Ontaneta”, sia per quanto riguarda il peso iniziale che quello finale; l’incremento ponderale medio giornaliero è risultato intorno a 1,06 kg per il gruppo “Pietratonda” e 0,91 kg per il gruppo “Ontaneta”; questi valori appaiono in linea con quelli riportati da altri Autori (Martini, 2008; Cerdeño, 2005).

6.3.2 Misurazioni sulla carcassa

L’analisi statistica di questi dati ha messo in luce differenze altamente significative (Tab. 12) relative alla lunghezza della carcassa, profondità del torace e lunghezza della coscia. Queste misure sono superiori nel gruppo “Pietratonda”, per la presenza di soggetti con un’età maggiore rispetto al gruppo “Ontaneta”; l’età dei capi alla macellazione ammette, infatti, un maggior sviluppo longilineo e un minor sviluppo dei diametri trasversi. La valutazione delle carcasse in base alla griglia SEUROP, prevista dalla Comunità europea, ha dato come risultato medio U (“Ottimo”) e come stato d’ingrassamento 3 (in una scala da 1 a 5). La resa “a caldo”, valutata come rapporto tra peso della carcassa dopo un’ora dall’abbattimento dell’animale e peso vivo prima della macellazione (Cozzi et al., 2002) si attesta sul 58,3% per il gruppo “Pietratonda” e sul 59,7 % per quello di Ontaneta”, in linea con studi condotti da Cerdeño (2006) su bovini di razza Bruna Alpina Spagnola incrociata con Limousine, macellati più precocemente. Questi valori si rivelano più bassi di quelli riportati in bibliografia su vitelloni Limousine macellati a età superiori (Martini, 2008).

L’indice di compattezza della carcassa, inteso come rapporto tra lunghezza della carcassa (AB) e peso a caldo, è risultato simile per i due gruppi; esso tende a crescere all’aumentare dell’età, a seguito di un maggiore incremento del peso vivo rispetto allo sviluppo in altezza dell’animale; da ciò si evince che l’aumento in peso è maggiormente legato allo sviluppo dei diametri trasversali (De Paolo et al., 2003); la macellazione dei vitelli ad un’età più avanzata potrebbe permettere un

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più completo sviluppo delle masse muscolari, ottenendo anche una maggiore uantità di carne (Preziuso e Russo, 2002).

q  

6.3.3 Valutazione del livello di benessere animale  

L’applicazione del metodo ANI 35L (Bartussek, 2000) ha messo in evidenza alcune differenze tra le due tipologie di allevamento. In linea generale, tale metodo ha premiato gli aspetti della valutazione legati al movimento e alla disponibilità di luce e aria che caratterizzano la stalla di Ontaneta che ha riportato un punteggio di 26,5, cui corrisponde una valutazione di “Confortevole” in termini di livello di benessere animale (Tab. 24 A). Diversa è la situazione della più vecchia stalla di Pietratonda contraddistinta da carenze strutturali quali il rapporto spazio/capo, le condizioni della lettiera, la luminosità degli ambienti; il giudizio raggiunto pertanto è piuttosto basso (13) corrispondente ad un livello di benessere “Sufficiente” (Tab. 24 B).

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