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Diversificazione: come farla e gli effetti da evitare. ISSN: X Investors Club

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Academic year: 2022

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Diversificazione: come farla e gli errori da evitare, di Diego Allegrini

© The Investors Club, edito da

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1 Diversificazione: come farla e gli errori da evitare ... 4 Bibliografia ... 7

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1 Diversificazione: come farla e gli e rrori da evitare

di D

IEGO

A

LLEGRINI

Quando si parla di diversificazione, bisogna tenere ben presenti due parole d’ordine: azioni e liquidità.

La liquidità serve a comprare azioni al momento giusto e nel modo giusto. Sul lungo termine, il confronto tra il rendimento di asset alternativi evidenzia come l’in- vestimento in azioni sia decisamente il più premiante.

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quando comprare azioni e quando invece aumentare liquidità.

Hai paura che all'improvviso tutte le aziende del mondo falliscano?

Certo, può capitare che qualche società fallisca, motivo per il quale risulta assolutamente errato investire più del 10% del proprio portafoglio su un’unica società, grande o piccola che sia.

Per essere certi della veridicità di quanto detto, basta analizzare qualsiasi fondo azionario per notare che, normalmente, la diversificazione varia tra le 30 e 100 azioni detenute al suo interno.

Il portafoglio ideale di un investitore consapevole deve essere diversificato fra 20 e 30 azioni, oppure in alternativa qualche ETF, mantenendo poi una parte liquida che può variare tra il 10% e il 90% a seconda dei periodi e della volatilità dei mercati.

Allo scopo di bilanciare e preservare il capitale, in alcuni scenari di mercato può essere necessario vendere in leggera perdita.

Solo in situazioni particolari, limitate nel tempo, si può ricorrere alla leva. In questo caso, presupponendo sempre un’adeguata preparazione finanziaria dell’investito- re, è comunque preferibile ricorrere a strumenti finanziari il cui sottostante sia un indice di un mercato azionario come il FTSE MIB, il DAX, lo S&P 500, etc.

Come proteggersi dai rischi, ma allo stesso tempo cercare di guadagnare più di ogni altro investimento?

1. Non avere fretta di guadagnare;

2. Non smettere mai di formarsi e informarsi;

3. Non cambiare continuamente strategia;

4. Non utilizzare leva (soprattutto se non si possiede piena conoscenza dello strumento);

5. Filtrare le aziende che fanno utili da quelle che non li fanno;

6. Selezionare 20/30 aziende tra quelle che fanno utili, purché il loro prezzo non

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7. Destinare tra l’1% e il 5% del proprio capitale ad ognuna delle azioni seleziona- te;

8. Non farsi prendere dall’emotività in caso di cali di mercato: è impossibile indi- viduare sempre il minimo e il massimo di ogni trend di mercato;

9. Mai innamorarsi di un titolo. Le emozioni sono il peggior nemico di un inve- stitore. Nei casi in cui le condizioni di mercato dovessero cambiare radicalmen- te e fosse quindi necessario liquidare una o più posizioni, anche in perdita, oc- correrà farlo senza esitazione. Nella maggior parte delle situazioni questa deci- sione eviterà una perdita maggiore preservando il capitale;

10. Gestire la liquidità: mai un portafoglio 100% liquido, quasi mai un portafo- glio investito al 100%.

“Immaginate che il portafoglio sia la vostra auto che deve trasportarvi a destinazione e che la destinazione sia il vostro tenore di vita quando sarete in pensione:

la liquidità è il carburante da inviare al motore attraverso il pedale dell‘acceleratore; a volte premerete poco, altre volte premerete di più, tutto dipenderà

da quali condizioni della strada dovrete affrontare al momento (ossia dalle situazioni del mercato).”

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Bibliografia

HAGIN, R. L. (2004): Investment Management: Portfolio Diversification, Risk, and Timing–Fact and Fiction, John Wiley & Sons, Inc., Hoboken.

MALEVERGNE,Y.–D.SORNETTE (2006): Extreme Financial Risks: From Dependence to Risk Management, Springer-Verlag Berlin Heidelberg, The Netherlands.

Leibowitz, M. L. – Bova A. – Brett H. (2010): The Endowment Model of Investing:

Return, Risk, and Diversification, John Wiley & Sons, Inc., Hoboken.

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