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*-wr> P HOp NAZIONALE. < < u B. Prov. 3 h Miscellanea 0 NAPOLI BIBLIOTECA PROVINCIALE. ?3f 3 ~ >*1 <.) ; Et e* CU o 15. Num." d ordine y." SV.

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(1)

VITTORIO

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NAZIONALE

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NAPOLI

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CU

o 15

SV.

(3)
(4)
(5)

LA

GALVANOPLASTICA

OitI A

PROCESSOPEROTTENEREIMMEDIATAMENTEIHVIA GALVANICALASTREOALTREDATETORMESOLIDE

DIRAME DALLE SOLUZIONIDIQUESTO METALLO

MEMORIA

DEL

D.*

M. H. JfACOBI

loop.Consigliere di Corte, eMembrodella I.AccademiadelleSciente di Pietroburgo.

VERSIONEDALTEDESCO ' DEL

D.*

GAETANO GIIJSSANI

CON TAVOLALITOGRÀFICA vvwvwvww

IN MILANO

PressoGIO.RESNATI,Libralo

(6)
(7)

GIOVAHHI RESNATI

AL CORTESE LETTORE

V

importanzadellascoperto del

D.

rJacobi ottenuto mediante

una nuova

applicazione delle forzegalvaniche,e gliesperimentiri- petutirecentemente anche in questa nostra città inrelazione alla

medesima

,

mi

fecero assai di

buon

gradoaccogliere lapropostadi

un

nostrodottoconcittadino diprocurareal-

V

Italia

una

diligenteversionedella

Memoria

ch’egliavevaseco recata,tornando

da un

suo scientificoviaggio,nellaqualel'illustresco- pritore esponeilprocesso

da

luitenutoper giugncrc al suo felice risultomcnto.

A

ciò

non

parventi dipotermeglioprovvedere,che

(8)

col produt're al pubblico la presente tra-

duzione del sig.

D.

r

Gaetano

Giussani;e spero che in questitempi nei qualile utili artielescienzesicoltivanoconispecialc ar- dore,

gt

Italianivorranno essermigrati della

premura

concui

mi

sonostudiato di diffon- dere questoscritto(stampatoin tedesco nello scorso

anno a

Pietroburgo secondo Vorigi- nale pubblicatoin linguartissaper ordine diquel

Governo)

intorno

ad una

dellepiu belleecuriose invenzioniche naturalmente vaunita ai

nomi

di

Galvani

e di

Volta,

onde

a

ragioneèsuperbalanostrapenisola.

(9)

A.

SUA MAESTÀ IMPERIALE

NICOLÒ PÀWLOWITSCH

AUTOCRATA.

DI

TUTTE LE

RUSSIE

Benignissimo

Imperatore e Signore!

Vostra maestà imperiale

ebbe l’altaBontàdiconcedereche io dedicassial- 1'

Eccelso Vostro Nome

questa Memoria, siccomeargomento dellapiù fervida

mia

gra- titudine.

Ben

sareiavventurato, seconciòesprimere potessialtresì quanto iobrami con ogni

mia

forza di sempre più tornar vantaggioso a questo paese, cui

mi

è dato consecrareimiei

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(10)

servigi, e al quale sono per molteplici le- gami intimamente unito.

Coi sentimenti della piùprofondavenera- zione sono mai sempre,

Benignissimo Imperatore eSignore, '

di

Vostra Maestà Imperiale

4

Umilissimo,Ubbidientissimo

M. H.Jacobi

(11)

PREFAZIONE

JLoscrittochevipresento, oSignori,com- prendelanuovaapplicazionedelleforzegalva- nicheda

me

scoperta;applicazionechepuòin seguitoessereimportante,siccome in parteloè giàdivenutasottorapportocosìtecnico,chearti- sticoe scientifico.Essadebbelasua originead

un

sorprendentefenomenochemisioffersenelmese difebbrajo 1837,quandoessendo ancorainDorpat mi occupavadellemiericerchegalvanicherivolte atutt’altroscopo.Bentosto

un

accurata osserva- zione,el’indagine incessanteche ditalfenomeno instituiva,miconvinsero presentarsiuna nuova sorgente di utilità nell’applicazione dellacor- rente galvanica.

Con

tutto ciò non potei che pervenire lentamente alla conoscenzadiquelle

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«a©8®e>

semplici condizioni,collequalisonocollegatii

detti risultamenti.Volgevalafine dello stessoanno, quando,per curadi S.E.ilMinistrodellapub- blicaistruzione, vennichiamatoaPietroburgo, dove ilavoria

me

persupremocomandoaffi- dati

,midistolserobensìdaquesto oggetto,

ma

tuttaviapermiseroch’io tentassialcuniesperimenti edistituissiosservazionidellequalipoteva inse- guitogiovarmisullostessoproposito.Assicurato finalmente1’esitofelicedelmio

modo

diproce- dere,epervenutoaliberarlodaquelle eventua- litàchedaprincipioloaccompagnavano, neresi partecipe l’ImperialeAccademia delleScienze

,

presentandole in paritempo unprodotto galva- nico felicemente riuscito.

La

relativa Memoria inoltrata alSegretarioperpetuo dell’Accademiae Consigliere effettivo sig.

De

Fuss, venneletta nellasedutadel5ottobre i838,equindiinserita nel Bollettino scientificoN.g5.

Da

poi fupub- blicatain estrattoanche dalGiornale tedescodi Pietroburgo del 3o ottobre. S. E. il Ministro dellapubblicaistruzione epresidentedell’Acca- demiaebbelabontàdiumiliareaSuaMaestàil

primoprodotto galvano-plasticogiàda

me

presen- tatoaquelladottaassemblea, eordinòcheuna seconda pubblicazione delmioprocesso avesse lupgo nel Giornalerusso diPietroburgodelit\

(13)

O© g

dicembre. Il foglio tedesco del29 dellostesso mesecontieneunatraduzione diquell’articolo, che,siccomeavvennedelprimo, rapidamentesi diffuse

, futradottoin varie lingueestereeri- portato specialmentedaGiornaliinglesitecnicie scientifici.Eglièespressamente cheavvisai diac- cennare a questidocumentistampaliedofficiali,

*

ondemostrare non essere io assolutamente al fattodiquelliesperimenti altrove forsetentati dopo laconoscenzadellamiascoperta,eciòin quantoai competentidirittidipriorità.

La

gal- vano-plastica si appartiene esclusivamente alla Russia:inessaebbela sua nascita, inessail

suo sviluppo.

La

generositàdel nostroGoverno, sollecito mai sempre adiffondere le utili co- gnizioni, haprocurato lapiù estesa pubblica- zione dellamedesima aduniversale vantaggio,e conciò nefecedonoeziandio a tuttoil resto dell’Europa.

Il galvanismo è quella forzapossente, che, per diversafoggia,estèrna l’azione sua,la cui scopertaebbeluogosul cominciamento dique- stosecolo, eicuirapporti scientifici etecnici sonopresentementel’oggettodegli studii di tutto ijómOndocivilizzato.Limitatofinora alsilenzioso

^bin^ttodei dotti

,enoncimentatochenei la- boratorjj^ii.chimico e delfisico,incominciaora-

\

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(14)

ioSe-

maiadinteressare lagranmassadelramotec- nico,ed apassarenelle mani degli artefici e deifabbricatori.Apprenderete,oSignori,a co- noscereuna forza, icuifenomeni non visa- rannodeltuttostranieri,

ma

quello peròche concerneallesueleggiedal

modo

di servirsene, eracertamente perl'addietroinvolto nel mistero, operlo

meno

sconosciuto.Ilperchè riputai ne- cessario farprecedereunadimostrazione di queste leggiadattaalla

comune

intelligenza.Fa d’uopo addomesticarsiconesse,onde,tolta dimezzol’im- pressionedi ciòche èinusitato,mettersiingrado didominarequelle eventualitàcheingrandesono inseparabilidaogni tecnico progresso.Lequali eventualità, cui troppolungo sarebbe e nojoso

ilvolerquienumerare,vengonodileggerisor- montate mediante qualche naturale attitudine.

L’esperienza

mi

hadimostratocheben anchein- dividuiprividieducazioneo cultura scientifica, raggiunserobentosto lanecessaria pratica dietro lemiedimostrazioni tantoinriguardoalmaneg- giodell’apparato galvanico,come pureperquanto concerne allo stesso processo galvano-plastico.

Qualorasiconsideri,come ognunooggidìconosca perfettamente glieffettidellaleva, della vite e dialtrepotenzemeccaniche:come ognuno com- prendaesappia dimostrareifenomenidella gra-

(15)

«©

II @e>

vitadell’aria,e dellapressione dell’acqua:come siasiresouniversaleilsapergiovarsidelfuoco, del caloricoe della elasticitàdeivapori permezzo dellecomplicatemacchineche ataluopos’im- piegano:comeneivarjramid’industriavengano esercitatedacomunilavoratorilepiù astruse chi- micheoperazioni:eovesiriflettachetuttequeste forzeedapparecchialprimolorointrodursi, sortiti appena,percosìdire,dalgrembodella scienza, non furono

meno

estranei nè

meno

ricoperti dimistero,nonsipuòa

meno

chepienamente convincersi,essereornaivenutoiltempodiab- bandonare allapubblica industriaancheleforze galvanicheedinondefraudarlapiù a lungo di quei vantaggichevanno adesserneil-risultato.Per talmanierailgalvanismo presterà nuovo esem- pioondecontribuirealla idea, orasemprepiù diffusa, che lepiùpurericerchescientifichee

1’attivitàpratica,siavvalorano esipromovono reciprocamente: che non mancano favorevoli azionie reazioni: che debbasparireornai,sic-

come

disdicevoleall’epoca nostra, quella diffi-

denzachehafinoadora allontanati ilpratico eloscienziato: cheognunoricusar non debbe

all’altrolacomunicazionedi ciòche gliappar- tiene, editutte lesue cognizioni:echefinal- mente ancheilpiù piccolo granellino di seme

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<3® 12

K*

sparsodallascienza, debbeotostootardies- serecoronatode’suoifrutti.

Nel dareallaluce questoscritto iononposso nascondermiuna premuradinatura particolare cheho dovutoavere.Queglioggetticioèchefor-

mano

incessantementelanostraoccupazionecisi

rendonofinalmentecosìabituali,che noigligiu- dichiamoalloraditutta facilità, eponiamoaffatto indimenticanzalafatica,elecure innumerevoli checihannocondottiai ricercati risultamenti.

È

peròmiodesideriodipresentarviquesto pro- cessosiccomeun tuttocompiuto, edirendervi famigliareogni circostanzacheinessosipresenta.

Mi

sonoquindi studiato,nellaesposizionedei principi fondamentali, e nella descrizione del processomedesimo,diosservarelapiùpossibile chiarezza.Chesein ciònonfossideltutto riescito, pregheròognunoperchè vogliapersonalmente a

me

rivolgersi. Farò conoscerepiù da vicinoi relativiapparecchi, non chel'azioneloro:ren- deròfamigliarialcuniattipratici,cuinonèpos- sibileminutamentedescriveresenza incorrere in soverchiaprolissità. Sarà finalmentemiostudio di giovare e col consiglio, ecoll’opera,affin- chèvenganel miglior

modo

possibile facilitato l’esercizio di questanuova scienza tecnicave' ritrarre si possa

un

vero vantaggio dalla sua

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<a® l3

applicazione.

A

talescopoeglièmioproposito d’indicare nei pubblicifogli alcunideterminati giorni, incui,onellamiaabitazione,oinal- troappositolocale,tutti riceveròsenza distin- zione eterròragionamentodi queste cose. In- tantoiomireputo felice di potergiovarmi di quest'occasione, a finedi pubblicamente atte- stareimiei ringraziamenti aquegli eccelsiper- sonaggi*diStato,iquali,inforzadiquel prov- vido zeloconcuipromovonolaprosperità d’ogni ramodelloscibile,prestarono appoggioa’miei lavori, gli animarono continuamente coi loro suffragi,eglipremiaronodapoiconquellage- nerosità,colla qualene riconobbero i risulta- menti.

„ 3oMurilo

l’ifcTUOCUUGO,li

-

— —

|8Ì0.

11Aprile

I

M. H.Jacobi.

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(19)

eamrawooocoxooocDa

1

Se

inunvaso contenente alquanto acidosol- foricoodidrocloricodiluitoconacqua,immer- gasiuna laminaordinariadi zinco,essa sciogliesi piùo

meno

rapidamenteesvolgeben ancodel gasidrogene,ilquale, comecliènonaffattopuro, sidàaconoscereperunodore ingratoedacuto.

Bitirata ladettalamina,vi siversino sopraal- cunegocciedimercurio; questo,compiutamente la ricopre,ovverovisiamalgama,peresprimermi convocetecnica.Ditalmanieraoperando, questa

1 lamina acquistaunosplendore somiglianteaquello dell’argento.Passandoora ariporlanelsuddetto acidonerisulta,che dessononesercita sullame- desima cheunadebolissima azioneod anchenes- sunaaffatto,di

modo

chepuòrestarviimmersa per discreto intervalloditempo, senza presentare dapoisensibilperditadipeso.Contemporanea- menteatallaminadi zincoamalgamatasicol- lochi nelvasoislessoaltralaminadirame: così disposte le cose,nonsiscorgerà cambiamento di sorta nellacondizionedella piastradizinco:

ma

ovesiportinoambedueacontatto, siadentro ilfluido,sia fuoridelmedesimo,ovvero, melr lendole anchesoloincomunicazionecolmezzo diqualche conduttore metallico, siccomecouun

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16®E>

filodirame,di ottone, dipiombo,etc., siscorgerà svilupparsidallapiastradiramedelle bolledi gas costituiteparimentidaidrogene.La piastra di zincononpresenterà,quandosiabeneamal- gamata, alcunaformazione digas,

ma

tuttavia rimaneintaccata,epassaapocoapocoa scio- gliersi.Questi esimilialtrifenomeni,chehanno luogo soltanto ogni qualvoltasiportinoamutuo contatto,od anchesoloincomunicazioneinpre- senzadiunliquido,duemetallieterogenei,come sonorame e zinco,da

me

presceltia maniera d’esempio,sonoilprodottodiunaforzaparti- colaredistintacol

nome

digalvanismo.

Abbiamoprecedentementeosservato,che un’or- dinarialaminadizincosciogliesinell’acidoanche senzala simultanea azione del rame,ilche sap- piamodoversiascrivere a processochimico.Di fattol’acqua,chehaservitoadiluire l’acido,viene decomposta dallo zinco nei suoielementiidro- geneedossigene: quest’ultimo collegandosi allo zinco istesso lodeterminaadentrare incombi- nazionecoll’acidosolforico,costituendocosì

un

solfato di zinco: il primo poi, ossia, l’idro- gene, restandolibero,sisprigiona.Orala stessa cosa avviene pure colmezzo della forza galva- nica,

ma

conquestodivario,cheiprincipjcosti- tuenti l’acqua non si presentanosulla istessa lamina,

ma

di talmanieraseparati,chel’ossi- genesicombina,come abbiamoaccennato,alla laminadizinco,el’idrogenesisvolgeinvecesu lasuperficiedellapiastradirameesidisperde non potendo conquesto metallo combinarsi. Tale apparato, che viene rappresentatodallafig. i.“, distinguesicol

nome

dicatena semplicegalvanica.

Inessafig.*

G

indicala piastra dirame;

Z

quella di zinco;

C V Z

la listaofilometallicoche mette ambedue lepiastreincomunipazione;

abcd

il

(21)

17B$b>

vaso contenentel’acido.

E

qui giudicoopportuno rimarcare, cheloscopodisimile apparato, in rarissimi casi èquellodiottenereunasoluzione dizinco, laqualeabbiamoveduto avvenire per unaviapiùsemplice:perlocontrarioilfiloche congiungeleduelamine,ociòchenefaleveci, accennaadaltreazionidellequalidobbiamoin- trattenerci,siccome quelleche tornano per noi dellamaggiore importanza.L’esperienzahadi- mostratochel’intensitàdiquestieffettiè in esatto rapportocollaquantitàd’idrogenechesprigionasi sulla piastradirame: laddovelaquantitàd’idro- geneches’innalzadaquelladi zinco,nonsoloper nulla contribuisceadavvalorarelapotenza galva- nica,

ma

viceversainfluiscepercerto

modo

adinde- bolirla.Seall’oggetto dicostruireunacatena galva- nica impiegasi un’ordinarialaminadizinco in luogo diunaamalgamata,l’effettoallorasaràcomposto, ossiamisto: e lozinco verràdiscioltomediante processochimico insiemeegalvanico.L’intensità dell’effervescenzaperòe larapida soluzionedella laminadizinco

,ad altro nondeve qui valere che di misura proporzionale,imperocché solo corrispondeallaforzagalvanicaquella(piantila dizincocheresta sciolta permezzodell’unione delramecollozinco:laquantitàdiquest’ultimo, discioltada sé,nonvi esercitaverunainfluenza, di

modo

chepuòconsiderarsi inutilmente per- duta, almenoperquantoconcerneallaintensità galvanicachesipropone disviluppare.Dalche ne emerge poternoi misurare il gradodique- sta forza,qualorailgasidrogeno generatosisulla piastra diramevenga raccoltoinopportunitubi o recipientidicui siconosca lacapacità. Po- * trebbesiben ancoa talescopo pesarela lamina dizincoeosservaredapoi quantoabbiaperduto inundato tempo.

Ma

siffattocriteriosoggiace

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oe

18®c>

però a qualche incertezza inquantoaciò,che sebbenedettalaminasia stataconvenientemente amalgamata, potrebbesi nulladimeno, per acciden- talicircostanze,sciogliersiunaporzione di zinco negliacidiallungati.

Ma

seinluogodiquesti

,

sifacesse usodisoluzionisaline,preparateper esempiocolsaledicucina,conquellodiGlau- bero,coll’ammoniaco,allora la piastradizinco quantunquenonamalgamata,virimanesenzaes- sereintaccata,enonpresenteràalcunadiminu- zionedipeso,chequandositroviunitaalrame.

In questo casoladettadiminuzione operditadi pesostaràinesattorapportocollaquantitàd’idro- gene sprigionatosi sulla piastradirame,cheè quantodirecoll’intensitàgalvanica.

Dissiaveriopresceltolozincoedilrameper puro

modo

d’esempio.Difattoeglièdatuttii

metalli eterogeneichepossonoottenersi queste unioni galvaniche, le'quali però spieganouna maggioreo minoreintensità.Suquesto proposito risulta dagliinstituitiesperimenti, osservare i

metalliun certoordinerispettivo,cometrovasi espostonellaseguenteserieche rinchiudeipiù usitati:

Platino.

Oro.

i Argento.

Mercurio.

' Rame. .

Piombo. ?

Ferro.

Zinco.

(23)

<S®«98N>

Nella dettaserieogni metallo susseguentesicom- porta in generalecolsuo precedente,comelozinco colrame,

ma

ciò, soloinquantoconcerneal

modo

edallaforma,nongiàinquantoalla intensità del- 1’effetto

,sulqual rapportohannoluogonotabili differenze.Piùsonolontanitraloroquestimetalli nell’addottoordine,più validasièl’intensità gal- vanica daimedesimispiegata.Quindi ècheuna catenarisultantedàplatino e zinco,dovràes- serepiù fortediun'altracompostadi ramee zinco,quest’ultimapiù forteancoradiuna di piomboezinco,e cosìvadiscorrendo.

ciòsi

debbealnumerodegliintermedi,imperocché una catenadiplatinoeferroèdigran lunga più de- boledi un’altraformatadirame ezinco, tutto chenellaprimaabbianvisei metalli intermedi e tresoltantonellaseconda. Platinoe oro,oroed argento,od ancheargentoerameunitiin catena, esternanoun effettodeboleassai.Ricorderòinol- trecheil

modo

ondequestidiversi metallisicom- portanol’unoverso 1’altro,soggiace talvoltaa dellevariazionisecondochesiimpieganofluidi differenti:

ma

questi non sonochecasieccezio- nali,nonmeritevoli diulterioreconsiderazione.

Non

sologliaccennatimetalli,

ma

altresostanze eziandiorichiamardevonolanostra attenzione in quantoallelorogalvaniche proprietà.Traqueste presentanoilmaggiorinteressepraticoilcarbone elagrafite,la qual ultima può benissimo ve-

nir riguardata siccome un carbone di qualità particolarecommistoordinariamente a porzione diferro.Sìl’una che1’altradiqueste sostanze superanoilplatinoistessoper

modo

che unaca- tenadigrafitee zincosi debbeannoveraretra lepiùfortichesiconoscano.

Credo opportunoapprofittarediquesta occa-

(24)

-a®30

sioiieperrivolgermiaquei lettori che appar- tengonoallaclasse industriale,conunarichiesta.

Vedonoessidal contenuto del presentelibro ,

quantosiadisposta questa scienzaarendere loro

i piùimportantiedisinteressatiservigi.Laonde essaèin diritto diattendereanche daloto ogni impegno, perchènontrascurinoveruna.occasione, ondeconcorrerein ciòchegliriguarda, alsuo vantaggioedincremento. Ditalmanieraoperando, nonfarannochepromuovereilloro stessobene, o quellodeiloroconcittadini.

Ho

fattomenzione or oradelle eccellentiqualitàche possiedelagra- fitesottoaspetto galvanico.

Ma

eglièdifficileot- tenerlaingrandimasseo lamine,esoprattutto diprodurlaartificialmente. Tuttavia,moltoop- portunamentecisioffreneglialtiforni di fu- sionealloraquando fondesiilferro,e scorgesi im-, mischiata nelferrofusooghisalaquale,siccome ènoto,è essapureun’ unionedi ferroecarbo- ne,

ma

inproporzionidifferenti. Ulterioriespe- rienzerendonoora

sommamente

probabile, po- tersitrovareuna speciedi ferro fuso il quale contengamaggiorcopiadicarbone chenonl’or- dinario,per cuiilferroacquisti delleproprietà cheinquantoadeffettigalvanicilopareggerebbe- roalplatino.Senonche, amotivo appuntodique- sLaquantitàmaggioredicarbone, ilferro istesso risulta

meno

idoneoavarj oggetti tecnici:

ma

per gliapparati galvanicinon famestieri che abbia ilferrograndetenacità,poichénondeveoppor resistenza aforzenotabili:bastasolountalgrado dicoesioneo consistenza cheglipermettadive- nirfusoinlamineod ancheinvasicilindrici.

Quellochesirende assolutamentenecessario,siè che posseggailferrò alparidella grafite, lapro- prietà divenirpocointaccatodagli aciditenui che concentrati.Potrebbesi forse raggiungereil

(25)

-a»21

desideratoscopo permezzodiuna speciedi ce- mentazione,ovverocolrifonderela^hisa invasi chiusi con una quantità ancor piugrande di carbone.

Ma

cosìfattitentativinellaboratorio di

un

chimico odi

un

fisico, darebbero luogoa non pochi incomodi e difficoltà,mentrenelle ferriere,ovetuttoè peressidisposto,siriducono a ben piccolacosa,enon dipenderebberoche dallabuonavolontà di chi a tali stabilimenti presiede. Se pertanto alcuno che s’interessasse operosamentediquest’oggetto,pervenisseadot- tenereunamiscela diferro e carbone applica- bileadoggetto galvanico,mi sarebbe caro as- sai,edibuon grado ne instituirei le relative osservazioniedesperienze.

Inquantoallemistioni metalliche, ossianole- ghe,nonsiponno adessostabiliredelle regole generali,mancandonoiancoradelle necessarie osservazioni.Tuttaviasipuòasserire,chelele- ghenon sempre tengono

un

postodimezzofra

imetalli d’onde esse risultano composte,

ma

stanno sovente piùin altoopiù in bassonell’or- dinegià stabilito.Difatto1ottonesicomporta

ilpiù dellevolte in

modo

egual'eal rame ed anchemeglio:d’altraparte

un

amalgamadizinco è mercurio vale piùdellozinco, tuttochéilmer- curiooccupi nella serieun posto molto supe- riore. Mi è riuscita meglio ancora un’ unione di38partidimercurio,22 distagnoe 12di zinco.

Con

tuttociòcosì fatte leghe, in cui entra

ilmercurio in troppa quantità, offronolosvan- taggiodiessere straordinariamente fragili e di poca coesione.

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(26)

«*

22®*»

5

Fra le essenziali circostanze che esercitano influenzasullaintensitàdellacatena galvanica, sidebbonoannoverare:

i.°

La

grandezzaed estensionedellepiastre.

a.°

La

lontananza alla quale rispettivamente sitrovano dentroilfluido.

3.

°

La

forzae qualità degliacidi odelleso- luzioni saline.

4.

°Lanatura,lunghezza e grossezza del con- duttore chemette incomunicazionele piastre.

5.

°Ilnumerodellecoppie dilamineopiastreche

siadoperanopercombinare unainterabatteria.

Avanti procederealparticolareesamediqueste circostanze,credoopportunofarcennodialcune cosecircavarjfenomeni permezzodei quali si esternalapotenza galvanica.

Da

quantosiè finora esposto, altronon possiamodedurre,senon che l’acqua delfluido incuileduelamine eterogenee trovansiimmerse,vienedi talguisadecomposta,

chel’idrogenosisvolgesulla {nastra dirame, o su quella chenefaleveci,e lapiastradi zinco,' ovvero quellachelecorrisponde,restadisciolta.

Abbiamo

inoltreveduto,chequestoeffettoallora soltantosiottiene,quandoledettepiastresono portateimmediatamenteacontatto,ovveroanche incomunicazione mediante un conduttoreme- tallicodenominato comunementefiloodarcod’u- nione.Tostochefattaunioneinterrompesi in qualchepunto, cessa alloraognieffetto.

Ammesso,orachelaprimacondizionedell’ef- ficaciagalvanicarisiedenellanoninterrottaco- municazioneda una piastraall’altra

, fad’uopo

(27)

<*

23

go

dialcunicenni in proposito.

E

prima ditutto èforza stabilire,doveressere ilconduttore as- solutamentemetallico.Di talnatura essendo,ci èpermessocostruirlo condifferentipezzidifilo

o diliste metalliche,lequaliponnoaveredi- versedimensioni,edessereben ancodimetalli eterogenei,premessomai sempre che sianoin- timamenteuniticonmateriametallica.

A

questa

condizione soddisfasi ordinariamentecolmezzo dellasaldatura; ilpiù delle volteperò èsuffi- ciente attortigliarne insieme e ribatterne abil- menteleestremitàdopoaverle arroventate.Ove però si vogliano instituire queste unioni per

modo

chesipossanoscioglieredibelnuovo,si dovràalloraricorreread apposite viti, ovvero servirsi di piccoli recipienti riempiti di mer- curio, nei quali ordinariamente s’immergono insieme1’estremitàdei filimetalliciche side- vonocongiungere. Questivasiorecipientiponno avere quellagrandezza, o forma che aggrada,e vogliono essere compostidilegnoforte, di vetro, o ben ancodicartone.Nel casochesipreferisse ilmetallo, nonsiadopererà cheferroo rame;

Tottonevienecoitempointaccato dal mercurio, lozincoedilpiombosiguastanoinbreve.Per laqual cosaivasidi cui siparlanon debbono esseresaldatia stagno,

ma

bensì per mezzodi saldatura forte.Lafigura2.*rappresentaunvaso di mercuriochepuò immediatamente congiun- gersipermezzodi viteadun filometallicosal- datoadmiapiastradell’apparato galvanico.Que- stafiguranonrichiedeulteriorespiegazione,come purelefigure3.“,4-*, 5.*e6.“,essendo chela 3."

èunavitesemplice saldataconunfilometallico, el’altrerappresentanounavitedoppia. Inquanto

aiconduttoriinformadi liste diferroappianate, raccomandiamo la viteindicata colla figura 7/.

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24®e.

Leletterea, b,indicanouna piccola lastradi rame odiottone che porta nelsuomezzo

un

pernofoggiatoavite:vi siadattalalista me- tallica e,f,provvedutadiapposito pertugio, indi serrasi fortementecollavite.Eglièbeneessere munitidiuncertonumerodiquestiordigni,come purediviticon pertugiodivariata dimensione, di

modo

chevi sipossanofarentraresodamente deifili metallicidicalibrodiverso.

Le

vitide- vonoaltresìaverelatesta ad orlo, e non già collafessura,ondecosìnonabbisognare dellira- vite.Delresto le figuresonodigrandezza naturale.

Parlandooradellafigura 1.“,laquale servead indicareunasemplice catena galvanicachiusa,de- voripeterechesuppongoconsistere1’attivitàgal- vanicain unaincessantecorrentedielettricità, la quale ha principio dalla piastra di zinco,

passapermezzoilfluidoa quella di rame, e daquestafaritornomedianteilfiloconduttore alla piastra di zinco: le piccole freccie indi- cano la direzionedi questa corrente. Finqui nonaltroabbiamonotatoinquestacatenachiusa, senon chesullapiastradirame haluogouno sviluppodigas; che la piastra dizincoscio- gliesiben anchecon nessunaeffervescenza, eche ognieffettoimmantinentes’arresta,tostochein- terrotta sia questa catena, o che unodei fili vengaestrattodaivasidimercurio nei qualior- dinariamente s’immergeper ottenere la debita comunicazione. Ora è d’uoposapereche nella dettacatena possono rimarcarsialtriinteressanti effetti.

E

notoallamaggiorpartede’mieilettoricome unagomagneticoappesoadunfilo,oppurelibe- ramenteoscillantesurunapianta, rivolgasi assai prossimamenteverso nord esud.Immaginiamo adesso(fig.8.J)cheilconduttore,che mettein

(29)

«e

a5ss»

comunicazioneleduelaminedizincoerame,sia teso nelladirezionediquest’agomagnetico; vedre-

mo

cheappenachiusalacatena,l’agomagnetico declinadallaprimitivasua direzione:

ma

subita- mentevisiricomponetostochelacatenasiria- pre.

La

direzionediquestodeviamentodell’agoè varia,secondochel’agomedesimotrovasi disopra odisotto alfilometallico,eperciòsecondoche la corrente va dalnordalsud oviceversa.Le figure9.*, 10.“,11."e12/mettonoinchiaro aspetto il

modo

e la forma di questodeviamento in guisache nulla piùrestadiaggiungere,senon chele figure9.*e 10.“esprimonoilcasoin cuiil filometallico trovasisuperiormente all’ago,eie figure 11.* e 13.*quello incuilostessofiloè col- locato inferiormentealmedesimo.

Quantopiù intensamenteagisce laforzagal- vanica,ossia,quantomaggioresièlaviolenza dellacorrente,tantopiù grandeè eziandio la forzachediscostal’agodalla sua direzionepri- mitiva.Dessatrovasi in preciso rapportocolla quantitàd’idrogenecheinundatotemposiot- tiene,ovvero,colla quantità di zinco, chesi scioglieparimenti inundatotempo.Dalchene risulta, fornircil’ago magneticounpreziosostru- mentoper rappresentareimmantinentealprimo sguardol’attivitàdellacatena.Eglièprincipal- mente a questo scopo che ne faremo uso in seguito. Presentementenonci fermeremod’av- vantaggio suquestifenomenidegnidellamassima ponderazione,chedenomineremoelettro-magnetici.

Un

secondorilievo,checipresentailfilodi comunicazione,consiste nellosvolgimentodica- loricochesipronunciatostocheessodeterminail circolo dell’azionegalvanica.Questacalorificazio- neètantopiùvalida,quantopiù validaè la forza della corrente galvanica:

ma

neltempo istesso

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(30)

«a®26SSe>

èdipendente eziandio dal conduttoreedalme- talloonde il medesimo è composto. Le circo- stanzeche quisipresentanosono piuttostocom- plicate.Pertantocilimiteremoadosservare,che fra tuttigliordinarjmetalli, il filo di platino siriscaldamaggiormente,cosicché, ovenonsia dibastante calibro e lunghezza, arroventasicon

somma

facilità,eben anchesifonde.Perlaqual cosachiudendouna catenapermezzo disottil filodiplatino, ilgrado diarrovenlamentoche nelmedesimosi scorge,potràessopureavver- tircidella maggior ominorforza dellacatena,

ma

nongiàconquellaprecisionecheèpropria dell’ago magnetico.

La

figura13.“ètalmentedis- postachenon

domanda

ulteriorerischiaramento:

osserveremo soltanto,cheduegrossi filidirame, cui aderisceuntessuto dibambagia odiseta,sono congiunti permezzodiunsottilfilodi platino dellalunghezzaall’incircadimezzopollice.Ove

sidesideriadoperare questocongegnosiccomefilo probatorio, debbonsi mettere incomunicazione mediataod immediatacolle piastregalvanichele estremità

x

,

y

sbenforbite per mezzodiuna lima.Sonod’avvisoparimenti tornareassaivan- taggiosoilpossedere alquanti diquestifilipro- batorjdivarialunghezza e diametro, ciascuno dei qualisiaacconcio ad unadeterminata bat- teria,alfine d’indicarecol grado di arroventa- mento, se lamedesima trovisi aldebitogrado diattività.

Colmezzodellacorrente galvanica finalmente puòesercitarsiben ancheun’azione chimica.L)i questoargomentotratteremopiù avantiassai dif- fusamente,imperocché taleazionecostituisceil

principalfondamentodiquellautileapplicazione che forma loscopodellapresenteMemoria.

(31)

«@s2"

®o

4

Abbiamotesté immaginalol’azione galvanica sottolaformadi unacorrentela qualecompie senza interruzione il suo corso circolare dallo zinco alramepermezzoilfluido, edal rame, perlaviadel conduttore,nuovamenteallo zinco.

Laforzachedeterminailmovimentodiquesta corrente dipende dalla qualità dei metalli in azionechecostituisconolacatena,laqualforza, siccomeabbiamogiàdimostrato

(art.2), è tanto più intensa,quantopiù questimetallitrovansi fra lorodistanti nell'addotta serie. Detta forza incontra nel suo passaggio alcuni ostacoli, o,

come

appellami ordinariamente,resistenzedipas- saggio (Leilungswiderslànde)lequaliaffievoliscono l’efficaciadellacorrente.Seguitandolamedesima nel suo cammino,scorgesi la primaresistenza laddovedallapiastradi zinco scorrenel fluido:

lostessofluidone oppone unaseconda:unaterza riscontrasinelpuntoin cuidalfluidopassaalla piastradi rame, ed una quarta finalmente in forza dellostessoconduttoremetallico.Tutte que- steresistenze,sommate insieme,sipossonori- durreadunasola

comune

espressione, percui, dopomolte osservazioniedanaloghi esperimenti, sièpervenutoastabilire,siccome regola gene- rale,chelaforzadellacorrente stasemprein ra- gione inversa della

somma

di queste resistenze.

Postociò,necessariamenteneemerge, che ove la

somma

di esse venga raddoppiata, l’effetto galvanico saràridotto allametà, e ovesiadi- minuitadellametà,l’effettoottenuto saràdop- pio.Ellaècosamalagevoleladeterminazionedi

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(32)

' 28

ognunadiquesteparzialiresistenze:nulladimeno perquantoconcerneallasolapratica,bastasolo adoperarsiin

modo

dapervenireadacquistarne un’ideagenerale.Lefinoadorainstituite osser- vazionihannofissatosiccomenorma quantosegue:

1)

.Le dueresistenze dipassaggioofferteclalle piastrevanno scemandonella stessaproporzione chesirende piùgrandelasuperficiedelleme- desime.

2)

.Laresistenzadelliquido crescenellame- desima proporzione chesiaumenta la distanza delle piastre, ediminuisceinragionecheaumenta

ildiametrotrasversaledelmedesimo.Questare- sistenzadipende eziandiodallanaturadelfluido istesso,edèingeneralesempre minore quanto

{

>iùsono concentratigliacidi,olesoluzionisa- ineche impiegansi perlacarica.'

3). La resistenza delconduttore metallico è parimentein rapportocolmetallo che locom- pone,e sicomporta delrestoinragione diretta dellalunghezza,edinversadeldiametrodel filoo dellalistametallica dallaquale ècostituita.

Dal cherilevasiadunque,nonpoter noi avvalo- rarelaforzadiun’unica coppiadipiastre,che coldiminuirnele resistenze;e ciònoncivienfat- tootteneresenonconciliandoaifiliconduttori unamaggiormassasotto lamedesimalunghezza:

aumentandolagrandezzadelle piastre: portan- dole più vicine

T

una all’altra,o finalmenteraf- .

forzando lacarica. Senon che incontrasi ben tostoun certolimiteper quanto concernealle duepiastre,non potendolemedesimeveniread immediatocontatto nelfluido:d’altrondenoncon- viene peraltreragioni avvicinarlepiùdiunquarto di pollice.Così pure,unacaricatroppoforteè ca- gione che insorganoaltriinconvenienti.Lesolu- zionisaline,peresempio, allorché siano troppo

(33)

-a®39

sature, cristallizzano facilmente:ove1’acidosol- forico siaconcentrato,l’effetto neèquasinullo, mentreassaivalido si ottiene

,qualoravengaal- lungalocolquadruplosinoalquintuplo d’acqua, ecosìvadiscorrendo.

Il migliormezzoadunque chevalgaaprocu- raremaggiorpotenza galvanica,consiste nell’ in- grandimentodellepiastre,quandoperònonsia troppofortelaresistenzadelcondiittore metal- lico.Passiamoarischiarare con un esempioil finquidetto.Suppongasi cheinunacoppiasem- plicedi piastredirameezincodellasuperficie diunpollice quadrato,la forza che mette in movimentolacorrente galvanica siaespressadal numero uno:leresistenzenellastessacoppiadi piastresiano egualiallaresistenza diunfilometal- licodi4000piedidilunghezza e un decimodi pollicedi grossezza; venga chiusainoltre que- stacatena semplice perun conduttoreche ab- bia 1000 piedi di lunghezza, e parimenti un decimo dipollicedi grossezza:laforzadique- stacoppiadi piastresi comporteràcomelafra- zione rz: -

.Posto Ora che perav-

4000-f-1000 5 ooo 1

vaiorare questa forzasi diminuiscalalunghezza delfiloconduttorefinoadunpiede,siotterrebbe la frazione ,eraccorciandolo ancoradi più, ovveroanchesaldando insiemeinqualchepuntole laminedizincoerame,siavrebbe finalmente

——

.

4uoo In questo casoadunque,pel raccorciamento del conduttore,laforzasipuòsoloportareda

a

——

,ovvero aumentarla del quarto.

4000 1

Si assumano ora dello piastre di maggiore

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(34)

<s®3o8*>

dimensione, esiadi iopolliciillatodel loro quadrato; avremo unasuperficie di ioopollici quadrati che daràunaforza di-

^

~

a

* 40 +• 1000 io4o*

Cheseinvecequestolatoascendesse a 20pol-

lici,lasuperficiesi porteràa4°° pollici qua- dratie quindilaforzasaràespressada

— —

;ove

poi fossequestolatodi 80polliciecorrispon- dente perciò ad unasuperficiedi4600 pollici quadrati,1 nerisulteràunaforzaeguale° a

1000 +-5/*

o presso che

.Comprendesi adunque dagli espostiesempj,chel’ulterioreingrandimentodella dimensionedelle piastre, faelevarela forza tutt’al piùfinoa

— —

e perciòalquintuplo* Eglièadun- quemestieriper render maggiorelapotenza della corrente galvanica,nonsolo diaumentarequeste superficie,

ma

diraccorciareeziandioilfilocon- duttore.Così,a

modo

d’esempio,avremo unacor- rentecentupla col mezzodipiastredi iopol- licied unconduttoredi1o piedi dilunghezza:

unacorrente quattrocentupla,col sostituire piastre di20polliciedunfilodipiedi2^.Cheseilfilo metallicofinalmente venisse ridotto almassimo raccorciamento,laforzaalloraaumenteràquasi tantocome la superficiedelle piastre.Nessuna meravigliaadunque,sel’ingrandimentodelleme- desime,rimanendolungo esottileilfilocondut- tore,nonverrà susseguito davermi effetto. Se poi circostanzeparticolarirendessero indispensa- bile che questofilo avesse assolutamente 1000 piedidi lunghezza,in talcasonon potrebbesi ottenere peresempio unacentupla forzache con

(35)

«a®3l

So

piastre diiopolliciechiudendolacatenacon100 di codestifiliriuniti,oppure con unfilodi1000 piedidi lunghezza,eu un pollice di spessore.

5

Possedendoalquante coppiedipiastre,sipo- tranno queste collegare per diversomodo.

È

ne- cessario riflettere primieramente,che ove riu- niscamiinsiemetutte le piastreomogenee, come tuttequelledizincoetuttequelledirame,ne risultaunegualeeffetto comese vifosseunasola coppiadi piastre, lacuigrandezza pareggiasselasom- inaditutte le altre.

Ma

ben diversoèl’effettoche siottienequaloralapiastradiramedellaprima coppia venissecollegata alla piastra dizincodella seconda, quella diramedellasecondaconquella dizincodella terza,ecosìdi

mano

in

mano

pas- sandofinalmente achiuderelacatenacoll’appli- careilfilodelconduttore,per un’estremità,alla

F

iastradi ramelibera dell’ultimacoppia,eper altra allapiastra dizincolibera dellaprima.La

fig.i4.

a

indical’unione dituttelecoppiedila- mine,leunediseguitoalle altre,comenelprimo caso,ela fig.19. l’unionedellemedesime una dopol’altra,ossiaalternativamente,comenelse-,

condocaso.Miriportodallafig.15.*sinoalla18."

ondedimostrare inun esempiodi 12 Ooppiedi piastre,

come

sipossano inslituirequesticolle- gamenti ancheinaltremaniere,valea dire:

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(36)

«s«3a ®e»

Fig. 14. Comunicai-di1coppiadi piastredi i2.Pusuperficie.

n l5 99 99 2 99 99 6.

.

»|6 r> 99 3 99 99 4-

»*7 99 - 99 4 99 99 3.

y>18 99 99 6 99 99 2.

»19 99 9912 99 99 1.

L'effettodiquestedifferentidisposizioniemerge dallaseguentelegge:Esseruio riunitealquante coppie di piastrel’una dietroValtra,valeadire alternati- vamente;1laforza che metteinmololacorrente; a.°laresistenzadipassaggio oppostadalle piastre medesimetvengonomoltiplicateinproporzionedel loronumero. Posto ciò, evolendo conservareil giàaddotto esempio,siotterrebbero dalmedesimo

iseguenti effetti:

Fig.14.

—L = —

1

4ooo 1333.

f-1000 12

»

**

»

2.4000 ,

6

+

1000 3

3.4000 6

+

1000

4 4>4000

3 1

1000

6 6.4ooo

h

2 1000

12 12.4000-f-4°oo

1

1167.

1333.

i583.

1 3ooo.

i

4083.

(37)

'0è333

Dalfin qui espostovediamoche,datounfilo conduttoredi1ooopiedidilunghezza,siritraeil più validoeffettose lepiastrevengonocollegatein seicoppie l’unadiseguitoall’altra,ovverosesi riuniscono l'unadopol’altra,valeadirealterna- tivamente,duecoppiedipiastreciascunadi sei pol- lici quadrati

,ilche tornalo stesso.Variandola lunghezza deifilimetallici,deveanchevariarena- turalmenteil

modo

didisporre questariunione.

Cosìperesempioabbiasiunfiloconduttoredella lunghezzadi12,000piedi,siguadagnerebbeilmag- gior effetto giusta lafig.18/quandosidisponessero alternativamenteseicoppiedipiastredidoppia superficie.

Non

èd’ordinarioche per viadi esperi- menti chesipuòtrovare quel

modo

dicomunica- zione alquale corrispondailmaggiorrisultato.

Calcolando daimedesimisitrova,chelapiù van- taggiosa disposizione, quellasiè incuilaresistenza dipassaggio oppostadallabatteria,eguaglia preci- samente, oad undi presso, la resistenzaopposta dal conduttore,ossia,metallico filo d’unione.

Da

qui nederivala praticaregola,che oveesigasiuna batteriaadiversiusi destinata, fad’uoposce- gliere unnumerotaledicoppiedi piastre,che inessopossano entrarealtrinumeri,valea dire, che possa esattamentedecomporsiinmoltialtri fattori.Abbiansiamotivo d’esempio72pajadi piastre, si potrannoconessecombinare12bat- teriedidifferentemanierad’azione.

Sebbenequegliapparaticheservirdevonoalla galvano-plasticanon abbisognino di lunghi fili metallici, credonulladimenodi dover soggiun- gere,che,postoperprincipio,siccomedissi,es- serela resistenzadeifilimetallici inragionedi- rettadellalorolunghezza,edinversadellaloro grossezza o spessore, neavviene:chetuttiquei filiolistemetalliche,lequalidannoperrisultato

3

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(38)

34

egualinumeri,qualorasidivida laloro lunghezza pellorodiametrotrasversale,esercitanouneguale influsso sullaforzadellacorrentegalvanica, oppure, ciòche valel’istesso,qualorasimoltiplichinoper semedesimelelunghezze,esidividanoperilpeso delfilo.Se vuoisi pertanto, senzaingrandimento diunadatabatteria,ricavare ilmedesimoeffetto conunconduttore di doppia lunghezza, sarà d’uopoquadruplicare ilpeso delmedesimo.

Abbiamodigiàaccennato superiormente,che anchelaqualità deimetalliesercitaun’influenza sullacorrente galvanica.Postociò,ne avvienea- dunqóeper necessario risultamento, cheanorma chedifferisce lanatura deimetalli,saràmaggiore ominorelaresistenza di passaggio daimedesimi opposta.Sirileveranno dallapiccolatabellache siegue,1numeriesprimenti 1’ostacolodi pas- saggiochesiosservaneipiùusitatimetalligiusta leeccellentiosservazionidatepernormadall’ac- cademicosignorLem.

Argento . . .

9 Rame ....

. 1

2

Oro . i5

Stagno. . . . . 36 Ottone

....

. 40 Ferro

....

. 66 Piombo . . . . 80 Platino . . . 00

Volendosi porre a confronto fili metalliciete- rogenei,sidovrà moltiplicarelaloro lunghezza pelnumeroesprimentelalororesistenza dipas- saggio,edividerne ilprodotto perla loro se- zione trasversale. Quindi è che fra liste di rame e di ferro, ad eguale lunghezza e lar- ghezza,questeultime eserciterannosullacorrente

(39)

35K<-

un'eguale influenza,quandosuperinodicinque volte emezzalagrossezzadelleprime. Contutto ciò fa mestieri osservare che, siccome pelno- strointentol’arcod’unionenonègiammai molto lungo,cosìdipoca importanzaritorna la scelta delmetallo.Mancandoil rame, può sostituirsi l’ottoneoil

piomboso

lostagno:ilferronon èdaconsigliarsicomecchédi leggeriirrugginisce e generaben anco altriinconvenienti.

6

Lagalvanoplastica èbasatasullaconosciuta,

ma

tantorimarcabile proprietà della corrente elet- trica,in forzadellaquale passaarisolverenei suoielementi ognicorpocomposto,ed haspe- cialmenteilpoterediripristinare,ossia,ridurre imetallidallelorosoluzioni o combinazioni nel primierostato.Tale proprietà dell’elettricoera notafinodal principio delcorrente secolo,

ma

quantunquesene fosseroottenutiscientificiri- sultamentidellapiùaltaimportanza,nulladimeno nonsiègiammaifattamolta attenzioneal

modo

d’aggregazione molecolare,sotto laqualepassano

imetalli stessia ripristinarsi.D’ordinariosiotte- nevanoinformadipolvereodicristallipiùo

meno

piccoli,odi foglie,enonerache nei più felicicasi,che presenta vansiinformadimasse bitorzolute,comeporri,onoccioli. Parve che untalfenomenofossegiuoco del caso,ediremo bensìnonessereancorapienamentesvelatelecom- plicate leggi diqueste riproduzioni.

Con

tutto ciò siamoa talpuntofelicemente pervenuti,dacono- scere lecondizioni,dietro le qualiilramesiripri- stinaimmediatamentedallesuesoluzioniinsolide

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(40)

36

lastre regolari,odinformeprecedentementede»

terminate.

Giovainnanzi tuttoosservare, cheigalvanici apparecchi, quali abbiamo superiormente de- scritti giustailoroprincipj, epeiquali ciser- viamo dizinco,di rame e di un acido, non sonoattiperletecniche, ed anche permolte scientifiche applicazioni:imperocché vannosog- gettia sensibilicangiamenti,e la loro forza,dopo averne usato per brevetempo,notabilmente de- cresce.

Onde

ovviarepertantoa così fattoincon- veniente,vennerointrodottirecentemente degli apparecchi galvanici, mediante i quali, i due metallieterogenei nonsonoimmersiinunsolo emedesimo fluido,

ma

bensì ciascuno di essi trovasiinunfluido segregatoe dinaturadiffe- rente.Questoscoposiraggiungedividendoilre- cipienteindue camereo compartimenticolmezzo diundiaframma,ilquale,peressereporoso,per- mette tuttaviailpassaggioallacorrenteelettrica.

Lafigura 20.*insegnalacostruzionediquesto ap- parato:

ab

c

d

rappresentanoildetto recipiente:

e/iltramezzochelodivideinduecamere.L’una diesseriempitadiqualche acido allungato o di qualche soluzionesalina,contienelapiastradi zincoz;nell’altra,ovetrovasiunasoluzionedi solfatodirameodiqualchealtro sale diquesto metallo, ècollocatala piastradirame k.

Am-

beduequeste piastre si fanno comunicareper mezzoaiunconduttore, edital

modo

sico- struiscelacatena galvanica.

Ricorderemo, quantosiè dettodaprincipio, cioè,chenegliordinarjapparali sviluppasiilgas idrogenesulla piastradirame, e lozinco di- sciogliesinell’acido, tostochesi passaa chiu- derela catena. Ora ancheinquestonuovoap- paralo avvienela dissoluzionedello zinco,

ma

(41)

•**»'i'j

l'idrogenenonresta libero,adoperandosi invece aridonareilramedallostalodisua soluzione,a quellodella metallicasua*-forma primitiva,ed a ridurlo sulla superficiedellalastradirame, (iliapparati pertal manieracostruiti, hannoil grande vantaggiodi essere,inquantoalloroef- fetto,assai più permanentichegliordinarj, di

modo

cheponnomantenersiinattivitàcontinua

f

iergiorniesettimaneintere:delrestopoihanno uogoin essiquellemedesime leggi,chefinora abbiamodiscusse.Nel 1837 trovandomi ancora inDorpat,mi occupavainesperimentarelaforza elacostanzadellecorrentigalvaniche,determi- ' nate permezzodiapparaticostruitidietroildetto sistema,e protratteper varjgiorni.In luogodi unalastra,eramiservito diuncilindrodirame, tutt’aU’intornocircondatodaunavescicaanimale, mediantelaquale tenevansiseparatiiduefluidi.

Accadde, che peressersiguastala vescicame- desima, occorreva cambiarla, cciò diede occa- sioneadesaminarelaformasotto laqualeilrame era passatoa ripristinarsi. Questometallo per- tantositrovòsullasuperficiedel cilindro, e nel- l’internodellavescicadisposto,com’ era d’aspet- tarsi,parteinformadipolvere,eparteingra- nellidimaggiore ominordimensione,ditessuto cristallino

, enonaventifralorolaminimaade- renza.Staccatiquestigranelli, ciòche in alcuni luoghi esigevauncertoqualesforzo,siscoperse, cheilcilindrodirameerarivestito diunostrato dellostessometalloripristinato,ilqualeconmio stuporepotevasidistaccaresottoformadiampie foglie. Di unaconsimileriduzione del ramein formeregolari,nonerasiancora fattamenzione da nessuno:che anzi riguardavasidi già come unfattomoltointeressante, laformazionedisem- plicigranelli metallici.

Ma

inseguitolamiamera-

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(42)

<a®38

vigliacrebbealmaggior segno,quando miaccorsi, ohe alcunisottilitrattidilimae certi colpi dimar- tellodiscernibilisulcilindro,eransicolla mas- simaesattezza effigiati sullestaccatefogliedirame.

Questofenonomosorprendente eraunaprovadella massima regolaritàcolla qualeè suscettibile di procederela riduzione delrame,regolarità che certamentenoneradaattendersi,giudicandodalle altrerozzeproduzioni chesierano manifestate.

Dall’osservare pertantochelefoglie dirameper questomezzoottenute,possedevanouncerto grado ai coesionee di solidità,siconcepìtosto laspe- ranzadipoter giungere,mediante opportunopro- cesso, aconciliareallemedesimequesta proprietà ingradosempremaggiore:edal vedere chele lamineistessecosìperviaumidaottenute,stac- carsipotevanodalla superficiedelcilindro,nac- quetostol’idea,chelagalvanica riduzione del ramepotesseimmantinenteesseresusseguita da un' applicazione allapratica.

Come

,eper quali moltepliciesperimentisiasiverificata quest’ aspet- tativa, e come nel corsodegli appositi tenta- tivi cisiamospintianchepiùoltre,nonèora illuogodiaccennarlo

,essendo cheloscopo a questaMemoriaprefisso,vuoiesserelimitatoalla sola descrizione del processo e deimetodigiudi- cati finoraipiù convenienti.

(43)

O*

395

/

V

oggetto nostropertanto, quellosièdiri- durreilrame allo statodi soliditàedicoesione dallesue soluzioni,equindiperriaumidacol mezzodellacorrentegalvanica.

A

taleintentoim- piegasiunapparato(fig.2i.

a

)similealgiàde- scritto.

Le

lettereab c

d

rappresentanounre- cipienteaffattoimpenetrabileall’acqua,einto- nacatonellasua parteinterioreconasfaltoopece, ondecosìguarentirlo dall’azionedegli acidi.Tra unaparetee1’altradiquestacassa, nel luogo ove sonogiàaquestoscopopraticate duesol- cature,s’introduce lapiastra e

f

compostadi

argillaodiporcellananoninverniciataechesolo abbia subitounleggiergradodicozione.Quindi fa d’uopoche sia ad ambeduei latiperma- nieratalesaldata,cheiduecompartimenti per essarisultanti,nonabbianofralorocomunica- zione veruna.Di talnaturaesseredebbequesta tramezza,daconcedere bensìliberopassaggioalla correnteelettrica,

ma

danonpermetterecheuna assailenta riunioneaiduefluidicuièdestinata a dividere.Cosìpurefaràmestieri adoperarein

modo

che siataleda nonveniredisciolta

,

guasta daifluidimedesimi.

Non

pocafaticaebbi asuperare, onde procurarmidelle piastrechea taliindicazioni soddisfacessero perfettamente.Ora peròsene preparanoquinellafabbricadi stoviglie delsig.Giinther, equestesonodapreferirsiper laloro bontà,comepuresonooperadiquestafab- bricaistessa,tuttiquellialtri vasi

, deiqualiin seguitofaremoparola.Appresiè vero, inl'orzadi alcuniesperimenti

,potersibenancosostituire a

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(44)

«fi4°

questetramezzed’argilla,delle altre di tiglio o<li qualche speciedilegno dolce: nulladitnenosic- comelerelativeosservazioninonfurono da

me

sufficientemente continuate,così nonpossocon certezzaasserire,seunatalesostituzionesiasce- vra d’inconvenienti.Questolegno veniva da

me

{

jrecedentementefattobollirenell’acquaacidu- ataconqualchepocod’acidosolforico.Nella ca- meradestinataalla piastradirameiosogliori- porre ordinariamenteuna soluzione di vitriolo dirame,laqualeesserdeve saturailmeglio pos- sibile,equindisaràmoltopiù conveniente pre- pararla acaldo. Siccomenel decorsodiquesta operazione,ilramevienecontinuamenteridotto dallarispettivasua soluzione,cosìla medesima

sirende successivamentesemprepiù debole.

Da

ciò nascela necessità dimantenerlain uncon- tinuostato disaturazione,ilqualpuntoè della massima importanza, esiraggiungecolrimet- tervidi

mano

in

mano

unaproporzionalaquan- titàdicristallidi vitaioloai ramesminuzzati;

ondeciò ottenere si òimmaginata una piccola cassetta disottiliassicelle,marcata

gh,le cui paretilaterali,come pureil fondo,sonotrafo- rate: ditalmanierainternamente viene lambita dagli stratisuperioridelfluido,iquali sogliono esseresempre

meno

saturidegliinferiori.

Illiquidodacollocarsinelcompartimentodella piastradi zinco,ècostituitoordinariamenteda acidosolforicoallungalo,ovveroda unasoluzione di saleammoniaco,di sale dicucina,diGlaubero esimili.In ogni casoeglièbenediamalgamare dettapiastra

,quantunque unataleprecauzione poconecessariaritorniovesi facciausodisali neutri.Dovràquestofluido diquandoinquando rinnovarsi,o perlo

meno

diluirsiconacqua, im- perocché a motivo dellasoluzione dellozinco,

(45)

41

^

sivarendendotropposaturo, chepassaalla finea cristallizzarsi.Lelettere ik led

m n

o, indicanoduetubi destinati adaresito ai fluidi;

lepieghevoliarticolazioni di

gomma

elastica,onde sonoprovveduti,lirendonoassaicommendevoli per questouso.

Lagrandezza del recipienteesserdeve regolata sopratuttodaquelladelle piastre:

ma

nonpertanto nonconviene costruirequesti recipientitroppo an- gusti,essendocheimpiegandouna maggior massa difluido, reffettochenerisulta èpiùcostanteed uniforme: cosìpuresonodapreferirsi lecasse piuttosto lunghe, giacchepermettonoallorailmag- gioreominorescostamentodelle piastre,dalche derivapotersi meglio regolare gli effetti della catena.Siè giàdetto altrovechelaforzadella corrente galvanica suolesseremisuratadallaquan- titàd’idrogene che passa asvilupparsisullapia- stradi rame. Nel presente apparato

, dipende dalla forzadi essacorrenteilpeso del rame, che va riducendosi allasuperficie della piastra di ramedi

mano

in

mano

che si va sottraendo dalfluido.Dovendopoiquestofluidomantenersi ad unperfettostato disaturazione,sevogliamo esserecerti di un felicerisultamento,si com- prende che nonpotrà più averluogoveruna riduzionedirame,qualoranon venganelme- desimo temponuovamente saturatala soluzione conaltricristallidiessometallo:ovvero, inal- tri termini, la forzadellacorrente, avutori-

guardoallasuperficie delle piastre,devestare in determinato rapportocolloscioglimento delsale dirame.

Un

indiziomoltosicuroondeaccertarsi seilprocessodiriduzione continuicolladebita regolarità,èripostonel colore di carne rosso chiaro presentato dalrame ridotto, ilqual co- lorenonè possibilenondiscernerlo,unavolta

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'3

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4a®C>

che losi abbiaveduto: quindi è, cheappena rendesipiùcupo,ovverositrasmutiinunrosso brunosporco,accenna chela soluzionedirame nontrovasipiù nel debitostatodisaturazione.

Intaleemergente fa mestieriilpiù dellevolte d’indebolireiacorrente galvanica:alchesiprov- vede, opermezzodeirai]ungamentodelfilocon- duttore,ovverocolsostituirneunodieguale lun- ghezza,

ma

piùsottile,o portandolepiastrea maggiore distanza,o finalmente allungandocon acquailfluidodelio zinco.Egliè indifferente ser- virsi dell’uno odell’altrodiquestimezzi per ciòche concernela corrente galvanica.

Ma

per rapportoallacostanza dell’effetto, più vantag- giosoritornaimpiegaremassemaggioridi fluidi edaumentarela distanzadelle piastre.Ilmezzo fratutti piùacconcioondefiaccare la corrente, quellosièdiallungareilfluidodello zinco,im- perocchécosìoperando,lagiàdebole soluzione della sostanza di questo metallo, viene ancor meglio scemala, oben anchedeltutto scansata.

Ora,quantunqueilrame, tanto più solidosirenda e tenace

, quantopiùlentaneprocedelaridu- zione, epiùdeboletrovisi lacorrente,havvi però suquestopuntoun certo confine,oltreilquale, nonavviene riduzionedisorta.Egliè inoltreben naturale, doversi tenerdimiraeziandioloscopo pratico, alquale d’altrondeimporta rendere questo processoilpiù possibilmentespedito. I solimezzi anostra disposizioneper conseguire questovan- taggio,consistono nel rendere piùampiachesia possibile lacapacità del serbatojodei cristalliche pesca nella soluzionedirame,nellosminuzzare convenientemente icristallimedesimie nell’im- piegareancheilconcorso delcalorico,per ren- derne piùpronta la soluzione.

È

inutile il ri- cordarecheihluogodi una cassettadilegno,

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43

meglio sarebbeaverneunadi vetro,odiporcel- lana:ilcostruirla dimetallo,nonègiàchesia impossibile,

ma

siccome richiede alcune precau- zioni, cosìingeneralenonèunsistemadarac- comandarsi.

In vecedisepararelacassainduecomparti- mentipermezzodiun diaframmafisso, sipuò ben ancheprevalersidi vasi d’argilla,iquali,secondo le circostanze,avrannounafigurarotonda o qua- drata.Inquest’ultimo casosipotranno ottenere trecompartimenti,ecollocareduepiastre dirame lateralmentead unadizinco,ovveroduedizinco conunadiramenel mezzo.Lafigura22.*indica questamanieradidisposizione;a b c

d

rappre- sentanoilrecipiente,e

f g h

unacassad’ar-

gilla,e

K Z K

lepiastre dizinco e rame.L’ ese- cuzionedicassettequadrated’argilla,nonèesente dadifficoltà: a

me

peraltroèriescitoottenerne diassaiperfette,avendolefattelavoraresottoi

mieiocchi.

Non

debbonoesser cotteafuocoli- bero,

ma

bensì inunforno chiuso.

In luogo di collocare verticalmente le pia- stre,siponno anche combinareorizzontalmente, comescorgesi allafig.23.a.Inessaa b c

d

indi- canoilrecipiente,

efg

h unacassa daintro-

durvisi,fornita diunfondo poroso,

K

lapiastra dirame,

Z

quelladizinco. Sipuòeziandioin- vertirne 1’ordine, e la piastradizinco riporre inferiormente, e superiormente quelladirame.

Se nonche questa manieradidisporrele pia- stre,nonèdaraccomandarsi,cagionandoinpra- ticadegli incomodiedeglisvantaggi.

Oltreall’argillaed allegnopereffettuare la divisione deifluidi, può giovarsieziandiocon piùo

meno

vantaggiodi altresostanze:talisono a

modo

d’esempio,lavescica animale,lacarta

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