R esoconti P aT lam en tari — 1761 A s sem b le a R eg io n a le S icilia n a
g VII Legislatura CDLX SEDUTA 9 Aprile 1976
C D L X S E D U T A
v e n e r d ì 9 APRILE 1976
Presidenza del Presidente FASINO
I NDI C E
Pag.
Disegni di legge:
(Richiesta di procedura d'urgenza con rela
zione orale) :
P R E S I D E N T E ...
MACALUSO, A ssesso re a l tu rism o , a lle co m u n i
cazioni e a i t r a s p o r t i... 17®^
« Provvedimenti per lo sviluppo del turismo in Sicilia » (529 - 578 - 673/A) (Discussione) :
P R E S I D E N T E ... 176^’ ^784 C O R A L L O ... 1763 VENTIMIGLIA, P r e sid e n te d e lla C om m ission e
e r ela to r e ... 1784 L A M I C E L A ... 1787
« Tutela dei cen tri storici e norm e speciali per il quartiere Ortigia di Siracusa » (120/A ) (D i
scussione) :
P R E S I D E N T E ... 1763, 1769, 1771, 1782, 1784 BONPIGLIO, P r e sid e n te d e lla R eg io n e , . . 1769 de p a s q u a l e... 1770 T R I N C A N A T O ... 1771 C O R A L L O ... 1772, 1783 C A V A L L A R O ... 1772 NICITA. r e l a t o r e * ... 1773 MATTARELLA, A ssesso re a lla P resid en z a , d e le
gato a l b i l a n c i o... 1733
Mozione:
(Determinazione delia data di discussione) :
Pr e s i d e n t e... i73i MACALUSO, A ssesso re a l tu rism o, a lle co m u n i
cazioni e a i t r a s p o r t i... 1732
Lia seduta è aperta alle ore 10,35.
CARERI, segretario jf., dà lettura del pro
cesso verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro
vato.
Determinazione della data di discussione di mozione.
PRESIDENTE. Si passa al punto primo dell’ordine del giorno: Lettura ai sensi e per gli effetti degli articoli 83, lettera d), e 153 del Regolamento interno, della mo
zione numero 146.
Ne do lettura:
« L ’Assemblea regionale siciliana considerata la condizione di pesante crisi negli Uffici deU’Amministrazione regionale sottolineata, fra l’altro, con le recenti inter
pellanze parlamentari su gravi fenomeni di imboscamento di impiegati, crisi riconduci
bile alla mancata attuazione della legge di riforma burocratica ed alla conseguente mancata attività degli organi ed istituti che la legge ha previsto a garanzia del corretto, tempestivo e democratico funzionamento del
la pubblica amministrazione regionale;
considerato che, a causa di quanto sopra, rAmministrazione regionale è rimasta gra
vemente estranea alle esigenze della collet
tività, mentre si è ulteriormente accentuato il carattere clientelare e distorto della ge
stione della cosa pubblica;
Kesoeonti, f. 243
(500)
R es o co n ti P a r la m en ta ri 1762 A s s e m b le a R eg io n a le S icilian a
VII Legislatura CDLX SEDUTA 9 Aprile 1976
rilevato che la mancata emanazione del regolamento di esecuzione della legge di ri
forma — che determina un carente osten
tato ed ■ insufficiente funzionamento degli or
gani collegiali e la vanificazione del servizio ispettivo centrale, che la legge ha previsto aprendolo alla partecipazione degli utenti — è da imputarsi al premeditato disegno di frenare le innovazioni nella struttura e nelle procedure amministrative, per eludere gli effetti positivi che sarebbero derivati alla collettività dall’integrale applicazione della legge;
ritenuto ancora che tutto ciò comporta airinterno deirAmministrazione uno stato dì incertezza per quanto attiene ai rapporti pro
fessionali ed umani tra gli operatori, con conseguente stato di tensione su cui si inne
stano tentativi reazionari e qualunquisti che disorientano ulteriormente il personale;
considerato che il Governo della Regione, privo di una precisa politica deirAmmini
strazione e del personale, ha trascurato di intrattenere regolari e corretti rapporti con le forze sindacali democratiche, il che ha determinato lentezze ed inceppamenti anche neU’applicazione delle disposizioni di carat
tere normativo ed economico a favore del personale, incertezze su cui si è innestata ancora una volta l’azione di remora della Corte dei conti con il recente rilievo sui provvedimenti di rivalutazione deH’anzianità di servizio già decurtata ai sensi dell’arti
colo 75 della legge 23 marzo 1971, nu
mero 7;
rilevato che con la legge numero 30 del 1974 l’Assemblea regionale ha compiuta- mente rivisto la materia relativa al tratta
mento economico del personale regionale, mediante l’elaborazione di nuove tabelle di progressione economica, con ciò sostanzial
mente procedendo alla ” restituzione ” del
l’anzianità di servizio effettivo precedente- mente decurtata a norma del richiamato articolo 75;
considerato che alcune parti importanti degli accordi sottoscritti dal Governo e dai sindacati nel 1973-74 (passaggi di qualifica per il personale non fornito del necessario titolo di studio, riconoscimento dei servizi, recepimento dello Statuto dei lavoratori, con
trattazione triennale, eccetera) sono rimaste
inattuate in quanto il Governo non ha adot
tato i necessari provvedimenti amministra
tivi o non ha portato all’esame dell’Assem
blea le necessarie proposte di legge;
impegna il Governo
a) a procedere immediatamente alla ve
rifica dello stato di attuazione della legge di riforma burocratica ed a riferirne all’As
semblea a norma dell’articolo 78 della legge medesima;
b) ad accelerare al massimo il procedi
mento di emanazione del regolamento di esecuzione della legge di riforma, nel testo licenziato dalla competente commissione;
c) ad intervenire con la massima deci
sione nei confronti degli organi di controllo per eliminare ogni ulteriore remora alla re
gistrazione dei provvedimenti relativi al re
cupero dell’anzianità di servizio già decur
tata ai sensi dell’articolo 75 della legge 23 marzo 1971, numero 7;
d) a presentare aU’Assemblea regionale, immediatamente, precise proposte di legge volte a dare esecuzione alle clausole dello accordo sindacale 1973-74 rimaste inattuate, nonché ad uniformare allo stato giuridico e al trattamento economico di tutta la cate
goria la condizione del personale delle sop
presse Scuole professionali regionali ».
Ca g n e s - De Pa s q u a l e - Me s
sin a - Mo t t a - Ma rin o Gio a c
chino - To r t o h ic i.
MACALUSO, Assessore al turismo, alle comunicazioni ed ai trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MACALUSO, Assessore al turismo, alle comunicazioni ed ai trasporti. Signor Presi
dente, c’è un accordo tra il Governo e i propo
nenti per fissare la data di martedi 20 aprile 1976.
PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, così rimane stabilito.
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VII Legislatura CDLX SEDUTA 9 Ap rile 1976
Richiesta di procedura d’urgenza con relazione orale per l’esame di disegno di legge.
MACALUSO, A ssessore al turismo, alle comunicazioni ed ai trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MACALUSO, A ssessore al turismo, alle comunicazioni ed ai trasporti. Onorevole Presidente, chiedo la procedura d’urgenza con relazione orale per il disegno di legge numero 926 d’iniziativa governativa, annun
ziato nella seduta di ieri sera.
PRESIDENTE. La richiesta del Governo sarà posta aH’ordine del giorno della pros
sima seduta.
Discussione del disegno di legge; « Provvedi
menti per lo sviluppo del turismo in Sicilia » (529 - 578 - 673/A).
PRESIDENTE. Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno: Discussione di dise
gni di legge.
Si inizia l’esame del disegno di legge:
« Provvedimenti per lo sviluppo del turismo in Sicilia » (529 - 578 - 673/A), posto al nu
mero 1.
Invito i componenti della Commissione competente a prendere posto nel banco alla medesima assegnato.
CORALLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CORALLO. Signor Presidente, ieri sera l’onorevole Ventimiglia ha fatto presente che avrebbe tardato, ma che comunque sarebbe venuto e che desiderava svolgere la rela zione. Io vorrei pregare la Signoria Vostra di consentire che questo lasso di tempo che abbiamo a disposizione venga utilizzato per incardinare la discussione del disegno di legge iscritto al secondo punto deU’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, resta così stabilito.
Discussione del disegno di legge: « Tutela dei centri storici e norme speciali per il quartiere Ortigia di Siracusa » (120/A ).
PRESIDENTE. Si passa, pertanto, alPcsa- me del disegno di legge: « Tutela dei centri storici e norme speciali per il quartiere Or
tigia di Siracusa» (120/A), posto al nu
mero 2 dell’ordine del giorno.
Invito i componenti della Commissione com
petente a prendere posto nel banco alla me
desima assegnato.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non avendo alcun deputato chiesto di par
lare, la dichiaro chiusa e pongo ai voti il passaggio all’esame degli articoli.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 1.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 1.
I centri storici dei comuni dell’Isola sono beni culturali, sociali ed economici da sal
vaguardare, conservare e recuperare me
diante interventi di risanamento conserva
tivo ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 2.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario jf.:
« Art. 2.
I comuni, nella redazione dei piani parti
colareggiati relativi ai centri storici, debbono perseguire:
a) la conservazione, la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio storico, mo
numentale ed ambientale;
R es o c o n ti P arlam en taT i 1764 — A s s e m b le a R eg io n a le Sicilian a
V II Legislatura CDLX SEDUTA 9 Aprile 1975
b) il recupero edilizio ai fini sociali ed economici, anche applicando la legislazione regionale in materia nonché le leggi 17 ago
sto 1942, numero 1150, 18 aprile 1962, nu
mero 167, e loro successive modifiche ed inte
grazioni;
c) la permanenza degli attuali abitanti ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 3.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 3.
Il Comune di Siracusa è autorizzato a re
digere un piano particolareggiato del quar
tiere denominato Ortigia insistente sull’isola omonima, che, oltre ai fini di cui all’arti
colo 2, dovrà avere come obiettivi:
a) la salvaguardia, il risanamento, la bo
nifica e la ristrutturazione del vecchio quar
tiere di Ortigia, considerato un inscindibile insieme storico-monumentale;
b) il recupero sociale, culturale e fun
zionale dell’Isola di Ortigia al fine di assi
curarne, nel rispetto dei legittimi interessi degli abitanti, la rivitalizzazione economica.
Per gli edifici dichiarati di interesse mo
numentale dovranno essere allegati al piano particolareggiato schemi di intervento per il consolidamento e il restauro, salvo i casi previsti dal successivo articolo 5.
Il Comune, nel quadro del piano partico
lareggiato, che ha la durata di dieci anni, elabora programmi biennali di intervento e determina le priorità.
Il piano particolareggiato, se difforme dal piano regolatore generale, costituisce varian
te del piano stesso.
Il piano particolareggiato, sia di attua
zione che di variante del piano regolatore generale, è adottato dal Consiglio comunale, a maggioranza assoluta.
Il piano è pubblicato, per almeno venti giorni, all’albo del Comune. Entro trenta
giorni dalla pubblicazione potranno formu
larsi osservazioni e proposte.
Scaduti i termini suindicati, il Consiglio comunale, esaminate le osservazioni e pro
poste, ed eventualmente rielaborato il piano, lo adotta definitivamente, a maggioranza as
soluta, e lo trasmette all’Assessorato regio
nale dello sviluppo economico.
Trascorsi 120 giorni dal ricevimento del piano da parte dell’Assessorato regionale del
lo sviluppo economico, senza che sia inter
venuta l’approvazione, il piano si intende approvato ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 4.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 4.
La redazione del piano particolareggiato sarà accompagnata da uno studio della to
pografia antica di Ortigia e della consistenza monumentale dell’isola.
Per tale studio sarà nominata, con decreto dell’Assessore regionale allo sviluppo eco
nomico, una Commissione presieduta dal soprintendente alle antichità per la Sicilia orientale e composta dal soprintendente ai monumenti per la Sicilia orientale 0 da un suo delegato, da un esperto scelto dall’As
sessore regionale per lo sviluppo economico, da tre membri eletti dal Consiglio comunale di Siracusa, esperti di topografia antica, ur
banistica e storia dell’architettura.
Tale Comissione affiancherà l’opera dei tecnici incaricati della redazione del piano particolareggiato e presenterà al Comune di Siracusa una relazione con i relativi ela
borati, contenente Tindicazione degli edifici dichiarati di interesse storico, artistico e monumentale, nonché di quelli di pregevole caratteristica architettonica ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Resoconti P a r la m en ta ri 1765 A s sem b le a R eg io n a le S icilia n a
VII Legislatdha CDLX SEDUTA 9 Aprile 1976
Si passa aU’articolo 5.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 5.
Il Comune di Siracusa potrà, ove gli in
terventi per il consolidamento e il restauro siano ritenuti particolarmente urgenti ed indifferibili dalla Commissione prevista dal precedente articolo e limitatamente agli edi
fìci dichiarati di interesse storico, artistico, monumentale, provvedere ad eseguire diret
tamente, o tramite i privati proprietari, le opere necessarie anche prima deU’adozione del piano particolareggiato.
In questi casi, si potrà procedere per singole licenze edilizie, e le stesse potranno essere rilasciate solo previo parere vinco
lante della Commissione prevista dal pre
cedente articolo.
Il Comune stipulerà con i proprietari degli edifìci interessati la convenzione prevista dal successivo articolo 9 ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 6.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 6.
Gli interventi edilizi interessano:
a) l’intero comparto previsto dal piano particolareggiato, quando rintervento deve essere necessariamente unitario;
fa) parte del comparto;
c) singoli edifìci, quando essi, secondo il piano particolareggiato, hanno dimensioni e caratteristiche tali da non compromettere le soluzioni urbanistiche del comparto di appartenenza ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 7.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 7.
Gli interventi previsti dal precedente arti
colo possono essere realizzati:
1) dal Comune, ove il Consiglio comu
nale deliberi in tal senso;
2) da consorzi di proprietari interessati, costituiti ai sensi dell’articolo 23 della legge 17 agosto 1942, numero 1150;
3) da singoli proprietari, limitatamente all’ipotesi prevista dalla lettera c) del pre
cedente articolo 6.
Il Comune potrà, in particolare, avvalersi della facoltà prevista dal punto primo del comma precedente quando l’intervento edi
lizio richiede il diradamento o la elimina
zione di corpi aggiunti alle strutture origi
narie, nel caso in cui i proprietari non intendano o non siano nelle condizioni di provvedere, quando il comparto o l’edifìcio risultino particolarmente degradati.
In tutti i casi di intervento sostitutivo del Comune, sarà stipulata la convenzione prevista dal successivo articolo 9, nella quale saranno anche indicati i modi e i tempi del recupero delle somme spese dal Comune, maggiorate degli interessi legali ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 8.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 8.
Ove sarà consentita la sostituzione edili
zia, nel quadro della tutela del patrimonio
R es o c o n ti P a r la m en ta ri — 1766 — A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana
VII Legislatura CDLX SEDUTA 9 Aprile 1976
storico-artistico e nel rispetto della legge 29 giugno 1939, numero 1497, con la demo
lizione e ricostruzione di edifici, non potrà essere superata la densità edilizia fondiaria del comparto e l’altezza massima degli edi
fici prospicienti sulla stessa strada.
In questi casi, le licenze edilizie dovranno essere sottoposte al parere vincolante della Commissione di cui all’articolo 4 della pre
sente legge ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 9.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 9.
La concessione dei benefici previsti dagli articoli 14 e 15 della presente legge è su
bordinata alla stipula di apposita conven
zione tra il Comune ed i privati, singoli o associati, o gli enti interessati, che inten
dono realizzare gli interventi edilizi previsti dall’articolo 6.
La convenzione dovrà indicare le moda
lità dell’intervento e i relativi progetti ese
cutivi, i tempi dì realizzazione del mede
simo, i rapporti economici e finanziari, la destinazione d’uso, le garanzie per il man
tenimento degli attuali abitanti salvo loro rinunzia, i canoni di affitto a norma delle vigenti disposizioni di legge, la ripartizione degli oneri tra gli interessati, le penali per le eventuali inadempienze, le eventuali pro
cure speciali e quanto altro sarà ritenuto necessario dal Comune.
Le convenzioni saranno approvate dal Consiglio comunale su proposta del Comi
tato previsto dal successivo articolo 12 ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 10.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 10.
Il Comune potrà espropriare l’edificio o parte di esso quando il piano particolareg
giato 0 il progetto di intervento prevedono:
1) la demolizione dell’intero edificio e il vincolo di inedificabilità sull’area risultante;
2) la eliminazione di parte deU’edificio o di parti aggiunte alle strutture originarie del medesimo.
L ’esproprio potrà pure avere luogo:
a) per ragioni di pubblica utilità;
b) quando l’edificio riveste particolare interesse storico, artistico, monumentale;
c) quando l’edificio ricade in un com
parto particolarmente degradato;
d) quando i proprietari non provvedono direttamente a realizzare gli interventi edi
lizi e rifiutano l’intervento sostitutivo del Comune, previsto dal secondo comma dello articolo 7.
Ove si intenda realizzare un piano di edilizia economica e popolare, l ’esproprio potrà investire interi comparti o parti di essi ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 11.
Invito il deputato segretaido a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 11.
Per l’espropriazione delle aree e degli edi
fici l’indennità è determinata in base aU®
norme contenute nella legge 22 ottobre 1971, numero 865, e successive aggiunte e modi
ficazioni.
Resoconti Parlam entaTi — 1767 — A s sem b le a R eg io n a le S icilian a
VII LEG ISLA TU RA CDLX SEDUTA 9 Aprile 1976
Una indennità pari a quella prevista dal precedente comma sarà pure corrisposta ai proprietari di edifìci o di parte di essi per i quali l’intervento edilizio prevede la par
ziale demolizione o la eliminazione di corpi aggiunti alle strutture originarie.
In tali casi Tindennità è corrisposta, sem
pre che il Comune non abbia proceduto alla espropriazione, limitatamente ai volumi abbattuti e non riedificati ed è cumulabile con i benefìci previsti dai successivi articoli 14 e 15 ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 12.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 12.
Il Comune è autorizzato ad istituire nel proprio bilancio un fondo speciale a gestione separata, costituito dai finanziamenti regio
nali e da ogni altro eventuale finanziamento.
E’ costituito un Comitato così composto:
a) dal sindaco o suo delegato che lo
\ i presiede;
fa) dall’ingegnere capo del genio civile o suo delegato;
c) da un rappresentante dell’istituto di credito tesoriere del Comune;
d) dal soprintendente alle antichità della Sicilia orientale o suo delegato;
e) dal soprintendente ai monumenti del
la Sicilia orientale o suo delegato;
f) da sei membri eletti dal Consiglio comunale con voto limitato ad uno.
Al momento in cui sarà costituito il Con
siglio di quartiere, ai sensi della legge re
gionale 3 novembre 1975, numero 71, del Comitato previsto dal precedente comma sa
ranno chiamati a far parte il Presidente acl Consiglio di quartiere e due compo
nenti del medesimo, di cui uno della mi
noranza, eletti dal Consiglio stesso.
Il Comitato propone al Consiglio comu
nale tutte le delibere inerenti alla utiliz
zazione del fondo previsto dal primo comma del presente articolio ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 13.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 13.
E ’ istituita presso il Comune di Siracusa una Commissione edilizia speciale per l’esa
me dei problemi connessi all’attuazione degli strumenti urbanistici dei progetti di inter
vento edilizio previsti dalla presente legge e costituita:
a) dal sindaco o suo delegato che la presiede;
b) dagli Assessori delegati alle materie dell’urbanistica e dei lavori pubblici;
c) daU’ingegnere capo deH’Ufficio tecnico comunale;
d) dal soprintendente alle antichità della Sicilia orientale o suo delegato;
e) dal soprintendente ai monumenti della Sicilia orientale o suo delegato;
f) dal comandante dei Vigili del fuoco di Siracusa o suo delegato;
g) dall’ufficiale sanitario del Comune o suo delegato;
h) da tre membri scelti dalla Giimta su terne di nominativi forniti rispettivamente dagli Ordini degli ingegneri, degli architetti e dei geometri;
i) dai tre esperti nominati dal Comune di cui all’articolo 4 della presente legge;
l) da quattro consiglieri comunali eletti dal Consiglio comunale con voto limitato ad uno.
R es o c o n ti P a r la m en ta ri 1768 A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana
VII Legislatura CDLX SEDUTA 9 Aprile 1975
I componenti della suddetta Commissione di cui alla lettera h) non debbono far parte della Commissione edilizia comunale ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 14.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario jf.:
« Art. 14.
Per il restauro, la bonifica, il risanamento degli edifìci di cui all’ultimo comma dello articolo 4, possono essere autorizzati gli in
terventi necessari per la conservazione degli stessi nella loro inscindibile unità formale e strutturale, per la valorizzazione dei ca
ratteri architettonici-decorativi e per le tra
sformazioni igieniche, di abitabilità e di fun
zionalità.
II Presidente della Regione, nel rispetto delle priorità stabilite dal Comune, è auto
rizzato, relativamente alle suddette opere, su presentazione dei relativi progetti rego
larmente muniti di licenza di costruzione e della convenzione con il Comune, a con
cedere un contributo del 30 per cento della spesa riconosciuta ammissibile.
Tale contributo è elevato al 40 per cento qualora il progetto preveda opere di restauro di particolare delicatezza e onerosità in rap
porto al reddito di cui l’edifìcio stesso è suscettibile.
Per la residua somma non coperta da con
tributo, il Presidente della Regione è au
torizzato ad intervenire con il pagamento degli interessi dei mutui contratti dal Co- mime, da enti pubblici, da società o da privati singoli o associati.
Dal contributo saranno detratte le somme eventualmente erogate dal Comune ai sensi delTarticolo 5 della presente legge.
L ’intervento nel pagamento degli interessi può essere esteso fino alla riduzione del tas
so di interesse a carico dei mutuatari alla misura del 3 per cento.
Per iniziative di carattere turistico - ricet
tivo, la Regione può assumere a suo totale
carico l ’onere del pagamento degli interessi I
sui mutui relativi ». !
ì PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 15.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 15.
Per tutti gli altri interventi edilizi non previsti dall’articolo precedente, il Presiden
te della Regione è autorizzato a concedere contributi sugli interessi dei mutui contratti fino alla riduzione del tasso di interesse alla misura del 2,50 per cento.
In tali casi il contributo riguarderà l’in
tero ammontare dei mutui contratti per la realizzazione degli interventi ammessi.
Per iniziative di carattere turistico-ricet- tìvo, la Regione può assumere a suo totale carico l’onere del pagamento degli interessi sui mutui relativi ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Si passa all’articolo 16.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 16.
Per le operazioni di mutuo previste dagli
articoli 14 e 15 della presente legge, l3 Regione stipulerà con gli istituti bancari
apposita convenzione ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
R esoconti P a r la m en ta ri 1769 A s sem b le a R eg io n a le S icilia n a
V I I LEGISLA TU RA CDLX SEDUTA 9 Aprile 1976
Si passa all’articolo 17.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 17.
Allo scopo di predisporre alloggi per even
tuali espropriati in applicazione delle norme di cui sopra o di alloggiare persone o fami
glie costrette ad abbandonare temporanea
mente le loro abitazioni in Ortigia per la esecuzione degli interventi edilizi e per la realizzazione dei piani di edilizia economica e popolare, il Comune è autorizzato a con
trarre mutui ai sensi della legge regionale 12 aprile 1952, numero 12, e successive modifiche ed integrazioni.
Limitatamente agli eventuali espropriati e alle persone o famiglie indicate al com
ma precedente, il Comune è autorizzato a corrispondere agli aventi diritto, per un pe
riodo massimo di due anni, una indennità integrativa, ove si sia provveduto ad allog
giarli in appartamenti di proprietà privata il cui fitto risulti superiore a quello prece
dentemente corrisposto.
Nel caso di proprietari utenti dell’allog
gio, l’indennità sarà corrisposta tenendo con
to delle loro possibilità economiche e in misura non superiore all’SO per cento del canone di locazione ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
{E’ approvato) Si passa all’articolo 18.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 18.
gli
Gli edifici espropriati per l’attuazione de
interventi previsti dalla presente legge non destinati alla demolizione, faranno parte del patrimonio indisponibile del CO' mune di Siracusa.
Essi saranno utilizzati per pubblici sei’'
vizi, per soddisfare esigenze della collettività o concessi in locazione.
In quest’ultimo caso, se i locali sono desti
nati ad abitazione, il Comune li concederà in locazione semplice, in base alle norme vigenti per il patrimonio pubblico di edili
zia abitativa, riconoscendo diritto di assoluta precedenza nell’assegnazione ai cittadini che abitavano o svolgevano la loro attività in Ortigia, prima della esecuzione degli inter
venti edilizi ».
PRESIDENTE. Lo pongo ai voti.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Comunico che è stato presentato dall’As
sessore Mattarella, per il Governo, il se
guente emendamento articolo 18 bis:
« Il comune di Agrigento è autorizzato a redigere un piano pai'ticolareggiato del cen
tro storico della città avente come obiettivo il recupero sociale, culturale e funzionale ed ambientale dei monumenti ivi esistenti.
Per la redazione, l’attuazione ed il finan
ziamento del piano particolareggiato sud
detto e degli interventi dallo stesso previsti si applicano le disposizioni di cui al titolo secondo della presente legge in quanto com
patibili ».
BONFIGLIO, Presidente della Regione.
Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BONFIGLIO, Presidente della Regione.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, io credo che non sia strettamente necessario chiarire preliminarmente all’Assemblea come questo emendamento sia indenne da qua
lunque forma di municipalismo.
C’è intanto, una sostanziale affinità tra le situazioni delle due città evidenziate dal disegno di legge in corso di discussione, la situazione della città di Siracusa e la situazione della città di Agrigento, le cui vicende urbanistiche, peraltro, sono note alla Assemblea, anche attraverso fatti^ clamorosi.
In fatto, in questi due ambienti, resisten
za di monumenti dal valore incalcolabile si è convertita in una serie di costi ulteriori
R esocon ti, ■£. 244
(SOO)
R es o co n ti P a r la m en ta ri 1770 p:
A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana f
VII Legislatura CDLX SEDUTA 9 Aprile 197g :
per la comunità. Per quanto riguarda la città di Agrigento è noto come i vincoli estremamente opportuni apposti dalla legi
slazione dello Stato, abbiano comportato la esigenza di un ribaltamento delle direttrici di sviluppo della città verso orientamenti topografici che salvaguardino, comunque, il patrimonio inestimabile costituito dalla Valle dei templi.
In questo contesto si colloca il problema del vecchio centro storico, airinterno del quale sono collocati pregevolissimi monu
menti di arte medievale che hanno subito no
tevoli fatti di deterioramento per via dello abbandono, nonché del trasferimento di parti notevoli della popolazione verso altri quar
tieri, con la conseguente perdita di tono di tutto questo complesso monumentale che va recuperato non soltanto in termini contem
plativi, ma anche e soprattutto in termini di richiamo rispetto ad attività vitali com
patibili naturalmente con la salvaguardia dei monumenti stessi e più in generale con la fruizione dei beni culturali.
Il Governo ritiene che in relazione a questa finalità, lo strumento molto opportu
namente indicato dai proponenti il disegno di legge e fatto proprio dalla Commissione, quello del piano particolareggiato, anche per la parte procedurale che lo presidia e che è affidata a controlli e a valutazioni tec
niche di altissimo valore scientifico e cultu
rale, possa costituire un mezzo adeguato per il perseguimento di questi fini.
E ’ per questo che sollecita aU’Assemblea la estensione delle provvidenze previste per Ortigia al centro storico della città di Agri
gento.
DE PASQUALE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE PASQUALE. Signor Presidente, da quando si iniziò a discutere il disegno di legge per il turismo, il nostro gruppo parlamentare ha sempre sostenuto che questa non poteva essere una pura e semplice legge di incen
tivazione turistico-alberghiera e che, invece, avrebbe dovuto rivolgersi al recupero dei valori ed alla salvaguardia dei valori natu
rali-ambientali, storico-artistici della Sicilia, come fatto essenziale di fondamentale im
portanza anche economica.
In tutte le trattative abbiamo sempre in
sistito su questo punto e abbiamo anche insistito sulla contestualità della iniziativa per il turismo con altre disposizioni legislative come, per esempio, questa per Ortigia o quella per le isole minori o quella che si riferisce alla salvaguardia del patrimonio ar
cheologico, in modo che le nostre decisioni potessero essere presentate alla Sicilia come decisioni complessive dì tutela e di valoriz
zazione del territorio isolano.
E ’ evidente che il problema del recupero dei centri storici e la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano è un proble
ma vasto, di grandi proporzioni e come tutti i temi di grandi proporzioni o si affrontano nella loro generalità oppure si procede per campione, cioè sulla base dì una iniziale dimostrazione della validità del recupero dei centri storici e della loro valorizzazione ri
spetto ad un mare di insufficienze, di detur
pazioni che si è verificato durante tutti que
sti anni in Sicilia.
La nostra scelta politica è stata quella in favore di Ortigia per la sua omogeneità, per la sua peculiarità, sia culturale che geo
grafica, nel senso di dare un esempio di quello che dovrebbe essere o dovrà essere in Sicilia il recupero dei centri storici.
E ’ evidente, quindi, che per quanto ri
guarda questo problema non si tratta solo di Ortigia e neanche di Agrigento. Nessuno più di noi riconosce il valore culturale dei monumenti medievali della città di Agri
gento, ma l’onorevole Bonfiglio dovrebbe es
sere il primo qui a riconoscere che il va
lore di quei monumenti e la personalità della città di Agrigento sono stati violentati e deturpati da avvenimenti che sono stati cla
morosi in tutto il nostro paese e la cui responsabilità rìsale essenzialmente, per non dire esclusivamente, alla gestione democri
stiana di quel comune.
Quella città è stata circondata da una espansione edilizia indegna, che è stata così deT resto valutata all’epoca della frana.
Ora è evidente che un recupero di questi valori è un fatto certamente positivo.
Noi riteniamo che la questione dovrebbe essere riguardata più in generale; non ab
biamo quindi da obiettare se non questo, e cioè che il ritardo per quanto riguarda il recupero dei centri storici dovrebbe essere rapidamente riguadagnato.
Resoconti P a r la m en ta ri 1771 — A s sem b le a R eg io n a le S icilia n a
VII Legislatura CDLX SEDUTA 9 Ap ril e 1976
Io mi propongo di presentare un emen
damento. Occorre che la Regione siciliana individui i centri di particolare valore sto
rico, ambientale ed artistico.
Si può dare una delega al Presidente della Regione, alla Giunta di governo perché venga fatto, entro un brevissimo lasso di tempo, l’elenco dei centri storici da recu
perare, su cui si possa operare successiva
mente con leggi. Parlo di tutti i centri sto
rici della Sicilia, a cominciare da Ibla a finire a Taormina o a Erice o a tutti i centri storici anche non di valore eccelso, ma di grande valore storico siciliano che ci sono e che non possono essere assolutamente ab
bandonati in una visione politica, nonché iri un indirizzo culturale completamente nuovi rispetto al passato.
Chiedo, pertanto, una breve sospensione, in modo che si possa procedere alla reda
zione di un articolo che dia questa soddi
sfazione a tutti i centri della Sicilia, ossia dia un aggancio immediato alla prospettiva di un ulteriore intervento per quanto ri
guarda tutti i centri storici, senza occasio- nalità. La scelta di Ortigia è una scelta che tutti abbiamo fatto; la introduzione di Agrigento è un fatto che è venuto successi
vamente, ma che non può ovviamente essere destinato a turbare quelle che sono le legit
time preoccupazioni, le legittime aspettative di tutti i centri storici della Sicilia.
Ritengo che in questo quadro, prima di introdurre un provvedimento per Agrigento in questa iniziativa, occorra un riferimento esplicito alla legislazione successiva alla frana, in modo che vi sia una giustificazione del fatto che si procede a questa anticipazione rispetto ad altri centri che invece dovranno aspettare altri interventi legislativi.
TRINCANATO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TRINCANATO. Signor Presidente, io ri
tengo che la proposta fatta dalTonorevole De Pasquale di sospendere brevemente la seduta debba essere accolta soprattutto per le motivazioni che ha avanzato, nel senso che il caso di Agrigento va visto in riferi
mento a quello che è stato l ’evento della frana e, quindi, a tutta la legislazione ine
rente al medesimo, per giustificare l’antici
pazione di questo intervento legislativo nei confronti degli altri centri storici.
Una sospensione ci consentirebbe di con
cordare questo articolo che riguarda tutti gli altri centri storici, ribadendo la neces
sità che proprio il riferimento alla città di Agrigento non vuole essere nè un fatto municipale, né un fatto di concorrenza ri
spetto ad altri provvedimenti.
Il Presidente della Regione, allorquando si è parlato di Ortigia, ha espresso il proprio parere favorevole, tenendo presente che la sua, come la nostra città, aveva avanzato, anche nella precedente legislatura, una serie di iniziative legislative, facendo rife
rimento proprio a questo problema del cen
tro storico, in relazione al tema della frana.
PRESIDENTE. Allora per il momento ac
cantoniamo l’emendamento articolo 18 bis.
Si passa aH’artìcolo 19.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CARERI, segretario ff.:
« Art. 19.
Per le finalità della presente legge sono autorizzate le seguenti spese:
a) lire 150 milioni per la redazione del piano particolareggiato previsto dall’articolo 3 e lo studio previsto daH’articolo 4;
fa) lire 1.500 milioni per la realizzazione degli interventi previsti dall’articolo 5;
c) lire 800 milioni per gli espropri e le indennità previste dall’articolo 11 per la rea
lizzazione del primo programma biennale di intervento;
d) lire 1.500 milioni per i contributi in conto capitale previsti dall’articolo 14, da erogare per la realizzazione del primo pro
gramma biennale;
e) limite venticinquennale di spesa, per l’anno finanziario 1977, di lire 100 milioni per i contributi sugli interessi previsti dagli articoli 14 e 15;
f) lire 100 milioni annue dal 1977 al 1986 per le indennità previste dall’articolo 17;
g) limite venticinquennale di spesa per l’anno 1977 di lire 100 milioni per i con
R es o co n ti P a r la m en ta ri 1772 A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana
V II Legislatura CDLX SED U TA 9 Aprile 1976
tributi sui mutui previsti dall’articolo 17, primo comma.
Le somme autorizzate con le precedenti lettere a), fa), c), f) e g) sono erogate al Comune di Siracusa ».
CORALLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CORALLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, soltanto per dichiarare la soddisfa
zione mia e se mi è consentito dirlo della citta di Siracusa, nel vedere finalmente ap
provato dall’Assemblea un disegno di legge che senza tema di retorica credo le faccia onore.
Fa onore per la sensibilità dimostrata nell’affrontare un problema che è sociale, ma che è anche culturale, nel momento in cui la Sicilia e il nostro Paese in generale, hamio acquistato trista fama per le specula
zioni edilìzie, per le distruzioni che sono state operate ai danni di patrimoni artistici e storici considerevoli.
Il fatto che per la prima volta si affronti un tema di queste dimensioni in termini nuovi è certamente confortante. Stiamo con
cludendo l’esame di un disegno di legge che ha avuto un iter piuttosto lungo e fati
coso, che parte da iniziative legislative che furono prese nella scorsa legislatura da me e dagli onorevoli Sallicano e Lo Magro, ma che nel tempo hanno subito notevoli mo
difiche.
Il provvedimento al nostro esame non è patrimonio di questo o di quel deputato, me per prim.o, ma è il patrimonio di una intera città che appassionatamente ha par
tecipato ad un dibattito culturale di alto livello. E se un titolo di merito la mia parte politica può rivendicare, non è tanto quello di avere preso l’iniziativa legislativa, quanto di avere promosso una serie di in
contri, di dibattiti, nel corso dei quali, non soltanto gli uomini della cultura siciliana e siracusana, ma direi gli uomini della cul
tura italiana, hanno avuto modo di portare il loro prezioso contributo.
Abbiamo aggiornato il disegno di legge al lume della più moderna normativa in materia urbanistica, in materia di tutela dei centri storici e presentiamo oggi un insieme di norme organiche che permette
di affrontare in modo razionale il problema i
del risanamento di Ortigia. !
Vogliamo tutelare questo patrimonio cer- ! cando di conciliare le esigenze di tutela e ‘ di difesa del tessuto viario, degli edifìci, i della struttura della città, con l’esigenza di una popolazione che non può, in nome della cultura, continuare a vivere in edifici insa
lubri, nei quali nessuno di noi vorrebbe oggi vivere.
Questo è il significato dell’iniziativa legi
slativa, che naturalmente abbiamo contenuto in limiti finanziari compatibili con la situa
zione della Regione, con la situazione delle nostre finanze. Quindi è anche un atto di fede nell’Assemblea regionale, nella sua ver- 1 sione 1976, in quanto contiamo sulla sua | sensibilità nella prossima legislatura per gli ulteriori finanziamenti che saranno necessari per condurre a termine l’opera.
Vorrei sottolineare questo senso di re
sponsabilità, c[uesto senso di misura, pur in questo agitato clima di fine legislatura, che vede spesso travolti i corretti princìpi della legislazione.
Naturalmente il piano di risanamento è un piano che si proietta nel tempo; sarebbe stato inutile immobilizzare delle somme non immediatamente necessarie; ma non pen
siamo che un’opera possa essere iniziata e poi abbandonata a metà strada.
Con questi intendimenti, onorevole Pre
sidente ed onorevoli colleghi, noi desideria
mo, dico noi siracusani se mi è consentito, esprimere la nostra gratitudine al Presidente dell’Assemblea, al Governo della Regione, al Presidente e ai membri della Commissione legislativa di merito nonché a tutti i col
leghi che hanno favorito l ’approvazione del disegno di legge.
CAVALLARO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CAVALLARO. Signor Presidente, onore
voli colleghi, la tutela e la salvaguardia del centro storico di Ortigia, unica città greco-arcaica del sesto secolo avanti Cristo ancora vivente è un problema sentitissimo in tutta la popolazione siracusana.
Io ricordo i comitati pro-Ortigia, costituiti già da moltissimi anni, che ebbero quali presidenti Tawocato Corrado Piccione e il
^BSOCOTT-ti P d T lC L T T iG T ltQ T i 1773 .A ssem blea R eg io n a le S icilia n a
VII LEGISLATURA CDLX SEDUTA 9 Aprile 1976
presidente Musumeci. Ai colleghi Corallo, Lo Magro e Sallicano va, indubbiamente, il merito di avere trasfuso queste esigenze, queste istanze culturali e sociali dei sira
cusani, nel disegno di legge; alla Commis
sione il merito di avere approfondito il tema, di essersi recata ad Ortigia, e di avere fatto di questo non un problema della sola città di Siracusa, ma un problema culturale è sociale di tutta l’Isola.
Io ritengo che l’Assemblea, approvando questo disegno di legge, renda un’opera di giustizia, non a Siracusa, non ad Ortigia, non alla Sicilia, ma alla cultura mondiale.
Con questi intendimenti io ringrazio l’As
semblea" anche a nome della mia parte politica, ed il collega Corallo, per avere fatto in modo che questa non sia la legge di una parte, ma, ripeto, la legge di tutta Siracusa.
NICITA, relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICITA, relatore. Onorevole Presidente, onorevoli colleglli, giudichiamo avvenimento di particolare importanza Tiniziativa di que
sto disegno di legge che viene sottoposto al voto finale dell’Assemblea.
Un avvenimento legislativo, che ricono
scendo e facendo proprie le istanze culturali e sociali che, da tempo, invocavano perti
nenti soluzioni normative, va a costituire la premessa di ogni ulteriore intervento nel set
tore delicatissimo dei centri storici dell’Isola.
A questa sensibilità democratica la quarta Commissione non è venuta meno.
Sul disegno di legge, che apparteneva alla passata legislatura e che risultava dall’esa
me abbinato del disegno di legge numero 641, a firma dell’onorevole Lo Magro, e del numero 702, degli onorevoli Corallo e Salli
cano, e che fu fatto proprio dalla presente legislatura ai sensi dell’articolo 136 bis del Regolamento interno, la Commissione ha sta
bilito, proprio, a Siracusa, un incontro con l’Amministrazione comunale e con le rappre
sentanze politiche, culturali e sindacali della città.
Certo: fare poesia su Ortigia come « l’Iso
la che si estende fantastica su l’acqua, cinta di miti e di leggende », può essere estrema- mente facile. Diventa, invece, difficile ren
dere giustìzia agli uomini e alle cose, al pas
sato e alle speranze di una popolazione che non può impazzire di entusiasmo per la
« coinè catalana », rassegnandosi, poi, a mo
rire di disoccupazione e di miseria, nel ri
cordo di un blasone decaduto.
Perché di questo si tratta; l’Isola è espo
sta e rischia la rovina, alla mercè e allo sfa
celo del tempo.
Che fare? Qui il problema dei centri sto
rici trova, davvero, im esempio rarissimo di civiltà da recuperare, e di riqualificazione funzionale, sociale, tutta da inventare.
Solo tenendo presente la globalità degli obiettivi è possibile parlare di un domani.
Ed è, in questo senso, doveroso dare atto alla cultura per la concretezza con cui ha saputo incoraggiare, nel dibattito, un tipo di soluzione che non esaurisce la propria effi
cacia in un incantesimo estetizzante.
L ’iniziativa dell’incontro a Siracusa, as
sunta in Commissione su proposta del Presi
dente, ebbe, in particolare, due momenti significativi: il sopralluogo nelle zone di Or- tiglia e la seduta pubblica nell’aula consiliare del Comune.
Qui, a nome deU’Amministrazione, il Sin
daco, dott. Concetto Rizza, che prima aveva offerto ai singoli Commissari una pregevole opera del Privitera sulla storia antica e mo
derna di Siracusa, ebbe a rivolgere il saluto della città, « ravvisando nella presenza della quarta Commissione una svolta nei rapporti che dovrebbero intercorrere tra la Regione e gli Enti locali », e ad affermare testual
mente;
« La presenza della quarta Commissione regionale a Siracusa, consentitemi di dire, non è un fatto episodico e straordinario, ma rappresenta a mio avviso, una svolta nuova nei rapporti che devono intercorrere tra Regione ed Enti locali. Ci sono sintomi evi
denti che non possono sfuggire ad un attento osservatore, che la Regione siciliana, dopo anni di incertezza e di tormentati confronti tra le varie forze politiche, stia per superare il più travagliato periodo della storia, ope
rando con consapevolezza e con matura co
scienza regionalistica, le scelte necessarie per lo sviluppo sociale ed economico della nostra Sicilia ».
« La vostra partecipazione, onorevole Ven- timiglia e onorevoli componenti della quarta Commissione legislativa ci apre il cuore alla
R es o c o n ti P a r la m en ta ri 1774 — A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana
VII Legislatura CDLX SEDUTA 9 Aprile 1976
speranza, ci fa ritenere con fondato otti
mismo, che il travagliato iter della legge speciale stia per concludersi, abbiamo ormai la convinzione di essere alle battute finali, ma non possiamo nasconderci che il momento della sintesi è quello più difficile, ritengo che oggi non possiamo più consentirci divaga
zioni sui contributi culturali da apportare al risanamento di Ortigia, sulle scelte, sul di
scorso della città museo o della città viva e palpitante da restituire ai cittadini, i dibat
titi sono stati elevati, i contributi notevoli come abbiamo affermato prima, il discorso lo dovremo però riprendere in sede di pro
gettazione del piano particolareggiato, e in quella sede saranno chiamate e sentite tutte le forze vive della città, gli organismi cul
turali e quelli sindacali ed economici ».
« Vi abbiamo fatto dono della Storia di Siracusa del Privitera; non a caso abbiamo voluto affidare a voi, uomini politici, citta
dini, studiosi, la nostra storia.
Il Privitera la scrisse circa un secolo fa e allora diceva nella sua prefazione: Siracusa, la più bella e la più grande delle città greche, famosa nella storia antica del mondo, dopo le sue cadute ridotta nella piccola isola che fu la prima ad essere abitata.
Nei secoli della ignoranza e della barbarie, trovassi come altre insigni città di oscurezza coperta e di oblio. Cento anni sono trascorsi e l’oblio rischia di sommergere le testimo
nianze di una grande città.
Nel consegnarvi, onorevole Ventimiglia e onorevoli componenti la quarta Commissio
ne, la nostra storia, vi affidiamo il nostro av
venire con fiducia ».
Il significato deH’incontro, quale espres
sione di una legislazione che non nasce al vertice del potere centralizzato ma alla base di una civile esigenza, venne, altresì, sottoli
neato dal Presidente della Commissione, ono
revole Ventimiglia, il quale aggiungeva che non sono la normativa o i decreti di vincolo 0 gli appelli accorati che riusciranno ad arre
stare la minaccia degradante, le tentazioni compromissorie, gli attentati urbanistici. La legge deve intervenire come sbocco cosciente, responsabile di tutti, come difesa, da parte di tutti, di un bene da salvare, nel quale si trovino preservati il patrimonio architet- toni ed il tessuto sociale, il loro rapporto con le nuove strutture urbane e territoriali, il si
stema delle infrastrutture.
L’onorevole Ventimiglia, dopo avere espres
so « l’ammirazione nei riguardi di una città, sede prestigiosa di un glorioso passato e mo
derno centro di intensa proiezione e inci
denza culturale ed economica », affermava:
« L ’isola di Ortigia possiede i segni nume
rosi dell’arte barocca, il patrimonio del nu
cleo principale e più antico della vostra città di cui il mondo esalta ed ammira come incomparabile il tessuto viario costituito dal
le tipiche strade medioevali. Avremmo po
tuto, restando nei compiti e nell’ambito a noi riservati, sentirvi ed ascoltarvi a Paler
mo, ma assieme a voi abbiamo potuto sentire le cose, ammirarle ancora con senso di sbi
gottimento. Ammirandole abbiamo anche le
vato il nostro pensiero a tutto ciò che ci dice ancora di una civiltà remota e sepolta che per divenire civile, fu al tempo stesso carica di crudeltà, per le genti che travolse, per le vite che sommerse, spense, nella ri
cerca del colossale e del fastoso ».
« E così accostandoci alle cose che abbiamo toccate con l’animo restiamo più aperti alle esigenze che vorranno esprimerci coloro che le hanno custodite e intendono conservarle ».
« Dopo un preliminare esame, la Commis
sione che ho l’onore di presiedere, oggi ha ritenuto, accogliendo una mia proposta, utile e necessario un confronto diretto con voi nella consapevolezza che è qui, nella coscien
za sociale di una cittadinanza, che trova giu
stificazione una iniziativa di legge. Non sono infatti le normative e i decreti di vincolo, o gli appelli accorati che riusciranno ad arre
stare la minaccia dell’ulteriore degradamento dei centri storici dell’isola vostra, il cui tessu
to viario è fiancheggiato dagli splendidi pa
lazzi medioevali, dal tempio di Apollo o dalla fontana di Artemide. Un’isola che coglie nella sua area sacra il Duomo con le splendide colonne doriche della cella del Tempio di Atena e nella parte terminale, il castello Maniaee, uno dei più grandiosi capolavori dell’ingegneria greca. Un’isola per la quale la legge, deve intervenire come sbocco co
sciente, responsabile di tutti, come difesa da parte di tutti, di un bene culturale da sal
vare, da recuperare, nel quale si trovano preservati il patrimonio architettonico e il tessuto sociale, il loro rapporto con le nuove strutture urbane e territoriali ».
« L ’equilibrio umano, il restauro degli edi
fici, il ventaglio delle attività, il destino delle
3 Resoconti P a r la m en ta ri 1775 A s sem b le a P^egionale S icilia n a
: y i i Legislatura CDLX SEDUTA 9 Ap rile 1976
strade antiche sono tutti problemi che fanno
corpo, con il tema generale, si capisce, della
crestione dei ” centri storici ” ».
° « Tema che va affrontato come ricerca ed individuazione del ruolo che tali centri, e nella fattispecie quello particolare di Sira
cusa, possono assolvere nel contesto di un totale riequilibrio del territorio e della so
cietà ».
, Tema che implica, certamente, problemi molteplici e finalità concorrenti come:
— la conservazione e la valorizzazione del patrimonio di valore monumentale e di inte
resse storico ed ambientale;
— la ristrutturazione e la qualificazione dell’articolazione urbanistica, con particolare riferimento agli elementi di arredo urbano;
— la bonifica dei tessuti edilizi, che rive
stono particolare valore connettivo, neU’am- bito della più generale maglia urbanistica;
— la trasformazione e il rinnovamento degli elementi urbanistico-edilizi che non rivestono particolare interesse o che appaio
no non armonicamente inseriti nell’ambiente 0 che risultano gravemente deteriorati;
— la riqualificazione, anche economica e d’uso, da perseguirsi a mezzo di specifiche destinazioni o di incentivi speciali.
Su questi problemi, il dibattito, che ebbe a svilupparsi nell’aula consiliare di Siracusa, sottolineò, in definitiva, l’urgenza di una so
luzione legislativa.
Urgenza; giacché il problema dei centri storici, cioè il problema della loro conserva
zione fisica e della loro riqualificazione fun
zionale, riferito ad esigenze moderne e tra
sferito dal piano tecnico e scientifico a quello umano e civile, è una « scelta » che non può essere rimandata a domani. Domani non ci sarebbero più problemi di urbanistica ma, al loro posto, problemi di... archeologia.
Con motivazioni e presupposti propri, la tematica dell’incontro è stata, si può dire, un po’ quella della moderna pubblicistica sulla materia : dalla nostalgia per i luoghi, alla preoccupazione he interessi particolari pos
sano avere il sopravvento su quelli generali;
'ta una meccànica rigida, conservativa, alla rivendicazione gestionale da parte del Consi- glio comunale e del comitato di quartiere;
dal necessario collegamento del nuovo piano particolareggiato con gli strumenti urbani
stici adottati, alla precisione umana, ango
sciosa, di proposte che consentano non solo la sopravvivenza economica della popola
zione ma la definitiva stabilità in un tessuto riqualificato di prospettive sociali.
Conclusione: Questo progetto di legge che viene all’esame dei colleglli, sviluppato su queste piste di lavoro, è nato dal confronto delle tesi politiche e dalla giustificazione culturale, sostenuta con accorata passione dagli studiosi. Ci pare comunque doveroso, a questo punto, abbozzare alcune conside
razioni sulla priorità della scelta del centro storico di Siracusa, che risulta da questa pro
posta di legge.
Quanto al tipo di interventi, ce ne do
vrebbe essere uno preliminare; quello della eliminazione di tutti gli inserti, di tutti quei bubboni che si sono inseriti nel tessuto, cioè, di fatto, tutti gli inserti posteriori al 1860.
Emersa, dopo questa prima fase, la struttura originaria della città, ci sarà la possibilità dì graduare gli interventi secondo delle tec
niche che ormai sono state acquisite attra
verso esperienze condotte non semplicemen
te all’estero, ma anche in Italia.
La serie di interventi può andare dalla conservazione rigorosissima di un monu
mento in determinati casi ,e quando si è di fronte alle grandi architetture, sino _ (ed è il caso limite opposto) anche al possibile ab
battimento, non semplicemente di strutture esterne, ma anche di facciate che non rive
stano particolare interesse, purché, eviden
temente, l’opera di sostituzione, l’opera di ristrutturazione, avvenga con moduli ben precisi. Per esempio non siano alterati quelli che sono i due elementi portanti che carat
terizzano Ortigia, cioè gli allineamenti e in particolare i volumi, facendo massima atten
zione all’esclusione di materie che siano estra
nee alla città la quale è stata costruita, dal settimo secolo avanti Cristo sino al primo decennio dell’Ottocento, con la stupenda pie
tra calcarea del tavolato siracusano, che ha dato una patina d’oro a tutta l’urbanistica.
La prima funzione che l’Isola potrebbe avere è, a questo livello, quella propria dei centri storici; cioè una funzione culturale, nel significato più autentico e sociale del termine: insediare in Ortigia istituti di alta specializzazione; come già si è cominciato a