• Non ci sono risultati.

DEL PERIODO NORMANNO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "DEL PERIODO NORMANNO "

Copied!
29
0
0

Testo completo

(1)

· RILIEVI RACCOLTI ACVRA DELLA

REALE ACCADEMIA D'ITALIA

FASCICOLO XV

CHIESE SICILIANE

DEL PERIODO NORMANNO

Testo e rilievi di

Francesco Basile

LA LIBRERIA DELLO STATO

ROMA 1938 · A. XVII E. F.

(2)

LA CLASSE DELLE ARTI

DELLA R. ACCADEMIA D' .ITALIA- PROMOTRICE

CESARE BAZZANI - ARMANDO BRASINI - PIETRO CANONICA - FELICE CARENA FERRVCCIO FERRAZZI- VMBERTO GIORDANO- GVSTAVO GIOVANNONI PIETRO MASCAGNI- LORENZO PEROSl- MARCELLO PIACENTINI

ROMANO ROMANELLI -ATTILIO SELVA - ETTORE TITO

IL CONSIGLIO DI DIREZIONE

MARCELLO PIACENTINI - PRESIDENTE

GVSTAVO GIOVANNONI- GINO CHIERICI- VINCENZO FASOLO

FERDINANDO FORLA TI - BRVNO MARIA APOLLONJ, DIRETTORE

(3)

I MONVMENTI ITALIANI

RILIEVI RACCOLTI A CVRA DELLA

REALE ACCADEMIA D'ITALIA

FASCICOLO XV

CHIESE SICILIANE DEL PERIODO NO R MANNO

!

FORZA D'AGRÒ - CHlESA NORMANNA DEI SS. PIETRO E PAOLO (I 172)

A PUB BLICAZIONE D EI RILI EVI di queste Chiese siciliane del periodo normanno vuol essere un contributo a quella revisione di valori e conoscenze dei monumenti dell'Isola dei secoli X I e XII che tanto più si è resa necessaria quanto meglio si è venuto a riconoscere che le nume- rose e talvolta sontuose pubblicazioni relative, se hanno servito alla conoscenza esteriore, cioè alla divul- gazione dei monumenti di quel glorioso periodo, sono rimaste ben lontane dal compito di determinarne la posizione nel quadro generale della cultura figurativa di quei secoli. Mentre nel passato l'attenzione degli studiosi è stata rivolta specialmente verso i capolavori adunati a

Palermo, Monreale e Cefalù, nel fastoso periodo del Regno

normanno (1130- 1189), da recente s i è cominciato a

concentrare l'attenzione sui monumenti del precedente

periodo della contea ( 106

I -

1130 ), e s i è pertanto storica-

mente spostata verso il problema delle origini e, geografi-

camente, verso la regione messinese e la Calabria, risalendo

a ritroso il percorso dei nor manni. In questo spostamento

d'interesse e in quella revisione ben grande valore ha

acquistato il gruppo delle Chiese basiliane delle due regioni

suddette (riferibili appunto al periodo della formazione,

cioè alla seconda metà del secolo XI) dimostrando

I)

esse

una corrente calabrese-messinese, agente da oriente, in

certa misura diversa da una scuola più arabeggiante,

(4)

agente da occidente, distinzione che sarebbe convalidata dalla assai minor durata e minore efficacia del dominio arabo in V al Demenna, perchè la conquista araba e la liberazione normanna procedettero da punti opposti del- l'Isola (Mazara e Messina), e se la seconda si potè compiere in circa dieci anni, la prima richiese un secolo e mezzo perchè da Mazara s1 estendesse, debolmente, alla cuspjde peloritana.

Nelle regioni intermedie, come a Cefalù, Palermo, Mon- reale e verso la fine del Regno (periodo dei due Guglielmi), si sarebbe avuta la confluenza delle due correnti e la matura fioritura dello stile. Stile che in totale rappresenta se m p re un riflesso delle condizioni storiche di quel periodo e dei precedenti, romano, bizantino e arabo, in tutto il bacino mediterra. neo, veicolo d'infiniti scambi, sicchè per intenderlo compiutamente si deve risalire anche al Nord- Africa, dove furono più persistenti i caratteri romani; alle grandi isole, Creta in particolare, che ebbe parallele vicis- situdini a quelle della Sicilia; all'Egitto con cui d fu colf} unione di dinastia regnante; alla Grecia e all'Asia Minore che conservarono i focolai della vita religiosa siciliana.

Le Chiese siciliane, cui è dedicato questo fascicolo, appartengono alla corrente orientale dell'Isola; esse sono basilari

2)

per nuove vedute sul periodo di cui ci occupiamo e per attestare la funzione avuta dalla Sicilia in questo tempo, che si suol classificare come romanico, nella formazione del gotico italiano, problema già intuito dal Giovannoni.

Volendo allargare e approfondire le indagini in propo- sito, allo scopo di stabilire quanto ci sia di attendibile o meno nelle vecchie e nelle nuove idee sull'architettura siciliana del tempo normanno, abbiamo sentito la neces- sità di compiere studi e di eseguire rilievi più precisi dei dati esistenti, su cui si sono basati anche gli studi più recenti. Di quelli si dirà altrove; diamo qui un saggio di questi, limitatamente a quattro Chiese basiliane, certo le più importanti, ma non le sole che meriterebbero un approfondito esame da rimandare ad altra sede.

3)

Dalla fondazione della prima di queste Chiese (S. Filippo di Demenna, 1o61 - 1090) alla ricostruzione dell'ultima di esse (S. Pietro e Paolo d' Agrò, 1172) è un progresso rapido e continuo di tecnica e di arte. Per singolare for- tuna, unica nel tempo normanno, la data della ricostru- zione di questo piccolo ma importantissimo capolavoro della serie, come il nome del ricostruttore,

4)

e dell'obla- tore, ci son rimasti autenticamente incisi sul monumento stesso: caposaldo sicuro per la convalidazione delle date degli altri, dedotte da notizie e documenti.

Nelle seguenti note illustrative le Chiese si seguiranno nell'ordine cronologico, ma nelle tavole abbiamo voluto farle seguire nell'ordine della l oro importanza. Si consta- terà così più nettamente: a) la tendenza ad accentuare la policromia dei materiali all'esterno; b) ad attenuare invece il valore simbolico della croce in pianta; c) a subordinare

gli effetti di massa a preconcetti volumi semplici ma snelli, sempre più slanciati, in modo che alla fine, nella ricostruzione ultima della Chiesa d' Agrò, non ci si aspet- terebbe di veder corrispondere a quella pianta complessa un alzato a masse longitudinali, di altezza grandissima per terre sismiche; d) infine a raffinare da una parte le espe- rienze tecniche-costruttive, specie nel modo di far tra- smettere e sopportare le spinte, nel far nascere le cupole da rettangoli, anzichè da quadrati, e dall'altra le esperienze e i tentativi decorativi, ottenendo forme ed effetti che mentre mostrano aderenza alla corrente greca nel bizan- tinismo, anticipano tuttavia sensazioni gotiche, che sono dovute all'incontro dei modi arabi con quelli occidentali.

S. Filippo di Du~~enna o di Fragalà. - Il cenobio risale al

V secolo, ebbe grande rinomanza e sopravvisse, con pochi altri, alle distru- zioni arabe. Ricostruito subito dopo la conquista dal conte Rug- gero, fu completato dall'abate Gregorio intorno al1o9o.

5)

A questo periodo risale la Chiesa: essa presenta nell'insieme un più persi- stente carattere di latinità. Ha pianta a croce commissa e tre absidi sporgenti a oriente. Il tiburio, sovrastante il santuario, è evidente opera aggiunta del secolo XV e i due originari archi ad aggetto crescente che tendono ad accorciare

il

rettangolo del santuario, con un procedimento comune alle altre Chiese di questo gruppo, recanti in quel sito una cupola, lascerebbe supporre una soluzione analoga. Anche più recente è il campanile a cupola rialzata, pro- babile sostituzione della "torre, , di cui dànno notizia i docu- menti dell'epoca. La copertura generale dell'edificio a tetto nasconde all'esterno le volte a botte che girano sulle due cappelle e che sono da ritenersi

originarie, al contrario della volta della

navata che è

opera

molto tarda, e cioè del periodo io cui l'aula venne sopraelevata (come indicano le tre feritoie d'aereaziooe nel lato sud), e la facciata rifatta. Sulla porta

è

scolpita, appena visibile, la data 1613 del restauro. Più semplice che le Chiese che segui- ranno, questa non ebbe nei fianchi le archeggiature di ornamento;

e le absidi, le incorniciature delle finestre, l'arco trionfale e quello dell'abside maggiore (i soli leggermente acuti) e la bella porta settentrionale sono

gli

avanzi sicuramente originari. Materiale fondamentale di tutti questi elementi è il laterizio, che qui diede prodotti più raffinati che altrove. Nelle lesene dell'abside centrale i mattoni si alternano con spessi strati di malta intermedia, che ha un'evidente ufficio cromatico, a blocchetti prismatici di late- rizio, che eguagliano la larghezza delle paraste salienti, oggi tron- cate. Le finestre sono arcuate a tutto sesto e appartengono a due tipi:

il primo a sguanci

fortemente convergenti verso l'esterno, dove si manifestano come strette feritoie; l'altro a doppia strom- batura con laterizi cuneiformi che fasciano lo spessore del muro e si

associano all'esterno

ad

altri

mattoni, disposti in coltello, a formare la ghiera piana dell'arco. L'ornamento di laterizi intorno

alla porta settentrionale,

col policromo giuoco formato dai rossi mattoni, dalle losanghe giallo-rosa e dai densi spessori di malta, ad arte ingranditi

ed anche minuziosamente

rifiniti a sella come nei resti di S. Filippo il Grande, presso Messina, richiama quello delle cupole della Cattolica di Stilo e per l'addentrarsi della prima ghiera le finestre di Mili: analogo

è

il rincasso che hanno la porta meridionale e gli archi acuti sopra menzionati.

S. 1\lfaria di Mi/i.

- Costruita dal conte Ruggero intorno al

1092, accolse le spoglie di Giordano, il ribelle figlio del fondatore,

morto nello stesso anno.6) La Chiesa appare all'esterno come una

costruzione rettangolare a tetto, sormontata, io corrispondenza

del

santuario,

da

tre

cupolette quasi emisferiche, impostate su

brevi

tamburi geometricamente

squadrati: maggiore quella cen-

trale poggiante

su

un dato poligooale, sensibilmente più piccole

(5)

le due laterali che si ergono su tozzi basamenti cilindrici. Delle tre absidi solo quella centrale si manifesta all'esterno.

I muri sono di laterizi, di grandezza \aria, disposti a strati regolari che formano all'interno paramenti lisci, distesi in guisa da non creare la minima sporgenza neanche per marcare l'estradosso degli archi; disposti in corrina all'esterno, ma qui animata da alternanze di pietra ora chiara, calcarea, ora scurissima, lavica, c motivata da incassature arcuate, sopra e accanto alle finestrelle, o da lesene concluse da archi e festoni intrecciati, in una curiosa varietà di tentativi più che di soluzioni.

Di forte e schietta inspirazione è l'interno, col tetto in vista, le alte c strette finestre terminate da archetti lievemente appuntiti, e dominato dalle tre robuste arcate acute trasversali, che separano la nave dal santuario. Sui piedritti dell'arcata maggiore, c in senso perpendicolare a questa, altri due arcani si impostano, che suddividono il santuario rettangolare in tre parti, a ciascuna delle quali corrisponde una cupola. TI passaggio al cerchio d'imposta della cupola maggiore è ottenuto in una prima fase da due ghiere sporgenti che mutano in un quadrato il quadrangolo di pianta e, successivamente, da quattro gruppi di pennacchi angolari, che formano archetti a rincassi con peduccì pensili. Le due minori cupolette laterali hanno un impianto analogo partendo da un rettangolo disposto in senso 1ongitudinale, ma qui gli elementi angolari di raccordo sono ad unico archetto a nicchia.

La Chiesa ci perviene modificata sostanzialmente solo nella parte occidentale per un prolungamento a carattere quattrocen- tesco, forse del secolo XVI, della navata. Nello stesso tempo la copertura a tetto venne sensibilmente sopraelevata e rifatta, probabilmente a imitazione di quella originaria. Anche la cripta sotto la navata è da ritenersi opera aggiunta.

Ss. Pietro e Paolo d'Itàla. - Fondata per donazione del conte Ruggero intorno al 1093, 7) ha forma basilicale, a tre navi e tre absidi, accusate all'esterno; tutta coperta a tetto con cupola a semisfcra sul santuario. Volte a crociera coprono le due cappelle del presbiterio e nascondono il tetto superiore; nel resto della chiesa la travatura è apparente. La cupola è impostata su un alto tamburo che all'esterno apparisce formato da due dadi sovrap.:.

posti, squadrati come semplici solidi geometrici. Il primo di essi ha forma di un prisma rettangolare in cui il lato lungo del ret- tangolo eguaglia la larghezza della navata centrale da cui emerge;

il dado superiore, in cui si aprono le quattro finestrelle illumi- nanti il santuario, ha invece pianta quadrata e dà appoggio alla semisfcra rialzata della cupola.

All'interno l'impianto della calotta sullo spazio rettangolare del santuario avviene in due gradi: un doppio ordine di forti arcani ad aggetto crescente, impostati secondo il lato minore, trasforma la pianta in un quadrato: c su questo, mediante pen- nacchi intermediari che ne riempiono gli angoli e li raccordano secondo un cerchio, è impostato il tamburo (cilindrico all'in- terno) terminato dalla semisfera. Qui i pennacchi sono degli archetti scmicircolari con alto piedritto, i quali strapiombano da interne nicchie cii indrichc, anch'esse protese nel vuoto; i pcducci triangolari degli archetti sono pensili (si noti l'analogia d' impo- stazione con la cupola della Favara, con S. Maria dei Tridetti, ecc., e le differenze con i pennacchi di S. Giovanni degli Eremiti, della cappella della Zisa, ecc., in cui la nicchia cilindrica è sostituita da scmivoltc a crociera).

Policromia di mattoni, ora minuti, ora molto grandi, a con- trasto con blocchetti di pietra naturale di vario colore (note- vole il doppio architrave della porta di pietra lavica) ha la porta principale; arcaturc a uno o più rincassi ne animano il pammento, su cui tenue sporgenza ha solo la cornicetta tcrminruc del timpano c la ghiera dell'arco sulla porta d'in- gresso. Ancora più ricchi e più scanditi verticalmente sono i fianchi delle navate laterali, dove l'intreccio degli archi si com- plica in forme trilobate che anticipano sensazioni trecentesche.

Tutta la parte emergente della nanta centrale c del smtu:uio, rifatta recentemente, manca di ,·ibrazioni policrome. Evidente- mente anacronistiche sono le bugne :1ngobri del tamburo; gli originali capitelli a campana, d'impronta araba, erano di stucco (oggi di cemento) con figurazioni geometriche o forme vegetali stilizzate. Il campanile della Chiesa è evidente aggiunta posteriore, come dimostra il proseguimento delle arcature anche nel tratto esterno della navatcUa a cui esso si addossa.

Ss. Pietro e Paolo di Agrò. - Un'iscrizione in greco - gi:ì oggetto di parecchi studi e dibattiti - reca, sui conci di un arco ribassatissimo, che chiude il vano della porta principale, b data (668o=1172) e il nome del ricostruttore (il protomagister Girardo il Franco). s) La Chiesa, presenta nel suo piano i caratteri tipici delle Chiese bizantine dell'epoca dei Comneni, ma semplicizza in alzato il gioco di masse che deternùncrebbe la pianta, nascon- dendo le divisioni trasversali per far predominare le masse longi- tudinali. Essa è preceduta da un esonartece, affiancato da due torri scalari, oggi mozzate all'altezza delle navatelle, e ha tre navi, terminate tutte da absidi e separate da colonne c arclù acuti di collegamento; più strette e coperte a crociera le navate laterali, assai alta quella centrale, a copertura piana, dalla quale si spiccano le due cupole. Di esse la prima, al centro della Chiesa, grava su quattro forti colonne, poste ai vertici di un quadrangolo, a lati poco dissimili; degli archi collegano nei due sensi quei sostegni e sei gruppi di pennacclù (di una singolare forma intermedia fra la sferica e la conica) graduano il passaggio dal rettangolo a un cerchio. Su un alto tamburo circolare, tendente in alto a restrin- gersi, che otto finestrelle a sesto acuto scandiscono tutt'in giro, è impostata la calotta; essa ha forma complessiva ovoide e super- ficie esterna ondulata, i cui spicchi si manifestano all'interno in corrispondenti spigoli salienti che hanno una comune origine al vertice della cupola e discendono fino ai lati delle finestre del tamburo, dove finiscono col confondersi con la superficie di quest'ultimo. Affatto diversa per forme e modi tcctonici è la minore cupola che si erge in fondo alla Chiesa, dinanzi all'abside centrale. Anche qui la pianta d'imposta è un rettangolo, sensi- bilmente allungato nel senso trasversale, e la cupola è, al centro di questo rettangolo, un prisma ottagono con calotta terminale ondulata. 11 collegamento del rettangolo di base all'ottagono, reso arduo dalla grave sproporzione tra la lunghezza del santua- rio e la sua profondità, è affidato a una serie di pennacchi ad alveoli pensili, disposti in giri sfalsati sempre più protesi in avanti.

Questa volta alveolata, assai simile a quella dei sacrari del Duomo di Palermo, è ottenuta con strutture di mattoni e ampi strati di malta, 9) e nella sua complessità e minuzie di forme svela un ingegnoso studio geometrico e una ben meditata graduazione di oneri fra le diverse parti sospese. Anche questa seconda cupola era traforata da una finestra, qui conclusa da archetto a tutto sesto, in ciascuno dci lati del tamburo ottagono. La calotta ter- minale, infine, la cui forma all'esterno è oggi ben lontana dal- l'aspetto originario, è costituita da otto unghie che si uniscono fra loro all'interno secondo spigoli semicircolari salienti. Pure circolare è la loro curva d'imposta, cioè la linea d' intersezione di ciascuna di queste falde con le faccie verticali del tamburo.

All'esterno la Chiesa solo nel lato occidentale mostra le sue strutture molto alterate, con le torri mutile e il rifatto muro frontale della navata maggiore. Negli altri lati la decorazione ha per caposaldo la spartizione delle superfici in leseoe di poco aggetto, che sorgono da uno zoccolo di altezza non uniforme, e, in alto, si bipartiscono dando origine a una serie con- tinua di arcature cieche intrecciate. Lo stesso fitto tessuto di lesene c di archi è nei fianchi superiori della navata mediana e nelle absidi: più ricco in quella centrale che nella sua tur- rita forma prismatica, raggiungente il colmo della copertura, ingloba, secondo modi non sconosciuti all'architettura di questo periodo, l'interno semicilindro c la superiore volta del catino.

1

(6)

n laterizio

è il

materiale fondamentale di tutte queste strutture.

Di un tenue colore rosato esso si

associa spesso a strati alterni di bruna pomice

lavica,

di arenaria gialla, di candido calcare, di rosso di Taormina: composizione di materiali

vagliati

solo pel colore, che bene riflette l'estroso genio locale. Nella festosa pra- tica materiale quasi paesana questa policromia, pur nello

schietto

intento ornativo, ora tempera la forza delle solide masse murarie, ora scandisce le superfici e dà

più vivo

accento ai risalti, attuando

x) Lo studioso che mise per primo in rilievo questo punto fu il Calandra.

(Cfr. la sua: Breve .rt. de/J'Arch. in Sk., Bari 1938). L'autore si è occupato dello stesso argomento in due conferenze tenute nel 1939 nell'Università di Palermo e di Messina.

z.) Poichè l'attribuzione di S. Giovanni dei Lebbrosi al 1072. è caduta (si tratta di fabbrica appartenente al primo re normanno, cfr.: C. A. GARUFI, Per la .rt. dei mon. diSk., ecc., in "Arch. st. per la Sic., , vol. VI, I940) la loro importanza, nell'economia dei nostri studi, è ancora maggiore. Inoltre le forme delle prime tre chiese, del secolo XI, (Fragalà, Mili, Itàla), sono scevre di elementi nordici e alcuni dibattuti problemi di priorità (quello per es. delle arca tu re intrecciate) trovano per esse un avvio alla loro soluzione o importanti caposaldi di riferimento. La Chiesa di Agrò ci offre un esempio ben datato sul quesito della genesi delle volte alveolate.

3) Dovranno entrare nell'ambito di queste ricerche monumenti o loro avanzi finora negletti dagli studiosi, quali quelli di S. Luca d'Aspromonte, di San Panaghia a Rossano, di Cirella Vecchia, di S. Maria di Kirzosimo, di Mascalucia e delle altre basilichette delle pendici etnee, di S. Giovannello di Gerace, di Cassano Jonio, di S. Lucia a Rapolla, di S. Maria di Gala (raro esempio di Chiesa a cinque cupole in provincia di Messina), quelle dei monasteri basiliani di Massa, di Naso, ecc., i resti delle torri normanne di Tricarico, S. Marco Argentano, Malvito, S. Mauro Forte ed ancora altri.

4) Non è questo il luogo di discutere sulla dubbia sicilianità dell'archi- tetto. Per altro il nome di Girardo non è infrequente nei documenti siciliani dell'epoca; un GirardH.r agrigenlin11s è in un documento del u89 e perfino un t11agister dello stesso nome, in un documento di poco posteriore alla costru- zione di Agrò, è acquirente di una casa " presso Cefalò, al di là del torrente Cammari, (v. CusA, I dipl. greci, ecc., Palermo I868).

5) Il 7 maggio 66z. 5 (- III7) Ruggiero II conferma il privilegio paterno del 65 z.8 (- Io9o) di fondazione del monastero. L'originale è nell'Archivio di Stato di Palermo. Cfr. BBHRING, Skiliani.rchen StHdien, I, n. 2.4; CASPAR, Reg. n. J4· La data ci viene pure confermata dal testamento del primo abate Gregorio, redatto nel IlO 5 (lo si legge integralmente in CuSA, op.

nt.,

un intimo accordo

fra decorazione

e costruzione.

(Da

notare l' irrobustimento di quelle lesene che corrispondono

agli archi

di

sostegno interni della cupola).

La

sottile

ricerca degli effetti

giunge a

sostituire nel corona- mento della fronte settentrionale, rivolta verso l'imminente collina

e verso il cortile del cenobio, giuochi

di incavate mano-

crome

strutture chiaroscurali

alla

balza reticolata della fronte esposta al corso solare, scintillante di vividi

colori.

FRANCESCO BASILE

pag. 3 96-402). Egli afferma di avere riedificato dalla base, con l'aiuto del conte Ruggero e di Adelasia, la distrutta chiesa, la "torre, e il cenobio.

L'abate Gregorio, fondatore di altri conventi basiliani della diocesi di Traina, morl circa il I I I 6.

6) Una lapide (quella attuale è copia posteriore) testimonia la presenza delle sue spoglie in questa Chiesa. Tuttavia Giordano pare sia stato seppellito subito dopo la morte nella chiesa di Traina. (Cfr. MALATERRA, De rebH.r ecc., I. IV, cap. XVIII, in MuRATORI, Racc. di St. ecc., tomo V, p. I).

Il diploma di concessione al primo abate Michele porta la data del I092.

e la Chiesa vi risulta già costruita (" templ11111 S. Mariae Vergini.r aediftcavi in j/11vio nof!Jinato Mi/i, et praenominato Abbaii Michaeli convmtum ordinavi,, cfr. R. PtRRO, Sic. Sacra, tomo II, pag. I025). Circa il nome di re attri- buitosi dal conte nel diploma menzionato, cfr. AMARI, St. dei MJu. di Sic., 2a ed., I933> vol.

m,

pag. z.6j.

7) Cfr. diploma di donazione all'abate Gerasimo concesso dal conte Ruggero in data 66o I (- I09 3), in PtRRO, op. cit., pag. IO 34·

8) Eccone il testo integrale: 'Avex(«~)vL<r(&1J)

o

v«(ò.:;) oò-r(oç} -rw(v}

&yL(<ùv) cbt(oa-rOÀ<ùV} 1té(-rpou} x(«t) 7t(«uÀou) 7t(pò.:;} 0e(o}cr-rYJ

l

p~x-r(ou} x(«}- .&1JyoutJ-(évou} TOU T«UpO!J-&VLTOU &7tÒ olxe(

l

<ùV <iVM<ù~T(<ùv}. tJ-Vro&dl) IXtrrOU x(uptoç). "&e~ c,' X7t· 1 ò 7tp<ù't'O!J-1Xto-rop rc.pcipooç ò Cl>p&yxoç. (Fu ricostruito questo esempio dei Santi Apostoli Pietro e Paolo da Teostericto catecu- meno taorminese a sue spese. Si ricordi di lui il Signore. Anno 668o.

Il protomaestro Girardo il Franco).

Il diploma di donazione di Ruggero II è del I I I7 (PtRRO, op. cii., pag. I039) e vi si rileva che il cenobio era già stato ricostruito (dopo la distruzione araba). Nel diploma non si accenna esplicitamente alla Chiesa (era, questa sola, sopravvissuta alla distruzione degli infedeli?). La data che viene documentata dall'epigrafe farebbe pensare ad una costruzione in due tempi del convento e della Chiesa.

9) Come si rileverà dai grafici, spesso l'incontro delle varie superfici -qui come negli elementi intermediari relativi alle cupole prima descritte - non avviene secondo precise curve d'intersezione, ma attraverso una breve zona intermedia di raccordo.

BIBLIOGRAFI A

O. Monms, BaJtk.Jmst de.r Mille/alt. in It., Jena 1884.-L. HuLDERMANN, Ueber Sta/a/et. Bildtmg itt der arab. Ba~~k.Jmst, in" Zft d. Arch.- u. Ing. Ver. zu Hann. ,, I885, pagg. 523-534.- F. MATRANGA, Il Mona.rt. dei Greci, in "Atti Ace. Pel.,, III Cl., 1887, pag. 67.- A. SALINAS, Il Mon. di S. Fil. di Frag., in "Arch. st.

sic.,, x887, pag. 392..-D. PuzzoLo-StGILLO, La ttbicazione de/1'/J.pyewov IY.xpov tolefll., ecc., in "Arch. st. Mess.,, A. III e IV, fase. 3 e 4-- R. PHBNÈ SPtERS, Arch. Ea.rt and We.rt, London 1905.- L. FwccA,Ak. mon . .rk. eu., in "Rass. d'Arte,, I 908, n. I I . -Ch. DmHL, La Sicile dmts le M. A., nel vol. Ouvu!.R, En Sicile, Parigi, s. d.- E. Dmz, Die KJm.rl d. isla!IJ. Volleer, Berlin 19IS·- E. H. FRESHFIELD, Cellat lrkhorat ecc., London 1918, vol.

n. -

A. EDITH BROWNE, Nortnatl Arch., London 19I9.- E. MAuCERI, L'abb. di S. Maria di Mi/i, in" Arte cristiana,, gennaio I927.- A. CuTRERA, La chiesa 110r111. di S. Maria di Mi/i, in" Sicilia,, settembre I927.- A. CUTRERA, La chiesa nom1. di Agrò, ne" L'Arte,, I927.- P. ORSI, Le chiese basi/. della Ca/., Firenze I929. - G. FRAGALE, S. Fil. di Frag., Palermo I929. - Ch. D maL, Chiese Biz. e Nom1., in "Arch. St. per la Ca!. e la Luc. , , 193 I, pag. 141. - F. VALENTI, L'arte fie/l'era nort11anna, nel vol. "Il Regno Norm.,, Messina I932·- F. SARRE, L'arte fllll.t.rlllm. nel Sud-Italia e in Sic., in" Arch. St. per la Cal. e Luc.,, 1933, pag. 441.- C. KoROLEVSKIJ, Ba.rilien.r Italo- Grec.r et Espagnols, in" Dictionn. d'hist. et de géogr. eccles.,, tomo VI, col. I I93·- WarTE LYNN ToWNSEND, Jr., Lalin Mona.rtkis11J in Nom1an Sici(y, Cambridge

Mass. I938.- S. BoTTARI, Chiese bas. della Sic. e della Ca/., Messina I939·

INDICE DELLE TAVOLE CONTENUTE IN QUESTO FASCICOLO

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI AGRÙ

I Pianta della Chiesa.

II Sezione orizzontale al disopra delle navatelle.

III - Sezione trasversale sul Santuario.

IV - Sezione trasversale sulle navate.

v

- Particolari.

VI

}

Sezione longitudinale.

VII

VIII - Particolari.

IX }

x

Sezione assonometrica.

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI ITALA

XI XII XIII XIV

xv

XVI XVII

- Pianta.

- Sezioni trasversali.

- Sezione longitudinale.

- Prospetto principale.

- Particolari.

} Sezione assonometrica.

CHIESA DI S. MARIA DI MILI XVIII - Pianta e particolari.

XIX - Sezione longitudinale.

xx

XXI XXII

- Sezione trasversale e rerropro- spetto.

} Sezione assonometrica.

CHIESA DI S. FILIPPO DI FRAGALA XXIII - Pianta.

XXIV - Sezione longitudinale.

XXV - Sezione trasversale.

XXVI - Particolare della porta del fianco settentrionale.

(7)

CHIESE SICILIANE DEL PERIODO NORMANNO

· r

l

o~

·j·-

os~

. 1

O~!)

t

1.01

'

H2'>

.

0.745

l

-·t -

0.~2

-l-

0.77

t -·

OO'>() ,tq

. -

- l

o~

... l-

o~

··+

O~'!>

· t-

0~9

t-

o.~

-~- 0.98

..J

O~'}

·-t

IB.41

·~

l-

o;a

~-

10'3

. l

o.?>?>

-j

\Il

o

t

~

'

\.())

l o

.. l.

117

~ ···

l

· +-- ..

....... i

--

l

'

l ::

. .

' :t

::

/!

- A 5'3 ···-····----···---- ·--

l l l

l '

~---··-1.41··-··_:

l .

2.22

l 110

····-.... 3.22

.. ··~·--.. ~-\<:! ···-

..

--· ···--·-- ...

_.

\

3 .9

~ \

\

. .

/

1~2

\

/

!

'. ·'

~ 48 \.~---· ~/"_ .. _______ .... _ ..

-j--·--.. ... T

/

' ' '

; l

i i

.

l

!

l \ \ :

.

/

x

'\,

\ \

\

\

\

\

\

\

\ \

. . .

\ i

l

\ l

\:

'l i'·

!\ i \

i \

?.40 2 40

-i

••• 1 •••

l l

l

... ___ ...j ... · · · - - - . --- '3. 54 - ···- ... : ... ~_ ...

--·----j--··.

o~

l

o.8l

O.?.~

r

o.Sl

ot.O

i

-Y.--

o ?l!>

_)_____

.

_ ___

.... ________ , ... ·-··.

-

o

0.50 2

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI AGRÒ

2.11 4.;o

Il. 24 :3

.

..,... .

srn.

l

T.AY. I

N

.. ---··· ... !

2 47

373

... -... ---.. ··-·---·-···--i l

o~

----~-·

o 87

-L o ?>5

..

.,...

l

101

O!O ---~l .

0.~

.. ~ .

0.82 ....

, .

0.~2

"l

IO!!>

... J

OSI

· · -

0~

4

0.~1

l

1

O !il

--!-

05S

~

o

az

-t-

0.-31!

- i

o~

.f.

0?.2

-r

1.03

t

0.~3

-i

l 00

--l-

0!.4

- i-

0.77

'

o 33

- t ·

079

- t

0.'!>!1 l-

PIANTA DELLA CHIESA

18SZ

.... t ..

(8)

CHIESE SICILIANE DEL PERIODO NORMANNO

l ···-

18.41

l

i

'

l

·····-2.35

o b]

-

O!

+

! '!>

-~-

OJZ

-i·

--t-

l

0.'35

.... L

o.~

'''l "

o•Js

. . l

· + ·

o.lo7

-t·-

15.75

-i- -

...................

;

··+

l

··

o.b"!>

0.90

l

·--t-

oqo

_ .L

'

. l

i i

L_ _ _ __ _ __ _ __ _ __ J

- . . . --· .. .. ····-··· 4 ~s

·-·· _ ···-···· ··- -·-· __ _

I8.U

4.1<':1 ...

--

... ---~--. -...

... ..-!

.··"'··"' !

"'-

""~" ·

4J30 .. ···-····-··-··-

: l

~----

--- ----..J

04~

-- ' ··· -

. L I ··- ··-·- ··-··- ··- · · - · · - · · - - ' - - - --L

~00

0.78

-·-·-- l

l

0?.1

.. ...

l

. . . ----~-... 2 15 ... .

07] :

.l

o.;'!>

--r

O}(:,

· - · 4 -

0.71

· -·+ !

l oo

-·-l-

i ... ...

-f- i

0.70 1.02.

l l

t

l

- +

0!1'!>

-

· · ·-

101

--- 1

l

Of>1

-·l-

l l

0.91

... -t-

l

0.34

- l

lb.02

-··---

---~-

o.CJ~

-t

l

...

O.Y:.

-·r

l

091 :

l

·---· 1 -

O.I>S

--l-

l

: l

o.~o

·--·-'-

i

o~~

l -~-l !

ob' 0.!'3

l

!

_i

.-t.

O.!>~

- r

l

0.'11'3

'

l

l

2.54 ---·

··- ··- ··

---,

! :

L·-··-· --- -- ·· - ..

J

0.?.~

-·-··-··- - -- ··-

-- ··- ··

:-e····--····---·--··------·--··---·-·---···---··--··-- ... ... 11.~4

---·-·----

.

····---·-··· ·--

·--···-···---·--··---~

sm .

18.52.

--.. ·-·-··1.

o

0.50 2 4

SEZIONE ORIZZONTALE AL DISOPRA DELLE NA V A TELLE

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI AGRÒ

T.-w. II

(9)

CHIESE SICILIANE DEL PERIODO NORMANNO

l-·---1--

i i Q(,(,

l

+ -

o.(,(,

r · l···r r-_..-

!

: : : '

1.7~

• ! l

!

41

+

'

i

'i·H

7.07

\'!Il

r l

l l

b.22

: 2.01

.

'

: :

; !

: :

.. l.

T i·

0.85

0.82

t ·

1.44

+

i

i -

l

1.49

· •

i l

···

600 442

l l

0

to 4i!.o+

--r -

\00

+

l ' : l !

! i

: l ' : i

!

5.50 ' '

·

...

-

..

·

~-····-···

4.E>O

.. 2 20

9.76

f..o. $s~

i ; i :

; i

! : 2 ."12 j

'

···~

1.74

l

l l ' ... 1

2.02

o El.>.

... . f

:

... t

...

---··--·

IJC3

---t-·

I.St

! l

.... - +

1217

112 '

... - .;.

.

: ... ·-2.;45

.

i ..

S.. 57 l

J

s.oo

[] .

'

.

'

.

' l

T

I.SO

t

' ~ ~.21 ' ' l l

l

:~lE.

.

: 341! ' ' '

: l

;4-:.<5:

i

l

l

l ' l l i l l l

... ~- o.& ...;o.~r---·----·---· ··- 3.22. ---·---·---·-·-·.-fo.Mt- o.ao ·+j~--- 1.45 ... -tzn.t'"

l

~---·---... -... -... ·---- --- 9,19 l

--- ··---·--·-··---·----.. - -..i

o

0.50 2 4

sm .

--·-·-····-·

---·--····t

i

0.97

l

···l-

1.33

· ·-f

'

~-6o

;

i

! '

i

f

2.20

TAv. III

\440

l'

8(,()

SEZIONE TRASVERSALE SUL SANTUARIO

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI AGRÒ

(10)

CHIESE SICILIANE DE L PE RIODO N ORMANN O

TAY. IV

- ---- ... 4 14 ---···- ····---··---~ l

---.. ---· --· ... ···. --- .. ····---··· ... ----.----·-·""1'

' l" " l

i

!, 0.57 l

! t-

0.1>'\

~--

t !

bJS 2.76

t -- ...

IlO

-o~

, --

0.85 l

-r· + -

1.79

+ -

2.00

..i ...

0.17

-r--···

!

t.24

l l 1.01

-·-· ----·---2:~5 ! ---··:---··

! :

l l

S.~7 • !

l :

4.78

l

!

(,4?l

l

: l

l.bS

·---+

-- r :

i :

i :

IO.IO

L38 2.bl

10.2.0

--. ---+ ~. --j- ·: ?..H_~ ~ ~--~~-.::·.:__{···--·

: : l

t

T :

l .

: 28&

l:

5.60

: : i

~--~---~ -+ 1.4\

r . ' .

! l

:

:

o

• 2..12.

-- ,

! i

i i l74:

: l i :

i i

.t.

i

o :

--071 .

~-U8 - .j j.4---·-··-·-- 349 ··---·--·---! i

~-- ---·---·-··-- - ---~90-.. -----+1

o

: l

~ ... 1.+5 _____ _,

r-- ··--···--

3 24

--- - ---!

o

0.50 2 4

sm.

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI AGRÒ

.... ·-····r

l o

l 00

·--!--

- r ·

l.bb {,,20

i

+

o l

·

1.54

l

--+

l

-

5.(,8

Ùo -~

'

'

: i

m

o l

r +

i

'T l .

l ! :

t l i

o l

. i ' i l

.. .

l :

l '

l

l o

o' l

l l

14~.

l! .

; ! '

. ;(,u

~Joi i l

~--···- l 45

---oJ

l l

1 --l

! l

o~s -t

lf't l

: l

-f __ J

l l l l l l

l l

~ lr

!

l.

410 l '

.l l

i l :

o l

2.8(.

i

l

--·---·----:T

. '

17.22

i

o . eo !

t !

o

l~Z i ,

>,

.l

12

T 0.50

t

0.57.

-t

l

o

0.!>7 i

i :

L bo

!

1c.w

··r--r

!

i i

o

l

7.90

SEZIONE TRASVERSALE SULLE NAVATE

(11)

C HIESE S ICILIANE DEL PERIODO N ORMANN O

' - -

••

Ili :M

l-

2(,

t-

H

+

32 l

_L ___

PORTA PRINCIPALE

l

o QSO 2

....

• • ••• ··-···-·. 1 qo ... .

••a •09

o !>é! ... -. o 82 ·----... - ·---....... ... l 5(, ... -... . .. ... o gl

A PER TURA ~fERIDIONALE

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI AGRÒ

LOO

t.ll

r-

0.22

o.za

t

+

l

0.~7

'

+

! l

•:il l

3~

l

i

ì

!

_L '

l

• •

a

l l

i ! i .

O.!~, l .

i i

i i

: l

l

~,,

! i

i :

!

l

TAY.

v

-- ,

. a" -

(12)

CHIESE SICILIANE DEL PERIODO NORMANNO

~---···-···-.. 4.1"1

l

.. ;.... ... _,_ .... .

. . --- ---··· · --·1·--- ! - - -·-···-·- - ---... ...

"

__ ... -.,-

- ··----

'!>.50 .•••••• ····- -·····-···-··

- -·· (- ····-···--j-

1

' ì

! !

..

-

...

-- -

... -......... ·····-····

..... 2 20 ,_, ____ ...J

~ O ···~

1.10

· t

l

l

i l

··r !

i : 1 i

~

·r···-···-··· ... .

'

!;,57

l

., ...

·' \,

i ~

\

l

-J ... ... r+-_ _ ... ..

l

i

r ! -T ·:·

:

.

!

i T 'i

'T- . ,

l i i

;

.

~

4.1>1>

. i 4.47!

i

!

1 c;,]8

! !

! : : : !

L .. Li .Li _

l.t·+ 0.72. • .j

!

I.U

l ~ .... l

. . j

·-·-·-·~l-·-·-·-·-·-·

i l"

l

i l

! i

l

.

l

.

l l

l :

---t--- ---

-r--~

: : :

: lT +·

... r '

i :

i i

l

~ l l

; ~

.

?IO " - - ..

·- -!--·1 .. +· ~07

· ....... ,_,

-... -... J

l

;

:

l

t : i !-T

i i l !

'fl..·--

1.13 ... ~

' .

' l

l l

! i

j

!

l

i

l l . l

i : 3.80 . i 3.4] i i l i 2%

i

1.38

].90 l l l

i

!

2.1>1

· r·-: -· - ·-·-· -·_...· ·-· -

l

!

l

-+

--~------t-

-r -

i i l

; : l

: i

i !

t 1" , .....

!

• •

i

l

···i··t···i'' ...

.--.... -_-:.::::::~1

,, ,l

p ,l

11 11

,: :•

•• ,l

il il

'l ,.

l• ••

d I l

ti I l

q

~:

:, l1

:: !•

!! ::

l

! !

l ;

!

: i !

i

i

l l l l i

! i l

: 11.17

l l

11H2' !

' [ IOJO

! 2S

i ir: i : ~ :l!

!

:l

:: '. l .

i2.~!

l;.

l i ! i: l

! :

.

:

~-\.07'·"" -H

' l .

' i

l

i

7.S7

!

5.50 l

l'lO

U6

!

... ···-

·--

....

,

2 IO ..

...

l

!

24'1

l i

T

l i

i

.

l l ..

: l

: .

: : i 2.1l

i i

2~;

l :

+

0'>4--- 1.27 - - l. o 5o J ' lo ... ___ ,____ ~.4-4

l ·---··--.. ·-·-'t !---- ---·-... _, .. _ ~ 5'1 .... .. - ·· ...... - - 54'!> ___ " __ _ -- - oJ7-.J ... - -111'1-- · --+-J ._. .. __ _ 2,22

-- -4---ors-

r ... .. _ _ ... -... ... .... -... -. ... ... _ ___ _

15.02 --·-·---·---·---···-·-··--··

·- - - -·--

... . --·-···-··---..:

.

o.o7

• t

210

.. "'"i

17~

l l

IO&

~

t

1275

l

.l

- "-t

o oso 2 3 4 s m.

~~~~~==C=======

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI AGRÒ

SEZIONE LO,.ONGITUDINALE

TAV. VI-VII

(13)

CHIESE SICILIANE DEL PERIODO NORMANNO

TAV. VIII

PROIEZIOKE ORIZZOKTALE DEGLI

ALVEOLI DI SOSTEG:::\0 DELLA CUPOLA PIA.'\JTA DELLA CCPOLA ~fAGGIO RE PIASTRELLE DI L\ TERIZIO DEL PA VI~IENTO

e

(Lettere uguali corrispondono ad alveoli

di eguale altezza sul pavimento)

t.l') ~... .... ~ ...........

..-:

C'l

't T 1 _ / _ ...7' -__ " l .... -r

...

Il

NH

o "' o

o Cl() Cl() 1"1 1'11/~ l ... ~\-d l

l( ;1 / ìl

1-o Cl() ~ ........... ....j

n

1 '

! l l

1

illlllll 1; . r l . , I le J l

~ ' ì

l l l l l l Il l l l l l l l l "'\l Ili l'

U) t;f:)

o

..,., ,.... ...... ,.... _,..,, Cl() l .n >-r-~-"'r' ... -r ... ~ -4,-r~-~a. o: o :o· o !o· o' C)· o Cl() ~

.. .1. E DEI PENNACCHI DI SOSTEG~O

1/ \ l \"'--

l ~ l

,.. . ...

, ,..,

............. ~ ~-... .

~1111 li li ~(l §

T ~ ò J.

0'\ ,.. -.i

...!.. ~

"\.

~

11111111111

l

'<t ~-o. --l o ! ~ .

·

... ...; /

"\.

;---\

l

l

Il

. c < ll·!llllll ll[ l l llh

... ,

~

<

i-l

o u

~ ~

<

~ IJ..l

~ z o s Gj I::

IJ..l U)

o

u

~ ti:

E IO C'l o t.l') o

o E C\1

....

o t.l') o o

~

o

~

i

LI') 0'\ d

i

"o:t

....,

o

I

LI') <TI cj

~

{)

o

~ i ~

· · · · l " <

. H

~ Q :; o , H t o

LI')

<

tf")

P-4

o

l ~ o rt

~

o

~

1 ~

1 p: ....,

tf") o

l

tt)

,... o . t "" ,

o ·-'

.

V) V) H ~

Q <

V) ~ H

::r: u

(14)

TAV. IX-X

CHIESE SICILIANE DEL PERIODO NORMANNO

o =o=so= •

=~2C=:=::i'::3 ===::::;4====:;:;5 m.

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO DI AGRÒ

Sl;ZIONE ASSONmiETRICA

Riferimenti

Documenti correlati

In ciascuna definizione si usa il fatto che ad ogni elemento della matrice si pu` o associare un determinante 2 × 2, quello della matrice ottenuta cancellando la riga e la

ogni giorno l’albergatore riceve al massimo una richiesta di camera doppia e ciò avviene in media un giorno su due. Calcolare la probabilità che la camera numero uno resti vuota per

Usando le due squadre, traccio il lato assegnato A-B, lo prolungo di pari distanza e trovo il punto H2. Con apertura di compasso AH, centro in A, traccio un arco e trovo il

Usando le due squadre, traccio il lato assegnato A-B e il relativo asse r 2.. Centro in O, con raggio OA, traccio una

Tutti gli esercizi sono disponibili in formato interattivo su www.i-d-e-e.it.. Completa le frasi con le

Gigi e Rossella sono al mare ai/da/dai loro nonni.. Andiamo al/in/a teatro

Confronta la tua agenda con quella di un compagno e parlate insieme della vostra settimana e dei vostri corsi!.

Una serie di osservazioni scorrelate ha fornito i valori registrati nel libretto di campagna allegato (v.