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Infine, l'espressione nel SNC non è uniforme manifestandosi più forte nella regione anteriore.

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Academic year: 2021

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4.Discussione

In questo lavoro di tesi si è studiata l’organizzazione genomica di patz1 attraverso l'analisi di dati in silico, si è definito il profilo spaziotemporale dell'espressione dei trascritti di questo gene durante lo sviluppo di Xenopus laevis, attraverso esperimenti di WISH e tramite RT-PCR semiquantitativa, ed infine si sono effettuati studi funzionali preliminari di sovraespressione e down-regolazione, utilizzando la tecnica della microiniezione, per iniziare a valutare funzione e posizione di patz1 nella gerarchia dei fattori coinvolti nello sviluppo delle creste neurali.

Il gene patz1 codifica per un fattore di regolazione trascrizionale. Esso è espresso a livelli differenti nei diversi stadi di sviluppo embrionale di Xenopus laevis, anche durante gli stadi non riportati nei database di espressione (Figura 3.3), ottenuti tramite la conta delle ESTs (vedi paragrafo “3.1 ANALISI IN SILICO DI XPATZ1”). È stato visto in questo lavoro di tesi come la sua espressione, durante la neurulazione si concentri a livello del SNC, incluse le vescicole ottiche in formazione, il mesenchima perioculare e i territori presuntivi delle creste neurali. Allo stadio di tailbud, l'espressione di patz1 non si rivela solo nel tubo neurale. In particolare, nella testa, la positività è visibile anche nella vescicola otica e in quella ottica; inoltre, sono particolarmente evidenti, ai lati del rombencefalo, gli streams migratori delle NCCs.

Infine, l'espressione nel SNC non è uniforme manifestandosi più forte nella regione anteriore.

Figura 4.1 Pattern di espressione di Xhmga2 durante diversi stadi di sviluppo embrionale di Xenopus laevis, da neurula a stadio tailbud.(Macrì et al., in preparazione)

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Il segnale di espressione risulta così avere un pattern parzialmente sovrapponibile a quello presentato da HMGA2 (Figura 4.1); per questa ragione, e per l'interazione biochimica dimostrata tra PATZ1 e HMGA2 (Fedele et al., 2012) questa similitudine ha catturato la nostra attenzione. Le proteine HMGA, e il loro coinvolgimento nel processo di transizione epitelio-mesenchima, sono da diversi anni oggetto di studio nel nostro laboratorio (Macrì et al., in preparazione).

L'indagine di tale processo vede come riscontro pratico la possibilità di applicare tali conoscenze nella ricerca di strategie terapeutiche rispetto ai fenomeni metastatici (Kuriyama e Mayor, 2008).

La mancata conoscenza della sequenza completa del cDNA di patz1 in Xenopus laevis, ha costituito inizialmente per questo studio un limite nell'analisi sperimentale.

Il sequenziamento del genoma di Xenopus laevis è stato intrapreso solo successivamente a quello della specie affine Xenopus tropicalis, a causa della sua condizione pseudo-tetraploide. Abbiamo quindi fatto riferimento al genoma di Xenopus tropicalis, a causa della vicinanza genomica tra le due specie. Le regioni che risultano maggiormente conservate, dal confronto della sequenza genomica di tropicalis e le ESTs di laevis, sono state utilizzate per disegnare i primers per l'amplificazione del frammento per la produzione di un probe per WISH. Inoltre come approccio preliminare si è effettuata una ricerca in silico che permettesse di avere delle indicazioni iniziali sulla putativa sequenza del cDNA di Patz1. I database ci mostrano un gene con 6 sequenze esoniche in cui è stata identificata una cornice di lettura che corrispondeva chiaramente ad una proteina omologa a PATZ1 umana.

Questa sequenza è stata poi confrontata con alcune proteine PATZ note di altri vertebrati (Figura 1.1) mostrando una particolare conservazione dei tre domini principali: POZ, AT-hook e Zinc-finger (Fedele et al., 2000; Kobayashi et al., 2000;

Mastrangelo et al., 2000; Pero et al., 2002), e suggerendo quindi una possibile

conservazione funzionale interspecifica. La natura di questi domini ci dà una forte

indicazione di quelle che sono le funzioni osservate della proteina, ovvero un fattore

di regolazione dell’espressione genica (Pero et al., 2002; Kobayashi et al., 2000;

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Fedele et al., 2000) che grazie alla possibilità di creare interazioni con altre molecole (proteine o RNA) può avere effetti opposti (vedi sezione “1.1.2.2 FUNZIONE”).

L'analisi di espressione negli embrioni wild type ci ha permesso di osservare che il trascritto di patz1 è localizzato a livello dei territori delle creste neurali ed è espresso durante il processo di EMT e migrazione. La RT-PCR semiquantitativa mostra un interessante incremento di espressione a stadio 18 (Nieuwkoop-Faber) che potrebbe essere messo in correlazione con i picchi espressione a cui sono soggetti i geni neural crest specifiers (Figura 4.2) e con la EMT e la fase migratoria iniziale delle NCCs.

L'analisi funzionale effettuata attraverso gli esperimenti di microiniezione prende principalmente in esame la possibile correlazione tra l’azione di patz1 e il dominio delle creste neurali. La down-regolazione di due dei geni essenziali per lo sviluppo delle creste neurali, Xmsx1 e Xslug mostra una conseguente riduzione del dominio di espressione di Xpatz1 e una diminizione dell'intensità del relativo segnale in esperimenti di ibridazione in situ. Il gene msx1 permette la determinazione dei bordi delle creste neurali (Monsoro-Burq et al., 2005; Sato et al., 2006) mentre slug agisce nel processo di specificazione delle cellule della cresta neurale e di promozione della EMT (Patthey et al., 2009; Steventon et al., 2009). I due geni, inoltre, permettono un equilibrio tra attività pro-apoptotica, propria di msx1, e attività antiapoptotica, propria

Figura 4.2 Profili di espressione di Xslug (a) e Xtwist (b) negli embrioni di X.laevis; le frecce indicano la fase di picco di espressione intorno allo stadio 18. (http://www.xenbase.org/)

A B

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di slug (Tribulo et al., 2004). Mentre la down-regolazione di msx1 porterebbe a una riduzione della morte cellulare, la down-regolazione di slug provocherebbe un aumento del fenomeno apoptotico. Negli esperimenti di iniezione di Moslug, dunque, la risultante diminuzione di espressione di patz1 potrebbe non essere dovuta a una regolazione diretta da parte di questi geni, ma essere il risultato della diminuzione del numero di cellule specificate verso un destino di creste neurali.

Il risultato di questi esperimenti di perdita di funzione, insieme ai profili di espressione osservati negli esperimenti di ibridazione in situ su embrioni wild type, ci può far considerare patz1 come un marcatore delle creste, essendo la sua espressione localizzata nel dominio delle NCCs e correlata allo sviluppo e alla migrazione di questa popolazione embrionale.

La sovraespressione di patz1 (100 pg) ci mostra una riduzione dell'espressione di Xhmga2 e di twist suggerendo un ruolo nella repressione di questi due geni. I dati raccolti su hmga2 (Macrì et al., in preparazione) mostrano che la down-regolazione di Xhmga2 porta a una diminuzione dell'espressione di Xtwist.

I risultati ottenuti nella presente tesi, considerati nel loro insieme, suggeriscono un'attività di repressione di patz1 su hmga2 che a sua volta potrebbe comportare la riduzione dei livelli di twist. Tuttavia non è possibile escludere un ruolo diretto di Patz1 nella repressione di twist. Questi dati sono conformi con ciò che si ritrova in letteratura, in cui il comportamento di patz1 come repressore trascrizionale è ampiamente descritto (Fedele et al., 2000 Pero et al., 2002; Bilic et al., 2006;

Sakaguchi et al., 2010).

Il ruolo di inibizione dello sviluppo delle creste neurali risulta essere convalidato dal fatto che la sovraespressione di Xpatz1 porta alla riduzione del rigonfiamento che si osserva a livello della regione faringea dove si formeranno gli archi branchiali.

Questo fenotipo è lo stesso che caratterizza gli embrioni trattati con il morpholino

Momsx1 e con il morpholino anti-HMGA2, di nuovo suggerendo un effetto

antagonistico rispetto ad hmga2 ed in generale rispetto al pathway genetico che porta

alla specificazione delle NCCs e alla loro successiva migrazione nella regione

faringea; tuttavia ulteriori esperimenti saranno necessari al fine di stabilire il livello

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esatto a cui si esplica questa azione antagonistica di Patz1.

Per verificare possibili effetti di un’azione combinata tra le proteine Hmga2 e Patz1 è stata effettuata una co-iniezione dei due trascritti e si è osservato l'effetto sull'espressione di Xtwist. Gli embrioni di controllo, in cui è stata effettuata l'iniezione singola dei due fattori alle stesse dosi (Xhmga2: 6,25 pg; hpatz1: 10pg), non mostrano alcun effetto sul gene Xtwist. Al contrario, la co-iniezione mostra una sensibile riduzione del dominio di espressione di Xtwist.

Mettendo insieme i dati degli esperimenti effettuati sul modello di Xenopus laevis si può ipotizzare che patz1 abbia un ruolo nello sviluppo delle creste neurali e possibilmente del SNC anteriore; l'azione sui geni implicati nello sviluppo delle NCCs, studiati in particolare a stadio tailbud (stadio 27-28) sembra essere quella di repressione. Tale effetto sembra essere potenziato dalla presenza di hmga2.

Gli esperimenti di RT-PCR e di WISH mostrano come il gene patz1 sia particolarmente espresso allo stadio di neurula avanzata, momento cruciale per la migrazione delle NCCs. All'interno della cascata di regolazione genica esso sembra trovarsi a valle di msx1, da cui è regolato positivamente. Agisce negativamente su hmga2 e twist, verso i quali potrebbe avere un ruolo di modulazione negativa dell'espressione. L'effetto di Xslug sull'espressione di Xpatz1 sembra essere simile a quello mostrato da Xmsx1, ovvero un effetto necessario a promuoverne l'espressione.

L'effetto combinato di patz1 e hmga2, inoltre, sembra incrementare l'effetto di repressione operato da patz1 su twist.

La nostra analisi della risposta di twist è stata effettuata allo stadio di tailbud (stadio

27-28). Tale risultato potrebbe risultare discordante rispetto a ciò che si osserva allo

stadio di neurula avanzata (stadio 18) in cui si osserva un picco di espressione di

Xpatz1 rilevato tramite RT-PCR semiquantitativa (Figura 3.4) ma anche un'elevata

espressione di Xtwist (Yanai et al., 2011). Essendo nota la natura ambigua del fattore

PATZ1 (vedi paragrafo “1.1.2.2 FUNZIONE”) non possiamo tuttavia escludere che il

contesto proteico a stadio di neurula possa influire sulla natura dell'azione di Xpatz1

sui geni coinvolti nello sviluppo delle creste neurali. E’ anche possibile che l’effetto

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della sovraespressione di Patz1 (repressione di twist) possa riflettere una sua azione modulatoria negativa sul network genetico delle NCCs che bilanci l’azione di altri fattori; questo potrebbe spiegare la contemporanea espressione di Patz1 assieme ad altri fattori che promuovono le NCCs (come slug o twist).

In conclusione, questi risultati ci consentono di collocare provvisoriamente Patz1 a

valle di geni cruciali nella regolazione della formazione delle NCCs, ma saranno

necessari ulteriori esperimenti per stabilirne esattamente il ruolo ed il livello

d’azione.

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