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Cod. 4S2B705 - MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI CRITICI DEL LITORALE MARINO DELL EMILIA-ROMAGNA - PROGETTONE 4

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LOTTO 1 – MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI CRITICI DEL LITORALE NELLE PROVINCE DI RIMINI, FORLÌ-CESENA E RAVENNA CON SABBIE

SOTTOMARINE DA AREE OFF-SHORE

€ 19.620.500,00

CUP E31B21004160002

PROGETTO ESECUTIVO

01

RELAZIONE GENERALE

GRUPPO DI PROGETTAZIONE

AGENZIA REGIONALE PER LA SICUREZZA TERRITORIALE E LA PROTEZIONE CIVILE

RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO Ing. Sanzio Sammarini (firmato digitalmente)

NOVEMBRE 2021

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 1/50 01. RELAZIONE GENERALE

INDICE

1. Premessa ... 3

1.1 Origine del finanziamento e programmazione dell’intervento ... 3

1.2 Iter amministrativo ... 3

2 Elaborati del progetto esecutivo ... 4

2.1 Elenco elaborati ... 4

2.2 Specifiche sull’assenza di elaborati previsti dal DPR 207/2010 ... 5

3 Descrizione del progetto ... 6

3.1 Obiettivi generali ... 6

3.2 Aree interessate dagli interventi ... 7

3.3 Criteri progettuali di riferimento generali ... 8

3.4 Descrizione degli interventi in progetto ... 9

3.5 Descrizione delle opere e modalità realizzative ... 9

3.5.1 Dettagli relativi alle attività di cantierizzazione ... 10

3.5.2 Requisiti e prestazioni minime richieste... 13

3.5.3 Modalità e prescrizioni per il dragaggio nell’area di prelievo P4 ... 14

3.5.4 Cronologia cantieri mobili e cronoprogramma generale di previsione dei lavori ... 17

3.6 Descrizione dell’area di prelievo off-shore ... 19

3.6.1 Caratterizzazione area off-shore e sedimenti ... 22

3.7 Descrizione dei siti di ripascimento e interventi previsti ... 25

3.7.1 Caratterizzazione dei sedimenti presenti nelle spiagge oggetto di intervento ... 34

4 Compatibilità ambientale degli interventi e coerenza con gli strumenti di pianificazione paesaggistica, territoriale, urbanistica e di settore ... 35

4.1 Sintesi sulla compatibilità e coerenza del progetto con gli strumenti di pianificazione paesaggistica, territoriale e urbanistica ... 35

4.2 Vincoli di tutela ambientale e vincoli operativi ... 35

4.2.1 Area di prelievo off-sohre ... 35

4.2.2 Aree di ripascimento ... 36

4.2.3 Siti di interesse comunitario (Rete Natura 2000) ... 42

4.3 Disponibilità delle aree ... 43

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 2/50 01. RELAZIONE GENERALE

4.4 Interferenze con le reti tecnologiche ... 43

4.4.1 Area di prelievo off-shore ... 43

4.4.2 Aree di ripascimento a terra ... 44

4.5 Verifica interferenze con altri progetti, piani, programmi o attività ... 44

4.6 Elenco delle procedure, delle autorizzazioni e dei pareri necessari per la realizzazione degli interventi in progetto ... 44

5 Impatti sull’ambiente ... 46

5.1 Sintesi degli impatti previsti ... 46

5.2 Misure di mitigazione e/o compensazione ... 47

5.2.1 Gestione del cantiere per la mitigazione degli impatti ... 47

6 Monitoraggio ambientale ... 49

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 3/50 01. RELAZIONE GENERALE

1. P REMESSA

Il presente documento costituisce la Relazione generale del progetto esecutivo COD. 4S2B705 - MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI CRITICI DEL LITORALE DELL’EMILIA-ROMAGNA - LOTTO 1 – MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI CRITICI DEL LITORALE NELLE PROVINCE DI RIMINI, FORLÌ-CESENA E RAVENNA CON SABBIE SOTTOMARINE DA AREE OFF-SHORE.

1.1 Origine del finanziamento e programmazione dell’intervento

Gli interventi in progetto sono finanziati dalla Regione Emilia-Romagna con le risorse derivanti dalla L.R.

9/2021 “Assestamento e prima variazione al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”

e disponibili sui capitoli del bilancio regionale U39350 e 39366 per un importo complessivo pari a € 22.920.500,00 e costituiscono un lotto funzionale del progetto unitario COD. 4S2B705 - MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI CRITICI DEL LITORALE DELL’EMILIA-ROMAGNA - PROGETTONE 4 programmato con Deliberazione della Giunta regionale 20 settembre 2021, n. 1460 e suddiviso in due distinti lotti funzionali in ragione delle differenti tecnologie previste per le modalità di intervento e del diverso iter di approvazione:

• il LOTTO 1 (in oggetto) per un importo complessivo di € 19.620.500,00, prevede il ripascimento di tratti di litorale delle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna mediante l’impiego di sabbie prelevate da depositi off-shore (distanza dalla costa circa 50 km).

• Il LOTTO 2, per un importo complessivo di € 3.300.000,00 prevede il ripascimento di tratti di litorale in erosione in comune di Comacchio (FE), in località Lido delle Nazioni e Lido di Pomposa.

Entrambi i lotti comprendono interventi che per obiettivi, caratteristiche generali e modalità realizzative si configurano, di fatto, come manutenzioni funzionali e ripristini di interventi già realizzati dalla Regione Emilia- Romagna (nel 2002, 2007 e 2016 quello con sabbie da giacimenti off-shore e nel 2003 quello con le sabbie litoranee di Lido degli Estensi) e che rientrano appieno nella strategia di difesa e manutenzione della costa perseguita dalla Regione Emilia-Romagna e definita nelle Linee guida per la Gestione Integrata della Zona Costiera (approvate con delibera del Consiglio Regionale n. 645 del 20 gennaio 2005) nonché indicata tra le azioni del Piano di Gestione per il Rischio Alluvioni (PGRA).

1.2 Iter amministrativo

Con Determina Dirigenziale n. 2669 del 03/08/2021 sono stati affidati l’incarico di progettazione e di Responsabile Unico del Procedimento.

Con Determina Dirigenziale n. 20463 del 03/11/2011 è stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo all’intero finanziamento (entrambi i lotti).

Con Determina Dirigenziale n. 17857 del 28/09/2021 rettificata con Determina n. 18274 del 05/10/2021 si è conclusa la procedura di verifica di assoggettabilità per il lotto 1, oggetto del presente progetto esecutivo, con determinazione di esclusione dalla procedura di VIA con prescrizioni (Allegato tecnico F del presente Progetto esecutivo).

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 4/50 01. RELAZIONE GENERALE

2 E LABORATI DEL PROGETTO ESECUTIVO

2.1 Elenco elaborati

Fanno parte del Progetto esecutivo COD. 4S2B705 - MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI CRITICI DEL LITORALE DELL’EMILIA-ROMAGNA - LOTTO 1 – MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI CRITICI DEL LITORALE NELLE PROVINCE DI RIMINI, FORLÌ-CESENA E RAVENNA CON SABBIE SOTTOMARINE DA AREE OFF-SHORE i seguenti elaborati:

01. RELAZIONE GENERALE 02. QUADRO ECONOMICO 03. RELAZIONE GEOLOGICA

04. DESCRIZIONE AREA DI PRELIEVO OFF-SHORE E CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTI 05. DESCRIZIONE AREE DI RIPASCIMENTO E CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTI 06. ELABORATI GRAFICI:

• 06.01 Area di prelievo off-shore (Area P4)

• 06.02 Sito di Misano adriatico

• 06.03 Sito di Riccione

• 06.03 Sito di Igea marina

• 06.03 Sito di Cesenatico

• 06.03 Sito di Milano marittima

• 06.03 Sito di Lido di Dante

• 06.03 Sito di Punta marina

07. CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DI ESECUZIONE LAVORI 08. STUDIO DI INCIDENZA AMBIENTALE

09. RELAZIONE PAESAGGISTICA

10. PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE 11. PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO 12. FASCICOLO SICUREZZA

13. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

14. ATTI AUTORIZZATIVI – PRESCRIZIONI IN FASE DI ESECUZIONE 15. ELENCO PREZZI UNITARI – ANALISI DEI PREZZI

16. COMPUTO METRICO ESTIMATIVO

17. QUADRO DI INCIDENZA DELLA MANODOPERA 18. SCHEMA DI CONTRATTO

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 5/50 01. RELAZIONE GENERALE

ALLEGATI TECNICI

A) Relazione specialistica Efficientamento e modalità di dragaggio B) Risultati analisi sui sedimenti

C) Risultati analisi comunità bentoniche D) Stato del litorale dell’Emilia-Romagna 2020 E) Risultati attività di monitoraggio Progettone 3

2.2 Specifiche sull’assenza di elaborati previsti dal DPR 207/2010

Rispetto a quanto previsto dal DPR 207/2010 all’art. 33 ed in particolare in merito all’elenco dei documenti di cui si compone il progetto esecutivo si specifica che:

c) non sono forniti ELABORATI GRAFICI RELATIVI A STRUTTURE, IMPIANTI, RIPRISTINO E MIGLIORAMENTO AMBIENTALE in quanto non pertinenti alle soluzioni progettuali adottate;

d) non sono forniti CALCOLI ESECUTIVI DELLE STRUTTURE in quanto il progetto non prevede strutture che richiedano calcoli esecutivi;

e) il progetto proposto si configura come intervento di manutenzione di precedenti interventi.

Pertanto, non si ritiene necessario produrre, tra i documenti del progetto esecutivo, un PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA;

m) gli interventi interessano esclusivamente aree appartenenti al pubblico Demanio Marittimo e sono finalizzati alla manutenzione del litorale mediante apporto di sabbie. Ai sensi dell’art. 34 del Codice della Navigazione (approvato con R.D. 30 marzo 1942, n. 327) è stata richiesta, al servizio regionale competente, la consegna delle aree interessate degli interventi e dalla cantierizzazione, tutte ricadenti nel PDM. Non è necessario, pertanto, alcun PIANO PARTICELLARE DI ESPROPRIO.

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3 D ESCRIZIONE DEL PROGETTO

3.1 Obiettivi generali

Con il progetto “MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI CRITICI DEL LITORALE NELLE PROVINCE DI RIMINI, FORLÌ- CESENA E RAVENNA CON SABBIE SOTTOMARINE DA AREE OFF-SHORE” si prevede la realizzazione di interventi di ripascimento su tratti di litorale marino in erosione, dislocati in diversi Comuni costieri della Romagna (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), mediante l’impiego di sabbie prelevate da giacimenti sottomarini off-shore.

L’intervento in progetto dà, così, concretezza alla strategia regionale di difesa della costa che individua nell’immissione periodica di materiale sedimentario da fonti esterne al sistema litoraneo, un’azione fondamentale per sopperire alla mancanza di apporto dalle foci fluviali e contribuire alla riduzione degli effetti dell’erosione e della subsidenza e alla conseguente messa in sicurezza del territorio costiero.

In coerenza con le Linee guida per la Gestione Integrata della Zona Costiera (GIZC) adottate dalla Regione Emilia Romagna con Delibera del Consiglio Regionale n. 645 del 20 gennaio 2005, con le Linee Guida per la Difesa della Costa dai fenomeni di Erosione e dagli effetti dei Cambiamenti climatici elaborate dal Tavolo Nazionale sull'Erosione Costiera MATTM-Regioni (2018) e sulla scorta delle precedenti esperienze di analoghi interventi (“Progettoni” 1, 2 e 3) già realizzati dalla Regione Emilia Romagna (2002, 2007 e 2016), scopo del presente progetto è quello di attuare un significativo potenziamento dell’efficienza del sistema spiaggia, quale primo elemento di difesa del territorio costiero, basato su un innalzamento della quota ed un ampliamento verso mare dell’arenile agendo direttamente, mediante apporto di sedimenti da fonti esterne al sistema fisiografico-funzionale, sul deficit sedimentario che affligge il litorale regionale con effetti negativi, particolarmente significativi, su alcuni tratti in termini di arretramento della linea di riva e predisposizione al rischio di ingressione marina su ampie superfici di territorio costiero.

Tra le cause principali che danno origine al fenomeno dell’erosione dei litorali sabbiosi come quelli dei litorali emiliano-romagnoli, infatti, vi sono la mancanza dell’apporto di sedimenti dalle foci fluviali (effetto del trend climatico su scala geologica e delle alterazioni dei processi di trasporto fluviale di natura antropica) e le alterazioni delle dinamiche di trasporto long-shore dei sedimenti determinate dalle opere costiere (moli aggettante, opere di difesa, ecc.).

Con l’intervento in progetto si intende sopperire, seppur parzialmente ed artificialmente, al deficit di alimentazione di sabbie che penalizza il sistema litoraneo costiero regionale, apportando “nuovo” materiale dall’esterno e ripristinando l’ampiezza e quota di spiaggia in tratti di costa particolarmente critici da un punto di vista dell’erosione costiera e del rischio di ingressione marina.

L’apporto di materiale sedimentari in specifici tratti di spiaggia, inoltre, è determinante in un’ottica di gestione sostenibile di litorali sabbiosi a forte vocazione turistica (quali quelli in esame), in quanto favorisce l’alimentazione naturale e progressiva di ampi tratti di litorale (compresi quelli sottoflutto che non beneficiano direttamente dei ripascimenti in progetto) con ampliamento della superficie utile a fini balneari e senza significativi effetti negativi.

Per tali motivi, risulta strategico favorire il ripascimento delle spiagge anche mediante una gestione attiva e sostenibile dei sedimenti disponibili nei giacimenti individuati al largo della costa regionale.

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In particolare, il ricorso alle sabbie degli accumuli sottomarini si motiva per:

• l’immissione nel sistema litoraneo di “nuova” sabbia, a compensazione delle perdite per erosione e subsidenza e del deficit di apporto sedimentario da parte dei corsi d’acqua;

• il basso impatto ambientale in corso di esecuzione sul litorale, sul territorio e sulla rete stradale, rispetto ad altre tecnologie e modalità di intervento;

• il beneficio all’economia turistica legato all’ampliamento e stabilizzazione (almeno sul breve-medio termine) di lunghi tratti porzioni di spiaggia.

3.2 Aree interessate dagli interventi

Le aree di intervento interessano alcuni tratti di spiaggia appartenente al pubblico demanio marittimo lungo la fascia costiera romagnola nei comuni di Misano Adriatico, Riccione, Bellaria-Igea Marina (provincia di Rimini), Cesenatico (Provincia di Forlì-Cesena), Cervia e Ravenna (provincia di Ravenna) oltre ad una porzione di mare (fondali marini a circa 30 Mn dalla costa, in ZEE), posta al largo di Ravenna in prossimità della Midline del mare Adriatico. Per i dettagli descrittivi delle aree di intervento si rimanda al successivo paragrafo 3.6 e agli elaborati progettuali 04 e 05.

Figura 1 – Aree di intervento. Con la stella gialla è indicata la localizzazione dell’Area P4, area off-shore di prelievo delle sabbie dal giacimento sottomarino RER_C1. In rosso le località in cui si trovano le spiagge oggetto di ripascimento

GIACIMENTO OFF-SHORE

AREA C

PUNTA MARINA

LIDO DI DANTE

MILANO MARITTIMA

CESENATICO PONENTE

IGEA MARINA

RICCIONE MISANO

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3.3 Criteri progettuali di riferimento generali

I criteri per la definizione, nelle varie fasi progettuali, degli interventi previsti fanno riferimento alle precedenti esperienze di intervento e considerano le indicazioni/prescrizioni emerse nella fase di VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (SCREENING) (ART. 10, L.R. 4/2018) conclusa con Determina1 di esclusione da ulteriore procedura di VIA e le determinazioni degli enti competenti al rilascio di parere, assensi, autorizzazioni e nulla osta necessari per l’approvazione ed esecuzione delle opere.

I criteri progettuali sono così riassumibili:

▪ perseguire l’obiettivo di ampliare la superficie ed innalzare la quota di spiaggia emersa e dei fondali delle spiagge nei tratti in forte erosione per ridurre il deficit di alimentazione sedimentaria che interessa gran parte del litorale regionale e contrastare il rischio di ingressione marina;

▪ selezionare i siti di ripascimento considerando la probabile evoluzione morfologica e la progressiva alimentazione dei paraggi sottoflutto;

▪ prevedere volumi minimi per tratto atti a garantire in 4-5 anni la durata media dell’intervento;

▪ definire interventi che prevedano un ripascimento unitario di almeno circa 90-100 mc/m di sabbia;

l’esperienza acquisita negli ultimi decenni in campo nazionale e internazionale dimostra infatti che l’efficacia della tecnica di ripascimento migliora con l’aumentare dei volumi unitari apportati;

• definire modalità operative tese ad ottimizzare lo sfruttamento della risorsa sabbia presente nei giacimenti sottomarini off-shore;

• garantire un “franco” di almeno 0,5 m tra la quota di massimo escavo e il pavimento sabbioso nelle aree di prelievo al largo al fine di non asportare interamente la copertura sabbiosa e lasciare scoperto il substrato evitando così il rischio di alterazione dei fondali che potrebbero determinare conseguenze in termini di modificazione della comunità bentonica associata;

• operare al di fuori della stagione balneare, ai fini della sicurezza e della piena operatività del cantiere;

• ridurre le interazioni e i potenziali impatti con le specie animali di interesse conservazionistico (in particolare avifauna) che utilizzano alcuni tratti di litorale per l’attività riproduttiva, definendo una attenta programmazione delle operazioni di cantiere;

• escludere alterazioni dei residui di dune naturali ancora localmente presenti su alcuni tratti di litorale;

• contenere gli impatti percettivi dovuti alla diversa colorazione delle sabbie sottomarine, prevedendo, laddove possibile, un preventivo accumulo della sabbia esistente e il successivo stendimento sulle sabbie sottomarine refluite.

Il Progetto esecutivo si conforma, quindi, alle previsioni progettuali del Progetto Definitivo, producendo i necessari adeguamenti determinati a seguito delle determinazioni (pareri, assensi, nulla osta, autorizzazioni)

1 Determinazione del Responsabile del Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale n. 17857 del 28/09/2021 rettificata con Determina n. 18274 del 05/10/2021

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rilasciate dagli Enti competenti nell’ambito della Conferenza dei Servizi decisoria appositamente indetta dal Responsabile Unico del Procedimento.

3.4 Descrizione degli interventi in progetto

Il progetto qui presentato rappresenta la quarta “edizione” di interventi di ripascimento dei litorali in erosione mediante utilizzo di sabbie provenienti da giacimenti off-shore realizzati dalla Regione Emilia- Romagna a partire dal 2002 (Progettone 1) e ripetuti nel 2007 (Progettone 2) e 2016 (Progettone 3).

L’esperienza maturata in questo ventennio, associata ad un attento monitoraggio e verifica di efficacia degli interventi, ha via via perfezionato le fasi di programmazione, progettazioni ed esecuzione delle opere che rivestono un ruolo fondamentale nella strategia regionale di difesa del territorio costiero.

Sulla scorta delle precedenti esperienze, l’intervento, che si configura come una manutenzione dei precedenti, si occuperà della messa in sicurezza di questi tratti particolarmente critici, per un’estensione complessiva di circa 11 km di litorale interessato da erosione, subsidenza e rischio di ingressione marina.

Inoltre, per le condizioni locali di dinamica litoranea, il beneficio dato da questi importanti apporti di sabbia in questi siti grazie al trasporto solido litoraneo è atteso nel breve e medio periodo, anche nei tratti di costa limitrofi complessivamente per altrettanti stimati chilometri, come i dati registrati e le passate esperienze suggeriscono.

Gli elementi conoscitivi di riferimento per la progettazione del quarto intervento (Progettone 4) sono relativi, quindi, a quanto finora prodotto dall’intero sistema regionale che si occupa di difesa costiera (Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, ARPAE Emilia Romagna, CNR-ISMAR), quale esito delle attività di studio, indagini e di monitoraggio dei precedenti interventi (Progettoni 1, 2 e 3).

Di tali attività si dà conto in vari passaggi della presente relazione. Per specifici approfondimenti si rimanda agli specifici elaborati progettuali: 04. Descrizione area di prelievo off-shore e caratterizzazione sedimenti e 05. Descrizione aree di ripascimento e caratterizzazione sedimenti.

3.5 Descrizione delle opere e modalità realizzative

L'intervento in progetto può essere sinteticamente suddiviso nelle seguenti fasi operative:

A. Allestimento dei cantieri, realizzazione opere provvisionali e rilievi e indagini preliminari. Questa fase prevede:

1. l’allestimento delle aree di cantiere con le baracche, le recinzioni e i servizi necessari;

2. la verifica preventiva della presenza di ordigni bellici nell’area di dragaggio off-shore (area P4);

3. l’accumulo preventivo di sabbie in posto, sottoforma di cordone parallelo alla linea di riva, da realizzare nei siti oggetto di ripascimento ad eccezione della spiaggia di Lido di Dante e delle spiagge in cui tale operazione sia già stata effettuata ai fini della protezione degli stabilimenti e delle infrastrutture costiere;

4. l’assemblaggio e collaudo di due tubazioni di refluimento (SINKER LINE), mediante fornitura, saldatura e/o flangiatura di verghe di tubo in acciaio fino a comporre una condotta di lunghezza tale da consentire di collegare la draga, nella posizione a mare con fondale tale da consentire il necessario pescaggio, alla costa nei diversi tratti di spiaggia oggetto di ripascimento (si rimanda agli elaborati grafici per la valutazione delle batimetrie dei fondali antistanti i diversi tratti di costa oggetto di intervento). La lunghezza e il diametro della condotta dipendono, quindi, dal pescaggio delle draghe

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che l’appaltatore metterà “in campo”. A tal proposito le caratteristiche batimetriche dei fondali antistanti i siti oggetto di intervento, come definite con gli ultimi rilievi disponibili, sono riportate negli elaborati grafici del progetto.

L’area di assemblaggio delle sinker line, richiedendo tale operazione un’area sgombra da impedimenti e accessibile via mare (quindi libera da opere di difesa emerse), è individuata, in analogia con le precedenti esperienze, nel tratto litorale a sud del porto di Riccione in area di Pubblico Demanio Marittimo già in disponibilità dell’amministrazione;

5. trasporto in galleggiamento, via mare, della/e tubazione/i assemblate verso le aree interessate dagli interventi e posa sul fondale; i manufatti potenzialmente interferenti con la posa delle sinker line (scogliere o altre strutture parallele alla linea di riva) sono evidenziati negli elaborati grafici del progetto;

6. i rilievi topobatimetrici delle spiagge oggetto di intervento per la verifica dello stato di fatto, l’eventuale ridefinizione dei profili progettuali e la definizione della “prima pianta”;

B. Dragaggio e refluimento per il ripascimento di tratti di litorale in erosione. Questa fase prevede:

1. dragaggio delle sabbie presso l’area off-shore appositamente individuata al largo della costa regionale (Area P4, cfr. elaborato 04) mediante draghe autocaricanti e refluenti di capacità di stivaggio minima pari a 6.000 mc e capacità di prelievo da fondali fino ad almeno -45 m;

2. navigazione dall’area P4 per trasporto della sabbia prelevata e avvicinamento alle spiagge oggetto di intervento (7 località, cfr. elaborati grafici);

3. aggancio della sinker line e refluimento a terra del materiale dragato, mediante tubazioni collegate alla condotta principale di refluimento in avanzamento o arretramento;

4. distribuzione e sistemazione del materiale refluito sulla spiaggia, secondo i profili progettuali (cfr.

elaborati grafici), mediante mezzi meccanici (DOZER di potenza pari ad almeno 149 kW);

Al termine dell’intervento su ciascuna spiaggia si provvederà al salpamento della sinker line, alla sua messa in galleggiamento (insufflando aria nella tubazione si svuota dall’acqua) e al trasporto via mare per il refluimento e ripascimento della successiva spiaggia.

C. Rilievi topobatimetrici per la contabilizzazione dei lavori:

1. Ai fini della contabilizzazione dei lavori si procederà tramite confronto di rilievi topobatmetrici di prima e seconda pianta nelle aree oggetto di ripascimento, effettuati dalla ditta in contradditorio con la D.L.., come specificato nel Capitolato Speciale d’Appalto;

D. Smantellamento opere provvisionali e ripristino delle aree di cantiere. Questa fase prevede:

1. su ciascuna delle aree di intervento, alla fine dei lavori di ripascimentio e riprofilatura, si dovrà provvedere alla smobilitazione del cantiere e ripristino dei luoghi;

2. al termine dei lavori di dragaggio e ripascimento si dovrà procedere allo smantellamento di tutte le opere provvisionali line.

3.5.1 Dettagli relativi alle attività di cantierizzazione Le attività di cantierizzazione delle opere in progetto prevedono:

• L’approntamento nell’area già individuata lungo il tratto di spiaggia a sud del porto di Riccione (cfr.

elaborati grafici) del cantiere per la realizzazione di due condotte (SINKER LINE). Questo tratto di spiaggia (appartenente al pubblico demanio marittimo) dispone di un comodo accesso dalla strada

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litoranea, all’altezza della ex Colonia ENEL che garantisce la possibilità di ingresso ai mezzi di trasporto delle verghe di tubo per la formazione della/e condotta/e. La costruzione del SINKER LINE prevede la cianfrinatura (preparazione dei bordi) e saldatura delle verghe di tubazione, procedendo in avanzamento lineare lungo la spiaggia. Le operazioni di cianfrinatura e saldatura avverranno in aree definite, provvedendo alla copertura dell’arenile con tappeti in geotessuto in modo da facilitare la raccolta degli sfridi di acciaio e il loro smaltimento al termine delle operazioni;

• il dragaggio dell’area off-shore mediante mezzi dotati di sistema dragante con braccio estensibile in grado di raggiungere la profondità del fondale (circa 40 m); il dragaggio avverrà con strisciate di prelievo tra loro parallele, assicurandosi di raggiungere una profondità di prelievo omogenea, nel rispetto delle indicazioni di tutela di un franco di sicurezza di almeno 50 cm di materiale sabbioso senza raggiungere in alcun modo gli strati pelitici sottostanti e comunque secondo quanto previsto al paragrafo 3.5.3;

• il refluimento nelle aree di ripascimento (7 siti): qui il materiale refluito attraverso la SINKER LINE e le tubazioni di raccordo a terra sarà riprofilato secondo le sezioni di progetto (cfr. elaborati grafici), da mezzi meccanici (Dozer di potenza pari ad almeno 149 kW), prevedendo il perfetto raccordo morfologico tra le aree di intervento e quelle limitrofe;

• lo smantellamento delle SINKER LINE (da realizzare su area con idonee caratteristiche dimensionali e accessibilità). L’area utile per la smobilitazione delle sinker line è individuata presso gli spazi (banchine) del porto di Ravenna gestiti dall’Autorità portuale che ha confermato la fattibilità in tal senso. Rimane onere dell’appaltatore definire con l’Autorità portuale gli accordi tecnici ed economici per la realizzazione di tale attività. L’appaltatore potrà, altresì, individuare e proporre, in fase di presentazione dell’offerta (OEV) ovvero in fase esecutiva (previa accettazione della D.L.), ulteriori diverse soluzioni purché compatibili con i vincoli esistenti e ottenendo, se del caso, le necessarie autorizzazioni senza che ciò possa determinare alcun onere per l’amministrazione.

Figura 2 – Area di cantiere per la formazione della/e sinker line

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Figura 3 - Sinker line sulla spiaggia di Riccione prima del varo durante il Progettone 3

Figura 4 – Varo della sinker line dalla spiaggia di Riccione, durante il Progettone 3

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Figura 5 – Fase di refluimento (sito di ripascimento di Punta Marina) in occasione del Progettone 3

3.5.2 Requisiti e prestazioni minime richieste

Gli interventi in progetto dovranno essere completati entro l’avvio della stagione balneare, pertanto in una finestra temporale piuttosto ristretta.

La cronologia di intervento programmata in fase progettuale per corrispondere alle esigenze di tutela delle specie potenzialmente nidificanti nelle aree protette di Lido di Dante e Milano marittima prevede di anticipare le operazioni di refluimento in questi siti.

Al fine di avere la necessaria garanzia di completare le opere nei tempi previsti e valutata la fattibilità di un ciclo produttivo con 3 refluimenti/24 ore si sono definite le seguenti prestazioni minime che l’appaltatore dovrà obbligatoriamente garantire:

• produzione media giornaliera maggiore/uguale a, complessivi, 20.000 mc/giorno;

• rilievi di prima e seconda pianta effettuati in contradditorio con la Direzione Lavori per la contabilizzazione delle opere, a distanza massima di 5 giorni dall’inizio/fine delle attività di ripascimento per ciascun cantiere;

• rilievo multibeam di prima e seconda pianta dell’area di prelievo off-shore Area P4;

• impiego di mezzi terrestri per la profilatura dei materiali di adeguata potenza.

Tali prestazioni minime sono state poi valutate, ai fini della definizione dei tempi e del programma dei lavori, secondo il seguente modello organizzativo:

• Due gruppi produttivi distinti ed autonomi, ciascuno composto da: 1 sinker line + 1 draga aspirante/refluente + mezzi terrestri per regolarizzazione del refluimento secondo i profili di progetto (previsti 5 mezzi meccanici – 3 ruspe, 1 escavatore, 1 pala - di potenza > 148 kw per ogni gruppo cantiere);

• ciclo produttivo: h24.

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3.5.3 Modalità e prescrizioni per il dragaggio nell’area di prelievo P4

Al fine di preservare le caratteristiche tessiturali del fondale nell’area di prelievo P4 e, quindi, favorire la ricolonizzazione da parte della fauna bentonica al temine dei lavori, le modalità di dragaggio dovranno garantire il mantenimento di un franco di almeno 0,5 m rispetto agli strati pelitici sottostanti al deposito sabbioso. Nella Figura 6 sono rappresentati gli spessori del giacimento all’interno dell’area di dragaggio individuata (P4), epurati dei 50 cm di ‘rispetto’, che rappresenta il substrato sabbioso che deve essere lasciato inalterato al fine di garantire il ripopolamento bentonico post-intervento.

Come si evince dall’immagine lo spessore sfruttabile oscilla tra i 0,5 e i 3,6 m, poiché, come descritto nella relazione CNR-ISMAR, la base del deposito è irregolare a causa delle geometrie dei depositi trasgressivi preesistenti e della presenza di alcune forme canalizzate, elementi che hanno influenzato l’accumulo della porzione sabbiosa e la sua preservazione. Ciò rende il deposito particolarmente articolato e complesso per le operazioni di dragaggio.

Figura 6 - Spessori di sabbia (classificati in classi con un range di 20 cm) già filtrati dei 50 cm di sabbie che si assume debbano essere lasciate inalterate alla base dello scavo (spessore di rispetto)

3.5.3.1 Zonazione e profondità di dragaggio

Al fine di garantire lo sfruttamento ottimale del giacimento, l’area è stata suddivisa in sub-zone da 1 a 4 (Figura 7a) alle quali è stata assegnata una “profondità di dragaggio ottimale” (Figura 7b).

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a) b)

Figura 7 - Sub-zone e profondità di dragaggio assegnate

3.5.3.2 Indicazioni operative per il dragaggio in P4 - sintesi

L’area di prelievo proposta per il Progettone 4 (P4) dispone di un volume di sabbia utile pari a 2.990.651m3, quindi ampiamente superiore al volume di dragaggio richiesto che è pari a 1.090.000 m3 (ovvero circa il 37%

del volume utile).

La delimitazione di un’area più ampia è necessaria sia per assicurare uno spazio di manovra adeguato in relazione al tipo di draghe che verranno utilizzate, ma anche per poter garantire un margine di ‘sedimento utile’ da apportare ai 7 siti di ripascimento, nel caso si presentasse la necessità in fase esecutiva.

Proprio per queste ragioni si rende necessario stabilire una priorità di sfruttamento delle sub-aree sopra elencate, anche al fine di preservare alcune zone per un successivo utilizzo.

Subz-one Profondità dragaggio note

1 2 metri Fino a 2.4 m nelle aree blu in fig. 6b

2 1,6 metri

3 1,2 metri

4 fino a 0,8 metri 0,4 m in area rossa

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 16/50 01. RELAZIONE GENERALE

Prima di avviare le operazioni di dragaggio, l’appaltatore dovrà, quindi, di predisporre un piano di coltivazione coerente con le indicazioni proposte, da condividere con la DL. Qualsiasi variazione a tale piano dovrà essere ulteriormente avvallata dalla DL sulla base dei seguenti principi:

1. Concentrare il dragaggio nelle sub-zone con priorità alta (Figura 8 -verde), utilizzando quelle in priorità bassa solo se realmente necessario. Si sottolinea, infatti, che la sola area in priorità di scavo alta contiene un volume di sedimento utile superiore a 1.900.000 m3.

2. Effettuare strisciate di prelievo parallele, partendo parallelamente al bordo nord-ovest del corridoio di dragaggio, assicurandosi di raggiungere una profondità di prelievo omogenea, nel rispetto delle indicazioni di approfondimento fornite per le singole sub-aree.

3. Il settore nord ovest dell’area di scavo, già parzialmente interessato da un blando dragaggio in occasione dei progettoni del 2007 e 2002 (Figura 8), dovrà essere dragato ortogonalmente alla direzione dei rilevati morfologici in modo da produrre una livellazione degli stessi.

Figura 8 - Priorità di dragaggio e area da ri-dragare lungo il perimetro nord-ovest di P4_C1

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 17/50 01. RELAZIONE GENERALE

3.5.4 Cronologia cantieri mobili e cronoprogramma generale di previsione dei lavori

Per la complessiva realizzazione degli interventi si prevedono necessari 120 giorni utili consecutivi a far data dalla consegna dei lavori, comprese le fasi di allestimento delle sinker line, dragaggio e ripascimento, rilievi di prima e seconda pianta e disallestimento delle tubazioni.

In merito al programma di esecuzione dei lavori si ritiene opportuno evidenziare i vincoli temporali derivanti dalle prescrizioni impartite in fase autorizzativa:

1. Divieto di esecuzione dei lavori durante la stagione balneare come definita da specifica ordinanza balneare - al momento non emanata (indicativamente dall’ultimo fine settimana di maggio fino all’ultimo fine settimana di settembre). In caso di necessità di completamento di alcune lavorazioni potrà essere richiesta specifica deroga temporale agli enti competenti.

2. Divieto di esecuzione dei lavori nell’area di Lido di Dante durante il periodo della nidificazione (dal 15 marzo al 15 agosto) a tutela delle specie di interesse conservazionistico che potrebbero utilizzare l’arenile per la formazione dei nidi. Il danno maggiore, ai fini della tutela delle popolazioni ornitiche di interesse conservazionistico, è rappresentato dall’insuccesso riproduttivo che potrebbe determinarsi per danneggiamento/abbandono dei nidi e dei pulli in caso di attività riproduttiva già avviata prima dell’inizio delle lavorazioni in progetto. Per ridurre tale rischio è opportuno disincentivare precocemente (da metà febbraio) l’insediamento delle coppie nell’area che sarà interessata dai lavori di ripascimento (provvedendo alla rapida e immediata cantierizzazione dell’area), consentendo così alle coppie di individuare in aree limitrofe (ugualmente idonee) i siti utili al pieno compimento della fase riproduttiva e di crescita dei pulli. Pertanto, il litorale di Lido di Dante dovrà essere il primo sito di intervento. In ogni caso, prima dell’avvio del cantiere in quest’area, si dovrà verificare la eventuale presenza di nidificazioni in atto e, se del caso, condividere con gli Enti preposti gli opportuni accorgimenti a tutela delle specie ornitiche di interesse conservazionistico.

3. Per motivi analoghi a quelli sopra riportati si dovrà procedere con il ripascimento a Milano marittima, subito dopo quello di Lido di Dante.

Il cronoprogramma previsionale di esecuzione che consegue ai criteri progettuali e alle prestazioni esecutive sopra richiamati è riportato nella seguente tabella.

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Tabella 1 – Cronoprogramma previsionale per l’esecuzione delle opere in progetto.

CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE

CRONOPROGRAMMA GIORNI 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 115 120

Allestimento cantiere per assemblaggio sinker line (località Riccione sud)

Assemblaggio sinker line (località Riccione sud)

Rilievi di prima pianta e verifica presenza ordigni bellici area di prelievo off-shore

Ripascimento Misano (RN) 185.000 mc

Ripascimento Riccione (RN) 175.000 mc

Ripascimento Igea Marina (RN) 115.000 mc

Ripascimento Cesenatico (FC) 105.000 mc

Ripascimento Milano Marittima (RA) 170.000 mc

Ripascimento Lido di Dante (RA) 130.000 mc

Ripascimento Punta Marina (RA) 200.000 mc

Rilievi seconda pianta area di prelievo off-shore

Disassemblaggio tubazioni – Chiusura cantieri

Progressione economica appalto € 1.804.383,65 € 4.233.361,63 € 9.160.716,98 € 13.535.877,36 € 14.990.264,15

Legenda:

Approntamenti (allestimento/disallestimento cantieri, rilievi topobatimetrici) Assemblaggio sinker line ( S.L. 1; S.L. 2)

Ripascimento con Gruppo operativo 1 (Draga 1 + S.L. 1 + mezzi terrestri) Ripascimento con Gruppo operativo 2 (Draga 2 + S.L. 2 + mezzi terrestri)

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 19/50 01. RELAZIONE GENERALE

3.6 Descrizione dell’area di prelievo off-shore

L’individuazione delle aree di prelievo dai depositi sabbiosi sottomarini è resa possibile grazie alle conoscenze derivanti dalle attività di ricerca portata avanti negli ultimi decenni prima da IDROSER-ARPA e poi dal CNR- ISMAR. Le indagini attraverso metodi indiretti (dati geofisici quali profili sismo-acustici ad altissima risoluzione) e diretti (dati geognostici, come i vibrocarotaggi) hanno permesso di individuare i depositi sabbiosi con le migliori caratteristiche sia tessiturali che areali, che possono essere utili ai fini del prelievo di materiali idonei al ripascimento delle spiagge in erosione.

Il sistema di conoscenze acquisito nel tempo, e continuamente aggiornato, è stato organizzato nell’ambito di una collaborazione tra il CNR-ISMAR e il SGSS della Regione Emilia-Romagna in un Sistema Informativo digitale denominato IN-Sand, appositamente dedicato alla gestione dei dati relativi ai depositi di sabbie sottomarine offshore.

Sulla piattaforma continentale nord adriatica, al largo della costa emiliano-romagnola, ad oggi, sono stati individuati 6 giacimenti sabbiosi sottomarini: A, A1, B, C1, C2, C3 e un esteso corpo siltoso-sabbioso H (Regione Emilia-Romagna “Ricerca di depositi sabbiosi in adriatico e stima dei volumi disponibili - 7a campagna, 2009). Queste fonti di sabbia offshore rappresentano una risorsa non rinnovabile, destinata a terminare, che quindi deve essere utilizzata secondo un modello di gestione sostenibile.

Complessivamente è stata stimata la presenza di circa 195 milioni di m3 di sabbia, nei primi 6 giacimenti, e di altri circa 195 milioni di m3 di silt sabbioso nel deposito H.

A queste cifre complessive va sottratta una porzione di materiale che per i motivi di seguito descritti non potrà essere utilizzata. Risulta, infatti, necessario lasciare uno strato di sabbia di rispetto alla base del giacimento, in modo da evitare l’asportazione delle peliti sottostanti, sia per questioni ambientali sia per questioni pratiche legate al fatto che lo sversamento di argille sulla spiaggia rischierebbe di arrecare danni economici non trascurabili. L’orientamento in campo scientifico è quello di lasciare uno spessore minimo di 50 cm che è in grado di garantire, come dimostrato dai monitoraggi dei precedenti interventi, un rapido ripristino delle comunità bentoniche e il mantenimento delle caratteristiche tessiturali alla base del loro habitat.

In base a tale limite di riferimento, il volume di sabbia utilizzabile ammonterebbe a circa 120 milioni di m3 e quello di silt a circa 100 milioni di m3. A tali valori va poi sottratto il volume di materiale non estraibile per motivi di sicurezza perché collocato nelle fasce di rispetto delle pipeline in corrispondenza delle quali sono vietate tutte le attività scavo. Attualmente, l’unico giacimento attraversato da una di queste condotte è il più settentrionale: il corpo sabbioso A. Altre due pipeline si limitano a passare nelle immediate vicinanze dei giacimenti A1 e H.

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 20/50 01. RELAZIONE GENERALE

Figura 9 - Ubicazione dei depositi sabbiosi sottomarini al largo della Regione Emilia-Romagna.

Nelle precedenti esperienze di impiego di sabbie dai depositi off-shore, le area di prelievo sono state l’area C1 (nel 2002, 2007 e 2016) e, in minor misura, l’area A0 (2007).

In base alle conoscenze acquisite, alla disponibilità di campioni utili per la caratterizzazione di dettaglio dell’area di prelievo, nonché a valutazioni relative all’ottimizzazione dello sfruttamento dei giacimenti, l'area di prelievo al largo più idonea per la realizzazione del Progettone 4 è stata individuata all'interno del dosso C1 (Area C), già oggetto di precedenti prelievi nel 2002 (progettone 1), nel 2007 (Progettone 2) e nel 2016 (Progettone 3) come in .

Le caratteristiche principali del dosso C1 sono:

▪ Baricentro area di prelievo C1 (WGS84 gg.ppddd) C1: lat. 44.2838 – long. 13.0144

▪ lunghezza: 12 km;

▪ larghezza: 3 km;

▪ spessore della sabbia affiorante: 3m;

▪ profondità della cresta: 39 m;

▪ distanza dalla costa: 30 Mn;

▪ granulometria della sabbia: 0,17-0,18 mm;

Area C1 Area C2

Area C3 Area A0

Area H

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 21/50 01. RELAZIONE GENERALE

▪ percentuale della sabbia: 96%;

▪ copertura di materiale fine: assente.

Nel dosso C1, infatti, risulta ancora disponibile un significativo volume di sabbie:

• Dalle creste presenti nelle aree già oggetto di prelievo prodotte dalle tracce di prelievo dei dragaggi (in particolare in occasione dei prelievi del 2002 e del 2007 si è verificata una scarsa efficienza di sfruttamento, inferiore al 30% della capacità dell’area).

• Aree residue non ancora oggetto di dragaggio.

Al fine di ottimizzare lo sfruttamento della risorsa si ritiene opportuno tornare nelle aree non ancora sfruttate del deposito C1, grazie alla precisa conoscenza degli spessori disponibili residuali.

L’area di prelievo per il Progettone (area P4) individuata all’interno del dosso RER C1 è riportata nella seguente Figura 10.

Le coordinate dei vertici del poligono P4 sono riportate nella seguente Tabella 2.

La superficie complessiva è pari a 1.794.900 m2.

Tabella 2 – Vertici area di prelievo P4 – coordinate in WGS84

vertice Lat dd.xx Long dd.xx lat ddmm.xx long ddmm.xx

1 44,45611445 13,01105302 4427,36686707 1300,66318115

2 44,46214808 13,00135469 4427,72888476 1300,08128144

3 44,46526522 13,00563837 4427,91591295 1300,33830224

4 44,46424619 13,00733484 4427,85477141 1300,44009030

5 44,46503057 13,01146763 4427,90183415 1300,68805767

6 44,47116165 13,02031731 4428,26969890 1301,21903846

7 44,47344475 13,02228309 4428,40668472 1301,33698527

8 44,47730179 13,02724518 4428,63810721 1301,63471083

9 44,47554825 13,03034238 4428,53289511 1301,82054293

10 44,47295231 13,02725922 4428,37713858 1301,63555326

11 44,47157505 13,02952690 4428,29450315 1301,77161372

coordinate in WGS 84

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Figura 10 – Dosso C1. Area di prelievo off-shore Progettone 4 (area P4)

La descrizione di dettaglio dell’area ricadente nel dosso C1, deputata al prelievo del volume necessario per gli interventi di ripascimento previsti dal presente progetto, e le modalità con cui si è giunti alla sua individuazione è stato oggetto di un apposito incarico affidato al CNR-ISMAR i cui risultati sono sintetizzati nell’elaborato di progetto 03 “Individuazione area di prelievo off-shore e caratterizzazione sedimenti” e integralmente riportati nell’allegato tecnico A “Individuazione area di dragaggio off-shore”, a cura di CNR- ISMAR.

3.6.1 Caratterizzazione area off-shore e sedimenti

Con l’entrata in vigora del “Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini” avvenuta con DM 173/2016 si è finalmente messo un punto fermo per la caratterizzazione dei materiali da destinare, anche a fini di ripascimento, ottenuti a seguito di dragaggio e/o movimentazione dei fondali marini.

Il percorso di caratterizzazione definito dal Regolamento è sintetizzato nello schema sotto riportato.

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Figura 11 - Quadro generale per la caratterizzazione, classificazione e gestione dei materiali previsto dall’allegato tecnico al DM 173/2016

Come si può osservare nella Figura 11 lo schema non prevede, tra le casistiche possibili, l’impiego di materiali provenienti da giacimenti relitti per l’impiego in interventi di ripascimento.

In mancanza di un preciso protocollo di caratterizzazione finalizzato alla valutazione di idoneità all’impiego delle sabbie disponibili nei giacimenti relitti, si è deciso di operare sulla scorta di quanto già fatto in occasione del “Progettone3” (nel 2015) per la caratterizzazione dei sedimenti nell’area di prelievo, tenendo in considerazione l’ampio quadro conoscitivo disponibile in merito alle caratteristiche dei sedimenti nel dosso C1.

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 24/50 01. RELAZIONE GENERALE

Figura 12 – Planimetria dosso C1 con strati informativi desunti dal data base IN-SAND (carotaggi, rilievo batimetrico multibeam di dettaglio, aree già oggetto di prelievo) e individuazione dei punti di prelievo di campioni per la caratterizzazione dell’area di prelievo per il P4

Per l’area sono disponibili, infatti, i risultati di una serie di indagini granulometriche, chimiche ed ecotossicologiche che hanno interessato gli strati superficiali e profondi del dosso C1 oltre alla descrizione delle caratteristiche delle popolazioni degli organismi bentonici (macrozoobenthos) e del popolamento ittico demersale. Per la consultazione dei dati relativi a tali indagini si rimanda all’allegato tecnico E) “Risultati monitoraggio Progettone 3”.

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 25/50 01. RELAZIONE GENERALE

Sulla base del presupposto che le caratteristiche dei sedimenti negli stati più profondi dell’area off-shore non si siano modificate negli ultimi anni e con un approccio teso alla valorizzazione dell’importante banca dati a disposizione si è ritenuto opportuno procedere ad integrare ed aggiornare le informazioni disponibili limitatamente alle caratteristiche granulometriche ed ecotossicologiche dei sedimenti superficiali.

A tale scopo è stato affidato ad ARPAE Emilia-Romagna un incarico per l’esecuzione di attività di prelievo e analisi granulometriche ed ecotossicologiche su n. 5 campioni superficiali di sedimento prelevati all’interno dell’area di escavo (vedi Figura 12).

Le risultanze di tali attività sono riassunte nell’elaborato di progetto 04 “Descrizione area di prelievo off- shore e caratterizzazione sedimenti” e dettagliate nell’elaborato:

• Allegato tecnico C “Caratterizzazione dei sedimenti delle spiagge oggetto di ripascimento (area romagna) e dell’area off-shore”, a cura di ARPAE Emilia-Romagna che dà conto della sostanziale compatibilità dell’impiego dei sedimenti presenti nell’area off-shore denominata P4, ai fini del loro impiego in interventi di ripascimento dei litorali nei siti individuati in progetto.

3.7 Descrizione dei siti di ripascimento e interventi previsti

L’elenco dei siti di ripascimento è riportato nella seguente Tabella 3 mentre la precisa delimitazione e rappresentazione è disponibile consultando gli allegati elaborati grafici.

Prov. Comune Località

Lunghezza tratto

interessato m

Apporto di sabbia m3

Volume medio m3/m

Macrocella

RN Misano

Adriatico Misano sud 1.680 185.000 110 M1

RN Riccione Riccione terme 1.500 175.000 117 M1

RN

Bellaria- Igea Marina

Igea Marina 1.500 115.000 77 M2

FC Cesenatico Cesenatico ponente 1.000 105.000 105 M3

RA Cervia Milano Marittima nord 1.410 170.000 121 M3

RA Ravenna Lido di Dante sud 1.450 130.000 90 M4

RA Ravenna Punta Marina 2.500 200.000 80 M4

TOTALE 11.040 1.080.000 100 /

Tabella 3 – Siti di ripascimento e caratteristiche degli interventi

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 26/50 01. RELAZIONE GENERALE

Sito di ripascimento Misano Adriatico sud

Pur essendo interamente protetto da opere rigide, il litorale in comune di Misano Adriatico (complessivamente di lunghezza pari a 3.200 m) è penalizzato da una pendenza del fondale relativamente elevata, da una forte capacità di trasporto della corrente litoranea avente direzione sud-nord e dall’assenza di alimentazione naturale. Il fiume Conca, che segna il confine sud del territorio comunale, è infatti sbarrato da una diga realizzata a 3 km dalla foce a metà degli anni ’70. È un tratto in costante erosione dal 1943 (anno di inizio rilevamento dinamiche costiere). Dal confronto tra le batimetrie 2006 e 2012 l’abbassamento della spiaggia e del fondale si evince che la situazione non è uniforme, forti approfondimenti si registrano soprattutto esternamente alle opere di difesa.

Figura 13 – Sito di ripascimento di Misano adriatico

Nel tratto di spiaggia di Misano (L=1.680 m), difeso da una serie di 26 pennelli in roccia e da una barriera sommersa realizzata con sacchi pieni di sabbia, l’apporto medio è stato di 50.000 mc/anno, e la barriera è stata oggetto di ricarica nel 2016 e nel 2017. La linea di riva ha un andamento rettilineo, la spiaggia emersa ha un’ampiezza media variabile tra 40 m e i 100 m, in funzione della presenza o meno di edifici o stabilimenti balneari tra la battigia e la via Litoranea, e raggiunge i 2 m di quota quasi ovunque. In prossimità della barriera in sacchi si osserva la tendenza all’accumulo di sabbia sul lato mare e all’approfondimento lato terra.

Analizzando il profilo della rete di monitoraggio GPS 2015 si osserva che la spiaggia dal 2008 ad oggi ha perso una quota variabile da 30 a 80 cm (in particolare dal 2008 al 2010). Così come nei precedenti interventi occorre portare sabbia in notevole quantità in corrispondenza dei 1.680 m di litorale protetti da 25 pennelli

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 27/50 01. RELAZIONE GENERALE

trasversali. In questo tratto ha origine, infatti, il nastro trasportatore litoraneo, che alimenta i 16 km di costa ad alta valenza turistica che, oltre a Misano, comprendono Riccione e Rimini sud.

Su questo sito il volume di ripascimento previsto è pari a 185.000 mc per un tratto di circa 1.680 m, con apporto di sabbia diversificato in termini di mc/ml tra il tratto più sud, a cui saranno destinati maggiori quantitativi di materiale sabbioso, e quello più a nord.

Sito di ripascimento Riccione sud

Subito a nord del confine con il comune di Misano, il litorale di Riccione (6.2 km liberi da opere di difesa rigida) è soggetto a forti processi erosivi che interessano un tratto di circa 1,2-1,5 km. Sui fondali antistanti l’intero tratto oggetto di intervento, ad una distanza di circa 200 m dalla battigia, è presente una barriera sommersa in sacchi di sabbia con berma alla batimetrica di -1/-1,5 m.

La spiaggia emersa ha un’ampiezza minima di 60-70 m nel tratto prossimo al confine con Misano, zona caratterizzata dalla presenza della falcata erosiva causata dalle scogliere, e tende ad allargarsi fino a raggiungere i 100-120 m. Ampi tratti della spiaggia emersa sono caratterizzati da quote massime comprese tra 1,5-1,8 m, quindi inondabili da eventi meteo marini con tempo di ritorno di 10 e 100 anni. La falcata erosiva, che caratterizza la spiaggia in questo primo tratto, è causata dall’assenza di apporto sedimentario per via naturale e dagli effetti delle scogliere poste in corrispondenza degli ultimi 700 m del litorale nord di Misano. Il trasporto solido litoraneo in zona è diretto da sud verso nord, per cui, in assenza di apporti di sabbia artificiali in questo punto critico, l’erosione si diffonde sull’intero litorale di Riccione.

Figura 14 – Sito di ripascimento di Riccione

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 28/50 01. RELAZIONE GENERALE

Il volume di ripascimento è previsto pari a 175.000 mc per un tratto di circa 1.500 m, che ricomprende l’ultima scogliera parallela emersa del sistema di barriere in comune di Misano. Il tasso di ripascimento sarà più concentrato nella parte sud, in maggiore erosione; in ogni caso, particolare attenzione andrà riposta al raccordo morfologico (altimetrico e planimetrico) nella parte nord.

Sito di ripascimento Igea marina

Il tratto oggetto di intervento si trova immediatamente a nord del confine comunale con Rimini, per una lunghezza di circa 1.500 m. Si tratta di un paraggio costiero interamente protetto da difese in scogli parallele alla linea di riva, in parte emerse (quota media +1,80 s.l.m.m.) ed in parte soffolte (quota + 0,0 m s.l.m.m) quale esito di un intervento (cosiddetto intervento sperimentale) di riqualificazione paesaggistica e dei fondali.

In questo tratto la spiaggia emersa ha un’ampiezza variabile tra i 60 m e i 100 m con quota massima di spiaggia inferiore a 1,50 m s.l.m.m.

La linea di riva è stabile, grazie agli interventi di ripascimento, e la direzione prevalente del trasporto long- shore è da sud verso nord.

L’apporto di sabbie in questo tratto appare opportuno per stabilizzare ulteriormente l’intero paraggio costiero, anche con l’obiettivo di incrementare la quota di spiaggia emersa.

Figura 15 – Sito di ripascimento di Igea Marina

Il volume di ripascimento è previsto pari a 115.000 mc su un tratto di circa 1.500 m

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PROGETTO ESECUTIVO Pag. 29/50 01. RELAZIONE GENERALE

Sito di ripascimento Cesenatico ponente

Il tratto di arenile posto a nord ovest del porto canale (ponente) in Comune di Cesenatico è suddiviso in due fronti:

1) la parte immediatamente a ridosso del porto della lunghezza di m. 825 (cella n.50) è interamente protetta da una barriera semi-sommersa in scogli fino all’altezza di una massiccia scogliera trasversale alla linea di spiaggia in massi ciclopici (c.d. pennellone);

2) verso nord si sviluppa un tratto di arenile, non protetto da opere della lunghezza di m. 775 (cella n.51), fino allo sbocco a mare del canale consorziale della Tagliata.

La realizzazione della scogliera soffolta, completata nel 2002, combinata con la presenza del “pennellone” ha contribuito a generare una condizione di estesa erosione del tratto posto a nord delle opere rigide.

Nello "Studio per ottimizzare la gestione del litorale di Cesenatico Nord", elaborato da Arpa nel 2011, dai risultati delle simulazioni modellistiche matematiche emerge, in sintesi conclusiva, che il tratto di costa, a nord delle opere rigide, è soggetto ad una perdita di materiale in battigia (deriva verso N.O.) stimabile in 10- 20.000 mc/anno. Appare non conveniente intervenire sulle opere ma, per la stabilizzazione del litorale, prevedere ripascimenti periodici della stessa entità del tasso di erosione.

Figura 16 – Sito di ripascimento di Cesenatico

Non riuscendo a garantire interventi periodici di tale consistenza la situazione è peggiorata raggiungendo la massima criticità con la mareggiata del febbraio 2015 con consistenti danni alle strutture fronte mare,

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ingressione marina e conseguenti allagamenti oltre la via Colombo fino a 300 metri dalla linea di costa.Nella primavera 2016 il sito è stato oggetto dell'intervento "Messa in sicurezza di tratti critici del litorale mediante ripascimento con sabbie sottomarine (progettone 3)" con il refluimento di oltre 120.000 mc di materiale sabbioso.

In questi ultimi 5 anni l’azione erosiva ha inesorabilmente continuato ad intaccare la battigia, fenomeno solo in parte contrastato dai periodici interventi di manutenzione ordinaria con la mobilizzazione delle sabbie dalle zone di accumulo verso la falcata erosiva.

Il tasso di abbassamento del suolo, rilevato nell'area dalla rete regionale di monitoraggio della subsidenza, varia tra 5 e 2,5 mm/anno (periodo di rilevamento 2011-2016).

L'erosione viene accentuata dal frequente susseguirsi di mareggiate i cui effetti risultano sempre più critici, con ingressioni marine e smantellamento delle dune di protezione invernali, come testimoniato dal recente evento meteo-marino del novembre 2019.

Il Report Arpae "Stato del litorale emiliano-romagnolo al 2018 – erosione e interventi di difesa" conferma lo stato e le dinamiche del sito: "La spiaggia di Cesenatico Colonie (cella 51), sottoflutto al sistema di opere di difesa di Cesenatico Ponente, è caratterizza da alti tassi di erosione. Infatti, a fronte di un apporto di 187.200 mc di sedimento, relativo al periodo 2012-2018, erano presenti al momento del rilievo meno di 60.000 mc, dato che evidenzia una perdita annua di circa 20.000 mc".

In generale la situazione del litorale della provincia di Forlì-Cesena si presenta critica sia per i fenomeni ormai ampiamenti noti di subsidenza e drastica riduzione degli apporti sedimentari sia per la quasi completa assenza di consistenti accumuli sabbiosi in arenile. Tale condizione non permette una efficace realizzazione degli interventi periodici di manutenzione ordinaria, mediante mobilizzazione locale dei sedimenti. In situazioni di emergenza si è sempre più spesso reso necessario ricorrere ad interventi di ripascimento con sabbie da cava, estremamente onerosi e non propriamente "ecocompatibili".

La spiaggia di Ponente si attesta su una quota massima di + 1,50 m.s.l.m. con un'ampiezza minima di circa 20 m all'altezza della via Magellano. Il tratto di litorale è caratterizzato dalla presenza di numerose attività turistiche, molte delle quali hanno sede nei fabbricati delle "ex colonie" recuperati e riqualificati. Sono inoltre presenti due edifici scolastici. In conclusione, lungo il tratto di arenile permangono le condizioni di criticità per cui l'intervento di ripascimento si rende necessario per ripristinare la spiaggia e mettere in sicurezza gli abitati dal rischio di ingressione marina.

Il volume di ripascimento è previsto pari a 105.000 mc su un tratto di circa 1.000 m con un apporto di sabbia diversificato in termini di mc/ml tra il tratto attualmente protetto con le scogliere ed il tratto privo di qualsiasi tipo di protezione a cui saranno destinati maggiori quantitativi di materiale sabbioso.

Sito di ripascimento Milano Marittima nord

L’evoluzione dell’intero paraggio di Milano Marittima (celle 58-61), lungo 3,6 km, confinata tra il porto di Cervia e il canalino di via Cupa, è governata dalla deriva litoranea, che in questo paraggio è diretta da nord a sud, dalla presenza del porto di Cervia, dalle scogliere parallele emerse poste a difesa dell’abitato di Lido di Savio e dalla carenza di apporto sedimentario del fiume Savio. Il sedimento tende ad accumularsi sulla spiaggia di Milano Marittima più prossima al porto di Cervia, a ridosso del molo di ponente, davanti l’imboccatura del portocanale e davanti alla diga foranea della darsena di Cervia. L’intero paraggio risulta stabile o in accumulo e la linea di riva non ha subito variazioni significative, ma in assenza di interventi di

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