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P Un premio all’eccellenza scientifica

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m o n i t o r

46 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXII numero 7 - ottobre 2015

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romuovere la ricerca scientifi- ca e stimolare i ricercatori a compiere nuove scoperte nel campo delle malattie cardiovascolari, con il fine ultimo del miglioramento della salute pubblica e del benessere individuale. È l’obiettivo del “Premio internazionale per la ricerca scientifi- ca Arrigo Recordati”, che quest’anno, ormai giunto alla sua VIII Edizione, era dedicato alla prevenzione secon- daria e alle strategie di riduzione del rischio in pazienti con malattie cardio- vascolari. L’importante riconoscimen- to, che prevede ogni 2 anni l’attribu- zione di un premio di 100.000 euro a un ricercatore impegnato in strutture istituzionali, è stato assegnato a John Joseph Valentine McMurray, scozze- se, e Salim Yusuf, indiano, per l’ecce- zionale valore dei loro studi nell’ambi- to della prevenzione CV.

Alla cerimonia di premiazione, svol- tasi in occasione del 25° Congresso Annuale ESH (European Society of Hypertension, Milano), il Prof. M.

John Chapman, che ha presieduto la Giuria, ha sottolineato la motivazione che ha portato all’importante decisio-

ne: “Ciascun candidato ha dato contri- buti unici ed eccezionali agli studi e alle sperimentazioni cliniche sulla pre- venzione secondaria, così come unico ed eccezionale è stato l’impatto del loro lavoro per lo sviluppo di nuove strategie per la riduzione del rischio nei soggetti con malattie CV”.

Il profilo dei premiati

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• John Joseph Valentine McMurray, Prof. di Cardiologia Medica e coordi- natore dell’attività di ricerca clinica dell’Institute of Cardiovascular &

Medical Sciences dell’Università di Glasgow, Scozia, Regno Unito, ha sino a oggi pubblicato circa 700 lavo- ri originali ed è stato recentemente annoverato tra i 400 ricercatori bio- medici più influenti del mondo. È in- cluso nella lista Highly Cited Resear- chers 2014 come una delle menti scientifiche più influenti del mondo.

• Salim Yusuf, Prof. di Medicina e Direttore Esecutivo del Population Health Research Institute, McMaster University, Hamilton, Canada, nel corso degli ultimi 30 anni, ha avviato

un programma internazionale di ricer- ca sulle malattie CV e per la loro pre- venzione culminato nella fondazione del Population Health Research Insti- tute, un network di ricerca che colle- ga oltre 1500 siti in 85 Paesi. È stato responsabile della formazione di oltre 100 ricercatori, fra cui svariati prota- gonisti di spicco nel campo della ri- cerca medica internazionale.

L’impegno continua

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“Le terapie biologiche per il tratta- mento di patologie e condizioni asso- ciate a un elevato rischio cardiovasco- lare” sarà il tema della nona edizione del Premio nel 2017. L’annuncio uffi- ciale, fatto alla cerimonia di premiazio- ne, è di Giovanni Recordati, figlio di Arrigo Recordati e attuale Presidente e AD del gruppo farmaceutico, che ha ricordato il continuo impegno di Re- cordati nella ricerca, affermando: “Il Premio è stato istituito per portare avanti l’eredità di mio padre e per sti- molare scienziati e ricercatori a com- piere nuove scoperte a vantaggio del- la popolazione di tutto il mondo”.

Il Premio internazionale per la ricerca scientifica Arrigo Recordati

assegnato a due ricercatori per il prezioso contributo dei loro studi nell’ambito della prevenzione secondaria e delle strategie di riduzione del rischio in pazienti con malattie cardiovascolari

Un premio all’eccellenza scientifica

Le evidenze più attuali indicano ormai che lo studio e l’analisi della prevalenza dei fattori di rischio CV nei pazienti

con patologie croniche, in particolare da malattie autoimmuni (artrite reumatoide, spondiloartrite, lupus eritematoso sistemico, psoriasi) sono estremamente importanti.

Un controllo efficace dell’infiammazione può contribuire alla riduzione del rischio CV in queste patologie. Le sempre più numerose prove cliniche hanno evidenziato una crescente efficacia delle strategie terapeutiche basate sull’impiego di prodotti biologici, che riducono

in modo significativo l’attività della malattia e il livello di rischio CV presente nelle malattie autoimmuni.

Tuttavia in pratica clinica è necessario valutare con cautela il rischio-beneficio in termini di sicurezza delle terapie biologiche in questo contesto. In tal senso, è incoraggiante constatare che da un’importante metanalisi che ha valutato la possibile associazione tra farmaci biologici per la psoriasi ed eventi CV avversi maggiori, non è emerso un aumento significativo del rischio associato all’uso delle terapie biologiche (Ryan C et al. JAMA 2011; 306: 864-871).

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