Io proprio io 3
Paco Merini
Io proprio io 3 Paco Merini
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L'insostenibile minimalismo delle fette biscottate.
Avevo giurato non avrei più rivisto Gaia, anzi me n'ero andato in Versilia per non saperne più niente, invece si è ripresentata sotto forma di bolletta dell'acqua.
Il problema non sono le aziende partecipate ma il ricordo di tempi migliori.
La primavera metereologica faccia come le pare.
La mia primavera sono le prime americane con le infradito, che non si curano se il 22 marzo in Italia è ancora inverno.
Loro ci sono, a ricordarti che la primavera è liberarsi di qualcosa e fare come ti pare.
La primavera sono loro, non quei freak infiorati nei
pastrocchi del Botticelli, la primavera sono loro con le loro flic-floc, con i loro facili “fuck!”, con le bottiglie di Chianti bevute a boccia.
Loro sono la poesia, sono libertà, sono primavera.
Stavo guardando cinque minuti uno di quei programmi su Focus per cui praticamente gli alieni sarebbero venuti a insegnarci la tecnologia.
Per tirare su delle inutili piramidi, hanno fatto lavorare come egiziani qualche milione di africani, li hanno pagati (se li hanno pagati) in nero e si sono riportati via i
macchinari perchè non sono riusciti a venderglieli.
Razza di piazzisti.
Porcamiseria mi ero scordato che alle 20,50 avevo messo una banana sul termosifone.
Ecco, per esempio, farsi la barba alle 17,25 può voler dire o che hai un rapporto difficile con il passato oppure tante speranze per il futuro.
I testi di Fabri Fibra (il rapper dalle tre strisce) glieli scrive direttamente l'Adidas.
8 marzo ore 22,10: pare che in questo momento in Italia ci siano almeno 8 milioni di uomini che si stanno spogliando per soldi
Auguri alle donne e al loro pieno diritto di andarsi stasera a vedere uno spogliarello e (eventualmente) darla a chi
vogliono.
Auguri alle donne che dicono No.
Siete ancora più attraenti.
Stanotte ho sognato che mi innamoravo di una piuttosto brutta ma molto ricca (comunque simpatica) ma purtroppo suo padre - che avrebbe dovuto essere o forse c’era
davvero per affari sull'isola di Giava - rientrava a sorpresa e ci beccava a cena mentre la intortavo.
Me ne dovevo per forza andare. Purtroppo le avevo fatto aprire un vino bianco costosissimo che non sono riuscito a finire.
Mentre riponevo le mie cose cacciate fuori dalla borsa pensando di passare lì la notte, prima di andarmene le chiedevo l'orario dell'autobus e lei mi risponde
(addolorata) che mi aveva già chiamato un taxi.
I ricchi sono stupendi.
E’ inutile scendere a protestare in strada quando tutti sono nelle piazze.
Ospiti a San Remo nel 1985: Duran Duran, Sade, Bronski Beat, Claudio Baglioni, Pia Zadora, Gino Vannelli, José Luis Moreno, Frankie Goes To Hollywood, Village People,
Spandau Ballet, Chaka Khan, Talk Talk.
Scusatemi se a volte la mattina (tardi) apro la finestra e non so più dove mi trovo.
Tutto serve, è servito o servirà, penso, e tutte le cose dal momento che ci sono hanno, se non l'hanno già avuta a mia insaputa in passato o non la stanno avendo in questo momento perchè sono male collocate e io non sono in grado di accorgermene, una loro utilità.
Così come ora sarebbe bello spengere il computer, e la luce che le illumina, e che cominciasse su qualche canale un film di quelli che illuminando un'idea rendesse tutto più semplice.
A me una volta una Lacoste mi prese fuoco perchè uno a quattro metri si accese una sigaretta, e non lo dico per polemica ma se venissero sequestrati tutti gli indumenti cinesi di cattiva qualità, oggi come oggi, con questa miseria in giro, il 60% degli italiani andrebbe in giro nudo, fate voi.
Sanremo 2013
Carlà je t'aime
non ascoltare agli italiani che enno gente invidiosa.
Credo che il mondo finirà a causa di un conflitto fra economisti, alieni, profeti, la monsanto, illuminati e benzinai in lite fra loro su come deve finire il mondo.
Sono vittima degli sporchi giochi psicologici di una potente setta di vittimisti di professione.
Domenica sera italiana:
pizza e giramento di balle con le uova, rossiniano.
Dieci ragioni per cui vale ancora la pena vivere:
10) i vestiti di Vivienne Westwood
9) la parlata sconnessa di Gianna Nannini 8) lo snobismo di Carla Bruni
7) le sopracciglia di Martina Colombari 6) il sorriso di Alessandra Martines 5) il ricordo dei tatuaggi di Amy 4) il naso di Nicole Kidman
3) le gambotte nelle calze a rete di Britney Spears 2) gli occhi tristi di Claudia Pandolfi
1) i caffè della barista Sara
solo donne...è vero, tranne il caffè.
Quando mi sento ansioso
leggo un giornale dell'anno scorso.
Quando ti accorgi di accumulare conchiglie, vecchie tv senza decoder, scarpe, tappi di plastica delle bottiglie con la scusa "Li devo portare alla coop che fanno una raccolta per l'Africa" (cosa se ne fanno quelli della coop? devono costruire un tappinodromo nel Sudan?) hai superato il limite fra ricerca del sè e barbonismo.
E’ spiacevole avere dei calzini verdi fosforescenti anni ‘80 nel cassetto che chiedono di uscire per fare un giro
e tutte le volte dovergli dire “Non è ancora tornato il vostro momento”.
C'è una persona furba dentro di me che mi dice delle cose, ma io non l'ascolto, la contraddico sempre e faccio il
contrario di quello che mi suggerisce.
Devo scoprire chi è, che vuole.
Treno preso di corsa senza obliterare il biglietto e mi
addentro, per quanto mi è concesso e dopo aver bussato, nella cabina del macchinista dove trovo la capatreno
imboscata.
La vista dei binari di fronte al treno in movimento che la locomotiva ingoia volandoci sopra è stupefacente, ne rimango estasiato.
Poi mi butto sul primo posto che trovo, accanto ad una precisina, pettinatina, carina, le manine da pianista, lo zainettino, una mite sottomarca della eastpak, con il maglioncino e la camicina.
Non una precisina, LA precisina in persona.
"Ce l'ho fatta a obliterare, la capotreno l'ho trovata in locomotiva, dovresti vedere che bello trovarsi tutta la ferrovia davanti agli occhi, di sera"
"Si, lo so, mi è capitato di camminare di notte lungo la ferrovia tornando da un rave, ma anni fa".
Ecco come si diventa precisi, con la camicia e con il biglietto regolarmente obliterato.
Anni fa quando allenavo la scuola calcio un bimbo viene da me e si presenta:
- Ciao, sono il mastino.
- In che senso? Giochi mediano? Sei uno che picchia e morde le caviglie degli avversari?
- No sono il fratello piccolo del Masti che gioca negli Allievi.
Stavo guardando un telefilm sull'uno con un prete di una certa età costretto da anni a farsi detective di casi
abbastanza complicati e purtroppo ne deduco che Gubbio è diventata una città estremamente violenta e non ci
andrò più.
Un tempo l'abbigliamento militare in città stava al
quadrivio fra il dissacrante, il pacifista, il glamour-punk e l'ironico.
Oggi battaglioni di 50enni (la famigerata leva femminile del 57-63) in sahariana color sabbia, pantalone verde marcio e scarponcino hanno invaso le strade baciate dai primi
solicelli e mi fanno temere che la terza guerra mondiale scoppierà a causa della moda.
La primavera per me è birra, magliette americane e barattolino Sammontana.
Con la primavera divento allergico ai colori pastello e alle sahariane.
Non pensavo di vivere così a lungo (e soprattutto di frequentare ancora i supermercati) fino a sentir dire
"Quanto viene un flacone di vino?"
E’ una fortuna che le basette facciano parte della barba e non dei capelli,
non potrei sopravvivere alla caduta delle basette.
Apro la bocca e mi scambiano per Filippa Lagerback eppure lo svedese non lo so.
Aggià, sono appena uscito dal dentista.
La tristezza è figlia della cultura,
nipote dell'intelligenza e orfana del vino.
La tristezza arriva su nuvole di fumo grigie e verdi come gli autobus
alla fermata l'aspettano per infilzarla con le punte degli ombrelli e degli stivali
shout to the top cantano le canzoni, oppure glitter and gold
e l'anima si scioglie in infiniti pezzetti di memoria.
