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Progetto di Efficientamento Energetico della Casa del Parco situata nel Comune di Marciana Relazione Tecnica Impianto Elettrico ed Impianti Speciali

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Academic year: 2022

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Premessa

L’impianto elettrico della struttura è esistente e funzionante; all’interno delle stessa ci sono anche alcuni impianti speciali (rivelazione incendi e di videosorveglianza) che versano in uno stato di abbandono o di malfunzionamento generale, oltre a non garantire gli standard normativi ed impiantistici di riferimento.

Obiettivo

Il presente progetto verrà eseguito parallelamente ed in funzione delle opere previste per la riqualificazione energetica della struttura.

Tali opere saranno effettuate per migliorare le prestazione energetiche e per potenziare i servizi ed il comfort reso al pubblico, pertanto l’ottica delle opere per l’adeguamento degli impianti elettrici ed elettronici, risponderà al mantenimento di parte degli impianti esistenti che presentano un buono stato di efficienza e funzionamento, integrandoli con tutti gli impianti e dispositivi di nuova installazione, garantendo altresì una corretta efficienza, funzionamento e coordinamento di tutti gli elementi in gioco.

Caratteristiche principali dell’impianto

Il sistema elettrico dall’attività si avvale di una fornitura in bassa tensione con sistema trifase 400V 50Hz.

Il gruppo di misura ENEL è ubicato all’esterno della struttura museale entro apposita nicchia contatori, nella quale è presente il quadro punto di consegna per la protezione della dorsale di alimentazione principale dell’attività.

Di seguito sono riassunte le caratteristiche principali dell’impianto elettrico in oggetto:

FORNITURA IN BASSA TENSIONE

TENSIONI NOMINALI ALL’ORIGINE DELL’IMPIANTO [V]

230 F-N 400 F-F POTENZA IMPEGNATA “PRESUNTA” DALL’IMPIANTO

OGGETTO DELLA PROGETTAZIONE [kW] 25

CORRENTE DI C.C. STIMATA ALL’ORIGINE DELL’IMPIANTO

OGGETTO DELLA PROGETTAZIONE [kA] 10

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLO STATO DEL NEUTRO TT

MASSIMA CDT AMMISSIBILE 4%

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Leggi e Norme di riferimento

Gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte, giusta prescrizione della legge 186 del 1˚ marzo 1968.

Si intendono realizzati a regola d’arte gli impianti eseguiti seguendo le indicazioni delle NORME CEI ed UNI.

Oltre a quanto espressamente specificato in questo capitolo, l’esecuzione dei lavori è soggetta alla osservanza delle seguenti Leggi, Norme e raccomandazioni che a seguito elenchiamo a titolo esemplificativo e non limitativo e/o esaustivo:

Decreto 22 gennaio 2008 n.37 - … riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici;

 Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 - …. sicurezza nei luoghi di lavoro;

 Legge 1° marzo 1968 n°186 - Disposizioni concernenti produzione di materiali, apparecchiature, installazioni e impianti elettrici ed elettronici;

 CEI 0-21 “. definizione della corrente di cortocircuito massima nel punto di consegna …”;

 CEI 20-40 “Guida per l’uso di cavi a bassa tensione”;

CEI 64/8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in C.A. e a 1500V in C.C. ”;

CEI 17/13 “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione”;

CEI 70/1 “gradi di protezione degli involucri”;

TABELLE CEI UNEL “Portate e cadute di tensione in cavi per energia”.

Consistenza degli impianti elettrici e speciali

Gli impianti elettrici e speciali previsti per l’intervento in oggetto sono i seguenti:

1. Impianto elettrico:

o Rete di distribuzione in bassa tensione

o Impianto di illuminazione ordinaria (sostituzione integrale dell’impianto) o Impianto di illuminazione di sicurezza (Sostituzione dispositivi esistenti ed

implementazione dell’impianto);

o impianto di messa a terra ed equi-potenzialità (implementazione dell’impianto).

2. Impianto di trasmissione dati (implementazione dell’impianto dati esistente per integrazioni e nuove esigenze);

3. impianto Automatico di Rivelazione ed Allarme Incendio (smantellamento dell’impianto esistente e nuova realizzazione);

4. Impianto Videosorveglianza TVCC (smantellamento dell’impianto esistente e nuova realizzazione);

5. Impianto antintrusione (nuova realizzazione).

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Interventi Previsti

Come già premesso le opere previste consistono nel potenziamento dei servizi esistenti, ovvero al miglioramento sia in termini di comfort abitativo che di sicurezza impiantistica, oltre al potenziamento di servizi a disposizione dei visitatori del museo, quali guide interattive, nuove postazioni monitor per la riproduzione di immagini e filmati, riqualificazione di alcuni elementi di arredo, nuovi sistemi di illuminazione, ecc.

Gli interventi previsti perciò consisteranno nell’ottimizzazione e razionalizzazione degli impianti esistenti mediante la loro sostituzione o implementazione, ed in particolare:

1. IMPIANTO ELETTRICO Descrizione sintetica dei lavori

Come già indicato il presente progetto viene eseguito a supporto delle opere di riqualificazione energetica della struttura.

Gli interventi previsti sono i seguenti:

- Smontaggio degli elementi di impianto esistenti in disuso e/o in cattivo stato di esercizio (Unità esterne impianti di climatizzazione, generatore di corrente, quadri di alimentazione acquario e relativi punti di prelievo dell’energia e linee di alimentazione, ecc);

- Adeguamento del Quadro Elettrico Generale (Q2), effettuando un ottimizzazione e

razionalizzazione del quadro, rimuovendo gli interruttori in esubero e/o comunque relativi agli impianti da rimuovere e sostituire (climatizzazione, illuminazione ecc.) ed effettuando un etichettatura finale indicando le funzione dei relativi interruttori;

- Predisposizione delle nuove dorsali di alimentazione per le nuove macchine ed apparecchiature (pompa di calore impianto di climatizzazione, Unità impianto di ventilazione meccanica, Pompa di Calore impianto di produzione di Acqua calda sanitaria, nuove postazioni monitor e beacon e nuovi impianti speciali);

- Implementazione dell’impianto di terra esistente, mediante il collegamento delle masse dei nuovi elementi di impianto, e misurazione del valore di terra corrispondente (da indicare nella

Dichiarazione di conformità);

- Ripristino del centralino contente il pulsante di sgancio elettrico generale esterno dell’attività;

- Sostituzione ed implementazione dell’impianto di illuminazione di emergenza;

- Installazione di temporizzatore per linea luci ed estrattori bagni esistente;

- Cablaggio delle panchine fotovoltaiche;

- Altri interventi di difficile e preventiva valutazione da computare in ore di lavoro, quali ad esempio il ripristino della cartuccia dello scaricatore (finestra rossa) ubicato all’interno del quadro di punto di consegna, non oggetto del presente progetto di adeguamento.

Criteri generali di progetto

L’impianto elettrico sarà sezionabile dalla rete di alimentazione per mezzo di interruttore generale già esistente ed ubicato in corrispondenza del punto di consegna, mentre dispositivi parziali saranno installati sui circuiti principali.

Protezione contro i Contatti Diretti

Verranno prese opportune precauzioni al fine di proteggere le persone dal contatto con parti attive; dette protezioni possono essere di tipo totale o parziale.

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La protezione parziale, è realizzata mediante: Ostacolo o Distanziamento La protezione totale si attua mediante l’isolamento, gli involucri e/o le barriere.

GRADO DI PROTEZIONE

Il grado di protezione è scelto in base al tipo di protezione contro i contatti diretti attuata ed alla necessità di impedire l’ingresso negli involucri di polveri o liquidi.

Per l’identificazione del grado di protezione si utilizza il codice composto dalle lettere IP seguite da due cifre ed eventualmente da un terza lettera addizionale dove la prima cifra indica il grado di protezione contro i corpi estranei e contro i contatti diretti, la seconda contro la penetrazione di liquidi mentre la lettera addizionale ha lo scopo di designare il livello di inaccessibilità dell’involucro alle dita o alla mano, oppure ad oggetti impugnati da una persona.

Per le parti di impianto in oggetto, si prevende un grado di protezione minimo IP44 per gli ambienti interni, ed IP 55 per gli ambienti esterni.

Protezione delle condutture contro le Sovracorrenti

Verranno installati dei dispositivi in grado di proteggere tutte le condutture dai sovraccarichi e dai cortocircuiti, tali dispositivi potranno essere: interruttori automatici magnetotermici, interruttori con fusibile, fusibili.

Protezione contro i sovraccarichi e contro i cortocircuiti

La corrente di intervento del dispositivo di protezione contro i sovraccarichi risponderà alle seguenti relazioni:

IB ≤ In ≤ IZ - If ≤ (1,45 x IZ) dove:

IB è la corrente di impiego del circuito

In è la corrente nominale del dispositivo di protezione IZ è la portata in regime permanente della conduttura

If è il valore di corrente che assicura il funzionamento del dispositivo di protezione entro un tempo convenzionale

La protezione contro i cortocircuiti sarà realizzata secondo quanto segue:

Il dispositivo di protezione generale avrà un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione oppure sarà presente, a monte del dispositivo stesso, un altro apparecchio con potere di interruzione adeguato.

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Gli altri dispositivi di protezione avranno potere di interruzione riferito al livello di barratura e coordinamento in cui sono installati.

Il dispositivo di protezione sarà sempre posto nei punti di riduzione della sezione dei conduttori; in alternativa, sarà possibile installare il dispositivo in un punto diverso quando, per il tratto a monte del dispositivo, siano soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni:

o lunghezza della linea non superiore a 3 metri;

o minimo il rischio di corto circuito;

o assenza nei pressi della linea di materiale combustibile.

La protezione dai cortocircuiti potrà essere omessa nei seguenti casi:

o condutture che collegano generatori, trasformatori raddrizzatori, batterie di accumulatori ai rispettivi quadri di comando e protezione quando le protezioni vengano poste all'interno di tali contenitori;

o quando l'improvvisa interruzione possa diventare fonte di pericolo.

Quando per i motivi di cui sopra si verrà omessa la protezione dovranno essere rispettate le seguenti condizioni: la conduttura sarà realizzata in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito e posta lontano dal materiale combustibile.

La corrente di intervento del dispositivo di protezione contro i cortocircuiti dovrà rispondere alla seguente relazione:

I2 x t ≤ K2 X S2 dove:

I2 x t l'integrale di joule per la durata del cortocircuito.

K=115 per i conduttori in rame isolati in PVC.

K=135 per i conduttori in rame isolati con gomma ordinaria o gomma butilica.

K=143 per i conduttori in rame isolati con gomma etilenpropilenica e propilene reticolato.

S valore in mm2 della sezione del cavo in esame.

Quadro di distribuzione elettrica

L’architettura dell’impianto esistente è costituita da due quadri di distribuzione elettrica.

Il quadro di protezione generale, ubicato in corrispondenza del punto di consegna ENEL in apposito vano contatori, non sarà oggetto del presente adeguamento.

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Le modifiche per l’adeguamento dell’impianto sono previste nel quadro elettrico di distribuzione che risulta ubicato in corrispondenza dell’area reception vicino all’ingresso principale;

Gli interventi di adeguamento previsti nel quadro consistono essenzialmente in:

o Sostituzione di tutti gli interruttori relativi ad i vecchi impianti, per far posto ad altri di nuova fornitura, che saranno tarati e dimensionati in base alle nuove esigenze;

o Ottimizzazione e razionalizzazione del quadro elettrico, rimuovendo tutto ciò di inutile ed inutilizzabile;

o Predisposizione di nuove dorsali di alimentazione per i nuovi impianti e per i nuovi dispostivi;

o Installazione degli interruttori di nuova fornitura e relativo cablaggio di morsettiere per allacciamenti delle linee in ingresso ed in uscita, installando apposite targhette, se non già presenti, per l’identificazione dei circuiti;

o Installazione di nuove etichette pantografate per indicare le funzioni dei nuovi interruttori installati;

o Installazione di targa indelebile con indicato il nome dell’installatore, tipo del quadro o altro mezzo di identificazione, corrente nominale, la natura della corrente e della frequenza, grado di protezione e tutte le altre informazioni necessarie come previsto dalla norma CEI 23-51.

N.B. Gli interruttori di nuova installazione dovranno essere della stessa marca di quelli esistenti e possibilmente, della stessa serie o equivalente, al fine di garantire un corretto coordinamento con le protezioni attualmente installate, oltre a ridurre per quanto possibile eventuali malfunzionamenti o disservizi causati dall’installazione di dispositivi di diversa natura.

Inoltre dovrà essere mantenuto uno spazio minimo disponibile del 20% per eventuali futuri ampliamenti, tenendo conto anche dei livelli di sovratemperature interne al quadro.

Cavi di alimentazione e protezione equipotenziale

I cavi dei circuiti di potenza avranno tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiore a 450/750V (simbolo di designazione 07).

I cavi utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando avranno tensioni nominali non inferiori a 300/500V. I conduttori saranno idonei all’ambiente di installazione.

I cavi di nuova installazione saranno del tipo “CPR”; dovranno quindi rispettare le caratteristiche idonee, nel rispetto della norma CEI 64-8 V4 e del Decreto 106/17.

Risultano adeguati all’ambiente di installazione cavi di classe Cca-s3,d1,a3 (es. nuova sigla FG16OR16 – FG16OM16 – FG18OM18, ecc.)

La sezione dei conduttori sarà scelta in modo che la corrente di impiego non superi la portata massima in regime permanente secondo le tabelle CEI-UNEL.

Per le condizioni ambientali si assume una temperatura ambiente di 30°C.

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Le sezioni dei cavi verranno scelte, oltre che in base alla loro portata, anche tenendo conto della caduta di tensione che di norma non dovrà superare i valori di:

o 1% per le colonne montanti; 4% per i circuiti terminali.

I conduttori impiegati nell'esecuzione degl’impianto saranno contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI UNEL 00712, 00722, 00724, 00726, 00727 e CEI EN 50334.

In particolare i conduttori di neutro e protezione saranno contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde mentre i singoli colori giallo e verde non saranno mai utilizzati.

Per quanto riguarda i conduttori di fase, saranno contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio (cenere) e marrone.

Le sezioni dei conduttori, scelte tra quelle unificate nelle tabelle CEI-UNEL, non saranno comunque mai inferiori a quanto riassunto nella tabella seguente:

Sez.

[mm2] UTILIZZO

0.75 per i circuiti di segnalazione e telecomando

1.5 per illuminazione di base e derivazione per prese a spina da 10A 2.5 dorsali di illuminazione e derivazioni per prese a spina da 16A

4 per montanti singoli e dorsali prese

I conduttori di neutro avranno la stessa sezione dei conduttori di fase.

Le masse estranee verranno collegate equi-potenzialmente all’impianto di terra esistente.

I conduttori equipotenziali saranno conformi alle prescrizioni contenute nella sez. 5 delle Norme CEI 64-8;

La sezione dei conduttori di terra, calcolata in modo uguale a quella dei conduttori di protezione (vedi tabella sottostante)

L’impianto di terra dovrà essere realizzato in modo che sia possibile eseguire le misurazioni e le verifiche periodiche (L. 461/01) in modo idoneo.

Sezione del conduttore di fase (S) [mm2] Sezione minima del corrispettivo conduttore di protezione (Sp) [mm2]

S  16 Sp = S

16  S  35 Sp =16

S  35 Sp = S/2

N.B. i valori delle sezioni ricavate dalla tabella sono validi solo nel caso in cui il conduttore di protezione faccia parte della stessa conduttura dei conduttori di alimentazione.

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Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere.

Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, deve inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotta. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo.

Canalizzazioni dorsali

Per i nuovi impianti verranno predisposte nuove di dorsali di alimentazione entro condutture consistenti in tubazioni plastiche di tipo autoestinguenti e riportanti marchi CE – IMQ, di dimensioni diverse in funzione dell’entità dei cavi di alimentazione da posare;

E’ prevista l’installazione di condutture di dimensioni non inferiore a 50 mm, per le dorsali di alimentazione principale, e di dimensioni pari a 25-20 mm per le dorsali secondarie/terminale.

Si raccomanda la massima cura nella posa delle tubazioni/canaline al fine di evitare inutili accavallamenti, curve a stretto raggio di curvatura oppure transiti all’interno di scomparti diversi delle scatole.

Tali condutture dovranno essere alloggiate, per quanto possibile, all’interno del controsoffitto di nuova realizzazione e, ove questo non fosse possibile dovranno essere posate in modalità sottotraccia o in altra modalità purché sia preservata la parte architettonica e di arredo della struttura.

In alternativa alle tubazioni plastiche, potrà essere installata una passerella in fili di acciaio ancorata a soffitto e/o a parete da alloggiare dentro il controsoffitto.

Le canalizzazioni, se utilizzate per diverse tipologie di impianti, avranno scomparti distinti per permettere la separazione fisica degli impianti, i conduttori appartenenti ai diversi impianti, dovranno essere inoltre appositamente contraddistinti lungo il loro percorso in corrispondenza dei punti di accesso principale (cassette di derivazione, ecc.), in modo da permetterne l’immediata ed univoca identificazione. (ad esempio; Impianto energia: luce e F.M. - trasmissione dati / telefoni - impianto di rivelazione fumi; ecc. ) Le scatole di derivazione principali saranno utilizzate ad uso esclusivo dei relativi impianti, qualora per ragioni di difficoltà di posa, ci fosse la una coesistenza tra impianti di natura diversa, queste dovranno essere dotate di setti separatori, per la divisione delle diverse tipologie di impianto.

Fino alle scatole di derivazione i cavi saranno posati liberamente; l’ingresso alle scatole sarà realizzato mediante appositi pressa-cavi.

Là dove non è prevista giunzione, non andrà posata la scatola di derivazione, in quanto il cavo dalla canalizzazione si infilerà direttamente nel relativo tubo flessibile in PVC.

Cavi di segnale per comando e coordinamento impianto di climatizzazione

A completamento dell’opera è prevista anche l’installazione di una rete di comunicazione, da realizzare mediante appositi cavi BUS schermati, tra gli elementi di impianto di climatizzazione ed il recuperatore di

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calore dell’impianto di ventilazione meccanica, in modo da poter coordinare e comandare il funzionamento dei dispositivi tramite appositi display di comando remoto.

N.B. tutti i conduttori di alimentazione e segnalazione dovranno rispondere al regolamento 305/2011/UE C.P.R. ed alla direttiva RoHS 2011/65/UE.

Impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza

Nella nuova configurazione delle stanze e dei relativi elementi di arredo è prevista una nuova architettura dell’impianto di illuminazione ordinaria, che comporta la dismissione e rimozione dei componenti attualmente installati.

Il nuovo allestimento prevede punti luce di illuminazione ordinaria di tipologia led; da questo deriva la necessità di adeguare i relativi organi di protezione e le relative dorsali di alimentazione.

In accordo con la committenza il progetto non comprenderà la posa e predisposizione per i nuovi dispositivi illuminanti che verranno forniti e posti in opera in altra istanza.

Per quanto riguarda l’impianto di illuminazione di emergenza esistente, attualmente è costituito da dispositivi autoalimentati equipaggiati da elementi a fluorescenza.

Al fine di riqualificare l’intero sistema di illuminazione, è prevista la sostituzione ed implementazione dei dispositivi con altri di nuova fornitura a LED, al fine di garantire una dislocazione degli elementi più uniforme e bilanciata per la struttura, anche in funzione della nuova configurazione dei locali.

I dispositivi di nuova fornitura saranno a LED, di tipo autoalimentato ed S.E. (solo emergenza), con autonomia minima non inferiore a 90 minuti; inoltre, in corrispondenza delle uscite di sicurezza dell’attività, i dispositivi saranno completati da apposito pittogramma CEE, integrato nella lampada stessa, indicante la relativa uscita di sicurezza.

Panchine smart

A seguito di una richiesta da parte della committenza, sono state previste anche opere che potessero vedere come protagonisti sistemi smart che vadano incontro alle nuove e sempre più marcate esigenze in ambito di connettività e servizi energetici, sposando però una politica di efficienza energetica e sostenibilità.

Con lo scopo di fornire delle soluzioni “green” e di poter andare incontro ad un turismo sempre più ecocompatibile, vista la destinazione dell’immobile e la sua collocazione in un contesto ambientale che vede sempre più un ospite legato ad interessi naturali, che si muove anche spesso con sistemi di tipo friendly, le proposte progettuali a questo riguardo sono state:

- installazione di due panchine smart ad alimentazione fotovoltaica con modulo audio multimediale, in grado quindi di poter dare al visitatore sia un servizio di ricarica dispositivi e collegamento ad internet, ma anche e soprattutto la possibilità di interazione con la postazione smart, in grado di

“raccontare” il contesto in cui l’ospite è immerso sedendosi sulla panchina, oltre ad informazioni riguardanti il museo.

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Questo permette una conoscenza più approfondita e consapevole per il visitatore del contesto in cui si trova, e la possibilità di fruire di alcuni contenuti del museo, anche in periodi in cui lo stesso può non essere aperto al pubblico.

CARATTERISTICHE TECNICHE:

 Backup supply Voltage : 230V AC.

 Modulo fotovoltaico : Monocrystalline 60W power.

 Batteria : Tipo AGM / Capacità: 0.36 kWh ; 0.72 kWh per la versione Portal.

 Ricarica USB : 2 porte Potenza 5W (1A) and 2,2W.

 Wireless charging : Potenza 10W/ Efficienza fino a 80%.

 Internet technology : 4G LTE / Velocità fino a 150Mbps.

 Sistema raffredamento : Ad aria - Ventole : N°2. Air flow : 170 m3/h , temperatura trigger : 38°C.

 Illuminazione Led : pannello retroilluminato e sistema dimmerabile a LED.

- Installazione di due panchine con stazione e-bike ad alimentazione fotovoltaica, dedicate al cicloturismo, ovvero stazioni sia per una tradizionale sosta con punti di ricarica USB, ma soprattutto dotate di stazione di ricarica per biciclette elettriche comprensive di kit di riparazione bici.

CARATTERISTICHE TECNICHE:

 Modulo Fotovoltaico Monocristallino potenza:165W

 Batteria Tipo: AGM Piombo senza manutenzione di capacità 72 Ah

 Ricarica USB, Numero di porte:2; Potenza (a porta):5W (1A con protezione da corto circuito ed illuminazione a led

 Ricarica Wireless Numero di pad:2; Potenza:10W/ Efficienza: fino al 70%

 Tecnologia Internet 4G LTE/ Velocità fino a 150Mbps / Raggio:4-20 metri SSID personalizzato, restrizioni per utenti e per pagine web, homepage personalizzata

 Sensori Temperatura (-45º,+60º )Umidità (0%-100%) Numero dispositivi in ricarica (USB o wireless)Produzione energia & consumo Calcolatore di utenti Internet e utilizzo traffico dati Stato della batteria, contatore bici parcheggiate e bici in ricarica

 Display da 7" Type: TFT per visualizzazione stato batteria, operabilità dei vari componenti, controllo compressore, ecc

 Kit ricarica bici: 2 prese 220V attivate via wi-fi per la ricarica e-bike

 Compressore ad aria elettrico gestibile tramite display, tubo con sistema regolabile start/stop.

 Luce ambientale con raggio di 2 metri e colore bianco.

Le panchine saranno dotate di allaccio alla rete elettrica e alla rete dati, da eseguire con il cablaggio, secondo le indicazioni del produttore, mediante cavi multipolari precedentemente ed appositamente predisposti.

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L’allaccio alla rete elettrica garantirà il funzionamento continuo del dispositivo, anche in condizioni meteo avverse.

Punti di prelievo dell’energia

I punti prelievo dell’energia (punti o gruppi prese) saranno essenzialmente costituiti dalle seguenti tipologie di prese:

- Prese monofasi bivalenti tipo UNEL, in corrispondenza delle postazioni monitor, secondo quanto indicato negli elaborati grafici allegati;

- Caricatore USB, in corrispondenza delle postazioni beacon USB (guide interattive), secondo quanto indicato negli elaborati grafici allegati.

La scelta della serie delle placche e contro-placche ecc. dovrà essere effettuata in accordo con la committenza durante la D.L e comunque prima di effettuare l’ordine.

Qualora, durante la D.L. dovesse sopraggiungere l’esigenza di installare un sistema UPS, le prese ad esso connesse dovranno essere individuabili in modo univoco e comunque contraddistinte dal colore “rosso” o da altro sistema di identificazione concordato con la committenza.

Impianto di Protezione ed Equipotenzialità

Dal quadro elettrico generale o comunque dal nodo collettore di terra principale, verranno collegati tutti i nuovi conduttori di protezione per gli elementi di nuova realizzazione ed installazione;

I conduttori di protezione saranno dimensionati secondo quanto indicato nella sezione relativa ai cavi alimentazione e protezione;

I conduttori di protezione saranno posati entro gli stessi corrugati dei cavi di alimentazione.

Il nodo collettore di terra, dovrà essere identificato e segnalato in maniera univoca, in modo da facilitare le operazioni di manutenzione e di verifica ai sensi della L 426/01 e s.m.i.

Prima della conclusione dei lavori dovrà essere effettuata la misurazione dell’impianto di terra in corrispondenza di ogni terminazione, inoltre tale valore dovrà essere riportato all’interno della dichiarazione di conformità ai sensi del D. 37/08.

Caratteristiche costruttive e di impiego dei componenti

Le specifiche di seguito riportate in ordine alle caratteristiche delle principali apparecchiature occorrenti alla realizzazione degli impianti in oggetto hanno lo scopo di stabilire un livello qualitativo dal punto di vista

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sia costruttivo che funzionale che dovrà essere tassativamente rispettato dall'Appaltatore in sede di offerta e, conseguentemente in fase di esecuzione dei lavori.

Si precisa che in genere tutti i materiali che verranno installati dovranno essere dotati di Marchio di Qualità (I.M.Q.), CE (come stabilito dalle direttive CEE 73/22 e 93/68), o di altro marchio di conformità alle norme di uno dei paesi della Comunità Economica Europea (Legge 18.10.77 n. 791), e dovranno essere conformi alle specifiche tabelle CEI-UNEL.

In assenza di marchio, di attestato o di una relazione di conformità rilasciata da un organismo autorizzato, ai sensi dell’articolo 7 della Legge 791/77, i componenti elettrici dovranno essere dichiarati conformi alle rispettive norme dal costruttore.

I materiali dovranno comunque essere conformi alla legge 186/68 e s.m.i.

Nell'ambito di uno stesso impianto non sarà ammesso l'uso di componenti eterogenei in quanto salvo per giustificati motivi forniti dalla casa produttrice (ad es. nei quadri elettrici non dovranno coesistere interruttori di marche differenti).

Si fa presente inoltre che non potranno essere inseriti nell'impianto in oggetto materiali non metallici che non abbiano la certificazione sulla classe di comportamento al fuoco, eseguita da un laboratorio autorizzato dalla Stato, specifica per l'ambiente in cui sono installati.

Eventuali deroghe a quest'ultima prescrizione restano di esclusiva pertinenza della D.L. Si ribadisce infine che tutti gli impianti dovranno essere realizzati in conformità con quanto disposto dalla norme C.E.I. e che i materiali dovranno rispondere alle prescrizioni indicate dalle tabelle C.E.I. -UNEL.

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati saranno adatti all'ambiente di installazione e avranno caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio.

Tutti gli apparecchi riporteranno, ben leggibili, dati di targa ed eventuali indicazioni d'uso utilizzando la simbologia del CEI e la lingua Italiana.

2. IMPIANTO DATI

In base alle richieste della committenza è stato previsto un’integrazione dell’impianto dati esistente.

Tale integrazione consisterà nell’installazione di un nuovo armadio rack per l’alloggiamento delle centraline e dispositivi dei nuovi impianti di tipo centralizzato.

La nuova parte di impianto sarà dimensionata in base alle nuove esigenze ed in funzione anche delle possibili implementazioni future; in ogni caso è prevista l’installazione di un nuovo Switch ad alta efficienza a 24 porte gigabit, compatibile con lo standard di alimentazione PoE (Power Over Ehternet), per il collegamento dei nuovi dispositivi quali:

o Extender o access point wi-fi in grado di garantire una copertura wireless uniforme ed ottimale nell’intera struttura, al fine fornire un servizio completo ai clienti e rendere possibile l’interconnessione senza fili delle unità interne di climatizzazione;

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o Punti presa Dati per le postazioni monitor dislocate all’interno della struttura in funzione della nuova configurazione dei locali;

o Eventuali videocamere IP con possibilità di controllo diretto da connessione remota attraverso software o applicazione mobile;

o Panchine intelligenti.

Per l’installazione di tale impianto i nuovi cavi saranno UTP CAT 6 o superiore, alloggiati in apposite condutture predisposte da posare in parte nel controsoffitto (dorsali principali) ed in parte sottotraccia (punti presa dati postazioni monitor) e/o in altra modalità da concordare con la committenza durante la D.L.

3. IMPIANTO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO Riferimenti normativi

Oltre a quanto espressamente specificato in questa sezione, l’esecuzione dei lavori è soggetta alla osservanza delle principali Leggi, norme e regolamenti elencate di seguito a titolo esemplificativo e non limitativo e/o esaustivo:

- Norma UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d'incendio – Progettazione, installazione ed esercizio;

- Norme UNI-EN 54-1/18 Componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio;

- Norma CEI EN 50200 Metodo di prova per la resistenza al fuoco di piccoli cavi non protetti per l’uso in circuiti di emergenza.

- Norma UNI 7546-16 Segni grafici per segnali di sicurezza - Parte 16: Pulsante di segnalazione incendio.

- Norma UNI EN 13501-1 Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - Parte 1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco.

- D.M 37 del 22/01/2008 Norme per la sicurezza degli impianti e rilascio della relativa dichiarazione di conformità

- D.M. 30/11/1983: “Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi”.

Si devono inoltre rispettare tutte le norme relative ai cavi di energia e a quelle di trasmissione dati.

Descrizione sintetica dei lavori

All’interno della struttura è già presente un impianto di rivelazione ed allarme incendio, costituito da una centralina oltre ad un pulsante di allarme e due rivelatori di fumo.

L’impianto appare in cattivo stato di mantenimento, ed in ogni caso non rispetta gli standard prescritti dalla norma UNI 9795 vigente.

Pertanto su richiesta della committenza, è prevista la rimozione del vecchio impianto installandone uno di nuova fornitura in conformità alle normative vigenti.

L’impianto previsto sarà dotato di una centralina a microprocessore, completata con apposita batteria tampone per garantirne il funzionamento anche in assenza di energia elettrica, e sarà in grado di gestire mediante un unico loop (circuito) direttamente, o per mezzo di appositi moduli di collegamento, tutti i dispositivi connessi, grazie alla tecnologia di indirizzamento singolo.

L’impianto sarà costituito da un numero idoneo di rivelatori di fumo per garantire la copertura dell’intera struttura (sia esternamente che internamente al controsoffitto), e completato da alcuni pulsanti e relative targheottico/acustiche di “Allarme incendio”.

(15)

Per il LOOP (circuito) di collegamento dei dispositivi sarà posato un cavo BUS schermato di diametro non inferiore a 2x1,00 mm², e sarà posato all’interno di apposita conduttura alloggiata nel controsoffitto.

La centralina inoltre sarà corredata di apposito combinatore telefonico, che in caso di incendio qualora la struttura non fosse presidiata, contatterà il recapito dell’utente preposto per la verifica dell’accaduto e l’eventuale allertamento delle autorità competenti.

Tale numero telefonico dovrà essere definito e concordato con la committenza durante la D.L.

Caratteristiche tecniche impianto principali

I sistemi fissi automatici di rivelazione d’incendio hanno la funzione di rivelare automaticamente un principio d’incendio e segnalarlo nel minor tempo possibile. I sistemi fissi di rivelazione manuale permettono invece una segnalazione nel caso l’incendio sia rivelato dall’uomo.

In entrambi i casi, il segnale di allarme incendio è trasmesso e visualizzato in corrispondenza di una centrale di controllo e segnalazione ed eventualmente ritrasmesso ad una centrale di ricezione allarmi e intervento.

Un segnale di allarme acustico/ottico può essere necessario anche nell’ambiente interessato dall’incendio ed eventualmente in quelli circostanti per soddisfare gli obbiettivi del sistema.

Scopo dei sistemi è di :

• Favorire un tempestivo esodo delle persone, nonché lo sgombero dei beni;

• Attivare i piani di intervento;

• Attivare i sistemi di protezione contro l’incendio ed eventuali altre misure di sicurezza.

Di seguito si indicano i principali criteri di scelta dei dispositivi impianto:

Rivelatori puntiformi di fumo

I rivelatori puntiformi di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54-7, ed installati in modo che possano individuare ogni tipo d’incendio prevedibile nell’area sorvegliata e in modo da evitare falsi allarmi, comunque secondo quanto prescritto al punto 5.4.3 e dal prospetto 5 della norma UNI 9795.

I rivelatori previsti saranno di tipo ad indirizzamento singolo, in modo da garantirne l’individuazione univoca in caso di allarme, guasto ecc;

Il dispositivo sensore-rivelatore collegato alla centrale di rivelazione attraverso un cavo a 2 fili e sarà installato “a soffitto” ad una distanza di almeno 0,5 m dalla parete più prossima ad esclusione di quelli installati in corridoi, cunicoli, condotti o simili di larghezza minore ad 1m, nei quali dovranno essere ubicati in posizione centrale.

È prevista l’installazione di alcuni rivelatori anche all’interno del controsoffitto, per i quali dovranno essere installate apposite spie, in posizione visibile (al disotto del controsoffitto) per la segnalazione di stato (allarmi, guasti ecc.)

(16)

Criteri di scelta e installazione dei rivelatori

Alla base della scelta sono stati presi in considerazione i seguenti elementi basilari:

- le condizioni ambientali (moti dell’aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze corrosive, presenza di sostanze infiammabili che possono determinare rischi di esplosione, ecc.) e la natura dell’incendio nella sua fase iniziale, mettendole in relazione con le caratteristiche di funzionamento dei rivelatori, dichiarate dal costruttore a attestate dalle prove

- la configurazione geometrica dell’ambiente in cui i rivelatori operano, tenendo presente i limiti specificati dalla norma;

- le funzioni particolari richieste del sistema.

La determinazione del numero di rivelatori necessari e della loro posizione è stata effettuata in funzione di quanto segue:

- tipo rivelatori:

- superficie e altezza dei locali;

- condizioni di aerazione e di ventilazione naturale o meccanica del locale.

Nella fattispecie, è stato assegnato ai rivelatori di fumo un raggio di copertura di 4,5 m nei locali ove presente l’impianto di climatizzazione e ventilazione meccanica, ed in tutti gli altri ambienti di 6,5 m.

Ad ogni modo, in ciascun ambiente/locale facente parte dell’area sorvegliata, sarà essere installato almeno un rivelatore.

Pulsanti di segnalazione manuale

I pulsanti di segnalazione manuale devo essere conformi alla UNI EN 54-11. Devono essere installati secondo il punto 6.1 di tale norma.

I pulsanti di segnalazione previsti saranno di tipo ad indirizzamento singolo, in modo da garantirne l’individuazione univoca, e saranno dimensionati in modo tale sia garantita la raggiungibilità entro un percorso non maggiore di 30 m (attività a rischio basso/medio).

L’ubicazione dei punti di segnalazione manuale prevista installati lungo le vie di esodo. I pulsanti di segnalazione manuale devono essere posizionati in prossimità delle uscite di sicurezza.

I punti di segnalazione manuale devono essere;

- installati in posizione chiaramente visibile e facilmente accessibile, ad un’altezza compresa tra 1,0m e 1,6m.

- protetti contro l’azionamento accidentale, i danni meccanici e contro la corrosione - segnalati con apposito cartello (vedere UNI ISO 7010)

Dispositivi di allarme acustici e luminosi

(17)

I dispositivi di allarme acustici e luminosi sono installati secondo quanto prescritto al punto 5.5.3. della norma UNI9795. Questi devono essere conformi a quanto prescritto nelle norme UNI 54-3 se acustici o UNI 54-23 ottici; ad entrambe nel caso di segnalazione ottico/acustica.

I dispositivi di allarme vengono distinti in:

a. dispositivi di allarme di incendio e di guasto, acustici e luminosi, della centrale di controllo e segnalazione percepibile nelle immediate vicinanze della centrale stessa;

b. dispositivi di allarme di incendio acustici e luminosi distribuiti, qualora necessari ai fini della sicurezza, all’interno e/o all’esterno dell’area sorvegliata. Tali dispositivi possono coincidere con quelli della centrale di controllo e sorveglianza (per esempio in impianti aventi limitata estensione).

c. dispositivi di allarme ausiliari posti in stazioni di ricevimento (ove presenti).

Per l’impianto in oggetto sono previsti dispositivi del tipo b.

Quando la centrale non sarà sotto costante controllo da parte del personale addetto, è previsto un sistema di comunicazione tramite il quale gli allarmi di incendio sono trasferiti mediante un combinatore telefonico ad un recapito dal quale gli addetti possano dare inizio in ogni momento e con tempestività alle necessarie misure di intervento.

Tale numero telefonico dovrà essere definito e concordato con la committenza durante la D.L.

Le segnalazioni acustiche e luminose dei dispositivi di allarme di incendio devono essere chiaramente riconoscibili come tali e non confuse con altre:

- il livello acustico percepibile deve essere maggiore di 5 dB (A) al di sopra del rumore ambientale;

- la percezione acustica da parte degli occupanti dei locali deve essere compresa fra 65 dB(A) e 120 dB(A);

Centrale di controllo e segnalazione

Questa deve essere installata in una posizione facilmente accessibile e protetta dal pericolo di incendio, danneggiamenti e manomissioni, al fine di garantire la massima sicurezza di funzionamento del sistema e comunque secondo quanto specificato al punto 5.5.1 e avere le caratteristiche descritte al punto 5.5.2 della norma UNI 9795.

La centrale deve essere installata in modo tale che le apparecchiature di cui è composta siano facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione, comprese le sostituzioni. dette operazioni devono essere eseguite in loco.

Apparecchiatura di alimentazione

Il sistema di rivelazione deve essere dotato di un’apparecchiatura di alimentazione costituita da due sorgenti di alimentazione in conformità alla UNI EN 54-4.

L’alimentazione primaria deve essere derivata da una rete di distribuzione pubblica; l’alimentazione di riserva, invece, può essere costituita da una batteria di accumulatori elettrici oppure essere derivata da una rete elettrica di sicurezza indipendente da quella pubblica a cui è collegata la primaria.

Nel caso in cui l’alimentazione primaria vada fuori servizio, l’alimentazione di riserva deve sostituirla automaticamente in un tempo non maggiore di 15 s.

(18)

Al ripristino dell’alimentazione primaria, questa deve sostituirsi nell’alimentazione del sistema a quella di riserva.

L’alimentazione primaria del sistema costituita dalla rete principale, dovrà essere effettuata tramite una linea esclusivamente riservata a tale scopo, dotata di propri organi di sezionamento, di manovra di protezione.

L’autonomia del sistema di alimentazione di riserva può essere ridotta ad un tempo pari alla somma dei tempi necessari per la segnalazione, l’intervento ed il ripristino del sistema, ma in ogni caso a non meno di 24 h, purché:

- gli allarmi siano trasmessi ad una o più stazioni ricevitrici (p.to 5.5.3.2 norma UNI 9795), e

- sia in atto un contratto di assistenza e manutenzione, ed esista una organizzazione interna adeguata.

L’alimentazione di riserva, allo scadere delle 24 h, deve assicurare in ogni caso anche il contemporaneo funzionamento di tutti i segnalatori di allarme per almeno 30 minuti a partire dalla emissione degli allarmi.

Quando l’alimentazione di riserva è costituita da una o più batterie di accumulatori, si devono osservare le seguenti specificazioni:

- le batterie devono essere installate il più vicino possibile alla centrale di controllo e segnalazione;

- nel caso in cui le batterie possono sviluppare gas pericolosi, il locale dove sono collocate deve essere ventilato adeguatamente;

- la rete a cui è collegata la ricarica delle batterie, se alimenta anche il sistema, deve essere in grado di assicurare l’alimentazione necessaria contemporaneamente ad entrambi.

Elementi di connessione

La rete dell’impianto sarà realizzata attraverso un sistema di connessione ad anello chiuso (loop), posato entro tubazioni in PVC dedicate ed alloggiata nel controsoffitto.

I cavi, qualora posati insieme ad altri conduttori non facenti parte del sistema, devono essere riconoscibili almeno in corrispondenza dei punti ispezionabili.

È consentita la posa in coesistenza di cavi per sistemi incendio e cavi elettrici (Cat. I, fino a 400V) a condizione che sul cavo per sistemi incendio sia visibile la stampigliatura Uo=400V.

Le linee di interconnessione, ubicate nel controsoffitto saranno sorvegliate da appositi rivelatori alloggiati all’interno dello stesso.

Non sono ammesse linee volanti.

Le interconnessioni tra la centrale di controllo e segnalazione e l’alimentazione di riserva, quando questa non è all’interno della centrale stessa o nelle sue immediate vicinanze, devono avere percorso indipendente da altri circuiti elettrici; è tuttavia ammesso che tale percorso sia utilizzato anche da altri circuiti di sicurezza.

(19)

Le connessioni del sistema rivelazione incendio devono essere progettate e realizzate con cavi resistenti al fuoco idonei al campo di applicazione e alla tensione di esercizio richiesta o comunque protetti per il periodo sotto riportato.

I cavi, di cui sopra, a bassa emissione di fumo e zero alogeni (LSOH) e non propaganti l'incendio, devono garantire il funzionamento del circuito in condizioni d'incendio.

Per il collegamento di apparati aventi tensioni di esercizio uguali o inferiori a 100 V c.a. si richiede l'impiego di cavi resistenti al fuoco sottoposti a prova in conformità alla CEI EN 50200, aventi tensioni nominali di 100 V (U0/U=100/100V); i cavi devono essere a conduttori flessibili (non sono ammessi conduttori rigidi), sezione minima 0,5 mm² e costruiti secondo la CEI 20-105.

Suddivisione dell’area in zone

Per quanto riguarda l’identificazione dell’impianto da installare, considerata la tipologia dell’attività, è prevista l’adozione i un impianto con “INDIRIZZAMENTO SINGOLO”, in maniera da garantire in ogni caso la rapida ed univoca individuazione del terminale in allarme in modo da semplificare, velocizzare e finalizzare adeguatamente le procedure in caso di evento rilevato.

Si riducono in tal modo i tempi di verifica e gestione degli allarmi con interventi mirati e puntuali, nello spirito della norma UNI 9795.

Controllo iniziale, manutenzione del sistema di rivelazione

Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi devono essere eseguiti nel rispetto della norma UNI 11224.

I sistemi fissi di rivelazione e segnalazione d’incendio devono essere oggetto di sorveglianza e controlli periodici e devono essere mantenuti in efficienza. Il datore di lavoro o titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza delle attrezzature ed impianti di protezione antincendio.

Il datore di lavoro o titolare dell’attività deve attuare la sorveglianza, il controllo e la manutenzione dei sistemi in conformità a quanto previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti. Scopo dell’attività di sorveglianza, controllo e manutenzione è quello di rilevare e rimuovere qualunque causa, deficienza, danno od impedimento che possa pregiudicare il corretto funzionamento dei sistemi stessi.

Ogni sistema in esercizio deve essere sottoposto ad almeno due visite di controllo e manutenzione all’anno, con intervallo fra le due non minore di 5 mesi.

4. IMPIANTO TVCC VIDEOSORVEGLIANZA

Su richiesta della committenza, al fine di garantire idonee condizioni di sicurezza e sorveglianza “Safety and Security” di aree non presidiate (rivelazione incendi, furti, eventi incidentali ecc) ai fini anche di una migliore organizzazione aziendale ed attivazione tempestiva delle procedure di emergenza e sicurezza con particolare riguardo all’incolumità delle persone ed all’integrità del patrimonio aziendale, è prevista l'installazione di apparecchiature di videosorveglianza a circuito chiuso;

(20)

L’impianto di nuova fornitura avrà come fulcro un dispositivo di videoregistrazione di tipo DVR, da alloggiare nel nuovo armadio rack dati, completato da un hard disk ad alta velocità di scrittura per il salvataggio delle riprese dai dispositivi di videosorveglianza. La capacità di tale dispositivo dovrà essere idonea e comunque non inferiore a 500 GB.

Tale dispositivo DVR dovrà poter gestire un numero idoneo di videocamere, anche in funzione delle future esigenze ed implementazioni della committenza; in ogni caso il numero di canali gestibili non dovrà essere inferiore a 16.

Il cablaggio delle videocamere dovrà essere effettuato mediante conduttori composti speciali e schermati tipo RG59 con conduttore a 2 cavi in rame per garantirne anche l’alimentazione;

Le condutture di posa saranno ad uso esclusivo ed alloggiate all’interno del controsoffitto (dorsali e videocamere interne) ed in modalità sottotraccia (videocamere esterne) o altra modalità approvata dalla committenza durante la D.L.

Le riprese potranno essere monitorate direttamente dalla postazione PC ubicata presso la reception, mediante apposito software di controllo e gestione; in alternativa dovrà essere installato o utilizzato un ulteriore monitor la cui allocazione dovrà essere concordata con la committenza durante la D.L.;

E’ prevista la possibilità di monitorare le riprese da remoto mediante apposito software o applicazione mobile, in conformità al regolamento ed alle direttive sulla privacy.

Infine, in conformità a tali direttive, si segnala che prima dell’installazione delle videocamere, dovrà essere richiesta apposita autorizzazione all’Ispettorato Nazionale del Lavoro nelle modalità prescritte dalla normativa di riferimento.

5. IMPIANTO ANTINTRUSIONE

In base alle richieste della committenza, a protezione dei beni aziendali e delle apparecchiature tecnologiche installate, è prevista l’installazione di un impianto antintrusione.

Tale impianto sarà costituito da una centrale programmabile di tipo convenzionale a zone, che gestirà singolarmente ogni terminazione;

A protezione dei varchi di accesso (porte e finestre), è prevista l’installazione di sensori a doppia tecnologia orientabili secondo la esigenze e necessità; Tali sensori, in funzione dell’area da sorvegliare, saranno dotati di un angolo di ricezione opportuno e comunque compreso tra 100° e 360°.

Per l’attivazione/disattivazione dell’impianto è prevista una postazione esterna consistente in un modulo

“inseritore”, che potrà essere del tipo a “frutto”, alloggiabile direttamente in corrispondenza di un cassetta (T503) da esterno incassata a muro. Per tale scopo verranno fornite un numero di chiavi programmabili in ragione delle effettive esigenze della committenza e comunque di numero non inferiore a 3.

Tale dispositivo sarà del tipo programmabile e fungerà da attivatore, disattivatore e parzializzatore dell’impianto in funzione dell’esigenze della committenza.

L’allarme sarà gestito ed attivato dalla centrale mediante una sirena con lampeggiatore di tipo da esterno anti-perforazione ed antischiuma, completata da una batteria tampone per garantirne il funzionamento anche in assenza di energia elettrica.

In allarme, la centrale completata da un combinatore telefonico, contatterà i recapiti stabiliti per avviare le procedure di verifica ed allertamento degli organi competenti;

Tali recapiti dovranno essere definiti e concordati con la committenza durante la D.L.

(21)

I conduttori di cablaggio dell’impianto saranno costituiti, nel caso di alimentazione diretta dalla centrale, mediante corde schermate a 4 cavi in rame di sezione idonea e comunque non inferiore a 1,00 mm².

Laddove l’alimentazione della centrale non fosse sufficiente sarà necessario alimentare separatamente i dispositivi mediante una corda supplementare a 2 cavi in rame.

Caratteristiche generali degli impianti

Le caratteristiche degli impianti, nonché dei loro componenti, devono inoltre corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione del progetto generale ed in particolare essere conformi:

1. alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI e UNI;

2. alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL o dell'Azienda distributrice dell'energia elettrica;

3. alle prescrizioni dei VVF e delle Autorità locali;

4. alle prescrizioni degli STANDARD Internazionali per le telecomunicazioni.

Qualora risulti che gli impianti realizzati non siano stati eseguiti a termine di contratto e secondo regola d’arte, ovvero non rispondenti alle Normative CEI o alle altre leggi e normative sopracitate, la D.L. ordinerà all’Appaltatore i provvedimenti atti e necessari per eliminare le irregolarità, e ciò a completa cura e spese per l’Appaltatore stesso, senza che questa possa pretendere alcun onere aggiuntivo.

Saranno inoltre a carico dell’Appaltatore tutte le eventuali modifiche che dovessero essere apportate su richiesta degli Enti ispettivi o di controllo, anche se nel frattempo fosse stato emesso il certificato di ultimazione lavori.

L’Appaltatore non potrà rifiutarsi di dare immediata esecuzione alle disposizioni della D.L. sia che riguardino le modalità di esecuzione dei lavori, sia la sostituzione di materiali, salva la facoltà di esprimere le sue osservazioni.

Sistemi di distribuzione

Per i diversi sistemi di distribuzione (Cavi di potenza elettrica, cavi di segnale, trasmissione dati ecc) è prevista l’installazione di canalizzazioni distinte e separate.

La scelta delle condutture e della relativa colorazione, dovrà essere effettuata in relazione alla diverse tipologie di impianto presenti (CEI 64-100) al fine di poter identificare in maniera più precisa i conduttori posati nelle relative canalizzazioni.

Qualora per ragioni di difficoltà di posa non risultasse possibile installare canalizzazioni distinte per i vari sistemi di distribuzione, dovranno essere utilizzati conduttori (o cavi) di segnale schermati ed isolati per un valore di tensione di isolamento non inferiore a quella del sistema elettrico a maggiore tensione (400 V).

(22)

Conclusioni

Per l’ubicazione degli elementi di impianto si fa riferimento alle tavole grafiche allegate al presente progetto; in ogni caso, prima della relativa installazione, al fine di non alterare le condizioni estetiche nonché degli elementi di arredo, dovrà essere concordata e stabilita definitivamente durante la D.L.

insieme alla committenza.

Nel caso in cui sorgano problematiche relative agli altri impianti o a qualsiasi elemento estraneo alle opere previste, la ditta esecutrice dovrà immediatamente e prima di intervenire, avvertire la D.L. e gli altri referenti e concordare le modalità di intervento.

Al termine degli interventi di adeguamento e realizzazione degli impianti dovrà essere rilasciata a cura delle ditte installatrici le relativa Dichiarazioni di Conformità secondo quanto previsto dalla Legge 37/2008 sugli impianti.

(23)

ALLEGATI

(24)

Casa del Parco - Marciana

Punto di consegna - esterno (NO VARIAZIONI)

Casa del Parco (PARTE DI VARIANTE)

(25)

TITOLO COMMITTENTE SEGUE CONTR.

DISEGNO ELAB.

FILE FOGLIO

APPR.

F E D C B

F E D C B

1 2 3 4 5 6 7 8

1 2

uni000001 Parco nazionale Arcipelago Toscano

Casa del Parco - Marciana Marciana

Parco nazionale Arcipelago Toscano - TUTTI I DIRITTI RISERVATI

SCHEMI UNIFILARI

Nelle pagine seguenti sono riportati gli schemi unifilari dei

quadri elettrici presenti nell'impianto

(26)

TITOLO COMMITTENTE SEGUE CONTR.

DISEGNO ELAB.

FILE FOGLIO

APPR.

F E D C B

F E D C B

1 2 3 4 5 6 7 8

Sigla utenza

Descrizione

POTENZA CONTEMPORANEA [kW]

CORRENTE (Ib) [A]

CosFi

COEFF. DI CONTEMPORANEITA' [%]

SCHEMA FUNZIONALE MARCA MODELLO Esecuzione

PROTEZIONE TIPOIn [A]

Im [A]

P.d.I. [kA]

I differenziale [A]

DISTRIBUZIONE CONTATTORE TIPO RELE' TERMICO

VOLTMETRO / AMPEROMETRO Sigla

Lunghezza [m]

POSA LINEA

Sezione [mmq]

Portata (Iz) [A]

2 3

uni001002

QG Q-0001 Parco nazionale Arcipelago Toscano

Casa del Parco - Marciana Marciana

Parco nazionale Arcipelago Toscano - TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Punto di consegna - esterno (NO VARIAZIONI)

QG Quadripolare 10 400

50 10 55 Prefisso quadro:

Alimentazione:

Ik Max [kA]:

Tensione nominale di impiego [V]:

Tensione di isolamento nominale[V]:

Frequenza [Hz]:

Corrente ammissibile 1 s [kA]:

Grado di protezione IP:

Codice:

--- 400 50 Quadripolare CBD.

1.2.3.4.T Lunghezza [m]:

Tensione [V]:

Frequenza [Hz]:

Polarità:

Tipo morsetto:

Numerazione morsetto:

QG C-0 Arrivo dal Gruppo di Misura

QG C-0 Protezione SPD - (ESISTENTE)

Limitatori di Sovratensione 0 0 --- 100

SCHNEIDER NC100H

---/---/80 ---/---/800 10 --- Quadripolare

--- --- --- --- ---

Q0/QG

QG C-1 OBO - V 20 - C (x4)

220V - 15 KA 0 0 --- 100

--- ---

---/---/--- ---/---/--- --- --- Quadripolare

--- --- --- --- ---

L1L2L3N.QG.2

CBD.25 1.2.3.4.T

QG C-2 Al Quadro Casa (ESISTENTE)

Con bobina di sgancio F80T2 18 31 0,95 100

BTicino F84/63+G46/63AS

---/---/63 ---/---/567 10 1 - Cl. A S Quadripolare

FG16OR16/FS17 PE 10 143/3M13_/30/0,8 1(4x16)+(1PE16)

80 Id Q

b.a.

2/QG

Riferimenti

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