A cura delle Seg reterie Fiba Cis l delle Società d el Gruppo UniCredit di Mi lano
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Salute e sicurezza
Pari opportunità
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Fiba Cisl
Milano, 1 Febbraio 2013
“LA RIFORMA
DELLE PENSIONI”
SOMMARIO
Riforma delle pensioni Finestre in uscita
Sistema delle “quote”
Pensioni di anzianità e vecchiaia Età flessibile
Le eccezioni
Lavoratori autonomi
Lo sconto per i nati nel ‘52
Tabella riepilogativa pensione di vecchiaia Tabella riepilogativa pensione anticipata 3
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A
distanza di circa 16 anni dall’ultimo provvedimento strutturale di modifica del sistema pensionistico italiano (la riforma Dini del 1995), la manovra Monti ha messo in atto una vera e propria rivoluzione sul sistema attualmente in vigore.Viene di fatto definito un metodo uniforme per il calcolo delle pensioni, estendendo il
sistema di calcolo contributivo
(icontributi versati nell’arco dell’intera vita lavorativa), a partire dal 1° gennaio 2012, pro rata per il calcolo della pensione per tutti.
Questa novità riguarda soprattutto tutti coloro che attualmente si trovano nel
sistema di calcolo retributivo
, e per il quale la pensione avrebbe dovuto essere calcolata sugli ultimi 10 anni di lavoro.Con questo provvedimento il calcolo della pensione col sistema retributivo si fermerà alla fine del 2011 prevedendo invece il conteggio su tutti i contributi a partire appunto dal 1° gennaio 2012.
E’ evidente che il “danno” maggiore a livello dell’importo maturato sarà tanto maggiore quanto più è lontana la data di uscita dal lavoro; potrà invece essere modesta per coloro a cui mancano 1 o 2 anni.
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RIFERIMENTO
NORMATIVO La recente riforma delle pensioni è stata attuata dal Governo Monti con il Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 poi aggiornata con la Legge di conversione n. 214/2011 e con il Decreto Milleproroghe 29 dicembre 2011 convertito nella Legge n. 14/2012.
Riforma delle pensioni
V
engono abolite. Il periodo che intercorreva fra il raggiungimen- to dei requisiti viene inglobato nel numero di anni necessari per il raggiungimento dei requisiti.Pensione Anticipata (ex anzianità)
Dal 2012 si procederà ad una distinzione fra uomini e donne:
per i primi occorreranno 42 anni e 1 mese di contributi;
per le donne 41 anni ed 1 mese.In entrambi i casi si aggiungerà un ulteriore mese per il 2013 ed un altro per il 2014, assestandosi cosi a quella data a 42 anni e 3 mesi per gli uomini e 41 e 3 mesi per le donne.
Qualora la pensione anticipata venga richiesta prima dell’età prevista per la vecchiaia (dall’anno 2012 l’età minima per la vecchiaia – donne – sarà 62 anni), ci sarà una penalizzazione – solo per il calcolo retributivo (quindi su quanto già maturato) – pari all’1 % per i primi 2 anni e al 2 % per gli ulteriori anni di anticipo;
L
’alternativa finora esistente ai 40 anni di c o n t r i b u t i e r a legata al raggiungimento di una quota formata da un minimo di anni di contributi e da un minimo di età anagrafica.Questo sistema viene totalmente abolito
.Pensione di vecchiaia
Dal 2012 il sistema prevede per gli uomini il raggiungimento:
dei 66 anni di età (corrispondente agli attuali 65 anni più l’anno di finestra),
ai 62 anni di età per le donne (e, in questo caso, c’è un anno in più rispetto alle condizioni vigenti),
per arrivare a 63 anni e mezzo nel 2014, 65 nel 2016, per attestarsi ai 66 anni previsti per gli uomini nel 2018.
Viene anticipato al 2013 il ricalcolo dei requisiti anagrafici per il pensionamento in base all’incremento della speranza di vita.
Tale adeguamento avrà scadenza triennale e comunque la manovra ha stabilito che a partire dal 2022, l’età minima per il pensionamento non potrà essere inferiore a 67 anni.
Finestre in uscita
Sistema delle “quote”
Pensioni di anzianità e vecchiaia
P
er le donne sarà prevista una fascia flessibile per ilpensionamento fra i 63 e i 70 anni di età, mentre per gli uomini fra i 66 e i 70 anni. Ci saranno degli incentivi per chi esce più tardi e delle penalizzazioni per chi esce prima.
5
L
a manovra non cambia la situazione, permettendo quindi di andare in pensione seguendo le vecchie regole, sia di anzianità, per quote o di vecchiaia, per le seguenti categorie di lavoratori:1. coloro che hanno già raggiunto i requisiti nel corso dell’anno 2011;
2. lavoratori in mobilità ordinaria e in mobilità lunga;
3. lavoratori interessati ai cosiddetti piani di esubero (banche, ecc.),
4. coloro che sono stati autorizzati ai versamenti volontari en- tro il 4 dicembre 2011;
5. le donne che optano per il sistema contributivo, raggiungendo i 35 anni di contributi e i 57 anni di età anagrafica, entro il 31 agosto 2014
Si fa comunque presente che
il numero dei beneficiari di tali deroghe non è illimitato
(ad eccezione di coloro di cui al punto 1).Entro 3 mesi dall’entrata in vigore della nuova legge, i Ministeri competenti indicheranno le modalità di individuazione ed il numero dei potenziali beneficiari della deroga, rispettando un preciso vincolo di spesa.
Età flessibile
Le eccezioni
I
lavoratori autonomi, artigiani e commercianti potranno accedere alla pensione lavorando 6 mesi in più rispetto ai lavoratori dipendenti.Si ricorda che già adesso all’Inps è sufficiente la presenza anche di un solo contributo versato nella gestione artigiani/commercianti per considerare i requisiti pensionistici sotto tale gestione.
E’
stata adottata una procedura particolare perle lavoratrici
nate entro il 31 Marzo 1952 e
per i lavoratori
che avrebbero rag- giunto la “quota” 96 nel corso del 2012, raggiungendo i 35 anni di contributi e 61 anni di età (o 36 anni e 60 di età), e che, in base alle nuove regole, avrebbero dovuto posticipare l’uscita dal la- voro anche di 6 anni: l’emendamento correttivo permetterà a questi lavoratori diandare in pensione a 64 anni di età
, con uno scon- to di circa due anni rispetto alle nuove regole.Lavoratori autonomi
Lo sconto per i nati nel ‘52
7 Il meccanismo di adeguamento alla speranza di vita comporterà, per il triennio 2013/15 un incremento dei requisiti di tre mesi.
Per gli anni successivi l’ISTAT accerterà l’innalzamento che, ad oggi, si può ipotizzare sarà di 3 o 4 mesi a triennio; la cadenza diverrà biennale dopo l’adeguamento operato dal 1.1.2019. Per cui, gli anni effettivi di età anagrafica necessari per la pensione di vecchiaia fino al 2020 ad oggi sono:
Tabella riepilogativa pensione di vecchiaia
ANNO UOMO DONNA
2012 66 anni 62 anni
2013 66 anni e 3 mesi 63 anni e 3 mesi 2014 66 anni e 3 mesi 63 anni e 9 mesi 2015 66 anni e 3 mesi 63 anni e 9 mesi 2016 66 anni e 7 mesi 65 anni e 7 mesi 2017 66 anni e 7 mesi 65 anni e 7 mesi 2018 66 anni e 7 mesi 65 anni e 7 mesi 2019 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi 2020 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi
Lavo-
ratore Settore
NORMATIVA RIFORMA
PREVIGENTE MONTI - FORNERO Uomo Pubblico
65 anni più fine- stra di 1 anno
66 anni (senza finestra), con opzione di proseguire fino a 70 anni. Nel 2021 l’età minima per il pensionamento di vec-
chiaia sarà fissata per tutti a 67 anni.
Donna Pubblico Uomo Privato
Donna Privato 60 anni più fine- stra di 1 anno
2012 62 anni 2014 63 anni e 6 mesi
2016 65 anni
2018 66 anni
Per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita, per il triennio 2013/2015 ci sarà un incremento dei requisiti di tre mesi. Per gli anni successivi l’ISTAT accerterà l’innalzamento che, ad oggi, si può ipotizzare sarà di 3/4 mesi a triennio; la cadenza diverrà bien- nale dopo l’adeguamento operato dal 1.1.2019. Per cui, gli anni ef- fettivi di versamenti contributivi per lo stesso triennio preso in esame potrebbero essere:
Tabella riepilogativa pensione anticipata
NORMATIVA RIFORMA MONTI - FORNERO
PREVIGENTE Lavoratori Lavoratirci
40 anni di contributi +
la finestra che a regime arriva a 15 mesi
2012 - 42 ANNI E 1 MESE DI
CONTRIBUTI 2012 - 41 ANNI E 1 MESE DI CONTRIBUTI
2013 - 42 ANNI E 2 MESI DI CON- TRIBUTI
2013 - 41 ANNI E 2 MESI DI CON- TRIBUTI
2014 - 42 ANNI E 3 MESI DI CON-
TRIBUTI 2014 - 41 ANNI E 3 MESI DI CON- TRIBUTI
ANNO UOMO DONNA