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METODI E DIDATTICHE DELLE ATTIVITA MOTORIE XXII CORSO

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Academic year: 2022

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(1)

XXII CORSO

METODI E DIDATTICHE

DELLE ATTIVITA’ MOTORIE

(2)

APPARATO CARDIO-

CIRCOLATORIO

DA PAG. 24 A PAG. 28 DEL LIBRO DI TESTO:

“METODI E DIDATTICHE DELLE

ATTIVITA’ MOTORIE ED. 2016

(3)

XI CORSO

Argomenti della discussione

1. GENERALITA’

2. STRUTTURA DEL CUORE 3. LA CIRCOLAZIONE

4. FREQUENZA CARDIACA E VO2 MAX

5. EFFETTI DELL’ALLENAMENTO SUL CUORE 6. LA PRESSIONE ARTERIOSA

7. IL SISTEMA LINFATICO

(4)

XI CORSO

1) GENERALITA’

 Il cuore è un muscolo cavo involontario, di forma approssimatamene conica, il cui vertice riposa sopra il diaframma;

 è situato nel torace tra i due polmoni e spostato verso sinistra;

è sostenuto dagli stessi vasi sanguigni che entrano ed

escono da esso.

(5)

XI CORSO

2) STRUTTURA DEL CUORE

LE MEMBRANE DEL CUORE

È avvolto tre membrane:

 la più interna è detta endocardio;

 la intermedia miocardio;

 l’esterna pericardio che si presenta come un sacco

sieroso.

(6)

XI CORSO

Struttura del cuore

ANATOMIA DEL CUORE

Se apriamo il cuore longitudinalmente lo vediamo diviso da un setto verticale in due metà:

- una destra o cuore venoso perché contiene sangue venoso;

- una sinistra o cuore arterioso che contiene sangue ossigenato.

Ciascun cuore è diviso da una membrana perforata in due cavità:

- una superiore chiamata atrio;

- una inferiore detta ventricolo.

(7)

XI CORSO

Struttura del cuore

Il cuore presenta, quattro cavità:

-la superiore sinistra o atrio sinistro;

-la superiore destra o atrio destro;

-la inferiore sinistra o ventricolo sinistro;

-la inferiore destra o ventricolo destro.

(8)

XI CORSO

Struttura del cuore

Il setto verticale non lascia passare il sangue dal cuore venoso al cuore arterioso e viceversa, mentre il setto orizzontale lascia passare il sangue dall’atrio al

ventricolo corrispondente, ma non viceversa: le valvole, infatti, impediscono al

sangue di rifluire verso l’alto.

(9)

XI CORSO

3) LA CIRCOLAZIONE

La circolazione ha come scopo di portare a ciascuna cellula

dell’organismo tutti gli elementi che le sono indispensabili per la nutrizione; questi sono:

l’ossigeno che il sangue prende dai polmoni;

gli alimenti che prende dall’intestino attraverso i villi intestinali.

La circolazione non è altro che l’incessante movimento (non continuo, ma a ondate) del sangue, dovuto alle contrazioni e dilatazioni del cuore.

(10)

XI CORSO

La circolazione

La contrazione si chiama sistole e la dilatazione diastole.

Tra un battito e l’altro del cuore, cioè tra una sistole e la sistole successiva, in uno spazio di tempo inferiore ad un secondo, avviene nel cuore una serie di eventi che prende il nome di rivoluzione cardiaca.

Di queste rivoluzioni se ne hanno in media 72 al minuto.

(11)

XI CORSO

La circolazione

La circolazione nell’uomo e nei mammiferi è doppia e completa:

1. Doppia perché forma due correnti di estensione diseguale:

- una che va dal cuore ai polmoni, dove si purifica (cioè si ossigena) e torna al cuore, detta piccola circolazione;

- l’altra che dal cuore va all’organismo dove prende anidride carbonica per poi tornare di nuovo al cuore, detta grande circolazione.

2. Completa perché sangue venoso ed arterioso non si mescolano nel cuore.

….MA PER CAPIRE MEGLIO…

Vediamo il percorso di una goccia di sangue:

(12)

XI CORSO

La circolazione

Il sangue esce ossigenato dai polmoni e va al cuore arterioso,

entrando dall’atrio sinistro (piccola circolazione, sangue arterioso con ossigeno) e passando dal ventricolo sinistro va all’organismo cedendo ossigeno e prendendo anidride carbonica (grande circolazione,

sangue arterioso); successivamente il sangue torna al cuore

venoso entrando per l’atrio destro (grande circolazione, sangue venoso) e ed attraverso il ventricolo destro, torna ai polmoni dove si ossigena (piccola circolazione sangue venoso).

(13)

XI CORSO

4) FREQUENZA CARDIACA E VO 2 MAX

FREQUENZA CARDIACA E VO2 MAX rappresentano 2

importanti parametri di riferimento, non solo per monitorare lo stato di salute di ogni individuo, ma anche per impostare e gestire qualsiasi tipo di allenamento

Un semplice metodo per ricavare il massimale cardiaco

(metodo indiretto) da cui, poi si possono ottenere le soglie relative al carico allenante, è il calcolo secondo Cooper:

220 – età del soggetto

(14)

XI CORSO

Frequenza cardiaca e vo

2

max

(15)

XI CORSO

Frequenza cardiaca e vo

2

max

Il VO2 max: massima potenza aerobica ed è equivalente alla massima quantità di ossigeno che può essere utilizzata

nell'unità di tempo da un individuo, nel corso di una attività fisica e viene in genere espressa come:

il massimo volume di ossigeno consumato per minuto il VO2Max può essere sostenuto al massimo per una decina di minuti, soggetti dotati di un alto valore di Vo2Max sono in

grado di sostenere, a parita' di tempo, esercizi di intensità più elevata rispetto a soggetti dotati di un valore di VO2Max più basso.

(16)

XI CORSO

Frequenza cardiaca e vo

2

max

Massimo consumo di ossigeno  Frequenza cardiaca x Gittata sistolica x differenza artero-venosa di ossigeno

VO2 max = FC x Gs x (Δa-v)

La frequenza cardiaca (FC) rappresenta il numero di battiti che il cuore compie in un minuto.

La gittata sistolica (GS) esprime il volume di sangue (in ml) che esce dal ventricolo sinistro del cuore ad ogni sistole.

La differenza artero-venosa di ossigeno rappresenta la quantità effettiva di ossigeno che le cellule riescono ad estrarre dai

capillari e cedere ai tessuti

(17)

XI CORSO

Frequenza cardiaca e vo

2

max

(18)

XI CORSO

5) EFFETTI DELL’ALLENAMENTO SUL CUORE

BRADICARDIA

Aumento del volume cardiaco nei soggetti allenati. Tale aumento è dovuto:

- sia all’ispessimento delle pareti del cuore (miocardio), - che alla dilatazione delle sue cavità (atri e ventricoli).

Il cuore, incrementando le sue dimensioni e la sua forza, può così pompare ad ogni sistole una maggiore quantità di sangue.

(19)

XI CORSO

Effetti dell’allenamento sul cuore

Normalmente mentre nel soggetto normale il cuore ad ogni pulsazione pompa nell’aorta circa 50 cc, nel soggetto allenato può arrivare a pompare fino a 170-180 cc.

Ed è proprio questa maggiore gittata sistolica che provoca nel soggetto allenato il fenomeno della bradicardia, cioè della

diminuzione della frequenza delle pulsazioni sia allo stato di riposo che a determinati livelli di attività.

(20)

XI CORSO

Effetti dell’allenamento sul cuore

CAPILLARIZZAZIONE

Altro fenomeno di adattamento è la capillarizzazione che si

manifesta in modo particolare a seguito di un allenamento basato su prestazioni di media e lunga durata. Essa consiste:

- sia nell’apertura dei capillari cosiddetti di “riserva”, cioè di quei piccoli vasi sanguigni che normalmente nell’attività quotidiana rimangono chiusi,

- sia nella formazione di nuove “anastomosi”, cioè di quei piccoli canali che mettono in comunicazione tra loro i vasi capillari, costituendo così nel tessuto muscolare una sorta di rete di irrigazione.

(21)

XI CORSO

Effetti dell’allenamento sul cuore

Il fenomeno della capillarizzazione, oltre a rendere migliore e più completa l’efficacia generale degli scambi gassosi a livello del

muscolo, consente:

una diminuzione delle cosiddette “resistenze periferiche”,

costituite da una parziale occlusione delle ultime diramazioni del sistema circolatorio.

(22)

XI CORSO

6) LA PRESSIONE ARTERIOSA

La pressione arteriosa è quella forza con cui il sangue viene spinto attraverso i vasi.

Essa dipende dalla quantità di sangue che il cuore spinge quando

pompa e dalle resistenze che si oppongono al suo libero scorrere

Il cuore è una pompa molto efficace capace di sollevare in 24 ore una tonnellata all'altezza di dieci metri.

(23)

XI CORSO

Pressione arteriosa

Ogni volta che questo muscolo si contrae (sistole) il sangue viene messo in circolo con una notevole velocità (circa

50 cm/secondo).

Le pareti dell'aorta, il principale vaso arterioso che esce dal cuore, vengono distese con forza dal passaggio del sangue.

Queste pareti non sono rigide ma hanno la possibilità di

dilatarsi e contrarsi in relazione alla quantità di sangue che le attraversa.

Tale meccanismo consente di regolare efficacemente la pressione del sangue.

(24)

XI CORSO

Pressione arteriosa

La pressione massima dipende quindi dall'efficienza della pompa cardiaca (quantità di sangue espulso ad ogni

contrazione) e dall'elasticità delle pareti delle arterie. In

condizioni normali la pressione massima o sistolica è pari a 120 Mm Hg  la scala di riferimento è il millimetro di mercurio.

Quando lo svuotamento del cuore termina inizia la fase di

riempimento (diastole). In questo periodo il flusso del sangue nelle arterie diminuisce, così come la pressione che raggiunge il suo valore minimo (pressione diastolica o minima). Valore

normale di riferimento è 80 mm Hg

(25)

XI CORSO

7) IL SISTEMA LINFATICO

LA LINFA

Tutti i tessuti, tutti gli organi interni del corpo sono

abbondantemente irrorati da un liquido pressoché incolore e trasparente, la linfa.

FUNZIONE DEL SISTEMA LINFATICO

Questo liquido altro non è che il plasma sanguigno trasudato dai capillari arteriosi, dal quale tutte le cellule:

- da un lato traggono gli elementi nutritivi ,

- dall’altro riversano i prodotti di rifiuto del loro metabolismo.

(26)

XI CORSO

Sistema linfatico

…per capirci

Il sangue è composto dal 55%

da plasma (acqua e diverse

Sostanze Nutrienti) e 45% da una componente corpuscolata

(globuli rossi 99%, globuli bianchi e piastrine), mentre la linfa ha più o meno gli stessi componenti del sangue, tranne i globuli rossi e una componente molto maggiore di globuli bianchi.

(27)

XI CORSO

Sistema linfatico

ALCUNE CARATTERISTICHE

La quantità totale di linfa di regola, non superi quella del sangue (da 4 a 5 litri); tuttavia, in determinate condizioni di attività dell'organismo, può aumentare sensibilmente.

L'infiltrazione patologica di linfa in seno ai tessuti provoca una caratteristica forma di gonfiore acquoso e molliccio detto

edema.

(28)

XI CORSO

Sistema linfatico

I LINFONODI

Sul tragitto dei vasi linfatici sono inseriti dei minuscoli, ma importantissimi organi di forma ovoide o tondeggiante, detti gangli linfatici oppure linfonodi od anche linfoghiandole, la loro funzione è duplice:

 essi purificano la linfa, trattenendone i batteri e le tossine,

 e sono infaticabili produttori di globuli bianchi, che, nel ganglio stesso, compiono la loro mirabile opera di difesa, fagocitando i germi ed elaborando le antitossine capaci di neutralizzarne i veleni.

(29)

Grazie!!!

Domande ???

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