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Provincia di Latina
Settore Risorse Umane Politiche della Scuola
Prot.n. 9739 del 09.03.2020
Al Presidente Al Segretario Generale Al Capo di Gabinetto Ai Sigg. Dirigenti A tutto il Personale collocato nelle sedi della provincia di Latina Alle Società partecipate/controllate o vigilate della Provincia di Latina Ai Cittadini/Utenti E, pc. Alla Struttura di Controllo e Valutazione Alle OO.SS. del Comparto e Dirigenza Alla RSU Al Medico ed altri Soggetti Competenti
per la sicurezza nei luoghi di lavoro Al CUG Alla Consigliera di Parità provinciale
LORO SEDI OGGETTO : Emergenza Covid-19. Circolare informativa
Misure organizzative del personale della Provincia di Latina in attuazione di:
D.L. n.6/2020; D.L. n.9/2020; Direttiva n. 1 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – DPF 0012035 del 25.02.2020; Circolare n. 1 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – DPF 0015008 del 4.3.2020. DPCM 4 marzo 2020; DPCM 8 marzo 2020; Ordinanza del Presidente regione Lazio 8 marzo 2020, N. Z00004.
1. Premessa
Con Decreti Legge 23 febbraio 2020, n. 6 e 2 marzo 2020, n. 9 il governo ha introdotto rispettivamente misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 e Misure urgenti di sostegno per
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famiglie, lavoratori e imprese connesse alla stessa emergenza epidemiologica. I decreti intervengono in maniera organica allo scopo di prevenire/contrastare/contenere la trasmissione del virus anche agevolando l'applicazione del lavoro agile di cui alla legge 22 maggio 2017, n. 81, quale ulteriore misura per fronteggiare l’emergenza epidemiologica.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2020, sono state adottate “Disposizioni attuative del decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020, sono state adottate “Ulteriori disposizioni attuative del decreto legge 23 febbraio 2020 n.
6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 2020 - dalla cui data cessano di produrre effetti il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2020, nonché il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 febbraio 2020 – sono state adottate “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”;
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 marzo 2020 – dalla cui data di efficacia cessano di produrre effetti gli artt. 3 e 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 2020 – sono state adottate “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale”.
Con Ordinanza Z00002 del 26 febbraio 2020 del Presidente della regione Lazio, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della regione Lazio n. 17 del 27.02.2020, sono state adottate “misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ordinanza ai sensi dell’art.32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica”.
La direttiva 1/2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Funzione Pubblica 0012035 del 25.02.2020 reca “prime indicazioni in materia di
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contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 nelle pubbliche amministrazioni al di fuori delle aree di cui all’art. 1 del decreto legge n. 6 del 2020”. Nella direttiva, tra l’altro, le amministrazioni pubbliche di cui all’art.
1,comma 2 del d.lgs. 165/200, nell’esercizio dei poteri datoriali sono invitate a potenziare il ricorso al lavoro agile, individuando modalità semplificate e temporanee di accesso alla misura con riferimento al personale complessivamente inteso.
La circolare 1/2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Funzione Pubblica 0015008 del 4.03.2020 reca “misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa”. Le misure contenute nella circolare sono tese a favorire l’impiego dell’istituto del “lavoro agile” anche in un’ottica di progressivo superamento del “telelavoro” ed è inoltre auspicato che le amministrazioni, nell’esercizio dei poteri datoriali e della propria autonomia organizzativa, verifichino la sostenibilità di un’eventuale ampliamento della percentuale di personale che può avvalersi delle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa.
Con Decreto del Presidente del consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 - dalla cui data cessano di produrre effetti i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 1°
marzo e 4 marzo 2020 - sono state dettate misure relative di contenimento volte a contrastare il diffondersi del virus COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, disponendo all’art. 1, di “evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. E’
consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Con Ordinanza del Presidente della Regione Lazio, N. Z00004 del 08/03/2020, sono state adottate “Misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell'art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica indirizzate alle persone provenienti dalle zone indicate dal DPCM 8 marzo 2020 e rientranti nella Regione Lazio e ulteriori misure di prevenzione”.
Alla luce di quanto sopra, preso atto che Provincia di Latina, non rientra nelle zone soggette a misure urgenti di contenimento del contagio da Coronavirus, di cui all’art.
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1 del dpcm 8 marzo 2020, si adotta la presente circolare informativa in ordine alle misure organizzative che si applicano al personale allocato nelle sede della Provincia di Latina ed alle società a controllo pubblico ed enti vigilati, nonché all’utenza che accede fisicamente alle sedi dell’Ente, per la gestione ed il contenimento dell’emergenza epidemiologica.
2. Apertura Sedi di lavoro
Tutte le sedi della Provincia di Latina e quelle delle società a controllo pubblico e degli enti vigilati restano aperte, continuando ad assicurare il regolare svolgimento di tutte le proprie attività istituzionali. Dalla data di adozione del presente provvedimento fino a nuova diversa disposizione è fatto divieto di accesso di minori e familiari dei dipendenti e collaboratori provinciali.
3. Obblighi e Misure
- All’art. 2 del DPCM 8 marzo 2020 Misure per il contrasto e il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19, è previsto che allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, sull'intero territorio nazionale si differiscano a data successiva al termine di efficacia del decreto ogni attività convegnistica o congressuale.
- Si raccomanda ai dirigenti di incentivare e favorire fortemente la fruizione di periodi di congedo ordinario, in specie per le ferie arretrate ed il recupero delle ore eccedenti nei limiti previsti (max tre ore al giorno).
- Sono ridotti al minimo indispensabile gli spostamenti dei dipendenti tra le sedi della Provincia, limitandoli esclusivamente ai casi ove non sia possibile provvedere in via telematica.
- Durante il periodo di emergenza potranno essere svolte soltanto iniziative/attività formative in modalità telematiche o tali da assicurare un distanziamento di almeno un metro, secondo le indicazioni fornite dall’Istituto di Sanità tra i singoli dipendenti.
- Negli uffici aperti al pubblico, o di maggiore affollamento e transito dovranno essere affisse, a cura delle singole Strutture, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all'allegato 1 del DPCM 8 marzo 2020, accluso alla presente, e contestualmente le stesse vanno pubblicate sui siti internet e intranet.
- In tutti i locali aperti al pubblico, in special modo URP e Ufficio protocollo, in conformità alle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione 25 febbraio 2020, n. 1, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l'igiene delle mani e
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guanti in lattice. Il Dirigente competente è quindi invitato a provvedere tempestivamente all’attuazione di tale misura, nonché a assicurare, attraverso le ditte incaricate, un’accurata, quotidiana pulizia e disinfezione delle superfici ed ambienti.
- Le Strutture che hanno uffici adibiti al ricevimento del pubblico, o in generale locali frequentati da personale esterno, sono invitate ad evitare il sovraffollamento, anche attraverso lo scaglionamento degli accessi e ad assicurare la frequente areazione dei uffici/locali. Ove possibile, i dirigenti competenti, al fine di ridurre al minimo gli accessi, sono invitati a prevedere forme di accesso telematico nel caso le procedure siano codificate e pubblicate in modo da consentire una gestione a distanza (mail e/o pec) delle pratiche.
- In caso di svolgimento delle procedure concorsuali sono adottate opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati e tali da garantire ai partecipanti la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra di loro.
- Il personale che a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del DPCM 8 marzo 2020, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall'Organizzazione mondiale della sanità, deve comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta.
- Il periodo trascorso in malattia o in quarantena con sorveglianza attiva, o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva dovuta al COVID-19, è equiparato al periodo di ricovero ospedaliero.
I periodi di assenza dal servizio imposti dai provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico da COVID-19, adottati ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, costituiscono servizio prestato a tutti gli effetti di legge. L'Amministrazione non corrisponde l'indennità sostitutiva di mensa.
4. Lavoro Agile
La modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati
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dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti. La Provincia di Latina ha già disciplinato ed attivato lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità lavoro agile (smart working) nell’annualità 2019.
Le attività non compatibili con lo svolgimento dello smart working sono quelle non riconducibili alle previsioni dell’art. 4 del Regolamento dedicato approvato con decreto del Presidente n. 95 del 21.06.2019 che di seguito si riporta:
Articolo 4 – Individuazione delle attività realizzabili in Smart Working
Il dipendente può eseguire la prestazione in modalità di lavoro agile qualora sussistono i seguenti requisiti:
- è possibile delocalizzare, almeno in parte, le attività assegnate, senza che sia necessaria la costante presenza fisica nella sede di lavoro;
- è possibile organizzare l'esecuzione della prestazione lavorativa nel rispetto degli obiettivi prefissati ed in piena autonomia;
- è possibile utilizzare strumentazioni tecnologiche idonee allo svolgimento della prestazione lavorativa al di fuori della sede di lavoro;
-è possibile monitorare e valutare i risultati delle attività assegnate, rispetto agli obiettivi programmati.
Alla luce della situazione emergenziale, in deroga a quanto previsto nel suddetto regolamento in relazione al massimo dell’attività lavorativa consentita in regime di smart working, i dirigenti sono tenuti a valutare una rimodulazione delle forme di lavoro a distanza già attivate nella propria struttura e/o ad attivarne delle nuove prevedendo, in via temporanea e per il periodo di gestione dell’emergenza, di estendere le giornate di smart working anche fino a cinque giorni a settimana, fino a coprire l’intera prestazione lavorativa settimanale.
Lo smart working, attivabile, in questa fase emergenziale, per tutto il personale, senza distinzione di categoria di inquadramento e tipologia di rapporto di lavoro, a condizione che l’attività del dipendente sia ritenuta dal dirigente come
“smartizzabile”, avviene attraverso procedure semplificate:
a) Presentazione del progetto individuale di smart working, compilato dal dipendente e condiviso con il proprio Responsabile/Dirigente contenente l’individuazione delle attività da svolgere e degli obiettivi da raggiungere tramite la modalità di lavoro agile, la fascia di reperibilità, l’articolazione delle giornate e gli ulteriori elementi che si riterranno necessari.
b) Approvazione dell’istanza, da trasmettere al Settore risorse umane e al Servizio e-Government, da parte del Responsabile/Dirigente, il quale dovrà verificare che le attività, tenuto conto della natura e delle modalità di svolgimento, non
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richiedano una presenza continuativa del dipendente presso l’abituale sede di lavoro o che non prevedano un contatto costante con l’utenza nonché, che l’attività sia compatibile con l’organizzazione degli uffici e del lavoro.
c) ricorso alle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa anche nei casi in cui il dipendente si renda disponibile ad utilizzare propri dispositivi, a fronte dell’indisponibilità di dotazione informatica da parte dell’amministrazione.
Per potenziare il lavoro agile, il D.L. 2 marzo 2020 ha previsto misure normative volte a garantire mediante Consip SpA l’acquisizione delle dotazioni informatiche eventualmente necessarie.
In caso di richieste superiori al numero delle posizioni ritenute attivabili per non compromettere il regolare funzionamento dell’ufficio, il Dirigente/responsabile provvederà all'elaborazione di una graduatoria sulla base dei seguenti criteri di priorità fissati dall’art. 8 del citato regolamento provinciale dello smart working, tenendo conto che, per effetto delle integrazioni normative operate dalla legge di bilancio 2019, si devono riconoscere priorità alle richieste che pervengono dalle lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità previsto dall’art. 16 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, ovvero dai lavoratori con figli in condizioni di disabilità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
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La presente circolare che può essere integrata o modificata in ragione dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria, viene pubblicata sul sito istituzionale in amministrazione trasparente/ atti generale, nella intranet e nella home page dell’Ente, fino a nuove disposizioni.
Il Dirigente del Settore Risorse Umane
F.to Dottor Ciro Ambrosino
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Allegato 1 DPCM 8 MARZO 2020
Misure igienico-sanitarie:
a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitare abbracci e strette di mano;
d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l'attività sportiva;
g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.