3. RISULTATI
3.1. STUDIO METODOLOGICO
I risultati dei campionamenti effettuati nel Sito1 con il metodo del Point Intercept Transect e con il metodo dei photo-quadrats mostrano in entrambe le 2 aree (a e b) basse percentuali di copertura degli organismi viventi, attorno all’1-2%. I risultati mostrano valori di copertura più alti ottenuti ottenuti con il metodo dei PIT, ad esempio il genere Acropora presenta una copertura superiore al 4% nelle due aree del Sito1 ed i generi Pocillopora, Porites ,Montipora superano il 3%, mentre con i photo-quadrats la maggior parte dei generi presenta valori di copertura vicini all’1%. Al contrario le alghe filamentose o turf, mostrano livelli di copertura superiori al 4% in entrambe le aree del Sito 1 con i photo-quadrats, mentre non sono state rilevate con i PIT.
Lo stesso andamento si riscontra nel Sito5: i valori di copertura sono
generalmente bassi, il valore massimo del 4% viene raggiunto dai generi
Acropora e Litophyton nell’area a mentre nell’area b i valori di copertura
leggermente più alti si osservano per i generi Acropora, Favia e Xenia. Anche in
questo caso però è con i PIT che sono stati rilevati questi valori, i photo-quadrats
mostrano invece percentuali più basse: attorno al 2-3% per Acropora e Goniastrea
nella prima area e per Litophyton nella seconda. Le alghe filamentose sono state
rilevate solo con i photo-quadrats ma nel Sito5 presentano una minore
abbondanza rispetto al Sito1. Quindi in entrambi i siti sembra che il metodo dei
photo-quadrats sottostimi la copertura degli organismi. Questo risultato è anche
evidente in Figura 3.1 in cui la percentuale di copertura del substrato in entrambe
le aree è maggiore con i photo-quadrats (circa 87%) rispetto ai PIT (circa 76% e 58% rispettivamente nell’area a e b).
In Figura 3.2 risulta una differenza notevole con l’ 88% di substrato per i photo- quadrats contro il 58% dei PIT. Dai grafici a torta si nota, tuttavia, una maggiore diversificazione del tipo di organismi rilevati nei photo-quadrats rispetto ai PIT, questi ultimi hanno rilevato principalmente madrepore e coralli molli, mentre il metodo dei photo-quadrats, rilevando anche Poriferi e alghe, risulta più accurato.
La Figura 3.3 mostra che gli errori standard delle stime di copertura dei principali gruppi di organismi sono più elevate per i PIT in tutte le aree esaminate, indicando che il metodo dei photo-quadrats, oltre a risultare più accurato, sembra anche essere più preciso.
I risultati hanno evidenziato una diversa valutazione dei valori di copertura dei
due metodi testati. Nella scelta del metodo più idoneo all’indagine da realizzare è
stato tenuto conto di alcuni vantaggi che i photo-quadrats presentano rispetto ai
PIT. Il metodo dei photo-quadrats infatti ha la caratteristica di avere una maggiore
velocità di esecuzione sul campo rispetto ai PIT e quindi un minor tempo
impiegato per i campionamenti, che a sua volta si traduce in un risparmio
economico. Inoltre il metodo dei PIT prevede un rilevamento visivo sul campo e
quindi necessita di operatori esperti nell’identificazione degli organismi bentonici,
mentre le foto possono essere guardate nel tempo in laboratorio con l’ausilio di
manuali di tassonomia. Per tutti questi motivi e tenendo conto dell’ambito in cui è
stato svolto il lavoro, è stato scelto il metodo dei photo-quadrats per lo studio
della distribuzione spaziale degli organismi bentonici.
Figura 3.1. Confronto delle percentuali di copertura tra il substrato e gli organismi ottenute da campionamento con PIT e photo-quadrats nel Sito1.
Confronto copertura tra substrato e organismi Sito1a
4,1%
2,2%
87,6%
0,6%
4,8%
0,6%
hard corals soft corals alghe poriferi corallo morto substrato
18,1%
5,2%
76,7%
PIT PHOTO-QUADRATS
Confronto copertura tra substrato e organismi Sito1b
0,2%
5,0%1,2%
87,5%
5,3%
0,9%
hard corals soft corals alghe poriferi corallo morto substrato
6,0%
58,7%
0,7% 34,6%
PIT PHOTO-QUADRATS
Figura 3.2. Confronto delle percentuali di copertura tra il substrato e gli organismi ottenute da campionamento con PIT e photo-quadrats nel Sito5.
Confronto copertura tra substrato e organismi Sito5a
8,1%
86,6%
2,3%1,0%
0,1%
2,0%
hard corals soft corals alghe poriferi corallo morto substrato
12,1%
81,5%
0,3%
0,3% 5,7%
PIT PHOTO-QUADRATS
Confronto copertura tra organismi e substrato Sito5b
2,6% 4,8%
88,2%
1,3%
0,4% 2,7%
hard corals soft corals alghe poriferi corallo morto substrato
6,0%
58,7%
0,7%
34,6%
PHOTO-QUADRATS
PIT
Sito 1a
0 1 2 3 4
Coralli ramificati
Coralli massivi
Coralli incrostanti
Coralli solitari
Coralli molli
Poriferi Alghe
Errore standard
PIT
PHOTO-QUADRATS
Sito 1b
0 1 2 3 4
Coralli ramificati
Coralli massivi
Coralli incrostanti
Coralli solitari
Coralli molli Poriferi Alghe
Errore standard
Sito 5a
0 1 2 3 4
Coralli ramificati
Coralli massivi
Coralli incrostanti
Coralli solitari
Coralli molli Poriferi Alghe
Errore standard
Sito 5b
0 1 2 3 4
Coralli ramificati
Coralli massivi
Coralli incrostanti
Coralli solitari
Coralli molli Poriferi Alghe
Errore standard
Figura 3.3 Precisione (inversamente legata all’errore standard) delle stime di
copertura dei principali gruppi di organismi campionati con il metodo PIT e
photo-quadrats.
3.2. LA COMUNITA’ BENTONICA
Dai campionamenti effettuati sono stati identificati 44 generi di organismi bentonici, di cui 28 appartengono all’ordine Madreporaria (Tabella 3.1). Per comodità, nel trattamento dei dati, i gruppi morfo-funzionali delle alghe grossolanamente ramificate-corticate e delle calcaree articolate sono stati riuniti nella categoria delle alghe erette.
Coralli ramificati
Acropora Pocillopora Stylophora Seriatopora Echinopora Favites Porites Favia Galaxea Goniastrea Acanthastrea Astreopora Plerogyra Gyrosmilia Simphyllia Lobophyllia Leptastrea
Coralli massivi
Platygira Montipora Turbinaria Oxipora Astreopora Echinopora Pachyseris Mycedium
Coralli incrostanti
Pavona
Coralli solitari
Fungia
Ctenactis
Tabella 3.1 (pagina precedente): elenco dei generi di madrepore identificati, raggruppati in base alla forma della colonia.
Tabella 3.2: elenco dei generi identificati e relativi raggruppamenti (la foto si riferisce al primo genere indicato).
Alghe erette
Liagora Caulerpa Halimeda Colpomenia
Poriferi Crella Hemimycele
Cliona
Idrozoi Millepora
Coralli molli
Sarcophyton Litophyton Xenia Sinularia Tubipora Rhytisma
Gorgonie Clathraria
Molluschi bivalvi Tridacna
3.3. STUDIO DELLA VARIABILITA’ SPAZIALE
Il modello di ordinamento nMDS ha individuato una netta separazione tra il Sito3 e gli altri siti, che invece sono abbastanza vicini tra loro (Figura 3.4). Le distanze tra i centroidi, che rappresentano le 3 aree per ogni sito, sono omogenee per tutti i siti ad eccezione del Sito4, in cui un’area è più lontana rispetto alle altre due;
inoltre le tre aree del Sito1 sono più vicine tra loro rispetto a quelle degli altri siti.
L’ analisi multivariata ha mostrato differenze significative nei campioni sia alla scala spaziale del sito che in quella dell’area (Tabella 3.3).
Figura 3.4. Ordinamento nMDS, basato sui centroidi, calcolato sui valori di copertura degli organismi bentonici di ciascuna Area.
Stress: 0.08
Sito
1
2
3
4
5
Tabella 3.3. Analisi multivariata (PERMANOVA) eseguita sui dati di copertura degli organsmi.
Il numero medio di generi identificato nei campioni varia tra 7,66±0,81 (media±ES, n=60) nel Sito1 a 10,73±0,56 nel Sito3. Il valore minimo è nella prima area del Sito5 6,05±1,03 (media±ES,n=20) e il massimo nella terza area del Sito3 con 11,50±0,42 (Figura 3.5).
L’ANOVA effettuata sul numero di generi non ha mostrato differenze significative a livello dei Siti, anche se il valore di P si colloca al limite della significatività (P = 0.055), mentre è risultata pienamente significativa a livello di Area (Tabella 3.4).
La copertura percentuale media del totale degli organismi raggiunge il valore più elevato nel Sito3 (30,15±2,4), mentre gli altri siti si assestano attorno a valori più bassi tra l’11 e il 16%. Il valore più alto è raggiunto nella seconda area del Sito3 (40,27±2,36) mentre il più basso 10,22±1,18 è nella terza area del Sito5 (Figura 3.5). Questi valori indicano che la maggior parte della superficie dell’unità di campionamento era costituita da substrato nudo ovvero roccia, sabbia, ciottoli e corallo morto. Le alghe filamentose o turf rappresentano la percentuale più alta di copertura in tutti i siti eccetto che nel Sito3, in cui la madrepora del genere Goniastrea è la più abbondante. In generale, a parte le alghe filamentose, in tutti i
Sorgente di
variabilità gl MS Pseudo-F P(perm) perms
Sito 4 33120.00 4.92
0.00019890
Area( Sito) 10 6727.20 3.35
0.00019779
Residuo 285 2007.00
Totale 299
Numero di generi
0 2 4 6 8 10 12 14
Sito 1 Sito 2 Sito 3 Sito 4 Sito 5
Numero medio
Totale organismi
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
Sito 1 Sito 2 Sito 3 Sito 4 Sito 5
Copertura percentuale
siti gli organismi con i valori di copertura più elevati sono principalmente le madrepore e i coralli molli.
I risultati dell’ANOVA eseguita sui dati di copertura (Tabella 3.4) mostrano differenze significative a livello di Sito e ancora più significative a livello di Area, mettendo in evidenza una grande variabilità nella distribuzione e abbondanza degli organismi appartenenti alla comunità bentonica che si manifesta nelle scale spaziali esaminate.
Figura 3.5. Numero medio di generi identificato e copertura media degli
organismi (+ SE, n=20) nei 5 siti.
Tabella 3.4. ANOVA sul numero di generi identificato e la copertura percentuale del totale degli organismi. I valori significativi sono evidenziati in neretto.
La copertura percentuale media delle madrepore mostra una netta prevalenza del Sito3 rispetto agli altri, soprattutto nel caso dei coralli massivi e incrostanti(Figura 3.6). I valori più alti vengono infatti raggiunti in un’area di questo sito dai coralli massivi (18,15±1,72) che presentano una media tra le aree del 13% contro il 2-3%
negli altri siti. I generi più abbondanti tra le forme massive sono Porites, Favites e Goniastrea . I coralli incrostanti mostrano un andamento simile a quello dei massivi, ma con valori di copertura decisamente più bassi che si aggirano attorno allo 0,5% e sono quasi assenti nel Sito1, mentre in un’area del Sito3 arrivano al valore massimo di 2,35±0,47; il genere più abbondante è Montipora. I coralli ramificati hanno valori di copertura media tra siti compresi tra il 2% e il 4% circa e sono abbastanza simili tra le aree all’interno dei vari siti, i generi più abbondanti sono Acropora, Pocillopora e Stylophora.
I risultati dell’ANOVA per i coralli ramificati mostrano infatti una differenza significativa tra i siti, ma non tra le aree, mentre per i coralli massivi e incrostanti i risultati mostrano una variabilità altamente significativa sia a livello di Sito che a livello di Area (Tabella 3.5).
gl Numero di generi Totale organismi
Sorgente di variabilità
MS F P MS F P
Sito 4 95.2383 3.33 0.0559 3614.4000 6.62 0.0071 Area (Sito) 10 28.6033 2.18 0.0190 545.6142 4.96 0.0000
Residuo 285 13.1125 109.9822
Totale 299
Cochran C test C = 0.1089 (ns) C = 0.1681 ( P < 0.01 )
Trasformazione nessuna nessuna
Coralli ramificati
0 1 2 3 4 5 6 7
Sito 1 Sito 2 Sito 3 Sito 4 Sito 5
Copertura percentuale
Coralli massivi
0 5 10 15 20 25
Sito 1 Sito 2 Sito 3 Sito 4 Sito 5
Copertura percentuale
Coralli incrostanti
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3
Sito 1 Sito 2 Sito 3 Sito 4 Sito 5
Copertura percentuale
Figura 3.6. Copertura percentuale media delle madrepore raggruppate in coralli
ramificati, massivi e incrostanti (+SE, n=20).
gl
Coralli
ramificati Coralli massivi Coralli
incrostanti Sorgente di
variabilità
MS F MS F MS F
Sito 4 2.70 11.60
*** 1476.54 12.69***25.80 10.35**
Area (Sito) 10 0.23 0.41 116.33
3.14***2.49 3.98***
Residuo 285 0.57 37.08 0.63
Totale 299
Cochran C test C = 0.1205 (ns) C = 0.1681 (P< 0.01) C = 0.4010 (P<0.01)
Trasformazione ln(x+1) nessuna nessuna
Tabella 3.5. ANOVA sulla copertura percentuale dei coralli ramificati, massivi e incrostanti. I valori significativi sono in neretto (* = P < 0.05; ** = P < 0.01;
*** = P < 0.001).
La copertura percentuale dei coralli molli (Figura 3.7), come per le madrepore, è massima nel Sito3 con 9,20±1,30 nella seconda area, mentre nel Siti 4 e 5 sono presenti coperture inferiori all’1%; la copertura media dei vari siti è compresa tra circa il 2 e il 6%, i generi più abbondanti sono Litophyton, Xenia e Rhytisma.
I valori di copertura delle alghe filamentose o turf mostrano un andamento inverso rispetto a quello delle madrepore e dei coralli molli, ossia presentano valori più nel bassi nel Sito3 e nel Sito5, con media del 2-3%, rispetto agli altri siti che invece hanno media attorno al 5-6%; sono visibili inoltre delle notevoli differenze di copertura tra le varie aree all’interno dei siti. I poriferi presentano valori di copertura inferiori all’1% e sono più leggermente più abbondanti nel Sito1 e nel Sito2.
I risultati dell’ANOVA mostrano variabilità altamente significativa a livello di
aree per i coralli molli, per le alghe filamentose e per i poriferi, mentre a livello di
Sito non risultano differenze significative nei valori di copertura eccetto che per i
coralli molli (P<0,05) (Tabella 3.6).
Coralli molli
0 2 4 6 8 10 12
Sito 1 Sito 2 Sito 3 Sito 4 Sito 5
Copertura percentuale
Alghe filamentose
0 2 4 6 8 10 12
Sito 1 Sito 2 Sito 3 Sito 4 Sito 5
Copertura percentuale
Poriferi
0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2
Sito 1 Sito 2 Sito 3 Sito 4 Sito 5
Copertura percentuale
Figura 3.7. Copertura percentuale media di coralli molli, alghe filamentose e
periferi (+SE, n=20).
Tabella 3.6. ANOVA sulla copertura percentuale dei coralli molli, delle alghe filamentose e dei poriferi. I valori significativi sono in neretto (* = P < 0.05;
** = P < 0.01; *** = P < 0.001).
gl Coralli molli Alghe
filamentose Poriferi
Sorgente di variabilità
MS F MS F MS F
Sito 4 224.62 4.36* 4.70 2.01 0.55 1.33
Area (Sito) 10 51.49 4.03*** 2.34
4.92***0.41
7.82***Residuo 285 12.78 0.48 0.05
Totale 299
Cochran C test C=0.2773 (P<0.01) C=0.1207 (ns) C=0.1364 (ns)
Trasformazione Nessuna ln (x+1) ln (x+1)