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Scienza delle Finanze

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Academic year: 2022

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Testo completo

(1)

CLEF classe 13 a.a. 2008/2009 Introduzione

Lidia Ceriani

Universit`a Bocconi

(2)

Orario del Corso Mercoled`ı ore 16.15 -17.45 Gioved`ı ore 10.30 - 12.00 Docente Lidia Ceriani

e-mail: lidia.ceriani@unibocconi.it

Orario di Ricevimento: Marted`ı ore

16.30 − 18.00, via Roentgen 1 ufficio III-B1-06.

Tutor Silvia Berzoni

e-mail: sberzoni@studbocconi.it

Orario di Ricevimento: Luned`ı e Venerd`ı 14.30 − 16.00 via Roentgen 1 ufficio III-B1-12.

(3)

Libri di testo

Roberto Artoni, Elementi di Scienza delle Finanze, Il Mulino, Nuova Edizione 2007.

Giorgia Casalone e Luca Micheletto (a cura di), Scienza delle Finanze - Esercizi, Tools EGEA Nuova Edizione 2008.

(4)

Materiale Didattico

E’ parte integrante dell’esame il materiale didattico che viene pubblicato sulla pagina web.

Le slides riguardano solo alcune parti del programma e non sostituiscono il libro di testo.

Per scaricare dalla pagina web il materiale didattico seguire il percorso: Home > Scuole e Programmi > Insegnamenti >

Programmi Insegnamenti impartiti a.a. 2008-2009, poi digitare il codice del corso (6061) e CLEAM. Oppure recarsi nella sezione Didattica della mia pagina personale.

(5)

Modalit` a d’esame

Gli studenti devono obbligatoriamente iscriversi.

L’esame si svolge esclusivamente in forma scritta, nelle date riportate dal calendario ufficiale.

L’esame pu`o essere sostenuto:

a) in due prove intermedie (17 Aprile e 20 Giugno). Ciascuna prova si articola in 3 domande.

b) in una unica prova generale finale sull’intero programma. La prova generale si articola, di norma, in 6 domande.

(6)

Programma

1. Introduzione

Concetti introduttivi

Le spese pubbliche. Le entrate pubbliche

Terminologia e classificazioni delle imposte 2. Il sistema tributario: aspetti teorici e istituzionali

Descrizione e analisi critica del sistema tributario italiano

L’imposta personale sul reddito delle societ`a

L’imposta sul reddito delle persone giuridiche

Le imposte sostitutive sulle attivit`a finanziarie

La tassazione dei consumi

3. Le grandi aree di spesa pubblica: aspetti teorici ed istituzionali

L’intervento pubblico nel settore della sanit`a

Il sistema di sicurezza sociale e pensionistico: funzioni e finanziamento

4. Il processo di decisione finanziaria

Finanza locale e federalismo fiscale

Il bilancio dello Stato e la legge finanziaria

L’evoluzione dei conti pubblici

(7)

Struttura del Corso

Intervento Pubblico

Equit`a: II Teorema dell’Economia del Benessere Efficienza: I Teorema dell’Economia del Benessere Operatore Pubblico

Spese

Entrate

Elementi costitutivi delle imposte Progressivit`a dell’imposta

(8)

La Scienza delle Finanze

1. In quali aree deve intervenire l’operatore pubblico;

2. quali strumenti ha l’operatore pubblico per intervenire, sia dal lato delle entrate, che dal lato delle spese pubbliche;

3. quali effetti ha l’intervento statale sulla distribuzione del reddito e sul funzionamento del sistema economico 4. quali sono i meccanismi di decisione politica all’origine

dell’intervento pubblico.

(9)

Giustificazioni dell’Intervento Pubblico

Equit`a

Efficienza

(10)

II Teorema dell’Economia del Benessere

Equit`a

Ogni allocazione pareto efficiente `e ottenibile come equilibrio di mer- cato data un’opportuna allocazione iniziale delle risorse.

L’efficienza del meccanismo di mercato (ottimalit`a paretiana) pu`o essere ottenuta con qualsiasi distribuzione di reddito (concentrata o omogenea)

Lo Stato interviene per correggere la distribuzione del reddito in base a giudizi di valore prevalenti nella comunit`a in un particolare momento storico

Funzione Distributiva

(11)

I Teorema dell’Economia del Benessere

Efficienza

In assenza di:

- Esternalit`a - Beni Pubblici - Monopolio Naturale - Asimmetrie Informative

ogni equilibrio di mercato `e un ottimo paretiano

Se il mercato fallisce, lo Stato deve intervenire per correggere l’allocazione delle risorse

Funzione Allocativa

(12)

Definizione di Operatore Pubblico

L’operatore pubblico `e composto da un complesso molto vasto di enti, e si pu`o definire sulla base di due criteri:

Criterio Istituzionale : raggruppa tutti gli enti che rientrano nell’ambito della propriet`a pubblica,

indipendentemente dalla natura pubblica o privata dell’attivit`a che svolgono.

- Settore Statale - Settore Pubblico

Criterio Funzionale raggruppa tutti i soggetti la cui funzione principale consiste nella produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, oppure nell’operare distribuzione di reddito e ricchezza.

- Amministrazioni Centrali, Locali ed Enti di Previdenza, che insieme formano l’aggregato delle Amministrazioni Pubbliche.

(13)

Settore Pubblico

Ex aziende autonome dell’amministrazione centrale

(ANAS e foreste demaniali) Stato (Bilancio e Tesoreria)

Altri Enti dell’Amministrazione Centrale

Ferrovie, Poste, Monopoli, Telefoni

Regioni, Province, Comuni, altri Enti

INPS, INAIL, INPDAP, altri Enti

Aziende Municipalizzate e Regionalizzate Amministrazioni

Centrali

Amministrazioni Locali Enti di Previdenza AP

Settore Statale Ex aziende

autonome

(14)

Le Spese Pubbliche

Le Spese Pubbliche si possono essere classificate secondo due criteri:

Spese Correnti necessarie per il normale funzionamento delle PA e per realizzare la redistribuzione dei redditi

(retribuzioni, acquisti di beni e servizi, prestazioni sociali, interessi, contributi alla produzione) Spese in Conto Capitale spese per investimenti sia diretti che

indiretti, che quindi determinano un aumento della dotazione di beni capitali del paese.

oppure:

Spese per l’acquisto di beni e servizi che comportano l’acquisto di beni prodotti e sevizi correnti;

Spese di trasferimento pagamenti unilaterali delle AP, ai quali non corrispondono prestazioni di servizi o cessioni di beni (prestazioni sociali, pagamenti per interessi sul debito pubblico).

(15)

BANCA D’ITALIA Relazione Annuale

146 2007

al 5,0 per cento; le spese in conto capitale sono rimaste stabili al 4,1 per cento del PIL (al netto degli oneri straordinari sopra menzionati); la spesa primaria corrente è dimi- nuita di 0,1 punti percentuali per il secondo anno consecutivo, al 9,6 per cento.

La dinamica della spesa per inte- ressi (12,4 per cento, 5,5 nel 2006) ri- flette soprattutto la crescita dell’onere medio del debito (0,4 punti percen- tuali, al 4,8 per cento; fig. 1.) e, in piccola parte, l’aumento della consi- stenza media delle passività. Sulla va- riazione dell’onere medio hanno in- fluito: l’aumento dei tassi di interesse all’emissione dalla fine del 2005; gli effetti delle operazioni di swap, che hanno accresciuto le erogazioni per 0,6 miliardi (le avevano ridotte di 0,5 miliardi nel 2006 e di 1,6 miliardi in media all’anno nel periodo 2002-05);

la flessione (0,7 miliardi) dell’onere relativo ai servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati

Tavola 13.4 Spese delle Amministrazioni pubbliche (1)

(in percentuale del PIL)

VOCI 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Redditi da lavoro dipendente 10,6 10,6 10,4 10,5 10,6 10,8 10,8 11,0 11,0 10,7

Consumi intermedi 4,9 5,0 5,0 5,1 5,2 5,3 5,4 5,5 5,2 5,2

Prestazioni sociali in natura 2,0 2,1 2,3 2,5 2,6 2,6 2,7 2,8 2,8 2,7

Prestazioni sociali in denaro 16,7 16,9 16,4 16,2 16,5 16,8 16,9 17,0 17,0 17,3

Interessi 7,9 6,6 6,3 6,3 5,5 5,1 4,7 4,5 4,6 5,0

Altre spese correnti 3,2 3,1 3,1 3,2 3,3 3,6 3,6 3,6 3,6 3,7

Totale spese correnti 45,2 44,2 43,6 43,9 43,8 44,2 44,0 44,4 44,3 44,6 di cui: spese al netto

degli interessi 37,3 37,6 37,3 37,6 38,3 39,1 39,3 39,8 39,7 39,6

Investimenti fissi lordi (2) 2,3 2,4 2,3 2,4 1,7 2,5 2,4 2,4 2,4 2,4

Altre spese in conto capitale (3) 1,4 1,5 1,4 1,8 1,9 1,9 1,5 1,7 2,6 2,1 Totale spese in conto

capitale (2) (3) 3,8 3,9 3,7 4,2 3,6 4,3 4,0 4,1 5,0 4,5

Totale spese (2) (3) 49,0 48,1 47,4 48,1 47,4 48,6 48,0 48,4 49,3 49,1 di cui: spese al netto

degli interessi (2) (3) 41,1 41,5 41,0 41,8 41,9 43,4 43,3 43,9 44,7 44,1 Fonte: elaborazioni su dati Istat.

(1) Eventuali mancate quadrature sono dovute all’arrotondamento delle cifre decimali. – (2) In questa voce sono registrati, con il segno negativo, i proventi della cessione di beni del patrimonio pubblico. – (3) Il dato del 2000 non include i proventi delle licenze UMTS (1,2 punti percentuali del PIL); nella contabilità nazionale tali proventi sono portati in riduzione della voce “Altre spese in conto capitale”.

Figura 13.3 Rendimento lordo dei BTP decennali, tasso medio lordo sui BOT e onere medio del debito

(valori percentuali)

'98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 0 '97

2 4 6 8 10

0 2 4 6 8 10

rendimento lordo dei BTP benchmark decennali tasso medio lordo sui BOT

onere medio (1)

(1) L’onere medio del debito è determinato dal rapporto fra la spesa per interessi e la consistenza media del debito durante l’anno.

(16)

Spesa Pubblica (2006)

Grafico1

Page 1 Spesa Pubblica in % Pil

(2006)

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

Korea Switzerland Ireland Australia Japan United States Slovak Republic Spain Luxembourg Norway Greece Iceland Poland Czech Republic United Kingdom Germany Netherlands Portugal Euro area Belgium Italy Finland Austria Denmark Hungary France Sweden

(17)

Evoluzione delle spese

Evoluzione della composizione della spesa delle PA

0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0

1970 1971

1972 1973

1974 197

5 1976

1977 197

8 1979

1980 198

1 1982

1983 198

4 1985

1986 1987

1988 1989

1990 1991

1992 1993

1994 1995

1996 1997

199 8

1999 2000

200 1

2002

Prestazioni sociali

Spesa per interessi

Retribuzioni

Contributi alla produzione

(18)

Composizione della Spesa della PA (2007)

Spesa per in- teressi

Consumi Fi- nali

Trasferimenti Investimenti Spese Totali

Italia 5 19,8 17,3 2,4 48,2

Germania 2,8 18 17,3 1,5 44,1

Francia 2,7 23,2 17,4 3,3 52,4

Svezia 1,8 25,9 15,3 3,1 52,6

Regno Unito 2,2 21,1 12,7 1,8 44,4

(19)

Spesa per interessi: un confronto europeo

Evoluzione della spesa per interessi in % del PIL

Grafico2

Page 1 0

2 4 6 8 10 12 14

1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Italia Germania Francia UE esclusa Italia

(20)

Le Entrate Pubbliche I

I beni e servizi destinatialla vendita sono finanziati da:

Prezzi Privati Prezzi Pubblici Prezzi Politici

I beni e servizi non destinati alla vendita sono finanziati da:

Imposte prelievi coattivi di denaro senza vincoli di destinazione (principio della capacit`a contributiva).

Tasse lo Stato pu`o produrre servizi in cui coesistono componenti private e pubbliche e attribuire il costo della parte privata a chi fa domanda attiva di un certo servizio. Le tasse sono la categoria di etrata rilevante in queste situazioni (principio del beneficio).

(21)

Le Entrate Pubbliche II

Contributi Sociali prelievi commisurati al reddito da lavoro finalizzati al finanziamento delle prestazioni sociali.

(22)

Struttura del Corso Intervento Pubblico Operatore Pubblico Spese Entrate

Entrate delle Amministrazioni Pubbliche

BANCA D’ITALIA Relazione Annuale

2007 14

Secondo le stime riportate nella Ruef dello scorso marzo, basate su una metodologia di valutazione dell’effetto del ciclo economico e su criteri per l’individuazione delle misure temporanee concordati in sede europea, l’aggiustamento strutturale nel biennio è stato pari a 2,9 punti percentuali del prodotto.

Analogamente a quanto accaduto nel 2006, il miglioramento dei saldi riflette es- senzialmente l’aumento delle entrate strutturali (fig. 1.2).

Figura 13.2 Spese primarie correnti ed entrate delle Amministrazioni pubbliche

(in percentuale del PIL)

43 44 45 46 47 48

'97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 43 44 45 46 47 48

entrate

entrate al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure temporanee (1)

36 37 38 39 40 41

'97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 36 37 38 39 40 41

spese primarie correnti

spese primarie correnti al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure temporanee (1) (1) In percentuale del PIL di trend.

Le entrate e le spese

Le entrate. – Nel 2007 le entrate delle Amministrazioni pubbliche sono aumentate del 6,5 per cento a 724,2 miliardi (dal 45,9 al 47,2 per cento del PIL; tav. 1.).

Tavola 13.3 Entrate delle Amministrazioni pubbliche (1)

(in percentuale del PIL)

VOCI 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Imposte dirette 14,3 14,9 14,4 14,7 13,9 13,4 13,3 13,3 14,4 15,2 Imposte indirette 15,1 14,9 14,7 14,2 14,3 14,0 14,0 14,2 14,9 14,7

Imposte in c/capitale 0,4 0,1 0,1 0,1 0,2 1,3 0,6 0,1 0,0 0,0

Pressione tributaria 29,7 29,9 29,2 29,0 28,4 28,7 28,0 27,6 29,3 29,9 Contributi sociali 12,6 12,5 12,4 12,3 12,5 12,6 12,6 12,8 12,8 13,3 Pressione fiscale 42,3 42,4 41,6 41,3 40,8 41,4 40,6 40,5 42,1 43,3

Altre entrate correnti 3,6 3,6 3,4 3,5 3,5 3,4 3,6 3,5 3,5 3,6

Altre entrate in c/capitale 0,3 0,4 0,3 0,2 0,2 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 Totale entrate 46,2 46,4 45,4 45,0 44,5 45,1 44,5 44,2 45,9 47,2 Fonte: elaborazioni su dati Istat.

(1) Eventuali mancate quadrature sono dovute all’arrotondamento delle cifre decimali.

Fonte: Banca d’Italia

(23)

Totale Entrate % Pil (2007)

32,3 34,1

37,4 37,5 37,7 38,1

39,2 40,5

42,8 43,3 43,4 45

45,4 48,6

49,3

0 10 20 30 40 50

Irlanda Grecia Lussemburgo Portogallo Regno Unito Spagna Paesi Bassi Germania Finlandia Italia Austria Francia Belgio Svezia Danimarca

(24)

L’evoluzione delle entrate

Grafico3

Page 1 6

8 10 12 14 16

1980 1981

1982 1983

1984 1985

1986 1987

1988 1989

1990 1991

1992 1993

1994 1995

1996 1997

1998 1999

2000 2001

2002 2003

2004 2005

2006 2007 Imposte dirette Imposte Indirette Contributi Sociali

(25)

Composizione delle Entrate della PA (2007)

in % del PIL

Entrate Totali

Imposte Dirette

Imposte Indirette

Contributi Sociali

Pressione Tributaria

Italia 46,64 15,22 14,71 13,34 29,95

Germania 43,94 11,18 12,61 16,5 23,96

Francia 49,7 11,46 15,05 18,02 26,98

Svezia 56,19 18,97 16,79 12,86 35,77

Regno Unito 41,63 16,55 12,53 8,29 29,36

(26)

Elementi Costitutivi delle Imposte

Presupposto dell’imposta: situazione di fatto alla quale la legge ricollega l’obbligo di pagare l’imposta.

Base imponibile (B): traduzione quantitativa del presupposto (valore o grandezza a cui si commisura l’imposta).

Aliquota (t): quota di imposta per unit`a di base imponibile.

Ammontare dell’Imposta: T = t × B In particolare, nelle imposte:

ad-valorem B espressa in termini monetari t % di B

specifiche B espressa in termini fisici t espressa in termini monetari

(27)

Imposte Dirette colpiscono una manifestazione immediata della capacit`a contributiva (reddito, patrimonio). Esempi sono l’IRPEF, l’IRES, le imposte sulle attivit`a finanziarie, l’IRAP).

Distinguiamo:

Imposte Personali che tengono conto della situazione personale del contribuente;

Imposte Reali che prescindono dalla situazione personale del contribuente e fanno riferimento esclusivo all’esistenza di una certa materia imponibile.

Imposte Indirette colpiscono una manifestazione mediata della capacit`a contributiva, attraverso indici legati ad un comportamento (es. consumo) o a specifici atti (es.

trasferimento di attivit`a).

(28)

Progressivit` a dell’imposta

Sia Y il reddito rilevante per l’applicazione dell’imposta e T il debito d’imposta.

Aliquota media percentuale di reddito che un individuo paga in imposte

¯t = T Y

Aliquota marginale aliquota che si applica all’ultimo euro di reddito percepito

t0 = dT dY

(29)

Imposta Proporzionale l’aliquota media rimane costante all’aumentare della base imponibile

¯t = k

¯t = t0

Imposta Progressiva l’aliquota media aumenta all’aumentare della base imponibile

Y ↑ ⇒ ¯t ↑ t0 > ¯t

Imposta Regressiva l’aliquota media diminuisce all’aumentare della base imponibile

Y ↑ ⇒ ¯t ↓ t0 < ¯t

(30)

Progressivit` a per Scaglioni

Si identificano scaglioni successivi di reddito e sulla parte di reddito propria dello scaglione si applicano aliquote specifiche crescenti al crescere del reddito.

1. I PRINCIPALI ASPETTI DELLA NUOVA IRPEF

ALIQUOTE E SCAGLIONI DI REDDITO

Le caratteristiche fondamentali che dal 1° gennaio 2007 contraddi- stinguono il sistema di tassazione delle persone fisiche riguardano le aliquote e gli scaglioni di reddito: sono previsti cinque scaglioni di reddito cui corrispondono altrettante aliquote d’imposta.

LO SCHEMA PER IL CALCOLO DELL’IRPEF

L’aliquota più bassa e quella più elevata rimangono invariate, essendo state confermate al 23 e al 43 per cento. Sono stati invece modificati gli scaglioni di reddito e le aliquote intermedie.

LA NUOVA AREA DI ESENZIONE

Per effetto della trasformazione in detrazioni dall’imposta delle precedenti deduzioni dal reddito, l’area di esenzione dall’Irpef (la vecchia “no tax area”) è leggermente più ampia e risulta così determinata:

 8.000 euro, per i lavoratori dipendenti (in precedenza era di 7.500 euro), se il periodo di lavoro coincide con l’intero anno;

 7.500 euro (era pari a 7.000 euro), per i pensionati al di sotto dei 75 anni, se la pensione è riscossa per l’intero anno;

 7.750 euro, per i pensionati di età pari o superiore a 75 anni, sempre con periodo di pen- sione coincidente con l’intero anno;

 4.800 euro, indipendentemente dal numero dei giorni lavorati nell’anno, per i contri- buenti con altri tipi di reddito espressamente indicati (in precedenza era di 4.500 euro, ovvero 3.000 euro).

Ovviamente, l’area esente da Irpef aumenta ulteriormente se ci sono familiari a carico.

REDDITO IMPONIBILE ALIQUOTA IRPEF (LORDA)

fino a 15.000 euro 23% 23% del reddito

oltre 15.000 e fino a 28.000 euro 27% 3.450 + 27% sulla parte eccedente 15.000 euro

oltre 28.000 e fino a 55.000 euro 38% 6.960 + 38% sulla parte eccedente 28.000 euro

oltre 55.000 e fino a 75.000 euro 41% 17.220 + 41% sulla parte eccedente 55.000 euro

oltre 75.000 euro 43% 25.420 + 43% sulla parte eccedente

75.000 euro

7

(31)

Progressivit` a per Deduzione

definizione

T = t(Y − d ) dimostrazione

¯t = T

Y = t(Y − d )

Y = tY − td

Y = t −td Y

(32)

Progressivit` a per Detrazione

definizione

T = tY − f dimostrazione

¯t = T

Y = tY − f

Y = t − f Y

(33)

Alcune Considerazioni

Deduzione Detrazione T = t(Y − d ) T = tY − f

¯td = t − tdY ¯tf = t −Yf

Se t0 = t costante,

- deduzioni e detrazioni si equivalgono se f = td

Se t0 `e crescente (progressivit`a per scaglioni)

- t0d cresce al crescere del reddito, mentre f `e costante.

- la deduzione potrebbe far abbassare t0

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