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CINA MARTIRE. Cari Amici. e Benefaffori,

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ANNO I- - t Dicembre 1947 N. 1 Spedizione in abbonamento postale - 2. Gruppo

I j Foglio di collegamento con gli Amici e Benefattori dell' IsLituto Sav1~ria110-Missioui Estere- Parma. - e.e, Postale N. 8-552

Cari Amici

e Benefaffori,

sono lieto di presentarvi il nuovo Foglio « Missionari Save- riani » e sono certo che vi tor- nerà gradito e gioverà a stringe- re sempre ,più i legami del no- stro affetto e della nostra coope- perazione.

Il Servo di Dio

Guido M. CONFORTI

Fondoto1e dei Missio-

In questi ultimi anni, con la benedizione: di Dio e l' aiut0i vo-

stra, è cresciuto di molto il nu- nari Soveriani, benedi-

mPro delle nostre Case e delle: ca dal Celo tutti coloro

oper<' nostre, crescendo in pro- porzione anche la cerchia delle ronoscenze e delle amicizie.

Era do.veroso tenere informati sugli svilupp i della nostra vita tutti i nostri carissimi ami- ci e bene/ attori e abbiamo pensato come a una necessità improrogabile, nonostante le difficoltà del momento, a un fo- glio agile e strettamente . . . di fa miglia, che fosse come un ri- trovarci, ogni tanto, per scam- biarci notizie, s,peranze, dolori e spronarci così a un fervore sem- pre nuovo di amore e di coo pe- razione.

Per questi motivi, senza sop- primere la nostra Rivista tradi- zionale « Le Missioni Illustra- te » abbiamo dato vita a que- sto foglietto. Lo abbiamo inti- tolato

«

Missionari Saveriani » perchè porterà proprio la vo- ce dei no.stri Padri, che lavora- 1no ormai in •tante parti del mondo.

Colgo volontieri questa occa- sione per ringraziarvi per tutto il bene che ci avete fatto in que- sti anni difficili, con la preghie- ra e con l'aiuto materiale. Noi noTJ, sappiamo come meglio ri- compensare la vostra carità che pregando ogni giorno per voi, perchè Dio benedica le vo- stre famiglie, le vostre speranze e le o pere vostre.

Permett ete, prim.a che io vi 'asci, che mi faccia interprete dei nostri Missionari di Cina, chie- dendo a voi tutti l'aiuto di fer- vorose preghiere ,perchè Dio ab- brevi le ore della loro soff eren- za e, tornato presto il sole della pace su quello sventurato pae- se, dia lo.ro la gioia di una mes- se abbondante.

P. Giov. Gazza Sup. Gen.

che 01uteranno i suoi figli, con la preghiera e la carità. a raggiun- gere quelle mete apo- stoÌiche di cui la sua anima di Santo sentì tutta I" urgenza.

" Gesù Cristo vive ancora in questo mondo. Egli ha fame, ha sete, è nudo e soffre ogni sorta di necessità. Vive anco- ra in questo mondo e va di luogo in luogo portando la sua parola d'amore e di vita. - Tutti quei Missionari che, sparsi sulla terra, chiedono il vostro soccorso, rappresentano Gesù Cristo.

Guido Maria Conforti

CINA MARTIRE

Finita la guerra, " ,czzato il cerchio che stringeva '!1 ondo in una morsa di sangue ( di ferro, parve sorridere alle ~I 1ssioni il sole della libertà, la speranza di un avvenire pacifico.

Ma ecco, appena gustata la gio- ia del ricominciare, scatenarsi su esse un altro cataclisma: il Co- munismo.

Dapprima, i comunisti teneva- no un contegno tollerante, verso la Chiesa Cattolica : ma non fu che manovra politica e, appena consolidate le loro basi, comin-

ciarono I<' ostilità inaugurando una vC'ra (' propria persecuzione.

Un articolo di un loro giornale riassume r·osì il loro programma:

1) Sbara;,,zarsi dei missionari stra.

nicri; 2) Distruggere le Chiese;

3) CostringC'rC' i cristiani all 'a- postasia.

Questo progran1111a essi cercano di attuarlo spargendo ca lunnic e sospetti ingiusti verso i missio- nari e la Chiesa Cattolica.

Così, per rsempio, i missionari Olandesi, •Belgi e Franresi, che avenrno sol'frrto sotto i Giappo-

Hl'si perch0 ingiusatmente sospdti di essrrr spie dei Cinesi, i comu- sti li condannarono, senza ragione,

<'OllH' spie Giapponesi .

I :Missionari e i cristiani ::;ono ehiamati davanti al Tribunale del popolo. In comizi segreti vengono preparate le accuse, poi tutto il popolo è invitato, anche con mi-

IJaC('<', alle denunce: gli assenti nngono reputati sospetti e spesso puniti.

X ci processi essi cercano di evi- tare ogni accenno alla questione religiosa, ma le accuse sono così l'alsc e ridicole che appare ben

<'hiaro il loro scopo anticristiano, e hc non è, forse, quello di ucci- dere il Missionario, ma di ren- tlerc la sua vita e le sue opere impossibili e così costringerlo ad andarsene.

In un ospedale a Chang-Tse, Vl'ngono a morire alcuni malati: i missionari che dirigono l'Ospeda- lr sono accusati di averli uccisi.

.\. Tamin, Mons. ,Szvaras è stato accusato di aver piantato alberi la cui ombra poteva danneggiare il campo del vicino, e dopo simili accuse fu torturato, sospeso a una tra YC.

Il P. Ly, a Sho-Chow fu sospe- so e bastonato orribilmente per un 'ora e mezzo. A Tchang-Tsc, il P. Fang· sospeso per le braccia, sopportò un martirio di tre ore.

A Sing-Tai i PP. Kiao e Skovira soffrirono ogni sorta di umilia- zioni e maltrattamenti; un grup- po di cristiani che cercavano di protestare furono uccisi: tra gli altri vi erano ragazzi di 13-14 anni. In uno di questi processi fccrro salire un venerando mis- sionario sul palco degli accusati;

finito il processo, a colpi di ba- stone Io fecero rotolare giù e, siccome era svenuto, lo uccisero.

In alcuni di questi giudizi, il missionario viene multato a som- me ingenti, fino a 250 milioni di dollari, ché, naturalmente non può pagare: i comunisti allora si pagano da sè rubando e sac- rheggiando tutto.

Non è raro, però, che, anclre senza alcun giudizio, i missionari siano uccisi, come i PP. Scrvan- tit1s, Rudestaller e Yu.ng.

Il P. Holsum ed il fr. Bene- detto furono uccisi nel gennaio di qucst 'anno, il primo con 17 colpi di coltello, il secondo con la furilazione.

(2)

MISSIONARI SAVERIANI ---- ---'--- -- --- -- --- -- - - ~

Un prete cinese fu condannato a morte per aver scritto un trat- tato popolare contro il comunismo e provata l'esisten za di Dio e dt>l- 1 'anima .

Molti missionari sono tenuti prigionieri dai rossi e di alcuni non si hanno notizie da anni, ormai.

Molte Chiese sono state profa- nate o bruciate e le scuole e le residenze vengono regolarmente occupate dalle truppe comuniste.

A Cefoo hanno tentato cu vio- lare le Suore e di farne delle loro compagne. A Chung-Ly, han- no ucciso 100 cristiani, bruciata la cattedrale, le residenze dei mis- sionari, il seminario e il convento delle Suore, poi, vestiti dei para- menti sacri, andavano per le vie, gettando il ridicolo sulla Chiesa Cattolica. Pure a Tsao-Chow or- ganizzarono una esposizione bur- lesca di oggetti sacri, immagini e oggetti di culto.

Da Hang-Kuo, nel Hopei, un missionario scrive: « La nostra Diocesi i! tutta in mano ai comu- nisti. Noi siamo rimasti senza ca- sa e ci rifugiamo qua e là nelle case dei cristiani. Ma ci è vie- tata qualsiaii forma di ministero, anche la celebrazion e della santa Messa:..

A Si-Wan-Tze, m Mongolia, furono ucciii due missionari di Scheut, 5 preti cinesi e un folto gruppo di cri:.tiani: le vittime so- no salite a circa 150. La litania di questi fatti dolorosi potrebbe continuare.

Delle 138 Diocesi cinesi, 26 hanno sofferto e stanno soffrendo profondamente a causa del comu- nismo.

Da un simile quadro, umana- mente parlando, non si può pre- veder(' un avvenire molto roseo.

EppurC', malgrado .tutto, i missio- nari non si atterriscono: si spo- stano un poco, ma non lascian.o il campo. Es11i sanno che quello è il loro dovere. Quando tutto è rovina, attorno a loro, essi pa- zientemente cominciano da capo come se nulla si fosse fatto fino- ra. Essi sanno che il Cristianesi- mo non muore, che il sangue dei martiri è un seme fecondo e ehe ogni goccia di sudore missionario germina una vita più rigogilosa.

P. Lorenzo Lini s. x.

~

Ai cari amici e be- nefattori auguri~mo

Buon

Natale

' NA FOTOGRAFIA per la me vecia

(Una fotografia per la mia vecchia mamma).

- Ma davvero, Fadre, ha la macchina fotografica?

- E perchè non lo vuol ere·

dere?

- Ma allora mi deve fare una fotografia « per la me vecia ».

- Ma guardi che mi deve fare bello, altrim enti « la me vecia » dirà i ma quest al ne miga el me puLel.

- Facciamo così: lei pensi alla mamma e io la fotografo.

Il carissimo nostro coadiutore Giovanni Gemma mi perdoni se io rivelo ai lettori questa intimi tà.

Fratel Gemma la,ora in missio- ne da die('Ì anni ecl ha passata e passa tuttora tutto il suo tempo negli ambulatori.

- Cosa vuole che facda, mi di- ceva una volta; se sapes~i hene la lingua sento chi' diventerei come S. Paolo, inYece devo limitarmi a dir solo quakhe buona parola mentre medico piaghe e rnro gli occhi.

La sua specialità è la cura degli occhi. Ogni giorno cura in media centocinquanta malati. Ne vengo- no da 200 Km. lontano, a piedi, attrav;irso i monti, perchè la fama dello <I: straniero che dà la vista ai ciechi» si è sparsa ovunque.

- Ma alla sera, come rnno stan- co, Padre, non mi rcg110 più in piedi!

Già due volte per intcressamen to clegli enti cittadini gli sono sta- te proposte targhe onorarie. Que- st'estate poi gli si inaugurò una iscrizione: fu una grande festa: il nostro Fr. Gemma era là mogio mogio in mezzo al Prefetto della città e al Generale delle truppe.

Ad un certo punto gli furono viste lacri111e cadere dagli occhi.

- Ma perchè piangeva? gli fu chiesto.

- Pensavo alla mia vecchia: co- me sarebbe stata felice di vedere suo figlio così. ..

P. Grns. M. To~cANO, s. x.

L' astuzia di M atteo

zion:--aC'clte. Avete cggiato, b·o, ,zz ostaggi e raga! v Nganhoei que i Nganhoei han o In fondo: ar~i:e., ci avevano A un conto. Stl ch'io, come I di Uno scoppio la, rii battimani. l•t non ho finito. b Ci vuol del fegato acl andace a

ocovare i briganti nella loro tana, intruppar si con loro, e per di più affrontarli, esigere la lihertà di un ostaggio. Eppur e Matteo l'ha avuto, questo fegato ! Affare di 30 anni fa. Gente che conosceva, è vero: paesani. Ma paesani estra- paese. Che non guardano in faccia u nessuno. Gente che lavora per il tornaconto. Sbudellare uno che gli è d'intoppo: cosa naturale! Come si caccia via un ciottolo sulla stra·

~a.

E Matteo stavolta c'era capitato in mezzo. M-a mica a caso. C'era anelato apposta. Questa banda te- neva prigioniero un prezioso o- staggio, un missionario. E Matteo, armato del suo rosario al collo, di lettere del Vescovo, e di un tre·

mendo coraggio, s'era fatto avanti.

Era conosciuto e conosceva qual·

cuno di quelli. Politica ne aveva.

La· lingua la aapeva manovrar be- ne. Astuto come una volpe. Una fede da spaccar le montagne. Per tutto questo il Vescovo lo trovò l'uomo adatto per l'impresa. Sa}, vare il missionario e sborsare il meno possibile.

- Le trattati ve erano lnnghe. Già tre giorni di parlam entari, e nien- te. Ero avvilito ! Non riuscivo a far colpo. Una sera, in un bivacco, ero accoccolato con loro che mi scaldavo ad un gran fuoco. « Mat, teo, mi dice uno; voi della Chiesa Cattolica avete un codice di dieci leggi soltanto. Mi pare debba es- sere abbastanza comodo! Dieci ar- ticoli di legge e ve la cavate così con poco, voi cattolfri ! Spiegaci un po': che razza cli leggi sono'?»

:\lii· venne la pelle d'oca. Sfoderare i dieci comandamrnti a questa bel- la gente! Era un con,lannarli in pieno. Parlar chiaro? Era perico'.

loso. Tacere? Non potevo. Ilo ;u.

dato! Dieci comandamenti che per loro eran dieci stilettate. E allora:

un lavoro di delicatezza, sorvolan·

do, sfumando, sfiorando legg,·r·

mente cercavo tutte le parole più dolci, più lievi, per~hè il colpo facesse meno male possibile. E ci arrivai fino in fondo. Adesso mi mettono ad arrostire nel fuoco, pensavo io. E in verità mi guarda- vano di traverso. Ognuno si sentiva ad ogni punto una condanna. Ma quel tale m'interpellò ancora: « E noi? Che razza di castigo ci capi- terà addosso? Noi, che non ce n'è una di queste leggi che non ab- biamo trasgredito! Ah biamo ruba- to, ammazzato, bastona to, bruciato case e villaggi, assaltato la gente per le strade, rubato donne, ra- gazze ... Ne abbiam fatte di tutti i lori. Dimmi tu adesso: che razza di galera ci meritiamo noi ora per tutto questo po' po' di rob~ De·

litti d'ogni specie e senza nu- mero!».

- Il rndore mi si agghiaceiò sul- la pelle! Sernhrava facessero appo- un pretesto per farmi la pelle. Che cosa dovevo rispondere io? E stetti lì un minuto, zitto, con gli oechi inchiodati sui ceppi che ar- devano. « Sentite, avete solo questo da domandarmi? Non avete altro da clire? Ebhene, statemi a sentire.

Conoscete voi il Tch'an g mao tse?

Sapete chi è questo hrigaute e ca- pobanda? Cos'ha fatto qui quel diavolo in carne, e per tanti anni, nel nostro 1:-Ionan? Rubò , ammazzò, bruciò, saccheggiò, pori ò via o- staggi, rapì le. nostre spo,e, le no- stre ragazze. Il nostro povero J:;Jo.

nan ne ha subite senza nu111ero. Era la terra dove i briganti del Ngan- hoei facevano hottino e portavano via. Adesso voi, amici miei, tor, nate tutti da una ~ran<le spf'<li-

è saldato, e r e sta! Dovete · i dicci comandti E così me !aia

La mattina ral rlue cavalli tr4t,

Me daglie In festa dei

r

COMMEN T I a s to m

Mi tro1·0 solo in casa con un t·ecchio cinese e i miei scartafacci di caratteri. Ne so saù:cre 1m 400, ma ho chie- sto 1tn « pidocchio » per 1tn

« coltello >\ «sapone» per «se- dia» e altri granchi simili. Pa- zienza e costanza.

Il mio 1·ecchio cinese mi fa festa e mi porta da bere la carntteristica acqua calda. Di f 1wri, il solP. spacca le pietre . Ogni cinese in qnesto caldo afoso porta ·uno straccio snl nudo dorso col quale si asciu- ga l'abbondante sudore. An- che il mio lnwn · vecchio si è appena terso il s11dore e con lo

straccio 1 scodella,' bollente

- Pa Il sol scodella, vede lar di spore un po'i

-G

ancora

(3)

aizzato, rubato, 1r110, portato via z~vete fatto nel 1~ i hriganti del

10\0 nel Honan. le

bo

quello che ,1,JAvetr saldato

>nfl Honan an- ii.,dico: Bravi! » li Ìa, di applausi, u._ta! « Ma, ol,è,

Ai che il co•ito o~e, adesso: i ha-

,1~ ad osserva ,·e d;t;i anche voi! ».

1 iavata.

dqalla prim'alha,

·ot~ 1ulla grande si~ comP portato la Matteò or-

stllfeo di v,itto-

lD ;ole di fia1ll'>1;Jll, arG>eniva loro h1- 1rdtl Iluon J)i o.

~F.ftf:01 IN ~. X.

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sull'acqua) :r,;aratteristici ti.

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el tutto

al-

LA SITUAZIONE

Il discorso, l'appre nsione, lo tiguardo di questi giorni sono là:

sui comunisti. Tutti hanno paura.

Il popolo, perchè è ormai stanco di guerre; i missionari, perchè hanno bisogno di pace ,. garanzia per sviluppare la loro attività di I ,enc. E invece la cerchia si re- stringe e la confusione aumenta.

Ora è il Honan che è sotto il loro obuiettivo. Difatti, i rossi hanno incomin ciato elall\ivest a scendere su Loyang, si sono divisi 6Ui monti al di sopra di Nanyan <' puntano variamente s.ull'ultiJUO .tJ),(UO del] a ferov.i.11 Pfo-'.Iian fin gj,ù veyso Han- kow, mqttendo panJco e sr.ompiglio fra ~a popolµiop e. N,e.uiu miss.io- nari di ~oy;tng .eon ~e suoi:.e di sono rifugiati il CheoJlchow .dove aspi.t- .t\),no ancora che i comuni sti si al- lontanino dalla loro diocesi, .già occupata a metà. P. Poli e P. Fo.

chesato con P. Stefani e F. Ly, ta- gliati fuori, poterono raggiunger e Sian. P. Teodori, Fr. Vidale, P.

Zotti rimasero fermi a Loyang

le usanze della mensa cinese : il riso che arrivo ad ingoiare è ben poco. Il vecchio cinese ,·ide e man,gia; rido e mangio io ptlre, ma molto meno di lui, anche se faccio i complimenti /Jer il pranzo cinese veramen- te squisito.

.Attorno a me tutto è disor- dine e il tavolv pieno di cian- /rnsaglie. Dalla porta aperta si vede l'alto muro di terra lmtttlta che cinge il cortile, ma il mio pensiero corre ad altri. amici coi quali mi sono I ante volte assiso a tavola, al- la tavola di famiglia mia, ai pranzi di fortuna fatti ai mar- gini dei ghiacciai dell'Ada- mello o sulle vette delle Dolo- miti ...

ll!a il mio vecchio cinese mi copre di parole : io ne capisco nna su cento. Offro una siga- retta.

- Padre, come sei buono! - e corre a cercare tra il molto disordine delle sue poche co- se, im fiammi[ ero. Approfitto

del momento per vuotare la mia scodella d'acqua nel cor- tile. Ritorna il cinese e mi porta la frutta: aglio crudo che egli mangia crosta per crosta.

- Mangia, Padre!

Ma questa volta i'i Shen Fu fa i complimenti : mangerà un'altra volta; la sua pancia

è piena... ,

Riprendo il f aglio dei miei caratteri cinesi, pensando che solo il missionario ha la f ortu-

na

di ricominciare la vita sni tirent'anni!

P. LUIGI DE PAOLI s. X.

vicino al ves<"uvo in una rer;idenza completamente occupata dai solda- ti difensori. Ilella la storia di P. Collini che fu sorpreso in giro di missione f' potè tornare giran· do di traverso qua e là evitando le truppe rosse che continnavano ad all~rgare J' ocu p11zio:Qe.

Luoho passò ore d,i spilvento, tanto che P. Romano <'d il suo ospedale erano pronti ad evacuare.

P. Chiarelli a Hsuchang passò due notti bianche, preparato alla 6or- te ... mentre, poco lontano , romba- va il cannone e crepitava la mitra- glia. Ma queste due grandi città fu.

rono salvate dai treni di truppe che arrivarono bene alfostite da Chengchow.

E piove, piove continuament e.

P. Frattin è a Hianghsi en irre- guieto di ritornare al suo J uchow ol\e ha lasciato con P. Piacere e Fr.

Gemma dopo che i comunisti erano a pochi ly dalla città e i nazionali avevano occupato letteralm ente la loro residenza. Il treno da Cheng- chow a Hankow va ancora, ma per il trasporto delle truppe: è inter.

rotto però a Sinyangchow (alla fi.

ne del Honan). E' toccata · bella a F. Zulian ( càpitano sempre a lui) che tornando da Luoho, dove s'na recato a vedere gli osprdali, arri- vato a mezza strada il treno si fermò e ci fu uno scambio di fu- cileria, fra quelli del trrno e non so che soldati sotto. Insomma, egli arrivò .a Chengchow deciFo di. . . dare le dimissioni!

A Chengchow, gente che scappa, popolo che ha paura, missionari e.be arrivano dai luoghi occupati dai comunisti, dove non si può combinare letteralmente niente, quando non ci si mette la vita.

Il Honan è in grave p1>ricolo di essere tutto occupato; cion"nostan- te noi si cerca di fare ancora quel- cosa od almeno pregare ed essere ottimisti. I nostri ospedali sono sempre aff oliati, e la beneficenza continua, così la sua opera a di- spetto di quanti vedono ormai per· duto tutto.

P. Castelli fa ancora i suoi giri a Kaifeng per il lavoro dei comi- tati e P. Zotti a Loyang tiene duro nel suo ospedale nonostante che vicino rombi il cannone. I nostri vescovi stanno saldi nella loro se- de, si guardano attorno vigili, per poter col loro saper fare !3 la spe- ranza in Dio dirigere la loro bar•

ca, come due nocchieri fermi al

timone della loro nave in un mare in tempesta.

--- -

A qu ilo tti d à lfe ali gialle

Il 3 Dicembre 1947 fu giornata e. i esultanza per i saveriani ; i primi tre cinès i ehe as p irano a fa r.parte del- la nost,a fa miglia re li!fiosa g consacrn ti Sacerdoti, hanno iniziato l'anno di no- viziato.

È.

p er

17€J'i,

un fatto nuo- vo e grande,

è

la prima vol- ta che abbiamo dei confra- telli di nazionalità cinese; so- no il frutto mi9liore delle nostre fatiche missionarie.

Mentre ve

li

presentia- mo vi invitiamo, perciò, a ringraziare

il

Signa, e con noi

2. - P. Luigi Wang

dian- ni

30, -

soprannominato il

vecchio re. Attorno

a

lui si impernia l'allegria degli altri due.

Parla discretamente l'i- taliano e lo studia con gran- de lena. Sa

il

fatto suo an- che nel .... giardinaggio, come vedete.

3. -

P.

Agostino Yang

di anni 27. - Piccolo di statu- ra, sempre contento, sorride continuamente ed

è

molto gentile con tutti. Si adatta molto bene anche alla nostra mentalità europea.

Intelligente .

e-

diligente ha approfondito notevolmen- te gli studi sacri.

I. -P Simone Liu

di anni

25,

origina- rio di Shanchow (Lo- yang) . - Gli sono morti

i

genitori e ha avuto altre prove in famig lia.

É

un bel carattere;

ha le doti miglior i di un bravo missio- nario.

Ha fatto il ginnasio

a loyang con gli al-

tri due compa[Jni;

il

liceo e la Teolop,ia a

Kaifeng. Ha riman-

dato

l'

ordinazione

di un anno pur di

entrare in Conf[re-

gazion e.

(4)

---~--- ~--~ - -, -~---MISSIONARI SAVERIANI

Clii lE~lll O P!!!ll\ ~lii llSSII O P!!!ll\111 lll\

Pagina dell' Istituto Saveriano Missioni Estere - Via Bonomelli 71 - C.C.P. N. 17-14948

In Casa nostra

l' - Non meravigliatevi

se da oggi vi giungerà il nostro giornalino sotto una nuova veste. Si parla t(tnto di progresso oggi . . . Non vi pitice?

Noi abbiamo pensato così di prepararvi un periodico più completo che po·

tesse portarvi la nostra voce e quella dei nostri cari Missionari lontani. Nel medesimo tempo vi metterà a contatto con tutto il vasto e vQrio mondo missionario. Non mancheranno racconti, curiosità, episodi edificanti. Sono convinto che lo gradirete. Certo non potrò accontentare tutti. · La stampa costa molto oggi. Ma spero presto, con la vostra carità, di potere soddisfare al mio e vostro desiderio.

2' -

P. Dagnino

il 5 dicembre in aereo partirà per la Cino insienrn ad altri sei del nostro lstitnto. Ha passato gli ultimi suoi giorni con noi. Se sapeste con quale spirito rmcora di entusiasmo giovanile egli ci ha lasciato.

Io lo invidio, ma intanto dovrò rimanere ancora in attesa; non per questo io cesserò di lavorare per la stessa rausa missionaria. Qui abbiamo giovani da preparare a q1tella formazione e a quello spirito dì sacrificio che le Mis·

sioni esigono. E voi, cari amici cremonesi, con la vostra preghiera e cmi la vostra generosità, aiutatemi.

3' -

Un grupµetto di giovani

studenti della nostra città il 23 no- vembre scorso si è raccolto qui, nella nostra piccola Cappella, spinti solo dalla forza di zm grande ideale, per dare inizi alla « LEGA MISSIONARI.-4.

STUDENTI », che ha la sua sede centrale in Roma. La LEGA ha per iseopo

<li portare questi giovani a~ una conoscenza più completa del problema mis- sionario, purtroppo dimenticato in mezzo a loro. Eppure l'weale missionario potrebbe portare loro anche un contributo spirituale alla loro formazione per i grandi ideali del bello, del puro e del buono e sfruttare nel mede mo tempo tutte le loro esuberanti energie a bene della causa stessa. Ci auguriamo

· che tale iniziativa prenda pir•de in mezzo alla folla immensa degli studenti;

così ci capimnno e ci amcrunno 1tn po' di più.

Con quèste brevi noti=ic di casa nostra vi lascio augurandovi cordial·

mente un mmo nuovo, pieno di benedizioni e di grazie celesti. Sempre il vostro

P. ROSOLINO ROSSI s. x.

RICONOSCENZA

S. Agata

I nostri Missionari dalla ,Ci~

na domandano aiuti per le lo·

1·0 squallide chiese, prima de·

vastate dalla guerra ed ora da"

comunisti. Ed ecco allora che anche quest'anno, dietro pre- mura del loro Monsignore, le buone zelatrici e aleunc> Si- gnore di questa Parrocchia, ne ·hanno sentito l'urgente bi- f·.og·no e· ci hanno preparato un td corredo da mandare loro.

Cii, è a noi di tanto <1011 forto, per cui sentiamo il dovere di ringraziare Mons. Astori e hl buone zelatrici di questo pre- :.doso dono. Il Signore le bene- dica e dia loro ancora la pos- sibilità di lavorare sempre

11iù per la sua gloria anche nel nuovo anno.

Robecco D'Oglio

1 n qm•.,;li giorni ho ricevuto gene rose offerte proprio per il nostro ca- rissirno l'. )1::Jrio Sguazzi, ,!i fama onunai mondiale. Prendo occ:,~iono 1,el' dirvi allora eh 'egli sta bene e che sla perfezionandosi nella ìingi:a dnese. Anzi, ho seulito che·tJJ:t ver·

laueiato Ja Pechino per ;1 ~mtro cicli:, Cina, dove potrà, a cont"'t~o diretto con quei Linesi, guadag!1:1re le loro anime a Cfisto. Iutantr, gli

·giu11gano gli aii..ti cli coloro che non lo rlin1cr·ic:rno mai e che per lui tJf·

fronu: Sguazzi Gk• •mi L. 1.000; i 1~eniloti .1.000; S;;-u-azzi Gigi 1.,1,;o kguazzi Rosa 1 .UOU ; Sguazzi Angelù :rnn; Lnpi 1fo tia 1.000; Sgu:i1zi Al·

In vi ate subito la v ostra of ferta pe r

11

Missionar i Sav eriani, ;

hino 500; Galasi ·serafino 50C; Ta- rnzzi Teresina 400; Tarnzzi liinaJc1o

i no. Carrara Angelo 500; Carrara J\11J1ibalc ,iOO; Soldi :\fal'io

:;oo

P. 0/ivani

partito da poco, mi scri- ve che sta bene e mi incarica di rin·

graziare particolarmente la Sig.ra Ri.

na Gobbi di Cavatigozzi, che con de- licata premura e generosità gli ha pro.

curato un Calice indorato, perchè "gli servisse 'nella sua terra di missione.

Nella celebrazione del S. Sacrificio a•

vrà un ricordo quotidiano.

Le Missioni illustrate

Rivista bimestrale. Abb L. 350

Voci d' oltre mare

Giornalino mensile per ragaz- zi. - Abb. annuo L. 200

Didattica

Missionaria

Bollettino mensile per gli in- segnanti. Gli aderenti al C.E.M

Lo

sostengono con Libere offerte.

.Requiezn.

E' morta n d Annicco la Mae- stra Cavagnoli Delia. E' giusto che anche noi la ricordiamo, perchè ella spese sì la sua vita Lii sacrificio e di grandi prove per il bene ùel paese, ma non ci dimenticò mai. Fu una vera missionaria delle retrovie:. O- gni gio·rno, u. scuola, un pensie- rino per i Missionari non man- c:a va mai. Con piccoli Jloretti per i Missional'i ella seneva . educare i suoi bambini e pre- pararli. così alla vita. Per lei sentiamo il dovere di innalzara una preghiera in suffragio.

La famiglia BaJteri dl Ca- stagnino, sempre memore del loro caro scomparso Settimio, in suffragio, offre alle u:stre 1\Iissioni L. 1000.

P. Dante Battaglierin, responsabile Tipografia Saveriana · Parma - 194 7

La Carità

dei nostri Amici

Barbieri Luigina 100 . Pagani ril'riiw, Bianchi 1Jaria 160 - Arùig,, Primo

::;o .

Mnrclli Garo!L1a J

no -

Foglia GioYanni 150 - Santiui Carù·

lina 200 · Dott. Sil\'i'O Neri 300 · :\Iauini Angela 160 · Bruchi Maria

• 250 - Vecchia Elena 300 . i\lanenti Caroìina 100 · Del Ton l\':Ul()C Hili DI'gnni Francesco 200 - Villa Caro- lina 30 · Piazzi Ernesto 500 · Cap- pelli R. 1:30 · - Famiglia MtJntaldi 300 · Soldi Rotolina ]OO - Ronda Rosina GO Santini Dott. Amilcaro 1.00 - Zoppiani 200 - Vanzonc Lino 200 · Avosani Maria 50 · L~1canti Ettore 100 · Barbieri Guiilo 200 • Onesti Andreina 100 - Berrettern ('aria Dos~ena ~00 - Maria C;,1rnbelli 200 · Ca\. Se letti 500 - Sig.ra Priori

'EJ,a 200 - Persico Maria 1 ili

Battagli(•1·ini Mari,~ JOO - Xatali

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Dott. Bcrtoli 500 · Rir.zi ~fa.

J'ia 200 · Puerari Elsa 150 - Be11ec- d1i Maria 150 · Coppi Luigi J 50 · Lazzati Rosalia 200 - Barbien Nor, ma 200 - Ten(·a Emilio 50 -• Zru1i- d1elli Michele 100 - Galliera Giorgio 250 · Del Ton 20.Q. - Grenizzi Lnigi 100 · Fam. Ra vani :iOO · .i!]rmlnia Rizzi 100 - Cominetti Paoli:ta 1:;o · Bolzacchi Ida 300 - Chizzi Giovanua 100 · Bianchi Pietro 150 - Pedriuelli Pierino _150 - D. Ernesto Brambilla LOO · Alquati Angela 500 - Mazzola Ma1·io 500 . Cippelletti Persico

;mo ·

Enuia Ferrari 200 · Bertoletti Te- resa 100 · Brianzini Francesca 100 · Molinari Maria 500 · Fam. Squintani

l.500 - Bocchi Ma.ria 1.00 - l!':ilip- pini Luigia 60 - Bonfatti Rosa 200 - Adelia Cappi 50 · Raffì Mario 300 · Calvi Ottorino 200 · LUJ1cetti Elisa 200 - Ambrogio Pietro 1.000 ,Loea- ielli Zennia 100 -D. Giacomo Dolena 100 · Conf. S. Vincenzo Cruialmorano J .000 · .Baroli 1.000 - Piero Castelli 1 O 000 · Derelitte 37 - Farn. Canta- rclli 1.000 -Contini R,osa 50 · Fam.

Zecchi 200.

(continua)

Borsa Mons. A. ZANNONI

N.N. 100 · Fam. Fiammenghi 300 · N.N'. in suffragio dei suoi morti 200 Angolani Rosalino 100 - N.N. 200 · N N. 100.

Per il oavallo di ferro di P. Sguazzi Don Mario Cattaneo 150 - Farn.

Vezzoni 200 · Polla Frill1co 100.

e.e. Post. N.17 14948. Sped. in abb. Postale - 2· gruppo

ISTITUTO SAVERIANO MISSIONI ESTERE VIA BONO.'ltELLI N· 71 (CREMONA)

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