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Academic year: 2022

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(1)

COSTRUZIONE DI MACCHINE E TECNOLOGIE

Pro!. P.M. CAlDERAlE

Corso di laurea in

INGEGNERIA MINERARIA NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

L'insegnamento. che cost

ituisce

un corso ridotto di Costruzione di macchine su base annuale. ha lo scopo di fornire agli allievi i fondamenti del calcolo strut- turale e dei problemi costruttivi degli element

i

delle macchine.

Per poter seguire con profitto il corso è consigliabile che l

'allievo

sia in pos- sesso dei concetti fondamentali di: Disegno meccanico; Tecnologie meccaniche (Iavoraz ioni per asportaz ione di truciolo. lavoraz ion i per deformaz ione p I a s t i c a.

formatura per fusione. tecnologia della saldatura); Scienza delle costruzioni (fon- damenti della teoria dell'elasticità. equazioni di equilibrio e di congruenza. cal- colo dello stato di sollecitazione, di tensione e di deformazione nelle travi i so- statiche ed iperstatiche).

PROGRAMMA

Il corso comprende seguenti argomenti:

- Resistenza dei materiali alle sollecitazioni statichee dinamiche.

- Resistenza a fatica.

- Coefficientidi sicurezza. affidabilità e criteri statistici di progettazione.

- le varie ipotesi di rottura ed il loro impiego per i vari casi di sollecitazion e e per vari materiali.

- Sa Ida tura •

- Collegamenti forzati a ca Ido e a freddo.

- Calcolo di resistenza statico e dinamicodei co ll e g am e nt i fil ettati.

- Calcolo di resistenzadegli elementi delle macchine :cuscinetti di stris ciam ento. sop- porti Michell. assi-ed alberi. sopporti elastici.giunti. innesti.

- Teoria di Hertz.

• Criteristatistici e scelta a catalogo dei cuscinetti di rotolamento.

- Freni.

- Cinematica delle ruote dentate e calcolo di resist enzadegli ingranaggi.

- Trasmissioni meccaniche: ci ng h i e e catene.

- Solidi a forte curvatura: ganci e catene.

• Calcolo dei dischi rotanti a forti velocità.

• Funi metalliche:formazioni.sollecitazioni. resistenza statica ed a fatica. prove sui fili e sulle funi. rigidezza.

- Problemi di vibrazioni assiali.flessionali e torsionali.

Il cors o comprende una parte complementare (facoltativa

l

su I ca Icolo strutturale. con gli elementi finiti. di elementi di macchine.

Esercitazioni.

Dimensionamento e disegno esecutivo di uno o due gruppi me c c a n i c i .

TESTI CONSIGLIA TI

R.G iovannozzi -•Co struzione d i macchine»- Voli. I -II - Appunti delco r s o .

(2)

COSTRUZIONE DI MACCHINE PER L'INDUSTRIA CHIMICA

Prof. P.M. CALDERALE

Corso di laurea in

INGEGNERIA CHIMICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso ha lo scopo di fornire agl

i

allievi ingegneri chimici le nozioni neces- sarie allo studio strutturale delle apparecchiature chimiche (forma. resistenza,ma- teriali adottati, lavorazioni).

Per poter seguire con profitto il corso è opportuno che l'all

ievo

sia in posses- so dei concetti fondamentali di

:

Disegno meccanico; Tecnologie meccaniche (la- vorazioni per asportazione di truciolo. lavoraz

ioni

per deformazione plastica. la- vorazioni delle lamiere, formatura per fusione, tecnologia della saldatura); Scien- za delle costruzioni (fondamenti della teoria della elasticità; equazioni di equili- brio e di congruenza, ipotesi di rottura, calcolo dello stato di sollecitazione. di tensione e di deformazione nelle travi isostatiche ed iperstatiche).

PROGRAMMA

Il corso comprende i seguenti argomenti: - Richiamidi Scienza delle costruzioni.

- Normalizzazione, progettazione tecnologica degli impianti. costruzione delle appare c- .chiature. Norme UNI, ANCC. ASME. API. DIN.

• Resistenza dei materiali alle sollecitazioni statiche e dinamiche, alla corrosione.alle a Ite temperature. Scorrimento a ca Ido.

- Caratteristiche dei materiali prevalentemente impiegati nella costruzione delle appa- recchiature chimiche.

- Coefficienti di sicurezza. affidabilità e cri te ri statisti c idi progettazione.

- Particolarità costruttive di mac ch in e per l' indu str ia ch imlca, - Elementi ditenuta.

- Calcolo di resistenza dei giunti saldati.

• Recipienti in pressione (instabil itàelastica: serbatoi cilindrici COn fondi pian i;serba- toi con fondi curvi:strutture di sostegno dei rec ipientiorizzontali e verticali; azioni dovute al vento ed azioni sismiche sui serbatoi).

- Calcolost rutt u ra l e con metodi matriciali.

- Componenti di sistemi tubieri (tubi. flange. racc ordi,valvole. giunti di dilatazione).

Calcolo strutturale statico e dinamico di sistemi tubieri piani e spaziali con metodi matricia li.

• Problemi di vibrazioni.

• Calcolo strutturale, con gli elementi finiti. di apparecchiature per impianti ch im i c i e nuc leari.

Esercitazioni.

A Imeno due tem i riguardanti i I dimensionamentoed i I disegnoese cutivo d i a pparec- ch ia t ure chimiche.

TESTO CONSIGLIA TO Dispen se del co r s o .

(3)

COSTRUZIONE DI MOTORI PER AEROMOBILI

Prof. RENZO CIUFFI

Corso di laurea in

INGEGNERIA AERONAUTICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso si propone di mettere gli allievi in grado di verificare e progettare le parti principali di un motore aeronautico, alternativo o a turbina.

L'allievo deve già conoscere la parte termodinamica e fluidodinamica del mo- tore. È consigliabile la frequenza preliminare del corso di:

«

C ost ru z i one di Mac- chine».

PROGRAMMA 1. Ruote dentate.

1.1 - Cinematica delle ruote dentate cilindriche e coniche a dentidiritti o ob l iquivRuo- te corrette.

1.2 - Calcoli di resistenza sulle ruote dentate: resistenza s tatica , a fatica. ad usura.

Cenni sulla lubrificaz ione delle ruote dentate. carichi al limite di scoring.

2. Velocità critiche e frequenze proprie f1essionali e torsionali. Oscillazioni accoppiate.

2.1 - Metodo di Stodola per la determinazione delle velocità critiche e delle frequenze proprie flessionali di alberi e palette non svergolate.

2.2 - Metodo di Myklestad per ilca l c o lo delle velocità critiche di alberi e difrequenze proprie di palette e pale di eliche e di elicotteri svergolate e non.

2.3 - Determ inaz ione de Ile ve locità critiche e de Ile frequenze proprie d i e lementi con massa distribu ita con metodi energetici.

2.4 • Frequenze proprie e osc i Ila zio n i forzate tors iona l i di s istem i con masse distr ibui- te e concentra te.

2.5 - Oscillazioniaccoppiate.

2.6 - Teoria e applicazionidegli srnorz ator i dinami c ie pendolari.

3. Calcolo delle tensi;nie deformazioni di elementi di motoria turbina.

3.1 - Risultati della teoria del solido svergolato.

3.2 - Deformazioni torsionalidi pale e palette.

3.3 - Determinazione della linea elastica pseudostati ca di pa le e pa lette. 3.4 - Raffreddamento delle palette. Tension i termiche. Scorriment i:

3.5·Calcolo delle tensioni e deformazioni all'attacco disco-paletta.

4. Dischi rotanti.

4.1 - Equazioni generali deidischi rotanti e loro soluzio ni.

4.2 - Metodi numerici per il ca l c o l o di tensionie deformazioninei dischi in campo ela- stico ed elasto-plastico.

4.3 - Progetto de i disc h i.

5. Calcolo delle tensioni e deformazioniin elementidi motori alternativi.

5.1 - Calcolo delle armon i ch edel momento motoredovute ai gas e alleforze d'inerz ia.

5.2· Determinazionedelle am p i e z z e delle os c illaz ion i degl ialberi a gomit o in co ndi - zi on i di risonanza.

5.3 - Calcolo degli alberi a gomito.s p inott i , fasce elasti che. bielle ecc.

6. Caratteristiche funzionali e costruttive di motoriaeronautici.

Esercitazioni.

Le esercitazioni consistono in calcoli di verifica o di progetto di elementi di motori aeronautici. In particolare vengono svolte esercitazioni di:

(4)

• Prog ett odi in gr an agg i corre tti .

• Verificadell e te nsion i centrif ug he e term i ch e indischi rot ant i.

• Cal co to delle velocità crit ich edi albe r i .

• Cal c o lo delle frequenze proprie torsio na li di un sistema tur b in a- c ompr es s or e te nen do.

con t o dell'inerzia.variabile. de ll e palette della turbina.

TESTI CONSIGLIA TI

R.Giovannozzi ••Costru zi one di Macch ine», vol.Il - Ed. Patrono Bologna.

R. Giovannozz i -.Costruzione e Progetto di MotoriIl · Ed. t.evr orto &Bella. Torino.

R.Giovannozzi·«Cor s o sulle turbine a gas· Calc otodegli organ i meccani ci » • FIAT.

Torino.

P.H.Wilkins on ••Aircrafteng i n es of the worlds> Ed. P.H.Wilkin son.

(5)

COSTRUZION I AERONAUTICHE Pro!. PIEROMORELLI

Corso di laurea in INGEGN ERIA AERONAUTICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODOD IDA TTICO

Il corso in t e nd e dare agli allievi: a) nozioni generali su diversi tipi di aero- mobil i (in particolare. dei vel ivoli l con rifer imento a Ile loro caratteri stiche d'im- piego e conseguenti scelte architettoniche; b) nozioni di calcolo strutturale ele- mentare del velivolo nel suo complesso e delle sue parti; cl descrizion edelle strut- ture dei velivoli. dei loro impianti e delle loro installazioni.

Per un a partecipazione proficua

è

necessario possedere una preparazione nel- la Scienza delle Costruzioni. e alcune nozioni basilari di aerodinamica tecnica (ca- ratteristiche aerodinamiche dei profili alari. delle ali e delle eliche) e di mecca- nica del volo (prestazioni del velivolo. stabilità e manovrabilità).

PROGRAMMA a)Parte introduttiva:

1 - Rassegna di velivoli tipici (aeroplani. id rov o la nt i . anfibi. alianti. STO l.VTOl. ve- livolisperimentali).

b)Parte strutturale:

2 - Condizioni di ca ri c o in volo e al suo lo. postea base del calcolo strutturale. 3 - Mater iali aeronautic ie loro caratterist iche rilevantiai finidel calcolo struttu rale.

4 - Complementi di Scienza delle Costruzioni sulla flessione.torsione e tagliodistrut·

ture a parete sottile (a guscio e a semigusc io).

5 - Instabilitàelastica generale. locale e torsionale delle aste compresse.

6 - Instabilitàelastica dei pannelli soggettia compressione ea taglio.

7· Verifichestrutturali degli attacch ia sforz i conc e nt r ati.

c)Parte descrittiva:

8· Ala· aletton i. lpe rs os tentatori,aerofreni - impianti antighiaccio.

9 - Fusoliera - collegamenti a la-fusoliera.

10 - Impennaggi - compensazione aerodinamica. equilibramentostaticoe dinamico del- le superfic idi governo.

11· Organi di comando -alette.

12 - Installazione dei gruppi motopropulsori.

13· Organi per l'involo e l'arrivo:carrelli - scafi e galleggiant i.

14 • Impianti oleod inam ico ed elettrico.

15 - Impiantidi condizionamentoe pressurizzazione delle cabine.

Il corsoè integrato da una serie di esercitazioni di disegno di-parti strutturali di un velivoloe di calcolo strutturale.

TESTI CONSIGLIA TI

lausetti •Aeroplani. loro strutture e installazioni - levrotto& Bella.

Rivello - Theory and Analysis of Flight Structures • Mc Graw-Hill.

Bruhn - Analysis and Designof Flight Vehicle Structures - Trì- Bt at e Offset Co.

Vallat - Résistancedes Materiaux Appliquée à l'Aviation - Beranger.

Sechler& Dunn - Airplane StructuralAnalys is and Design - Dover.

(6)

COSTRUZIONI .AERONAUTICHE Il

Prof. GIUSEPPE SURACE

Corso di laurea in

INGEGNERIA AERONAUTICA Il PERIODO DIDATTICO

NOTIZIE GENERA LI

Esami propedeutici

:

Scienza delle Costruzioni Calcolo Numerico Matematica Applicata Costruzioni Aeronautiche Aerodinam ica

PROGRAMMA

Il programma si articola nella trattazione e nello svolgimentoper esteso dei seguent i punti fondamentali:

1. Algebra matriciale.

2. Analisi statica delle strutture aerospazialicon il metodo degli elementi finiti.

3. Meccanica delle vibraz ioni lineari dei si stemi elastici ad 1.2 ed n gradi di libertà e fenomen i conness i.

4. Analisi dinamica delle strutture aerospazialicon il metodo degli elementi finiti:

a) frequenze proprie e analisi modale b) analisidi strutture autoeccitate (flutter) c) risposta dinamica.

5. Fenomeni aeroelasticistatici.

6. Strutture sandwich.

7. Problemi dicriticitànello studio aeroelastodinamico dei pannelli.

8. Effetti delle oscillazion ia bassa frequenza sull'organismo umano.

Il corso comprende una serie di esercitazioni sulle lezioni e lo svolg imentomonogra- fico di almeno due tesine, una sull'analisi statica e l'altra sull'analisi dinamica di una struttura aerospaziale, per le quali èprevisto l'uso del calcolatore del Centro di Calcolo de I Po I itecnic o ,

L'esame finale consist edi un co l l oq u i o orale sul programma svolto a lezioneed eser- citazione.

TESTI CONSIGLIA TI

GvSur ac e , M.Pandolfi -«Teoria e Tecnic adelle Vibrazion i», parte la: Le Vibrazioni Meccaniche: parte 2a: Le VibrazioniAeroelastiche (C.L.U.T.).

J.S. Przemieniecki •«T he o ry of Matrix Structural Ana lv s is» (Mc Graw-Hill).

Zienckiewicz - «The Finite Element Method» (Mc Graw-Hill).

J. Shapiro -«Pr i n c i p le s of Helicopter Engineering» (Tempie Press Limited).

H .G. A lIen -«A n a Iysisand Design of StructuraI Sandwich Panels» (Pergamon Pre s s}.

G.Surace. M.Di Sciuva •«I nt r od u zio ne alla Biomeccanica» (C.L.U .T.).

R.Scanlan. R.Rosenbaum -«A i r c r af t Vibrationand Flutter» (The Macmillan Company).

(7)

COSTRUZIONI AUTOMOBILISTICHE

Prof .ALBERTO MORELLI

Corso di laurea in

INGEGNERIA MECCAN ICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO D IDA TTICO

Il corso di « Costruz ion

i

automobil i stich

e »

è propedeutico a i corsi di tecn

ica

automobil

ist ica

pertanto si consiglia la sua collocazione nel piano degli studi del

III anno. Si svolge nel

I Periodo didattico.

Esami propedeut i ci :

«Disegno meccanico a,

PROGRAMMA

• Def in iz ionee classificazione degli auto veic oli.

- Archit etturagen er al edegliautove i c o li a sec onda della funzione di trasporto per cui sono previ st i. Sua ev o l u z ione storica.

• Potenze necessarie al motode g li aut ov e ic o li . Loro natura e ordini di grandezza. Poten- ze disponibili per il moto. Vari tipi disis t em i di propulsioneadottatie loroco nven i e n - za. Suddivis ionedell e pote nz espe s e pe r il moto nel le sue principali forme a seconda dell 'eserc i z io.Effi cienza dell a propuls ione.

• Principali organi co s t i t ue n ti l' a ut ov ei colo quali: il motore - la ruota - la sospensione - lo st e r z o - il freno - la trasmission e·la frizione- ilcambio - il telaio e la carrozze- ria - l'impianto elettrico e gli acc e ssor i. Loroco nf or ma z i o ne - ing ombr o -disposizione.

Pregi e difetti dell esoluzioni più comunemente adottate. neico n f r o nt i dell'assolvenza ai compiti cui sono proposti.

- Problemidi guid ade i ve i co l i e sta bili tà dimarci a.

Esercitaz ioni.

Si svolgono su tre temi : 1) diseg no di una sospensione:

2) disegn od iun a trasm issio ne opart e'di essa;

3) determ ina z ionedi sla t i ge om etric i e di massa di un autoveicolo.

TESTI CONSIGLIA TI

A.Morell i ·eCos tru z io niautomobil ist i che»- Cap.XIV del III vol. dell'Enciclopedia del-

"I nge g neri a ISEO I•Mondadori.

G.Po l lone v «Il vei colo••ed . Levrotto & Bella - Torino.

C.Deutsch ••Dynamique des véhic ules r out ier s , Données de base».ed. ONSER. 1970.

(8)

COSTRUZION

I

D

I

STRADE , FERROVIE ED AEROPORTI

Pr of, CESARECASTIGLI A

Corso di laurea in

IN G EG NE RI A CIVI LE

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTI CO

Il corso di Costruz

io ni

di St

rad e,

Ferrovie

ed

Aeropo rt i ha una parte propedeu- t

i ca

che tratta argomenti d

i mec

c ani c a della lo

co moz ione e traff i c o re la t i va ai

tr

e

d

istin t i

settor i (strad

e,

f

errov ie

ed aeroport i) con pa

rticolare

stud

io

de

i

ve

icol i e

delle azioni indotte ne lle sovrastrutture.

Da tali studi si def iniscono g

li e

le ment i di prog ettazione e ver

i f ica

degl

i

or- ganism

i co s ti t uent i il corpo stradale e

le sed

i

ferrov

iari e

e aeroportuali.

Una particolare cura è stata s

in'ora

data allo st

udio

di probl

emi

geotecnici con

-

ness

i

con la real

izzazione

dell

e

oper

e d'

arte.

Le

eserci t az i oni si

articolano i n modo da sv

iluppare

gli elabora

t i

di interesse

t

ecn i c o

e

sc

ienti fico

per l

'a ttività

degl

i in

gegne ri civi li (p rogett i no stradale, ope-

re d'arte

ferrovia r ie, svi

ncolo

autos trada l e, pavi mentaz ion i, servizi aeroportual i , muri d

i so st egno , palificazioni galleri e).

Il corso è

inte gr at o da espe ri enze di

laboratorio e da vi

s ite

a lavori del seta tore ,

In rapporto agli altri insegnamenti il corso si inquadra come segue

: Materie propedeut i che

- Sci

en za

delle Costru

z ion i .

,

Comp

leme nt i

di Scienza d

ell e

Costruzion i.

Mat erie in parallelo Materie su ccess i ve

PROGRAMMA

- Tecn

i ca

ed eco

no mia dei

t

ra sp ort i.

Tecn

ica

dell

e

costruzion i

.

- Geotec nica.

Tecn ica dei Cantieri.

1. Pro b lem igen er al i deiveico li.

La sagoma lim i t e e il pesodegli utenti della strada. La regolamentaz ione it alia na ed internazionale. Sag om e lim it i e peso dei carr i ferroviari. Gli aer e i da trasporto me rc i e passeggeri.

Il fenome no de ll ' ade ren za. Le resistenze al moto:resi stenz eor d in ar i e ed ad dizio nali . Form u le globali per i vei c oli terrest ri . Re s is t e nz e to t alie potenza necessari a . Ilmotodei ve i c o l i e la st rad a.Pr oblemi rel ati vi alla stra d a ferrata.

2./I terreno.

Lame c c a n i c a del le terre. Ilsuolo e la sua costituzione. Il binomioacqua -suolo. Ca- ratteristiche fisi che de ll e terre.Gra n u l o me tri a. Limit ie indice di Atterber g . La resi s ten- za al taglio.La cla s si f icazio ne dei terreni. L'indic edi gruppoe la classificazicne H.R.S.

Ilcostipament o. La prova Pr oc t or. Ca pacità porta nt e deisottofondi e de Ile strutture stra- dali.

Lo stat odi te n s ione nel sottosuolo. L' e qui l i b r i o elasto-pla s tico. Cerchio delle ten- sioni.L' eq uili br i o del masso inde f inito se c ond oRan k i n e. Gli stati di equilibrio lim i t e su- 'periore ed infe r iore . La determin a zion e de ll a spi nta attiva de ll e terre . Muri di sostegn o.

Letabe ll e del Krey . I metodi gra f ic i . Spint e pr odotteda sovraccar ico. Re sisten za d eIle terre. Calco lo dei mu r i e delle spalle da ponte. Par atie. Criter idi proge ttazio ne di opere d'arte strada l i . Le galle riee loro calco lo.

5.

(9)

3. " laborato rio per i mater iali st ra da l i .

Ana l i s i gra nulome trica co nsetacci e persedimentazione. Peso specifico.Umid ità.Li- mite e indicediAtterber g . Prova di taglio diretto. Compressione con espansione laterale' liber a. Prove edometr ich e . Permeametro. Prova Proctor e controllo della densità in situo Pro- va CBR.

4.La stra da ordin ar ia.

Con s idera zi oni generali. Elem entiditraffico. Capacità. Livelli di servizio. Il confron- to fra i tracciati st ra da l i : le lunghe zze virtuali. L'andamento alti me t r i c o dei tracciati stra- dali. Ira cc ordi verti c al i.Andamento planim etricodelle strade ordinarie. Le curve ed il pr ob lema dei rac cord i.

La sez ione stra d al e. Capacità teorica di smaltimento del traffico.Allargament i in cur- va e pend enza di tra n sito ,

Strade urban ee aut os t ra de . Incroci a livelli sfalsati: basi di progettazione e calcolo.

Le so llec i ta zi oni ind ott e dai veicol isulla strada. Indagini teoriche e sperimental i. Le pr ove AASHO. Pavim enta zion i flessibil ie rigid e. Le principali teor ie per il dimensiona- ment odelle fondazio ni . Ima t eri ali im pie g ati e loro caratteristiche. La prova Marshall. La re o log i adei cong l ome ra t i bitumin osi.Strade in terra st a b i l i z z a t a .

5. La st rad a ferrata.

La tra z i on e e l' e s erc i z ioferrov iar i o. La sce lta dei tracciat i. Il tracc iamentoaltimetri- co. L' and am entoplanimet ri c o. L'is cr iz ion e in cu r v a . Lo svi o . La sopraelevazione.

Le rot ai e. le travers in e e il ballast. Le sollecitaz ioni dinamiche indotte dal transito sulla sovrastruttura. I valori dedotti dallo Schramm. L'armamento con traversineecon lon- gherine . CaIcolodeIlatraver s a ferrovi ar ia. Le travers e in ca Ic estru zzoed in cementoamian- to . La pos ade llvarmarnent o,

Ve r ifich estati ch e de gI i edific i.

6. Gli aeroporti.

Ubicazione ecla s s i degl i aero p or t i . Normee dati sperimentali per ilnumero. l'orien- tament o. lungh ez za e pe nd en z a de ll e pist e . Dim ensi onament ode ll e piste di ci r c o la zio ne . dei raccordi.e de ipi az za li di sosta . Le analisi de l sottosuol o. Il calcolo de ll e pavim en- tazioni .

7.Esercitazioni.

Tra c c i o lin o e po ligonale d'ass e. Prof il o long itudi n a le. Sezioni trasversali.

Il volumedelsolidostradale. Diagrammadelle aree. Metododelle se z i o ni ragguaglia- te. Diagramma dei volumi. Dislocazione deicantieri.

Trincee e rilevati. Metod idi scavodelle trincee. Modalità di esecuzione dei rilevati.

Calcolo de lla stabilità dell e scar pate. Stab ilitàdel pianodi posa. Calcolo dei manufatti stradali.Ca Icolo de lriv est im ent odelle ga lIerie.

(10)

COSTRUZIONI ELETTROMECCANICHE

Pr of , CA RL O ZIMAGLI A

Corso di laurea in

INGEGNERIA ELETTROTECNICA NOTIZIE GENERALI

Il PERIODODIDATTIC O

Il corso si propone di dare gl

i ele ment i di base pe

r

i

l

p

rogett o

e

la co

struzion e

delle macchine elettrich e.

Esami propedeutici

:

El

ettrotecnica I

Elettrotecnica

Il

Macchine elettriche

Mec

canica

applicata all

e

macchin

e e

Meccani ca dell e mac

chin e.

PROGRAMMA

- Dimens ion ame ntoe cost r uzione del l a str uttu ra magne tic a dellemacch i ne elettr iche e il- lus tra zi one di alcu n itip i par t ic ol a ri .

Impostazi one esviluppo delcalc o l o mag netic o deitip i fo nd a men t a li di macchine el e ttr i- che : tras f o rma t o r e,macchine rotan t i a c ,a.e c,c..

Mater ia limagnetici im pi e ga t i nelle costruzioni elett r om e c c a n i ch e.

Costruzione della struttura magnetic adei trasformator i.

Costruzione del rotore dell e ma cch in e si nc r o ne a poli sa l ien t i. Co struz ionedelroto re dell emacchi ne sincron e isot r o pe .

Costru zio nedella car ca ss a e de lpacco stat or e de lle macchine sincrone.

A Iternator ia ferrorotante.

Costruz ionedella carcas s ae de i pacchi stator ee rot ore delle ma c chin e a indu zione. Macchinea induzion e polifasi particolar i.

Macchinea ind u z i o ne monofa s i .

Costruzion edelpacc o ind otto . de i pol i principali. della carcas s a dell ema c c hi ne a cor- rente cont i nu a .

Criteri di dimens ion am ent o edi cos t r uz i o ne de i poli ausiliar i nel la macchina a cor rente continua.

Aspetti particolari le g a t i di util izzazionedella macchina a c,c,come oggett ode imod er- ni sistemi di alimentazione edi controllo.

Mac ch ine a corrente co nt in ua speciali.

Mac ch ine a co r re nteal t erna ta monofas ie pol ifas ia com mu t a z ione .

- Dim ens ionamentoe co struz ionedeg l iavvolg im e ntidellemacchineelettrichee di elemen - ti ad essi associat i.

Materiali conduttori e isolanti.

Avvolg imenti per trasformator i.

Avvolgimenti per macchine rotanti a corre ntealtern ata.

Avvolg imenti per macchine rotanti a corrente contin ua.

Avvolgimenticoncentrati di ec cita z ione.

Gabbie.

Collettori ad anello.

Collettori a la me ll e .

- Sistemi di raffreddamento nei trasformatori e nelle ma cchine rotanti•

•Dimens ionamentodi parti me c c a ni c he (alberi.cusci ne tti . cuffie. ve nt o le .ecc. ).

Esercitazioni.

Esempi di ca Icolo completo per: Tr a s f or ma t or e trifas e - Mac ch ina trifase a induzione·Mac- china trifase sincrona - Macch in aa corrent econtinua.

TESTI CONSIGLIA TI

Alfred Sti l i ·Charles Si s k ind - Elements of electricalmachine design - Ed.lnternati onal studented it ion ,

M.Liwschitz- Calcolo e determinazionedelle dimensioni delle macchine elett r ic he - Ed.

Hoepli -Milano.

Appunti dalle lezioni del pro!.Zi ma g li a .

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COSTRUZIONI IDR.AULICHE Prof. GIOVANNI TOURNON

Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso si propone di fornire adeguate basi di «I d r o l o g i a» e di impostare. con i necessari approfondimenti, i più importanti problemi riguardanti l'utilizzazione delle risorse idriche.

Esami propedeutici.

Oltre a quelli del biennio, sono da considerarsi propedeutici gli esami di Idrau- lica e di Scienza delle Costruzioni.

PROGRAMMA Idrologia.

Generalità· Genesi. caratteristichee misuredegli afflussi meteor ici - La rete pluvlo- metrica italiana - Gli afflussi meteorici su di un'area :curve isoietografiche. altezze di pioggia ragguagliate· Precipitazioni normali annue e mensili - I tipi di regime pluviome- trico in Italia - Precipitazioni massime di data frequenza puntuali e ragguagliate - Preci- pitazioni minime.

Bacini imbriferi. reti idrografiche· Circolazione superficiale e sotterranea -Misure del- le portate dei corsi d'acqua - Stazioni idrometriche - Scale delle portate· Diagramm i cro- nologicidelle portate in una sezione - Regimi tipicidei corsi d'acqua it a l i a n i -Bilaoci idro- logici - Coefficienti di deflusso - Analisi e determinazionedelle portate conseguenti ad un evento di pioggia - Metodo della corrivazione, metodo dell'idrogramma unitario- Le mas- sime portate di data frequenza, loro determinazione.

Elaborazioni idrologiche - Diagrammidei deflussi - La regolazione delle portate - Cur- ve delle durate delle portate e caratteristichedi una utilizzazione.

Opere per la regolazione delle portate dei corsi d'acqua naturali.

Generalità - Laghi artificiali - Sbarramenti di ritenuta - Sbarramenti murari - Dighe a gravità massicce e alleggerite - Dighe a volta - Dighe a volte multiple ed a lastre - Sbar- ramenti in materiali sciolti: dighe in muratura a secco - Dighe in pietrame alla rinfusa - Dighe in terra - Opere per il funzionamento di un lago artificiale - Opere di presa, scari- catori di superficie, scaricatori in pressione.

Opere per la derivaz ione delle acque.

Generalità - Traverse di derivazione di tipo fisso - Traverse diderivazione ditipomo- bile - Tipi diversi di paratoie - Opere complementari per la derivazione delle acque a mez- zo di traverse fisse e mobili.

Opere per il trasporto delle acque.

Generalità - Opere di adduzionea pelo libero ed in pressione - Proporzionamento idr a u - lico • Aspetti costruttivi· Problemidi esercizio.

Esercitazioni.

4 ore settimanali a squadre.

TESTI CONSIGLIA TI

F.Arredi • Costruzione e im pi a n t i idraulici. vol. I (Idrologia) - Casa Editrice Principato.

F. Contessini - Dighe e traverse - Libreria Editrice Politecnica - C. Tamburini,Milano.

(12)

D

INAMICA

E CONTRO

LLO

DEGLI

IMPIA N TI NUCLEARI Prof .CAR LO A. ARNEODO

Corso di lau

rea

in

INGEGNERIA NUCLEARE

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Esam

i

propedeut ic i

:

Impia nt i Nucl

eari,

Contro

l l i

automat i c i (solo consigl

iato) ,q<

PROGRAMMA

Parte I

Probl em i classicidi regola zione e se rv o me c c a n i s mi:ana li s i con funzio ne a grad i n o;

ana lisicon funzion e sinusoid a le ; varitip idi rappresen ta zio ne del compo rta me nt o di na mi- co. teore madi Bod e.

Parte "

Il reattore come fu n z i o ne di tra sforma z i o ne di un circuitoa bl o c c h i ; equazi o nedel reat - to re a pot e n z a zero; equazioni di sc amb io termico; cos t a nt i di tempo.

Pa rt e '"

Il re a ttore bolle n t e:insta bilit à «at ipiche»dov ut e allaebo llizione;vari tip i di insta- bil it à termoidrau lic he: ins tabili tà di Le di negg .conce ttodi ins tabilit àintubi par all el i. in - stabi li tà con ba s s i ed al ti sott or a ff red da menti .

Parte IV

Sal a dicontrollo del reattore ;des cr i zio ne strumenti. Ba rr edi controll oe loro comandi;

Xeno e instabilitàda Xeno . Reg o l a z ione «in blo cco. della centrale .

Es e rc it a zione rig ua rd an t e la dinamica della pressione nel drywe ll di un BWR susseguente ad un LOCA.

TESTI CON S IGLIA TI

Schu lt z - React o rCont r ol Theo ry.

(13)

D I SE G N O - 1° ANNO

Pr of , G. RUSSO S. MMizONI V. VICENTINI G. PALMERI G. COLOSI S. COPPO P.G.BARDELLI

NOTIZIE GENERALI

Corso di

»

»

»

»

»

»

laurea

in

»

»

»

»

»

»

IN G EG N ERI A MINERARIA

• ELETTRONICA

» MECCANICA

» CHIMICA

» ELETTROTECN ICA

» NUCLEARE

• CIVILE

I e Il PERIODO DIDATTICO

Il corso

è d

iretto

a fornire le nozioni teoriche ed applicative di rappresenta- zione grafica e la conoscenza delle norme fondamentali per l'esecuzione e l'

inter-

pretazione di disegni e progetti di elementi che interessano l'ingegneria.

Il corso è propedeutico agli insegnamenti di disegno sviluppati negli anni se- guenti nei vari corsi di laurea.

PROGRAMMA

• Introduzione alco rs o: caratte risti che del disegnote cni co per gli ingegneri; programma e suo sviluppo; unif i cazione naz i o na le ed internazionale; strumenti del disegno ; fogli e loro formati;tipidi linee; scr ittura;tabelle; scaledi re ppresentaz ione ,

- Metodidi rappres entaz ion e con le relative norme. convenzionie designazione : le pr o ie - zioni ortogonali nel sistema eur o pe o eamer ica no ; confronti fr a i due sistemi; le proie- zioni assonomet riche general i ed unificate; le sezionisecondo uno o più piani para lleli e consecutivi ; le proi e z i oniausi l i arie; tra cc iam entodi curve. diagrammi e grafici. - Quotat ura deidi s egni :di spos i z io ni e co nv e n zi o ni ;di ver s i siste m i diquotatura ; caratte-

risti che.fun z io nalità econfronti; dimensioni nom in al i; toll e ra nze di la v or a zio ne; qua li- tà di lavorazi one;sis t e m i di acco ppiame nto; conv en z io n i edes ig na zionedell e tolleran- ze.

-Altre convenzioni dirappresentazione :classificazione.norme e designazione di filetta - tura e collegamenti filettati. profilidi filettaturee loro caratteristichegeometriche e fun- zionali;saldature ed elementi di sicurezza; finitura superficiale; segni di lavorazione;

rugosità.

- Piccoli meccanismi ed elementi di carpenteria:funzionam ento;rappresentazioneccn pro- iezion i or t o go na li;rappr esentaz i one co n proiez ion iassonometri che (viste esplose).

Esercita z ion i.

Disegnoa mano libera e con tecnigrafodi pezzi sempre più complessinelle proiezio- ni ortogona li ed asso n ome t r i c he; inte rpr eta zione e lettura didisegni tecn ici; disegno di co llega me nti filettat i ;dis egnodi element icomposti nel com p le s s i v o e nei çerticolari quo- tati ;disegnodigraficie diagrammi;rappresentazionidi schemi diaccoppiamento;uso dal- le tabell e per tolleranze e scos t a me nti ; disegno di meccanism inel complessi voe nei par- ticolaricos tru tt ivi;applicazione di composizione e scomposizione di meccanismi.

TESTI CONSIGLIA TI

Tutti i testi di disegno tecnico in us onegli Istituti Tecnici.

(14)

DISEGNO EDILE (1°e2°corso)

Proff. M. OREGLIA, G. PICCO

Corso di laurea in

INGEGNERIA CIVILE

NOTIZIE GENERALI

1 PERIODO DIDATTICO

Insegnamento teorico e applicativo di tecniche grafiche e modellistiche per la rappresentazione di oggetti edilizi,

PROGRAMMA

Il corso di lezioni e di es e rci t a z i o ni èarticolatoin:

1° -Richiamidi elementi e complementi di geometria descrittiva e proiettiva integrati nella pratica disegnativa con un corredo di tecniche della rappresentazione. in tema di:

a) proiezioni ortogonali; b) assonometrie (oblique su piano orizzontale. su piano vertica- le. mono e dimetriche. ortogonali su piano inclinato rnono, di e trimetriche); c) prospetti- ve (generica. frontale, con applicazione ad ognuna delle voci a), b},c) della tecnica del- la ce s p l o si o ne dimostrativac. intesa come mezzo per una analisi approfondita dei parti- colari); d) teoria delle ombre (con luce naturale all'infinito. con luce artific ialea distan- za finita); el tecniche della rappresentazione non grafica e sue applicazioni autonome o in concorso con quelle grafiche. con particolare riguardo a quelle di formazione meccaniz- zata , e alle attrezzature specializzate relative.

2°· Indagini critico-antologiche. in aula o alla presenza.di edifici tipici di caratteri- stiche graficamente rec epibili , con evidenziazione delle geometrie latenti e compilazione

«a posteriori» di un bagaglio a schizzo di osservazioni dell'oggetto. immaginabilmente simile a quello formulato a suo tempo dal progettista.

3° - Ricerche di pretesti, puntuali con l'evoluzione culturale. per l'illustrazione delle tecnichedi cui alle voci a). bI. c). del punto 1°e per lo sviluppodiargomenti di metrolo- gia, di simbologia unificata,di modi di applicazione dei materiali edil ivdi particolari tec- niche strutturali con accenni ad esempi di architetture antiche e moderne e riferimenti a tipici esempi di edifici di realizzazione contemporanea.

Verifiche del flusso didattico.

Il corso è programmato in proseguimento alle nozioni già ricevute in Disegno1°. ed in considerazione speciale di quanto a valleesigeranno le materie ine r e nt i le architetture tecnichee le tecniche costruttive civili.

Esercitazioni.

Al Applicazioni grafiche in aula delle voci al. b}, cl. d}, del punto 1°.con ausilio stru- mentale, per l'allenamento a rappresentazioni grafiche rapide e compendiose; B) applica- zioni della voce el del punto 1°. con l'uso delle attrezzature meccaniche specializzate re lative in dotaz ione a I Laboratorio; C l compi laz ione d i un mode Ilo in Laboratorio su e- sempi scelti in accordo con gli studenti. corredati di note illustrative ed eventuali docu- mentaz ion i fotografiche.

TESTI CONSIGLIA TI

Il materiale didattico viene messo a disposizionedegli allievi attraverso una docu- mentazione specifica radunata in tavole e in documenti specializzati annualmente aggior- nati e sistematicamente distribuiti. completi di riferimenti bibliografici.

(15)

D I SE G N O M E C C A III I C O .per Aeronautici Prof , E. CHIRONE

Corso di laurea in IN GEGN ERIA AERONAUTICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Fornire all'allievo dati grafici e descrittivi sui principali organi di macchina con particolare riferimento agli elementi unificati; preparare l'a Ilievo a Ila lettura ed alla esecuzione di disegni di gruppi meccanici e dei relativi particolari.

PROGRAMMA

- Lefasidel progetto mec canico ; l'i nf l ue n z adel calcolo. della lavorazione meccanica e dell'un i f icaz ionesul disegnodei pezzi meccan i c i.

• Cenni su alcuni materiali di im pi e g o comune nelle costruzioni meccani che e aeronauti- che.

• Rugositàdelle superfici; definizione. misura. unificazione. relazioni con tolleranze.

• Tolleranze di lavorazione. dimensional igeometriche di forma e di posizione. ca t e ne di tolleranze e loro ca Icolo.

• Assi e alber i; raccordi e smussie loro influenza sulla resistenzameccan ica ; generaIit à sul fissaggiodi un organo meccanico su di un albero.

• Chiavette. linguette. accoppiamentiscanalati.

- Spinee perni;spine elastiche ;chiavette trasversali. - Cuscinetti a strisciamento e loro lub r i f i c a z i on e .

- Cuscinetti a rotolamento; tipi. particolarità ed unificazione.

- Montaggio e scelta dei cuscinettia rotolamento; la lubrifi cazionee la protezione dei eu- scinettLa rotolamento; dispositiv iditenuta.

- Organi filettati:viti.dadi . rosette;dispositiv i contro lo sv i t ament o spontaneo.

- Cenni su ruote di frizione. catene. cinghie piane e trapezoidali.

• Ruote dentate. generalitàe parametri fondamentali;ruote dentate cilindriche esterne ed interne; coppia rocchetto-dentiera; ruote dentate coniche; vite senza fine - ruota elicoi- dale.

• Le molle; tipi principali e particolarità.

•La chiodatura; generalità. tipidi chiodie di giunti chiodati ed unificaz ioni.

• La saldatura;generalità e princ ipali procedimenti tecnologic i.

- Norme particolari per il disegno di costruzion i aeronautiche con esempi di applicazion i ne I settore aeronautico e nuc leare.

Esercitazioni.

Le esercitazioni consistononello studio. nella elaborazione e nel disegno di gruppi meccanicidi complessità via via crescente. Agli allievi sono forniti schemiedesempi per il disegno dei complessividei gruppi stessi; successivamente vengono disegnati i part i- colari costruttivi dei gruppi.completi di ind icaz ion i.

Vengono eseguiti anche schizzi a mano libera.

TESTI CONSIGLIA TI

Testi e manuali di disegno meccanico.

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DISEGNO MECCANICO Prof ,S.ROSSETTO

Corso di laurea in INGEGNERIA ELETTROTECNICA

NOTIZIE GENERALI

Corsi propedeutic i: Disegno.

PROGRAMMA

I PERIODO DIDATTICO

- Le fasi del progetto meccan ico ; l' influen za delca l c o l o . della la v ora zi one meccanica e dell'unificaz ione su ldisegno dei pezzi meccan ic i•

• Rugosità delle superfici;misurae unificazione.relazioni con le tolleranze.

- Tolleranze di lavorazione: dimens ionalie geometric he di forma e di posizioni; catenedi tolleranze e loro calcolo.

- Assi e alberi ;raccordi e smussi;generalità sul fissaggio di un organo meccanicosu di un a Ibero.

- Chiavette. linguette.accoppiament is cana lat i , tipi. particolarità.unificaz ione.quotatu- ra ,

- Spine e perni; spine elastiche ;chiavettetrasversali.

- Cuscinett ia strisc iamentoe loro lubrificazione•

• Cuscinetti a rotolamento; tipi. particolar ità ed unifica zione.

- Montaggio e scelta dei cuscinetti a rotolamento.

- La lubrificazione e la protezione dei cuscinetti a rotolamento; anelliditenuta e tenute a labirinto.

- Disposit iv iantisvitamento; rosette e piastrine. rosette elastiche.coppigliee·dadi spe- ciali.

- Ruote dentate; genera I ità e parametri fondamenta I i; ruote dentate ci I indriche esterne ed interne; coppia rocchetto-dentiera; ruote dentate coniche.

- Coppia vite senza fine- ruota e I icoida le.

o Le molle; tipi principal i e particolarità.

- La saldatura; generalità e principali procedimenti tecnologici.

Esercitazioni.

Le esercitazioni consistono nello studio. nell'elaborazione e nel disegno di grupp meccanici di complessità via via crescente e sempre diversi nei vari anni. Agli alliev sono forniti schemi di tali gruppi meccanici che servono per il disegno dei complessiv dei gruppi stessi; successivamente vengono disegnati i particolaridei gruppi . corredat di tutte le indicaz ion inecessarie per la loro costruzione.

(17)

DISEGNO MECCANICO

Prof. G.BONGIOVANNI

Corso di laurea

in INGEGNERIA MECCANICA

PROGRAMMA

Il PERIODO DIDATTICO

o Le fasi de l prog etto meccanico; l'inf lu en za del calc o l o. della lavora zion e mecc a n i ca e dell'un if i ca z i one su ldis e gnodei pe zz i meccan ici.

o Rugosità delle superfic i; misura e unificazione. re laz io ni co n le tolleran ze.

o Tolleranze di lavorazione: dimensionalie geometriche di forma e di posizione; cat en e di tolleranzee loroca lc o lo.

o Assi e alber i; raccord ie sm us s i ; generalit àsul fi ssagg io di un organo meccanico su di un aIbe r o .

o Chiavette. linguette.ac c oppiamen ti scana lati. tip i. particola rità. unifica zione. qu ota tu- ra.

- Spine e perni; spine elastich e;ch iave tt e trasversali.

- Cuscinettia strisciament oe loro lubrificazione.

- Cuscinett ia rotolamento ;tip i. part icola r itàed unific a zion e.

-Montaggioe scelta dei cus c i ne tt i a rotolamento.

- La lubrificazionee la protezion edei cuscinetti a rotola mento;anelli ditenuta e tenute a labirinto.

- Dispos itivi antisvitamento; rosette e piastr ine. ros e tt e elastiche, coppigliee dadi spe- ciali.

- Cenni su ruote di fri zio ne ; catene. cinghie piane e trapezoida li.

o Ruote dentate; generalità e parametr i fondamentali;ruote dentate cilindriche esterne ed interne;coppia rocchetto-de nt ie ra;ruote dentateco nic he .

- Coppia vite senza fine -j-uotaelicoidale. - Le molle; tipi princ ipal i e particolar ità.

-rLa chiodatura; generalit à. tip idi chiod ie di giunt ichiodat i ed unif ic azioni.

- La saldatura; generalità e pr in cipal i procedimenti tecnologici. Esercitazioni.

Le eserc itaz ion i co nsi s t on o nello studio.nella elaborazione e nel disegno di gruppi meccanici di co m p le s s it à via via cre s c e nt e e sempre diversi nei vari anni.Agli alliev i so- no fornitischemidi tali gruppi meccanici che servono per il disegnodei complessivi dei gruppi stessi; successivamente vengono diseg nati i particolari dei grup pi,corredati di tut- te le indicazion i necessarie per la loro costruzione.

(18)

DISEGNO TECNICO (per Chimici e Minerari)

Prof. SILVIO MUSSO

Corso di laurea in

INGEGNERIA CHIMICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Presentazione generale. Il corso, basandosi sulle nozioni generali del disegno

acquisite nei corsi di Disegno l, affronta la descrizione e lo studio delle caratte- ristiche degli organi di macchine fondamentali negli impianti industriali, con par- ticolare riferimento agli impianti dell'industria chimica (mineraria) e presenta inol- tre le nozioni fondamentali delle lavorazioni meccaniche,

Parallelamente alle lezioni teoriche si svolgono esercitazioni nelle quali ven- gono eseguiti disegni esecutivi e schizzi di elementi di macchine e di impianti e studi di cicli di lavorazione dei medesimi.

Scopo del corso. AI termine del corso l'allievo, acquisita la conoscenza delle ca-

ratteri st

iche

tecniche dei problem i di lavoraz ione e di produz ione degli organi che costituiscono gli impianti industriali, è in possesso di dati di base per affrontare criticamente lo studio funzionale e dimensionale.

PROGRAMMA

Argomenti delle lezioni.

- Simboli unificati adottati nel disegno tecn ico, tolleranze di lavorazione, di forma e ru- gos ità de i materia I i.

- Descriz ione degli elementi fondamentali degli organi meccani ci per "industria chimi- ca (mineraria)e delle lor o caratteristichecostruttive con accenni a semplici calcoli di d imensio na me nt o .

- Descrizione e studio delle macchine per le lavorazioni meccaniche con particolare ri- ferimento alle lavorazioni delle lamiere. tubi e delle strutture saldate ed ai processi di formatura per fusione. Impostazione dei cicli di lavorazione. Descrizionedegli stru- menti e delle attrezzature di collaudo dimensionalee qualitativo.

Esercitazioni.

Esecuzionedi disegni costruttivi di el e me nt i di impianti industriali,com p le t i di tutti i dati per l'esecuzionee dei relativi cic l i di la v o ra zi o ne .

TESTI CONSIGLIA TI

- E. Chirone - «Disegno tecnico».Edisco Torino.

- P.M. Ca Idera le -«La v o ra zi o ni meccaniche», C lut Torino •

• Tabelle UNI e norme ANCC.

(19)

DISPOSITIVI ELETTRONICI ALLO STATO SOLIDO Prof , CARLO NALDI

Corso di laurea in INGEGNERIA ELETTRONICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Il corso tratta in modo specifico i principi fisici e le caratteristiche di funzio- namento dei dispositivi a semiconduttore con frequenti cenni alle principali appli- cazioni.

Si può affermare che lo sviluppo attuale dell'elettronica è soprattutto legato all'introduzione di nuovi componenti ed al miglioramento delle loro prestazioni connesso con le nuove tecnologie. assai più che non a Il' approfondimento delle co- noscenze nell'analisi dei circuiti.

Il numero e la varietà dei dispositivi a semiconduttore dall'invenzione del tran- sistore ad oggi è cresciuto enormemente. interessando campi sempre più estesi di applicazione dall'elettronica di potenza a bassa frequenza. ai circuiti integrati.

alle microonde sino all'elettronica ottica. Nel ristretto ambito del corso non è pos- sibile descrivere l'intera gamma dei dispositivi. si cerca tuttavia oltre ad inclu- dere i più importanti tra essi. di presentarne lo studio nel modo il più possibile sistematico ed unitario al fine di suggerire una metodologia per la comprensione di altri dispositivi non esaminati o addirittura non ancora ideati.

Il corso è da ritenersi indispensabile per gli indirizzi del tipo Elettronica cir- cuitale; Elettronica industriale. Componenti elettronici. Elettronica fisica mentre può essere considerato un utile complemento per altri indirizzi tra cui quello di El ettromagneti smo.

Prerequisiti.

Si richiede unicamente una buona conoscenza della teoria della giunzione

p-n

e del funzionamento dei transistori (corso di Materiali per l'Elettronica) ed con- cetti elementari sulla propagazione ondosa (corso di Fisica 2).

PROGRAMMA

1. Cenni dimeccanica quantistica e di fisica dello stato solido.

Principi fondamentali della meccanica quantist ica. Part

icelle

di Fermi e di Bose. Leggi dell'assorbimento e dell'emissione di fotoni. Distribuzion

i

statistiche di Einstein-Bo- se e di Fermi-Dirac . Matrice hami

ltoni ana .

Propagaz ione in un reticolo cristallino. Con- cetto di part

icella-onda

complessa. Fenomeni d

i

diffusione da impurità e di cattura.

Teorema di Bloch

.

Zone di Brillouin.

2. Proprietà fisiche dei semiconduttori,

Struttura cristallina e bande di energ

ia

nei semiconduttori

(Ge ,

Si. GaAs}, Fenomeni di trasporto dei portatori. Spettri di fononi. Proprietà ottiche. termi

che

ed in presenza di campi elevati. Equazioni basilari del funzionamento dei dispos

itivi

a semicanduttore.

3. Dispositiviagiunzione.

Complementi sui diodi a giunzione

p-n.

Eterogiunzioni. Diodo tunnel. Diodo inverso.

Diodi IMPATT. Diodi Vara ctor e Step-Recovery. Transistori

:

per piccoli segnali. di po- tenza. per commutazione. unigiunzione e per microonde. Dispositivi

p-n-p-n.

Dia

c.

Triac. SCR. JFET.

(20)

4. Dispositiv idi in te rfa c cia eda film sottile.

D ispositivo meta110-is olante-sem icond u ttor e . Fe n om eni di supe rfice.Transt stori MOSFET (CC D, MNOS, ...

1.

5. Dispositiviopt oe tettronic i,

LED. Fotodiod i. Celle solar i. LASERa giu n zi on e.

6. Dispositivi ad effetto di volume.

Osc il la t o r e di Gunn. Modi di operazione.

Esercita z ioni.

Essendoil cor s o frequentato da ci rc a 40 stu d e n t i,non c'è una distinzione retta tra le- zioni ed esercita z ion i. Sono comunque previ ste alcuneeser citazion i sperimentalidi misu- ra in laboratorio edi uso del calcol atore per la simulazione numer i ca di dispositivi.

Valutaz ione.

L'e same puòes s e re sostenuto in due colloqui di cui uno durant e l'anno. Parte del pro- gramma d'e sam e può esseresos t it u i t a da un lavoro individuale di approfondimento su un tema particolare, scelto dallo studente. Tale lavoro può anche co nf ig u ra r s i come studio inizi a l e per una tes idi la u re a .

Ma t e ri a l e didattico.

Oltre al testo di lettura consigliato: SZE«Fi s i ca dei dispositivi a semiconduttore» Tambu r in i,verrà distr ibu itodurante "anno altromateriale didatt ico(art icoli,dispense) in mododa copr ire sostanzialmente tutto il corso.

(21)

DOCUMENTAZIONE ARCHITETTONICA

Prof. G.P.SCA RZELLA

Corso di laurea in

INGEGNERIA CIVILE

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATT ICO

Disciplina riguardante i fondamenti della metodologia storica nel

la

docum

en-

tazione, destinata

:

al alle classificazioni di generi edil

izi,

come t

ecniche

strut- turative; b) alle sch

emat izzazioni

crit iche, come arte; cl agli spunti d'

avviamene

to per le ideazioni conformat

ive

tecn

ich e

e per le

idea z i on i formali.

PROGRAMMA

Il cors o si articola in 5sez io n i, puntua li con l'ev o l uzi o ne cul t ur ale .

1) Fondamentiestet ic i e co nc ett i d'arch i t ettu ra vecch ie recenti indirizzatialla ric erc a (teoriede Il'architettura edon istiche,m irnetich e , moraIistiche,raz iona I i, contenutistiche.

formalist iche). emetod icritic i utiliz z abili nella finalitàdella disciplina (teor ie crit i che diWéilfflin,Schopenhauer. Vischer. Lìpps,Sc otto Schmarsow e sul la EinfUhlung).

2) Perlustrazi oni tra teor i c i dell 'architett ur a [vitr uvia ni,got ici . rina s c im entali.mani e ri·

st i ci , barocch i ; neo classic i. razionalistic i ed espressionist ie neoreviva list i).

3) Classifica z io ni e schematizzazioni di comod o ai tre livell i indicat i nella defin iz i on e (con particolare rig uardoai modi di sublimazione estetica dei fatti di struttura portante. ediliz ia.distribut iva. im p ia nt i s t ic a , ornamentale. e cc.}.

4) Itin e rari cri ti ci tra imaest ri dell'architettura del passato (nelle epoche sti li s tic h e class i ch e, medioeva l i. urna n istich e,cla s sicis t i c he ed eclettiche).

5) Prospett ivenella problemat i ca di gusto attuale del razìo na lìs rn o,espres sionismo,neo- plasticismo.futurismo.organ icismo,alle revive s cenze eclettiche.

Verifica delflusso didattico.

Ladisc i pli na si in se ri s c e nella ca te na di materie indiri z z a t e a Ila progettaz i one me- diante sia combinazion i co nf o r ma ti v e tecn ic o-tecnologiche. sia sin j e si formal i tra l'u r ba · n istica, le archite tt ure tecniche e la com po siz ione arch itetton ica , E bas i lare per la pro- gettazione edilizia e strutturale.

Esercitaz ioni.

1) Esemplificazio n i cri t ico-an t ol o gi c henell 'inte r o arc ostorico dall'anti c h ità al l 'e p oca attuale finalizzatealla prog ett istica arc hi te tt o n i c a e urbanistica .

2) Extempori ed analisi varie con didascaliee grafie compendiose.

Il materiale didattico viene messo a dispos iz ione degli allievi attraversouna documenta- zi o ne specifica. radunata in tavole o in catalogh i special i z zati annua lmente aggiornati. distribuita per sched ature ant o lo g ic he . completedi rife riment i bibliografici.

(22)

ECONOMIA E LEGISLAZIONE MINERARIA

Prof. GIULIO GECCHELE

Corso d

i

laurea in

INGEGNERIA MINERARIA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Il corso ha lo scopo di forni

re

alcun

e

cognizioni di base di diritto. economia ed organizzazione. con particolare riferimento al campo minerario.

Per segu

ire

il corso è necessario ch

e

l'allievo abbia chiare le conoscenze

im-

partite nei corsi di analisi e geometria. ed è utile - allo scopo di poter trovare dei riferimenti concreti ai problemi prospettati talvolta

in modo generico

- che lo stes- so abb

ia

delle idee sull'ambiente

in cui dovrà operare a laure a conseguita;

sareb- be altresì utile che l'allievo sapesse utilizzare macchine di calcolo automatico.

PROGRAMMA

Ilprogrammaconsta di tre parti principali.

La pri ma si occupa di qu e st i onigeneral i di diritto.deldi r ittomi nerar io e del la legi - slazione minera ria it a li a na (15%de l tempoa dispos iz i one).

La se cond a parte ini zi a con un inquadramento dell'industria min er aria nelquadro del- l'econ om ia della naz ione. co n l'esamedei tipidisoc iet àprevisti daldiri t t o it a l iano e dei modi di organizzazione delle im pr e se (100;.);quindi, pre messe le normecos t itu zi onali . del codice civile, ecc .. riguardanti i rapporti di lavoro. si analizzano i metodidi studio del la vorostes so e di retribuzione . Infine si fa un cenno alla teor ia dei cos t i e ci si sofferma sui problemidi contabilità ind u s t ri a le e di valutazione degli inv e s time nti (15%).

La te r z a parte tratta la ricerca operat iva. della quale si disc ute anzi t utt o il metodo, fo rn e ndo poicenni sul ca Icolodelle pro ba bi li t à e sul campi onament o. Siesaminanoquin- di in particolare alcune tecnichedi prev istamagg ior ut i li t à per l'ing egn ereminerario (teo- ria delle code. programmazione linea re .manuten zi o ne . problemi di coordi na me nt o . simu-

lazione)(30%).

Ilnucleo del programma viene svoltonei primi 3/4del semestre. al fine di permettere agli allievi lo svolgimento di esercitazioni su temi di specific o interesse nel tempo rima- nente.

Data l'eterogen eitàdegli argomenti non vengono consigliati testi s pe cificivut i l i z z e n- dosi per la preparazi on edispensee libri posti adisposizionedalla bibliotecadell'Ist itu- to di Arte Mineraria.

(23)

ECONOMIA E TECNICA AZIENDALE

Prof . ALBERTO RUSSOFRA TT A S I

Corso di laurea in

INGEGNERIA MECCANICA

NOTIZIE GENERALI

Costituisce esame prelim

inare :

Elementi di statistica.

PROGRAMMA

Il PERIODO DIDATTICO

1) El emen t i di econ o m ia: Microeconomia. La condotta del co ns uma t ore. Funzione di uti- lità. La te ori adei prezzi edella loro funz ione . La funzione di domanda. La curva di offerta. La fun zi one di produzione . Le formedi mercato.

Macr oe c on om ia: il reddito na z ionalee sua formaz ion e.

2) Element i distatist icaaz ienda le: Forma zione dei dati statist ic i.Pa rametri caratteri- sti c i. Calcolo delle probabilit à e teoremi relat iv i .Di st r ibuz i on i di probab ilità: bino- miale, pois s iana, gaussiana .

Verifi c a dell'i pot e si . Teo ria del campionamento. La distribuzione t. Distribuzione x2 •Ladistr ib uz ione F etest relat ivi.Regressio n e - Corr ela z ion e -Anal isi pevls to- naie.

3) L'organiz zaz i one dell'azienda: Strutture economiche, giuridi ch ee organizzative del- le aziende .La po li t i c a aziend a le.Lo studio del prodotto. I si stemi di informazionee la gestione integrata.

4) La programma zione ed il controllodella produzione:Sistemi di programmazione. Pre- parazione del lavoro. lancio e controllo dell'avanz amento della pr od u z i o ne . Il con- trollost a t is t ic o di qualità. Tecniche reticolari.

5) Lo studio e la misura del lavoro: I principi dell'e conomiadei mov imenti e lo studio del lavor oumano . L'analisi dei tempi. Rilevazion i istantan ee. L'abb inamento delle

lavorazioni. Le tecnichediremunerazione del lavoro. 6) Element idi co nt a b i l it à: contab il itàgenerale e ind us t r i a le .

7) Elementi di R.O.:Applicazion i della programmazion e li n eare e della teor i a delle co- de. Imod e lli di sim ulaz ione.Gestione deglis toc k s,

Le ese rci taz io ni si svolgono per 4 ore settim anal i e ri chi am a n o punt i : 2),41,5),6) ,7) del programma.

TESTI CONSIGLIA TI

A.Russo Fralta s i - "Manua l e di organizzazione della produzione" -Vol.1 e Il - ETA S KOMPASS.

A.Caridi •"Es erc it azi oni di Econ om ia e Tecn ica Aziendale»- CLUT.

(24)

ELEMENTI DI ELETTRONICA Prof. DANTE DEL CORSO

Corso di laurea in IN GEGN ERIA MEC C A NIC A

NOTIZIE GEN ERA LI

I PERIODO DIDATTIC O

Questo co r s o

è

in di ri z z a t o principalmente verso le applica z ion i pratiche di disp o siti vi e sistemi elettron ici.Ha inoltre lo sc o p o di fornir e all'all i evo inge- gnere mec c a nico quell e nozioni di ele tt r o nica di base ne c essar i e per co m p re n de - re ed usar e proficuamente la strumentazi on e elett ro n i c a di misura e di controllo.

PROGRAMMA

Ar g ome nt i trattat i nell e lezioni ed eserci tazioni : Ric h ia m i dielettrotec n i c a .

- Elettrotecnica diba s e

o Ana lisi di reti nel dom i n i o della frequenza Componen tiatt ivi enon lin e ar i.

o Di od i

o Tran s i stor i • - Diod i co nt r o l lati

- Ce nni su lletecn i ch edi int eg razi on e Amplific a tori.

o Cl ass i f i c a z i o n e e impie go

• La reazione

•Ampl if i catori ope r a ziona li

o Os c i ll a t ori

• Impieg hi fuori Iine a r it à

Strumen ti dimi sura (con eser cit a zi on i pra tiche )

o Te ster,Vol t me t ri digital i. Os ci ll os c o p i o. Met od i per la reg istra zi one di segna li . Acq uisizione da ti.

o Ra p pre s enta zione numeri c a di gr andezze analogiche

o Ce nni su circ ui ti logici - Co nv e r s i one A/ D e D/A

- Fi ltrag g i oe ca m pi o na me nt o di segnali al calcolatore

Per seguire utiImente que sto cors o è necessaria una buona con osce nz a d eIl•eIettr o- tecn i c a di base(èsuff i cie nte il corso norma le per me c canici).

TESTI CONSIGLIA TI

Ve ngon o pu b bl i c ate le dispe nse su gl iargome nti svolti duran te ilcorso . Un test o di uti Iità generale che copre una gam m a di argomenti moltova sta è: R.J.Smith o Cir c u it De v i c e s & Sys t e m s o J. Wiley & Sons o N. Y.

6.

(25)

E L E M EN T I D I PRO G RA M MA Z I O N E

Prof , G. MERLO

Corso d

i

laurea in

INGEGN ERIA ELETTROTEC NICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODODIDATT ICO

Il corso si propone di mettere gli alliev i in grado di usare un

el aborat or e dig i-

tal

e,

uti

l iz zando

il linguaggio FORTRAN. Vengono forn

ite

al

cune

noz

ioni

gen

erali su l l a struttura,

sul funzionam

ento

e sul modo in cu

i

vengono rappresentati i nume-

ri in un e

l aborat ore, e vi

ene

data agli allievi la possibilità di usare il calcolatore d

el

Centro di Calcolo del Pol

ite cn ico.

Es ami propedeut i ci . Nessuno.

PROGRAMMA

Ge n e ra l it à su gli ela bo ra tori . Al g o r itm i.

Ba si di numer azi on e - Virgola fi ssa e vi r go la mobil e·Error i di arrotondamento edi tron- ca me nto .

Si stem i operativ i .

Linguaggi in gen e rale - Linguaggio FORTRAN - Lettura e st e s ure di programmi FORTRAN.

Eser citaz ion i.

Vengon o scel t i .da gruppidi tre o quattrost ude nt i . d'accordocon i I pro f e s s ore. uno o più temi di eserci t azi o ne cons istentinella stesuradi un programma FORTRAN. che verr à perforato ed eseg u i t osu ll 'e la b or at or e del Centro di Calcolo del Politecnico.

TESTI CONSIGLIA TI

Sono disponibi l idispens e sul la maggior parte degliargomenti trattati nelcors o . Andronico ed alt ri - eScienza de qlielaboratori»• Ed. Zanichelli.

Siciliano·sLi nquaqqi o FORTRAN»- Ed. Zanichelli.

Ridolfi -.11FORTRAN»- Ed. Angeli.

Manuali di FORTRAN IBM. Honevwell, Un ivac , et c.

(26)

ELEMENTI DI STATIST ICA Pro!. FRAN CESCO DON ATI

Corso di laurea in INGEGNE RI A ELETTROTECNI C A

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DID A TTIC O

Il corso si proponedi fornire iconcetti di ba se del cal c o l o de ll e probab il i tà ed introd urre l'allie vo alla metodo log ia dell 'el abora zi one statist i c a del l' in forma- zione.

Esemi propedeutici.

Analisi matematica Ie II. Geometria I.

PROGRAMMA

De f i n i z i o n i fondamentalie assiomi delcalcolodelle pr ob a b il i t à . Variabili aleat or i e . variab i l i combinate .varia bi li indi pendenti.distribu zionicondizionate .Teorema di Bay e s.

Fu n zio n idi distri buzionee funzioni di ripa rtizione . Va l o re medio e momenti. Misure di dispersi one . Teo rema di Che by sh e f. Fu nzio n i caratteristiche.

Di str i bu zionenorma le edistr ibu zi on i der i va te dalla no r mal e.

Va r iab il iale atorie a pi ù dimen s i o n i .

Fun z i o ni di var iabili alea to r i e . Determ in a zi on e del la sta ti st i c a risultante.

Camp i onament o .Caratter i st i chedel cam p i one e pro pr ie t àasinto t ic he.

Introduz i on e all esti m e . Es i stenz adi st i me ef ficie nt i . Metod o dimassim a verosi mi- gli a nza.

Inte rval li di co nfi de nz a.

Te st diapparten enz a e classific azione ge n e ral e dei metodi di ver if i c a.

Ri s c h i de lfornito ree del compra tore.

TESTI CONSIGLIA TI

F. Ric c i - eStatistica ed ela b o razione sta tis ti c adelle info r ma z i o ni. - Za n i c hell i . H.Cra mer -«Mathemat icaI Methods of Statistic s»-Pr in c eto n.

(27)

ELETTROCHIMICA Prof. MAR IO MAJA

Corso d i

lau rea in INGEGNERIA CHIMICA

PROGRAMMA

Il PERIODO DIDATTICO

Il co rsodi Elett r o ch i m i ca si art ico la ne ll e segue n t i parti: - Studio delle rea zion i el e tt ro c him iche.

Gliargomenti prin c i pal i sono : teor ia de i pote n z ialiele ttrodici, poten ziali di membra- na. sovratensioneag li ele t t ro di . appl ica zioni ele tt roanalitiche.fenome n i di passiva - ziorte,sal i fus i .

-Comportamento di metalli in elettrol iti.

Gl i argomen ti pr inci pa li son o :pot enzi al idi iso po la r izzazi one. te o r ia del la corros i one ad umid o . pro tezion ico nt ro la corrosione .corr osi one a secco.

- Applica zioniindustriali.

Gli ar go me n t i princ ipal i sono:ra ff i na zi o ne del rame. produzionedello zi nc o.pr oduzio- nedell'Allumini o. industria cl or o -so da . ge ne ra t ori ele tt r oc h imic i,

- Elettrot ermia .

Gli argomenti principalisono: le cara tt e r i s t i c he dei forni elettrici aresi sten z a.ad ar- co ead induzione .

Lostudiodellamateria pre s uppone la con osce n z a della Chimica-F i si c a edell 'Elett r o- te cn ica.

Lo scopo del co rso è quell odi pre parare gli allievi ingegner i ad affro ntar e problem i di cara tte re elettrochimicoconnessi co n la progettazioneed il co n t r o ll o degli im p i a n t i chimic ie distudiare i fenomeni di scambio.di materia ed energia. attravers o interfas i e- lettrizzat e .

Es er c ita z ion i.

I variargomenti del corsoverrannosviluppati sulla base delle numerose prove di la- boratorioeseguite o collegia Ime n t e a lezione o individuaImente in esercitazione.

TESTI CONSIGLIA TI

G, Kortiim -«Tr att a t o di Elettrochirnicae>Piccined.

Agli studenti vengono fornite inoltre fotocopie di Monografie di vari autori.

(28)

EL ET T R O N I C A A P P L I C A TA

Prof. UMBERTO PISANI

Corso di laurea in

INGEGNERIA ELETTROTECNICA

NOTIZIE GENERALI

1\PERIODO DIDATTICO

Il corso ha lo scopo di forn

ire

gli elementi di base che consentono di poter ef- fettuare l'anal

isi

dei circuiti contenenti dispositivi elettronici sia

in regime stati-

co che

in regime dinamico

(particolarmente in regime s

inusoidale).

Lo studio dei circuiti viene impostato in base alla sostituzione de

l

dispos

iti-

vo elettronico con un suo modello c

ircuitale

valido per il tipo di appl

icazione

in esame. Per questo motivo, anche se

i

l corso sv

iluppa

nei dettagli circuiti con dio- di. transistori a giunzione e amplificatori operaz iona l i , l'al

lievo

è messo in grado di studiare anche circuiti contenenti valvole termoioniche ed altri dispositivi elet- tronici di cu

i

sia noto il modello circuita

le.

Le esercitazioni trattano applicazioni concrete degli argomenti delle lez

ioni

e costituiscono una parte fondamentale dell'esame.

Per poter seguire il corso è essenziale la conoscenza dell'Elettrotecnica I e in re

lazione

ad alcuni argomenti trattati è utile avere seguito il corso di Complemen- ti di Matematica.

PROGRAMMA

Lezioni.

1 • Circu it i elettronici:componenti e modelli.

2 - Richiami di analisi di circuiti lineari.

2.1 - Studiodi una rete in regime generico (richiamidella trasformata di Laplace).

2.2 - Funzionidi rete generalizzate (zeri e poli) e loro rappresentazion igrafiche (dia- grammi di Bode).

3 - Cennidi elettronica dellostato solido.

3.1 - Meccanismidi conduzione nei semiconduttori e giunzione p-n.

3.2- Modelli statici di diodi raddrizzatori e diodi zener.

3.3 - Modello in c r e m e nt a l e di un diodo raddrizzatore e di un diodo z ener ,

3.4· Esempi di applicazioni di diodi:porte a diod i, circu iti di raddrizzamento. circ ui- ticon diodi zener.

4 - I transistori bipolari.

4.1 • Funzionamento e caratteristichedei transistori.

4.2· Influenza termica sulle caratteristiche:dissipazionetermica, esempi di calcolo di un dissipatore.

4.3 • Modello staticodi un transistorefunzionante in zona attiva e circuiti di polariz·

zaz ione.

4.4· Modello incrementale del transistore bipolare.

5· Analisi ci r c u i t a l e dei tipi fondamentali di stadi amplificatori a transistor i:com por t a - mento a bassa ed alta frequenza di un amplificatore RC monostadio.

6 - Amplificator ia più stadi.

7 -Amplif i catori per larghi segnali:amplificatori di potenza in classe A, B.C.

8 - Amplificatori per grandezze continue.

8.1 - Ampiif icatore d ifferenzia le.

8.2 - Caratteristiche di un amplificatore operazionale. 9· Amplificatore con reazione.

9.1 - Classificazione dei quattro tipi di reazione.

9.2 - Caratterist iche di un amplificatore controreazionato.

10 - Applicazioni della controreazione ad un amplificatoreoperazionale.

11 - Stabil ità di un amplificatore controreazionato e metodi di compensazione.

(29)

Esercitazioni.

Le prime esercitazion i sono di completamento alle lezion ie riguardano la teoria dei c ircuiti risonant ie i I metodo de i nod i. Le success ive eserc itaz ion i seguono l'andamento' delle parti trattate a lezione e constano essenzialmente di esercizi di analisi di circuiti a trans istori.

TESTI CONSIGLIA TI

MiIlman Ha Ikias - «Electron c Devices and Circuits. - Mc Graw- Hi Il.

P.Gray-C.L.Searie .«Princ pi di Elettronica •• Tamburin ieditore.

Ryder - «Ingegneria Elettron ca •• Liguori editore (2 a edizione).

(30)

ELETTRONICA APPLICATA Proff. F.MUSSINO -G.ZITO

Corso di laurea in INGEGNERIA ELETTRONICA NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

L'insegnamento presuppone una parte preliminare sulla fisica dei tubi e sulla fis ica dello stato sol ido che

è

svolta nel corso di «Mat eri aIi per l'Elettrotecn ica

» .

Per la comprensione di alcuni argomenti relativ i alla risposta in frequenza de- gli amplificatori e dei circuiti con reazione

è

necessario avere seguito la prima parte del programma del corso parallelo di Teoria delle Reti • .

Esistono delle dispense relative alle esercitazioni. Alcune tecniche pratiche riguardanti la so luz ione dei circu

i

ti , vengono svi luppate esc lu sivamente nel corso delle esercitazioni.

Esami propedeutici.

Elettrotecnica.

Materiali per l'Elettronica.

PROGRAMMA

- Caratteristichedei tubi edeitransistori.

- Cir c uit i e lementari con tubi ne I caso di segna I i d i piccolaampiezza.

- Polarizzazione estabilizzaz ione termica dei transistori.

- Mode ll i del transistore nelcaso di piccoli segnal ia bassa frequenza •

• Circu iti diamplifi caz ionedi bassa frequenza. con più stad i in cascata.

- Caratterizzaz ionedei trans istori a Ile aIt e frequen ze.parametri ibridi.risposta de gIi amplificatori alle alte frequenze.

- Amplificatori non accordati,risposta alle basseealle alte frequenze.

- Amplif icatori con reazione, osci lIatori •

• Raddrizzatori, alimentatori. alimentatoristabilizzati.

- Circuiti per segnali di grande ampiezza.

TESTI CONSIGLIA TI

Millman Halkias -.El ect r o nic Devi cesand Circu its•• Gray & Searle -•Principi di Elettronica••

Anqe ìo v eElectronic Circuitsl.

Millman Halkias -slnteqrated ElectronicsD.

Riferimenti

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